Un significativo racconto contenuto nella Mandukya Upanishad narra di due uccellini appollaiati su un stesso ramo. Uno guarda fisso (tratak) il sole (surya) ; l'altro non fa altro che saltellare e beccare di qua e dil là in cerca di cibo.....
I due uccellini indicano rispettivamente il VERO SE e il piccolo ego empirico ; il primo vive mindful , senza dispendio energetico ; il secondo si sforza continuamente con grande dispendio energetico , per cui vive in un circolo chiuso , costretto a beccare sempre di più per colmare il vuoto energetico .
Come due uccelli sullo stesso ramo , l'ego e il sè dimorano nello stesso corpo , con modalità diverse ; infatti uno mangia i frutti dolci e amari della vita , mentre l'altro semplicemente osserva silente ovvero "MINDFUL" .
Lo "stato di mindfulness" che potremmo tradurre come "pienezza della mente" , uno stato quindi "pacificato e "pacificante" , in cui la mente divenendo riflessiva si proietta beneficamente sul corpo e generando un senso dilatato di benessere , in assenza di ogni identificazione con le cose che si possiedono o che si desidera possedere . Si sviluppa l'intuizione , è favorita l'empatia , e la saggezza inizia a manifestarsi .
Una condizione quindi ben diversa dallo "stato egocentrico" , che si caratterizza per una attenzione costantemente focalizzata sul mondo esterno da conquistare , da possedere con pensieri del tipo : <<io>> , <me>>, <<mio>> ; la situazione è sotto controllo , amo le sfide , la mia autostima è invincibile...ecc...ecc..in opposizione invece ai pensieri abituali dello stato di mindfullness del tipo : mi sento libero , nulla mi è estraneo , le risposte mi arrivano da sole , so come si sentono gli altri...ecc...ecc...La mindfulness è uno stato di estrema auto consapevolezza , è uno stile di vita in cui non poca rilevanza ha la funzione biochimica del cervello ampiamente dimostrata negli esami di laboratorio .
Essere "mindful" significa essere meno esposti allo stress un malanno molto esteso in questi nostri tempi così inquieti e saturi di ogni possibile sollecitazione ed eccitazione per l'ego , per cui viene favorito un migliore controllo dei propri impulsi , il ritiro di proiezioni negative sugli altri , ecc...ecc....Infatti lo stato egocentrico si svolge sotto l'influsso di Maya , il vestito illusorio di "Ma" , la divina madre celeste che si caratterizza sia come Maya che sia come Shakti , potenza cosmica .
Dentro Maya , luogo della "dualità" , l'uomo/donna vive schiavo dei sensi , è dotato solo di "due"occhi , e solo quando si apre il "terzo occhio" , metafisico, Maya si dissolve e con essa il "mondo illusorio". L'adorazione (Bakhti) della Grande Madre ( Ma ) nel tantrismo ha proprio questa valenza spirituale ; infatti il ritorno all'UNO (advaita) "non duale" si compie con l'accompagnamento della Grande Madre Celeste , Tara , la stessa che si trasforma dentro maya
Domanda inevitabile a questo punto : come si fa a raggiungere la mindfulness ?
Risposta molto semplice : con la
MEDITAZIONE !
Infatti la meditazione favorisce il contatto con il proprio sè , la concentrazione sulla quiete , sul respiro e l'allontanamento da emozioni e pensieri stressanti .
Lo stress influisce negativamente sul corpo , sul cervello e alla lunga sul DNA e sui telomeri , che sono i "protettori" del nostro sistema immunitario .
Nei racconti evangelici sono numerosi gli esempi riguardanti questi due "stati" (egocentrico e mindful ) . Uno dei più famosi riguarda l'incontro del maestro Yeshuà con le due sorelle Marta e Maria di cui era ospite in casa , con la prima (Marta) affaccendata e stressata in cucina e la seconda invece ai piedi del maestro a "gustarsi" (samadhi) la sua presenza , avendo scelto la per sè la < parte migliore > .
