POLIFEMO……. UN CANNIBALE TRA NOI
Quando il “ piccolo ego “ nascosto in ogni uomo si dilata fino a raggiungere le dimensioni di un gigante , sono dolori per tutti gli uomini, che si trovano davanti ad un essere mostruoso , camaleontico, capace di assumere l’identità di un serial-killer , di un tiranno , di un sanguinario dittatore , di un sistema sociale iniquo , di un consumismo devastante antietico , spersonalizzante e dis-umano .
Le tradizioni religiose di ogni latitudine n e sono bene a conoscenza dei meccanismi perversi di questo “ piccolo ego “ ingigantito dalla ben nota sindrome junghiana dell “ inflazione dell’ io , che si presenta nella Bibbia con il nome di “ GOLIA “ , il terribile gigante filisteo ; nelle fiabe come il pauroso “ ORCO “ ; nei miti greci con l’aspetto della gorgone Medusa imparruccata di serpenti ; nella storia con i nomi di Erode , Nerone , Hitler , Gengiskan , ….ecc…ecc, questi ultimi , seppure minuti nell’aspetto , tuttavia simboli di un “ gigantismo interiore “ distruttivo oltremodo .
Accanto a questo piccolo-ego , vive parallela e nascosta la natura divina , eterna , l’Atman , l’anima individuale , la goccia divina che ci assimila a Dio , il Cristo , il Buddha , il Vero Sé , da ultimo l’ IO SONO trascendentale oscurato da “ avidya “ , l’ignoranza spirituale , che imprigiona l’uomo nelle maglie della “ illusione “ (= Maya ) cosmica , per uscire dalle quali , l’uomo tenta di uscire ingigantendo il suo piccolo ego incanalandolo , ahimè , in una spirale distruttiva di querre e di crimini ; infatti il piccolo ego vive e sopravvive solo nel mondo della conflittualità interiore ed esteriore , conosce solo rapporti di forza “orizzontali “ e violenti con i suoi simili e se conosce l’amore , l,o intende solo nell’ambito della manipolazione psichica , del possesso dell’altro come oggetto , dell’asservimento , più che del servizio .
Il piccolo ego per affermarsi deve combattere stressanti battagli esistenziali , a differenza dell’IO Trascendentale , che al contrario vive nel mondo dell’Unità , dell’Amore divino e gli basta pronunciare semplicemente : < FIAT VOLUNTAS TUA > , < AMEN > , COSI’ SIA , per vedere realizzata ogni cosa ; infatti nel suo “ mondo “ non c’è posto per la polarizzazione “ dualistica “ , propria del piccolo ego , che agisce solo per contrapposizione .
Il piccolo ego per affermarsi deve combattere stressanti battagli esistenziali , a differenza dell’IO Trascendentale , che al contrario vive nel mondo dell’Unità , dell’Amore divino e gli basta pronunciare semplicemente : < FIAT VOLUNTAS TUA > , < AMEN > , COSI’ SIA , per vedere realizzata ogni cosa ; infatti nel suo “ mondo “ non c’è posto per la polarizzazione “ dualistica “ , propria del piccolo ego , che agisce solo per contrapposizione .
L’Io trascendentale , all’opposto del piccolo ego , non s’ingigantisce , non urla , non si ammanta di “ status simbol “ , propri del potere terreno ; infatti si serve di veicoli corporei modesti , con il volto di un Gandhi , di un San Francesco , di una Madre Teresa di Calcutta… questi si , veri giganti spirituali , silenti , discreti , caritatevoli ; infatti non c’è nulla di più fastidioso per il piccolo ego , che il silenzio e l’anonimato , che spesso accompagnano vite “ fallimentari “ secondo il suo punto di vista di vero “ trombone “ mediatico !
