Dal Vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel
vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei:
«Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: "Dove vado io, voi non potete
venire"?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Poveri Farisei ; infatti farisim in ebraico significa "separato" , ovvero colui che si separa dagli altri per il suo stile di vivere , di pensare , di comportarsi , al punto di ritenersi al di sopra degli altri , finendo così nei recinti angusti di un pensiero limitante e limitato facilmente preda di un orgoglio spirituale che lo rende poco simpatico agli occhi dei contemporanei . I Farisei al tempo di Gesù era una delle tante fazioni presenti nell'area giudaica ; infatti se ne contavano molte altre come : Sadducei , Zeloti , Sikarioti , ecc...alcune con connotazioni più politico teologiche come i Farisei o i Sadducei , altre con caratterizzazioni più politiche , Zeloti e Sikarioti . Comunque il termine fariseo ha travalicato i confini spazio temporali propri del tempo ed è finito per indicare un comportamento ipocrita , falso , una patina spiacevole che però andrebbe rimossa e riconsiderata in una luce un po' meno di parte e più sensibile a una ricerca spirituale scaricata di una eccessiva "emozionalità" che fa del povero fariseo un "cattivo" per natura , il che non è vero e rischia di produrre alla lunga solo inutile e becero fondamentalismo .
Il fariseo , e la lettura evangelica sopra lo mostra chiaramente , è solo "cattivo" , ma non in senso morale , qui la moralità non c'entra affatto , quanto in senso etimologico . " Captivus " , da cui cattivo , in latino vuol dire solo "prigioniero" . Gesù , IO SONO , è un " MUKTI" , un "LIBERATO" dalla "cattività" in cui invece sono trattenuti gli uomini e le donne incapaci di andare "oltre" , in quanto "attaccati" alle loro convinzioni "legalistiche" , alle loro teologie imposte da gruppi di potere ( Sinedrio ) , ai loro schemi di vita in cui c'è posto solo per un certo tipo di D-o trasformato spesso in vera e propria ideologia religiosa e fondamentalista . Gesù dice loro : < Dove IO SONO , voi non potete venire > .
Non dice ( Gesù) : IO non voglio che voi veniate > , No , dice : < Voi non potete venire > ; infatti IO SONO è un luogo della coscienza , una realizzazione spirituale ( Moksa = libertà dall'io empirico faraonico) e chi non ha realizzato la Moksa necessariamente rimane ancorato in una vita "separata" da quella divina , una vita addormentata nel sogno di una religione di prammatica , di una spiritualità "normopatica" (vedi mio blog su normopatia) che si colloca nell'ambito della razionalità dell'emisfero cerebrale sinistro , maschile , ma priva del pensiero analogico , poetico , femminile dell'emisfero destro . Il fariseo è un uomo/donna tagliato a metà cerebralmente parlando , vede solo una parte , ma non quella in cui è collocato il Cristo , IO SONO !
Infatti i farisei di ogni tempo difettano di vista metafisica e vivono inevitabilmente in una dimensione monoculare , un po' come quella di Polifemo ( vedi mio blog in merito ) , relegati nell'Aldi Qua della loro coscienza inevitabilmente sono impossibilitati a vedere l'Al di Là del Cristo , ed per questo che Lui dice loro : < Dove IO SONO voi non potete venire > . Cristo risiede ri-siede in un'altra " VRITTI" ( vedi mio blog su Vritti e Klesha ) e può spostarsi da una vritti ( stato di coscienza) all'altra senza alcuna difficoltà ; mentre i farisei sono intrappolati dalle loro " Klesha" ( macule /peccati) in una vritti soltanto , come ad es.colui che dorme non si svegliasse mai e quindi non potrebbe esperire lo " stato di veglia " ( Jagarithasthana ) .
I farisei non vogliono capire in quanto proprio non possono e Gesù lo sa bene . La parola stessa "capire" dal latino "CAPERE" vuol dire portare dentro , immettere in un recipiente , e qui il recipiente è costituito dalle loro categorie mentali e teologiche , per cui tutto ciò che non rientra in esse ( capere) non può essere "compreso" ( cum prehendere = portare dentro di se ) ; infatti il Cristo è troppo vasto e non può essere "capito" , contenuto in un ambito ristretto . Chi vede l'Atman vede il Brahman , < chi vede Me , vede Colui che mi ha mandato > < Io e il padre siamo UNO > . IL fariseo è uomo diviso in se , non ancora "individuo" ovvero "non-diviso" , solo quando diventa tale , per Grazia , può veder l'UNO !
I farisei sono rappresentanti paradigmatici del "mondo" che si oppone a Cristo , un mondo irredento e irredimibile in quanto opposto allo Spirito ,un mondo "plumbeo" impenetrabile alla Luce ( sattva ) , "mondo" che purtuttavia presume di possedere la Luce e la comprensione teologica di essa basata su una lettura meccanica e calligrafica della lettera senza penetrarla con la luce dell'Amore e della devozione vera ( Bakhti Yoga ) . Si tratta del " Grande Peccato " , della grande "macula" ( Klesha ) , del peccato che non potrà essere perdonato , il peccato contro lo Spirito Santo è questo . La completa mancanza di "caritas" , Amore fatto carne , che chiude la porta ad ogni salvezza.
