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venerdì 18 luglio 2014

SITASANA : L'ASANA DI GESU'......


<< Nessuno che ha messo mano all'aratro e si volge a guardare indietro è adatto al Regno dei Cieli >>(Lc 9,51-62)
Il maestro Yashuà conclude così il suo discorso ai discepoli accingendosi a salire a Gerusalemme per il compimento della sua ultima tappa terrena che lo porterà al Golgota , al fine deliberato di far comprendere ad essi la irrevocabilità della missione al suo seguito . ; infattiScelta che comporta il distacco da ogni attaccamento egoico al proprio passato . Sceglie , come al solito , una immagine forte , quella dell'Aratro ( Halasana ...vedi mio altro blog su tale argomento ) ; infatti l'aratro , come noto , dopo il dissodamento e la preparazione del terreno per la "nuova semina" , traccia il "nuovo solco" (Sita) nel quale verranno gettati i "nuovi semi" (Bija) chiamati a germogliare e dare frutti con l'avvento della primavera e dell'estate .
Sita è anche il nome di una regina famosa che insieme al su sposo Rama , da vita ad uno dei più grandi poemi dell'India meglio noto come : RAMAYANA , il viaggio (yana) di Rama nella conoscenza ( Jinana ) .

Rama è il re di un regno che gli è stato usurpato e che egli deve ri-conquistare dopo 14 anni di esilio passati nella foresta . Si avvale dell'aiuto della sua sposa Sita e del suo fedele "servitore" Hanuman , re del popolo delle scimmie. Ma , ahimè , il potente demone Ravana che finirà per rapirgli proprio la moglie Sita , ricalcando in questo un po' il canovaccio di tutti i mitemi e racconti fiabeschi orientali e occidentali con tutto il bagaglio di principesse rapite e sequestrate e cavalieri al seguito impegnati nell'impresa della loro liberazione . Il Ramayana si snoda attraverso racconti e metafore che in effetti fanno capo ai due protagonisti Rama e Sita proposti come "modelli archetipici" della realizzazione del Dharma . della Legge Divina , insomma un "sentiero" (sadhana) educativo attraverso il quale i popoli trovano la loro realizzazione spirituale .

Sita viene sottoposta a numerose "prove" iniziatiche e da ultimo si offre in atto sacrificale alla "terra" che la inghiotte in un "solco" appositamente aperto per lei appunto dalle viscere terrestri , dando così ulteriore prova della sua "fedeltà" al Re , suo marito Rama , e quindi al Dharma .  Quindi la fedeltà si pone a livello individuale  come fedeltà della moglie al marito , come fedeltà , ci mancherebbe , del marito ala moglie e come fedeltà di entrambi allo alla nazione che governano , e insieme al loro popolo come , da ultimo , come fedeltà di tutti , regnanti e governanti al Dharma , che assicura pace (shanti ) e armonia a tutto il regno . La non aderenza al Dharma comporta la discesa in uno stato demoniaco , quello rappresentato  Ravana o stato "adharmico" , contro legge , contro natura .

Aderire al Dharma significa quindi aderire ai valori "alti " dello Spirito (Purusha) influendo positivamente su Prakriti (materia) imitando e incarnando gli archetipi comportamentali proposti dai vari poemi eroici , come l'Odissea e l'Iliade di Omero greci ; il kalevala finnico dei popoli nordici . Poemi , in occidente , ormai relegati ai margini dei programmi scolastici, e i risultati si vedono , i Telemachi smarriti  delle movide notturne inebetiti di birrette sono li a dimostrarlo !

E' tempo di tracciare nuovi "solchi" sinaptici , di percorrere i sentieri (saddhana) dimenticati e oscurati dal potere di una tecnologia sempre più proposta come unico modello di riferimento.
Tracciare nuovi solchi neurali significa abbandonare i vecchi tracciati senza voltarsi indietro , come la moglie di Lot in fuga dalle città corrotte di Sodoma e Gomorra ormai preda dell'Adharma  , la quale si volge a "guardare indietro" le città che bruciano di " Prana Infero" e viene di fatto trasformata in una statua di sale , si è "cristallizzata" nelle sue vecchie sinapsi .
Eseguire "SITASANA" con questo intento rende tale posizione molto "potente" perché le "energie" divine e psichiche in essa contenute corroborano la nostra "fede" (shraddà) e lo nostra volontà (icchà)

Il Cristo che si appressa al suo "compimento" messianico , chiede proprio questo ai suoi e cioè : NON VOLTARSI ! RIMANERE FEDELI  all'impegno intrapreso e quindi a realizzare il "proprio scopo nella vita " , il Dharma . E' questo il "grande peccato contro lo Spirito", mancare , cioè il "bersaglio divino" , la nostra "divinizzazione "....
Chi si volta a guardare in dietro "non è adatto" al Regno , e certo non per il volere contrario di un dio malevolo e sadico , ma più semplicemente perché si è messo fuori gioco da solo , rinviando di fatto la propria evoluzione karmica , rimane schiavo degli alti e bassi delle tre guna ! (vedi mio blog sulle tre guna ) .


I "Rishi" (saggi/santi) sono fedeli al Signore , la Prakriti (Maria/Iside) è fedele , gli apostoli sono fedeli , perché si sono lasciati "arare" e aprendo nuovi solchi neurali sono stati fecondati luminosamente dal VERBO DIVINO ( OM ) , la PAROLA/SEME (Bija) è il potere ri-generante e SITASANA aiuta a preparare il terreno !

Yogacharya Eknathananda