I RE MAGI : LE 3 GUNA S'INCHINANO ALL' HIRANYA-GARBHA
Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. 4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. 5 Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:6 "E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda;
perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"».7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; 8 e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. 10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. 12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via.(Lu 2:22-38 (Nu 24:17; Sl 72:10-11)
non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda;
perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"».7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; 8 e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. 10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. 12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via.(Lu 2:22-38 (Nu 24:17; Sl 72:10-11)
I Re Magi , tre in tutto , conosciuti nei vangeli apocrifi come Gaspare , Melchiorre e Baldassarre , sono cari alla tradizione cristiana di ogni tempo , anche se negli ultimi anni del secolo passato il loro posto è stato , ahimè , un pò messo in disparte dalla sopraggiunta e più consumistica Befana , la vecchietta carica di doni , ma anche di carbone , che a cavallo di scope , retaggio dell'antica tradizione contadina delle streghe , scende dalle cappe dei camini dove lascia appesi doni e carbone distribuiti in equa misura secondo le azioni (karmiche) dei fanciulli nell'anno da poco passato .
Il colore della loro pelle è diverso , uno è bianco , uno rosso , e l'altro nero , come anche la loro età ; infatti uno lo si vuole anziano , uno adulto e l'ultimo più giovane . Il luogo di provenienza è orientale ( dal latino verbo " orior " = sorgere = il sorgere del sole = nascere della luce ) , qualche tradizione vuole che sia la Persia , qualcun'altra la Caldea , ma tutte concordano nella origine orientale . Non sono re nel comune senso della parola , cioè governanti politici , regali , di qualche popolo ben preciso . La loro "regalità" si riferisce maggiormente ad uno " stato interiore " di regalità , propria di coloro che hanno raggiunto l'illuminazione (Diksa) , la " Bodhi " , che permette loro l'accesso ad una "conoscenza" (Vidya) tipica degli " iniziati" dotati di " Viveka " ( = giusta dis-criminazione ) e sanno e possono quindi leggere nei " segni superiori " del "cielo interiore " , che appunto si chiama cielo dal verbo celare, cioè nascondere in riferimento al Dio interiore nascosto dentro l'uomo , il Vero Sè spirituale che attende soltanto di essere trovato da chi si mette in ricerca di esso .
La loro scienza ( dei magi ) non nasce dalle speculazioni della mente egoica inferiore e possessiva , ma dal contatto con la " Verità eterna " , che sotto forma di " Stella " li guida alla scoperta del Vero Sè , del Cristo , del Buddha , giacente in " interioritate homini " , all'interno dell'uomo/donna .
Nel loro cammino iniziatico i tre incontrano l'ostacolo della mente egoica inferiore , Erode , questo si vero se secondo i clichè più scontati del potere autoreferente e possessivo . Erode si vuole impadronire del Vero Sè , i Magi semplicemente adorarlo , la differenza è tutta qui tra il biologico e l'ontologico , tra Bios e Zoè ( il primo vita biologica , il secondo vita divina ).
I tre seguono la " stella " con gli occhi diretti verso l'alto , Ajina chakra ( terzo occhio ) , con lo sguardo inetriore "fissato" ( trataka = focalizzazione su un punto) sulla stella a cinque punte , simbolo dell'uomo cosmico .
Giunti davanti alla grotta ( = principio umido radicale femminile che rende possibile la vita ) s'inchinano davanti alla Sacra Famiglia , l'eterno mascolino (Giuseppe) Yang , l'eterno femminino (Maria) Yin , il bambino "puer spiritualis " divino , Gesù . Lo adorano in silenzio (muni) offrendo doni ( l'oro della regalità , l'incenso della preghiera , la mirra di una vita profumata di Cristo , divinità).
S'inchinano con devozione ( Bakhti Yoga ) e con umiltà , la stessa umiltà degli altri presenti , pastori , uomini , donne gente comune , che non possono vantare alcun titolo , semplicemente la propria umiltà da offrire in dono adorante , ma dotati come i magi dello stesso " dono interiore " che fa ri-conoscere a tutti in quel debole esserino , la presenza di Dio , di un Dio che sceglie anche lui umilmente una mangiatoia per culla posta accanto allo sterco degli animali presenti anche loro nella grotta ( bue ed asinello) . In quella grotta , in quella notte , non c'è posto per la tracotanza dell'ego/Erode . In quella grotta si accede solo con l'umiltà degli uomini e di Dio . L'umiltà è la carta d'identità di ogni vero cammino iniziatico .
I tre colori epidermici , nero , rosso e bianco , possono essere letti come il colore delle " tre guna " (= le qualità costituenti tutta la creazione manifesta--vedi mio Blog su questo argomento) " Tamas (nero) , Rajas (rosso) e Sattva (bianco ) , vita fisica , emotiva , intellettuale , che rendono omaggio allo Spirito (Purusha ) inchinandosi devotamente . E' il momento di un profondo " REFRAMING" per tutti i presenti . I tre sapienti (Rishi) approfondiscono la loro "Regalità" , principio ordinante dei beni terreni in vista di quelli celesti ; " Sacerdotalità " funzione celebrativa e rituale , principio di comunicazione fra il cielo e la terra ; " Profetismo " ( Svadhiyaya ) , funzione conoscitiva delle Sacre Scritture , studio , e annuncio testimoniante .
Si la notte di Bethlemme ( = casa del Pane ) è la notte che può trasformare ognuno di noi in un " Re Magio ".......!
Yogacharya Eknathananda
L'APOCALISSE SCENEGGIATURA DI OGNI MOKSA (LIBERAZIONE)
IL PRANAYAMA DEL BUE E DELL'ASINELLO NATALIZI
Nella grotta natalizia trasformata poi dalla tradizione orale in stalla , tra i tanti personaggi , pastori , magi , pecore , popolo comune , angeli , ecc...che affollano la scena si registra sullo sfondo la presenza di un bue e un asinello , non menzionati dai vangeli canonici , testimoniati invece da quelli così detti apocrifi , a cui ha attinto invece la tradizione dei presepi che risente di una reminiscenza gnostica ; infatti è evidente che sul piano dell’interpretazione gnostica il Bambino Gesù rappresenta il fanciullo pneumatico che si risveglia alla luce della Vita, mentre il bue e l’asino rappresentano rispettivamente il popolo degli psichici e degli ilici. Gli stessi vaghi accenni al bue e all’asinello, visti come simboli del popolo ebreo (psichico) e dei pagani (ilici), rinvenibili in Origene, attestano la dipendenza di una certa tradizione della “Gnosi Cattolica” di Origene sui temi della natività dal Vangelo dello Pseudo-Matteo e dai temi gnostici tradizionali.
Il silenzio (=muni) mistico dei due animali , fra presagire quella "ruminatio" della "PAROLA", lì presente in carne ed ossa davanti ai loro occhi , così cara alla tradizione della scolastica ; infatti la lettura , l'ascolto , e la riflessione sulle sacre scritture sono la premessa della crescita interiore del " bambino spirituale " , del Cristo , del nostro Dio interiore .
La " PAROLA " appena nata ha bisogno di "calore " (= Tapas ; Tejas = fuoco sacro ) assicurato dalle nostre forze istintuali e passionali , psico-fisiche per assicurare lo sviluppo della crescita spirituale , "fissando" (=tratak) lo "Spirito" (= Purusha) nella " Materia " (= Prakriti ) , che , se scissi tra loro , danno luogo ad una inevitabile e dannosa "polarizzazione" controproducente ai fini di una sana ed equilibrata crescita spirituale per cui si rischia di rifugiarsi o totalmente nello Spirito ( = spiritualismo) o totalmente nella materia (=materialismo ) . Il "bambino divino " (=Garbha) diventa il mediatore spirituale tra queste due entità , il punto d'incontro della materia con lo spirito , permettendo ad entrambi di dialogare agli aspetti istintuali della personalità , la << nostra animalità >> , che con la loro energia alimentano l'aspetto spirituale ; infatti le energie psichiche nello stato di rimozione o di negazione diventano fonte di ansia costante costringendo a una vita di mascheramento e di fuga , riproponendo l'antica scissione di anima e di corpo , che spesso sfocia negli effetti dannosi e devastanti dell" OMBRA " .
Non ci può essere vera crescita senza questa mediazione che equilibra ed integra le cariche energetiche dei livelli fisico-istintuale ed emotivo-affettivo , senza privilegiare quelle del livello mentale-razionale , come spesso accade.
Perchè non c'è alcun modo per arrivare alla " Luce " se non quello di attraversare la nostra " oscurità " !
Ed è il carbone della cantina che alimenta il fuoco , che dà calore ai piani "alti" della casa . Come il profumo della rosa nasce dallo sterco che nutre le sue radici .
Il pranayama dei due simpatici animaletti di questa notte santa riscalda i nostri cuori , illumina le nostre oscurità , si trasforma in preghiera ed il respiro si profuma di Cristo !
GIUSEPPE E MARIA : DUE CAMPIONI DI KARMA E
KRIYAYOGA
Maria e Giuseppe , due maestri di Karma e Krya Yoga . Una meditazione creativa sul natale ad una greppia vuota , pronta ad accogliere alla mezzanotte il Bambino Gesù . Testimoni di un mistero , che attraverso loro trova compimento , essi rappresentano in termini psicologici il principio maschile (yang) e il principio femminile ( Yin ) , il sole ( Ha ) e la luna ( Tha ), presenti in ogni uomo/donna come polo attivo e polo ricettivo della personalità . L'energia ( Prana ) sotto l'aspetto psichico si manifesta attraverso due modalità : quella maschile , che si esprime attraverso attività , estroversione , auto-affermazione , razionalità, volontà , organizzazione , bisogno di controllo sia nei confronti del mondo esterno , sia nei confronti del mondo interno . E quella femminile , che si manifesta come ricettività , introversione , affettività , immaginazione , donazione , capacitò di accettazione e di abbandono .
Il maschile divide per controllare la realtà e difendere la propria individualità , in un atteggiamento analitico e separativo . Il femminile unisce , aprendosi alla relazione sia interpersonale , che intra-psichica in un atteggiamento inclusivo e sintetico .
La miscelazione e l'integrazione di questi due elementi ( sole e luna ) , costituisce la struttura portante del nostro processo di crescita , per farli interagire in una tensione continuamente rinnovata , in cui consiste anche il segreto della nostra creatività .
Solo se saremo in grado di coniugare costantemente dentro di noi la razionalità con l'affettività , la volontà con l'accettazione , l'auto-affermazione con la donazione , la logica con l'intuizione , l'attività con la ricettività , l'estroversione con l'introversione , il conscio con l'inconscio , in sostanza gli apsetti maschili con quelli femminili , potremo realizzare quelle " nozze alchemiche " , quel matrimonio mistico , che da origine ad uno stato di coscienza più ampio e che detrmina in noi la nascita della dimensione spirituale , il figlio magico , il " puer " mistico , l'Hiranya-garbha della tradizione orientale (= il germe divino ) .
Maria rappresenta il femminile ( Yin ) nella sua espressione più alta , che è ricettività , donazione a Dio e al mondo , la donna del " Fiat " , disponibilità alla volontà trans-personale che diventa guida per il trascendente . Viene definita Maria anche come " Ianua Coeli " ( = Porta del Cielo ) in quanto apre la porta con il " trascendente " .
Giuseppe rappresenta l'aspetto maschile ( Yang ) nelle sue caratteristiche di attività , razionalità , volitività , auto-affermazione , che devono essere momentaneamente a tacere ( Suni = silenzio = tapas = ardore spirituale ) , perchè possa avvenire il misterioso parto di Maria . Per questo , Giuseppe , in molti quadri è rappresentato in disparte , silente , apparentemente addormentato (Yoga-Nidra ) , come è addormentato Adamo ( stato di samadhi = estasi ) quando Dio estrae dalla sua costola Eva nel mito delle origini ( Gn 2,21 ) . Tutti i personaggi del vangelo , non hanno volto, ma si esprimo attraverso azioni , come modelli archetipici da rendere attivi dentro di noi .
Potrebbe sembrare , Giuseppe , un personaggio marginale , in penombra , esterno alla intensità del rapporto tar Maria e il Signore , eppure quel suo silenzio , anche sofferto all'inizio per dover accettare un mistero , che va pltre la sua capacità di comprensione e razionale . Eppure non è così, il suo silenzio è la placenta eterica di quella nascita divina , anch'egli misteriosamente si "trasforma" sull'esempio della sua sposa , in un " servo del Signore " , alla fine il suo maschile razionale cede all'irrazionale rispondendo ad una " intuizione " interiore , l'Angelo in sogno appunto ( Yoga Nidra ) , che gli indica la " via " ( = marga ) da seguire .
Giuseppe sa mettere da parte se stesso , la propria personalità , i rifiuti della sua ragione , si rende totalmente disponibile , come Maria , al disegno divino ( = Dharma = scopo della vita ) , proteggendo madre e figlio , portandoli in Egitto , lontano da Erode e riportandoli di nuovo in patri a pericolo terminato .
La via dell'autorealizzazione non è la stessa dell'autoaffermazione egoica e nel percorso di avvicinamento dell' Io al Sè , tutto sembra capovolgersi . La logica del Sè è aperta all'universale mentre quella della personalità egoica è chiusa nel personale . Giuseppe non si chiede cosa voglia dalla vita , ma cosa la vita vuole da lui . Può capitare anche a noi che spesso la vita ci conduca su una strada che non avremmo voluto prendere e così ri-nunciare alle risposte rassicuranti per consegnarci all'aspetto << Maria >> facendoci guidare da esso mentre lo guidiamo . Perchè l'aspetto maschile , razionale , attivo , volitivo , non può sparire ma , al contrario , mettersi a disposizione dell'aspetto femminile (=Prakriti) , che ci guida verso i mondi dello Spirito (=Purusha) .
Sulla base di ciò , impariamo a vivere contemporaneamente su due livelli : razionale e intuitivo , volitivo e oblativo , attivo e ricettivo , terreno e spirituale e come Giuseppe imparare a sostenere razionalmente le intuizioni del nostro aspetto " Maria " , per permettere la loro incarnazione nel quotidiano , evitando gli eccessi emotivi e le esaltazioni incontrollate de-pistanti , ai fini della realizzazione del Sè .
Maria e Giuseppe sono due Karma e Krya Yoghi a tutti gli effetti , capaci di azione , di servizio , interiore ed esteriore ad un tempo . La loro meditazione archetipica favorisce le " nozze interiori", tra maschile e femminile , che in una grotta , nel vaso alchemico del cuore , permettono la ri-nascita di ognuno di noi , spostandoci ad un livello superiore di coscienza . Sono , Giuseppe e Maria , una coppia sicura di riferimento in questo nsotro tempo dis-agiato in cui il "maschile" ed il "femminiel" , presi dalla confusione , non riescono più a colloquiare tra di loro , ai matrimoni si sono sostituite le convivenze , che prive di un preciso " scopo della viat " ( = Dharma ) il più delle volte naufragano in dolorosi conflitti , con ripercussioni inevitabili sulla prole , che sbandata si aggira in "movide" notturne su "vie" oscure e spesso letali , obnubilata da alcol ,droghe , rave e vite incomprensibili ai più .
Ogni divisone e separazione tra il maschile e il femminile , è un " dramma cosmico " ; infatti Dio per rendersi visibile e manifesto nella carne si deve " polarizzare " in maschile e femminile , e solo nell'unità dei due può esprimere la sua ( di Dio ) " unità ", Purusha ( = spirito ) e Prakriti (=materia) non possono vivere separati . La separazione determina l'uscita dal paradiso e la discesa nell'inferno .
Guardiamola con amore questa "coppia divina " , ha ancora molto da dirci....se facciamo silenzio dentro di noi e " fissiamo " ( Dharana e Tratak ) lo sguardo su di essa la notte di Natale !
Om Shanti
SPUNTI MEDITATIVI
Quali sono gli aspetti e le qualità maschili ne gli aspetti e le qualità femminili attivi in te
proponiti una scaletta di situazioni circostanziate di come e dove potresti esprimere questa o quella caretteristica assente o carente
L'APOCALISSE SCENEGGIATURA DI OGNI MOKSA (LIBERAZIONE)
L'Apocalisse di Giovanni è il libro che conclude la Bibbia. Partito dalla sua creazione nella Genesi , attraverso 72 libri ( dal greco Biblia = libri ) l'uomo approda all'Apocalisse , in un crescendo di saette , lampi , tuoni , fulmini , bestie orripilanti , dragoni fiammeggianti , ecc... ; insomma una sceneggiatura degna dei più rinomati thriller . Lo stesso termine ( Apocalisse ) passa nell'immaginario comune come sinonimo di distruzione . Ma è veramente così ? Infatti il termine correttamente tradotto dal greco significa : RIVELAZIONE !
A cosa è dovuta questa ambivalenza ? Semplicemente dal fatto che una distruzione in effetti avviene ; infatti va in frantumi , letteralmente in pezzi il piccolo/se egoico , legato alla nostra natura istintuale inferiore ( la bestia ) , per la sciar posta alla "rivelazione" della nostra natura superiore , il " VERO SE " trascendentale !
Tutta l'ascesi (tapas) perseguita dagli yoghi e dai santi di ogni tempo , mira a liberarsi dalla schiavitù (=cattività) del piccolo/ego/faraone ( = jivatman = jiva/bestia + atman/anima ) , l'anima deve liberarsi dalla bestia , dal diavolo , cioè dalla sua natura-dvaita , "dualista " ( le corna del diavolo ). Solo quando si è liberata (moksa) da questa natura , l'atman si può unira al " Brahman " , Dio , principio " advaita " , non-duale : UNO SENZA SECONDO !
1 Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. 2 La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. 3 Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 4 e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
5 Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. 6 Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
( Apocalisse 13,1-7)
Secondo la Scienza Iniziatica , esistono "egregore " (vedi mio articolo in merito) , cioè "forme pensiero"
generate dai pensieri , dai sentimenti , dalle emozioni e dalle azioni cattive degli esseri umani . Questi serbatoi "karmici" sono le egregore , che possono essere "tenebrose" o "luminose" a seconda della qualità karmica accumulata . I chiaroveggenti che possono osservare tali egregore tenebrose affermano che esse si presentano sotto forma di animali feroci , che in fondo altro non sono che le proiezioni virtuali della nostra mente egoica inferiore . Dante entrando nell'Inferno incontra tali bestie mostruose e nouminose materializzate dai nostri residuati karmici inferiori non-redenti !
La bestia che emerge dal mare e quella che sale dalla terra appartengono a tali egregore !
A proposito della seconda egregora che sorge dalla terra , S. Giovanni dice che il suo nome è "seicentosessantasei" (666) , numero fatidico che ha visto impegnate generazioni di interpreti , che di volta in volta l'hanno affibbiato ai Nerone , agli Hitler , ai Napoleone , al protestantesimo , al vatcan . Il comunismo , ecc...ecc...
Per comprendere tale numero , il sei , è necessario studiarlo in relazione al cinque . Il cinque è il numero dell'Uomo "realizzato" , redento , trasceso , che disegnato con le braccia e le gambe aperte lo si inscrive nella " stella a cinque punte " ( pentagramma ) , cioè l'Uomo che si è sbarazzato del suo lato animale , il "sesto elemento ", la coda . Il sei , dunque è il numero dell'animale . Il discepolo deve lavorare per instaurare in lui il numero cinque , attraverso la pratica delle cinque virtù :
Bontà , Saggezza , Amore , Verità , Giustizia
E' per questo che i santi , i rishi , chiamano "tapas " , ascesi , anche " combattimento spirituale ". Lo Yoga stesso è combattimento spirituale al fine di dominare la "natura inferiore" con il suo bagaglio al seguito , uno zoo ambulante fornito di bestie di ogni sorta : astuzia , brutalità , violenza , voracità , sensualità , ecc...una natura animale molto potente perchè retaggio di un passato antico in cui è stata esercitata per permettere la sopravvivenza in momenti difficili . Come si può pretendere che tale natura (animale) sia cancellata di colpo e sostituita all'istante dalla intelligenza e dalla saggezza ?
Questo è ciò che l'Apocalisse chiama LA BESTIA ! Dove cercare questa Bestia ? Negli altri ? No , è in ciascuno di noi , interiormente , esteriormente , collettivamente . La vera comprensione è sapere che è in noi e che è la nostra natura inferiore , e su di essa si lavora con le armi dell'intelletto , dell'anima e dello spirito . E' giocoforza liberarsi della Bestia ( Moksa ) altrimenti sarà lei a "divorarci" , come si legge sempre nell'Apocalisse : < Le dieci corna ( simbolo delle dieci sefire nere ) e la bestia odieranno la prostituta , la spoglieranno e la lasceranno nuda , ne mangeranno le carni e la bruceranno con il fuoco >
Sarebbe un grave errore balndirla e nutrirla ( la Bestia ) , perchè se non si è vigili , si finisce sempre per essere fatti a pezzi dalla natura inferiore dopo averla riscaldata , nutrita e coccolata !
Dall'interessante studio sulla Bestia di una ricercatrice americana Mary Stewart Relfe :
”Poi vidi un’altra bestia che saliva dalla terra... Essa fece sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, ricevessero un’impronta sulla loro mano destra o sulla loro fronte, di modo che nessuno potesse comprare o vendere, se non chi aveva l’impronta, il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia; perché è un numero d’uomo. E il suo numero è 666.” ...l'apostolo San Giovanni era ebreo e scrisse
le tre teste della lettera ebrea "shin" -ossia "vav vav vav"- e questo equivale numericamente a "6 - 6 - 6" - Apocalisse 13:16-18). Mary Stewart Relfe suppose che, se il versicolo 17 del capitolo 13 della Apocalisse insisteva sul fatto che “nessuno potesse comprare o vendere” senza la marca di Satana, lei avrebbe dovuto orientare le sue indagini verso il mondo della economia. E lì s’incontrò con i codici di barra, un ingenioso sistema di classificazione informatica che è già impresso praticamente nella totalità dei prodotti che acquistiamo. Se ci deteniamo un’istante ad osservare uno di questi codici (il lettore può fare ora stesso la prova), vedremo come al principio dello stesso c’è una doppia barra, un poco più lunga, che non ha un sotto numero come le altre; propio nel mezzo c’è ne una altra uguale, ed una terza identica s’incontra alla fine del codice.
Orbene, Mary Steward, dopo aver localizzato l’impresa che aveva disegnato questo sistema, ha scoperto che cadauna di queste doppie barre simbolizza un 6, la chiave esadecimale che decodifica tutta la informazione accumulata nel codice. Si direbbe -secondo questa autrice-, che in ognuno di questi codici di barra si occultano tre 6; o, detto in un’altra maniera, una chiave 666 già controlla l’economia internazionale. In Belgio -ed in Svizzera- si è già pensato in identificare gli
appena nati marcandoli (per proteggerli dai furti di bebè, e dotarli di una Carta d’Identità epidermica, non smarribile) con un codice di barra, tatuato con tinta ultravioletta e perciò invisible all’occhio umano, sulla pelle. Lo si può leggere attraverso di un lettore laser, come quello presente nelle casse registratrici dei grandi supermercati (¡come una lattina di gazzosa!). Anche le imprese delle carte di credito, con alla testa la VISA, sono interessate in rimpiazzare le targhettine di plastica con questo nuovo sistema a prova di ladro; e che elimina il problema della identificazione di chi la utilizza.
Sembra che, siccome il supercomputer “La Bestia” di Bruxelles computa con gruppi di sei digiti in esadecimale, si adotteranno come numerazione tre “treni” di sei cifre esadecimali; espressi con un codice di barre ultravioletto; utilizzando le prime tre cifre per codificare il prefisso 666; che MasterCard utilizza già dal 1980. Il numero “6” compare frequentemente sopratutto dove ci sono transmissioni di dati, o riconoscimenti di codici di barre, per il seguente motivo: la sequenza esadecimale 6666... espressa in binario diventa 011001100110011001100110... che, vista in un grafico, è un’onda quadra con frequenza un quarto della frequenza di cifra. Serve per sincronizzare gli apparati di ricezione quando la transmissione è asincrona -ADSL-, cioè non è supportata da un “clock” diretto di riferimento (...in ebreo antico le tre lettere "vav vav vav" corrispondevano ai numeri arabi 6 - 6 - 6 ed in inglese si scriverebbero cosí: "w w w"; è la World Wide Web di Internet !!! ).
A tutti i codici di barre dei prodotti che ho in casa li antecede un 3 o 4 o 5 o … 7, ed a quelli delle riviste e dei libro un 8 o 9. Ignoro che identifichino le serie 0 o 1 o 2 però credo che la serie 6 sia riservata per le persone.
NON LASCIATEVI MARCHIARE !
Il “666” ed il potere monetario internazionale
- Il Nuovo Ordine Mondiale ed il nuovo sistema monetario -
GIUSEPPE : UN CAMPIONE DI YOGA NIDRA
Come Il biblico Giacobbe era il figlio prediletto di sua madre. Giuseppe lo è del padre, insomma quello che oggi indicheremmo come un : figlio di papà !
