Il quadro raffigurato è di Giovanni da Modena ( sec. xiv ) visibile a Bologna nella cattedrale di S. Petronio e facente parte di un grande ciclo pittorico che raffigura l'Inferno e il Paradiso . Non mi tratterrò su ulteriori particolari storico / artistici non essendo questo il mio campo di indagine che volentieri tralascio agli storici e critici d'arte sicuramente più ferrati di me in materia . MI limiterò invece ad elaborare alcune riflessioni metafisiche che l'opera mi ha suggerito durante una mia recente visita in quella città .
L'opera ricopre una intera parete nella cui parte superiore è rappresentato il paradiso e in quella inferiore l'inferno , quello appunto che vedete nella foto . Immagini terrificanti se rapportate all'immaginario del tempo , tra il 1200 e il 1300 , la filmografia moderna ci ha abituato , ahimè purtroppo , a ben altro , eppure , eppure , queste iconografie un po' ingenue alla vista di sguardo superficiale , da un punto di vista metafisico , yogico , contengono informazioni simboliche di profonda natura mistica per chi è impegnato in un percorso evolutivo di natura spirituale . Sicuramente la figura demoniaca centrale domina la scena ( vedi mio blog su Saturno , il divoratore) . Il colore nero del suo corpo richiama la sua natura "tamasica" ( vedi mio blog su tre guna ) , all'interno di una struttura circolare aperta che richiama una simbologia uterina . Il tamas è simbolo di inerzia (spirituale) ; di accidia ( vedi mio blog su 7 vizi capitali ) ; di passività mancante di ogni luce ; di "nigredo" ( vedi mio blog su l'Alchimia ) . Il tamas apre le porte ai "lati oscuri" della nostra personalità , che gli antichi chiamavano ( e sono ) "demoni" , cioè l'aspetto "distruttivo" della nostra "ombra" , che tanti guai ci procura soprattutto nell'ambito delle relazioni con noi stessi e con gli altri .
Il satana , divoratore , consuma tutte le nostre energie , fagocitando tanto quelle maschili , quanto quelle femminili . Quello che evidenzia la scena sono soprattutto lu due figure fagocitate , una nella bocca e l'altra nella zona genitale , che a livello fisio-psicologico rappresentano rispettivamente l'oralità e la genitalità , due zone da sempre molto attive nel territorio del corpo umano . Le prime immagini che la bibbia ci presenta sono quelle di Eva che coglie il "frutto" e lo porge ad Adamo e subito dopo entrambi escono , cacciati dal pardiso , con i genitali coperti dalla famosa "foglia" , che la tradizione vuole essere di fico , foglia che ha cinque punte , il riferimento ai cinque sensi che vengono richiamati all'esterno è palese . Il rapporto tra gola e sessualità è evidente . I guai molto spesso iniziano proprio dalla gola , da una alimentazione dissennata che si sostituisce in molti casi ad una sessualità mal vissuta se non repressa , che sfocia in patologie come bulimia , anoressia , diabete , obesità ; oppure in una lussuria sfrenata che si traduce in pornografia , oggettualizzazione dell'altro/a ; violenza carnale ; indifferenza affettiva .
Il corpo tamasico del demone denuncia soprattutto questo : distruzione di vita , incapacità di generare vita , sessualità morta , ossessiva , sottomessa all'egida della mente egoica inferiore inquinata da tre componenti fondamentali e cioè : GODIMENTO ( Buono da mangiare ) ; DESIDERIO ( desiderabile agli occhi , concupiscenza ); POTENZA ( desiderio di sopravvalere) . Il corpo tamasico si nutre di questi tre elementi e genera solo dolore , distruzione , perché si autodistrugge nella molteplicità della personalità egoica . I chakra coinvolti sono il Muladhara ( sessualità) e il Vishuddi (gola) . Una gola non purificata ( shodana) vomita parole prosaiche , profane , scollegate dal Verbo divino , il Mahamantra Om , parole che producono vibrazioni violente sul corpo e sulla mente e gettano il corpo e la psiche (anima) fuori dall'eden . Il demone , l'alieno , s'insedia nella personalità e diventa il conduttore della danza karmica all'insaputa dell'interessato.
IL corpo tamasico si nutre di godimento , desiderio , potenza egoica , utilizzando corpi compiacenti e sinuosi ; intere città ridotte a pub , osterie , ristoranti all'aperto in cui si mangia a tutte le ore il cibo spazzatura promosso dalle multinazionali dell'alimentazione ,le stesse poi che diventano le multinazionali della farmacopea . Giovanni da Modena con il suo dipinto è tra noi ancora più vivo che mai .Il corpo tamasico è un "sarcofago" , ben lontano dall'essere quel "corpo di luce" ( Bodhisattva ) abitato dal D-o interiore . E' un corpo di Asura ( vedi mio blog su Sura e Asura ) , un corpo indiavolato !