Il fariseo non è un ebreo , non è un induista , non è un pagano , non è buddhista , non è identificabile con una razza umana ; infatti è semplicemente l'archetipo dell'uomo ottuso , tamasico , chiuso a ogni D-o che non sia il Dio che si è fabbricato con le sue ideologie , in cui si è rinchiuso in una sorta di bozzolo , di crisalide , di zona di conforto , per cullarsi nelle sue in-ceretezze spirituali e non essere così costretto a "cambiare" vita (conversione) la cosa che gli sta più a cuore . Per i farisei di ogni tempo gli uomini spirituali come Cristo , Buddha , Mahavira , sono uomini pericolosi perché segnano la fine del loro Dio di cartapesta !
<......Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio......> ( Gv 8,51)
La chiave di questo passo è tutta in quell'IO SONO rivolto ai Farisei ; infatti essi sono talmente chiusi nei loro dogmatismi religiosi da essere incapaci di vedere l'IO SONO davanti a loro , chiusi come l'Ouroboro , arrotolati su se stessi nel tempo di Kronos , il tempo profano , mortale , da non vedere il Kairos , tempo dell'eternità , tempo sacro , tempo dell'immortalità , tempo che tutti i figli di D-o a partire da Abramo sono riusciti e riescono a vedere quando l'IO SONO si manifesta in loro ; infatti lo ha visto Abramo , lo ha visto Elia , lo ha visto Mosè , nell'Antico Testamento ; come lo hanno ha visto Pietro , Giacomo , Giovanni , Maddalena , Tommaso , Marta , Maria , nel Nuovo . Vedere l'IO SONO , è vedere il " GIORNO DEL SIGNORE " , questo è il VERO SHABBAT , questa è la VERA DOMENICA di ogni eucarestia degna di questo NOME ( Hashem) , allora la PAROLA si manifesta in tutto il suo SATTVA ( Luce).
Quanti riescono a vedere nella Domenica tutto questo ? Troppo spesso i corpi sono talmente "densi di dolore" ( vedi mio blog su corpo di dolore) resi così "tamasici" (ottenebrati) dai loro drammi esistenziali dovuti al lungo permanere nel Samsara ( mondo sottoposto alla tirannia dell'ego faraonico , vero Principe di questo mondo e padre di ogni menzogna ) . Un corpo dolorante cerca solo refrigerio al proprio dolore e in questo stato non può entrare in alcun stato meditativo ( Dhyana ) o ritirare i sensi dal "mondo esterno" (Pratyhara) , anzi i sensi attraverso il meccanismo del dolore , della malattia , della paura della morte , rendono ancora più mortale l'attaccamento all'unico , per loro , mondo visibile .
Può accadere che il corpo stia bene , ma a difettare è invece la mente con i suoi " figli di Egitto" ( pensieri della natura egoica ) instabili a portare "fuori" nei rimorsi o rimpianti del passato o a proiettare verso il futuro gli appuntamenti mancati del presente , costringendo di fatto a non "vivere" il presente , che è la unica , vera , sola realtà . E' questa realtà negata che il Cristo/Parola è venuto a "redimere" ; infatti IO SONO non è un verbo al futuro o al passato , è solo e unicamente al "presente" < IO SONO Colui che era , che è , che viene > , Christo hodie et semper , Cristo oggi e sempre !
<......Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio......> ( Gv 8,51)
La chiave di questo passo è tutta in quell'IO SONO rivolto ai Farisei ; infatti essi sono talmente chiusi nei loro dogmatismi religiosi da essere incapaci di vedere l'IO SONO davanti a loro , chiusi come l'Ouroboro , arrotolati su se stessi nel tempo di Kronos , il tempo profano , mortale , da non vedere il Kairos , tempo dell'eternità , tempo sacro , tempo dell'immortalità , tempo che tutti i figli di D-o a partire da Abramo sono riusciti e riescono a vedere quando l'IO SONO si manifesta in loro ; infatti lo ha visto Abramo , lo ha visto Elia , lo ha visto Mosè , nell'Antico Testamento ; come lo hanno ha visto Pietro , Giacomo , Giovanni , Maddalena , Tommaso , Marta , Maria , nel Nuovo . Vedere l'IO SONO , è vedere il " GIORNO DEL SIGNORE " , questo è il VERO SHABBAT , questa è la VERA DOMENICA di ogni eucarestia degna di questo NOME ( Hashem) , allora la PAROLA si manifesta in tutto il suo SATTVA ( Luce).
Quanti riescono a vedere nella Domenica tutto questo ? Troppo spesso i corpi sono talmente "densi di dolore" ( vedi mio blog su corpo di dolore) resi così "tamasici" (ottenebrati) dai loro drammi esistenziali dovuti al lungo permanere nel Samsara ( mondo sottoposto alla tirannia dell'ego faraonico , vero Principe di questo mondo e padre di ogni menzogna ) . Un corpo dolorante cerca solo refrigerio al proprio dolore e in questo stato non può entrare in alcun stato meditativo ( Dhyana ) o ritirare i sensi dal "mondo esterno" (Pratyhara) , anzi i sensi attraverso il meccanismo del dolore , della malattia , della paura della morte , rendono ancora più mortale l'attaccamento all'unico , per loro , mondo visibile .
Può accadere che il corpo stia bene , ma a difettare è invece la mente con i suoi " figli di Egitto" ( pensieri della natura egoica ) instabili a portare "fuori" nei rimorsi o rimpianti del passato o a proiettare verso il futuro gli appuntamenti mancati del presente , costringendo di fatto a non "vivere" il presente , che è la unica , vera , sola realtà . E' questa realtà negata che il Cristo/Parola è venuto a "redimere" ; infatti IO SONO non è un verbo al futuro o al passato , è solo e unicamente al "presente" < IO SONO Colui che era , che è , che viene > , Christo hodie et semper , Cristo oggi e sempre !
Yogacharya Eknathananda