16
Ed ecco un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: Maestro, che cosa devo fare di
buono per ottenere la vita eterna? 17 Egli rispose: perché mi interroghi su ciò
che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti. 18 Ed egli gli chiese quali? Gesù rispose: non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre
e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso. 20 Il giovane gli disse: ho
sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora? 21 Gli disse Gesù: se
vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un
tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. 22 Udito questo, il giovane se ne andò
triste poiché aveva molte ricchezze. 27 Allora Pietro, prendendo la parola
disse: ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, che cosa dunque ne
otterremo. 28 E Gesù disse loro: in verità vi dico: ( …) 29 chiunque avrà
lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il
mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. ( Matteo 19, 16-22; 27-29 )
Le parole di questo brano evangelico ci riportano un colloquio avvenuto 1200 anni circa prima dell'epoca in cui è vissuto S. Francesco , il santo più conosciuto e amato dagli orientali dell'India anzi ritenuto tra i più grandi Bakhta Yoghi ( BakhtiYoga = Yoga devozionale ) e Siddha Yoghi ( Siddha Yoga = Yoga dei poteri ). Se si dovesse accettare per buona la teoria della reincarnazione potremmo quasi dire che quel giovane ricco che si intrattiene titubante con Gesù sulla scelta spirituale da operare , potrebbe proprio essere il santo assisiate che rimanda la sua decisione di " seguire " Gesù a data migliore . Una data che si fa attendere almeno milleduecento anni prima di giungere a maturazione karmica .
Il giovane era di buona famiglia , e anche Francesco lo era , il giovane era ricco , e anche Francesco lo era ; anzi forse quel giovane era anche meglio , moralmente parlando , di Francesco , che da giovane ha corso , come si dice la cavallina , ha dissipato denaro , frequentato notti passionali con donnine allegre e compagnie non proprio raccomandabili ; insomma incontrando Gesù non si sarebbe nemmeno mai sognato di fargli tutte quelle domande del suo predecessore , anzi avrebbe sicuramente tirato diritto per la sua strada , quando non si è pronti , Dio è un'avventura troppo pericolosa .
Il giovane avverte questa pericolosità e per questo inizia il discorso in punta di piedi chiedendo cosa deve fare per "meritare" la vita eterna e Gesù di rimando lo invita a osservare i comandamenti , ricordandogliene alcuni ( non rubare , non uccidere ecc..) e il giovane soddisfatto fa notare che li ha sempre osservati , quasi presagendo di essere già arrivato in paradiso ; infatti egli non cercava il paradiso in terra , in fondo già possedeva ricchezze abbondanti per esserselo assicurato e goderselo al momento .
Mirava semplicemente al paradiso dell'Al di là , quello assicurato da tante religioni a chi pratica l'osservanza della legge ebraica contava 365 divieti e 248 precetti giornalieri che assicuravano il " minimo sindacale " per assicurarsi il paradiso . Una religiosità sabatica , domenicale , di facciata , borghese senza sussulti e traumi avventurosi . In questa religione era avviluppato il nostro giovane , come anche Francesco , figlio libertino di benestanti borghesi .
Quel giovane invitato da Gesù a lasciare tutto donandolo ai poveri e seguirlo, però si ritrasse e dice il testo : < si allontanò triste > sotto lo sguardo di Gesù altrettanto intristito . Non aveva avuto il coraggio di gettarsi nell'avventura , si fidava più della provvidenza dei suoi averi che non di quella di Dio . Non aveva compreso che non si può meritare alcunchè , dal momento che è Dio che ci vuole REGALARE il paradiso .
I Siddhi , sono i poteri che Dio dona all'uomo per compiere le opere , le stesse opere mirabili compiute da Lui . I miracoli sono il risultato del completo abbandono alla Grazia Divina , sono l'effetto del perfetto combaciarsi della volontà umana con quella divina , il Fiat di Maria !
Quella tristezza non lo abbandonò più , perchè quando l'uomo si estranea dal suo nucleo realizzativo , il Vero Sè , diventa triste , smarrito , depresso , così come si sentì Francesco ad un certo punto della sua vita , inaridita , naufragata in un mare tempestoso di relazioni , inutili , passionali e superficiali . Dopo tante esistenze , quella tristezza era approdata alla Nigredo di una vita spenta .
Iniziò per Francesco una opera al nero che lo porterà alla incomprensione parentale e a duri scontri , fino al giorno che sulla piazza di Assisi davanti agli occhi esterrefatti paterni e del popolo si spogliò nudo , diventò l'ECCE HOMO che esce dall'ufficio Maya di Pilato , deciso a vestirsi solo della sua nudità , si era " vestito di cielo " , era diventato un " Sannyasin " uno yoghi eremita che rinunciava a tutto per abbandonarsi nella braccia provvidenziali del Padre celeste e compiendo uno dei primi eclatanti miracoli : il rabbonimento di un feroce lupo in quel di Gubbio , che terrorizzava tutti gli abitanti .