Riceve dal padre una bella tunica con la quale si pavoneggia tra i fratelli , racconta di sogni che lo indicano avere una preminenza financo sui genitori ( gli undici covoni che si piegano davanti al più grande che rimane dritto , il sole , la luna , le stelle che gli rendono omaggio....ecc) al punto da suscitare invidia ed odio tra i suoi fratelli : < vuoi forse diventare re su di noi o farti nostro padrone ? > ( Gn. 37,8 ) e perplesità nello stesso padre , che però con una strana percezione interiore ( direi mariana ) “ serbava nel suo cuore “ questi segni , che preannunciavano un figlio ed un destino diverso dagli altri figli.
Giuseppe , a differenza dei fratelli , sembra attingere ad una “ fonte interiore “ , il mondo dell’inconscio ( sa interpretare i sogni ) , dell’inspirazione , insomma : IL MONDO DEL MAGO.
Però anche lui non sarà sottratto alla dolorosa disciplina dell’apprendistato , della pedagogia divina , che lo condurrà alla presa di coscienza della sua “ messianicità “ ; infatti inviato dal padre a verificare se i suoi fratelli erano in pace ( = Shalom ) al seguito del gregge , questi vedendolo decidono di ucciderlo , ma Ruben il maggiore sventerà questo proposito cedendo però all’idea di Giuda ( tribù da cui nascerà la progenie messianica che culminerà attraverso Davide in Cristo ) di venderlo ai mercanti Ismaeliti ( la tribù che nasce da suo zio ismaele abbandonato nel deserto ) dopo averlo gettato in una “ cisterna “ ( = luogo della nigredo , delle tenebre , dell’oscurità ).
Portato in Egitto ( = oscurità) dalle mani degli Ismaeliti passerà “ schiavo “ nelle mani di Putifarre , alto ufficiale del Faraone .
Risale dall’oscurità , dalla disperazione , dall’angoscia in cui era caduto ed acquista prestigio e stima presso il potente signore. Dura poco : infatti viene presto molestato dalla moglie dell’ufficiale e non avendo ceduto alle sue lusinghe ( in realtà non ha ceduto alla tentazione di cadere nelle braccia del paganesimo per difendere la sua missione messianica ) e ben presto ricadrà nell’oscurità della prigione in compagnia di un fornaio e del coppiere del faraone a cui interpreterà i sogni ; si farà degli amici anche lì , in fondo è un “ number one “ , e quindi diventerà “ grande “ , sempre più grande , al punto che la prigione non potrà più contenerlo , a riprova del fatto che Dio non vuole addomesticare l’uomo , ma che vuole renderlo “ GRANDE “ !
Sarà chiamato dal faraone per spiegargli un sogno ricorrente ( sette vacche grasse e sette magre.....sette spighe fiorite e sette inaridite ) ed i consigli che darà al faraone gli garantiranno la nomina ad amministratore ed in pratica secondo solo al faraone e con pieni poteri.
Dice di lui il faraone . < Troveremo ancora un uomo in cui abitano i poteri di Dio , come in costui ? > ( Gn. 41,38 )
Ma G. ora non più spavaldo come un tempo e dice di se : < Non io , ma DIO darà la risposta per il bene del faraone > ( Gn. 41,16 )
G. quindi per sette anni “ accumula “ ( questo significa il suo nome ) energia nei silos , grano e cereali , e quando nei sette anni successivi scatterà la carestia gli egiziani si troveranno al riparo e non solo ; infatti risulterà provvidenziale anche per il suo popolo che tramite i suoi fratelli giungerà in Egitto per chiedere aiuti alimentari.
G. riconosce in questi accadimenti l’opera di Dio , che lo ha voluto in Egitto per assolvere alle bisogna del suo popolo , riabbraccia piangendo ( un incontro poetico e struggente ) i fratelli e provvede ai loro bisogni , il suo piccolo - ego si è liberato di tutte le vanità , è sceso dal trono e si è fatto “ fratello tra i fratelli “. G. diventa un saggio/mago educato a ciò dall’abbandono , dall’impotenza , dalla solitudine e dall’oscurità....!
In G. sono presenti molte immagini che porta a compimento , una fra tutte : l’ARCHETIPO DEL MAGO !
Il Mago sta sui propri piedi a cavallo di “ due mondi “ , conosce le leggi eterne del divenire e del trascorrere , conosce l’ordine della creazione , e realizza sulla terra quello che ha conosciuto. Egli è capace di penetrare l’immagine apparente di questo mondo ( = maya ) che si mostra in primo piano e di conoscere la realtà che sta sullo sfondo .
Il mago padroneggia l’arte di dar forma a questo mondo sulla base della sua chiarezza interiore a partire dall conoscenza circa il sopramondano , Dio stesso gli mostra ciò che sta in fondo ad ogni realtà.
G. dà forma al mondo a partire dalla sua sapienza circa i sogni , divinamente inspirati ; G. è in contatto con Dio ed organizza la politica in Egitto in base alle indicazioni divine !
Ma, ma, ma , l’archetipo del mago , come ogni archetipo , è pericoloso e chi lo vuole avvicinare deve farlo con grande prudenza , perchè il rischio è l’eccessivo rigonfiamento dell’Io , che rende ciechi ai propri lati ombra che esposti all’inflazione dell’Io ( tentazione diabolica corsa da Gesù nel deserto ) conducono a vere e proprie catastrofi interiori ed esteriori che interessano paricolari categorie a rischio come preti , psicopterapeuti , predicatori televisivi , guru , politici....ecc...ecc..( I baldacchini delle chiese rappresentano , come il trono del faraone , il limite invalicabile dell’io ).
Chi si assume ruoli di guida e d’impresa non può fare a meno di questo archetipo che ri-allaccia ad una fonte interiore d’immensa energia e potenzialità creativa che determinano il raggiuggimento di obiettivi non raggiungibili solo con un freddo calcolo razionale !
il Mago va oltre non si ferma alla sola superficie !
La Magia del Cristianesimo è una : MAGIA D’AMORE ! Che si concretizza in benevolenza e prossimità nei confronti di Dio e del prossimo , come c’insegna la storia di G.
Qualcosa del mago lo abbiamo tutti noi , e dovremmo cercare in noi il contatto interiore con la spirito , con la sorgente perenne che non inaridisce mai ( = Cristo ) sviluppando il silenzio e la meditazione. Per dar forma a “ questo mondo “ , abbiamo bisogno di un luogo al di fuori di esso ( = Non se locale ) , un luogo sul quale il mondo non ha nessun potere .
A partire da questo “ luogo “ otteniamo sufficiente distanza, distacco ed energia per rivolgere lo sguardo verso i problemi della vita quotidiana e per riconoscere ciò che importa , come nel caso di G. : la salvezza di Israele !
Così quanti che hanno responsabilità di “ leadership “ , politica , finanziaria , familiare , dovrebbero sviluppare la “ mistica “ , non come un vano ritrarsi in sè , lontano dal mondo e dalle sue problematiche , ma invece in mezzo al mondo , rimanere in contatto con il sovramondano , con il trascendente , da ultimo con Dio , per meglio dedicarsi ai problemi della vita quotidiana senza sprofondare in essi e perdervisi , così da assumere il nome egiziano dato dal faraone a Giuseppe e cioè : ZAFNAT PANEACH !
La cui traduzione è : Colui che ci ri-sveglia con la sua Parola e ci mantiene in Vita !!!!!!!
G. in fondo è quello che oggi chiameremmo un " Counsellor " , un esperto di " counselling", una figura professionale molto ricercata ai nostri giorni così carenti di uomini dotati di "viveka" (= retto discernimento ) ; infatti tramite suo sia l'Egitto sia la sua famiglia superano una grave crisi alimentare ( carestia) , economica e sociale ; in virtù del fatto che G. è particolarmente versato nello Yoga-Nidra , lo Yoga di " consapevolezza profonda ", ( stato di Svapnasthana) quello stato che permette di attingere all'inconscio e da ultimo a Dio stesso , ecco perchè G. afferma di se : < Non io , ma Dio >
PRATICA MEDITATIVA
- Respirazione molto allungata e lenta per favorire le “ onde “ cerebrali che favoriscono
il sonno ed il sogno ( Svapnasthana ) - Yoga Nidra
- Mantra OM - La parola carica di energia “ pane dell’anima “ , la Parola che risveglia e
conduce a nuova vita
- Uddjai pranayama , il respiro sottile che facilita l'ingresso in Svapnasthana
- Visualizzazione creativa ( carestia , terra deserta , aridità spirituale , terra fertile ...)
Spunti per la riflessione personale
- G. presenta personalità / ego trascendente / spirito. Se locale / Se non locale
- G. assicura l’energia ( prana ) del suo popolo in terra straniera (=avidya ignoranza
spirituale)
- G. denudato dai fratelli e venduto ( Ecce homo ) proprio da Giuda , prefigura il Cristo che
diventerà per i cristiani presso Dio , ciò che G. era presso il Farone.
La spoliazione simboleggia l'abbandono di ogni attaccamento terreno (=Nigredo)
- G. , uomo messianico , resisterà alla tentazione di cadere nelle braccia
del paganesimo ( moglie di Potifarre )
- Discesa agli inferi . Perde entrambi le vesti ( regale e da schiavo )
- G. gradualmente scopre tutta la sua potenzialità
- G. interpreta in prigione i sogni del Fornaio e del Coppiere.
- G. perfetta fusione di subconscio / conscio / coscienza superiore. Emisferi destro e
sinistro , perfetta sintesi di maschile e femminile . G. si trucca secondo l'uso egiziano
- < Ricordati di me > dice al Coppiere che esce di prigione , le stesse parole che il buon
ladrone indirizza a Gesù sulla croce.
- < Solo il Trono mi farà più grande di te > dice a G. il Faraone per dargli un“ limite “ ,
necessario per evitare il “ gonfiamento “ dell’Io.
- Pedagogia progressiva della Fratellanza da parte di G.
- Calice = simbolo di partecipazione ai contenuti della vita del possessore
Rubarlo significa rubare la vita al suo proprietario
- Negli eventi G. ri-conosce la pedagogia divina , che può servirsi del male
per fare il Bene , dice G. : < Dio mi ha mandato davanti a voi , per manten=
tenervi in vita >
- Le lacrime portano via le maschere di tutti per lasciare posto al vero volto
di ognuno , sciolgono il trucco sul viso di G.
- G. forza la situazione per far emergere il loro dolore e pentimento , ma sa
anche di dovere a loro la sua carriera e la sua fede.
- Opere e Grazia si accompagnano senza Dio non si può fare alcunchè !
LA MAGIA DEI FIGLI DI DIO
ABRAMO : UN CAMPIONE DI TAPAS (ARDORE
SPIRITUALE )
< 1 Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro.
2 Porrò la mia alleanza
tra me e te
e ti renderò numeroso
molto, molto».
3 Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
4 «Eccomi:
la mia alleanza è con te
e sarai padre
di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai più Abram
ma ti chiamerai Abraham
perché padre di una moltitudine
di popoli ti renderò.
Così con poche e perentorie parole Abramo è invitato dal Signore a uscire e lasciare la sua terra , la sua città , Ur dei Caldei , situata nella Mesopotamia , attuale Iraq . Inizia così il primo e più significativo dei pellegrinaggi della storia . Abram , questo il suo primo nome , Abramo lo diventerà solo in seguito , non è più un giovincello , ha novantanove anni , una età che non facilita l'accoglienza di certi tipi di proposte che prospettano le ansie dell'ignoto e dell'instabilità , eppure il " Virat " (= eroe ) non si tira indietro e risponde : Hinenì ( ebraico ) " Eccomi " .
A. lascia all'istante la città , Ur dei Caldei , dove si praticava una raffinata teologia astrologica . Il nome stesso UR , significa : FUOCO !
Proprio così , e non si può dire che A. non sia un uomo " infuocato " se a così veneranda età accetta di ri-mettersi in gioco , un vero campione di " TAPAS " (= ardore spirituale ) e sicuramente ne ha da vendere , come tutti gli uomini di Dio del resto . A. si lascia alle spalle una città dominata da un'altro "fuoco" , il fuoco delle passioni , un fuoco che arde nelle città terrene dominate dalle passioni , come in seguito saranno Sodoma e Gomorra , metàfore del " prana infero " , distruttivo in contrapposizione al "prana pentecostale " divino , fuoco che illumina ; insomma Abraham ( questo sarà il nome che sostituirà il primo Abram ) , diventerà un esperto di " Pranayama " , vero dominatore del " prana infero " , non rimarrà "bruciato" , ma uscito allo scoperto , diventerà " padre di una moltitudine di genti , questa è la traduzione del suo nome , che avvera la promessa karmica del suo Dio .
A. fa l'esperienza , per primo , dell'Emmanuele , il " Dio con noi " , il Dio che cammina con noi , immanente e trascendente a un tempo , che si miscela con l'umanità , la divinizza umanizzandosi Egli stesso , che si fa compagna di strada e di avventura , come il Cristo che secoli più tardi affianca due accorati e delusi discepoli sulla " strada " ( = marga ) di Emmaus . Con un Dio così alle calcagna non si può rimanere a lungo nelle " città degli uomini " , che diventano oppresssive per la vita spirituale e si rende necessario abbandonarle , perchè il desiderio di infinito che l'uomo/donna si porta dentro è troppo grande e illimitato per vivere in limiti così angusti , l'uomo : < è fatto per il Signore e il Signore per l'uomo > dice l'apostolo Paolo e non gli si può dare torto . Per questo Abramo diventa archetipo di riferimento per la " fede " dell'uomo/donna di ogni tempo , al punto di essere citato come < Nostro padre nella fede > ( S. Paolo ) .
L'uomo/donna "infuocato/a " da Dio non può vivere più nei limiti angusti , ottusi e pasionali delle " città terrene " , ma sente un richiamo irresistibile ad abitare nella " città di Dio " , ed per questo che A. inizia il primo pellegrinaggio della storia umana , a cui ne seguiranno tanti , tanti altri di molti altri/e uomini e donne di ogni epoca , richiamati da quel misterioso richiamo , che fa dire ad Agostino : < Tu ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te >.
Nell'uomo/donna si contrappongono due tendenze fondamentali contrapposte che si possono così riassumere e cioè : tendenza a rimanere e tendenza ad andare via !
La prima come paura di abbandonare il vecchi per il nuovo , la seconda come desiderio di nuovo rispetto ad un vecchio ormai obsoleto ed inutile dal punto di vista evolutivo .
Due tendenze del resto presenti un pò ovunque nei testi scritturali di ogni tradizione religiosa di oriente ed occidente . Lo stesso Dio biblico non ne è esente ; infatti la Bibbia è caratterizzata da due tradizioni note come : tradizione javhista e tradizione elhoista.
La prima , jahvista connota il Dio dei "limiti" , quello dei comandamenti : non fare questo , non fare quello ..non mangerai dell'albero del bene e del male , ecc...L'altra , quella elhoista , connota il Dio del superamento dei limiti , invitante ad andare oltre , a uscire dall'Egitto , da Ur dei Caldei, da se stessi , per andare oltre se stessi , < verso un paese che io ti indicherò > .
Uscire o rimanere ? Tutti i grandi eroi (= Virat) di tante saghe ( Abramo , Giona , Isaia , Geremia, Amleto , Pinocchio , ecc...ecc.. si caratterizzano per questo dilemma , che raggiunge la massima espressione nello scespiriano " essere o non essere ? " , rimanere nei limiti di un Dio conservatore jahvista ( Vishnù) o superarli in braccio a un Dio avventuroso elhoista ( Shiva ) ? Ma Dio , si sa , non è " dualista " ( = dvaita ) ; infatti è " advaita " , non duale , Jahvè ed Elhoim ad un tempo , come afferma il vangelo gnostico di Tommaso : < Dio è quiete e movimento >.
A partire dalla 1° coppia “ matriciale “ Adamo / Eva ( ma ancora prima Ish / Isshà ) , tutta la storia sacra si dipana e si alterna tra figure maschili / femminili , che sviluppano all’interno del loro rapporto coniugale / genitoriale il disegno “ messianico “ voluto per loro da Dio .
MASCOLINITA’ / FEMMINILITA’ sono nel disegno di Dio un “ segno sacramentale “ , che è premessa per il ritorno all’Uno primigenio edenico , dopo aver attraversato il grande mare della “ molteplicità “ ( = terra = polvere = adamah = suolo ).
La BIOLOGITA’ di Adamo / Eva , è preceduta dalla ONTOLOGICITA’ di Ish / Isshà ( termini che in ebraico indicano rispettivamente maschio e femmina ).
Il figlio dell’Uomo ( = figlio messianico ) è figlio di Ish / Isshà re-integrati come genitori ontologici.
I figli che nascono da Adamo / Eva sono figli biologici , solo a partire da Sem ( = il Nome in ebraico ) che sostituisce Abele , si delinea la linea “ messianica “ di ritorno , sulla quale s’innestaranno Noè ( = il giusto che cammina davanti a Dio ) , fino a giungere ad Abramo (=nostro padre nella fede ) , il primo pellegrino della storia sacra , chiamato dal Signore ad uscire dalla sua terra , per andare verso se stesso ( = lek lekà in ebraico ) per ritornare nella terra promessa , cioè : la propria patria “ ontologica " (divina) . Per recuperare la propria “ somiglianza “ con Dio ; per somigliare di nuovo a Dio , dobbiamo essere “ cristificati “.
Abramo lascia la sua casa , la sua patria , la sua famiglia , questa “ triplice dipartita “ nel Monachesimo diventò una immagine non solo del cammino di fede , ma anche del cammino in cui l’uomo diventa se stesso . Chi come adulto è ancora legato ai genitori , non avrà mai una sua vita propria .
1° dipartita
Non si tratta tanto di lasciare la casa , quanto un interiore diventare liberi dalle figure “ parentali “ interiorizzate . ( Vedi il mito di Edipo )
2° dipartita
Si caratterizza come una dipartita dai sentimenti del passato . Certi uomini venerano la loro infanzia , essi sognano le feste natalizie del loro passato ( Natale in casa Cupiello ) , vagheggiano di rifugi in cucina presso le proprie madri ; insomma sono “ orientati “ all’indietro , nostalgici dell’apparente sacro mondo dell’infanzia e delusi dai loro figli che non apprezzano i loro tentativi in questo senso.
Per un sano sviluppo interiore , ci si deve quindi liberare dai sentimenti del passato , tanto da quelli dolorosi , quanto da quelli belli , per non correre il rischio di “ riperpetuare “ all’infinito modelli obsoleti di vita passata , lasciandoci sfuggire l’attimo presente , a cui ci chiudiamo rifugiandoci nel passato .
Lasciare anche le ferite , significa non “ appioppare “ continuamente ad altri la responsabilità della nostra vita , di cui ce ne assumiamo invece il carico in prima persona .
3° dipartita
Caratterizzata dall’uomo che deve partire ed abbandonare le cose visibili.
Da ultimo il cammino di diventare uomini è sempre e soprattutto un cammino spirituale ; si tratta di abbandonare tutto ciò a cui mi posso orientare : il successo , i possedimenti , la buona fama , raggiunta attraverso il mio lavoro...ecc...ecc ( Vedi parabole del giovane ricco, e del ricco possidente di Silos ).
La nostra vita è un continuo essere in movimento
< Dio è movimento e quiete >
Leggiamo nel Vag. Gnos. Tommaso ; non possiamo concederci il lusso di fermarci. Gli uomini corrono sempre il rischio di fissarsi ed attaccarsi alle cose esteriori , allorchè si tratta di percorrere un cammino interiore , ritengono di funzionare bene quando funzionano esteriormente , ma il puro funzionare viene acquisito a scapito dell’immobilità interiore , diventano duri , rigidi , senza misericordia verso se stessi e verso gli altri , a differenza delle donne che si espongono più volentieri al mondo interiore dei loro sentimenti e delle loro ferite . Mito moderno dell’efficienza .
La Bibbia rinuncia a proporre Abramo come ideale d’uomo , ma al contrario ci propone e mostra i suoi “ lati ombra “ , come in altri miti e fiabe , alla fine l’eroe incontra il suo “versante oscuro “ ( Come l'eroe del film " Guerre Stellari " che si scontra con Dark Fenner, il lato oscuro della forza ) . Il personaggio Abramo viene raccontato attraverso singole scene che mostrano il suo graduale sviluppo interiore , che avviene attraverso sbagli ed errori , ma proprio per questo diventa immagine archetipica della fede e patriarca di Israele, di cui il popolo racconterà sempre le gesta ed in base a cui misurerà se stesso .
Il “ LATO OSCURO “ di Abramo si mostra soprattutto nella relazione con sua moglie Sara e con la sua schiava Agar.
Sara / Agar due volti di una stessa donna , l’una padrona , l’altra schiava . Sara uguale ad A. per nascita , Agar invece serva .
Certi uomini sposano più volentieri una schiava , che non una pari grado , verso cui nutrono la paura di essere inferiori .
Abramo abusa di sua moglie presentandola al Faraone come sua sorella , la utilizza come una “ cosa “ per suoi fini reconditi e non sviluppa l’energia necessaria per avere un figlio da lei , che non ha fiducia in lui , non crede al suo uomo che possa ancora fecondarla .
Le statistiche attuali ci parlano di uomini sempre più infecondi a causa dell’indebolimento del seme , molti i casi di impotenza, segnali questi di un preoccupante indebolimento del maschile ; solo l’energia di “ tre uomini “ comparsi misteriosamente alle spalle di Abramo , gli forniranno l’energia maschile necessaria per la fecondazione di Sara .
Abramo , su istigazione di Sara , caccerà via Agar e Ismaele , suo figlio . A. è sul punto d’immolare il figlio Isacco , sulla riga di una religiosità malamente intesa. Il pellegrino in lui è diventata una figura de-responsabilizzante , ha trasformato la religione in “ IDEOLOGIA “ e non si accorgono tanti pellegrini interiori di chi vive e cammina loro accanto , al punto tale di diventare cieco nei confronti dei loro bisogni .
- Il sacrificio d’Isacco - Una falsa immagine religiosa di Abramo - Una vendetta nei confr=
onti di Sara - La punizione religiosa x affermare la “ terribilitò “ divina - La cecità presie=
de allo sviluppo del “ fondamentalismo “ , Il Mito di Kronos ( la de-tronizzazione da parte
del figlio ) . Abramo riceve 2 figli una da una schiava ( Agar ) = figlio biologico , uno da
da una donna libera ( Sara ) = figlio ontologico . < Molti sono i figli dell’abbandonata ,
pochi quelli della donna che ha marito > . I figli della Vergine .
- Insomma Abramo deve “ andarsene “ da tutte le false immagini , che si è creato di se
stesso ( guerriero valoroso , ma anche codardo e calcolatore ..... ) ma anche dalle immagini
che si era fatto di sua moglie e della donna in generale .
“ L’UOMO DEVE MATURARE FINO A DIVENTARE UOMO SOLO SE PRENDE CONGEDO
DALLE IMMAGINI INFANTILI DELLA DONNA ED ARRIVA A VEDERE LA DONNA COME
PARTNER DAGLI UGUALI DIRITTI ED A PORSI DAVANTI A LEI NELLA PARITA’ “
E da ultimo Abramo dovette andarsene anche dall’immagine di Dio , che si era costruita .
Dio non è un Dio che esige sacrifici , ma uno che vuole il nostro cuore , il nostro amore.
Dio non chiede il sacrificio del figlio , qui nella duplice veste di figlio carnale e figlio interiore , cioè , ciò che è originario ed autentico e che desidera farsi strada ed erompere nel Magnificat .
Insomma per diventare interamente me stesso , devo congedarmi da una immagine schematica e blindante del Dio perfetto , rigido , duro di cuore , affinchè si faccia strada il Dio della vita e possa determinare la mia vita .
Abramo personifica l’immagine archetipica del pellegrino !
“ IL PELLEGRINO E’ L’ARCHETIPO DEL CAMBIAMENTO , LA FIGURA CHE NELLA PSICHE EMERGE QUANDO E’ TEMPO DI RIMETTERSI IN VIAGGIO E DI CERCARE UN NUOVO MONDO “ ( Arnold )
Di quando in quando il “ pellegrino “ afferra l’uomo , ed egli parte ed abbandona tutto ciò che gli era noto e familiare , per cercare risposte alle sue domande e dubbi .
Il Medioevo ha registrato una vera e propria esaltazione del pellegrinaggio , famose le mète di Santiago di Compostela , Roma , Gerusalemme ; il cammino durava 9 mesi , quanto il tempo di una gestazione ( 9 è il numero della lama dell’Eremita ) e tornavano a casa ri - nati ........!
L’uomo deve essere a contatto stretto con l’archetipo del pellegrino e di quando in quando mettersi in cammino per lasciarsi alle spalle ciò che è familiare e già raggiunto , pena il rischio di diventare interiormente rigido , rimanendo fermo allo “status quo “, sciupando le sue energie.
