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sabato 7 novembre 2015

LA VRITTI DEL POVERO LAZZARO

In un villaggio a pochi chilometri da Gerusalemme vivono tre fratelli , Lazzaro , Marta e Maria che i racconti evangelici renderanno famosi per la loro amicizia con il maestro Yeshuà , meglio noto come Gesù ; infatti il maestro era molto legato a loro e più volte si trova a soggiornare nella loro casa . Marta è il modello della persona sempre affaccendata , attiva , rajasica yogicamente parlando ; mentre Maria è decisamente più sattvica , meditativa , contemplativa , e finiranno entrambe per rappresentare la "vita attiva" ( karma yoga ) , Marta , e la vita contemplativa (kriya yoga ) , Maria , mentre Lazzaro , il più taciturno dei tre , anche perchè deve fare la parte per cui passerà alla storia , cioè quella del :

                                           morto !

E il morto , si sa , è decisamente silenzioso .

Gesù li amava questi tre fratelli al punto tale che in questa famiglia giocherà la sua carta più forte e cioè la :

                                 Risurrezione di Lazzaro

Eppure amandolo molto Gesù aspetterà tre giorni prima di correre piangente davanti alla tomba in cui era stato depositato da tre quattro giorni . Anzi i suoi discepoli dovranno insistere molto per farlo decidere ad accorrere . Ho scritto già un blog su questo argomento e quindi vi rimando alla sua lettura semmai siate interessati all'episodio . In questa sede per ò mi interessa approfondire e trattenermi su un aspetto che nell'altro (blog) non ho trattato e cioè la :

                                               VRITTI

in cui Lazzaro molto evidentemente era caduto prigioniero !
La parola sanscrita "vritti" viene tradotta sbrigativamente come : 

                   modificazione della coscienza (citta )

La parola anche se non impropria necessita però di un allargamento avvicinandosi più concettualmente all'idea di uno "stato di coscienza" alterato prodotto dalla variazione delle onde cerebrali in seguito a emozioni e sentimenti caricati di energia (prana) . Avviene in pratica che i nostri pensieri sotto l'effetto di cariche emozionali o affettive o sentimentali producono stati di ansia , angoscia , paura , terrore , gioia , felicità , ecc...ecc... tutti stati che trovano la loro sorgente energetica nel nostro piccolo ego narcisistico e solo la loro sospensione (khumbaka) apre la porta del "nirvana" ( assenza di modificazioni).

Ai discepoli smarriti che gli ricordano che Lazzaro 

                       < è morto da tre giorni

il maestro risponde serenamente che : 

                      < Lazzaro non è morto , ma dorme >

suscitando inevitabilmente le loro perplessità ; infatti Egli ben sapeva che Lazzaro era "caduto" in una vritti , quella della morte ed era prigioniero di essa , si trattava di "ri-svegliarlo" ed è proprio quello che farà di li a poco ri-svegliando Lazzaro dalla sua vritti , scuotendolo dal "sonno" in cui era caduto , facendo cadere dal suo corpo le "bende" di "avidya" che lo avvolgevano in una ragnatela di vritti tessute da Maya , la nostra mente egoica sempre in attività !

Infatti fintanto che siamo sottoposti alla tirannia del piccolo ego faraonico "sogniamo" tanto di vivere , quanto di morire , essendo la "VERA VITA", "VITA ETERNA" , quella che il VERO SE , Gesù , inaugura dicendo :

                 << IO SONO LA VITA e LA RISURREZIONE >>

ne consegue che Lazzaro e i parenti tutti discepoli compresi stavano sognando anche se in vritti differenti , in quelle del dolore parenti e amici , in quelle della morte Lazzaro , ma tutti stavano sognando , tutti dormivano anche se co un diverso grado di consapevolezza e Gesù questo lo sapeva in quanto 

                                         <autore della vita>

come dicono le sacre scritture  , che , lo ripeto non sacre in quanto parlano di fatti religiosi , ma in quanto sono scritte in uno stato di coscienza profonda ( prajnasthana) , uno stato raggiunto solo dai santi (rishi) , che ormai "liberati" (mukti) dall'ego empirico  , non più schiavi delle vritti , possono trasferirsi a piacere da uno stato all'altro in quanto capa ci di azzerare tutto ed entrare in "samadhi" , sospensione di ogni vritti e attività mentale lasciandosi il samsara alle spalle .

Un samsara in cui si sogna di vivere e di morire , ed è li che Yeshuà va a pescare Lazzaro , a tirarlo fuori dalla sua vritti di morte . Il libro tibetano dei morti , una sorta di manuale dell'oltre tomba , parla di un periodo di interregno ( Bardo) in cui l'anima permane per un periodo di circa quattro sei giorni prima di avviarsi al "loka" edenico o infernale che si si è acquistato con il suo karma .

                 < Dormire , sognare , forse morire  ? >

Si domanda Amleto rimanendo sulla soglia di una risposta che Yeshua formula in questa maniera : 

Dormire , sognare , vivere , morire , sono soltanto vritti di un sogno della mente (maya) che si agitano nel samsara , la VERA VITA risorge quando il VERBO-OM scioglie le nostre bende di morte ! 


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