Ci narra la bibbia che terminato il diluvio Noè in preda ad una felicità incontenibile ( e ti credo l'aveva scampata bella ) per lo scampato naufragio si abbandonasse nel segreto della tenda ad una abbondante libagione dopo essersi de-nudato di ogni abito . Per questo fatto Noè sarà considerato "patrono " dei viticoltori come " iniziatore " ai misteri del vino alla stregua di Dioniso che costituì l'equivqlente nel mondo greco dedito fin dalla notte dei tempi ai riti dionisiaci . Eh già , proprio così , il vino , prima di divenire l'idolo degli alcolizzati , era la bevanda degli dei , che abili coppieri , Ganimede in testa , mescevano in preziose coppe , che raccoglievano il "sangue della terra " , l'aquam-vitae dei latini , da cui l' " acqua di vita " degli alchimisti , o elisir , quell'acqua misteriosa che procura l' " ASC " ( Altereoutes States of Counscieness ) , quegli stati sublimi , che spostando gli "allineamenti con il " mondo ordinario" permettono di attingere a quello " extra-ordinario " (Peak Experiences) confinante con il primo , quasi un " universo parallelo" attingibile solo attraverso il "passaggio" di un " portale " magico , uno "stargate che il vino appunto apre , come tante altre droghe utilizzate nell'ambito di rituali religiosi o iniziatici , tipo il "peyotle" fungo messicano , o l'hashish, l'oppio ecc....
Insomma Noè , il giusto che < camminava davanti a Dio > e ne osservava il Dharma , la Legge , tanto è vero che è l'unico a salvarsi con la sua famiglia, il pio Noè raggiunge il " samadhi " ( stato unitivo di completa fusione con l'Uno ) , ma i testi non usano mai la parola ubriaco , il suo stato passa alla storia come "ebbrezza " , una sobria-ebrietas , da cui sobrietà , stato sicuramente alterato , ma gioioso , vivace , caratterizzato da risa e magari canzoncine sgangherate , ma non violento , non minaccioso . Una allegria che esprime l'eros quando è unito alla sua parte più profonda , al divino appunto , come la risata dell'anziana sterile Sara , moglie di Abramo , quando riceve la notizia della sua prossima maternità .
Questa è la " risata " che piace a Dio , risata che nasce dall'esperienza di Sat-Chit-Ananda , una esperienza trinitaria mista di Conoscenza (Sat) ; Coscienza (Chit) ; Beatitudine (Ananda ).
Si tratta dell'uomo/donna che scopre di essere Dio da sempre e ride , ma di una risata "femminile" , piena di vita divina , diversa dalla risata maschile , aggressiva , corrosiva che ha bisogno di deridere l'altro/a , di sminuirlo satiricamente. L'uomo/donna ride rivedendo tutta l'inutile e vana mascherata , annegata nelle onde di uno "tsunami" esistenziale , il diluvio , un battesimo che lo porta a nuova vita facendogli gustare un divino "REFRAMING".
Appena Dio nasce in lei (Sara) , la sua anima sussulta , come sussulterà qualche secolo dopo il grembo di Elisabetta , cugina della madonna , in cinta del Battista , all'avvicinarsi del Cristo , appena concepito nel grembo di Maria . La gioia di Dio quindi si annuncia la "ebrietas " , l'ebbrezza , la gioia , abbrezza ma mai ubriachezza , essendo quest'ultima uno stato "malato" dell'anima , avvelenata dai desideri iniqui della mente egoica inferiore , l'Adamo terrestre mai soddisfatto , sempre in cerca di divertimenti , di riferimenti esterni inquinati da ansia di possesso . Dio lo si può accogliere e allora si trasforma in una risata , ma se si stenta di possederlo violentemente si trasforma in una smorfia di dolore .