Per rimanere “ vivo “ l’uomo ha bisogno del pellegrino e solo così rimane in cammino interiormente ed esteriormente . Egli non ha in mano Dio come un suo possesso , ma va incontro a Dio , viaggiando sperimenterà e sperimentando diverrà “ navigato “.
Si può camminare correndo oppure meditando interiormente rimanendo seduti , però mantenendo inalterato il fine di “ sciogliersi “ da tutto ciò a cui si era aggrappati !
< Dove mai andiamo ? Sempre verso casa > ( Novalis )
Ma il pellegrino deve essere consapevole dei suoi “ lati ombra “ altrimenti rinnega la propria responsabilità per gli uomini che gli sono affidati ; allora intorno a lui si formano vedove ed orfani abbandonati !
IL BATTISTA : UN UOMO DIVORATO DA TAPAS
IL BATTISTA : UN UOMO DIVORATO DA TAPAS
Il Battista introduce l'archetipo dell' " INIZIATORE " , colui che traccia la "VIA" ( darshan) per un salutifero " REFRAMING " . Il Battista è figlio di una coppia anziana (Zaccaria ed Elisabetta ) , il padre era sacerdote del tempio , quindi non a digiuno di "know how " sacro , la madre Elisabetta , sterile , ritrova in questo "dono " filiale la possibilità di ri-mettersi in colloquio con il divino , con il Vero Sè , in fondo tutte le età sono buone per ritrovare tale dialogo , anche quando ci si è ritirati in una religiosità di "maniera" , meccanica , cerimoniale ma non "rituale", si può , per grazia , ri-trovare quel "sussulto " rigenerante nella propria profondità "interiore" (= grembo) , come accade a lei (Elisabetta) appena riceve la " visita " della Madonna in attesa del Cristo a conferma del fatto che lo " Spirito" sempre "ri-vivifica " le "realtà" umane , ri-generandole , ri-novandole , operando appunto un " reframing" , una " ri-incorniciatura della propria esistenza consunta e avvilita dalle malìe di matrix , il mondo egoico/illusorio , maya . Quel "sussulto " porta Elisabetta a lodare Maria : < Beata te fra le donne > !
Il Battista è un autentico "yoghi " che pratica " TAPAS " , austertà , ardore spirituale , ascesi ; infatti è vestito di poche cose , è essenziale , senza orpelli , scarno. La sua identità è la sua " VOCE " che < grida nel deserto > della indifferenza e del cinismo degli uomini / donne , è l'ultima poderosa Voce " Profetica " d'Israele , che chiude la stagione del grande "profetismo" per lasciare posto al " Messia " : < è necessario che Lui (il Messia) cresca e che io ( Battista ) diminuisca....> , non è un "mistico" ( il Battista ) , i mistici sono "eterei " , non urlano , sussurrano , hanno visioni sono in dialogo continuo ( samadhi ) con il divino , è un profeta (il Battista ) < il più grande nato dei figli di donna > , i profeti devono riferire i "comandi" di Dio e talvolta , anzi spesso , devono farlo in maniera " forte ", a rischio della propria vita , Matrix li odia !
Insomma per usare una immagine di Osho : < il mistico è simile ad una goccia che si effonde nell'oceano , il profeta è simile ad un oceano che si effonde in una goccia >.
Si potrebbe quasi dire che nel profeta pre-vale la componente "maschile" (yang) , mentre nel mistico quella "femminile " (yin).
Pensate ad un S. Francesco declamante il suo stupendo "Cantico delle creature ".
Tutta la Bibbia è traversata da due tradizioni e cioè : la " Yavhista " e l"Elohista ", dove la prima (Yavhista) è caratterizzata dall'immagine di un Dio "forte " , maschile , Dio degli eserciti , pronto a punire fino alla settima generazione , terribile , mentre la seconda (tradizione) Elhoista , presenta il Volto Femminile di Dio , ricco di misericordia , che come < una tenera madre stringe Israele al suo seno e lo bacia sulle guance...>.
Il Battista si presenta in linea con tradizione yavhista , grida , urla , minaccia : < razza di vipere > , apostrofa i miscredenti farisei suoi contemporanei .
Il Battista riconosce subito il Cristo indicandolo ai suoi discepoli : < Ecco l'agnello di Dio , ecco Colui che toglie il peccato del mondo ...> (maschile). Ma appena il Cristo inizia a "operare" , viene ( il Battista ) assalito dal dubbio : < Sei veramente tu Colui che deve venire ? > ; infatti la sua parte "femminile (del Battista) non maturata , resa arida , maschile , dalla vita dura nel deserto , figlio di genitori anziani , non è in grado di "cogliere " la parte "femminile" , elhoista , misericordiasa del Cristo , anche lui (il Battista ) è condizionato dall'immagine messianica attesa da tutto Israele , cioè : un Messia politico , regale , forte , maschile , che avrebbe fatto pulizia di tutti i "nemici " .
Una immagine legata indubbiamente alla mente egoica inferiore più facilmente disposta a nutrire immagini (maschili) di forza , di potere militare .
Può mai l'Amore , se tale veramente è , presentarsi in questa "veste" , vendicativa e militare...?
Ci vuole più forza a servire , o a farsi servire....? Chi prevale dentro di noi , Yhavè o Elhoim ?
Il maschile (Yavhè) e il femminile (Elohim) si alternano in noi. Quante volte nel corso della stessa giornata vorremmo volentieri un fulmine che piovesse dal cielo per far piazza pulita di tutte le cose che non vanno e quante volte siamo capaci di gesti sublimi di perdono e di amore , il "paterno" e il "materno" si alternano dentro di noi ma raramente trovano equilibrio , quando compare il " Sole " spesso manca la luna e quando compare la " Luna " speso manca il sole .
Solo quando entrambi si uniscono ( Ha = sole tha = luna Yoga ) nasce l'equilibrio tanto sospirato , allora il "profeta" lascia il posto al "mistico" , allora ...allora ....è l'Estasi e l'unico canto che si leva dal cuore è : < Magnificat dominum anima meae...> < Magnifica il Signore anima mia...> < Laudato sie mi Signore per frate sole e sorella Luna....per sora acqua....pe madre terra......> questo è il fine dello Yoga , l'unione del Sole ( HA ) e della Luna (THA) HATHA-YOGA e far nascere " GARBHA " cioè : il " Figlio dell'Uomo"...il Figlio Divino !
Allora nascono i miracoli , (siddhi = poteri ), la Voce maschile si unisce a quella femminile , come Gesù che davanti alla tomba di Lazzaro si < commuove e piange > (femminile = materno) e poi decisamente urla < Lazzaro vieni fuori > (maschile = paterno) , allora è la " RI-SURREZIONE ", è la " MOKSA ", l'ego libero dai legami come un "morto "(shava) e libero (mukti) di agire come un " VIVENTE ", un Dio appunto., un Dio interiore finalmente Risorto !
Om Shanti
LA MAGIA DEI FIGLI DI DIO
Dante nella sua Divina Commedia elaborò la teoria dell'unione dei < DUE SOLI > , cioè : l'unione del Potere Spirituale con quello Temporale . La teoria delle " DUE SPADE ".
Si era nel MedioEvo , periodo storico contrassegnato dalla lotta tra Papato e Impero , che si contendevano il governo delle nazioni , dando luogo alla nascita di due partiti di opposizione e cioè : i Guelfi ( papisti ) e i Ghibellini ( anti-papisti ) .
Di fatto tale lotta , nell'avvicendarsi delle epoche , non si è mai esaurita , ha semplicemente cambiato d'abito mascherandosi con nomi di filosofie , ideologie , destra , sinistra , democristiani , comunisti...ecc...ecc......fino ai nostrani e caserecci Pepponi e Don Camilli , che infestano la nostra politica .
A Don Falcuccio non interessa dimostrare le ragioni di parte, è una impresa inutile ; infatti a causa della inevitabile condizione "dualistica "(= dvita ) sia del linguaggio che della mente egoica , da cui si generano tali lotte. Di ogni medaglia esiste il suo rovescio; quindi si finisce sempre per trovarsi davanti all 'OUROBORO , il serpente che si morde la coda .
I poteri "istituzionali " , religiosi o temporali , che si nutrono di "ego " e si combattono nel tentativo di sopraffarsi l'un con l'altro , sono entrambi " Figli di Egitto " , cioè figli della "Avidya " ( ignoranza spirituale ) . L'Egitto è un " toponimo spirituale " , una metafora , che indica l'abitazione della mente egoica dualistica , in cui essa indossa le maschere che le occorrono per ottenere l'approvazione altrui .
Mediante "sondaggi " , " statistiche " , il Faraone/ego rileva campioni di altre maschere, per conseguire il controllo di tutto , politica , finanza . giustizia..ecc...ecc...poichè il Faraone vive nella paura di essere de-privato del suo potere .
Il " VERO SE '" , lo Spirito , l'anima (= Atman ) , è immune nei confronti della critica , non teme nessuna sfida perchè ri-conosce che ogni altro soggetto è un'espressione del SE' , dello stesso Spirito , in " forme " (= Asana) diverse .
In Matrix/Egitto si agita inquieto l'elefante puzzolente (piccolo/ego/faraone) , nel Regno riposa in pace l'elefante profumato , il Ganesh della tradizione indù ( Dio interiore ) .
Il primo ( piccolo/ego/faraone) deve riferirsi e ancorarsi sempre all'esterno , il secondo (Vero Sè) è "auto-referente " . Quando cessa il "riferimento esterno , successo , fama , denaro , potere politico ,..ecc..ecc.. il piccolo ego faraone scompare , perde potere , ecco perchè i "tiranni " non vogliono perdere il potere , perchè rischiano di scomparire, comprese le "cricche" che li sostengono . Si tratta di un potere "falso " ; mentre quello del " Vero Sè " è un potere " Vero ".
< Gnosce te ipsum > < Gnose To Auton > ( Conosci te stesso). Conosci il tuo Vero Sè , entra in contatto con l' ANIMA MUNDI !
Conoscerai l'ATMAN ( l'anima individuale ) e conseguentemente il " Brahman " ( Anima Universale ) .
< Io e il Padre siamo UNO > dice Gesù . E' il Samadhi , l'Estasi , l'esperienza dell'UNO senza secondo ( Advaita) ; la preghiera ebraica mattutina dello " Shemà Israel " significa proprio questo : < Ascolta Israele , Io Sono il Signore Dio tuo , l'unico ...> ; quando il "pensiero" si mette in "asse" con l'UNO , incarna la sua stessa "potenzialità " creativa e diventa "creativo " in quanto gli viene dato accesso al "campo della pura potenzialità " e inizia a interagire con essa , tramite l'esercizio del "silenzio " e della "meditazione " gli si apre l'infinito oceano dell'AMORE . I "quanti "(Quark) , la materia "sottile " è a disposizione per ogni miracolo , perchè si agrega secondo le richieste del pensiero , si moltiplicano i pani , i pesci , si trasforma l'acqua in vino ...ecc...ecc....
Questa è la "vera magia" che attende i " Figli di Dio " !
SMANTELLARE UNA RETE NEURALE : VERA O FALSA INIZIAZIONE ?
Il termine greco “ metanoia ” indica un processo di metabolismo spirituale per cui l’interessato subisce un vero e proprio “ribaltamento” delle proprie convinzioni interiori ed una conseguente trasmutazione del proprio universo psichico e spirituale ,nell’ambito di un coinvolgimento che da ultimo si estende anche alla corporeità ; infatti questa ultima non rimane indifferente al nuovo grado di consapevolezza e di energia , liberate dall’accesso ad un “nuovo stato” di coscienza , prodotto dal passaggio da “Avidya” ( = ignoranza spirituale ) a “ Vidya “ , appunto retta conoscenza spirituale , saggezza !
La parola “ conversione ” traduce in italiano quella greca di metanoia , ma non le rende perfettamente giustizia , rimanendo su un piano di genericità , ben lontana dal significato reale del fonema greco ; infatti la metanoia è un processo “ iniziatico” , che può presentarsi con le caratteristiche di un “ cambiamento graduale “ , come nel caso di una iniziazione pilotata da un maestro , oppure con gli aspetti “ drammatici” di una iniziazione “ spontanea “ .
Glie esempi di una iniziazione graduale , sono forniti dalle “ catechesi “ , dai corsi di yoga , ecc….in cui predomina la figura di un maestro che gradualmente forma le menti dei discepoli all’apertura di nuove conoscenze spirituali…..senza provocare particolari “terremoti” interiori .
Nel caso invece delle “ iniziazioni spontanee “ le cose si presentano un po’ più complesse….; infatti l’interessato o l’interessata , si trova a passare dal giorno alla notte in un battibaleno e ciò procura non pochi trambusti interiori , che portano il soggetto sulla soglia della follia .
Riporto alla memoria alcuni dei casi di conversione più eclatanti , p.e. : la CONVERSIONE DI SAN PAOLO , quella di MOSE’ sul Monte Sinai , SAN FRANCESCO sul Monte Averna ,….l’elenco potrebbe proseguire ancora a lungo , ma bastino questi per testimoniare la differenza dei vari cammini e delle varie esperienze spirituali nel viaggio di avvicinamento all’esperienza del sacro , che non sempre è così lieve ed agevole come nel caso di una iniziazione graduale………al punto che la Scolastica antica accanto alla parola “ mysterium “ accompagnava la parola “ tremendum “……..che ha orecchi per intendere intenda !
Il soggetto , maschile o femminile , si trova di fatto a passare repentinamente da un “ mondo “ ad un “ altro “ con coordinate mentali , spirituali , spazio-temporali , completamente diverse e rimaste ignote fino a quel momento .
Gli “ Atti degli Apostoli “ nel caso di san Paolo , ci parlano di una “cecità” durata tre giorni , in cui ha soggiornato bendato in casa di Anania ( figura interessantissima di catechista ) , da un giorno all’altro il povero tapino ( S. Paolo ) si è trovato a passare da “ persecutore” ( dei cristiani ) a “perseguitato” …era un ebreo stretto osservante formatosi nell’ambito del “fariseismo” ( dotta corrente ebraica di esegeti ) e si è ri-trovato cristiano , seguace di Cristo !
Forse la famosa “ caduta da cavallo “ è stato meno dolorosa di quella che ha vissuto poi interiormente , nel famoso quadro di Caravaggio ( Chiesa di S. Maria del Popolo a Piazza del Popolo ) si intuisce appena il “ percorso drammatico “ che ne sarebbe seguito , rappresentato da quelle bende che per tre giorni sarebbero calate sui suoi occhi a simboleggiare l’impossibilità di sostenere la vista di quella “ luce “ sconvolgente che lo aveva folgorato , possiamo solo intuire che il suo sguardo per numerosi giorni è stato quello di un pazzo…insomma l “apertura” del terzo occhio ( = vista metafisica = Ajna chakra ) non sempre è “ indolore “ …..anzi….perchè passare dalla vista solo fisica e monoculare di Polifemo (= uomo grossolano , ignorante spiritualmente = non iniziato ) non è cosa di poco conto , e la dice lunga il fatto che molta moda New Age , ammantata di spiritualità ( o spiritualismo ? ) edulcorata da sane alimentazioni , tecniche dolci psicofisiche , ecc… insomma tutto un “trovarobado” pseudo-spirituale da consumare in posti ameni quali agriturismi , piscine termali e quantaltro al fine deliberato di mantenere il tapino nella sua condizione pre-esistente , cioè “bendato”………..evitandosi la caduta da cavallo ovviamente !
Ma…ma….si tratterà di “ vera iniziazione “ ?
Se non segue un vero cambiamento interiore , lo yoga al pari della psicoanalisi si limita a una terapia di contenimento ed autoaccettazione propria della impostazione freudiana e pertanto cara sia al potere temporale che a quello “ spirituale “ , che in caso contrario vedrebbero seriamente minacciati i loro privilegi , vedi il caso del politico Pilato , del politico Erode , e dei religiosi del Sinedrio ( potere sacerdotale di ogni tempo e di ogni religione ) che si accordarono per accoppare il Cristo , che come maestro , ebbe il torto di ri-dare la “ vista ai ciechi “….perchè questa è stata , è e sarà la funzione di ogni maestro o guru che si rispetti sotto qualsiasi latitudine si trovi .
Domanda : quale è il fine di ogni vero maestro che si rispetti ?
Risposta : smantellare la rete neurale !
Già…..ma cos’è una “ rete neurale “ ? Vediamo un po’ di fare chiarezza su questa parola e soprattutto per quale motivo è in relazione allo yoga e alle religioni in genere .
Ora quando si parla di discipline spirituali , yoga , religioni in genere , si finisce facilmente per scivolare in astratte teorie e filosofie , allontanandosi di fatto dal “materiale” , cioè dal corpo e dai suoi processi fisiologici , chimici , ecc…ecc….ambito nel quale invece è necessario rimanere , perché tutte le nostre conoscenze possibili , sono tali solo se contenute nel corpo .
Per motivi di spazio e anche per evitare un trattato di fisiologia medica , lontano dagli obiettivi di questo articolo , mi limiterò a dire quanto segue : NEURALE deriva il suo etimo dai “NEURONI”, cellule nervose presenti nel globo cerebrale , con la funzione di “trasmettere” informazioni tra di loro , utilizzando dei condotti , che vanno sotto il nome di “ SINAPSI “.
Visto al microscopio questo mondo sub-atomico si presenta come una fitta rete , appunto rete neurale , somigliante a tanti “calamaretti” , i dendriti , collegati gli uni con gli altri , in cui si svolge una intensa attività “bio-elettrica” , determinata da cariche positive al loro interno e negative all’esterno , che si scaricano al momento del passaggio della comunicazione da una cellula all’altra , informazioni che viaggiano su “onde” , quelle cerebrali appunto , che variando producono “stati di coscienza “ nel corpo , veglia , sonno , sonno profondo…ecc…ecc…..
Come si “creano” queste sinapsi dunque ? Esse sono il risultato di esperienze che accumuliamo a partire dalla vita pre-natale nell’utero materno , in quella post-natale , dai pensieri ripetuti che formuliamo , dalle educazioni familiari , sociali , dalle relazioni di lavoro , affettive , dalle esperienze di piacere o di dolore , e perché no ? Anche dal retaggio di accumulo karmico ( se si accetta il principio della reincarnazione ) , ma anche dal retaggio ( questo ce lo conferma il pensiero scientifico ) del DNA , la memoria cellulare , che in pratica ci porta le informazioni di tutta l’umanità che ci ha preceduto a partire da Adamo .
Il grande saggio e maestro indiano Shivananda afferma che : < Formula un pensiero e raccoglierai un atto , formula un atto e raccoglierai una abitudine , formula una abitudine e raccoglierai un carattere , formula un carattere e raccoglierai……un destino ! >
Infatti formulando un pensiero e attualizzandolo ripetutamente creiamo una SINAPSI ; p.e. una volta creata una abitudine all’alcool , o alla droga , o al mangiare smodato , ecc…ecc…..formatasi che sia la relativa Sinapsi , sarà ben difficile , e doloroso , cancellarla e sostituirla con abitudini più sane ; infatti quando la “rete neurale “ è creata , essa prende a viaggiar da sola , dando luogo ad un “determinismo” psichico indipendente dalla volontà della persona ormai incapace a controllarla , anzi finendo per diventarne “schiava” , prigioniera nell’anima di “forze create” da noi stessi e per gran parte ricevute in eredità karmica….così l’uomo/donna diventa “cattivo” , termine da non interpretare secondo istanze morali , ma secondo il suo etimo latino e cioè : CAPTIVUS = prigioniero , schiavo )…….questo perché nasciamo in un sistema neurale di “cattività” , altrimenti che senso avrebbe il proliferare di tante religioni , vie iniziatiche e non ultimo lo Yoga ?
Sistemi spirituali per “liberare “ ( = Moksa ) gli uomini/donne di ogni tempo al fine di farli trascendere da un sistema neurale di prigionia , di sopravvivenza , ad un sistema neurale di AMORE , questa è la conversione appunto , la metanoia , il passaggio ( in ebraico Pesach = Pasqua ) ad una nuova “visione” di vita , ottenendo la cancellazione delle vecchie sinapsi ( purificazione , Grazia ) e l’instaurazione di un nuovo sistema neurale , di AMORE , in cui non regnino più le paure ( morte , vecchiaia , malattie , ansie , attacchi di panico , depressioni , paura del futuro ,successo , fallimento ,pregiudizio ,ecc..ecc) , paure che peraltro costituiscono un forte cespite di entrata finanziaria per le multinazionali delle industrie farmaceutiche , pei professionisti della salute , per i professionisti della politica , per le finanziarie , le assicurazioni , le banche , non ultimo per i professionisti dello spirito che sfruttano la più grande di tutte le paure , ed in fondo la madre di tutte, e cioè : la Morte !
La rete di sopravvivenza è caratterizzata da lotte , conflitti , guerre , ecc…ecc….propri della natura ancora non-redenta ed egoica , mentre la rete di Amore si caratterizza per mitezza , comprensione , beatitudine , serenità in ogni situazione , propri della natura redenta e liberata dalla “cattività” .
Una rete , quella della sopravvivenza , sarà sempre contrassegnata dalla “mancanza” ….(mancanza di amore , mancanza di denaro , mancanza di successo , mancanza di salute …qualità che se anche presenti tutte sono richieste in quantità sempre maggiore , perché mai sufficienti….) , l’altra rete , quella di Amore , invece contrassegnata da “abbondanza” , che non vuol dire la presenza in eccesso delle qualità precedenti , ma la presenza abbondante della Grazia , che pone l’uomo in una visione differente da quella profana e fiduciosa nella Provvidenza , se posso ( ed è dimostrato ) pre-ordinare il mio destino con la qualità delle mie intenzioni , va da se che a seconda che le mie intenzioni nascano sotto l’egida dell’una o dell’altra rete , figlie dell’ego o dell’Amore divino , ben diverso sarà il risultato ; infatti solo e soltanto in questo ultimo caso possiamo parlare di “libero arbitrio “ in quanto sviluppatesi in un ambiente “interiore” di libertà dall’ego e dalle sue passioni , motivo per cui il maestro cristiano sulla croce ebbe parole di richiesta di perdono per quei “poveri” che vedeva assoggettati alla “rete di sopravvivenza” : < Padre perdona loro , perché non sanno quello che si ( si badi bene questo “si”) fanno ! >
E’ per questo motivo che in altra occasione sempre lo stesso maestro ( Gesù) rivolgendosi agli astanti ebbe a dire : < Se non vi convertirete perirete tutti > , non volendo con ciò esprimere la condanna di un Dio punitivo , ma semplicemente far costatare che se ci si ostina nella difesa di un ambito puramente “biologico” senza smantellare la ruggine della vecchia rete neurale , si ostacolerà di fatto l’accesso ad una vita “ontologica” , cioè redenta e ri-collegata con la sua matrice divina , quindi nessuno ci condanna , piuttosto ci si autocondanna.
….ma la misericordia ( è una mia profonda convinzione ) si estende a quanti sono ignoranti ( spiritualmente ) proprio perché “agiti” ( e non agenti) da una rete oscurata dall’ego a loro insaputa , quindi anche con un “ minimo sindacale” di messe domenicali , sognando più che vedendo , alla fine forse se la caveranno pure loro in virtù di quella amorevole richiesta . ( < Padre perdona loro…….>)
Tutte le tradizioni spirituali e religiose di oriente ed occidente forniscono tecniche , preghiere , mantra , salmi , versetti , sure , sutra , ecc…ecc…per procurare questo passaggio da una rete all’altra…..quando tale trattamento viene sviluppato fuori dal contesto delle religioni istituzionali , cioè nelle sètte , si chiama “lavaggio cerebrale” , ma in questo caso il risultato ( ma non ne sono immuni neanche aree di quelle istituzionali ) spesso è il passaggio da un sistema “schiavistico” ad un altro della stessa risma…. Ma cari amici alle nostre sinapsi non attentano solo le sètte ma anche e soprattutto i media che , conoscendo il “trucchetto” ci bombardano ogni giorno per creare sinapsi “induttive” e comportamentali…….be care !
Segnalo un interessante dialogo nel Vangelo di Giovanni al Capitolo 3 , dialogo che si svolge tra Gesù e Nicodemo , un maestro del Sinedrio , quindi facente parte della “intellighenzia” farisaica .
Nicodemo non sente avversione per Gesù , in qualche maniera ne avverte la “diversità” del suo insegnamento , ma ne è attratto , però va da Lui di notte , per non farsi vedere dai suoi , simbolo di una coscienza non ancora giunta alla piena maturità , però in via di conversione .
