Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso». 20 E il giovane a lui: «Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?» 21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi». 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.
( (Mr 10:17-27; Lu 18:18-27) Lu 10:25-37; 1Ti 6:9-10, 17-19
16 )
Un " reframing " ( per il significato di questo termine leggi la locandina nella home page ) , un rinnovamento , una ri-nascita mancata possiamo definire l'occasione d'incontro di questo giovane possidente con Gesù .
C'è in lui un desiderio di "cambiamento " ( < Cosa mi manca per conseguire la vita eterna ? > ) , ma anche l'incapacità di conseguirlo fino in fondo a causa di una vita spirituale vissuta più in superficie con l'osservanza pedissequa dei comandamenti , che non una reale capacità di vita interiore condotta in profondità e ostacolata da "aparigraha " (attaccamento idolatrico ai beni materiali) . Incontrando Gesù avrebbe potuto fermarsi alla prima domanda (< Maestro che devo fare di buono per meritare la vita eterna ? > ) cui Gesù risponde con l'enunciazione di alcuni dei 10 comandamenti , "non uccidere" ; non rubare ; non dire falsa testimonianza ....ecc....osserva il giovanetto ( giovanetto non solo in senso di età , ma anche spirituale ) che lui tutte queste cose già le osservava . Va ricordato che le pratiche spirituali nel mondo ebraico compendiavano l'osservanza di 365 divieti ( Yama ) quenti erano i giorni dell'anno e di 248 osservanze ( Niyama) quanto si riteneva fosse il numero delle ossa del corpo .
Sarebbe andato tutto liscio se il giovanetto, un pò supponente data la sua elevata condizione sociale , non avesse aggiunto :< Ma cosa mi manca ancora ? > e qui la risposta di Gesù non si è fatta attendere : < Va vendi tutto quello che hai , dallo ai poveri , avrai un tesoro in cielo , poi vieni e seguimi > . La pericope si chiude con il giovanetto che allontana rattristato da Gesù ; infatti l'ultimo ostacolo si è rivelato insormontabile per lui . Quel gesto gli avrebbe aperto le porte alla gioia e ad un "forte" rapporto con Dio , invece la "tristezza" si impossessò di lui .
Quando lo sguardo è rivolto all'esterno significa che la mente egoica inferiore è ancora attiva , anche se mascherata da una religiosità "formale ed esteriore " ; infatti solo quando si rivolge all'interno , al mondo soggettivo spirituale l'uomo/donna ritrova la via della "trascendenza" abbandonando ogni attaccamento materiale , che non significa svalutazione toutcourt della ricchezza ( leggi il mio blog su " Prana e denaro " ) ma il suo giusto collocamento nell'ambito di carismi e talenti di cui Dio ci ha dotati per metterli al servizio del prossimo oltre che nostro , evitando di renderle un culto idolatrico come spesso accade vedere in numerosi esempi della storia che trovano il loro paradigma proprio nell'adorazione del "vitello d'oro " da parte degli ebrei davanti agli occhi esterrefatti di Mosè .
Il giovanetto è radicato fortemente in "muladhara chakra" , il centro energetico collegato all'energia materna terrestre , è sicuro di se , ha forte autostima , una famiglia solida alle spalle , anche il suo "svadisthana chakra" è armonico , è dotato di una armoniosa personalità e così dicasi del suo "manipura chakra" ; infatti non ha dissipato la sua ricchezza , ma sa operare in maniera di conservarla , anche il suo cuore " anahata chakra " è dotato di una certa sensibilità ispirata da una corretta , anche se meccanica , osservanza dei comandamenti ( yama - niyama ) , purtuttavia non riesce a compiere l'ultimo balzo , quello in " Ajina chakra " , il centro della "illuminazione" ( diksa ) , non può perchè è trattenuto nei "piani " (loka) inferiori a causa del suo eccessivo attaccamento per i beni materiali , confinato in un "dualismo " (dvaita) inevitabile , egli non può raggiungere l'UNO , cioè : DIO !
Un antico proverbio ebraico dice che il numero 100 è così composto : 1 + 0 + 0 . Se togli 1 , rimane 0 + 0 , cioè 0 , cioè niente , se manca Dio , manca tutto !
E' proprio questo 0 a procurare la tristezza al giovinetto , che passato accanto al Signore con una coscienza ancora non perfetta , non matura , manca il suo "reframing " , rimandato ad altra più propizia occasione o esistenza !
C'è in lui un desiderio di "cambiamento " ( < Cosa mi manca per conseguire la vita eterna ? > ) , ma anche l'incapacità di conseguirlo fino in fondo a causa di una vita spirituale vissuta più in superficie con l'osservanza pedissequa dei comandamenti , che non una reale capacità di vita interiore condotta in profondità e ostacolata da "aparigraha " (attaccamento idolatrico ai beni materiali) . Incontrando Gesù avrebbe potuto fermarsi alla prima domanda (< Maestro che devo fare di buono per meritare la vita eterna ? > ) cui Gesù risponde con l'enunciazione di alcuni dei 10 comandamenti , "non uccidere" ; non rubare ; non dire falsa testimonianza ....ecc....osserva il giovanetto ( giovanetto non solo in senso di età , ma anche spirituale ) che lui tutte queste cose già le osservava . Va ricordato che le pratiche spirituali nel mondo ebraico compendiavano l'osservanza di 365 divieti ( Yama ) quenti erano i giorni dell'anno e di 248 osservanze ( Niyama) quanto si riteneva fosse il numero delle ossa del corpo .