In verità quello di Marta non può essere definito , ad onore del vero , uno stato egocentrico toutcourt in quanto essa è impegnata nel servizio divino ( Karma Yoga ) , che però può facilmente trasformarsi in attività frenetica mirata solo alla "preparazione" della cena. Mi domando quante eucarestie si svolgono in questa attività frenetica e ben lontane da qualsiasi stato mindful ?
In un'altra occasione il maestro Yeshuà si rivolge ai suoi discepoli redarguendoli perchè troppo presi dalle ansie e inquietudini "mondane" tipiche del "samsara" ( stato egocentrico) esortandoli con le seguenti parole : < Non affannatevi per il domani , per quello che mangerete o indosserete , l'oggi ha già le sue pene . Guardate i GIGLI DEL CAMPO ! I vestiti di Salomone ella sua gnon eguagliano minimamente il loro splendore ......>
I gigli dei campi non fanno nulla per essere cosi candidi e belli eppure il loro splendore è ineguagliato , sono saturi della luce ricevuta da Surya ( il sole mistico interiore...il Vero Se ) , sono naturalmente mindful , il samsara non li riguarda . E così sarebbe anche per gli uomini/donne se non ci si mettesse di mezzo la perniciosa mente egoica ed egocentrica . Quella mente che Osho definisce come : < Mente che mente > .
Pietro e Giovanni , i discepoli più importanti intorno al maestro , rappresentano i due poli attivi di questi due "stati" ; infatti Pietro è tutta passione (rajas) , ma anche tamasico nel momento del tradimento ; laddove invece Giovanni è tutto luce (sattwa) . Pietro oscilla continuamente tra lo stato egocentrico dell notte del Getsemani e lo stato mindful del Tabor . Giovanni invece è sempre sattwico , sempre mindful , in continua e silenziosa (mouni) comunicazione con il maestro .
Sperano i due e credono entrambi , solo che Giovanni "sa" anche ciò che Pietro scoprirà solo alla tomba . SPERARE , CREDERE , e SAPERE sono un percorso inevitabile sulla via della conoscenza , ma il solo sperare e credere non danno subito accesso alla personalità mindful , che sarà tale solo in presenza del sapere , frutto maturato dall'esperienza che fa dire a Giobbe al termine del suo doloroso percorso : << Prima conoscevo Dio solo per sentito dire , ora ne ho fatto l'esperienza > !
Yogacharya Eknathananda
Come due uccelli sullo stesso ramo , l'ego e il sè dimorano nello stesso corpo , con modalità diverse ; infatti uno mangia i frutti dolci e amari della vita , mentre l'altro semplicemente osserva silente ovvero "MINDFUL" .
Lo "stato di mindfulness" che potremmo tradurre come "pienezza della mente" , uno stato quindi "pacificato e "pacificante" , in cui la mente divenendo riflessiva si proietta beneficamente sul corpo e generando un senso dilatato di benessere , in assenza di ogni identificazione con le cose che si possiedono o che si desidera possedere . Si sviluppa l'intuizione , è favorita l'empatia , e la saggezza inizia a manifestarsi .
Una condizione quindi ben diversa dallo "stato egocentrico" , che si caratterizza per una attenzione costantemente focalizzata sul mondo esterno da conquistare , da possedere con pensieri del tipo : <<io>> , <me>>, <<mio>> ; la situazione è sotto controllo , amo le sfide , la mia autostima è invincibile...ecc...ecc..in opposizione invece ai pensieri abituali dello stato di mindfullness del tipo : mi sento libero , nulla mi è estraneo , le risposte mi arrivano da sole , so come si sentono gli altri...ecc...ecc...La mindfulness è uno stato di estrema auto consapevolezza , è uno stile di vita in cui non poca rilevanza ha la funzione biochimica del cervello ampiamente dimostrata negli esami di laboratorio .
Essere "mindful" significa essere meno esposti allo stress un malanno molto esteso in questi nostri tempi così inquieti e saturi di ogni possibile sollecitazione ed eccitazione per l'ego , per cui viene favorito un migliore controllo dei propri impulsi , il ritiro di proiezioni negative sugli altri , ecc...ecc....Infatti lo stato egocentrico si svolge sotto l'influsso di Maya , il vestito illusorio di "Ma" , la divina madre celeste che si caratterizza sia come Maya che sia come Shakti , potenza cosmica .