In sostanza Gesù gli dice che un uomo : < Se non rinasce dall’alto non può vedere il regno di Dio > dal suo canto Nicodemo abietta : < Come può un uomo rientrare nel seno di sua madre quando è già vecchio ? >
Il dialogo si svolge tra due individui che abitano due “piani” di coscienza diversi , Gesù è collocato nel piano sattvico ( luminoso ) di , Nicodemo nel piano tamasico ( ignoranza spirituale ) di muladhara chakra , quindi si può dire un “ dialogo tra sordi “ , certamente nel caso di Nicodemo , che è ancora imbrigliato nelle maglie di una rete di sopravvivenza fornitagli dalla sua area culturale , con tutti gli annessi e connessi di pre-giudizi che si possono facilmente immaginare e che rendono il dialogo in questione , per certi versi , anche un po’ umoristico , se soltanto si usa un po’ di immaginazione creativa e forse sotto sotto una risatina sotto i baffi ( o la barba ? ) ci è scappata anche da parte di Gesù….ma vai a spiegare in quell’epoca a Nicodemo le “ reti neurali sinapsiche “….già è difficile oggi , figuriamoci allora !
Però una battuta sul tema Gesù la fa dicendo a Nicodemo : < Come ? Sei Maestro in Israele e non sai certe cose ? > ( Come si fa cioè a nascere dall’alto , i “ nati due volte “ della tradizione indiana ).
La meditazione su questo dialogo offre l’opportunità per comprendere sotto quale delle due reti viviamo , se sotto quella della sopravvivenza o sotto quella dell’Amore e ciò potremo facilmente verificarlo interrogandoci con sincerità su cosa è focalizzata la nostra esistenza ed una volta verificata la bandiera di appartenenza decidere sotto quale condurre il nostro percorso esistenziale , perché va detto , non tutti vivono male in “ questo mondo “ , anzi qualcuno vuole tenerselo pure stretto e guai a chi glielo tocca…. In fondo perché dovrebbe ri-nascere due volte ? Troppa fatica, chi ha orecchi per intendere intenda !
Yogacharya Eknathananda
IL KARMA E IL KTIYA YOGA DI MARTA E MARIA
IL KARMA E IL KTIYA YOGA DI MARTA E MARIA
38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,42 ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». ( Lc 10,38-42)
Si sa , Gesù non è un "normopatico" e di conseguenza non un distributore di "normòsi". E' sempre in cammino per portare il "sadhana" (insegnamento) , porta (Gesù) addosso , dentro , un Dio "vivente" , impossibile a recintarsi nel chiuso di biblioteche e sacrestie , un Dio che deve , ama , espandersi dentro , soprattutto , e fuori dell'uomo/donna , un Dio incontenibile , al punto tale che quando Davide , secondo re d'Israele , gli vuole dedicare un "tempio" se ne adonta e gli fa rimarcare ( a Davide) che il suo tempio è tutta la creazione e la terra è < sgabello dei suoi piedi > !
Ma la mente egoica inferiore non si è data per vinta , e alla fine con Salomone , terzo re , figlio di Davide , ci è riuscita , gli ha costruito un tempio per "imbragarlo" nella religione istituzionalizzata , pietra miliare della normopatia . I grandi "riformatori" spirituali non hanno mai pensato a fondare religioni , chiese , stupa , ecc..questo lo hanno fatto gli uomini. Loro sono venuti solo per indicare il sentiero (darshan) atto a realizzare il "Dharma", lo scopo della vita , cioè : portare a compimento l'INCOMPIUTO !
Le ultime parole di Gesù sulla croce sono state :< Tutto è compiuto , e detto questo spirò>
Poi sono sopraggiunti i grandi edifici , i baldacchini , le pompe magne , le cerimonie specializzate , le grandi teologie per pochi addetti che parlano fra di loro , oscurando in questa maniera il messaggio originario fino a seppellirlo definitivamente in assurde guerre di religione , in carneficine , in persecuzioni di ogni genere e gli "innocenti" di ogni epoca ne hanno fatto le spese , fintanto che non è sopraggiunta la normopatia borghese di facciata tollerante e politically correct , genitrice di ogni banalizzazione .
Quindi Gesù entra nella casa ( nella vita ? ) dei suoi amici a Betania , Lazzaro e le sorelle Marta e Maria , è molto affezionato a loro . Viene accolto da Maria , che porta il nome , guarda caso, di sua madre . Maria è il "femminile" ricettivo che già lo aveva accolto nel grembo al momento dell' Annunciazione con il " Fiat" , e ora di nuovo lo accoglie nel grembo della sua casa , sedendosi addirittura ai suoi piedi per "ascoltare" la parola del Maestro , come l'antico Israele che ogni giorno all'alba intona : Shemà Israel !
< Ascolta Israele > , Maria è l'Israele che ascolta , che si siede rappacificando la sua istintualità ( Muladhara , Svadisthana , Manipura chakra ) ; ritira i suoi sensi all'interno (Prathyara) ; apre i suoi sentimenti (Anahata chakra ) ; si concentra ( Dharana) sul Maestro ; fissa (tratak) su di lui lo sguardo ( Ajina chakra ) ; entra in uno stato meditativo ( Dhyana) e raggiunge alla fine l'unione mistica ( Samadhi) ; infatti < ha scelto per se la parte migliore , che non le sarà tolta >. Il quadro evangelico ci presenta forse uno dei più sublimi esempi di Kriya-Yoga , di azione rituale interiore , che esalta quella "femminilità" come sola premessa di accesso alla meditazione .
L'eccessivo , seppur apprezzabile , Karma-Yoga della sorella Marta è troppo maschile , troppo attivo per permettere l'accesso all'ascolto in profondità della Parola , che deve trovare delle "pause" ( Kumbhaka ) necessarie per "gustarla". Marta , vita attiva , e Maria , vita contemplativa , devono procedere nella medesima direzione e relazionarsi tra loro fino ad equilibrarsi per permettere lo "stato unitivo" . Il Karma-Yoga , azione rituale esteriore , è altrettanto importante perchè è chiamato ad incarnare la "carità" , l'amore divino che si fa carne . Il Karma-Yoga è servizio svolto in favore del prossimo con l'idea che in luji serviamo con amore Dio . In questa maniera facilmente si permetterà alla Maria , femminile , dentro di noi di espandersi , di allargarsi nell'unione tantrica , perfetta sintesi di equilibrio maschile e femminile , di Purusha ( spirito ) e Prakriti (materia ).
Yogacharya Eknathananda
M E D I T A Z I O N E - P R A T I C A
Scegli un posto tranquillo della tua casa, o da qualsiasi parte tu voglia, al chiuso o anche all’aperto. Se vuoi avere un aiuto per la fine del periodo di meditazione usa una sveglietta da programmare, che suonerà per avvertirti che è finito il tempo. Stai seduto, in silenzio, con i piedi poggiati per terra per potere avvertire il contatto col pavimento. Se è possibile fallo con i piedi scalzi. Fai attenzione che la tua schiena sia dritta, anche se appoggiata sullo schienale, senza forzature, in modo naturale.
Lascia cadere le tue braccia rilassate, con le mani poggiate sulle tue gambe. Fai alcuni respiri lenti e profondi, e poi respira normalmente mentre tieni gli occhi chiusi. Continua a ripetere dentro te il mantra per tutto il tempo della meditazione, nella tua mente o nel tuo cuore, come ti viene più naturale. Se ti viene qualche pensiero o qualche sensazione fisica, semplicemente continua a recitare il mantra, senza preoccupartene. Se non hai già un mantra, puoi provare con la parola sacra maranathà, che in aramaico significa “vieni signore”. Continua dolcemente ma fedelmente a rimanere sul mantra: ma-ra-na-thà. Inizialmente fai la meditazione per dieci minuti, aumentando progressivamente il tempo quando sarai allenato per arrivare a 25-30 minuti di meditazione silenziosa.
Alla fine del tempo fai di nuovo alcuni respiri lenti e profondi, e lentamente apri gli occhi mentre cominci a muovere lentamente le dita delle mani e dei piedi. Dolcemente riprendi contatto con la realtà attorno a te.
Medita se puoi tutti i giorni, e nei periodi in cui senti più il bisogno di crescere, o di avere un aiuto spirituale, medita più volte al giorno. Per esempio, durante i periodi di riposo dal lavoro o dagli impegni, dedicati a te stesso meditando di più, come in una sorta di ritiro spirituale autogestito. Lasciati guidare dallo spirito perché tu possa trovare qualche lettura adatta a te in quel momento, qualche libro che ti capita tra le mani e ti colpisce. I frutti di quel periodo saranno a te utili quando tenderai a riprendere le attività quotidiane più intensamente, e quando di conseguenza avrai meno tempo per arricchirti in profondità. Se vuoi, in questi periodi particolari di riposo, oltre a meditare fai anche un po’ di digiuno, senza esagerare.
Tutto ciò ti aiuterà a trovare più in profondità te stesso, il tuo vero sé. Ma non avere fretta, perché i risultati della meditazione non sono subito avvertibili, in quanto con essa ti rechi al di là della conoscenza. Il cambiamento quindi non è subito avvertibile dal tuo intelletto.
- Meditare come preghiera pura, recuperare un elemento contemplativo
che crea una vita interiore.
· Fermarsi ad ascoltare il nostro Maestro interiore.
· Superare la barriera superficiale dei pensieri e le preoccupazioni della
vita quotidiana.
·- Stare nella calma e la quiete in assenza di pensieri, anche di buoni
pensieri, nella via della non conoscenza.
· Superare la barriera profonda del nostro passato, guarire dalle ferite e
dalla sofferenza antica e profonda dell’impatto col mondo.
· Abbandonare il nostro ego, gli attaccamenti.
· Camminare nel sentiero che porta al nostro cuore, il posto più sacro di
tutta la terra, dove dimora lo Spirito Santo e dove incontriamo Cristo.
· Superare la tentazione dell’essere attaccati al benessere materiale.
· Superare la tentazione di volerci distrarre dal cammino nel sentiero della
crescita spirituale.
· Affrontare la tendenza a lasciare perdere e non prendersi più cura di sé
(accidia).
·- Superare la tentazione di seguire le fantasie che la nostra mente ci
procura.
· Stare in contatto con la realtà presente.
· Trovare ed accettare la povertà dello Spirito.
· Rimanere nella assenza di passioni (apatia).
· Trovare l’amore universale, altruistico e disinteressato di Dio (agape).
· Essere uniti con l’altro in armonia con la parte più profonda del proprio essere.
Così come la Meditazione favorisce la crescita individuale, essa influisce anche sui vissuti e sulle modalità con cui l’individuo si rapporta con gli altri, e quindi anche col partner. Allo stesso modo le difficoltà incontrate nel cammino della vita matrimoniale e di coppia, possono trovare nella pratica della meditazione e nello stile di vita che ne consegue una risposta.
La vita di coppia sembra attraversare difficoltà che spesso i partner non riescono a gestire, se non con la decisione di dare un taglio a ciò che un tempo sembrava un sogno ad occhi aperti. Ma cosa sta dietro questi periodi d’inevitabile crisi della coppia? Come riuscire a comprendere che esistono delle fisiologiche fasi evolutive che la coppia attraversa?
Per capire meglio la natura del problema ho pensato di fare riferimento al contributo scientifico che è dato dal lavoro di E. Bader e P. Pearson nel libro “In Quest of the Mytical Mate” (1988), che significa “alla ricerca del compagno mitico”.
Nel loro modello gli autori ipotizzano che le fasi evolutive della coppia ripercorrano le fasi di sviluppo della prima infanzia, in quanto il legame di coppia è un comportamento di attaccamento che ripropone modalità analoghe a quelle sperimentate nel rapporto precoce con la figura di attaccamento principale, che solitamente è la madre (teoria di J. Bowlby).
La coppia quindi attraversa inizialmente la fase della simbiosi, poi quella di differenziazione, di sperimentazione, di riavvicinamento e di mutua interdipendenza. Non sempre l’evoluzione riesce a completarsi, e questo significa l’insorgenza di problematiche più o meno dolorose, o la rottura del rapporto. Questo processo comunque comporta tempi e modalità di evoluzione che sono propri, e che differiscono da caso a caso.
Nella fase iniziale di innamoramento, che può essere anche molto lunga, il partner è visto nel suo aspetto migliore, i suoi pregi esaltati e i suoi difetti minimizzati. Anche quando il momento “magico” tende come è inevitabile ad affievolirsi d’intensità, rimane una visione dell’altro in parte idealizzata, al punto che vale la pena fare delle rinunce su delle cose importanti per sé, delle proprie capacità di pensiero, dei propri bisogni di apertura verso il mondo esterno, di realizzazione personale nei vari campi, in nome di qualcosa, il rapporto, e di qualcuno, il partner, che rappresentano ancora “il nostro completamento”. Vale la pena in questa fase non mettere in discussione cose importanti per sé, nel timore che qualcosa di troppo importante venga perso, nel timore che il mio chiedere possa causare la rottura di un giocattolo di cui non potrei fare a meno.
Nel tempo però, sia spontaneamente che per l’insorgenza di fatti aggiuntivi come per esempio l’arrivo dei figli e i sacrifici connessi, inevitabilmente avviene un drastico ridimensionamento. E’ evidente che nessuna coppia può mantenere all’infinito l’intensità dello stadio iniziale. La felicità del momento magico dell’innamoramento sembra svanire, lasciando il posto ad una più dura realtà, fatta di sofferenza e disillusione.
“Non sono più l’unica e la sola per te, che sembri sempre meno desideroso di essere un tutt’uno con me; e tu sembri sempre più così differente dall’immagine ideale che ho visto all’inizio, quando ho pensato che avevo finalmente raggiunto la felicità senza fine.” Queste potrebbero essere le parole che in sintesi potrebbero scambiarsi i partner di una coppia che si sente in crisi in questa fase del rapporto, quella della “differenziazione”, se riuscissero a mantenere una sufficiente tranquillità.
Più spesso è la rabbia che prende il sopravvento e che da origine ad una sequela di rimproveri ed accuse, che possono diventare conflitti più o meno gravi. Infatti la sofferenza, il dolore, la disillusione, tipici di questa fase portano a sperimentare una forte rabbia, che costituisce la spinta a far camminare ulteriormente il processo innescato verso la sua naturale evoluzione nelle altre fasi. Del resto se la differenziazione non prende inizio, il mantenimento della simbiosi non comporta benessere, ma presuppone un rapporto ostile o invischiato.
In pratica una coppia evolve dallo stato simbiotico a quello della differenziazione quando uno dei partner si sposta al di là dello stato simbiotico, e comincia l’auto-riflessione. Comincia a pensare in maniera indipendente e vi è uno spostamento verso l’introspezione per una ricerca del senso di sé, di un senso più profondo di sé. Il partner non viene più visto come la sorgente dell’auto-consapevolezza.
Come risultato le differenze diventano molto evidenti. L’intensità può essere variabile, ma in ogni caso è la prima volta che il sistema diventa sbilanciato. Lo sbilanciamento è creato dal fatto che una persona inizia il cambiamento nello sviluppo prima che l’altro sia pronto a che tale cambiamento prenda posto.
La Meditazione, favorendo la scoperta della parte più profonda del sé, e contribuendo a far sì che tale processo sia vissuto come un naturale cammino di crescita, è uno strumento d’aiuto e di sostegno nella naturale evoluzione del processo di differenziazione. Più che favorire la crisi, che in realtà scaturisce spontaneamente, la contiene e la conduce in un sentiero naturale, dando una possibilità concreta di evoluzione favorevole del processo di crescita psicologico e spirituale. La meditazione quindi, quando è accompagnata dai frutti della fase dell’apatia e dell’agape, addolcisce e contiene la disillusione. Consente di viverla come un naturale processo di crescita di distacco dal sé egoistico, per andare verso il proprio sé profondo in Cristo.
La crisi di questa fase prende contorni naturali quando i due partner sono abbastanza maturi rispetto al processo di individuazione e al processo di separazione dall’altro, tanto da poterla accettare, gestire e superare tramite una aperta confrontazione. In pratica quando i partner della coppia vedono nel manifestare la propria disillusione qualcosa di non troppo pericoloso, e di liberatorio. Il parlarne francamente, permette di riorganizzare il rapporto su basi più larghe e più soddisfacenti.
Le difficoltà diventano più intense quando uno dei due non è pronto, e mette in atto tutti i tentativi per mantenere lo status quo. In questo caso il cambiamento viene visto come un segnale di deterioramento patologico del rapporto, anziché come un naturale processo evolutivo. Si pensa di avere sbagliato persona, o di avere sbagliato ad impostare il rapporto. In quest’ottica, non deve meravigliare che molti decidano di instaurare una relazione con un’altra persona, per rivivere il momento magico dell’innamoramento, convinti che questa volta andrà meglio.
Nella celebre opera di Ingmar Bergman “Scene di vita coniugale”, viene mirabilmente descritta una classica evoluzione del rapporto di coppia dove le difficoltà nel capire e poi gestire il processo di passaggio dalla simbiosi alla differenziazione, ne rendono particolarmente dolorosa l’evoluzione, come appare nel frammento che segue:
Marianne: “….Pensa a quell’estate quando facemmo il giro del Mediterraneo e avevamo con noi le figlie piccole nella tua vecchia macchinetta, e la sera rizzavamo la tenda. Ricordi quelle notti di agosto sulla costa spagnola, quando dormivamo a cielo scoperto, stretti tutti e quattro? E stavamo tanto caldi!”
Johan: “E’ inutile piangere sul latte versato. Le figlie crescono. Si rompono le relazioni. L’amore prende fine, come la tenerezza, l’amicizia, la solidarietà. Non c’è niente di straordinario. E’ così”.
Marianne: “A volte penso che tu ed io siamo stati come due bambini nati con la camicia, favoriti dalla sorte e poi viziati; che abbiamo perduto le nostre risorse e ci siamo ritrovati poveri, amareggiati e stizziti. Dobbiamo aver commesso un errore da qualche parte, e non c’è nessuno che possa dirci dov’è che abbiamo sbagliato”.
Johan: “Ti dirò una cosa piuttosto banale. In materia di sentimenti noi siamo degli analfabeti. E il fatto triste è che ciò riguarda quasi tutte le persone….”
In questo frammento appare evidente come la fine della simbiosi è vista come un segno che è stato fatto qualche errore e come un’evoluzione patologica del rapporto. Nel romanzo, come accade nella vita reale, il protagonista tenta di risolvere il suo senso di insoddisfazione nel rapporto instaurando una relazione extraconiugale, che viene ad un certo punto comunicata improvvisamente alla moglie. La magia del nuovo innamoramento dà a lui un’illusione di avere risolto i problemi, mentre lei cade nel più profondo sconcerto. Ma anche il nuovo rapporto prevede che anche lì la simbiosi non duri in eterno, e Johan e Marianne si ritroveranno a doversi confrontare per capire. Si ritroveranno come persone diverse. Hanno attraversato entrambi la valle di lacrime e l’hanno resa più ricca di sorgenti. Si inseriscono nella realtà in una maniera diversa. Infatti la fine della simbiosi e l’evoluzione nelle fasi successive comporta la riscoperta di se stessi nel mondo, con tutte le possibilità che nascono dall’entrare più profondamente nella realtà. Questo non significa la fine del sentimento in quel rapporto.
Anzi, la accresciuta fiducia in sé e nell’altro, dà la possibilità di godere in modo più libero il nostro essere su questa terra. Il passaggio dalla differenziazione alle fasi successive ha il vantaggio di sperimentare la cosiddetta “costanza dell’oggetto amato”, la fiducia che ci consente di non avere bisogno di tenere l’altro sotto controllo. La gioia di potersi nutrire dalla relazione con l’altro piuttosto che dover nutrire il bisogno di non far fuggire l’altro.
La vita matrimoniale, essere uniti nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, è possibile come una conseguenza della maturazione raggiunta, più che come un dovere nel mantenere la promessa fatta. Non tutte le coppie però raggiungono il momento del fatidico “sì” già evoluti attraverso il processo di crescita descritto, che ha dei tempi suoi, e che non possiamo determinare a nostro piacimento. Va bene quindi completare il cammino durante la vita matrimoniale. La Meditazione eventualmente iniziata nei periodi precedenti, può costituire di fatto uno strumento di aiuto da utilizzare per evitare oscillazioni emotive destabilizzanti, un po’ come l’ancora serve alla barca come punto di stabilità in mezzo al mare agitato.
La scelta della pratica della meditazione cristiana, s’inserisce nella nostra vita come una chiamata, come una grazia, come un dono d’amore, che ci convoca come individui, nel momento del bisogno. Lo fa in modo personale. La scelta del partner non è necessariamente contemporanea, ma la maturazione che sarà scaturita in uno dei due, coinvolgerà comunque l’altro. Può essere a volte necessario aiuto psicologico individuale, o il confronto con altre persone o altre coppie in gruppo. Il cammino di crescita spirituale necessita attenzione e cura, non meno che la crescita biologica e psicologica.
Cercate il luogo ed il tempo che vi si adattano, per favorire il cammino. Datevi l’opportunità di credere che anche se sembra difficile, tale cammino non è impossibile, anche quando avete perso la speranza, e pensate che non sia più possibile porre rimedio.
La vita matrimoniale, il buon andamento della vita di coppia, implica conseguenze positive nell’individuo, nella famiglia, nella società. L’evoluzione positiva del rapporto di coppia dà l’opportunità di crescita sul piano umano, di crescita rispetto all’espressione di sé e dei propri talenti, che nel rapporto simbiotico rischiano di rimanere grandemente inespressi.
Superare la fase della differenziazione, significa accettare la frustrazione della diversità, significa superare che l’altro è diverso dalle nostre aspettative. In questo nuovo modo di andare avanti, si scoprono dentro sé le fonti dell’auto-consapevolezza, della conoscenza di parti sempre più profonde del proprio essere. Si cammina verso la “sperimentazione” di nuovi stili di vita, di scelte alternative magari lasciate a lungo fra i desideri repressi. Accettare che vale la pena continuare a rimanere in relazione di coppia con l’altro nonostante il cambiamento, significa sperimentare col partner un nuovo modo di stare insieme, sulla base di quel legame già instaurato, e di tutti quei valori di base rimasti dopo la tempesta, e che probabilmente sono i valori di base che inizialmente hanno unito la coppia e l’hanno portata sino a quel punto.
Dalla sperimentazione ci si avvia, attraverso la condivisione di valori comuni, in questo nuovo clima di libertà e di rispetto reciproco, alla fase del “riavvicinamento”, ovvero di una nuova e più profonda unione umana, psicologica e spirituale. I partner, in questo clima di pace, di accettazione reciproca su una base più profonda che in quella dell’innamoramento, si rincontrano al di là di tutta la sofferenza attraversata, in un amore altruistico e disinteressato, anticipo del paradiso e dell’incontro con Dio.
Continuando a rapportarsi su queste basi, stabiliscono un rapporto di “mutua interdipendenza”, dove l’unione non viene minacciata neanche dalla lontananza, o dal fatto di scegliere di dedicarsi a tempo pieno alla realizzazione di progetti o ideali di vita, ma dove oramai resta vero dentro sé, che l’altro ci ama per come siamo.
Come potete notare, il viaggio dell’evoluzione del rapporto di coppia ripercorre le tappe del cammino spirituale. In realtà quindi, anche coloro che non meditano, sono chiamati al cammino di crescita. Sembra davvero che il significato della nostra esistenza su questa terra possa trovarsi proprio nelle tappe del cammino spirituale, e che la meditazione sia un modo di vivere prendendosi cura di sè dal profondo del proprio essere.
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GURU NAMASKAR -- IL SALUTO AL MAESTRO
Guru Namaskar ( = saluto al Maestro ) è una pratica intensissima e interiorizzante ; infatti la sequela armonica dei suoi movimenti altamente simbolici e cadenzati , favorisce la concentrazione (=tratak) e la meditazione (=dhyana) .
La sequela può essere resa più stimolante dalla lettura tratta dal Vangelo di Luca ( Lc 2,41) , che narra di Gesù smarrito dai genitori e da questi trafelati ed angosciati , ritrovato dopo tre giorni nel tempio di Gerusalemme mentre era intento a disquisire con i Dottori della Legge , che lo interrogavano sulle Sacre Scritture << e tutti quelli che l’udivano ( Gesù) erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte >>.
Maria e Giuseppe danno segno di grande turbamento in questo episodio , reso evidente dalle loro parole : << io e tuo padre ti cercavamo angosciati…..>> ; infatti si tratta dell’angoscia e dell’inquietudine che caratterizza gli uomini e le donne , che hanno smarrito il contatto con la loro vita interiore , che affonda le radici nella sorgente dell’Essere Divino !
Quando viene perso questo contatto l’uomo cade preda di forze dis-greganti e dis-truttive , che generano angoscia , panico , depressione , inquietudine , perché la “materia” ( prakriti) staccata dallo “ Spirito” (purusha) perde il suo senso di orientamento e finisce preda della oscurità , che ben presto la conduce a quella “notte dell’anima” così ben descritta nel trattato mistico di San Giovanni della Croce , una esperienza che hanno attraversato tutti i mistici di ogni tempo e ben riassunta dalla famosa frase di S. Agostino : < Il mio cuore è inquieto Signore , finchè non riposa in Te ! >
PRATICA MEDITATIVA
In posizione eretta portiamo le mani giunte ( Namaskar Mudra ) all’altezza del cuore (anahata chakra) , Inspirando solleviamo lemani giunte in alto inarcandoci all’indietro di quel tanto che la mani e le braccia r insultino più arretrate rispetto alla testa , evitando di forzare sulle reni .