L’Odissea , una storia mai troppo meditata ( nella scuola di un tempo doveva essere letta tutta per la fine dell’anno scolastico ) , ci presenta un archetipo stupendo nella figura del ciclopide Polifemo , un essere mostruoso , che vive in una caverna , simbolo della ottusità in cui si è rannicchiato , ricurvato , raggomitolato in se stesso nella oscurità di una vita animale , condivisa con un gregge di pecore , simbolo di altri piccoli ego sottomessi alla tirannia del più feroce ed incapaci di ribellarsi , fornendo al mostro il cibo delle loro carni passive ; insomma non si può parlare di una vita come “ pienamente umana “ , finchè non si è usciti dalle grinfie del piccolo ego e si rimane incatenati nell’ambito di un quotidiano-grotta , ancorati agli “attaccamenti “ esistenziali atti a soddisfare solo i bisogni corporei e più grossolani come nel caso del ciclopide , rimasto fermo ai limti di “ BIOS “ , cioè la pura vita biologica ; infatti è dotato di un occhio solo , il suo sguardo è fisso solo sull’illusione della realtà grossolana , fenomenica , fisica , materiale , senza alcuna necessità metafisica , che giustificherebbe l’esistenza del secondo occhio aperto invece sul mondo spirituale .
L’uomo , il vero UOMO , è solo colui che esprime la vita “ONTOLOGICA”, cioè la VITA DIVINA dell’IO TRASCENDENTALE ; infatti fino a quel momento non si può parlare di una vita “pienamente umana” !
Ulisse , l’iniziato , ovvero il piccolo ego in via di trans-formazione , comprende che rimanendo in quella prigione rischia la stessa fine del gigante , a causa dei suoi compagni , le passioni , di cui il gigante si nutre .
Polifemo , certo , non è un personaggio tranquillizzante , purtuttavia nell’immaginario di noi studenti era relegato nell’ambito di una figura leggendaria , e ben guardarsi intorno , in giro , ai nostri tempi , era difficile trovarne , pertanto rimaneva relegato nella soffitta dei personaggi fiabeschi , insieme al lupo di cappuccetto rosso , al drago di Siegfrido ; insomma fiabe per adolscenti , come i mostri rassicuranti di Rambaldi in tanti film moderni di fantascienza .
Tranquilli , tranquilli , Polifemo rimane storia terrifica del passato studentesco .
Eppure , eppure , Polifemo è un archetipo , e quindi come tale immortale e come tutti gli archetipi , è in attesa di ri-essere attivato e ri-vitalizzato ; quindi anche lui non sfugge alla inesorabile legge cosmica dell’Eterno Ritorno !
Basta guardarsi bene intorno , dentro casa e fuori casa , e subito lo ri-troveremo sotto mentite ed ingannevoli spoglie , siatene certi ; infatti nelle case , a pertire dal dopo guerra , è comparso un “ occhio monoculare “ catodico , che ci guarda continuamente , “ mangiando “ la nostra attenzione continuamente , allontanandoci dal nostro “Vero Sé” , relegandoci nell’ambito di una vita solamente “ biologica “ , polifemica e da ultimo dis-umanizzante , resa così da spettacoli sempre più “ trash “ e dal linguaggio “ prosaico “ utilizzato in essi .
I piccoli ego logorroici di personaggi squallidi e nercisistici inondano le coscienze passive delle ignave pecorelle sedute passivamente davanti al “ mono-occhio” di vetro , pecorelle , che poi assumeranno comportamenti imitativi , che li trasformeranno in altri ciclopidi , come in una reazione a catena , contribuendo ad allungare la vita del mostro , che aduso all’oscurità della grotta , amante dei luoghi
“senza luce “ si nasconde negli anfratti bui e rumorosi costituiti da pub, paninoteche , discoteche , tirando fino alle prime luci dell’alba e ritirandosi , come il vampiro dei Carpazi , al sopraggiungere fastidioso dei primi raggi solari…ma seguiterà a “ mangiare “ anche durante il giorno i corpi stressati e corrosi da un tempo sempre più affrettato ed agitato , segno della mancanza di qualsiasi “ regola “ , con evidenti riflessi negativi sulla struttura corporea e psichica …!
Ulisse comprende la pericolosità di Polifemo , piccolo ego ingigantito , ed escogita uno “stratagemma” che si rivela vincente : ACCECARLO !
