Powered By Blogger

domenica 13 novembre 2011

MEDITAZIONE SECONDO PARAMAHANSA YOGANANDA


                      Meditazione secondo  Paramahansa Yogananda



Paramahansa Yogananda è vissuto in India fra il 1893 e il 1952. Il suo libro "Autobiografia di uno Yogi" ha il merito di avere accostato al mondo affascinante dello Yoga le ultime generazioni. La tecnica da lui insegnata è quella dell'antico  Krya-Yoga, Yoga psicofisico che tende a risvegliare i Chakra spirituali.

 Per prima cosa bisogna ottenere il controllo dei desideri della mente, poi arrivare alla consapevolezza dei movimenti del respiro, La sua tecnica comprende anche la Meditazione sul suono primordiale dell'Universo, la sillaba sacra  Om, o Aum.

 Lo Yogí si è liberato dai legami del corpo. Normalmente il flusso di energia vitale è diretto verso l'esterno e si disperde nelle diverse attività sensoriali. Con la pratica del Krya-Yoga si inverte la direzione del flusso, che va verso l'intemo e li si sposta mentalmente attraverso i centri spinali fino al settimo Chakra, quello che si trova al sommo del capo. Così facendo si può arrivare a controllare la mente attraverso la forza vitale. Questa è la via più facile, efficace e scientifica per raggiungere l'Infinito. 


MEDITAZIONE SECONDO GURDJIEFF......






                                      Meditazione secondo Gurdjieff

Gurdjieff è nato in un paese al confine tra Europa ed Asia nel 1877. Secondo Gurdjieff l'uomo è  "addormentato", la sua coscienza è ipnotizzata e confusa: egli non si conosce e vive come un automa, senza controllo su pulsioni, emozioni, fantasie, senza conoscerne le reali motivazioni. Quando si rende conto di ciò, l'uomo ha tre vie possibili per risvegliarsi e riacquistare l'unità dei tre piani su cui vive: fisico, emotivo-sentimentale, intellettivo.
 - La prima è la via del fachiro, cioè del controllo del corpo fisico.
 - La seconda è la via del monaco, cioè della fede in Dio e del sacrificio della propria volontà.
 - La terza è la via dello Yogi, basata sullo sviluppo della conoscenza e quindi dell'intelletto.
 Ma queste strade, oltre ad essere lunghe e difficili sono parziali.
 Lui propone una "Quarta via", che non richiede di rinunciare al mondo, permette di lavorare sulle tre dimensioni, è personalizzata ed è basata sulla comprensione di tutto ciò che è incosciente o involontario  e sulla riappropriazione dell'essenza. L'uomo della "Quarta via" vive nel mondo, ha conoscenze sufficienti per potersi risvegliare, e sa che solo uno sforzo cosciente può liberarlo dagli automatismi della vita normale.

 La proposta di Gurdjieff si basa sullo  sviluppo della  consapevolezza, accompagnato da un incremento dell'emotività e dell'energia, sulla conoscenza di noi stessi. L'uomo crede di essere libero, consapevole, responsabile e non si rende conto di essere guidato da forze superiori.
 Un mezzo di conoscenza molto interessante in Gurdjieff è la danza: il linguaggio del corpo esprime ciò che è dentro di noi. Attraverso la danza possiamo esprimerci e conoscerci. Per fare questo ha riproposto le danze dei Dervisci.

 Per riassumere, Gurdjieff tende a  risvegliare l'uomo, ad impedirgli di essere dipendente dalle forze che dominano il mondo, fargli recuperare la sua unità, stimolarlo alla conoscenza di sé, fargli costruire un nuovo centro psichico che possa guidarlo verso la sua autonomia, vivendo a pieno le occasioni che gli capitano nella vita.