Espirando portiamo le mani a terra piegando il tronco superiore .
Inspirando portiamo le mani a coprirci il volto come se ci trovassimo in presenza del Maestro e rendessimo a Lui omaggio , rimanendo così per qualche istante ( 2 / 3 secondi) in apnea a èpolmoni pieni……poi espirando ci verticalizziamo nuovamente tornando alla posizione eretta di partenza e rimanendo con le mani in Namaskar Mudra ed effettuando Shambawi mudra , cioè rimanendo con le palpebre abbassate e gli occhi che interiormente sono fissi in alto nella zona compresa tra le arcate sopraciliari ( Ajina chakra = terzo occhio metafisico ) .
Rimanendo in posizione eretta con le palpebre abbassate e le maini in Namaskar Mudra , e lo sguardo interiore fisso in Ajina chakra , lasciamo scorrere le immagini di tutti i volti delle persone che hanno contato più affettivamente nella nostra vita , che ci hanno aiutato a crescere , che ci hanno accompagnato spiritualmente e ci lasciamo permeare dai ricordi che ad esse si collegano lasciamo quindi dilatare questi ricordi el’amore che da essi promana ancora ; infatti dietro a questi volti amici si è celato Colui che ci ha sempre seguito ed amato : il Maestro Interiore !
Tutta questa affettività scaturita da questi ricordi la dirigiamo sul Maestro Interiore , troppe volte da noi smarrito per correre dietro alle illusioni di Maya (= illusione Cosmica = passioni) , affannati nelle maglie di un quotidiano sempre più frettoloso e distratto…..rimettersi in contatto con il Maestro Interiore significa : ri-orientare la propria vita , ri-indirizzarla verso il suo bersaglio ontologico , che consiste nella re-integrazione allo stato originario divino . Il termine greco “Amartia” , impropriamente tradotto come peccato , letteralmente tradotto significa : MANCARE IL BERSAGLIO !
La missione di ogni vita è il raggiungimento di questo bersaglio , cioè la “ri-acquisizione” del nostro stato regale , perso a causa della ignoranza spirituale (= Avidya) , grazie al ri-congiungimento della materia (= prakriti) con lo Spirito ( = purusha) , ri-congiungimento reso possibile dalla Grazia concessa dal Maestro Interiore , che ci dona la sua Sapienza !
Lasciamo dunque che le mani giunte in Namaskar Mudra , ora si ovalizzino di quel tanto necessario a formare una piccola coppa o graal , come per accogliere la Sapienza Divina, il Cristo “ritrovato” nel sacello segreto del nostro cuore , conservandolo segretamente come Maria e lasciandolo crescere < in santità e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini > !
E tutto questo è possibile nell’umile nascondimento della quotidianità di ogni giorno , in maniera che ognuno di noi possa divenire una “piccola ma significativa epifania del Maestro Interiore “ fra gli uomini !
Yogacharya Eknathananda
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DANDASANA : RIALLINEARSI AL DARMHA
Tra i danni spirituali , che “ Avidya “ ( = ignoranza spirituale ) comporta , si connota il progressivo allontanamento dall” Asse Dharmico “ , conosciuto nella tradizione occidentale come “ Axis Mundi “ , Asse del Mondo , cioè quell’asse che permette la comunicazione tra il Cielo e la Terra.
Molte tradizioni religiose ed iniziatiche hanno simboleggiato questo asse , sotto la forma di “ albero “ ( = a. della conoscenza ; a. del bene e del male ,......) , o sotto forma di “ stele “ marmorea ( obelisco ....ecc) ; insomma tale “ asse “ simboleggia tanto a livello macrocosmico che microcosmico , il canale psico energetico “ sottile “ di “ Sushumna “ , in cui scorre il fiume ( = Nada ) interiore.........
Perchè l’acqua possa scorrere “ liberamente “ , il fiume non deve trovare le ostruzioni e gli ostacoli di Avidya e perchè ciò non avvenga è necessario “ osservare “ e “ praticare “ gli insegnamenti dello Yoga .
Quando il Cielo e la terra non comunicano più , significa che nell’essere ontologico (= divino )
si è prodotta una “ scissione “ ( = dualismo ) , che ha condotto l’individuo nella “ stretta prigione “ del piccolo-sè , che non vede altro che se stesso (= mito di narciso ) , al massimo , proiettato nel suo prossimo .
L’individuo persa la “ via maestra “ ( = sushumna ) , è dis-orientato e progressivamente allontanato dalla “ luce “ , cade preda dell’errore e dell’oscurità , coinvolgendo in questo suo dramma anche il suo corpo , che finirà per somatizzare e manifestare questi travagli interiori , come malattie spirituali , psichiche o fisiche ,
Ciò spiega perchè i maestri “ zen “ girano fra i discepoli con un bastone nelle mani ; infatti essi “ riassemblano “ le “ colonne vertebrali “ storte , ponendoli dietro la schiena a mò di “ fili a piombo “ o percuotendo la schiena del discepolo ( percossione si badi bene mai diretta alla persona , ma al “ piccolo ego “ egoistico e mentale , che alberga in agni essere ) al fine di “ ri-addrizzarlo “........!
Insomma quando il discepolo si ritrova come il Divin Poeta in : < Una selva scura , che la “ diritta “ via era smarrita .......> , il maestro , come Virgilio , interviene per ri-orientarlo nella giusta direzione e farlo ri-entrare in Sushumna .
Cio che avviene a livello microcosmico , avviene annche alivello macro ( = Come in alto così in basso......regola smeraldina ) , smarrirsi capita agli individui , ma anche.... ai popoli , e quando ciò avviene , per riportarli in asse , il Principio Divino , invia i suoi “ profeti “ , i suoi “ Avatar “ , manifestazioni parziali del Sè Cosmico , muniti quasi sempre di un “ bastone “ ( come quello usato dai pastori ) , oppure di uno scettro ( come quello usato dai re , segno di comando ).....un bastone che simbolizza il ruolo “ salvifico “ del suo detentore .
Il “ Pastorale “ così si chiama lo strumento liturgico , con il quale il Papa compare nell’assemblea religiosa , significa proprio questo ruolo specifico , cioè : ricondurre in “ asse “ la comunicazione tra Cielo e Terra , interrotta dall’ignoranza spirituale . Il “ Pastorale “ rappresenta quindi lo “ Stargate “ di comunicazione tra i due mondi , il “ fiume “ può di nuovo scorrere , perchè se così non fosse.......allora l’alternativa diventa il...... “ Diluvio “ , personale e collettivo “.... cioè la “ fine di un ciclo “ in cui si salva solo Noè .... un uomo che ha ascoltato il Maestro interiore ed ha raddrizzato il suo Sushumna , salvando così anche il suo corpo........ l’ARCA !
Yogacharya Eknathananda
AVIDYA : QUANDO AJINA CHAKRA E' OCCLUSO
AVIDYA : QUANDO AJINA CHAKRA E' OCCLUSO
46 E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48 Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
49 Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». 50 Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». 52 E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. ( Mr 10,46-52 )
22 Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo. 23 Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». 24 Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano». 25 Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.26 E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». (Mr 8,22-26)
I due racconti evangelici ci parlano di due "cecità" esteriori ed interiori ad un tempo . Il tema della cecità è ri-corrente un pò in tutte le tradizioni spirituali sia di oriente che di occidente e contrassegna normalmente lo stato di " ignoranza spirituale " ( Avidya ) di molti uomini e donne catturati nelle maglie della vista della mente egoica inferiore ( Maya / Matrix ) interessata solo ad un "ri-ferimento" esterno , rimanendone abbagliata al punto di sviluppare una vera e propria cecità sia fisica che metafisica ad un tempo . E' significativo che nello Yoga uno degli otto passaggi ( Astangha ) è costituito dalla pratica del " Pratyhara", (ritiro dei sensi dal mondo esterno) con l'abbassamento delle palpebre per favorire il ri-volgimento dell'attenzione nel " mondo interno " spirituale . Il mito greco di Medusa che con lo sguardo "pietrificava" chi osasse guardarla , ci parla in altra maniera della stessa cosa , cioè : della cecità che coglie quanti non s'inoltrano nel mondo interiore per incontrare il Vero Sè , l'unico che dona la "vera vista " attraverso "Vidya" (conoscenza spirituale). Un mito molto attivo ai nostri giorni , che vedono moltitudini di uomini/donne captati da cellulari , televisioni , spettacoli continui , vaccinati quindi contro ogni possibilità metafisica e alla fine ..."PIETRIFICATI" , cioè : paralizzati spiritualmente , accecati dalla Medusa dai capelli serpentini ( caos delle passioni interiori ).
In queste condizioni si trovano i due ciechi del racconto incontrati da Gesù , non già " pietre vive" , ma pietrificati , Gesù opera con loro seguendo due tecniche differenti . Nel primo episodio ( Mr 8,22-26) , il cieco ha un nome , si chiama Bartimèo , e il Signore lo fa urlare , sgolare fino allo sfinimento . Ci si chiederà , ma perchè aspetta tanto il Maestro per soccorrerlo , facendo perfino finta di non sentirlo , al punto che saranno i suoi accompagnatori a condurglielo davanti ? Il Maestro non tratta gli esseri umani come se fossero stampati con un "clichè" stereotipato .
Sa bene ( il Maestro) come sono fatti gli uomini/donne e sa che ogni individuo è diverso dall'altro , essendo Egli il Verbo che li ha creati . Nel caso di Bartimèo , il maestro desidera "coinvolgere" anche i suoi accompagnatori nell'opera della "redenzione" . I miracoli , nei vangeli , non sono opere fini a se stesse effettuati per "impressionare" la platea con la potenza di Dio , ma sono eventi "salvifici" operati per produrre un insegnamento , una " katechesis" (dal greco ri-sonanza) che lasci il "segno" indelebile sia a chi li subisce , sia a chi ne è testimone .
Bartimèo ha chiaramente l'Ajina-Chakra ( terzo occhio = vista interiore = spirituale =metafisica) chiuso . Il terzo occhio situato simbolicamente all'altezza della fronte , fra le arcate sopraciliari , è la sede del " principio paterno " spirituale , in opposizione al " Muladhara Chakra " , alla base della colonna vertebrale ( Sushumna ) sede del " principi materno" materiale . Quella cecità interiore si è "somatizzata " anche a livello esteriore , quindi cammina sulla strada come un "viandante" senza mèta e ogni sentiero ( darshan = via spirituale ) è uguale all'altro , che si traduce in un camminare a vuoto .
Quando bartimèo percepisce il passaggio (pasquale) del VERO SE' tra gli uomini/donne inizia a "urlare" , cioè concentra (dharana) tutta la sua energia interiore su " Vishuddi Chakra " , il centro della gola , urla insistentemente al punto da essere redarguito dagli accompagnatori di Gesù , che , dal canto suo , vuole che la disperazione di Bartimèo arrivi al massimo , come quella di Pietro quando rischiò di "affogare" nell'acqua e chiese al Maestro di salvarlo ; non solo ma desidera (Gesù) che quella disperazione sia avvertita anche dai suoi discepoli che finiscono per raccogliere quel grido . Si può dire che insieme al cieco e al Signore , ci sia un terzo protagonista e cioè : la VOCE !
Dio chiede una sola cosa all'uomo/donna e cioè : < Insediami sul tuo trono interiore > !
Quando la VOCE di questa richiesta giunge a Lui , il Signore è ben felice di accorrere , perchè gli uomini/donne sono impastati di Dio e non possono vivere gli uni senza l'Altro e viceversa . La VOCE è protagonista sul monte Tabor : < Questo è il figlio prediletto ...ascoltatelo > ; la VOCE è protagonista nel deserto con il Battista : < voce di uno che grida nel deserto > ; la VOCE di Dio e la VOCE degli uomini s'incontrano in Vishuddi Chakra , l'apparato faringeo è il luogo di ri-sonanza della voce verbificata dalla presenza dell'IO SONO !
Appena quella voce ri-suona in Bartimèo , egli si alza in piedi , diventa spiritualemente attivo , abbandona il Muldhara Chakra su cui stava "tamasicamente" seduto e la sua invocazione < Gesù , figlio di Dio , abbi pietà di me > , diventerà la preghiera preferita dell'esiscasmo dei primi eremiti del deserto ( II-IV° sec. d.c.) , accompagnandosi al ritmo respiratorio , il PRANAYAMA cristiano , nasce con questa invocazione .
Anche il secondo cieco della storia viene condotto a Gesù , ma in questo caso è il Maestro a prendere l'iniziativa ; infatti Gesù lo prende per mano e lo < conduce fuori dalla città > , impasta la saliva con la terra e gliela pone sugli occhi ; la visione non è istantanea e richiede un ulteriore intervento , dopo di che la vista si schiude nitida e Gesù invita il "redento" a < non tornare più nel suo villaggio > , ormai la sua vista ( del cieco) non può più nutrirsi delle "vecchie categorie " mentali e neuronali del luogo di provenienza , nell'ex cieco è nata "VIVEKA" (in sanscrito = discernimento) egli (il cieco) ora vede e valuta con altre categorie che operano alla luce dello spirito e non più del "mondo" egoico della mente inferiore , il vecchio "io" è abbandonato e il nuovo ha bisogno di un "cenacolo" in cui essere coltivato e nutrito , cose che il vecchio "villaggio" non più offrire , e alla fine risulterebbe perfino dannoso ; infatti la sua religiosità è di maniera , cerimoniale , ritualistica , NORMOPATICA ( vedi il significato di questa parola sul mio Blog in merito ) , lì il cieco guarito può diventare solo un "diverso" non potendo condividere la sua fede in modo adeguata . In lui , Dio è salito in trono, in quelli del villaggio è finito sotto i loro piedi e l'ex cieco , con un Dio vivo interiore dentro , sarebbe costretto a convivere accanto ad un idolo e Dio , si sa , non è un Dio dei morti , ma il un Dio dei VIVI , categoria della quale i due ciechi della storia ormai sono venuti a far parte , senza possibilità di ritorno !
Sono RI-NATI !
Yogacharya Eknathananda
CENERI : IL RESIDUATO KARMICO DEL REFRAMING
CENERI : IL RESIDUATO KARMICO DEL REFRAMING
Con l'espressione Mercoledì delle Ceneri (o Giorno delle Ceneri o, più semplicemente, Le Ceneri), si intende il mercoledi precedente la prima domenica di Quaresima che, nelle chiese cattoliche di rito romano e in alcune comunità riformate, coincide con l'inizio stesso della Quaresima, ossia il primo giorno del periodo liturgico "forte" a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. In tale giornata, pertanto, tutti i cattolici dei vari riti latini sono tenuti a far penitenza e ad osservare il digiuno e l'astinenza dalle carni. Proprio in riferimento a queste disposizioni ecclesiastiche sono invalse alcune locuzioni fraseologiche come carnevale (dal latino carnem levare, cioè "eliminare la carne") o martedì grasso (l'ultimo giorno di carnevale, appunto, in cui si può mangiare "di grasso").
La parola "ceneri" richiama invece in modo specifico la funzione liturgica che caratterizza il primo giorno di Quaresima, durante la quale il celebrante sparge un pizzico di cenerebenedetta sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima. Per questo il rito dell'imposizione delle ceneri prevede anche la pronuncia di una formula di ammonimento, scelta fra due possibilità: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» oppure «Convertiti e credi al Vangelo».
A chi si fosse recato in India , può essere accaduto di vedere lungo le strade strani personaggi , quasi nudi , e ricoperti di uno strato di polvere bianca "cinerea "( Vibhuti) distribuita su tutto il corpo . Si tratta dei " Sadhu " che praticano il " Sannyasa " ( rinuncia al mondi Maya e alle sue illusioni ) ; essi spogliatisi di tutto , fino a rimanere nudi , come San Francesco che si spogliò nudo in mezzo alla piazza di Assisi davanti ai genitori e ai cittadini sconcertati , praticano la più completa povertà , sono morti al "mondo" illusorio della mente egoica inferiore ( Matrix / Maya ) ed esso ( Matrix / Maya ) è morto per loro che , spogliandosi , si non invece ri-vestiti di cielo . La " cenere " cosparsa suol loro corpo simboleggia il residuo karmico derivato dalla combustione della loro ascesi (tapas) .
Essi , i sadhu , sono impegnati in un "combattimento spirituale " attuato con regimi "alimentari" adeguati , come pasti frugali , digiuni , silenzio e preghiera o meditazione , perchè nel corpo sono inscritte forze "psichiche " molto potenti nutrite con abbondanza da Matrix / Maya , che ha creato in loro , come in noi , delle " forze di abitudine " (sinapsi ) correlate in una " rete neuronale " che ingabbia e blinda l'uomo/donna di ogni tempo . Per uscirne è necessario praticare quindi "tapas" (ascesi) , sviluppando quell "ardore spirituale"che comporta la combustione del "karma passato" e permette l'instaurarsi della vita divina , celeste , la ri-nascita , la trascendenza , e l'esaltazione del VERO SE' , coperto sotto la "polvere" di Avidya , l'ignoranza spirituale .
Molte vite di santi e mistici occidentali ci parlano di un "percorso" spirituale analogo , che comporta inevitabilmente l'inocntro con la propria " OMBRA " , così come accadde a Cristo , appena entrato nel deserto dopo il battesimo nel Giordano da parte del Battista , che incontrò il Satana ed le sue proposte ; come accadde al Buddha stesso con il demone Mara , che lo tentò con le stesse proposte di satana e cioè : Potere , Successo , Denaro , i tre baluardi del potere illusorio della mente egoica inferiore ed istintuale !
Come hanno sconfitto questo demone Gesù , Buddha , e tanti altri santi e sadhu venuti dopo di loro ? Semplicemente con il " digiuno " e la " preghiera o meditazione " . La mente egoica inferiore (matrix / maya ) quando rimane senza ri-conoscimento è "persa " , le sue tentazioni non attecchiscono più , il "deserto" del corpo , della parola , del silenzio diventa la sua "dannazione " e l"UMILTA'" , di cui la cenere è simbolo , rappresenta il " colpo di grazia " , il "dualismo" rappresentato dalle "corna" del diavolo ne esce sconfitto , l'uomo/donna sono ri-condotti ad "unità " , quando si chiude la porta all'ego inferiore , i "cieli " interiori dell'anima si aprono e la "colomba " ( haimsa ) dello Spirito Santo VOLA ; IL VERO SE' viene liberato ( Moksa = liberazione dall'ego inferiore = jiva) .
Anche la ben nota fiaba di " CENERENTOLA " ci parla di questa liberazione ; infatti le cenere nel contesto della fiaba rappresenta non solo l'umiltà della fanciulla , ma anche l'importanza della sua vita interiore , per nulla legata agli "status symbol " di cui si ammantano le sorellastre , catturate invece dai miraggi esteriori di matrix/maya. La stessa vicenda della umile fanciulla che si trasforma in principessa , non vuole essere il paradigma del cedimento a quei "falsi valori" in cui si crogiola il narcisismo malato delle sorellastre , quanto il " RIFULGERE " del VERO SE' , della divina natura regale di cui ogni uomo/donna è portatore . In fondo quel "infilare" la scarpetta di cristallo , che ha fatto almanaccare le ipotesi più disparate e le fantasie sessuali di non pochi interpreti , che altro è , se non la ri-trovata , primigenia e trasparente "cristallina " forma ( = Rupa ) originaria , cioè : SWARUPA ( Forma Celeste ).
Il pellegrinaggio quaresimale del sadhu , quindi si propone come "ritorno"( in ebraico Teshuvà) al "volto" originario , divino , sostituito purtroppo dalle "maschere" che popolano il carnevale ; infatti la parola greca "a-martia " , impropriamente tradotta con la parola "peccato" , vuole significare (a =) senza (martia =) bersaglio , cioè : mancare il bersaglio , consistente nel recupero della propria immagine e somiglianza con il divino , per cui l'invito di < convertitevi e credete al vangelo > diventa ad un tempo , invito al ri-torno e a non mancare il bersaglio , con l'ausilio del "ritiro dei sensi " ( = pratyhara ) dal mondo illusorio , dal suo carnevale e a identificarsi con il VERO SE (vangelo ) . Il risultato sarà un bel mucchio ......di CENERE !
Yogacharya Eknathananda
IL CORPO E LA CREAZIONE
Il sesto giorno Dio creò l'uomo/maschio (in ebraico = ish) plasmandolo con la creta presa dal suolo (adamah) , poi dopo averlo indotto in uno stato di coscienza profondo (1) , estrasse dal suo fianco la costola con cui creò la donna/femmina (isshà) , che appunto dall'uomo prese nome.
Nella tradizione orientale tantrica esiste la seguente definizione del corpo : < Tutto ciò che è qui (nel corpo) è ovunque , tutto ciò che non è qui , non è in alcuna altra parte > ; infatti ogni conoscenza è possibile solo a partire dal corpo , le esperienze dei pro-genitori adamitici avvengono tutte nell'ambito della corporalità , sia nel piacere ( in sanscrito = raga) , stato edenico, estatico , sia nel dolore (=dvesha), cacciata dal paradiso .
Il termine ebraico "Erez" indica la terra in genere , mentre " Erez-Israel " indica solo quella porzione di terra in cui il Signore Dio si manifesterà come "roveto ardente"(2) ( Tejas = fuoco sacro). Erez-Israel è un luogo privilegiato , eletto , scelto da Dio per manifestarsi messianicamente all'umanità de-caduta . In questo contesto biblico il corpo empaticamente diviene lo "spazio/tempio" di ogni possibile esperienza spirituale . Solo all'interno della sua corporeità l'uomo può percorrere il suo cammino di ri-cerca spirituale per incontrare il "Vivente" , il Dio di Abramo , Isacco , Giacobbe ....!
Secondo l'antropologia della Sacra Scrittura il corpo non è un "oggetto" dello Spirito , qualcosa da adoperare come strumento . Il corpo non si colloca ai margini dell'essere umano , al contrario esso è manifestazione all'esteriore dell'uomo interiore . L'uomo si manifesta e diventa veramente presente nella dimensione corporea , che nel disegno divino della salvezza è destinato ad essere "trasfigurato" secondo l'istanza paolina : < ..il Signore Gesù Cristo , il quale trasfigurerà il nostro corpo per conformarlo al suo corpo glorioso > ( Fil 3,21)
Il corpo nella realtà finale del Tabor diviene in prospettiva individuale "Erez-Israel" , in cui dimorerà nel "Riposo del Sabato (shabat) Eterno la " Shekinah " , la " Gloria di Dio " , perchè : < Il corpo è per il Signore e il Signore è per il Corpo > (1° Cor 6,13) ; < Distruggete questo tempio è Io (Gesù) lo ri-costruirò in tre giorni > (Gv. 2,19) ; < Ci sono voluti quaranta anni per costruirlo (il tempio) e tu lo ri-costruirai in tre giorni ? Dicevano i Farisei > (Gv 2,20) ; < ma Gesù parlava del tempio del suo corpo > (Gv 2,21) .
Non compresero gli uomini di quel tempo , come non comprendono ancora molti del nostro tempo , perchè come Nicodemo hanno una visione priva di " Grazia " e quindi solo orizzontale , biologica ; infatti unicamente l'uomo pneumatico , spirituale , può cogliere la dimensione "verticale" e "orizzontale" di Cristo , che dimora contemporaneamente nel mondo "noumenico" e in quello "fenomenico" , essenza e sostanza a un tempo . Avere coscienza e consapevolezza di queste due dimensioni nell'unità corporea significa essere entrati nella Vita Eterna , in cui " Zoè " alimenta e vivivifica " Bios " (3) nel giorno della Risurrezione .
Questa è la "pienezza" della Vita Divina !
La corporeità è " l'ARCA " della intera creazione che Dio avvolge nella Sua onniscienza , potenza e dominio , in quanto :< l'uomo è unità di anima e di corpo , sintetizza in sè , per la sua stessa condizione corporale gli elementi del mondo materiale , così che questi attraverso di lui (l'uomo/donna) toccano il vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore . Allora non è lecito all'uomo disprezzare la vita corporale . Egli (l'uomo) è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo , perchè appunto creato da Dio e destinato alla risurrezione dell'ultimo giorno ; ma tuttavia l'uomo sperimenta le ribellioni del corpo , vulnerato dalle ferite della ignoranza spirituale e del peccato . Quindi è la stessa dignità dell'uomo che postula che egli glorifichi Dio nel proprio corpo e che non permetta che esso si renda schiavo (captivus=cattivo=prigioniero) delle perverse inclinazioni del cuore> (Vat. II GS 14)
Il corpo , in questa prospettiva divina , diviene l'altare privilegiato di un " sacrificio vivente , santo , a Dio gradito " e solo un cammino di Grazia e di "con-versione" (metanoià) crea le premesse per piacere a Dio , avendo perso le "pelli d'animale" (circoncise) , che aveva indossate uscendo dal paradiso e ri-acquistato la "pienezza originaria" della vita di Grazia , la sua stessa corporeità potrà ri-presentarsi "nuda" davanti a Dio , senza necessità di coprire o isolare alcuna sua parte dalla vista del Creatore !
