Powered By Blogger

sabato 21 novembre 2015

L' U'OMO INTERIORE IN FONDO ALLA MINIERA ...FIGLIO DI TAPAS




Fare Tapas è uno dei passaggi fondamentali dei cinque precetti (niyama)  secondo l’Astangha Yoga di Patanjali. Questa pratica non può mancare nel bagaglio disciplinare di uno  Yogi impegnato nel cammino spirituale (sadhana). Il Tapas svolge una doppia funzione ; infatti da un lato concorre a delimitare passioni o appettiti sfrenati del corpo , della mente e a stemperare gli eccessivi attaccamenti ; dall’altro favorisce l’accumulo di energia spirituale , come possiamo leggere nei Vangeli quando il maestro Jeshua rivolgendosi ai suoi discepoli dice loro :


<< Accumulate tesori in cielo , dove non possono arrivare la rugine e la tignola che corrodono tutti beni materiali >>

Il Tapas rende inattaccabili , immuni all’attacco di agenti corrosivi come ira , invidia , gola , lussuria , egoismo, avarizia , accidia ,  smanie di possesso ,di potere , vanagloria , ecc…ecc…insomma a tutti quei veleni interiori che alimentano il nostro piccolo se empirico e che nella tradizione alchemica  ( Yoga Occidentale ) vengono chiamati “Acidi “ proprio perché hanno la capacità di corrodere come l’acido appunto.

L’opposizione a questi acidi sviluppa ovviamente “ATTRITO”, quindi conseguentemente “CALORE” , termine che traduce la parola sanscrita come “ ARDORE “ , ardore spirituale e più è forte la resistenza più è forte il calore che si sprigiona  fino ad accendere un fuoco , il fuoco dello Spirito meglio noto come :

                FUOCO SACRO
In sanscrito
                      TEJAS

Il fuoco , come noto , ha proprietà catartiche ; infatti è un agente “trasformante” , i Fabbri , che gli antichi chiamavano “Maestri del Fuoco “ i servivano dl fuoco per “lavorare” i metalli , “creare” leghe , “togliere” le impurità ossidate , “forgiare” armi , ecc…ecc….insomma esercitavano una vera e propria “ ARTE “ . Il fabbro per antonomasia è il Dio  Vulcano che fabbricava armi nella sua “officina” posta nelle viscere del vulcano Etna .



Lo Yogi impegnato nel Tapas può dunque essere assimilato a un maestro del  fuoco (prana) , che “soffia” (pranayama) sul mantice (bastrika) per aumentare la fiamma che lo aiuta a trasformare la sua rapacità in generosità ( Garuda Pranayama) ; la sua passionalità egoica in generoso altruismo ; la sua aggressività in coraggio : la sua pigrizia in karma yoga ; il suo eros egoico e possessivo in amore tenero , appassionato e altruistico , in grado dunque di accendere un grande falò in cui tutti questi metalli fusi e disintossicati dalla ruggine e dalla tignola  si amalgamano in un essere nuovo , 

                    l’UOMO INTERIORE , l’IO SONO 

depurato della coltre plumbea dell’ignoranza spirituale (avidya).

Le tentazioni in questo processo sono quanto mai importanti perché concorrono a produrre il fuoco necessario , che sarà tanto più grande quanto più grande sarà la resistenza .  L’Uomo Interiore , il Figlio dell’Uomo , nasce , come nel mito dell’Araba Fenice , dalle ceneri karmiche del vecchio Adamo biblico ; infatti solo così il :
                                    
             << Il chicco che muore porta frutto >> (Jeshua)



E per farlo morire occorre abbrustolirlo bene con il pranayama del Tapas !
                                  
       SOLVE ET COAGULA

“ Dissolvi “ e “ Ricondensa “ è la formula alchemica che indica il processo della
                                               TRASMUTAZIONE

Ovvero il “ passaggio “ da uno stadio all’altro non solo della “materia “ ma anche e soprattutto della “coscienza” , della “consapevolezza” . 
Tra l'esecuzione di un asana e l'altro , bisognerebbe sempre effettuare 
                       SHAVASANA " , " CADAVERE "

per meglio sottolineare questo processo "dissolutivo" e "ricompositivo" , di "morte" e "risurrezione .

Già agli albori dello Yoga i primi “rishi” (saggi spirituali) erano coscienti della “impermanenza” degli aggregati materiali e della mente coinvolti entrambi in un continuo cangiamento di soluzione e dissoluzione , di sintesi e antitesi e quindi di nuova sintesi e nuova antitesi , un processo peraltro alla base del buddhismo stesso e della sua teoria degli aggregati . 

Un processo peraltro riportato in evidenza dalla  teoria della Fisica Quantistica , che postula essere la materia il risultato di “ONDE” che si trasformano in “PARTICELLE” per tornare poi a diventare di nuovo “ONDE” , per cui da una sorta di “ ZUPPA QUANTICA “ costituita da onde , alcune si staccano , si condensano , alchenicamente si “COAGULANO” per tornare poi di nuovo nella loro zuppa originario in cui si dissolvono “SOLVE”.

Il corpo dunque si trova ad essere una “associazione momentanea” di particelle che si sono accumulate attorno ad un “BOSONE di HIGGS “ ( = Punto di aggregazione della materia ) , un aggregato di atomi , “quanti” , “fotoni” , “tachioni” ,…ecc…ecc…condensati dal “VERBO” , OM , secondo la credenza dei rishi , degli uomini spirituali . Ogni creazione materiale avviene dunque mediante la traduzione di un archetipo mediatore . 

Gli asana , impropriamente tradotti con la parola “posizione” , invero sono archetipi , mediatori che rendono manifesta l’ “idea” platonica ( mondo delle idee) che li presiede e li anima  Gli asana sono “porte” , “stargate” , di comunicazione tra il visibile e l’invisibile , che permettono l’aggancio dello Spirito alla Materia , Purusha a Prakriti .

Passare da un asana ad un altro è un processo continuo di "Solve et Coagula“ che determina un passaggio ad ottave superiori evolutive fino a giungere all’ORO potabile , Surya , il sole interiore , l’IO SONO dell’uomo/donna realizzato/a !