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domenica 27 dicembre 2015

QUANDO DIO FA TZIM TZUM......



Quano Dio fa Tzim Tzum , non , non vi confodete non si tratta delle parole di una nota canzone della Carrà quanto piuttosto di una parola ebraiche che indica :
                                                        
                          Contrazione , Fare spazio……

Una parola che nella Cabala , teologia mistica ebraica , viene utilizzata per segnalare quella azione specifica del Divino che nell’atto della Creazione restringe se stesso ,diminuisce il suo spazio per lasciare  spazio alla manifestazione perché si renda visibile , In qualche maniera come la mano del vasaio che entra nella creta posta sul tornio per “creare” uno spazio , ancora meglio , un “VUOTO” che permetta al” Vaso” ( Khumba in sanscrito) di apparire , di formarsi intorno ad esso (vuoto) . Dio effettua dunque su di se una “Kenosi” , uno “svuotamento” in parte di se , perché compaia l’uomo/donna , chiamato in seguito a “svuotarsi” di se perché ri-compaia il Divino nascosto in lui/lei .

Quindi un atto volontario del primo (Dio) cui dovrà corrispondere a suo tempo un atto libero e volontario del secondo (uomo/donna) . Impresa quest’ultima che però sarà un po’ più impegnativa per l’uomo/donna che nel frattempo si è ri-vestito di  “IO” ; passando dall’IO SONO (Dio) all’io sono questo , questo , e quest’altro , cioè alle identificazioni della sua personalità egoica ormai allontanatasi dalla sua fonte originaria . 

L’uomo/donna si è talmente ri-nchiuso nella ignoranza spirituale (Avidya) da essere incapace di ri-conoscersi Dio , complice anche una cultura “sociale” che lo ha aiutato e rinchiudersi in una “macchina biologica” che è diventata anche la sua “bara” . Una macchina pilotata dalle forze di una energia “aliena” , che Jeshuà chiama il “Principe di questo mondo” , una egregora fantasmatica , una rappresentazione del mondo che per stare in piedi ha bisogno continuo di energia come la Matrix , il”mondo delle macchine “ dell’omonimo film .

Per tornare ad essere Dio l’uomo/donna è chiamato a restringersi in se , a dare spazio , a diventare “Khumba” , vaso , a sua volta . Questa è la “chiave” di comprensione (ben diversa dal capire) della “notte natalizia” ; infatti la notte natalizia si presenta come uno psico-dramma dello spazio . Maria , la Madonna , come tutte le madri , ha ristretto il suo spazio corporeo , proprio per dare spazio a Dio , Si reca da sua cugina Elisabetta in attesa del Battista , la quale le da accoglienza (spazio) nella sua casa . 

Maria insieme a Giuseppe si reca a Betlemme , ma , ahimè , non trova alberghi ,case , disponibili a darle spazio, accoglienza.L’egoismo umano o meglio sub-umano, la costringe a partorire in una stalla , che non è certo un “cinque stelle” . In questa notte stupenda si confrontano due psicologie , quella di un Dio Infinito , capace di restringersi nei limiti angusti di un utero femminile finito , in una stalla priva di orpelli , e quella dell’uomo/donna incapace di “aprirsi” , di “offrire” , chiuso invece negli angusti limiti” del suo egoismo.

Anche Giovanni Battista è un'altro eclatante caso di Tzim Tzum ; Infatti vedendo il maestro Jeshua passare dice di se :


            < E' necessario che Lui cresca e io diminuisca >


Chi riesce a fare “tzimtzum” diventa come il Battista , come Maria , ritorna alla sua casa celeste ,viene divinizzato dalla nascita del “bambino divino” , interiore ( Hiranya-Garbha ) ed “esulta” in un “Magnificat” che vibra riempiendo ogni notte  cosmica in cui si verifica questa nascita cui fa da levatrice il “SILENZIO” (mauna) e la “PREGHIERA” (puja) . 

Gli uomini/donne capaci di silenzio e preghiera adorante si trasformano in tanti “Khumba” , vasi ; infatti il “ Khumbaka” nello Yoga indica quella parte del Pranayama fondamentale che è la “sospensione” (del respiro=khumbaka) , che può essere a polmoni pieni ( Antar-khumbaka) o a polmoni vuoti (bahir-khumbaka) – Il Khumbaka si presenta quindi come il “dare spazio” (bahir) e l’espandersi (antar) in un gioco (Lila) di vuoto/pieno/vuoto fra Dio e l’uomo/donna , che comunicano tra loro attraverso il respiro ! Si la notte del Natale è una notte inspiri/respiri/espiri divino/umani , un respiro cosmico , luminoso, nouminoso , che chiede solo “spazio” nel cuore degli uomini/donne di ogni tempo ! Eknathananda