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mercoledì 22 marzo 2017

QUANDO IL MANIPURA CHAKRA (EGO) BRUCIA TROPPO !






Dal secondo libro dei Re

In quei giorni Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest'uomo prode era lebbroso.


Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d'Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele».


Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».


Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».

Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra". Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.

Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.

Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele».



Naaman e' un pagano , un uomo lontano dunque non solo per posizione geografica , ma anche per cultura religiosa dalla dimensione del popolo di  Israele . Naaman e' un uomo di potere , il plenipotenziario, oggi diremmo primo ministro del re siriano , cui accade di trovarsi afflito da una delle malattie piu' devastanti del suo tempo , la :

                                LEBBRA

una malattia che in quel tempo era considerata una maledizione divina , al punto che gli afflitti da essa venivano indicati come " impuri " e costretti a stare lontani dai villaggi , in cui potevano essere riammessi solo a guarigione avvenuta e certificata dal sacerdote del tempio .
Il ruolo politico di Naaman e' di alto profio e visibilita' sociale , per cui presentarsi in pubblico con tale afflizione visibile sulla pelle rendeva pressoche' impossibile il suo permanere in tale posizione .

Naaman sente parlare da una sua ancella schiava originaria di Israele e quindi ebrea che a Gerusalemme c'era un profeta (Eliseo) in grado di operare guarigioni miracolose .

Naaman si rivolge dunque al suo re e gli chiede una presentazione ( raccomandazione...nulla di nuovo sotto il sole ) da esibire al re d'Israele . Dunque non ascolta il suggerimento della schiava , ma pensa di vedersela tra personaggi potenti , altro che quel Dio di cui non sa nulla .

Si presenta con una lettera del suo re al re d'Israele il quale dopo averla letta , sdegnato, si straccia le vesti ; infatti lui non puo' operare quanto gli viene richiesto . Insomma alla fine di tanti tira e molla , quando Naaman se ne stava per ritornare a cas con le pive nel sacco , ascolta il suggerimento dei "semplici", dei suoi sottoposti , cosi' come la schiava , ad ascoltare l'invito del profeta ed a "immergersi" sette volte nelle acque del fiume Giordano . Lo fara' , e da quel bagno risanatore e purificatore uscira' guarito e CONSAPEVOLE che :

<< Non c'e' Dio su tutta la terra se non in Israele >>
in questo miracolo ci sono due grandi protagonisti e cio' :

                          DIO e l' UMILTA'

Dio opera attraverso il profeta dotato di Parola sacra , capace di inferire sulla realta' psicofisica . Naaman e' scende dal suo piedistallo di funzionario altolocato capace di pagarsi i piu' rinomati dottori del tempo , di ottenere passaggi e accessi a luoghi e persone di alto profilo in virtu' del suo rango sociale . I semplici , la servetta , i soldati, gli umili , gli forniscono la chiave di guarigione , l'umilta' . Dio non si fa possedere e violentare dagli arroganti , ma si concede amorosamente agli umili, questa e' la sua prerogativa fondamentale . Il manipura chakra (centro dl fuoco) di Naaman e' saturo di autostima , di desiderio di potere e di possesso , e quel "fuoco" inestinguibile si manifesta sulla sua pelle , il suo ego non ' piu' contenibile nei confini della epidermide e straborda oltrefino a trasformarsi in lebbra  .

Solo l'acqua del fiume ( Apas) sara' in grado di stemperare quell'ego inflazionato riportando equilibrio in tutti e sette i chakra ( Naaman si immergera' per sette volte ) , restituendolo cosi' alla sua vita di tutti i giorni , a un quotidiano in cui portera' indelebilmente la certezza che non c'e' altro Dio se non quello che risiede in Israele... e Israele , si sa , risiede nel cuore dell'uomo , di ogni uomo  !
Quando Naaman esce dall'acqua e' un uomo nuovo , ha abbandonato il piani "inferiori" dell'ego , e' uscito dalla fabbrica delle sue lebbrezza interiori che affiorando sulla sua pelle la mangiavano distruggendola , dai chakra inferiori e istintuali ha toccato i chakra superiori , in Ajina chakra subisce l'effetto battesimale purificante , il suo terzo occhio si apre , ora vede , sa che e' sempre stato abitato di Dio , che la sua mente egoica gli aveva impedito di vedere !