Sarebbe andato tutto liscio se il giovanetto, un pò supponente data la sua elevata condizione sociale , non avesse aggiunto :< Ma cosa mi manca ancora ? > e qui la risposta di Gesù non si è fatta attendere : < Va vendi tutto quello che hai , dallo ai poveri , avrai un tesoro in cielo , poi vieni e seguimi > . La pericope si chiude con il giovanetto che allontana rattristato da Gesù ; infatti l'ultimo ostacolo si è rivelato insormontabile per lui . Quel gesto gli avrebbe aperto le porte alla gioia e ad un "forte" rapporto con Dio , invece la "tristezza" si impossessò di lui .
Quando lo sguardo è rivolto all'esterno significa che la mente egoica inferiore è ancora attiva , anche se mascherata da una religiosità "formale ed esteriore " ; infatti solo quando si rivolge all'interno , al mondo soggettivo spirituale l'uomo/donna ritrova la via della "trascendenza" abbandonando ogni attaccamento materiale , che non significa svalutazione toutcourt della ricchezza ( leggi il mio blog su " Prana e denaro " ) ma il suo giusto collocamento nell'ambito di carismi e talenti di cui Dio ci ha dotati per metterli al servizio del prossimo oltre che nostro , evitando di renderle un culto idolatrico come spesso accade vedere in numerosi esempi della storia che trovano il loro paradigma proprio nell'adorazione del "vitello d'oro " da parte degli ebrei davanti agli occhi esterrefatti di Mosè .
Il giovanetto è radicato fortemente in "muladhara chakra" , il centro energetico collegato all'energia materna terrestre , è sicuro di se , ha forte autostima , una famiglia solida alle spalle , anche il suo "svadisthana chakra" è armonico , è dotato di una armoniosa personalità e così dicasi del suo "manipura chakra" ; infatti non ha dissipato la sua ricchezza , ma sa operare in maniera di conservarla , anche il suo cuore " anahata chakra " è dotato di una certa sensibilità ispirata da una corretta , anche se meccanica , osservanza dei comandamenti ( yama - niyama ) , purtuttavia non riesce a compiere l'ultimo balzo , quello in " Ajina chakra " , il centro della "illuminazione" ( diksa ) , non può perchè è trattenuto nei "piani " (loka) inferiori a causa del suo eccessivo attaccamento per i beni materiali , confinato in un "dualismo " (dvaita) inevitabile , egli non può raggiungere l'UNO , cioè : DIO !
Un antico proverbio ebraico dice che il numero 100 è così composto : 1 + 0 + 0 . Se togli 1 , rimane 0 + 0 , cioè 0 , cioè niente , se manca Dio , manca tutto !
E' proprio questo 0 a procurare la tristezza al giovinetto , che passato accanto al Signore con una coscienza ancora non perfetta , non matura , manca il suo "reframing " , rimandato ad altra più propizia occasione o esistenza !
PRATICA MEDITATIVA
La Parola chiave : COSA MI MANCA ?
Il Linguaggio del giovane : fare , avere , possedere, …un pò borioso
Una religiosità tranquilla : Comandamenti , beneficienza , ecc….
“UNO” solo è buono , l’UNO , cioè Dio…; infatti senza UNO si è “DUE” , non autentico , diviso al proprio interno.
Osservando I Comandamenti il Paradiso è assicurato…..ma basta ? O Gesù chiede di attuare il Paradiso già qui in terra ?
Si può amare Dio , senza tenere conto del prossimo ? L’apostolo Giovanni ci risponde di no !
Il giovane pratica ancora una fede immature , infantile , fatta di conteggi , di osservanze ( 365 divieti , 248 comandi )….ma non è questa la fede che chiede Gesù , che invece chiede un coinvolgimento totale con la Sua Persona , per andare oltre , laddove l’Amore per l’Essere si sostituisce al “ Dovere “ di essere.
COSA DEVO FARE PER ESSERE PERFETTO ? Questa è la domanda che mette il giovane in scacco ! Perchè la risposta è : < và vendi tutto quello che hai , dallo ai poveri e poi SEGUIMI >
Cioè : affidati completamente al Padre……Lui ti REGALA la vita eternal , che certo non è frutto dei nostri sforzi..ma DONO gratuito.
Tutti I doni che possediamo ( Carismi , talenti , ricchezze spirituali…) sono la prova che Dio ci ama e ci approva .
PROGREDIRE O REGREDIRE ! Questa è una alternativa davanti ad ogni esistenza umana .
Possedere la vita : Quale vita ? Quella biologica o quella Eterna ?
IL “ GESTO PARADOSSALE “ : abbandonarsi a Dio , riporre in lui ogni sicurezza……siamo consci delle conseguenze ed anche dell’inimicizia che tale atto comporta ?
SBILANCIARSI : questo Dio ci chiede per avere ciò che ci manca , cioè : l’AUTENTICITA’….l’alternativa è l’INAUTENTICITA’ cioè : una vita corrosa dal tarlo di una tristezza di fondo…appunto come il giovane che si allontanò triste…perchè il giorno dopo tutto sarebbe continuato come il giorno prima….ma niente sarà più come prima ; infatti aveva incontrato Gesù e gli aveva posto delle domande….e la risposta , purtroppo per lui , non si è fatta attendere , perchè Gesù quando è interpellato ci risponde sempre : < Signore cosa mi manca ? >