Powered By Blogger

giovedì 26 novembre 2015

ZC : ZONA DI CONFORTO...I PROBLEMI DELLA POLARIZZAZIONE


Un noto racconto evangelico narra la storia di un ricco possidente che decide di ritirarsi dalla vita lavorativa , 
< mette tutti i suoi ave.ri in due silos ....>

dicono le scritture e si prepara a godersi il suo "tesoretto" , ma il Signore lo mette in guardia con parole dure 

         < stolto questa notte stessa ti sarà chiesta la vita

e allora cosa gli serviranno tutte quelle ricchezze è la domanda ovvia . Ineccepibile , non ci fa una grinza ; infatti 

<cosa ti servirà tutto l'oro del mondo se avrai perso l'anima ?>

domanda sempre il maestro in un'altro racconto al tapino che pensa di risolvere ogni problema semplicemente accumulando ricchezze su ricchezze .

La dimensione "dvaita" , dualistica , nella quale siamo chiamati a vivere impone inevitabilmente la polarizzazione o su un polo o sull'altro e ciò produce di fatto una segmentazione interiore che costringe a polarizzarsi su un polo piuttosto che su un altro , a rimanere comunque diviso in se e la divisione produce scontentezza , rabbia , tristezza , paura , tutte quelle tossine che inquinano l'anima e catapultano nel samsara .

Il ricco possidente preda del proprio piccolo ego empirico si era creato quella che gli psicologi chiamano " ZC " , ovvero :

                                 "ZONA di CONFORTO

in cui tutti i nostri piccolo ego empirici trovano un sicuro riparo esistenziale sottraendosi alle cattive sorprese , rassicurati da tranquillo tran tran quotidiano magari noioso ma lontano da indesiderati terremoti esistenziali .


Smantellare questa "zona" è l'impegno di ogni serio psicologo che si trova sdraiate sul lettino tante "macchine biologiche" che funzionano a forza di "ego" dualista e dualizzante . E' in questa zona che si trova il giovane "ricco" che incontra Gesù e gli chiede quale sia la "via" (marga) della perfezione , si sente rispondere laconicamente :

         < Va vendi tutto quello che , lascia tutto e seguimi >

Sappiamo tutti (almeno spero) come andò a finire ; il giovane girò le spalle e se ne andò via . Ma a portarlo via non fu una decisione sua , ma del suo piccolo/ego empirico , che egli (il giovane) non vedeva ma da cui era tenuto incatenato nella "ZC".

Era "polarizzato" nella ricchezza e il suo piccolo faraone ci si trovava bene , gratificato .
I maestri (charya) sono quelli che ti espellono dalla "ZC" a differenza dei semplici istruttori che , standoci anche loro , si limitano a farti accettare la tua condizione che se anche un pò spiacevole , in fondo è più rassicurante di un viaggio fuori dalla "zc" .

Mosè deve combattere aspre lotte con gli ebrei che non volevano lasciare la terra del faraone dove dopo tutto un piatto di lenticchie lo si mangiava .

Il libro biblico dell'esodo racconta proprie le drammatiche lotte sostenute per lasciare il luogo della schiavitù che però per molti era diventato una "ZC" .

Accadde : Mulla Nasrudin si recò in visita ad un amico che era in procinto di morire e giunge quando il sacerdote stava parlando con lui . IL sacerdote conforta il moriente dicendogli che dopo tutto sta per lasciare "questa valle di lacrime" , al che il moribondo risponde : 

             < Si , è vero padre , ma ci si piangeva così bene

Un mio caro amico , serio psicologo , Marco , mi racconta che molti quando arrivano nei pressi del proprio ego  e devono cominciare a formulare l'idea di staccarsi , scompaiono , non si fanno più vedere , magari soffrono , ma preferiscono tenersi il tirannico faraone ; dopo tutto li un piatto rassicurante di lenticchie mediatiche lo trovano ! 
In fondo a ben vedere il meccanismo egoico è ben rodato al punto tale di cucirsi addosso , anche vestiti multicolori come l'abito di Arlecchino nel cui etimo tedesco è nascosta la parola "inferno" ( Hell ) , maschera infernale , come infernali sono tutte le maschere che l'ego empirico si costruisce al fine deliberato di garantirsi la sopravvivenza , non ultima quella di falso e farisaico sacerdote di religioni e mitemi raccogliticci.

In fondo , a ben vedere , l'esistenza di un libro come la Bibbia , la dobbiamo ad invito rivolto dal Signore ad Abramo rivolgendosi al quale gli ingiunge il seguente comando :

<< Abramo va , esci dalla tua terra , lascia la tua famiglia e i tuoi genitori , verso una terra che io ti indicherò ...>

Abramo ascoltò ed eseguì , abbandono la " ZC " e uscì , quello che è successo dopo lo sappiamo tutti o meglio quasi tutti ,ma Abramo non era un giuggiolone , anticipò Ulisse di molti millenni !

Un'altro caso clamoroso di abbandono dell ZC è quello del racconto evangelico meglio noto come :

                      Parabola del Figliol Prodigo

Ma la voce che ascolta non è quella del Signore ( IO SONO - Manas superiore..Buddhi ) ma quella più prosaica del piccolo se egoico che lo spinge a lasciare la casa attratto dai "bagliori" luciferici dei paesi dei balocchi e delle loro movide . Lascerà una zona di conforto per entrare in una " zona di sconforto " in cui troverà solo disperazione e miseria  . Gli rimarrà abbastanza saggezza per ri-tornare nella ZC paterna , ma non sarà più un giuggiolone !






I