Come ? Perforando il suo unico occhio con una palo ( = Sushumna ) con la punta fiammeggiante e resa tale dal fuoco ( = tapas ) ardente dell’ascesi , tesa ad eliminare le illusioni e gli attaccamenti che accecano la vista del terzo occhio metafisico ( = Ajina Chakra ).
Come ? Togliendo identità al piccolo ego , chiamandosi : NESSUNO !
Per accedere all’Io Trascendentale bisogna diventare : NESSUNO !
Le vite solitarie ed umili degli asceti , dei santi , dei sadhu di ogni tempo , sono lì a dimostrarlo .
E ciò si ottiene con un bel “bagno” di UMILTA’ !
Giovanni il Battista , comprende che il Cristo non può dilatarsi se egli , piccolo ego terrestre non si farà da parte e perciò dice di se : < E’ necessario che Lui ( = Cristo ) cresca ed io diminuisca ! > ; infatti quando l’io (=piccolo ego) muore nasce Dio …quando scompare l’io compare Dio , quando compare l’io scompare Dio !
Ulisse con polifemo , Davide con golia , Perseo con la Medusa , S. Giorgio con il drago , combattono tutti la stessa battahlia dell’Eroe-Iniziato di ogni tempo : far fuori le illusioni , gli attaccamenti , gli idoli , che ostacolano in ogni tempo e sotto ogni latitudine , l’accesso alla “ VERA VITA “ , a quella immortale ed eterna inaugurata dall’Avvento della VERITA’ , mèta di arrivo di ogni cammino iniziatico ; infatti è il “colpo della pietra “ , quello inferto da Davide nel bel mezzo della fronte del gigante Golia a permettere il superamento della “ soglia “ e l’ingresso nel “ tempio” , “ corpo immortale di beatitudine (Anandamayakosha) finalmente conquistato dall’eroe .
Ogni religione , ogni via iniziatica , ogni Yoga praticato al di fuori questo contesto , si tarsforma facilmente in una delle tante “ trappole “ spirituali “ , escogitate dal Polifemo / piccolo ego per ritardare la sua fine inevitabile !
Per questo motivo il Cristo rivolgendosi agli uomini di ogni tempo : <Se non vi convertirete , perirete tutti> , come a dire che se non perderete il vostro piccolo-ego rimarrete incatenati in una vita solamente biologica e non accederete alla Vita Eterna , la Vita dell’IO Trascendentale !
PRATICA MEDITATIVA
- Mi raccolgo in silenzio in un luogo tranquillo
- Se in casa favorisco la concentrazione con l’accenzione di un bastoncino d’incenso , di una candela profumata , di cui osservo la fiamma…
- Osservo la mia respirazione , la sua qualità , cercando di allungare via via la fase di espirazione
- Posso utilizzare l’immagine significativa di una icona che rappresenta l’eroe in procinto di vincere l’avversario raffigurato sotto forma di un drago , di un gigante , comunque di una forza distruttiva
- Favorisco l’interiorizzazione con il canto di un mantra , la ripetizione di una giaculatoria breve o la lettura di un brano tratto da un testo sacro, p.es. : Gesù che incontra Satana nel deserto , la sua ombra….; Mosè che incontra l’IO SONO nell’esperienza del Roveto Ardennte ; Krishna che consiglia Arjuna prima di intraprendere la battaglia contro il suo piccolo-ego…
- Idealmente mi raffiguro mentalmente la scena dell’incontro prescelto e comincio a guardare le “ombre” dei nemici interiori che dentro di me ostacolano il cammino verso l”AUTOREALIZZAZIONE” , insomma osservo gli aspetti distruttivi del mio piccolo-ego , prendo coscienza dei miei atteggiamenti distruttivi , che mi portano a vivere nel mondo dell’ego , piùttosto che in quello dell’Amore
- Rimango in silenzio lascindo parlare i personaggi convocati in presenza del “VERO SE’” convocato nella veste del Cristo , del Buddha , di Krishna e prendendo coscienza di quanto mi avvicino al “centro” o quanto mi distanzio da esso .
- Lentamente riapro gli occhi e mi ricollego all’esterno
Yogacharya Eknathananda
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