Tutta la "Via" dello Yoga mira alla trasformazione di questo corpo tamasico , plumbeo , in corpo sattvico (luminoso) , il " corpo glorioso di risurrezione " o " corpo di Luce " , allora si passerà nel piano superiore del dipinto , in Paradiso !
Yogacharya Eknathananda
L'opera ricopre una intera parete nella cui parte superiore è rappresentato il paradiso e in quella inferiore l'inferno , quello appunto che vedete nella foto . Immagini terrificanti se rapportate all'immaginario del tempo , tra il 1200 e il 1300 , la filmografia moderna ci ha abituato , ahimè purtroppo , a ben altro , eppure , eppure , queste iconografie un po' ingenue alla vista di sguardo superficiale , da un punto di vista metafisico , yogico , contengono informazioni simboliche di profonda natura mistica per chi è impegnato in un percorso evolutivo di natura spirituale . Sicuramente la figura demoniaca centrale domina la scena ( vedi mio blog su Saturno , il divoratore) . Il colore nero del suo corpo richiama la sua natura "tamasica" ( vedi mio blog su tre guna ) , all'interno di una struttura circolare aperta che richiama una simbologia uterina . Il tamas è simbolo di inerzia (spirituale) ; di accidia ( vedi mio blog su 7 vizi capitali ) ; di passività mancante di ogni luce ; di "nigredo" ( vedi mio blog su l'Alchimia ) . Il tamas apre le porte ai "lati oscuri" della nostra personalità , che gli antichi chiamavano ( e sono ) "demoni" , cioè l'aspetto "distruttivo" della nostra "ombra" , che tanti guai ci procura soprattutto nell'ambito delle relazioni con noi stessi e con gli altri .
Il satana , divoratore , consuma tutte le nostre energie , fagocitando tanto quelle maschili , quanto quelle femminili . Quello che evidenzia la scena sono soprattutto lu due figure fagocitate , una nella bocca e l'altra nella zona genitale , che a livello fisio-psicologico rappresentano rispettivamente l'oralità e la genitalità , due zone da sempre molto attive nel territorio del corpo umano . Le prime immagini che la bibbia ci presenta sono quelle di Eva che coglie il "frutto" e lo porge ad Adamo e subito dopo entrambi escono , cacciati dal pardiso , con i genitali coperti dalla famosa "foglia" , che la tradizione vuole essere di fico , foglia che ha cinque punte , il riferimento ai cinque sensi che vengono richiamati all'esterno è palese . Il rapporto tra gola e sessualità è evidente . I guai molto spesso iniziano proprio dalla gola , da una alimentazione dissennata che si sostituisce in molti casi ad una sessualità mal vissuta se non repressa , che sfocia in patologie come bulimia , anoressia , diabete , obesità ; oppure in una lussuria sfrenata che si traduce in pornografia , oggettualizzazione dell'altro/a ; violenza carnale ; indifferenza affettiva .
Il corpo tamasico del demone denuncia soprattutto questo : distruzione di vita , incapacità di generare vita , sessualità morta , ossessiva , sottomessa all'egida della mente egoica inferiore inquinata da tre componenti fondamentali e cioè : GODIMENTO ( Buono da mangiare ) ; DESIDERIO ( desiderabile agli occhi , concupiscenza ); POTENZA ( desiderio di sopravvalere) . Il corpo tamasico si nutre di questi tre elementi e genera solo dolore , distruzione , perché si autodistrugge nella molteplicità della personalità egoica . I chakra coinvolti sono il Muladhara ( sessualità) e il Vishuddi (gola) . Una gola non purificata ( shodana) vomita parole prosaiche , profane , scollegate dal Verbo divino , il Mahamantra Om , parole che producono vibrazioni violente sul corpo e sulla mente e gettano il corpo e la psiche (anima) fuori dall'eden . Il demone , l'alieno , s'insedia nella personalità e diventa il conduttore della danza karmica all'insaputa dell'interessato.
IL corpo tamasico si nutre di godimento , desiderio , potenza egoica , utilizzando corpi compiacenti e sinuosi ; intere città ridotte a pub , osterie , ristoranti all'aperto in cui si mangia a tutte le ore il cibo spazzatura promosso dalle multinazionali dell'alimentazione ,le stesse poi che diventano le multinazionali della farmacopea . Giovanni da Modena con il suo dipinto è tra noi ancora più vivo che mai .Il corpo tamasico è un "sarcofago" , ben lontano dall'essere quel "corpo di luce" ( Bodhisattva ) abitato dal D-o interiore . E' un corpo di Asura ( vedi mio blog su Sura e Asura ) , un corpo indiavolato !
Tutta la "Via" dello Yoga mira alla trasformazione di questo corpo tamasico , plumbeo , in corpo sattvico (luminoso) , il " corpo glorioso di risurrezione " o " corpo di Luce " , allora si passerà nel piano superiore del dipinto , in Paradiso !
Yogacharya Eknathananda
Nessun commento:
Posta un commento