AYURVEDA...SCIENZA DELLA VITA...MEDICINA SPIRITUALE DELLA YOGA


 Ayurveda: un'antica arte di guarigione


La medicina, o meglio "l'arte di guarire" è antica quanto l'uomo. Nelle Tradizioni antiche l'arte di guarire era l'arte di conservare l'uomo in buona salute attraverso un corretto modo di vivere. La Medicina Ayurvedica è un'arte di guarigione molto antica. Il termine Ayurveda deriva dalla lingua sanscrita (madre di tutte le lingue moderne), “Ayu” significa vita, “Veda” significa conoscere.
L'Ayurveda che significa "scienza della vita" è un' antica arte di guarigione della tradizione indiana che ben si presta ad essere applicata anche nei nostri tempi e nei paesi occidentali. L'Ayurveda è usato da più di 5000 anni su milioni di persone è il sistema di medicina più antico di cui si abbia testimonianza scritta. 

E' un sistema olistico di guarigione e come tale considera l'uomo nella sua integralità: corpo fisico, energetico, mentale, psichico e spirituale. La medicina ed il pensiero moderno post-cartesiano tendono a generalizzare i fenomeni mentre nell'Ayurveda tutto viene valutato individualmente, "ad personam". Secondo l'Ayurveda nell'uomo, come nel corpo, vi sono tre principi base, chiamati Dosha, formati dagli elementi fondamentali che compongono l'Universo: Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere.
Dall'unione di Aria ed Etere si forma il Dosha Vata (aria); dall'unione di Fuoco ed Acqua si forma il Dosha Pitta (fuoco); dall'unione di Terra ed Acqua si forma il Dosha Kapha (acqua). Questi tre Dosha regolano tutte le funzioni fisiche e psichiche del nostro organismo. In ogni organismo sono presenti tutti e tre i Dosha e a seconda che vi sia prevalenza dell'uno o dell'altro si definiscono in Ayurveda tre costituzioni pure e sette costituzioni miste.

La costituzione è determinata al concepimento, ma durante la nostra vita, a seconda del nostro modo di condurla, delle scelte che facciamo, del cibo che mangiamo si possono creare degli squilibri, dovuti all'aumento di uno o più Dosha e si crea la malattia. Secondo il concetto ayurvedico la malattia è determinata da un non corretto stile di vita che porta nel tempo allo squilibrio dei Dosha.

Il metodo diagnostico ayurvedico è di osservazione e di ascolto. La diagnosi principale si attua attraverso la palpazione del polso radiale. Altri metodi diagnostici sono: la fisiognomica del volto, l'esame della lingua, degli occhi, delle labbra, delle unghie.
I principali metodi di cura sono: l'alimentazione prescritta secondo l'esame dello squilibrio dei Dosha, i farmaci ayurvedici ( fitoprodotti e minerali), il massaggio, pratiche yogiche e meditative, uso di pietre e cristalli, pratiche di ringiovanimento (panchakarma).
L'Ayurveda pone enfasi sul prendersi la responsabilità della cura di se stessi, ad esempio preparando il proprio cibo, facendo un esercizio fisico appropriato, mangiando cibi adatti alla stagione e mantenendo uno stato positivo della mente. In particolare l'Ayurveda sostiene che la salute è il risultato di uno stato di armonia col proprio sé. 
"La malattia è un Maestro che ci fa capire gli errori commessi nel nostro modo di vivere e di pensare." 

( Paramahansa Satyananda Sarasvati )

