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domenica 26 gennaio 2014

MOKSHA : UN VIAGGIO VERSO IL " NOME SUPREMO "




Rimane indelebile nella mia memoria di bambino la  sequenza del famoso film colossal di C.B. de Mille , " I DIECI COMANDAMENTI " , che vede un barbuto e possente Charlton Heston , nei panni di Mosè , intimare alle acque di un mare tempestoso di aprirsi , cosa che puntualmente avviene in un gorgogliare turbinoso di flutti spumeggianti che si ritirano formando due pareti di acqua e lasciando un varco asciutto nel mezzo permettono al condottiero e al suo popolo di passare indenni all'altra riva . Subito dopo le acque si riuniscono e sommergono il faraone e i suoi cavalieri che inseguivano gli ebrei . Con l'apertura delle Acque del Mar Rosso si conclude la prima parte del drammatico Esodo che aveva visto contrapposti per numerosi anni gli egiziani e gli ebrei loro schiavi . Va da se che l'egiziano e l'ebreo , più che realtà etniche e geografiche , rappresentano nell'economia del racconto biblico due realtà paradigmatiche che in un ambito metafisico potremmo identificare come il " falso se empirico " o ego / faraonico l'egiziano e l'uomo che cerca di liberarsi da questo abbraccio mortale in cerca di un nuovo spazio e di una nuova terra .
 
Ancora più sottilmente potremmo dire liberarsi da una vita puramente biologica per dirigersi verso una vita ontologica , divina . Il primo , l'egiziano , è un " ASURA " , il secondo , l'ebreo , un " SURA " ( vedi mio blog su tale argomento ) . "Ottenebrato " il primo , "illuminato" il secondo .
 
Attraverso una capillare pedagogia divina Moshè era divenuto un "liberatore" che doveva condurre il suo popolo verso una nuova terra , un nuovo modo di essere , dopo aver appreso una  "tecnologia interiore " a cui era stato iniziato nell'entourage dei maghi del faraone , che però essendo al servizio dell'ego empirico o falso se , la usavano per tenere schiavi gli uomini ; infatti i maghi non erano passati , come Moshè , attraverso una purificazione interiore , non erano entrati nel "roveto ardente" in cui invece era entrato Moshè , non avevano toccato il " Vero Se " o " IO SONO " trascendentale , anzi avevano cercato di "by-passarlo"   cercando di "cogliere il frutto " come i pro-genitori adamitici senza rispettare le regole che prevedono una " maturazione interiore " prima di arrivare a una sua degustazione esterna . Insomma si erano allontanati dal loro "centro" , dal loro "nucleo essenziale" e quando ciò avviene ci si avvia sempre di più verso la superficie , come l'uomo/donna moderno che "spacca" , "violenta" il nucleo dell'atomo solo per assicurarsi la sua potenza , il suo potere e causando da parte della natura "risentita" di questa violenza gli inevitabili contraccolpi , vedi Chernobyl , Fukushima , Nagasaki , Hiroshima e quant'altro . Il nostro mondo interiore è in un inestricabile rapporto osmotico con il mondo esteriore e viceversa .
 
 
Ma la tecnologia del faraone nulla può contro questo popolo perché il < Dito di Dio era con loro> riconoscono gli scienziati/maghi del faraone ; infatti il nucleo essenziale di questo popolo ha un nome :
                                                                    HASHEM
che , tradotto dall'ebraico significa :
 
                                                                    IL NOME 
 
 
Infatti " SEM " è il Nome , da cui deriva la parola " SEMITI " cioè : Portatori del Seme Divino
Sem è uno dei figli di Noè , gli altri sono Cam e Iafet , che si salvano dal diluvio . Essere semita vuol dire essere portatore di questo seme , che gli Yoghi chiamano " HIRANYA-GARBHA " , " GERME DIVINO "  , sacra sillaba " OM " , che lo yoghi deve partorire nella sua ascesi ( Tapas = ascesi = ardore spirituale ) per raggiungere la " MOKSHA " , la " Ri-nascita " , ovvero la liberazione dalla schiavitù del " SAMSARA " , la ruota delle reincarnazioni , in cui il suo ego/faraone , la mente egoica inferiore , lo tiene imprigionate con le catene di Maya / Matrix , la mente illusoria egoica .

