Fare Tapas è uno dei passaggi fondamentali dei cinque precetti (niyama) secondo l’Astangha Yoga di Patanjali. Questa pratica non può mancare nel bagaglio disciplinare di uno Yogi impegnato nel cammino spirituale (sadhana). Il Tapas svolge una doppia funzione ; infatti da un lato concorre a delimitare passioni o appettiti sfrenati del corpo , della mente e a stemperare gli eccessivi attaccamenti ; dall’altro favorisce l’accumulo di energia spirituale , come possiamo leggere nei Vangeli quando il maestro Jeshua rivolgendosi ai suoi discepoli dice loro :
<< Accumulate tesori in
cielo , dove non possono arrivare la rugine e la tignola che corrodono tutti
beni materiali >>
Il Tapas rende inattaccabili ,
immuni all’attacco di agenti corrosivi come ira , invidia , gola , lussuria ,
egoismo, avarizia , accidia , smanie di
possesso ,di potere , vanagloria , ecc…ecc…insomma a tutti quei veleni
interiori che alimentano il nostro piccolo se empirico e che nella tradizione
alchemica ( Yoga Occidentale ) vengono
chiamati “Acidi “ proprio perché hanno la capacità di corrodere come l’acido
appunto.
L’opposizione a questi acidi sviluppa ovviamente “ATTRITO”, quindi
conseguentemente “CALORE” , termine che traduce la parola sanscrita come “
ARDORE “ , ardore spirituale e più è forte la resistenza più è forte il calore
che si sprigiona fino ad accendere un
fuoco , il fuoco dello Spirito meglio noto come :
FUOCO SACRO
In sanscrito
TEJAS
Il fuoco , come noto , ha
proprietà catartiche ; infatti è un agente “trasformante” , i Fabbri , che gli
antichi chiamavano “Maestri del Fuoco “ i servivano dl fuoco per “lavorare” i
metalli , “creare” leghe , “togliere” le impurità ossidate , “forgiare” armi ,
ecc…ecc….insomma esercitavano una vera e propria “ ARTE “ . Il fabbro per
antonomasia è il Dio Vulcano che fabbricava
armi nella sua “officina” posta nelle viscere del vulcano Etna .
Lo Yogi impegnato nel Tapas può
dunque essere assimilato a un maestro del
fuoco (prana) , che “soffia” (pranayama) sul mantice (bastrika) per
aumentare la fiamma che lo aiuta a trasformare la sua rapacità in generosità (
Garuda Pranayama) ; la sua passionalità egoica in generoso altruismo ; la sua
aggressività in coraggio : la sua pigrizia in karma yoga ; il suo eros egoico e
possessivo in amore tenero , appassionato e altruistico , in grado dunque di
accendere un grande falò in cui tutti questi metalli fusi e disintossicati
dalla ruggine e dalla tignola si
amalgamano in un essere nuovo ,
l’UOMO INTERIORE , l’IO SONO
depurato della
coltre plumbea dell’ignoranza spirituale (avidya).
Le tentazioni in questo processo
sono quanto mai importanti perché concorrono a produrre il fuoco necessario ,
che sarà tanto più grande quanto più grande sarà la resistenza . L’Uomo Interiore , il Figlio dell’Uomo , nasce
, come nel mito dell’Araba Fenice , dalle ceneri karmiche del vecchio Adamo
biblico ; infatti solo così il :
<< Il chicco che muore porta frutto >> (Jeshua)
E per farlo morire occorre
abbrustolirlo bene con il pranayama del Tapas !
SOLVE ET COAGULA
“ Dissolvi “ e “ Ricondensa “ è
la formula alchemica che indica il processo della
TRASMUTAZIONE
Ovvero il “ passaggio “ da uno
stadio all’altro non solo della “materia “ ma anche e soprattutto della
“coscienza” , della “consapevolezza” .
Tra l'esecuzione di un asana e l'altro , bisognerebbe sempre effettuare
SHAVASANA " , " CADAVERE "
per meglio sottolineare questo processo "dissolutivo" e "ricompositivo" , di "morte" e "risurrezione .
Già agli albori dello Yoga i primi
“rishi” (saggi spirituali) erano coscienti della “impermanenza” degli aggregati
materiali e della mente coinvolti entrambi in un continuo cangiamento di
soluzione e dissoluzione , di sintesi e antitesi e quindi di nuova sintesi e
nuova antitesi , un processo peraltro alla base del buddhismo stesso e della sua
teoria degli aggregati .
Un processo peraltro riportato in evidenza dalla teoria della Fisica Quantistica , che postula
essere la materia il risultato di “ONDE” che si trasformano in “PARTICELLE” per
tornare poi a diventare di nuovo “ONDE” , per cui da una sorta di “ ZUPPA
QUANTICA “ costituita da onde , alcune si staccano , si condensano ,
alchenicamente si “COAGULANO” per tornare poi di nuovo nella loro zuppa
originario in cui si dissolvono “SOLVE”.
Il corpo dunque si trova ad
essere una “associazione momentanea” di particelle che si sono accumulate
attorno ad un “BOSONE di HIGGS “ ( = Punto di aggregazione della materia ) , un
aggregato di atomi , “quanti” , “fotoni” , “tachioni” ,…ecc…ecc…condensati dal
“VERBO” , OM , secondo la credenza dei rishi , degli uomini spirituali . Ogni
creazione materiale avviene dunque mediante la traduzione di un archetipo
mediatore .
Gli asana , impropriamente tradotti con la parola “posizione” ,
invero sono archetipi , mediatori che rendono manifesta l’ “idea” platonica (
mondo delle idee) che li presiede e li anima
Gli asana sono “porte” , “stargate” , di comunicazione tra il visibile e
l’invisibile , che permettono l’aggancio dello Spirito alla Materia , Purusha a
Prakriti .
Passare da un asana ad un altro è
un processo continuo di "Solve et Coagula“ che determina un passaggio ad
ottave superiori evolutive fino a giungere all’ORO potabile , Surya , il sole
interiore , l’IO SONO dell’uomo/donna realizzato/a !