Si narra che a un discepolo che chiedeva al suo guru cosa albergasse nel cuore dell'uomo , il guru così rispondesse : < nel cuore abitano due lupi , uno buono e uno cattivo > . Il discepolo gli domandò quale dei due vincerà e questa fu la risposta : < Quello che tu hai nutrito > . Sebbene Francesco avesse nutrito quello cattivo , la Grazia divina gli donò quello buono !
Un REFRAMING lungo , quindi , doloroso , avventuroso , ma alla fine la gioia divina (ananda) è ri-comparsa sul volto di quel giovane . UNa gioia che ogni uomo è chiamato prima o poi a conoscere , perchè Gesù non è venuto per parlare del paradiso nell'Al di là , ma presente già nell'Al di qua !
Questa è l'esperienza che aspetta chi si getta nell'avventura di Dio !
Il giovane era di buona famiglia , e anche Francesco lo era , il giovane era ricco , e anche Francesco lo era ; anzi forse quel giovane era anche meglio , moralmente parlando , di Francesco , che da giovane ha corso , come si dice la cavallina , ha dissipato denaro , frequentato notti passionali con donnine allegre e compagnie non proprio raccomandabili ; insomma incontrando Gesù non si sarebbe nemmeno mai sognato di fargli tutte quelle domande del suo predecessore , anzi avrebbe sicuramente tirato diritto per la sua strada , quando non si è pronti , Dio è un'avventura troppo pericolosa .
Il giovane avverte questa pericolosità e per questo inizia il discorso in punta di piedi chiedendo cosa deve fare per "meritare" la vita eterna e Gesù di rimando lo invita a osservare i comandamenti , ricordandogliene alcuni ( non rubare , non uccidere ecc..) e il giovane soddisfatto fa notare che li ha sempre osservati , quasi presagendo di essere già arrivato in paradiso ; infatti egli non cercava il paradiso in terra , in fondo già possedeva ricchezze abbondanti per esserselo assicurato e goderselo al momento .
Mirava semplicemente al paradiso dell'Al di là , quello assicurato da tante religioni a chi pratica l'osservanza della legge ebraica contava 365 divieti e 248 precetti giornalieri che assicuravano il " minimo sindacale " per assicurarsi il paradiso . Una religiosità sabatica , domenicale , di facciata , borghese senza sussulti e traumi avventurosi . In questa religione era avviluppato il nostro giovane , come anche Francesco , figlio libertino di benestanti borghesi .
Quel giovane invitato da Gesù a lasciare tutto donandolo ai poveri e seguirlo, però si ritrasse e dice il testo : < si allontanò triste > sotto lo sguardo di Gesù altrettanto intristito . Non aveva avuto il coraggio di gettarsi nell'avventura , si fidava più della provvidenza dei suoi averi che non di quella di Dio . Non aveva compreso che non si può meritare alcunchè , dal momento che è Dio che ci vuole REGALARE il paradiso .
I Siddhi , sono i poteri che Dio dona all'uomo per compiere le opere , le stesse opere mirabili compiute da Lui . I miracoli sono il risultato del completo abbandono alla Grazia Divina , sono l'effetto del perfetto combaciarsi della volontà umana con quella divina , il Fiat di Maria !
Quella tristezza non lo abbandonò più , perchè quando l'uomo si estranea dal suo nucleo realizzativo , il Vero Sè , diventa triste , smarrito , depresso , così come si sentì Francesco ad un certo punto della sua vita , inaridita , naufragata in un mare tempestoso di relazioni , inutili , passionali e superficiali . Dopo tante esistenze , quella tristezza era approdata alla Nigredo di una vita spenta .
Iniziò per Francesco una opera al nero che lo porterà alla incomprensione parentale e a duri scontri , fino al giorno che sulla piazza di Assisi davanti agli occhi esterrefatti paterni e del popolo si spogliò nudo , diventò l'ECCE HOMO che esce dall'ufficio Maya di Pilato , deciso a vestirsi solo della sua nudità , si era " vestito di cielo " , era diventato un " Sannyasin " uno yoghi eremita che rinunciava a tutto per abbandonarsi nella braccia provvidenziali del Padre celeste e compiendo uno dei primi eclatanti miracoli : il rabbonimento di un feroce lupo in quel di Gubbio , che terrorizzava tutti gli abitanti .
Si narra che a un discepolo che chiedeva al suo guru cosa albergasse nel cuore dell'uomo , il guru così rispondesse : < nel cuore abitano due lupi , uno buono e uno cattivo > . Il discepolo gli domandò quale dei due vincerà e questa fu la risposta : < Quello che tu hai nutrito > . Sebbene Francesco avesse nutrito quello cattivo , la Grazia divina gli donò quello buono !
Un REFRAMING lungo , quindi , doloroso , avventuroso , ma alla fine la gioia divina (ananda) è ri-comparsa sul volto di quel giovane . UNa gioia che ogni uomo è chiamato prima o poi a conoscere , perchè Gesù non è venuto per parlare del paradiso nell'Al di là , ma presente già nell'Al di qua !
Questa è l'esperienza che aspetta chi si getta nell'avventura di Dio !