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giovedì 10 novembre 2011

I GUNA....LE QUALITA' DELLA CREAZIONE

« O Arjuna! Sattva, Rajas e Tamas: queste sono le qualità che nascono da Prakriti, e attraverso di esse viene imprigionata saldamente nel corpo l'Anima imperitura ed eterna. »
(Bhagavad Gita, XIV, 5)



Nel sistema filosofico Samkhya, per Guna si intendono le tre qualità costituive della Natura materiale, detta anche Creazione o Prakriti, principio cosmico femminile, contrapposta al Creatore Purusha che ne è il principio maschile. Al contrario di Purusha, l'uomo cosmico passivo, testimone e senza attributi, Prakriti è dinamica, sempre in movimento, in costante evoluzione e trasformazione; e i Guna (chiamati anche agenti o costituenti) sono le cause di questo movimento, le fondamentali modalità di manifestazione attraverso le quali l'energia di Prakriti si manifesta nella vita. Prakriti, nel suo stato primordiale di materia indifferenziata, presenta i tre Guna in perfetto equilibrio tra loro; la rottura di questo equilibrio porta ad una modificazione della sostanza primigenia: ciò che ne consegue è la manifestazione. I Guna, quindi, sono le diverse qualità della manifestazione.

Sattva è la materia originale, il primo gradino della manifestazione, la luce che costituisce il substrato dell'esistenza; infatti, sia nella Bibbia che nei testi sacri indiani, Dio crea la luce attraverso la parola. Questa luce primordiale è estremamente vicina all'Assoluto, e ciò le conferisce il potere di generare altra materia, Rajas, che inevitabilmente subirà un deterioramento rispetto alla materia originale; e Rajas a propria volta, attraverso un ulteriore degenerazione, darà origine a Tamas.

                                Le diverse qualità dei Guna 



La filosofia indiana, con la tipica esigenza di classificazione e la convinzione della corrispondenza Macrocosmo-Microcosmo, attraverso la teoria dei Guna spiega tutti gli aspetti della realtà psicologica, esoterica e fenomenologica. I Guna infatti sono numericamente infiniti, così come gli stati di coscienza, anche se per praticità vengono distinti in tre categorie funzionali :

Sattva : luminosità, consapevolezza, saggezza, salute, solarità, virtù, pace, calma, felicità, vita.

Rajas : passione, attività, eccitazione, desiderio, egoismo, attaccamento, oscillazione, instabilità, dolore.

Tamas : ignoranza, oscurità, indolenza, pigrizia, inerzia, staticità, illusione, apatia, indifferenza, morte.

I tre Guna si possono ritrovare identici in ogni aspetto dell'esistenza: nella natura e nella vita così come in tutti gli stati di coscienza. Così, quando prevale Sattva la coscienza umana è caratterizzata da uno stato di serenità e chiarezza mentale; quando Rajas è predominante, la coscienza diviene attiva, dinamica, volitiva e piena di energia; quando invece prevale Tamas la coscienza è inerte, immersa mell'apatia e nel torpore. Quest'ultimo infatti corrisponde all'elemento terra e rappresenta l'inerzia, la condensazione, la solidificazione, la tendenza al basso, cristallizzazione dell'energia invece "qualificata" da Rajas e "essenziata" da Sattva.

Così, gli individui tamasici (il pigro e l'inerte) esitano ad essere attivi, temendo di stancarsi o di fallire; gli individui rajasici (emotivi e passionali) si tuffano a capofitto nell'azione cercando risultati immediati, e rimangono delusi quando questi non arrivano come si aspettavano; mentre gli individui sattvici (le persone dotate di equilibrio mentale) sono attivi, considerando l'azione il loro dovere; il successo e il fallimento non disturbano la loro equanimità, poiché essi lasciano a Dio i frutti dei loro sforzi, consapevoli di essere solo strumenti nelle Sue mani.

Nel capitolo XIV della Bhagavad Gita si descrivono ampiamente le caratteristiche dei tre Guna e le loro differenti manifestazioni.

                                    Guna e liberazione

Sempre secondo la Bhagavad Gita, nonostante i Guna abbiano caratteristiche molto differenti tra loro (se non opposte) tutti e tre "legano", ognuno a proprio modo, l'anima al mondo :
le tendenze sattviche, generando attaccamento alla felicità ;
le tendenze rajasiche, generando attaccamento all'azione ed ai frutti che ne derivano ;
le tendenze tamasiche', inducendo uno stato di pigrizia ed indolenza .

I Guna sono quindi i primi responsabili del ciclo delle nascite e delle morti e della trasmigrazione delle anime da un corpo ad un altro (Saṃsāra). Come si è detto, l'uomo è imprigionato da queste tre influenze; egli si trova quindi in uno stato di dualità e sofferenza, dal momento che la sua anima è spirituale e non materiale. Solo quando l'uomo diverrà capace di esercitare l'equanimità rispetto alle tre influenze dei Guna, potrà liberarsi ottenendo così Moksha (la liberazione)


« Avendo trasceso le tre qualità della Natura, che sono la causa dell'incarnazione fisica, l'uomo è liberato dalle sofferenze di nascita, vecchiaia, dolore e morte; ed ottiene l'immortalità. »
(Bhagavad Gita, XIV, 20)


SATTVA , uno dei tre " GUNA " - qualità costituenti la manifestazione visibile -  contraddistingue l'essere in sè , l'esistenza in sè , l'essenza , l'intelligenza , la luce intellettuale , in riferimento all'equilibrio , l'armonia , la luce della purezza . 

Lo Yoghi attraverso la disciplina del corpo e della mente , eliminando l'AVIDYA - ignoranza spirituale - di TAMAS GUNA , vincendo le passioni di RAJAS GUNA , accede alla " Luce " di SATTVA GUNA, la " Luce " di VIDYA - conoscenza spirituale - , sperimentando così lo stato " edenico " -paradisiaco - della ritrovata unità interiore , quando il Maschile ed il Femminile nuovamente riuniti , permettono l'esperienza del SAMADHI , lo stato cioè di BODHISATTVA , o " CORPO DI LUCE " , che si manifesta quando il " Dio Interiore " di ogni essere , è " liberato " - MUKTA - dalle catene dei condizionamenti , delle illusioni , e delle false credenze della mente , responsabile di ogni " dualismo " .

La tradizione iniziatica di Occidente indica questo itinerario conoscitivo come : VIA PURGATIVA ( Purificatio ) , VIA ILLUMINATIVA ( Illuminatio ) , e VIA UNITIVA ( Contemplatio ) e questi tre stadi sono ben illustrati nel dipinto di Raffaello noto come " LA TRASFIGURAZIONE" .

Yogacharya Eknathananda

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