KABBALA ....ANTICA SCIENZA DEI MAGI




La Kabbala, o scienza tradizionale degli Ebrei, potrebbe essere definita il sistema matematico del pensiero umano. È l'algebra della fede. Essa risolve tutti i problemi dell'anima come delle equazioni, chiarendo le incognite. Essa da alle idee la pulizia e la rigorosa esattezza dei numeri; i suoi risultati sono per lo spirito l'infallibilità (relativa, tuttavia, alla sfera delle conoscenze umane) e la pace profonda per il cuore." (Eliphas Levi)
Nel Sefer yetzirah (Libro della formazione) troviamo la prima menzione del termine sefiráh. Benché letteralmente sefirah (plur. sefirót) significhi "calcolare, numerare", nella dottrina cabbalistica (Qabbalah) e nel Sefer yetzirah significa anche manifestazione, emanazione dell'energia divina.
Le Sephirot sono dieci, e rappresentano i dieci attributi attraverso i quali Dio rivela una parte della essenza. Essi sono: 1) Kether (La Corona); 2) Chokmah (la Saggezza); 3) Binah (l’Intelligenza); 4) Chesed (la Misericordia); 5) Eloah (la Giustizia); 6) Tipheret (la Bellezza); 7) Netzach (la Vittoria); 8) Hod (lo Splendore); 9) Yesod (il Fondamento); 10) Malkuth (il Regno).
A ciascuna sefiráh corrisponde un attributo divino: 1) Eheieh (Io sono o Yod); 2) Jehova (Egli è o Yah); 3) Jehova (Giuramento o Yoha); 4) El-Gebulah (Possente); 5) Din-Saday (Autosufficiente); 6) Eloha (via della Gloria); 7) Estré-Jehovah Tzabaoth (Esercito degli Angeli); 8) Elohim-Tzabaoth (Comando degli eserciti); 9) El Chai (Dio vivente); 10) Adonai (via del Regno).
Le sefirot vengono rappresentate secondo il famoso schema dell'Albero della Vita all'interno del quale sono collegate fra di loro da 22 sentieri, abbinati alle lettere dell'alfabeto ebraico. I 22 sentieri e le dieci Sephiroth insieme formano le 32 vie di cui parla il Séfer yetziráh.
«L'Albero sefirotico, ovvero l'Albero kabbalistico della Vita è un'immagine dell'universo abitato da Dio e impregnato della Sua essenza, è una rappresentazione della vita divina che circola attraverso tutta la creazione. Voi avete con esso un sistema che vi permette di non disperdervi nella vostra attività spirituale. Se lavorerete degli anni su quest'Albero, se lo studierete, se gusterete i suoi frutti, introdurrete in voi l'equilibrio e l'armonia della vita cosmica.»
«L'Albero della Vita è uno schema simbolico che racchiude tutta la Scienza Iniziatica, le dottrine di tutti gli Iniziati. Lo si può paragonare a un seme: piantatelo, ed esso farà apparire dinanzi a voi tutta la Creazione con la moltitudine delle sue creature. Questo schema può diventare un strumento magico, un pentacolo fra i più potenti. Tutto vi è contenuto, tutti i principi, tutti gli elementi, tutti i fattori con i quali il Signore ha creato il mondo. Con esso disponete di un sistema che vi aiuterà a non disperdervi nel compiere il vostro lavoro spirituale. Lavorando per anni su questo schema, introdurrete in voi stesso l'ordine e l'equilibrio; e tutto si strutturerà, si organizzerà e si armonizzerà. Non appena avete un poco di tempo, soffermatevi sull'Albero della Vita, scegliete una sefira, concentratevi su di essa e cercate di sviluppare le qualità o le energie che questa contiene. Sia che abbiate bisogno di luce, di amore, di forza, di protezione, di generosità, di giustizia o di vita... rivolgetevi all'Albero della Vita: esso è a disposizione dei figli e delle figlie di Dio che hanno bisogno di nutrirsi della vita divina.» (Omraam Mikhael Aivanhov)
I testi sacri parlano dell'Albero della Vita in numerosi passaggi:
"Dio il Signore piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato. Dio il Signore fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci." (Genesi 2:8-10)
"Poi Dio il Signore disse: 'Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre.' Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita." (Genesi 3:22-24)
"Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio." (Apocalisse 2:7)
Iesod (Yesod, Jesod), la nona sefira sull'Albero della vita, è collocata negli organi genitali...è il simbolo della purezza e in ragione di ciò è la base o il fondamento dell'ascesa, del ritorno a Kether. Colui che intende abbracciare la vita spirituale affronta all'inizio Iesod ovvero le energie sessuali e le illusioni della luna.
I cultori del reiki affermano la corrispondenza tra il Reiki "quale Forza che crea e sorregge ogni forma di vita nell'Universo" e Jesod della Cabala Ebraica, il Chi dei cinesi, il Ki dei tibetani e dei giapponesi, il Prana degli indù, la Forza Guaritrice della Natura di Ippocrate, il Ka degli antichi Egizi, il Fluido Vitale degli alchimisti, il Telesma di Ermete Trismegisto, lo Spirito Santo della Tradizione cristiana.