Dentro Maya , luogo della "dualità" , l'uomo/donna vive schiavo dei sensi , è dotato solo di "due"occhi , e solo quando si apre il "terzo occhio" , metafisico, Maya si dissolve e con essa il "mondo illusorio". L'adorazione (Bakhti) della Grande Madre ( Ma ) nel tantrismo ha proprio questa valenza spirituale ; infatti il ritorno all'UNO (advaita) "non duale" si compie con l'accompagnamento della Grande Madre Celeste , Tara , la stessa che si trasforma dentro maya
Domanda inevitabile a questo punto : come si fa a raggiungere la mindfulness ?
Risposta molto semplice : con la
MEDITAZIONE !
Infatti la meditazione favorisce il contatto con il proprio sè , la concentrazione sulla quiete , sul respiro e l'allontanamento da emozioni e pensieri stressanti .
Lo stress influisce negativamente sul corpo , sul cervello e alla lunga sul DNA e sui telomeri , che sono i "protettori" del nostro sistema immunitario .
Nei racconti evangelici sono numerosi gli esempi riguardanti questi due "stati" (egocentrico e mindful ) . Uno dei più famosi riguarda l'incontro del maestro Yeshuà con le due sorelle Marta e Maria di cui era ospite in casa , con la prima (Marta) affaccendata e stressata in cucina e la seconda invece ai piedi del maestro a "gustarsi" (samadhi) la sua presenza , avendo scelto la per sè la < parte migliore > .
In verità quello di Marta non può essere definito , ad onore del vero , uno stato egocentrico toutcourt in quanto essa è impegnata nel servizio divino ( Karma Yoga ) , che però può facilmente trasformarsi in attività frenetica mirata solo alla "preparazione" della cena. Mi domando quante eucarestie si svolgono in questa attività frenetica e ben lontane da qualsiasi stato mindful ?
In un'altra occasione il maestro Yeshuà si rivolge ai suoi discepoli redarguendoli perchè troppo presi dalle ansie e inquietudini "mondane" tipiche del "samsara" ( stato egocentrico) esortandoli con le seguenti parole : < Non affannatevi per il domani , per quello che mangerete o indosserete , l'oggi ha già le sue pene . Guardate i GIGLI DEL CAMPO ! I vestiti di Salomone ella sua gnon eguagliano minimamente il loro splendore ......>
I gigli dei campi non fanno nulla per essere cosi candidi e belli eppure il loro splendore è ineguagliato , sono saturi della luce ricevuta da Surya ( il sole mistico interiore...il Vero Se ) , sono naturalmente mindful , il samsara non li riguarda . E così sarebbe anche per gli uomini/donne se non ci si mettesse di mezzo la perniciosa mente egoica ed egocentrica . Quella mente che Osho definisce come : < Mente che mente > .
Pietro e Giovanni , i discepoli più importanti intorno al maestro , rappresentano i due poli attivi di questi due "stati" ; infatti Pietro è tutta passione (rajas) , ma anche tamasico nel momento del tradimento ; laddove invece Giovanni è tutto luce (sattwa) . Pietro oscilla continuamente tra lo stato egocentrico dell notte del Getsemani e lo stato mindful del Tabor . Giovanni invece è sempre sattwico , sempre mindful , in continua e silenziosa (mouni) comunicazione con il maestro .
Sperano i due e credono entrambi , solo che Giovanni "sa" anche ciò che Pietro scoprirà solo alla tomba . SPERARE , CREDERE , e SAPERE sono un percorso inevitabile sulla via della conoscenza , ma il solo sperare e credere non danno subito accesso alla personalità mindful , che sarà tale solo in presenza del sapere , frutto maturato dall'esperienza che fa dire a Giobbe al termine del suo doloroso percorso : << Prima conoscevo Dio solo per sentito dire , ora ne ho fatto l'esperienza > !
Yogacharya Eknathananda