 


MOKSHA , letta all'incontrario stranamente recita e anagramma HASHEM : IL NOME
 
Quindi per liberarsi è necessario raggiungere questo NOME , il nucleo divino di ogni essere . Fondamentalmente , da questo punto di vista , al di là delle razze che possono connotare i nostri tratti fisiognomici , siamo tutti " SEMITI " , portatori del seme divino . Se tale prerogativa fosse solo di un popolo , in questo caso quello ebraico , si potrebbe erroneamente concludere che il Padreterno è razzista avendo creato un solo popolo privilegiato , una " razza pura " , distinta dalle altre . Ma non è così , dal momento che  < tutte le cose sono state create > per mezzo del Verbo ( OM ) e dotate dello stesso nucleo  ( Hashem ) è impensabile pensare a un principio creatore univoco , a senso unico , sarebbe un Dio ariano , razzista e francamente ritengo che l'uomo/donna di tutto abbiano bisogno meno che di un Dio così !

< Se non vi convertirete , perirete tutti > dice il maestro cristiano ai suoi ascoltatori , come a dire che se non raggiungerete il vostro nucleo essenziale , Hashem / Om fallirete la vostra ontologizzazione , la divinizzazione  , vero motivo per cui siamo su questa terra . Perirete nei flutti come gli egiziani del racconto . I nostri conflitti esistenziali esterni ed interni hanno la loro sorgente in questa lotta tra l'egiziano e l'ebreo dentro di noi .
 
Anche l'egiziano è dotato di quel nucleo , solo che lo nega in se , non lo riconosce , alla stregua dei Farisei che non riconobbero il Cristo ( Vero Se ) in se stessi , lo negarono , lo uccisero , o meglio credettero di ucciderlo , nonostante fossero semiti si comportarono come i pagani , i Romani , Pilato , semiti anche loro , ma inconsapevoli quanto i primi , quindi entrambi "ANTI-SEMITI " , come gli egiziani che inseguirono Moshè  ( il cui nome letto anch'esso all'incontrario anagramma Hashem ) e il suo popolo e affogarono nei marosi agitati del Mar Rosso , così detto in quanto arrossato dal sangue dei loro corpi e delle loro passioni . Ma la traduzione non è esatta in quanto quel mare in ebraico si chiama " Yam Suf " , Mare del Limite o dei Giunchi .

 Il giunco è una pianta che cresce al limite tra la terra e l'acqua , segna il confine tra l'asciutto e l'umido . La terra asciutta nella bibbia simboleggia sempre il raggiungimento della coscienza , della consapevolezza , mentre le acque l'inconscio , ciò che deve salire in superficie , alla conoscenza e Hashem , il Nome , è nascosto proprio lì , nel profondo delle nostre " acque interiori " . I Diluvi , gli attraversamenti di mari agitati , rappresentano sempre questi psicodrammi a livello individuale e collettivo , eventi drammatici che destabilizzano le nostre false convinzioni , le torri d'avorio entro cui il falso se si barrica pur di negare Hashem  , il Nome , che altrimenti lo manda in frantumi come il faraone e tutti persecutori che si sono avvicendati nella storia .
 
