Il termine sanscrito saṃsāra (devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica, nelle religioni dell'India quali il Brahmanesimo ; il Buddhismo ; il Giainismo ; e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita. È talora raffigurato come una ruota .
In senso lato e in un significato più tardo, viene ad indicare anche "l'oceano dell'esistenza", la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza, ed è, soprattutto, insustanziale: infatti, il mondo quale noi lo vediamo, e nel quale viviamo, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l'uomo è afflitto quindi da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena: tale ignoranza conduce l'uomo ad agire trattenendolo così nel saṃsāra .
< Colui che è privo di ragione , senza criterio , sempre impuro , costui non giunge alla sede suprema , ma ricade nel ciclo delle esistenze > . Il fariseo che nell'immagine accanto sta ingiuriando Yeshuà può essere preso ad esempio paradigmatico di colui/colei che è prigioniero delle passioni e degli attaccamenti nel samsara , completamente identificato/a nella personalità egoica e dimentico della sua origine divina , si accanisce contro lo "Spirito" e tutto ciò che considera pericoloso per il suo "materialismo" , cristallizzato in unica certezza .
Tra le diverse traduzioni di samsara una in particolare sembra più appropriata e cioè : ETERNO FLUIRE !
Un eterno alternarsi di "vritti" ( vedi mio blog su vritti) si susseguono in un inarrestabile movimento ondulatorio nel quale vengono trattenuti karmicamente gli uomini e le donne che non sono riusciti a raggiungere la liberazione ( moksa) dalle pulsioni istintuali , emozionali , che il "Virat " ( eroe) incontra mascherati da draghi , fiere , serpenti fantastici , che poi altro non sono che gli strumenti operativi di Maya ( potere illusorio della mente cosmica ) .
Piacere ( raga) e Repulsione (dvesha) sono i centri intorno ai quali gira la ruota del samsara , fuga dal dolore e ricerca del piacere si alternano in un "eterno fluire" che non conosce sosta e soggetto alle "tre guna" , le qualità del mondo manifesto che influiscono sugli stati di coscienza e determinano quindi il cambiamento della qualità dei pensieri e quindi delle vritti che si presentano sotto forma di guerre , conflitti , povertà , fame , se di natura tamasico/rajasica ; oppure di natura rajasico/sattivica , ma tutte comunque caratterizzate da estrema "instabilità" , come l'onda del mare che dopo essersi sollevata si ri-assorbe nell'oceano da cui proviene .Vivere nel samsara e vivere nel Regno della coscienza cristica , comporta , secondo la tradizione orientale , vivere nel Dharma ( ordine divino ) o nell' Adharma ( caos infernale ) .
Il primo (dharma) è al servizio della vita e si distingue per la presenza di : felicità , verità , dovere , virtù meraviglia , venerazione , riverenza , apprezzamento , non violenza , amore , rispetto per se stessi .
Il secondo invece ( adharma ) , si distingue per la presenza di : rabbia , violenza , paura , controllo , dogmatismo , aspro scetticismo , disonestà , autoindulgenza , abitudini perverse , pregiudizi , dipendenze , intolleranza e mancanza di consapevolezza in genere .
Gli esseri maschili o femminili che siano si ritrovano "prigionieri" all'interno del samsara da cui possono uscire unicamente seguendo una "via" (marga) spirituale donata da un maestro , un santo "rishi" , o un Avatar ( manifestazione plenaria del divino ) .
Le vie dello Yoga possono condensarsi in "tre" fondamentali marga così enunciati : KARMA-YOGA o via rituale di servizio ; JINANA-YOGA o via della conoscenza ; BHAKTI-YOGA o via devozionale al Signore !
Tre proposte che "mutatis mutandis" ri-troviamo nella proposta cristiana per uscire dal samsara che il maestro cristiano Yeshuà chiama "questo mondo " , ovvero il "mondo" illusorio soggetto al potere dell'io empirico o faraonico che dir si voglia .
Infatti la via del servizio ( karma-yoga) è suggerita da Yashuà con queste parole : < Servitevi e amatevi gli uni e gli altri come ho fatto io > ; < Non si può servire Dio e Mammonà , un servo non può servire due padroni > così dicendo che non si può servire il divino ed il samsara contemporaneamente , inevitabilmente si finisce "divisi" e gettati in uno stato diabolico , conflittuale !