La "cristificazione" dell'anima contemporanea a quella del corpo , renderà entrambi una unità inscindibile agli occhi di Dio .
L'uomo s'impegna , con l'aiuto della Grazia , a preparare un "corpo" per il " riposo sabbatico " del Signore , che proprio in vista del suo " Avvento " , si è preparato una "Terra Immacolata", Erez-Israrel" in Maria al fine deliberato di rendere l'uomo santo ed immacolato al suo cospetto : < O non sapete voi , che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo , che è in voi e che avete da Dio e che non appartenete a voi stessi ? Infatti voi siete stati comprati a caro prezzo , glorificate dunque Dio nel vostro corpo > (1 Cor 6,13)
Il corpo è il luogo privilegiato della trasformazione della materia da parte dello Spirito . Nella misura della risposta (del corpo) alla Grazia o al peccato , si profila la salvezza o la dannazione in quanto un < servo non può servire due padroni > . O integrati e liberi (moksa) nel Vero Sè , natura trascendente , Cristo , o dis-integrati e prigionieri della natura egoica inferiore ("Principe di questo mondo ") .
Per esorcizzare questo "principe" , Dio scende appunto nella corporeità attraverso l'incarnazione e l'assunzione della natura umana . Dopo il battesimo , Cristo , si è ritirato nel deserto osservando il "silenzio" (muni) della mente e del cuore , digiunando per quaranta giorni e pregando , decretando così l'allontanamento dell'OMBRA ( satana ) , che si sarebbe poi ri-presentato al "tempo debito" , cioè quella della cattura e della passione ; Satana , l'OMBRA , non si allontana mai dall'uomo, in qualche maniera è funzionale alla strategia divina, mirata a spingere l'uomo verso Dio . Satana crede in Dio , non crede invece nell'uomo e lo vuole dimostrare a Dio attraverso le "tentazioni" ; infatti che fede sarebbe (sharaddà) una fede non tentata , non provata ?
S. Antonio diceva : < Non c'è progresso spirituale senza le tentazioni > e si che lui se ne intendeva !
Le prove , i " passaggi iniziatici " che contraddistinguono ogni tradizione religiosa o via iniziatica, servivano e servono ad irrobustire la psiche ed il corpo dei " neofiti " ; infatti le tentazioni , le passioni , tanto le virtù quanto i vizi che trovano spazio , esaudimento o espressione, diventano " forze psichiche incarnate " . Quanto spesso , nel linguaggio comune , con espressioni come : forza dell'abitudine , per indicare la coazione a ripetere determinati comportamenti , che , in bene o in male , diventano "seriali" ?
Accade così che spesso pur sentendoci estranei ad un certo modo di pensare o di agire finiamo per compiere una azione determinata da una "forza estranea" a noi . < Video meliora proboque, deteriora sequor > , < Vedo le cose buone e le approvo , ma seguo le peggiori > ; < faccio il male che non voglio e non faccio il bene che vorrei > . Con queste definizioni l'apostolo Paolo coglie gli aspetti di un dramma "dualistico" (dvaita) esistenziale che investe totalmente la corporeità e la psichicità e cioè : i peccati (Klesa) s'incarnano così profondamente da divenire "forze autonome" dalla volontà (Icchà) dell'individuo in cui risiedono , la sua " ombra " (junghiana) financo ad impregnare il patrimonio genetico , consustanziali al DNA diventano ereditarie , in quanto trasmesse (le forze) da una memoria cellulare , come i biblici figli di Caino che portano impressi nei loro comportamenti la violenza originaria del loro capostipite . Tutta una branca della moderna ingegneria genetica si sta muovendo intorno a quest'argomento ipotizzando addirittura di modificare i "genomi" ereditari , quasi a voler esorcizzare il male "ereditario" , ma se per eliminare un nuovo Lamech (Gn 4,23) , desse poi vita a un peggiore Frankenstein ?
Per dar luogo a un uomo/donna rigenerato/a è necessaria la presenza della " particella di Dio " , la "Grazia" santificante del Cristo che dice di se : < senza di me , non potete fare nulla > .
Solo quando l'uomo/donna può dire di se , come l'apostolo delle genti : < Non sono più io che vivo , ma è Cristo che vive in me > , solo allora l'uomo/donna può dirsi fuori pericolo , perchè tutte le forze estranee , diaboliche , insieme all'ombra sono state espulse .
Le tentazioni trovano il loro terreno di coltura nella mente egoica inferiore , il piccolo/ego/faraone , che ha nella " croce " il suo più grande nemico ; infatti la croce è l'unica terapia d'urto che infilza le tentazioni con i suoi chiodi e ne rende possibile la trasformazione in virtù opposte , per cui l'egoismo si trasformerà in "generosità" ; il "narcisismo" in attenzione verso l'altro/a ; la "vigliaccheria" in coraggio ; l"ira" in pazienza ; l"impazienza" in tolleranza...ecc...ecc..
Ogni epoca storica stabilisce un rapporto particolare con la corporeità. Nel Medioevo venne esaltato l'aspetto verticalizzante dello spirito a detrimento del corpo , a cui impose ogni tipo di ascesi come digiuni , cilici , pavimenti per dormire , grotte isolate , celle anguste, ecc...ecc...
Il nostro tempo all'opposto sviluppa una esaltazione della corporeità a detrimento dello spirito . Palestre , cosmesi , chirurgia estetica , quasi che novello Pigmalione l'uomo volesse scolpire un nuovo corpo , così che nel passato come nel presente finisce (l'uomo) per cadere nella trappola di sempre , rappresentata dalla "foglia di fico" , seguita ad isolare e separare le realtà umane da Dio con conseguenze negative sulla salute fisica , psichica e da ultimo spirituale .
Riviste , giornali , intere trasmissioni televisive e radiofoniche sono incentrati sulla sulla salute , sulla conoscenza del corpo ,..ecc...ecc....rivelando una attenzione incentrata solo sulla forma , sui sintomi , più che sull'essenza e lo spirito , che sostiene la forma e la anima dall'interno . Un'altra fogli di fico isolante , per cui il corpo finisce nella ossessione del body-building , che permette di scolpire il corpo secondo il modello dell'attore o dell'attrice di moda imposti dai mass-media. Per cui chi non riuscirà a modellarsi secondo il tipo ideale imposto dai media , svilupperà infelicità o quanto meno tristezza e scarsa autostima , su questa dinamica si basa il consumismo del conformismo di massa , così redditizio per le multinazionali della salute , del benessere e della cosmesi .
Ogni uomo/donna dovrebbe essere felice per il solo fatto di abitare un "tempio" in cui potere dialogare con Dio e amare il prossimo , sull'esempio di Maria ( Karma-Yoga ) , ma soprattutto perchè : < l'uomo vivente è gloria di Dio > secondo le parole del salmista .
Slogan pubblicitari invadono le coscienze con suggerimenti sub-liminali : mangia questo , quello , bevi acqua senza sodio , digiuna , dimagrisci , prendi anabolizzanti per scolpire i tuoi muscoli , ecc..ecc.. con il risultato di scatenare patologie alimentari come l'anoressia o la bulimia , che sono il risultato dell'invasione di " demoni psichici " non più controllati . Gesù , che del corpo se ne intendeva , un vero e sapiente yoghi , raccomandò di unire al digiuno del corpo e della mente , la preghiera e la meditazione effettuando "tapas" ( ascesi ) ; infatti avarizia , invidia , gola , lussuria, ira , accidia , onnipotenza , rappresentano il nucleo dell"OMBRA" che si presentò a lui nel deserto . Si tratta di forze , che insediatesi nel corpo e nella psiche annullano la volontà (Icchà) degli uomini/donne .
Molti crimini , se non tutti , sono generati proprio da questo "determinismo psichico " seriale , alieno e operante sulla volontà degli individui . Gesù conosceva la forza di questa "OMBRA" aliena e per questo morente sulla croce invitò il Padre a < Perdonare costoro perchè non sanno quello che fanno >
Quanti assassini e criminali dichiarano spesso di non sapere perchè hanno " agito " in tale maniera ?
Il Signore ordinò : < Che nessuno tocchi Caino > (Gn 4,15) , in quanto in lui (Caino) agiva una forza " non redenta " , aliena ! E il Signore lo sapeva .
Gesù fu ucciso da " credenti " , da " religiosi " , osservanti dei comandamenti , compreso il quinto : non uccidere " , a conferma che anche in loro agì una forza aliena , non redenta , la stessa che agì poi nel faraone , in Erode , Hitler , Nerone , Stalin , quanto negli uomini comuni , che preda di una esplosione di ira , si trasformano in brutali assassini , preda della stessa forza .
Tutti peccati (klesa) , tutti i mali hanno la loro radice in questa pianta "irredenta" originaria , l'egoismo , radicato nel cuore dell'uomo de-caduto . Gesù conosce questa "legge" e sa come opera , pertanto il suo consiglio ai discepoli è : < Pregate e digiunate > , l'unica "via" per disinfestare il corpo dai suoi spiacevoli abitanti , " figli d'Egitto , cioè : figli dell'egoismo , figli del piccolo/ego/faraone ; infatti l'educazione del corpo non può basarsi solo sui digiuni , che risultano dannosi se non accompagnati da una pratica anche spirituale di preghiera e di meditazione che aprano le porte alla carità , senza la quale il "materialismo" si trasforma soltanto in vuoto "spiritualismo" , un demone psichico quest'ultimo non meno pericoloso degli altri . Il proliferare di sette , vere e proprie fabbriche di esaltazione pseudo-religiosa , è lì a dimostrarlo con il loro corredo di falso misticismo , santoni e maestri sedicenti tali .
< Sia che moriamo , sia che viviamo , siamo dunque del Signore...> (Rm 14,7-9). Vivere soltanto per noi stessi sarebbe il nostro annullamento , perchè : < Gesù è il Signore > , cioè l'inizio e la fine di ogni azione umana. Pertanto non solo l'anima , ma tutto il corpo è interessato a questo progetto , lasciare il corpo fuori da questa prospettiva significa trasformarlo in un "alieno" da Dio e farlo uscire dal progetto originario .
Riportare il corpo nell'Eden originario , " assunto in cielo " , equivale a far si che il serpente (Kundalini) orizontalizzato dopo la caduta dei pro-genitari adamitici , si verticalizzi nuovamente per raggiungere la sua sede originaria , in alto sull'albero ( Vrk ) della vita .
Una coscienza arrotolata su stessa , avvolta serpentinamente nel proprio egoismo e tornaconto personale , formula di conseguenza pensieri "arrotolati" , avvolgenti come le spire degli incantesimi sui malcapitati protagonisti di tante fiabe e miti , prigionieri nei castelli interiori , da cui verranno liberati solo grazie all'intervento di qualche eroe (Virat) , come p.e. S. Giorgio , che infilza il drago con la lancia , simbolo della " PAROLA " che libera dalle spire della materia imprigionante , rigenerandola e riportandola verso la Luce .(4)
Gli incontri di Gesù con i personaggi evangelici percorrono questo "sentiero" (darshan) : Cristo incontra persone "incatenate" da Erode , piccolo/ego/faraone , alle passioni , ai vizi , alle ideologie cristallizzate e dogmatiche trasformatesi spesso in religioni ; alla cecità spirituale e fisica . Cristo risana costoro , li rimette in cammino , libera la Luce dentro di essi , utilizzando quell'elemento "verginale" rimasto comunque dentro l'uomo/donna , poichè come dice l'aquinate : < natura vulnerata , sed non deleta > , la < natura è ferita , ma non distrutta >. Anche la fisica quantistica ha preso a parlare di una misteriosa "particella di Dio " , chissà che non sia proprio quel "ricordo di Dio " che l'uomo/donna si porta dentro allo stato "verginale" ?
Cristo opera sul ricordo , il ricordo ri-attiva la coscienza , in essa s'incontrano due ri-cordi , quello dell'uomo per Dio e quello di Dio per l'uomo , con la semplice differenza che mentre Dio non dimentica mai l'uomo/donna a quest'ultimo , ahimè , capita spesso di dimenticarsi di Dio !
< Sat , Chit , Anananda > < Essere , Conoscere , Amare > è l'esperienza trinitaria presente nel cuore di ogni uomo/donna che sperimenta l'illuminazione (Diksa).
Quando l'uomo/donna sperimenta Dio , ritrova la sua vera essenza e questa conduce alla conoscenza di sè , di Dio e del prossimo ; l'unione poi della essenza e della conoscenza portano direttamente al cuore dell'Amore puro , amare per amare , senza alcuna attesa di ritorno personale in termini di tornaconto personale materiale o spirituale che dir si voglia .
< Siate nel mondo , ma non del mondo > raccomanda Gesù ai suoi apostoli prima di lasciarli . L'uomo/donna cristificato è chiamato per vocazione a " spiritualizzare " la materia che abita , non a farsi risucchiare da essa . La materia è lo spirito al suo livello più basso (Bios) , lo spirito è la materia al suo livello più alto (Zoè) . Zoè è l'albero della vita , i suoi frutti sono frutti eternità (advaita = mondo non dualista ). Bios è l'albero del bene e del male , i suoi frutti sono "polarizzati" , appartengono al mondo degli opposti (dvaita = mondo dualistico ) , in cui ci si nutre di "pensiero elettrico" , infarcito di egoismo , arrotolato su sè stesso , in cui non essendoci più spazio per Dio , non c'è nemmeno spazio per il prossimo .
Pensare di poter vivere su entrambi gli alberi ( Zoè e Bios ) è impensabile : < un servo non può servire due padroni > o oocierà l'uno e amerà l'altro o viceversa . Un cane di norma ama ciò che ama il suo padrone e odia ciò che gli è ostile , se così non fosse ; infatti se amasse per metà quanto è caro al padrone e quanto gli è ostile , sarebbe un cane "scisso" in se e odierebbe sè stesso .
L'uomo/donna che ama veramente Dio , ama solo ciò che piace a Dio e odia quanto gli è contrario e ostile , sottolineando debitamente che il suo odio è sempre rivolto al peccato e mai al peccatore. Quando non c'è coerenza tra " fede creduta " e " fede vissuta " , c'è scissione e la "maschera" diventa l'espediente per coprire tale scissione , una maschera farisaica , ipocrita , "lupi vesti da agnelli " , ben lontani da quell'autenticità a cui invita il Cristo quando dice a Giuda nell'ultima cena : < Giuda quello che devi fare , fallo presto > che significa : Sii autentico !
Nel bene quanto nel male , Dio chiama sempre l'uomo all'autenticità.
IL CORPO E LA CADUTA
All'inizio , la "shekinah" , Gloria di Dio , dimorava nel corpo/tempio dell'uomo , ma per effetto di "Klesa" (peccato) , essa si è ritirata inorridita dal tentativo dell'uomo di rendersi dissimile dalla "immagine" e "somiglianza" originarie con il proprio Creatore , che gli avveva affidato il "giardino" ( Eden = luogo della coscienza) perchè , insieme ad Eva lo < coltivasse e custodisse > , cioè perchè : coltivassero e custodissero la sua (di Dio) Parola , che in ebraico si chiama "Dabar". Con il cambio di una sola lettera (e) , la stessa parola diventa "Deber" , cioè : Peste !
La Parola , fonte divina di Vita Eterna , si trasforma in peste , fonte di morte spirituale .
L'uomo/donna , travolti dalla peste abbandonano il paradiso , escono dalla presenza di Dio , rivestiti di "tuniche di pelle " ( Gn 3,21) , che ricoprono la loro nudità originaria portatrice del "Verbo" , che viene oscurato sotto le coltri dell'ignoranza ( Avidya ) delle quali dovranno liberarsi (Moksa) per ritornare alla loro "forma" ( Rupa ) primigenia ; infatti essi sono (in ciò consiste la immagine e somiglianza ) il "temenos" , "fanum" , "hortus conclusus" (5) , luogo privilegiato , in cui Dio ama manifestarsi . I pro-genitori adamitici nella loro nudità riflettevano la vita "trinitaria" divina (6) , in "estasi" , in "samadhi" , (7) vivevano in una dimensione "eucaristica" , che come un grande fiume scorreva dentro di loro , come raffigurato nel catino absidale della chiesa di S. Clemente a Roma , un fiume generoso di acque , la Grazia del Padre , alimenta in quattro fiumi sottostanti (Tigri , Eufrate , Pison , Ghicon ) che dissetano due cervi , simbolo dell'anima irrorata dalla Grazia . Un fiume purtroppo arrestato dalla "diga" costruita dal peccato (8) , come leggiamo in Ez. 10,18 :< La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio ....>.
La "tenerezza" del Padre che seppur cacciando i figli dal paradiso li riveste di " pelli animali" , simboleggia qualcosa di più profondo ; infatti si tratta di un processo "involutivo" di progressiva animalizzazione determinata dal conflitto generatosi tra l'uomo/donna e la natura "de-caduta", che comunque evidenzia il rimanere in esso di una " istintività " di Dio . L'uomo/donna seppur de-caduto non perde la "capacità" di Dio , in grado di trasformarsi tanto nella " Santa Animalità ", che ri-troviamo espressa nella figura del " tetramorfo " ( Ez. 10,14) (9) , quanto nella "istintualità" bestiale di Caino . La scissione con il Vero Sè ( Dio ) fà dell'uomo/donna un essere separato (dia-bolico = diviso in due ) ; separazione che si manifesta sia a livello spirituale , che psichico , che fisico . Lo sguardo di entrambi (uomo/donna) dall'unità (Dio) , l'alto, si sposta sulla "molteplicità" , la foglia di fico , il basso , da verticale ad orizzontale . I loro sensi si sono distolti dall'interno (prathyara) verso l'esterno , ora vedono le cose "nude" , scisse da Dio ; i due prendono a dia-logare con il serpente (kundalini) , scesa dall'albero ( Ajina chakra ) e rannicchiatasi nella base dell'albero ( muladhara chakra ) , non sta più sulla fronte verticalizzata, ma "striscia" sulla terra orizzontalizata e "pericolosa ".
La foglia di fico ( i cinque sensi , tante sono le sue diramazioni) inaugura la caratteristica "seriale" dell'uomo/donna come tendenza ad isolare e assolutizzare una "parte dal tutto " facendone un "idolo" attraverso la "ideologizzazione" politica , economica , intellettuale , emozionale ....ecc...vere e proprie divinità del nostro tempo "irredento" (10) , sempre più coperto di foglie di fico di ogni genere e lontane da Dio .
L'albero di Adamo/Eva è pieno di così tante foglie , che producono un'ombra junghiana in cui si accumula il " rimosso pschico " della personalità adamitica de-caduta ; ombra sempre più spesso foriera e generatrice di patologie fisiche e mentali, che alimentano le "proiezioni" alienate dell'uomo sul mondo e sul prossimo rendendo la conflittualità tra immagine e somiglianza sempre più drammatica , l'uomo/donna è da sempre impegnatissimo a separare quante più cose può da Dio . (11) Dopo la caduta l'uomo/donna conserva la sua immagine originaria , ma perde la sua somiglianza con Dio (12) , per cui Dio è e rimane "icona indelebile" nella profondità dell'uomo/donna , ma proprio questa "frattura" diviene causa di dolore , perchè seppur permane l'immagine , non può permanere la " somiglianza " impossibilitata a coabitare con il male . La somiglianza viene relegata nell'ombra , rendendo l'uomo/donna alienato/a , dissimile da Dio , allontanato dal progetto originario divino , diventa "altro " dal Vero Sè, si confonde con le realtà creaturali invece che con il creatore .
Un meschino , virtuale piccolo/ego/faraone si sostituisce all'IO SONO finendo nella dantesca " selva oscura " , avendo smarrito la " retta via " (Gn 3,8)..< allora per non incontrarlo ( Dio) i due ( ish / isha maschio/femmina ) si nascosero tra gli alberi del giardino...> , l'uomo non gode più ( bukta ) la natura , la vuole "usare" e "abusare" (Gn 3,6 ) < Allora la donna (Isha) prese un frutto > nel tentativo ( Klesa) di by-passare Dio (vero peccato di Avidya = ignoranza spirituale) . Inizia così a costruire una jungla di "pensieri" , di "sofismi" , di "tecnologie" , di "ideologie" pur di mantenere Dio fuori dalla sua esistenza , come i dotti Ateniesi dell'Aeropago che dicono all'apostolo Paolo che lo avrebbero < ascoltato in una altra occasione >. Dio per loro è meglio che rimanga "ignoto" , accoglierlo è troppo pericoloso , può sconvolgere l'esistenza .
La conflittualità originaria genera un dissidio esistenziale , che coinvolge nella caduta tutta la creazione . L'immagine reale viene sostituita con una immagine virtuale elaborazione di fantasmatici "egregor" (13) . Da quel momento < tutta la natura geme in attesa della liberazione dei figli di Dio > .
Il faraone con l'emblematicità dello sfavillio dei suoi palazzi, del suo potere , delle sue ricchezze , simboleggia questa realtà , una virtualità narcisistica che ha preso il posto della Vera Icona primigenia. Inizia la "cattività" (schiavitù) dell'uomo/donna in terra d'Egitto ( topos di avidya , ignoranza spirituale , stato coscienziale oscurato) , che può trovare la sua via d'uscita solo nell'Esodo , nell'evento pasquale , nell'attraversamento del Mar Rosso delle passioni incatenanti , premessa di riacquisizione dello stato edenico originario , vera unità di anima e di corpo in comunione con il creatore .
Obbedienza , castità e povertà avevano permesso ai genitori adamitici uno stato "illuminato" (sattvico) , angelico , ora de-caduti in uno stato passionale (rajasico) sono di fatto condotti ad uno stato " elettrico" per cui i due polarizzati in Yang (maschile) e Yin ( femminile) contrapposti diventano fra loro conflittuali , non agiscono , ma re-agiscono , non più all'unisono con la volontà divina (dharma = legge = scopo della vita ) ma contrapposti ad essa (a-dharma) ; perdono le ali angeliche , eteriche e spuntano quelle "elettriche" dia-boliche , ali di pipistrello , con le quali si può volare solo nell'oscurità (tamas) . Le ideologie , i razzismi , la clonazione , i desideri insani , le guerre di conquista , di possesso , di sfruttamento delle altrui ricchezze , di dominio , i fondamentalismi politici e anche religiosi , le violenze di ogni genere , mascherate a volte anche di giustizia , altro non sono che i "figli d'Egitto" , i figli del "pensiero elettrico", originato dall'egoismo originario , genitore di tutti i mali, di ieri , come di oggi .
La "vita intellettiva" ( Adamo) ormai smarrita nella "vita sensitiva" ( Eva) , fa si che il corpo non è più dimora dello Spirito Santo , da tempio (il corpo) si è trasformato in "spelonca di mercanti ". Adamo perde la sua "femminilità" (Eva) ri-cettiva e si trasforma in despota a caccia di possesso identificando le realtà creaturali come "fine" invece che come mezzo . E' l'inizio della idolatria , che allontana sempre più da Dio e dal suo disegno . Preferisce (l'uomo/dona) mangiare più le tenebre (ignoranza spirituale = mela) che non la "luce eucaristica" . E' l'uomo egoico dominato dall'idea del "pensiero forte" (elettrico) teso a costruire un solo "mondo" , una "sola lingua " ( Babele ) , una "torre" egoica inattaccabile . Ma Dio lo dis-orienta, lo confonde (l'uomo/donna) facendo fallire il suo prgetto con la rovina della torre di Babele , proprio per salvaguardare la pluralità etnica .
Babele non era un progetto per raggiungere Dio , era il progetto di < farsi un nome proprio> per sottomettere tutti gli altri uomini , è stato il progetto dei tiranni/erode di ogni tempo , puntualmente andato fallito ( per fortuna o per Grazia ? ) di asservire ve sottomettere altre etnie con una sola lingua di comunicazione , omogenizzandole alla propria civiltà , ritenuta guarda caso "superiore" .
La chiesa che nasce dal costato di Cristo all'opposto di babele , presenta invece una convivenza di razze , etnie , lingue , ordini religiosi e laici , che seppure differenti, non compromettono l'unità intrinseca del'ecclesia sentita come un ideale unitario , in cui convivono colori diversi , come in un arcobaleno .
L'interruzione traumatica dell'alleanza realizzata dalla coppia adamitica si ripercuote sull'intera creazione e culmina nel dramma del "diluvio" universale ; una società , un sistema sociale , che demoliscono l'istituto familiare , innescano una bomba ad orologeria ; infatti la famiglia rappresenta il progetto originario salvifico , quel "giardino" della coscienza in cui i pro-genitori sono chiamati a < conservare e custodire > la Parola , fondamento di Verità e Giustizia , di ogni ordine individuale , sociale e collettivo .
Staccato dalla sua fonte originaria l'uomo/donna diventa preda di una " sindrome di sconnessione " (14) che lo espone alla perdita inevitabile della sua somiglianza originaria , de-cadendo nella conflittualità interiore dilaniato dal Gebuseo , dal Cananeo , dal Perizzita ,....i nemici interiori , figli della sua mente egoica . Una nazione in guerra non fa commerci con nessuno , impoverisce , dilaniata da un processo auto-distruttivo , che potremmo definire di : DE-CREAZIONE !
