Corpo, emozioni e spirito:
i tre livelli della sofferenza
Diciamolo subito : ancora
non vi è alcuna riprova scientifica a questo. Eppure
la convinzione che la quasi totalità delle malattie sia di origine
psicologica è un'evidenza che emerge da numerosi riscontri clinici.
Senza voler fare "di tutt'erba un fascio" e tenendo conto di tanti
fattori esterni come virus, batteri, agenti chimici, alimentari,lesioni
e traumi, malgrado questo, la clinica e l'esperienza con le persone
fa emergere questo dato sconcertante: i fattori interni,psicologici,
hanno un peso determinante se non addirittura scatenante in
moltissime malattie.
Per
fare un esempio: essere esposti ad un virus - andando a trovare un amico
influenzato - non comporta necessariamente contrarre l'influenza .Viceversa
non sempre si è stati esposti al freddo per essersi buscati un
bel raffreddore. Ma allora cos'è che veramente fa insorgere una malattia?
Molti autori sono convinti che l'etiologia di una malattia sia
un insieme di fattori interni ed esterni. Un bambino allergico al pelo
di gatto si trova ad accarezzare un micio, ma contemporaneamente il
suo vissuto interiore è disponibile ad accettare la malattia: ecco allora
comparire la reazione allergica. Quest'ultima non sarebbe emersa
(malgrado il bambino sia costituzionalmente allergico) se uno dei
due fattori non fosse stato contemporaneamente presente: il micio e
la disposizione interna.
Fin qui gli studi vicini alla medicina psicosomatica che sta avendo numerosi riscontri scientifici e sta aprendo nuovi ed affascinanti filoni di ricerca.Tuttavia l'affermazione che ancora non trova "pezze di appoggio"scientifiche è che tutte (o la maggior parte) delle malattie hanno origine prima di tutto nella psiche e nell'anima delle persone.
Fin qui gli studi vicini alla medicina psicosomatica che sta avendo numerosi riscontri scientifici e sta aprendo nuovi ed affascinanti filoni di ricerca.Tuttavia l'affermazione che ancora non trova "pezze di appoggio"scientifiche è che tutte (o la maggior parte) delle malattie hanno origine prima di tutto nella psiche e nell'anima delle persone.
Già alla
fine dell'800 la pensava così Edward Bach, il famoso medico inglese
scopritore dei 38 fiori che diedero vita alla Floriterapia. La sua
convinzione era che la malattia insorge quando lo stato d'animo della
persona è turbato da un'emozione negativa. Quello che va curato-
diceva Bach - non è solo la gastrite, ma la rabbia, l'intolleranza, l'invidia,
l'odio, la gelosia, l'acredine che fanno insorgere la gastrite.
Sicuramente nello stomaco di un malato di gastrite vivono colonie di Helicopter Pylori, ma esse hanno potuto attecchire e proliferare solo perchè l'animo della persona era appesantito da stati d'animo negativi, da inconsci sensi di colpa, da rabbie inespresse, da un'incapacità cronica di amarsi. E qui tocchiamo un punto importantissimo: la capacità di amarsi, di accettarsi per quello che si è e non per quello che si vorrebbe essere o avere.
Sicuramente nello stomaco di un malato di gastrite vivono colonie di Helicopter Pylori, ma esse hanno potuto attecchire e proliferare solo perchè l'animo della persona era appesantito da stati d'animo negativi, da inconsci sensi di colpa, da rabbie inespresse, da un'incapacità cronica di amarsi. E qui tocchiamo un punto importantissimo: la capacità di amarsi, di accettarsi per quello che si è e non per quello che si vorrebbe essere o avere.
Louise
Hay afferma in più occasioni che se attendiamo di avere
una casa più grande, o un lavoro migliore per cominicare ad amarci,
vuol dire che non abbiamo capito nulla del nostro stato di salute,
nè di ciò che veramente costituisce la qualità della nostra vita.
Ogni pensiero presente determina la nostra vita futura:l'opinione
che oggi abbiamo di noi stessi influenza la realtà al punto tale
che facilmente ci accadranno le cose che abbiamo pensato.