La via (marga) del " Jinana-Yoga " è indicata dal maestro con queste parole : < Chi vede Me vede il Padre > ; infati conoscendo (Jinan) l'atman (anima individuale) si conosce il "Brahman" , Dio , il Principio Cosmico di cui l'anima è una scintilla da Lui emanata . Lo Svadhyaya , lo studio delle sacre scritture e lo studio di sé conduce a questo incontro .
La via (marga) del Bhakti-Yoga , è invece la via "devozionale" , la via del cuore , la "direttissima " per giungere nel Sacro Cuore del Maestro Yeshuà . E' la via di tanti famosi mistici come S. francesco ; Santa teresa D'Avila ; San Giovanni della Croce ; Sant'Ignazio ,ecc...ecc....
In quel cuore , vera fornace ardente , viene bruciato ogni Karma negativo , ogni accumulo tossico che inquina le piaghe dell'anima e la conduce al "samadhi" , stato unitivo in cui si disciolgono tutte le nostre false identificazioni con il samasara , con il "mondo" dominato dagli egoismi , dagli orgogli , generati nel mare dell'illusione mentale . Solo uscendo da questo mare di ignoranza spirituale (avidya) si può fare esperienza del "mondo" proposto da Yeshuà , un"altro mondo" in cui regna la "VERA VITA" , la Zoè ( vedi mio blog su Zoè e Bios ) dei Greci . Chi è schiavo nel samsara , non puo' vedere questo "altro mondo" essendo confinato nei limiti stretti della "materia" che drammaticamente diventa il suo unico referente . Solo chi è uscito da esso (samsara) può contemporaneamente vedere entrambi i "mondi" . Termina così la ricerca del piacere e la fuga dal dolore , che seppure non cesseranno di esistere nella esperienza personale di fatto non infliggeranno più i loro "strazi esistenziali" perché ormai il suo "cuore" ormai è nascosto nel "costato" di Yeshuà !
< IO SONO la VIA (marga) , la VERITA' (satya) , la VITA (ananda) > ( Yeshuà )
Questa è la formula per abbandonare il samsara e raggiungere la Moksa ( liberazione dall'ego ) e diventare così un "figlio di Dio" riconquistando il nostro stato divino che ci appartiene da sempre !
Yeshuà è la "sushumna" (canale psicoenergetico sottile) che collega il cielo alla terra , il sacro obelisco nascosto nella cattedrale del corpo , il bastone/pastorale ( danda ) che i profeti stringono nelle mani e che contengono il potere (siddhi) divino che permise a Moshè di aprire il Mar Rosso delle passioni altrimenti invincibili del Faraone !
Yogacharya Eknathananda
Tra le diverse traduzioni di samsara una in particolare sembra più appropriata e cioè : ETERNO FLUIRE !
Un eterno alternarsi di "vritti" ( vedi mio blog su vritti) si susseguono in un inarrestabile movimento ondulatorio nel quale vengono trattenuti karmicamente gli uomini e le donne che non sono riusciti a raggiungere la liberazione ( moksa) dalle pulsioni istintuali , emozionali , che il "Virat " ( eroe) incontra mascherati da draghi , fiere , serpenti fantastici , che poi altro non sono che gli strumenti operativi di Maya ( potere illusorio della mente cosmica ) .
Piacere ( raga) e Repulsione (dvesha) sono i centri intorno ai quali gira la ruota del samsara , fuga dal dolore e ricerca del piacere si alternano in un "eterno fluire" che non conosce sosta e soggetto alle "tre guna" , le qualità del mondo manifesto che influiscono sugli stati di coscienza e determinano quindi il cambiamento della qualità dei pensieri e quindi delle vritti che si presentano sotto forma di guerre , conflitti , povertà , fame , se di natura tamasico/rajasica ; oppure di natura rajasico/sattivica , ma tutte comunque caratterizzate da estrema "instabilità" , come l'onda del mare che dopo essersi sollevata si ri-assorbe nell'oceano da cui proviene .Vivere nel samsara e vivere nel Regno della coscienza cristica , comporta , secondo la tradizione orientale , vivere nel Dharma ( ordine divino ) o nell' Adharma ( caos infernale ) .