Caino , il figlio prodigo , il lebbroso , Sodoma , Gomora , ecc...ecc..sono esempi eclatanti di "de-creazione " . Solo il processo re-dentivo inaugurato dall'invio del messia permetterà il recupero della somiglianza originaria ad opera della Grazia cristica ri-configurante e ri-modelante , che preleva l'uomo/donna dalla molteplicità per ri-condurlo ad " unità" e poter così vedere < nuovi cieli e nuove terre > alla luce di una vita interiore , ri-generata e ri-nnovata .
I L C O R P O E L A S A L V E Z Z A
L'uomo all'inizio era immagine e somiglianza , quindi simile a Cristo , perchè Cristo è < Alfa e Omega > , Inizio e Fine . Tra i due punti cìè un cammino da percorrere. In questo tratto intermedio l'uomo/donna sperimenta la Caduta , la Redenzione , la Trasfigurazione , la Risurrezione , tappe di un processo evolutivo e progressivo di "cristificazione" di cui l'episodio del Tabor è l'anticipo già su questa terra di " Gloria" futura nel giorno della Pasqua Eterna , in cui (l'uomo/donna) rivestirà un "corpo nuovo" , incelato lo chiama Dante , eterico e materiale , spaziale e a-spaziale ad un tempo , temporale e a-temporale, visibile e in-visibile , un corpo che < seminato mortale , ri-nasce immortale > ( 2° Cor) e questa inseminazione avviene con il Battesimo per mezzo del quale il "chicco" cristico di eternità viene seminato nell'uomo/donna . Chicco , la cui morte , permette la nascita ontologica della vita divina cioè : la formazione del Cristo , capace di ri-trovare nell'anima la sua "verginità mariana " , che unita alla preghiera , alla lettura delle sacre scritture fa si che il "germe" cresca fino ad assumere la " carne ed il sangue " generando nel cuore la Fede , la Speranza e la Carità , espressi dal servizio a Dio e al prossimo .
Il mondo che si sviluppa dopo il peccato originale è un mondo "dis-connesso" di ingiustizie , violenze e sopraffazioni ; infatti a partire da Caino la storia biblica del Genesi si snoda attraverso misfatti di ogni sorta , generati da un orgoglioso "superomismo" unito a gigantismo materiale e spirituale frutto di insani desideri di superiorità e di immortalità ( Gn 6,1-4 ; Gn 4,17-24)
Disgustato da tale spettacolo il Signore Dio medita la dis-struzione della terra e dei suoi abitanti , se non fosse stato dis-suaso dalla presenza di un (Tzaddik) , un " Giusto" < che camminava davanti al Signore > (Gn 6,8 ; 7,1) .
Noè segue tutte le istruzioni del Signore (15) con perfetta "ritualità" nel costruire l'ARCA , in cui riparerà tutta la sua famiglia con tanto di animali al seguito . La famiglia è nel progetto divino originario dunque e la " SACRA FAMIGLIA " ne sarà il debito compimento .
In fondo anche Dio mostra il bisogno di una FAMIGLIA ! Che Dio sarebbe altrimenti un Dio senza chi lo ami , e che senso avrebbe una famiglia che non avesse Dio al suo centro ?
Distruggere la famiglia comporta il dis-gusto di Dio , istituti di altro genere non ne sono previsti !
Il " Diluvio Universale " è la rappresentazione di un dramma cosmico sia a livello individuale , che collettivo ; la metafora di una psicogonia , di una catarsi che prima o poi riguarda ogni uomo/donna nel suo percorso esistenziale ed evolutivo .
Al di fuori dell'Arca succede il finimondo , ma Noè e i suoi si salveranno ; infatti < il Signore non si dimenticò di Noè ...> (Gn 8,1)
"Essere ricordati" dal Signore , significa essere immersi nella sua "realtà battesimale" , nella sua volontà , esattamente quanto fece Noè , archetipo di ogni uomo/donna che si radica saldamente in Dio e nella sua Parola .
I diluvi e i drammi individuali e collettivi sono il frutto di scelte sbagliate , che vanno in senso contrario alla volontà divina , che non < gode della sventura dell'uomo/donna , ma desidera che egli si converta e viva >
I drammi interiori ed esteriori sono la conseguenza di accumulo karmico di "acque inferiori" (=passioni , violenze , crimini , ecc...) che formano "nubi" che prima o poi si scaricheranno distruttivamente sugli " operatori di iniquità ".
In occasione di cataclismi o eventi drammatici in genere ( alluvioni , terremoti , frane , ecc...ecc..) gli uomini/donne si domandano in molti dove fosse Dio in quel momento . Poi le indagini giudiziarie scoprono intere zone selvaggiamente disboscate ; utilizzo di materiale scadente nelle costruzioni ; non rispetto dell'ambiente ; incendi dolosi per impadronirsi di terreni ed edificarli selvaggiamente ; ecc...ecc...poi quando sopraggiunge l'evento disastroso ci si domanda dove sia Dio , invece di domandarsi dove erano gli uomini/donne che avrebbero dovuto controllare ed evitare tutto ciò , imitando Noè con il loro comportamento di giusti .
A cosa serve leggere le sacre scritture , meditarle , pregare , partecipare ai riti , recitare versetti , salmi e quant'altro se poi l'uomo/donna si sottrae alle sue responsabilità addossandole a Dio ? Significa superficialità spirituale figlia dell'egoismo semplicemente . Per assurdo che possa sembrare il più grande ostacolo spesso è costituito dall'idolo religioso connotato come Dio , un Dio spesso più figlio della superstizione che non di un vero sentire religioso . Tutti i mali dell'uomo/donna nascono dal suo progressivo allontanamento dal proprio "centro" spirituale , in quanto non < camminano più davanti a Dio > come hanno fatto invece Abramo , Noè , Mosè , Isacco , Giacobbe e tanti altri santi dopo di loro , che mettevano in pratica quanto ascoltato da Dio . Incredibile a dirsi , ma spesso l'ostacolo più grande è costituito da Dio , inteso come "idolo", cioè più espressione di insane aspettative personali prodotte da una babele di sentimenti frustrati e frustranti , che crearono nell'antico Israele l'attesa di un " Messia Vendicatore " , un " Superuomo " , un " idolo mentale " ! Un Messia che presentatosi nei panni di un debole neonato, non è stato ri-conosciuto dai più , in quanto non coincidente con l'EGREGOR ( vedi mio Post su questo tema ) , cioè con l'immagine fantasmatica creata dentro di sè !
A cosa servono le filosofie se poi giungono a dire sull'Aeropago : < su questo tema ( la risurrezione) ti sentiremo un'altra volta > rivolgendosi ad S. Paolo che cercava di dare un "volto" ( Cristo) al loro < Dio ignoto > , perchè perso nei meandri di sillogismi e sofismi filosofici , che approderanno al nichilismo nietzchano del " Dio è morto ".
Gli ebrei aspettavano un Dio "forte" , i Greci si ri-volgevano a un Dio "ignoto" . Due mentalità , due modalità , che costituiscono un "continuum " nella mente dell'uomo/donna di ogni tempo , fino ai nostri giorni. Ancora una volta Adamo ed Eva , si nascondono tra < i giunchi > per non incontrare Dio , utilizzando da un lato una esasperata fiducia "tecnologica" desiderosa di sostituirsi a Dio , come "alternativa" di Assoluto ; dall'altra una plurigenesi di filosofie , psicologie , sociologie , ideologie mediatiche e logorroiche tendenti a rendere Dio sempre più "relativo" e "ignoto" . Per le due mentalità ( ebraica e greca ) la croce diventa uno "scandalo" (Ebrei) e una "follia" ( Greci ).
L'OUROBORO ( il serpente annodato su stesso ) ancora una volta si avvolge sull'albero/mente dei due pro-genitori adamitici annegandoli in un "sistema chiuso" , la strategia del serpente funziona sempre , i "sistemi chiusi " sono il suo forte , il "dogma" il suo strumento privilegiato . < Passa una generazione , ne viene un'altra , ma il mondo resta sempre lo stesso > ( Qoelet 1,4 ) ; < Non c'è nulla di nuovo sotto il sole > ( Qoelet) . Nella prospettiva scettica di Qoelet , non c'è spazio per ri-nnovamento , ri-generazione ; infatti : < ciò che è stato tornerà ad essere > così come viene postulato nella teoria orientale del " SAMSARA"(16) , il " mito dell'eterno ri-torno" .
Il peccato ( Klesa) dei progenitori ha originato una "polarità" che si estrinseca nei concetti di Bene e di Male ; di luce e di ombra ; di essere e non essere ; ecc...ecc... insomma il " dualismo " (Dvaita) viene partorito nel paradiso terrestre , che in quello stesso istante cessa di essere paradiso e diventa inferno per la coppia divina , che si trova catapultata fuori di esso ( paradiso) rivestita delle "pelli" dell'ignoranza ( Avidya ) . Tutta l'esistenza dell'uomo/donna si trasforma in "tensione" continua fra " due poli opposti " , dalla primigeni a"unità" i due tapini capitombolano nella "molteplicità" , dall'Assoluto al Relativo , impigliati nella rete "neurale" di Maya ( mente egoica inferiore illusoria ) , dove un dio vale l'altro , un frullato sincretistico , che diventerà base portante di tante proposte New Age . L'Ouroboro si è definitivamente arrotolato sulla coppia , buio totale . Solo due "fori" praticati sull'Ouroboro premetteranno di ri-portare la "luce " al suo interno è cioè : il foro della Incarnazione ( Natale ) e il foro della " Risurrezione " (Pasqua) e conseguente " Acensione " , permetterano ai "due" di "ri-tornare" alla casa originaria , tornando così ad essere " VERI UOMINI / DONNE " , quelli del progetto originario fatti a "immagine e somiglianza " di Dio , cioè : CRISTIFICATI !
Dio si fa carne perchè l'uomo/donna si faccia Dio !
Questo è il disegno divino , il Dharma , lo scopo a cui l'uomo e la donna sono chiamati a rispondere , a pronunciare il " FIAT " mariano , risposta "eterna" sempre valida alla "chiamata" ( Vocatio ) di Dio . Fiat che permette la nascita del Cristo nell'anima e la sua crescita, che si produrrà ogni volta secondo una angolatura spirituale diversa , come dimostrato dalle tante variegate personalità di santi e sante che si sono avvicendati nel corso della storia . Cristo rispetta la personalità , non ama produrre suoi "cloni" robotizzati . Cristo può nascere solo dopo il pronunciamento del Fiat , non ama violentare nessuno , la madonna (Prakriti) ne è l'esempio più fulgido . La Fedeltà è la virtù di base che permette e facilita l'Incarnazione . Giacobbe diventa " Israele " quando si mostra capace di "fedeltà" , così ogni cristiano diventa cristiano quando diventa "mariano" , capace di fedeltà sull'esempio di Maria .
La componente "femminile" (Maria) del cristianesimo rappresenta quel "resto d'Israele" che è rimasto fedele alla " PAROLA " . Bisognerebbe ri-scoprire proprio in questo femminile così aperto la sottile "vena tantrica " che permea il cristianesimo . Maria rappresenta il "mare di cristallo " , in cui l'uomo/donna scorge il riflesso divino e vede riflessa la sua stessa natura divinizzata perchè come dice S. Agostino : < Dio è più a me stesso di me stesso > .
L'uomo/donna mariano è "illuminato/a" non più "trascinato" dai pensieri tortuosi e serpentini , egli contempla attraverso Maria ( Prakriti) il Cristo , in cui ri-prende la sua immagine e somiglianza .
Cosa distingue un uomo/donna illuminato/a da un uomo donna "trascinato/a" ?
Il primo (illuminato) è dotato di " Grazia illuminante " , il secondo (trascinato) invece di "pensiero elettrico" , pensiero polarizzato , tanto il primo (illuminato) si mostra paziente , tollerante , quieto , quanto il secondo logorroico , inquieto , desideroso di trascinare gli altri , soggiogarli al suo volere , inveire se contraddetto .
Maria , < piena di grazia > , dopo l'annuncio si reca in visita da sua cugina , Elisabetta , incontrandola non fa alcun discorso "argomentativo " , della sua esperienza , eppure Elisabetta avverte un "sussulto" nel grembo . La Grazia santificante del Cristo è già all'opera , non ha bisogno di "scariche elettriche " , inutili . Maria canta il " Magnificat " , si ferma tre mesi al servizio di sua cugina , mettendo da parte se stessa . Dio nel suo grembo già è al servizio della "umanità" , perchè presenza "illuminante" e non " elettrica" ; infatti il pensiero trascinante è figlio della "mente egoica inferiore" , e caratterizza gli uomini/donne la cui fede si presenta fanatica , aggressiva , agitata , fondamentalista , tirannica . Maria , come ogni uomo/donna di Dio è all'opposto di tutto ciò .
La "donna vestita" di sole dell'Apocalisse è principio illuminante (Maria) e "vivificante". La " donna seduta sulla bestia scarlatta " nella visione apocalittica ( babilonia ) è principio elettrico "dis-struttivo". Nella contemplazione della " VERGINITA' ", il basso dell'uomo e l'alto di Dio s'incontrano . In questa verginità si realizza l'obbedienza del corpo all'anima ; dell'anima al soffio ( Ruah ) dell'Eterno ; si realizza quella povertà spirituale che è la spoliazione di ogni passione ed attaccamento terreno ; infatti l'obbedienza , la castità e la povertà rappresentano l'essenza della " forza verginale " , in quanto la verginità è la forza intrinseca dei santi e delle sante di ogni tempo , perchè nasce dall'unione di Spirito , Anima e Corpo in Dio . Si è deboli quando si è interiormente dis-uniti da Dio , Vero Sè , cioè quando l'Adamo terrestre (= Io empirico inferiore) è dis-giunto dall?adamo Celeste ( Adam Kadmon = Uomo Cosmico = Cristo) , allora l'uomo/donna vede con un occhio solo , come Polifemo , favorisce una dimensione sola a danno di un'altra ; o spirituale a danno di quella fisica temporale , o materiale a danno di quella spirituale e metafisica .
Un altro aspetto "vivificante" di Maria / Prakriti è rappresentato da " Kumbaka " , la "sospensione" di qualsiasi istanza estetica di giudizio o valutazione a favore della istanza "estatica" davanti ai misteriosi eventi che la coinvolgono . Il suo " FIAT" ( di Maria/prakriti) è un allineamento deciso al " Dharma" ( = legge divina) . Le sue parole ( di Maria) sono le stesse di Dio , è totalmente in "asse" simbiotica con il suo Signore , come la donna del " cantico dei cantici " , abbandonata tra le braccia divine può solo dire : < Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente > < l'anima mia magnifica il Signore...> . Totalmente "svuotata di sè , la sua anima conosce la "pienezza" ( Pleroma) !!!
Vuoto / pieno , Pieno / vuoto , l'esperienza di Maria è assimilabile ad un noto " koan " (17) e cioè: < in un vaso conta quello che non c'è , in una finestra conta quello che non c'è , in una carrozza conta quello che non c'è >.
Un uomo troppo pieno di sè , non ha spazio per il Signore , Vero Sè ; un uomo che non svuota il suo "sabato" non potrà mai essere abitazione della " Shekinah " ( dall'ebraico = volto femminile di Dio ) . Un uoomo/donna che si riempe di peccato (= klesa) si "svuota di Dio" , al contrario un uomo/donna che si svuota di peccato , si riempe di Dio .
Nel momento culminante della passione Cristo grida forte : < Dio mio , Dio , perchè mi hai abbandonato ? > , in quell'istante tremendo l'Uomo/Dio fa l'esperienza della " Kenosis " (=svuotamento) , Dio e il peccato ( Avidya) non possono coe-sistere , se c'è l'uno non può esserci l'altro e viceversa . La menzogna ( piccolo/ego/faraone = mente egoica inferiore ) non può coabitare con la Verità ( Vidya ) , il "dualismo" ( Dvaita ) non è permesso !
Adamo ed Eva nel paradiso erano due " illuminati " , dopo il peccato diventano "elettrici" , "trascinati" , la loro coscienza/serpente ( = kundalini) era posta in alto sull'Albero della Vita (=Vrk). Dopo il peccato kundalini prende a strisciare per terra , si fissa nel " muladhara " chakra , si addormenta in attesa che un principe azzurro , un messia , un Cristo , un Buddha , venga a risvegliarla , solo l'albero della croce un giorno la risucchierà (kundalini) verso l'alto in Ajina chakra dove era all'inizio , fissata nella Grazia sacramentale delle "nozze mistiche". La croce non va fraintesa come un orrido strumento di tortura , ma è il luogo dove si realizza il sacrificio ( dal latino sacrum facere = fare il sacro ) , cioè "luogo sacramentale " in cui l'uomo/donna sperimenta la grazia santificante che lo ri-collega a Dio e al suo prossimo . In questo processo è coinvolta tutta la realtà corporea : la testa su cui è posta la corona di spine piantate nei pensieri dell'uomo/donna per divenuti di-vergenti da quelli divini . I pensieri così "rettificati" dalla passione si trasformano in "raggi" luminosi , che trasformano il pensiero elettrico nuovamente in pensiero illuminante . Le mani durante la passione vengono "inchiodate" , quelle stesse mani che afferrarono i "frutti" malati dell'Albero proibito , con i "chiodi" della passione quelle mani tornano pulite , perchè è con le mani che l'uomo/donna usa e abusa la creazione affidatagli, ruba al prossimo le ricchezze donate a tutti indistintamente dal Signore , fino a giungere al crimine dei crimini , l'assassinio dei propri consimili .
Da ultimo sulla croce vengono inchiodati (fissati) i piedi , utilizzati per sopravanzare proditoriamente e da ultimo viene perforato il cuore , indurito a tal punto dal peccato dell'uomo/donna da non sentire più la responsabilità verso il fratello . < Sono forse io il custode di mio fratello ? > dice Caino stizzito al Signore che gli chiedeva conto di suo fratello Abele , ben sapendo che fine avesse fatto proprio per mano sua .
Davanti alla croce ognuno conosce se stesso , sulla croce si conosce Dio !
Maria è tra gli archetipi , quello materno , il più vicino alla croce . Essere vicini a Maria significa essere "presenti" in ogni momento della vita del suo figlio , avere lo sguardo "fisso" (Tratak) su di lui . Fissare lo sguardo sulla croce è premessa di " salvezza ", morire in Cristo per ri-nascere in Cristo , morte e risurrezione s'incontrano al centro della croce , ignorare o conoscere questa realtà comporta portare la croce disperazione o speranza , perchè ogni uomo/donna , indipendentemente dal suo credo religioso o laico < è chiamato ad un incontro personale con la croce di Cristo > ( Giovanni Paolo II° ). I due ladroni ai lati della croce sono esempio emblematico di questa realtà .
< Gratiam supponit naturam > ( S. Tommaso ) , lo < Spirito (Purusha) necessita della materia (Prakriti) ; infatti il Signore necessita dell'uomo/donna per incarnarsi e rendersi visibile ed ogni uomo/donna si deve predisporre a questa incarnazione , che può avvenire e svilupparsi solo seguendo l'esempio della "disponibilità" di Maria , che realizza in se la pienezza del decalogo con l'abbandono fiducioso in Dio : Non ha altro Dio se non Lui ; Non pronuncia invano il Suo Nome ma riempie il suo cuore e la sua bocca con il canto del Magnificat , il più sublime e poetico testo del Nuovo Testamento ; Santifica la presenza del Signore osservando il riposo sabbatico , cioè : si ferma un giorno della settimana per dedicarlo alla meditazione sul Signore e le sue opere < conservava tutte queste cose nel silenzio del suo cuore > (Dhyana) ; onora il padre e la madre vivificando la tradizione recandosi in visita a sua cugina Elisabetta ( = casa di Dio in ebraico) ; conserva la vita , non solo fisica , ma anche e soprattutto spirituale rinnovandola nel suo seno ; è fedele all'alleanza del Sinai , non commette adulterio , fisico , psichico e spirituale , coltivando culti estranei o idolatrici ; non ruba il tempo e l'attenzione del prossimo , ma anzi si mette al servizio di sua cugina in attesa del Battista ; non adultera il suo rapporto con il marito .
Maria è un esempio di crescita spirituale , che non si cristallizza in una religiosità meccanicistica e formale , ma si consuma nell'attesa dell'Amore prechè la nascita del Verbo possa illuminare la mente dell'uomo/donna di ogni tempo . Una fede viva quella di Maria carica di luce e di calore ; infatti una luce priva di calore rende aridi , un calore privo di luce rende ubriaconi spirituali .
Queste sono le qualità preponderanti di una fede adulta , verginale , come ri-trovamento della piena totalità di se stessi usufruendo dello "slancio vitale " di Maria .
La nascita del Vero Sè , Cristo , è il frutto del ri-trovato equilibrio di mascolinità e femminilità ; infatti in Cristo operano entrambi in equilibrio diventando la sorgente dei suoi miracoli , di cui ne ricordiamo uno fra i tanti , la resurrezione di Lazzaro a Betania (GV 11,43) . Gesù davanti la tomba del suo amico fraterno "piange" ( aspetto materno/femminile) , poi "urla" (aspetto paterno/maschile) intimando a servi < togliere quella pietra> che occludeva la tomba dell'amico , e a Lazzaro < di venire fuori > . La sua voce ( di Cristo) in quella occasione si è trasformata in una "tromba" ( Shofar = corno sonoro rituale) di tutta la " Tradizione" , ri-attivando così l'elemento "verginale" di quel corpo ormai in stato di avanzata de-composizione . Al sentire quella "voce" ( Verbo) tutti gli atomi del corpo di Lazzaro sono percorsi da un fremito , uno "shock" sonoro , mantrico , energetico , un fiume di luce in piena lo traversa lo ri-sveglia dal suo "sonno profondo" (20) (< Lazzaro non è morto , dorme>) ; in quello stato di sopore profondo , Lazzaro , viene raggiunto dall'Amore di Gesù , a sua volta (Lazzaro) ri-corda quella " Voce" , ri-corda l'Amore che aveva nutrito per Gesù . Due Amori si re-incontrano quello di Dio per l'uomo/donna e quello di costui/ei per Dio . Si tratta dell'incontro di due "Volontà" , quella umana e quella divina , quando si uniscono scocca l'ora del " FIAT " , e ogni miracolo....è possibile !
Amen
( Yogacharya Eknathananda )
N O T E
(1)
Nella tradizione Yoga gli " stadi di coscienza "correlati ad ogni chakra , sono attivati dalla ascesa di Kundalini ( dal sanscrito = la bella addormentata ) coscienza cosmica "dormiente" raffigurata come un serpente cobra (= buja) arrotolato alla base di " Sushumna" , il canale "sottile" (=nadi) psico-energetico che scorre parallelo e invisibile lungo la colonna vertebrale , che viene simbolicamente descritta nella tradizione esoterica come . Axis Mundi , Asse del mondo = Albero (Vrk) cosmico = Montagna Sacra = Monte Meru = Monte Olimpo = Fuyiama = Igdrasil...ecc) . Kundalini giace addormentata quando l'uomo/donna è prigioniero/a di Avidya (=ignoranza spirituale) arrotolata nel muladhara chakra , oscurata da una vita puramente istintuale e animale , in attesa del "principe azzurro" che dovrà ris-vegliarla con una bacio , simbolo quest'ultimo di conoscenza spirituale . Quando ciò avviene Kundalini si "srotola" ed "ascende" lungo Sushumna , forando con il suo passaggio ogni chakra , i centri spirituali distribuiti verticalmente e risultanti dall'incrocio dei due canali Ida e Pingala , raffigurati come i due serpentelli del caduceo ermetico , il canale del Sole (Pingala) e quello della Luna (Ida) , maschile il primo , femminile il secondo , identificati anche come "Via del Vino " (Pingala) e " Via del Latte " (Ida) , Dakshina Marga ( Via della Mano sinistra ) e Vama Marga ( Via della mano destra ) o le Colonne di Joaquim e Boaz della tradizione massonica .
Il passaggio di Kundalini in questi centri (chakra) produce " stati differenziati di coscienza" , che nelle ultime tappe possono dar luogo a vere e proprie visioni profetiche .
Il "viaggio iniziatico" di Dante nella Divina Commedia inizia con il " descensus ad inferos " (Discesa agli inferi ) partendo dal "muldhara chakra" e la successiva e progressiva ri-salita attraverso i vari gironi infernali , passando poi per quelli del purgatorio fino a raggiungere i "cieli" superiori dell'anima (= Chakra = stadi della coscienza) fino a raggiungere l'Empireo (=Sahasharara chakra) o Cielo di Saturno , processo che si snoda attraverso diversificati stadi diversificati che passano dalla coscienza "ordinaria " (<Nel mezzo del cammin di nostra vita > ) a stadi di coscienza "extra-ordinari " (< che intender non li po chi non li prova >).