Attenzione , non si sta parlando del pensiero magico o animistico, secondo il
quale basta pensare ad un oggetto o un evento perchè l'oggetto compaia
o l'evento si avveri. Dico invece che se nel nostro inconscio siamo
convinti di non essere all'altezza, di non meritare nulla, di essere
colpevoli di qualcosa, o di essere arrabbiati per qualcosa,facilmente
anche all'esterno andremo a capitare in situazioni, circostanze
che avvereranno ciò che inconsciamente ci portiamo dentro. Si
tratta della conosciuta profezia che si autoavvera, secondo la quale
le convinzioni interiori - spesso inconsce - influenzano concretamente
la nostra vita.
Se un persona - ad esempio - è continuamente
convinta di essere criticata o perseguitata, facilmente si
troverà in situazioni in cui qualcuno realmente la criticherà. In altre
parole, tutti i nostri personaggi interiori, presto o tardi trovano
espressione in persone reali, le quali si comporteranno esattamente
come noi li viviamo internamente.
Il
significato della malattia allora va ricercato ad un primo livello sicuramente
nei batteri e nelle cause organiche, ma ad un secondo livello
anche nelle emozioni.
Ma
se le emozioni fanno parte del nostro bagaglio inconscio ,basterebbe
fare emergere dall'inconscio tali emozioni per non ammalarsi
più? Assolutamente no !
Noi
abbiamo bisogno della malattia:esattamente
come abbiamo bisogno di un buono stato di salute. Abbiamo bisogno
della malattia perchè senza di essa non potremmo fare quelle trasformazioni
che il nostro progetto esistenziale ci spinge a fare. Questo
è il terzo livello, quello appunto esistenziale , senza il quale la malattia non avrebbe significato e non
può essere spiegata. Naturalmente questo non significa che perseguire
il nostro progetto sia necessario ammalarsi: tuttavia spesso la
malattia è l'espressione di una cattiva comunicazione interiore tra il
nostro
Io psichico e il nostro Sè.
Tutti
noi desideriamo raggiungere quegli obiettivi che riteniamo desiderabili:
un'autonomia finanziaria, una compagna/o per la vita,qualche
figlio, una casa comoda ed accogliente, ecc. Ma quanti di noi sono
disponibili a fare i mutamenti interiori necessari per realizzare tutto
ciò?
Ognuno di questi obiettivi rappresenta un passo fondamentale
nella storia evolutiva delle persone: significa abbandonare
vecchie abitudini, modi di pensare obsoleti, significa morire
a vecchie modalità di relazione per passare ad una nuova vita. Ognuno
di questi obiettivi rappresenta una trasformazione profonda; rappresenta
una morte ed una rinascita.
< Crea in me un cuore nuovo , rinnova in me uno spirito saldo >
è la preghiera ardente che il salmista rivolge al suo Dio perchè faccia nascere in lui nuovi percorsi neuronali , nuove sinapsi , nuove categorie , nuovi atteggiamenti e stili di vita frutto di un cambiamento ontologico , pasquale !
< Crea in me un cuore nuovo , rinnova in me uno spirito saldo >
è la preghiera ardente che il salmista rivolge al suo Dio perchè faccia nascere in lui nuovi percorsi neuronali , nuove sinapsi , nuove categorie , nuovi atteggiamenti e stili di vita frutto di un cambiamento ontologico , pasquale !
Quando nel corso della vita di una
persona, un determinato passaggio evolutivo è maturo, è pronto per essere
oltrepassato, l'individuo deve attraversare una trasformazione profonda,
a volte dolorosa: una morte. Tutti vogliamo crescere ed evolverci,
ma chi di noi - per questo - accetta volentieri di morire?
Nessuno!
Ecco perchè nel nostro corpo, nella nostra psiche e nel nostro
spirito insorge un conflitto:
crescere o non crescere?
Lo spirito
dice saggiamente che è ora di nascere, la psiche non ne vuole sapere
e il corpo ne fa le spese.
Solo
il nostro Sè - la nostra parte spirituale - è in grado di comunicarci
la trasformazione esistenziale che la vita ci chiede di fare;
la nostra parte psichica insegue costantemente il piacere (perchè
andar via dalla casa materna: si sta così bene? Perchè affrontare
i sensi di colpa di lasciare sola una madre vedova? Perchè affrontare
il dolore della separazione? Perchè affrontare questa morte?) ;
e il corpo con il suo stato di salute diventa la pagina su cui
siamo liberi di leggere o meno il nostro cammino evolutivo in armonia
con le leggi della vita.
Nessun commento:
Posta un commento