Il primo (dharma) è al servizio della vita e si distingue per la presenza di : felicità , verità , dovere , virtù meraviglia , venerazione , riverenza , apprezzamento , non violenza , amore , rispetto per se stessi .
Il secondo invece ( adharma ) , si distingue per la presenza di : rabbia , violenza , paura , controllo , dogmatismo , aspro scetticismo , disonestà , autoindulgenza , abitudini perverse , pregiudizi , dipendenze , intolleranza e mancanza di consapevolezza in genere .
Gli esseri maschili o femminili che siano si ritrovano "prigionieri" all'interno del samsara da cui possono uscire unicamente seguendo una "via" (marga) spirituale donata da un maestro , un santo "rishi" , o un Avatar ( manifestazione plenaria del divino ) .
Le vie dello Yoga possono condensarsi in "tre" fondamentali marga così enunciati : KARMA-YOGA o via rituale di servizio ; JINANA-YOGA o via della conoscenza ; BHAKTI-YOGA o via devozionale al Signore !
Tre proposte che "mutatis mutandis" ri-troviamo nella proposta cristiana per uscire dal samsara che il maestro cristiano Yeshuà chiama "questo mondo " , ovvero il "mondo" illusorio soggetto al potere dell'io empirico o faraonico che dir si voglia .
Infatti la via del servizio ( karma-yoga) è suggerita da Yashuà con queste parole : < Servitevi e amatevi gli uni e gli altri come ho fatto io > ; < Non si può servire Dio e Mammonà , un servo non può servire due padroni > così dicendo che non si può servire il divino ed il samsara contemporaneamente , inevitabilmente si finisce "divisi" e gettati in uno stato diabolico , conflittuale !
La via (marga) del " Jinana-Yoga " è indicata dal maestro con queste parole : < Chi vede Me vede il Padre > ; infati conoscendo (Jinan) l'atman (anima individuale) si conosce il "Brahman" , Dio , il Principio Cosmico di cui l'anima è una scintilla da Lui emanata . Lo Svadhyaya , lo studio delle sacre scritture e lo studio di sé conduce a questo incontro .
La via (marga) del Bhakti-Yoga , è invece la via "devozionale" , la via del cuore , la "direttissima " per giungere nel Sacro Cuore del Maestro Yeshuà . E' la via di tanti famosi mistici come S. francesco ; Santa teresa D'Avila ; San Giovanni della Croce ; Sant'Ignazio ,ecc...ecc....
In quel cuore , vera fornace ardente , viene bruciato ogni Karma negativo , ogni accumulo tossico che inquina le piaghe dell'anima e la conduce al "samadhi" , stato unitivo in cui si disciolgono tutte le nostre false identificazioni con il samasara , con il "mondo" dominato dagli egoismi , dagli orgogli , generati nel mare dell'illusione mentale . Solo uscendo da questo mare di ignoranza spirituale (avidya) si può fare esperienza del "mondo" proposto da Yeshuà , un"altro mondo" in cui regna la "VERA VITA" , la Zoè ( vedi mio blog su Zoè e Bios ) dei Greci . Chi è schiavo nel samsara , non puo' vedere questo "altro mondo" essendo confinato nei limiti stretti della "materia" che drammaticamente diventa il suo unico referente . Solo chi è uscito da esso (samsara) può contemporaneamente vedere entrambi i "mondi" . Termina così la ricerca del piacere e la fuga dal dolore , che seppure non cesseranno di esistere nella esperienza personale di fatto non infliggeranno più i loro "strazi esistenziali" perché ormai il suo "cuore" ormai è nascosto nel "costato" di Yeshuà !
< IO SONO la VIA (marga) , la VERITA' (satya) , la VITA (ananda) > ( Yeshuà )
Questa è la formula per abbandonare il samsara e raggiungere la Moksa ( liberazione dall'ego ) e diventare così un "figlio di Dio" riconquistando il nostro stato divino che ci appartiene da sempre !
Yeshuà è la "sushumna" (canale psicoenergetico sottile) che collega il cielo alla terra , il sacro obelisco nascosto nella cattedrale del corpo , il bastone/pastorale ( danda ) che i profeti stringono nelle mani e che contengono il potere (siddhi) divino che permise a Moshè di aprire il Mar Rosso delle passioni altrimenti invincibili del Faraone !
Yogacharya Eknathananda