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giovedì 12 giugno 2014

LA FONTANA DELLE API : BHRAMARI PRANAYAMA

Lasciandosi alla spalle il Tritone , Naga ( essere anguiforme nella tradizione orientale ) prima di inerpicarsi per la via della Dolce Vita di felliniana memoria ( Via Vittorio Veneto ) s'incontra sul lato destro un'altra stupenda fontana berniniana , del cui originale però è rimasto ben poco essendo stata rimossa per motivi di viabilità nel lontana 1865  e accantonata nei magazzini comunali dove gran parte dei pezzi sono andati ,ahimè , perduti , e di nuovo ricollocata nell'attuale posizione solo nel 1916 , ma quasi interamente rifatta da uno scalpellino sulla base della documentazione dei bozzetti berniniani .
Roma , Roma , amata mia ,purtroppo sei fatta così e in fondo questo tuo "rovinismo" panniniano è nel DNA della tua vantata eternità . Se il Tritone da il nome alla fontana più grande , le api , simbolo del casato Barberini , lo danno alla seconda sicuramente di dimensioni più ridotte .
 
Proprio l'altro giorno nel mezzo di una giornata canicolare , uscito dalla metropolitana sulla piazza mentre mi accingevo in pieno samsara cittadino a dirigermi verso Via  Veneto . Me la sono trovata davanti (  la fontana ) con i suoi tre getti d'acqua zampillanti dai tre animaletti marmorei di cui mi sembrava di udire quasi il ronzio , come se le valve della si fossero aperte per me in quel momento invitandomi a suggere il nettare rinfrescante che da esse fuoriusciva e così ridonare una idratazione adeguata al mio corpo .
Le piccole api maya marmoree mi hanno ricordato  il " Bhramari Pranayama " ( o respiro dell'ape ronzante ), in quanto questa respirazione riproduce il ronzio tipico delle api dandone una percezione cranica , cioè percepita all'interno della calotta cranica ; infatti  le dita tappano  orecchie, bocca e  occhi , lasciando aperte solo le narici per la respirazione . Il Bhramari Pranayama favorisce : 

                                    " Pratyhara " 

ritiro dei sensi dal mondo esterno ; " Dharana " , concentrazione interiore . A livello fisiologico calma l'emotivo e il mentale variando le onde cerebrali ; stimola la produzione di endorfine allungando la respirazione il corpo fruisce di maggior quantità di ossigeno .
A livello più sottile agisce su Ajna Chakra , il sesto chakra , il terzo occhio aumentandone le capacità di visione interiore e di discernimento ( Viveka ) .

La simbologia della fontana richiama significativamente la forma ( Rupa ) di una conchiglia bi-valve . All'interno di queste valve alcune conchiglie , così dette "perlifere" , producono le rinomate e preziose "perle" che adornano luminosamente i colli di tante signore . Il processo di produzione della perla è molto interessante e forse meno noto ai più ; infatti la perla inizialmente è un minuscolo infinitesimale granello di sabbia che entrato "abusivamente" all'interno delle valve ne produce una sorta di "lacrimazione" , piccole lacrime di dolore che vanno a condensarsi intorno a quella "matrice" primaria ( granello ) , la "madre-perla appunto , trasformandosi in seguito nel prezioso monile finale , la 

                                  " PERLA " !

Questo grazioso e prezioso oggetto rappresenta il parto di un dolore iniziale , cioè la lacrimazione .
In molti racconti fiabeschi si parla spesso di una perla magica smarrita che promuove la ri-cerca di tanti trovatori e cavalieri .
Anche una famosa parabola evangelica ne parla : quella del commerciante che vende tutti i suoi averi per comprare una "perla preziosa" da lui rinvenuta in un "campo" . Eh già , ma come mai tanto interesse per una perla , seppur preziosa ?

Quella perla rappresenta il  VERO SE , l'Anima immortale , divina , per cui si realizza l'unificazione con l'UNO e si diventa  Atmajnani ( conoscitori dell'Anima Universale ) ; Jivanmukti, liberi dai legami imposti dalla natura egoica inferiore , il cui scioglimento , traumaticamente , comporta il versamento di tante "lacrime" ; infatti come dice S. Paolo :

 < Tutta la natura geme e piange in attesa della liberazione (Moksa ) dei " Figli di Dio "

"pescatori di anime " , o meglio di "perle" , " di anime" sono coloro che il Maestro ha eletti a questo scopo .

Il "dolore" è il divino alchimista dell'anima , il produttore in assoluto di perle , un produttore malvisto dal piccolo/ego/empirico attaccato ai legami mortali di Maya , eppure l'unico in grado di spezzarli e liberare così maieuticamente la VENERE , la bellezza dell'anima immortale , la vera unica perla che ogni essereporta inconsapevolmente racchiusa in se , nelle proprie valve interiori come la meravigliosa Venere del Botticelli .


Quando avviene questa nascita (moksa) la gioia è così tanta e piena che nasce il desiderio di comunicarla , si diventa "api" ( bhramari ) e come queste si sugge il "nettare " ( Amrita , bevanda divina , soma degli Dei ) , il miele , sostanza "solare" per eccellenza , carica di " Luce " ( Sattva ) !
Una "Luce " < che intender non la po chi non la prova > (Dante) e che promana proprio da quella perla "interiore" , una luce che < posta in alto nella stanza , illumina tutta la casa>( Gesù ) , una luce che dona "conoscenza" ( Jnana ) e Amore ( Prema ) e rende < nuove tutte le cose > su cui si posa , come le api che posandosi sui fiori "trasportano" il polline divino del " VERBO CREATORE " ( sacro OM ) !

Ma cosa succede ? Sento di nuovo il rumore chiassoso del Samsara della piazza intorno a me , le mie labbra bagnate mi ricordano che stavo bevendo quando le divine "Bhramari" mi hanno trasportato fuori dal tempo , da Cronos che tutto divora , e mi hanno condotto nell'eternità di Kairos che tutto rinnova con la luce perlifera di OM , Divina-Unità .......Grazie Api , Grazie Divino artista , Grazie Roma !

< Tardi ti amai bellezza antica , tu eri con me , ma io non ero con te > ( S. Agostino )

Yogacharya Eknathananda