Il "sonno" (Shupta) indotto in Adamo dal creatore al momento della sua creazione è uno stato di coscienza "extra-ordinaria " , uno stato conosciuto dallo Yoga come "prajnasthana" (sonno profondo , senza sogni) , il terzo dei stadi principali , il secondo è " svapnasthana "(sonno con sogni) , il terzo "jagaritasthana" ( stato di veglia ) , da non confondere con lo stato di veglia dell'uomo comune , ma da identificare con quello dell'uomo " Ris-vegliato" , l'iniziato , dotato di vista metafisica ( = Viveka) o terzo occhio .
Il risveglio di Kundalini , il cobra , è stimolato dagli Yoghi per mezzo di complesse tecniche psico-fisiche ( Asana , pranayama , Mantra , yantra , ecc...ecc...) . Tale ris-veglio produce l'attivazione di nuove "energie psichiche" ( = siddhi ), poteri psichici che danno luogo a fenomeni come la levitazione , lettura del pensiero , telecinesi , ecc...ecc.
Il vero fine però non è il raggiungimento di questi poteri , ma la " Moksa " , ovvero la "Liberazione" dalla " Ruota delle reincarnazioni" ( = Samsara ) e dalle pastoie della mente egoica inferiore ( = Maya= illusione) , fonte di dolore (= Dukkha).
Chi si lascia catturare dal potere "luciferino" delle Siddhi , si tarsforma di fatto in un fachiro , che finisce per abbandonare il "sentiero spirituale " (=Darshan).
Negli " Atti degli Apostoli " si narra di uno di questi fachiri , meglio noto come Simon Mago , che tenta di acquistare lo Spirito Santo da S. Pietro per esibirsi in "trucchetti spirituali " con ritorno economico per le tasche , peccato meglio noto con il nome di " Simonia" .
La via "iniziatica" cristiana pur mirando alla " Liberazione " dal piccolo/ego/faraone , nel suo cammino di trasferimento (pasquale) dalla "città degli uomini " alla " città di Dio "(Io Sono celeste) , non prevede tutta questa elaborata attuazione di di tecniche misteriosofiche , in quanto tutto dipende dalla Grazia " gratis data " , cioè accordata gratuitamente da Dio in Cristo . Il bacio redentivo di Cristo sollecita il ris-veglio di kundalini , cioè dell'elemento "verginale" , che permette il ri-congiungimento della vita biologica ( = Bios ) con la vita divina e ontologica (= Zoè), Prakriti ( =Natura =materia ) con Purusha ( = Spirito ).
Cristo s'incarna per ri-verticalizzare ( Kundalini) il serpente : < Quando sarò innalzato attirerò tutti a me ......> diventa simile al "serpente di bronzo" che Mosè aveva in-fisso in alto sulla croce (tau) e quanti , tra gli israeliti , avessero guardato a lui ( serpente) sarebbero stati guariti dai morsi degli scorpioni e dei serpenti ( = passioni , attaccamenti della mente egoica inferiore ) . Immagine che richiama il potere terapeutico del " caduceo ermetico " , con i due serpenti ( Ida/Luna e Pingala/Sole) che si attorcigliano intorno alla "bacchetta" (=Sushumna) del Mercurio alato .
(2)
Swapnasthana ( = stato di sonno con sogni = fase REM ) , è lo stato della coscienza "sottile" , imponderale, in cui l'uomo/donna esperisce il "fuoco" e la "luce" eterici , dimensione in cui si combattono gli Angeli e i Demoni , che compaiono nelle "visioni" di tanti santi e rishi di ogni tempo ( vedi il dipinto di Jeronymus Bosh : Le tentazioni di S. Antonio " ). Swapnasthana è esperito anche dal fuggiasco Giacobbe in riva al torrente Jaboc . L'episodio biblico narra che Giacobbe poggiata la testa su una "pietra" (=muladhara) < cadde in un sonno profondo> (Nidra) e in visione vide una < scala che univa il cielo alla terra e su cui salivano e scendevano angeli >. Quella notte "oscura" dell'anima , il misterioso combattimento di Giacobbe con l'angelo, trasformarono il "bricconcello" Giacobbe in ISRAELE , " Colui che è forte contro Dio , un " Virat" , un eroe spirituale , un UOMO DI DIO , che a ricordo di quel posto e di quella notte "terribile" pone a perenne memoria un " Betile" , una " pietra " , già la pietra delle misteriose e dantesche " Rime Petrose " . Dante chiama " colpo della Pietra " , quel colpo che ben assestato , distrugge la mente egoica inferiore , piccolo/ego/faraonico e fa nascere l'iniziato a " Vita Nova " , iniziatica . La pietra così compenetrata dallo " Spirito " ( Purusha) diviene "mater" , materia , in cui lo esso (spirito) può dimorare . Dio può abitare solo in Israele , non inteso come razza specifica , ma come razza divina cui ogni uomo/donna appartiene in origine e a cui è chiamato a ri-tornare con l'iniziazione .
(3)
I Greci indicavano la Vita con due termini : Zoè e Bios .
Zoè rappresenta la vita allo stato sempre "nascente" , la " Natura Naturans , la sorgente eterna di ogni slancio vitale mentre Bios indica la " Natura Naturata " , la vita biologica , quella che viene consumata , sfinita , affaticata dal " pensiero elettrico " dell'uomo comune . Bios per ri-costituirsi deve attingere a Zoè , la Santa Vergine , tramite il riposo notturno o la meditazione cosciente ; infatti chi non attinge allo " stato verginale " interiore si esaurisce e ben presto cade vittima di malattie e dolori , non si può sopravvivere volgendo le spalle alla Notre Dame , fonte inesauribile di ogni bene .
Perdere il contatto con la fonte primaria ( Zoè) significa per l'uomo/donna chiudersi in un orizzonte fenomenico di vita solo biologica ( Bios ) , una vita polarizzata solo nell'aspetto caduco .
< Chi vorrà salvare la propria vita (Bios) la perderà e chi la perderà a causa mia invece la troverà (Zoè = Vita eterna inesauribile )> dice il Cristo , la cui missione è quella di far conoscere < il Figlio e chi lo ha mandato > inaugurando così la vita "teandrica" e trinitaria nell'uomo/donna vera premessa di redenzione . Anche il corpo è chiamato a entrare in questa sfera trinataria in cui "bios" subirà la "trasfigurazione" e divinizzazione. Si tratta dello stesso corpo che de-posto dalla "Pietas" sulle ginocchia della Vergine ( Zoè) michelangiolesca tornerà di nuovo alla vita , questa volta indistruttibile ; infatti solo Bios è mortale , Zoè no !
Quando Bios rimane privo della Grazia , non ha più in se Zoè , rimane (bios) vedova < come terra arida senza acqua , ...come cerva assetata anela l'anima al Signore > , smarrita , dis-orientata come l'innammorata del " cantico dei Cantici " che disperata cerca il suo Amore ( Salomone=Sapienza divina = Purusha ) . Essa 8bios) ha sete , ha sete < del Dio Vivente> , ma come la Samaritana seguita a bere acqua che non disseta , acqua che fuori esce dalle <cisterne screpolate> ( = corpo) dal fuoco delle passioni e dell'egoismo . L'unica salvezza di Bios è nell'intervento divino , la Grazia , " gratis data " , il " Fuoco celeste Pentecostale " , che divinizza l'anima insieme al corpo .
L'acqua ( Apas) insipiente della samaritana , in presenza dello spirito si trasforma in " Tapas " , acqua ignificata ( Aquamvitae= acqua di vita = Elisir= Acqua trasformata in vino come a Cana=Conoscenza) .
Proprio questo vogliono dire le "secreta" , le parole che il sacerdote pronunzia all'offertorio quando versando l'acqua nel vino del calice dice : < L'acqua unita al vino sia segno della unione con la vita divina ( Zoè) di Colui ( Cristo) che ha voluto assumere la nostra natura umana (Bios)>
(4)
L'iconografia del cavaliere ( San Giorgio ) che trafigge il Drago fiammeggiante o il mostro anguiforme , è la trasposizione del "passaggio" alchemico definito così : < Fissare il volatile e Volatizzare il fisso > . Che fuor di metafora vuole semplicemente dire : < Materializzare lo Spirito e Volatilizzare la Materia > . Il centurione romano ( Longino ) che "trafigge" il costato di Cristo da cui scaturisce l'acqua e il sangue si ricollega a questa simbologia alchemica , il "serpente" / kundalini / Cristo viene "fissato" dalla lancia , il corpo dopo aver subito la "nigredo" della morte , risorgerà "luminoso" nella mattina di Pasqua ( Albedo) . Questo è il significato della celebrazione liturgica della Domenica " in albis" , la seconda dopo Pasqua , in cui Cristo mostra alla Maddalena la "cristallizzazione" di un corpo "nuovo" , Risorto appunto e percepito dalla coscienza della Maddalena , che entra in un diverso stato di coscienza , in Samadhi percepisce e vede il Bodhisattva , il Corpo di Luce . Il termine ebraico " ohr" indica la "luce" di Dio , una luce metafisica che sta ancora prima del sole , della luna e delle stelle . Ohr è la luce "vitale" di Dio , quella del " fiat Lux " , che pervade tutta la creazione . La presenza o la mancanza di questa luce vitale nell'anima e conseguentemente nel corpo determina lo stato di salute o di malattia , fino acoinvolgere la creatività o la distruttività nel rapporto con il prossimo.
La luce del Fiat , è quella creatrice del VERBO , che si condensa e risplende nel corpo Risorto del Cristo . è la luce della Grazia Divina che quando incontra le "oscurità"fisiche , psichiche e spirituali dell'uomo/donna , le ri-crea !
(5)
I tre termini ( greco il primo , latini gli altri due ) indicano uno "spazio delimitato " all'interno del quale viene condotta una azione sacra , ovvero liturgica che prelude la "costruzione di una città , di un tempio , di una chiesa ecc...ecc... Il libro del Levitico fornisce tutte indicazioni per la costruzione liturgica del tempio di Gerusalemme . Di fatto si tratta di "dedicare" un'area sacra che favorisca l'incontro dell'uomo/donna con Dio . Il termine "Paradiso" proviene dal persiano "paradesha" , con cui veniva indicato il "giardino" della corte reale , in cui il re incontrava la sua corte . Il corpo è il tempio per eccellenza perchè contiene la coscienza , vero sacrario d'incontro fra l'uomo/donna e Dio.
(6)
Il termine moderno "riflettere" indica più che altro una attività discorsiva del pensiero su determinati argomenti . Ma nelle tradizioni religiose ed iniziatiche indica invece il "rispecchiamento" nel mondo visibile del mondo "superno" divino e delle sue verità sapienziali invisibili . La Coscienza Cosmica ( Chit ) riflessa nell'uomo/donna diviene " CHITTA " , che l'uomo/donna oscurato ( sura ) e imprigionato in " Avidya " (Ignoranza spirituale) non è più capace di vedere e tanto meno di comprendere . Solo togliendo quelle polveri di ignoranza , l'uomo/donna torna un "asura" , essere illuminato/a , figlio(a di Dio , ri-prendono a camminare con Dio "entrando" in una coscienza unificata , il Paradiso Terrestre appunto !
(7)
Samadhi ed Estasi , sanscrito il primo termine e latino il secondo (ex-stasi) , indicano fenomeni mistici che la moderna psicologia chiama " ASC " ( Altereutes states of counscieness ) , stati alterati di coscienza , spesso osservati in uomini/donne "particolari" come santi . mistici , yoghi , persone particolarmente dedite ad una intensa vita spirituale , caratterizzati da levitazione , bilocazione (telecinesi) , ....ecc..ecc...
Il Samadhi si presenta più come un ri-entrare in se ( en-stasi ) , mentre l'Estasi come un uscire fuori da se ( ex stasi = stare fuori di ) ; in fondo si tratta di due fenomeni paralleli in cui il processo interiore ( samadhi ) è premessa di quello esteriore (estasi) , entrambi conducono alla contemplazione (dal latino cum templum = essere nel tempio ) . L'interiorizzazione ( Dhyana ) favorisce l'ingresso nel tempio/corpo per incontrare il divino , l'Altro da noi , dentro e fuori dall'uomo/donna a uno stesso tempo . Ri-entrare prima in se è parte fondante , come nel caso ben noto del racconto evangelico relativo al " figliol prodigo " , che < ri-entrato in se si diresse alla casa paterna ( fuori di se ) > . In questo stato coscienziale si gode " Ananda " , la somma "Beatitudine " , in cui l'uomo/donna assapora una "boccata" di eternità , assimilabile al quello stato spirituale noto in Occidente come " transverberazione" , immortalato dall'abile mano berniniana che scolpì la famosa " Estasi di S. Teresa " ( visibile nella Chiesa di S. Maria della Vittoria a Roma ) . Fu in occasione di uno di questi "rapimenti" che la santa di Avila mormorò in celestiale deliquio : < Muero paraquè non muero > ...< muoio perchè non muoio > , tralasciando solo blandamente immaginare cosa possa essere questo stato contemplativo della coscienza ai confini tra il "temporaneo" e l"eterno" in una sorta di orgasmo cosmico .
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La situazione edenica dei due pro-genitori adamitici viene mutata dal peccato , che li fa de-cadere in un campo di coscienza diverso , a causa della variazione delle " Vritti" ( modificazione della coscienza mentale ) . La modificazione di queste Vritti produce il Karma (=destino individuale ) che viene registrato da una sorta di registratore cosmico ( = Akasa ) , che , al momento della morte , fornirà il "film" della vita , per mezzo del quale avviene la " psicostasia ", la " pesatura dell'anima " , che , a sua volta , determinerà la ri-nascita nel mondo "devacanico" inferiore o superiore , a seconda della bontà o meno delle azioni . Ma attenzione il paradiso o l'inferno non sono luoghi fisici , ma amplificazioni dello stato di coscienza in cui ci si trova al momento della morte , i "gironi" danteschi ne sono un esempio calzante .
Gli orientali più che di peccato , preferiscono parlare di " Avidya " (ignoranza spirituale ) , che genera un karma negativo , laddove " Vidya " (conoscenza spirituale ) genera un karma positivo.
la parola peccato è più assimilabile al termine sanscrito " Klesa " ( = macchia ) ; infatti è "klesa" che produce le variazioni di " Vritti " , che generano stati conflittuali nell'uomo/donna .
Adamo ed Eva nel paradiso terrestre non presentavano "klesa " e vivevano in comunione fra loro e con Dio , in seguito alla "tentazione " (klesa) , varia la loro " Vritti " e de-cadono , la stessa Kundalini ( serpente ) che era in cima all'albero ( Vrk ) de-cade , abbandona la sua posizione verticale , e prende a strisciare "orizzontalmente " sull'erba , procurando dolore e infelicità . Per ritornare quindi nello stato edenico è necessario "invertire" il processo di caduta e ri-portare Kundalini in alto dov'era , Ajina Chakra , operando : < Cittha Vritti Nirodha > , l'arresto delle variazioni della coscienza , attraverso la pratica spirituale .
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Ricorre spesso nelle visioni dei mistici e dei profeti ( Ezechiele e Daniele p.e.) l'immagine del "TETRAMORFO" composta da tre animali ( Toro , leone , Aquila ) e da un angelo alato .
Nella tradizione cristiana il tetramorfo finì per identificare i quattro evangelisti : Leone (Marco) ; Toro ( Luca) ; Aquila ( Giovanni ) ; Uomo alato ( Matteo ) .
Il tetramorfo simboleggia la " Santa Animalità " come mèta finale del processo evolutivo spirituale , per cui l'iniziale " istintiva bestialità " della natura de-caduta viene re-integrata nel suo stato edenico originario , per cui : l'aggressività del leone si trasforma nel "coraggio" del Leone ; la passione violenta del toro sublimata sublimata in meditazione silenziosa del Bue sacro (Luca) ; la rapacità dell'aquila in silenzio mistico (Giovanni) . L'istintività bestiale , santificata , si trasforma in "istintività divina" , l'uomo mette le ali ( Matteo) ; infatti l'uomo evangelico è l'uomo/donna re-integrato , cioè : uomo/donna regale , ricondotto nel suo stato di Re , quale era prima della caduta . Il tetramorfo era già comparso precedentemente nelle sembianze della Sfinge egizia , ma il contenuto simbolico rimane il medesimo, segno evidente che ogni tradizione religiosa ha avvertito l'esistenza di queste due "istintività" , che portano l'uomo/donna di ogni tempo a "gravitare " o verso l'alto (istintività divina ) o verso il basso ( istintività bestiale ).
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Con il termine " Biblia pauperum " ( dal latino=Bibbia dei poveri ) si indicava la Bibbia dipinta sui muri in grandi cicli di affreschi con un intento catechetico per favorire l'apprendimento delle sacre scritture agli analfabeti . In essi (dipinti) i pro-genitori vengono raffigurati nell'atto di subire il fascino "serpentino" di Kundalini , il serpente attorcigliato all'albero del Bene e del Male . Il serpente ricorre in molte tradizioni religiose ed iniziatiche di Oriente ed Occidente , al punto che si può parlare dello sviluppo di una certa " pietà filiale " da parte dell'uomo/donna di ogni latitudine nel corso dei millenni , testimoniato dal culto di kundalini nell'induismo tantrico ; il serpente piumato " Quezalcatl " della tradizione Azteca ; il cobra che figura sulla fronte dei faraoni egiziani ; il serpente di rame issato da Mosè sulla Tau , la croce , per "guarire " il popolo dai morsi dei scorpioni e dei serpenti nel deserto . Episodio questo che Gesù ricorderà nella sua passione : < Quando sarò innalzato sulla croce come il serpente di Mosè nel deserto , attirerò tutti a me > ; insomma si può parlare a ragione dell'esistenza di un " potere serpentino " !
Il serpente in "alto" nei cieli o strisciante in "basso " sulla terra , riferito alla sessualità , tema fondante di ogni religione , indica due aspetti precisi di essa , e cioè : la "sessualità dell'individuo" (in basso negli organi genitali ) e la " sessualità della specie " , in alto nell'ipotalamo , ghaindola pituitaria . Verticalità e orizzontalità caratterizzano la sessualità , che a seconda del suo posizionamento nell'una o nell'altra sfera ( alto/basso) darà luogo a funzioni e fenomeni diversi ; infatti nell'alto ( la sessualità) procura "unioni mistiche " che si svolgono nell'ipotalamo ( dal greco = stanza nuziale ) e nel basso " unioni carnali " per procurare la continuità della specie .
Fintanto che Kundalini/Serpente era posizionata in alto Adamo/Eva dia-logavano con Dio percependo l'UNO , quando il loro sguardo si posò in basso , sulla "foglia" di fico ( a cinque punte , cioè i cinque sensi ) uscirono da " Pratyhara " ( ritiro dei sensi ) e il loro sguardo dall'Uno si trasferì sul " MOLTEPLICE " , entrarono nel " DUALISMO " ( Dvaita ) perdendo la visione unificata ( Advaita ) non-duale . Ciò comportò una modificazione della consapevolezza e l'ingresso nel mondo duale e polarizzato sperimentarono il loro lato "ombra " , foriero di dolore e sofferenza .
La sessualità in basso genera la "forma" ( Kama Rupa = forma del desiderio ) in alto gusta Swarupa (= forma celeste ) , per giungere all'essenza cioè : Nama Rupa ( forma del Nome Divino) , che è simboleggiato dalla fioritura del Loto dai mille petali nel Sahasrara Chakra della tradizione orientale e dalla Rosa Mistica dantesca della tradizione occidentale.
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"Diaboloi" (dal greco=diavolo) indica "separazione" , divisione , quella condizione "scissa" in cui cadono l'uomo/donna vittime di Avidya (ignoranza spirituale) e che fa loro sperimentare il conflitto interiore ed esteriore , con se stessi e con il prossimo . " Klesa" ( modificazione di Vritti ) procura un effetto "diabolico" a catena .
(12)
Immagine , dal latino " imum agere " , cioè : agire dal profondo .
(13)
" Egregor " , proiezioni fantasmatiche ed irreali della mente egoica inferiore , costruzioni idolatriche , immagini senza alcuna base reale , quindi false . ( Vedi mio Blog in proposito ).
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I termini sanscriti " Darshan " e " Sadhana " , indicano il " sentiero religioso " (darshan) in generale , ovvero la religione in cui un uomo/donna nasce ed è chiamato ad osserbarne il "dharma" , la legge ; mentre "Sadhana" è la "via" particolare da seguire che il maestro o il guru indica e insegna al discepolo.
(15)
Il termine sanscrito " Rita " , indica l'"azione sacra" , cioè : il Rito , vera azione sacerdotale tendente al ri-stabilimento dell'ordine cosmico de-caduto a causa di Klesa o Avidya . Il Rito ripropone in una sorta di psicodramma liturgico l'evento primordiale che ri-attualizza l'ordine cosmico interrotto . La santa messa cristiana ne è un tipico esempio ; infatti il sacrificio pasquale della croce viene ri-attualizzato in essa , in quanto si propone come "memoriale" , che non è un semplice ricordo della incarnazione , vita , passione , morte e risurrezzione del Cristo , al contrario in essa (santa messa ) il Cristo si rende presente e vivo eucaristicamente nell'ostia consacrata , che trasforma la liturgia in una "azione sacra " , una " opera viva " . Tutte le altre "opere" , prive di questa presenza vivificante e santificante , sono " morte " .
(16)
Il termine " Samsara " indica la ruota delle reincarnazioni cui è soggetto ogni uomo/donna fintanto che non raggiunge la " MOKSA " ( liberazione dalla mente egoica inferiore ) .
(17)
Il termine indica l"ILLUSIONE" , ovvero la proiezione della mente egoica , Maya.
(18)
Il termine " Koan " in uso nella tradizione iniziatica dello Zen , indica piccole storie , enigmi , proposti dai maestri ai discepoli , per scardinare i meccanismi raziocinanti dell'emisfero cerebrale sinistro ( analitico , razionale , matematico ) , al fine di stimolare l'emisfero destro ( analogico , intuitivo , narrativo ) , per produrre una "sospensione " ( Kumbakha ) dei pregiudizi e delle categorie che ostacolano l'accesso alla comprensione delle verità metafisiche .
Gesù mentre si appresta alla passione durante l'ultima cena dice ai suoi : < ancora un pò e non mi vedrete , ancora un pò e mi vedrete > . I discepolin rimasero "perplessi" di fronte a questo vero e proprio Koan , cui i meccanismi del pensiero usuale e razionale non potevano dare risposta accettabile . Ma , si sa , Gesù , come tutti i veri maestri , amma rompere gli "schemi" tradizionali di pensiero pre-costituiti .
(19)
La tradizione yoga menziona cinque corpi ( = Kosha = guaine ) e cioè : Anna Maya Kosha (corpo fisico) ; Prano Maya Kosha ( corpo sottile energetico ) ; Mano Maya Kosha (corpo mentale ) ; Vinyana Maya Kosha (corpo della conoscenza ) ; Ananda Maya Kosha ( corpo di beatitudine) . L'ultimo corpo , Ananda Maya Kosha , è il corpo "luminoso" , raggiante , che i tre discepoli Pietro , Giacomo e Giovanni , gustano in estasi sul Monte tabor , quando il Cristo si trasfigurò davanti a loro . I tre discepoli sperimentarono in quella occasione lo "stato estatico" , uno stato di pace ( shanti ) e di quiete così appagante che Pietro non voleva tornare più via , al punto che chiede al Signore di < piantare tre tende lì > e rimanerci in contemplazione . Sul Monte Tabor i tre prima erano ri-entrati in se ( samadhi ) e dopo erano usciti di se (estasi) ; infatti il processo di cristificazione è interiore ed esteriore ad un tempo , per cui ri-entrando in se s'incontra il Cristo e uscendo di se lo si incontra nel prossimo .
Come poter dunque "entrare" e poi " uscire " , quale è la "porta " , chi possiede la chiave ?
La chiave è Maria , la divina Shakti , un vero "stargate" per adire a Cristo , possessore di tutte le "chiavi" (potere clavigero) , di cui Pietro sarà chiamato ad essere de-tentore , cioè : IEROFANTE ( dal greco Colui che mostra il sacro ).
Chi cammina sulla via di Cristo (sadhana) prima o poi s'incontrerà con questo potere , dono gratuito della Grazia , potere che permette di passare da un corpo (kosha) all'altro , con la conseguenza di esperire "stati diversificati di coscienza " , come è accaduto a Pietro sul monte Tabor durante l'esperienza estatica .
Le "chiavi di Pietro "che figurano sul camerale pontificio , sono due , una è d'oro e l'altra è d'argento , la prima (oro) apre l'accesso ai " Grandi Misteri " , la seconda (argento) ai "Piccoli Misteri" , questi ultimi aprono l'accesso allo "stato umano " ( Figlio dell'Uomo) , i primi allo "stato divino" ( Figlio di Dio ).
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Prajinasthana corrisponde al terzo stato di coscienza ( sonno senza sogni )
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