L'attraversamento del Mar Rosso è la metafora simbolica di un "PARTO" , quello del NOME , di Hiranya-Garbha , del bambino natalizio che l'umanità porta nel suo grembo da sempre e che solo quando trova un grembo "mariano" può manifestarsi , ma non prima di essersi liberato dal faraone che lo incarcera , e ciò non può durare per molto . Perché come il feto non può rimanere nel mare del "LIMITE" della placenta materna , così il "germe divino" , Hashem , per sua natura infinito non può restare chiuso negli spazi angusti dell'egoismo faraonico , prima o poi si deve manifestare , o con un diluvio , come nel caso di Noè , o con una persecuzione , quella del faraone , o con una malattia (Giobbe) ; di certo Dio non può rimanere negli spazi angusti del Mare dei Limiti . < Se il chicco (shem) non muore , non porta frutto >  disse opportunamente il maestro e aggiunse ancora : < Chi vorrà salvare la propria vita la perderà , chi la perderà invece l'avrà salvata > . Che varrebbe a dire che chi vorrà salvare la vita biologica (bios) , come gli egiziani , la perderà nei marosi delle sue energie psichiche irredente che gli si ribellano contro ; chi invece si avventura nel Mare dei Limiti troverà la vita "ontologica" , divina , eterna , le sue energie redente lo porteranno all'altra riva , nella " Terra Promessa " dove scorre il latte e il miele dell'eternità e può bere il Soma , l'Ambrosia , il nettare degli Dei , l'Elisir .
 
In fondo quel mare tumultuoso di " VRITTI "  ( modificazioni mentali dovute al samsara )  che apre le sue acque , presagio di quella "rottura delle acque" sicuro preannuncio della prossimità del parto e che fa pensare al compimento felice di una psicoterapia quando tutti i " se separati "  si coagulano intorno al Vero Se , il nucleo , che così ritrovato dona una dantesca " Vita Nova " al paziente che si sente ri-unificato e carico di nuove energie , ri-nato a una visione nuova di vita , come i semiti che appena giunti sulla riva della salvezza prendono a danzare e cantare al ritmo dei cembali e dei tamburelli . Sulla riva opposta avevano lasciato il maschile aggressivo e violento del faraone , sulla riva della salvezza trovano il femminile danzante di Myriam , sorella di Mosè , che intona un canto che anticipa quello del " MAGNIFICAT " mariano .
 
                                Si il Magnificat è decisamente il canto della MOKSHA !
 
Lo Yoghi , quando Sushumna ( canale psico-energetico sottile lungo la colonna vertebrale ) si "apre" e lascia scorrere Kundalini , entra nel SAMADHI e fa l'esperienza di Myriam . Ha toccato il Verbo  ( OM ) , fa l'esperienza di HASHEM (OM) del Nome , si libera del Samsara / faraone , entra nella "tenda" del suo corpo come Noah dopo il diluvio e prova l'ebbrezza divina perché ha rispettato le regole , non le ha by-passate !
                                                         

                                    (  SIMBOLO IGNAZIANO DEL " NOME SUPREMO  )

 
Si abbandona ( Noè)  all'AMORE , alla Grazia , non ha bisogno di forzare , di praticare folli stage di PNL ( Programmazione Neuro Linguistica )  per fare miracoli o introdursi in soporosi stadi di magica virtualità in cui la Maya / Circe tenta di sedurlo e novello faraone tenerlo prigioniero .
Il serpente antico parla sempre la stessa lingua e offre sempre la stessa tentazione : < Se mangerai sarai come Dio ...> . I genitori adamitici cadono nella trappola di una conoscenza solo esteriore , non filtrato attraverso lo sviluppo di una vita interiore .
Noi non dobbiamo diventare , Dio lo siamo già , lo ha detto Lui < Voi siete dei , perché Io Sono Dio > , dobbiamo solo scoprirlo attraverso la meditazione e la vita interiore , perché è la che il NOME ci aspetta , per essere incontrato come il " roveto ardente " nel deserto dove era stato dimenticato dall'uomo/donna catturato dalla Maya esteriore !
In qualunque mare l'uomo/donna possa navigare il NOME lo raggiungerà sempre !

                                               
 
Yogacharya Eknathananda

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