Insomma Noè , il giusto che < camminava davanti a Dio > e ne osservava il Dharma , la Legge , tanto è vero che è l'unico a salvarsi con la sua famiglia, il pio Noè raggiunge il " samadhi " ( stato unitivo di completa fusione con l'Uno ) , ma i testi non usano mai la parola ubriaco , il suo stato passa alla storia come "ebbrezza " , una sobria-ebrietas , da cui sobrietà , stato sicuramente alterato , ma gioioso , vivace , caratterizzato da risa e magari canzoncine sgangherate , ma non violento , non minaccioso . Una allegria che esprime l'eros quando è unito alla sua parte più profonda , al divino appunto , come la risata dell'anziana sterile Sara , moglie di Abramo , quando riceve la notizia della sua prossima maternità .
Questa è la " risata " che piace a Dio , risata che nasce dall'esperienza di Sat-Chit-Ananda , una esperienza trinitaria mista di Conoscenza (Sat) ; Coscienza (Chit) ; Beatitudine (Ananda ).
Si tratta dell'uomo/donna che scopre di essere Dio da sempre e ride , ma di una risata "femminile" , piena di vita divina , diversa dalla risata maschile , aggressiva , corrosiva che ha bisogno di deridere l'altro/a , di sminuirlo satiricamente. L'uomo/donna ride rivedendo tutta l'inutile e vana mascherata , annegata nelle onde di uno "tsunami" esistenziale , il diluvio , un battesimo che lo porta a nuova vita facendogli gustare un divino "REFRAMING".
L'ebbrezza , la gioia , la beatitudine , la risata , sembra unire tutti questi personaggi biblici , ma cosa in realtà li unisce ? Quale è il filo ( sutra ) che li lega ? Dove trae linfa questa ventata di eros divino che li investe e li attraversa ?
Genesi 9,20-27
20 Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare la vigna 21 e bevve del vino; s'inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. 22 Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. 23 Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all'indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre.24 Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse: 25 «Maledetto Canaan! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!» 26 Disse ancora: «Benedetto sia il SIGNORE, Dio di Sem; e sia Canaan suo servo!27 Dio estenda Iafet! e abiti nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!»
Beh atteniamoci al testo osservando che : egli ( Noè ) si < denudò in mezzo alla sua tenda > . Ora con il termine "tenda" notoriamente nella bibbia si indica il corpo . Noè ormai ha perso tutte le sue maschere , i falsi orpelli del piccolo/ego/faraone , andati definitivamente perdute nel corso del diluvio subito ; infatti i diluvi e le distruzioni bibliche come Babele , Sodoma , Gomorra , ecc , rappresentano l'andare in frantumi della vecchia personalità egoica , per lasciare il posto all"'Io Sono" trascendente , il Vero Sè , l'Uno , il Dio Interiore . La dis-struzione in senso biblico è la terapia divina per mandare in pensione le false illusioni , gli attaccamenti inutili , tutti strumenti di Maya (Vairagya) , proiezioni obnubilanti di Avidya , ignoranza spirituale .
Quando viene dis-messo tutto questo "falso" armamentario d'ignoranza , può allora , e soltanto allora rifulgere il " NOME " , cioè : IO SONO !
Il vero NOME che ogni essere porta chiuso in se, coperto da una coltre "plumbea" di Avidya , NOME che trapela solo al momento della " DIKSA " ( Illuminazione ) introducendo al Samadhi ( stato unitivo estatico ) .
Quindi l'ebbrezza di Noè è dovuta alla sua presa di coscienza in quanto "portatore " del NOME SUPREMO , l'IO SONO divino e trascendente , sperimentato all'interno della materia , il corpo .
I figli ( Sem , Iafet , e Cam ) non comprendono questa ebbrezza paterna , ancora non sono coscienti del NOME , e la considerano come ubriachezza , quindi cercano , Sem e Iafet , di proteggere il padre di coprirlo con una coperta entrando nella tenda ma avvicinandosi a lui camminando a ritroso di spalle , per non vedere la sua nudità , in atto di rispetto formale , mentre l'altro , Cam entrato per primo , irriguardoso e irriverente , vedendo il padre in quelle condizioni lo va a riferire ai fratelli irridendolo .
Al suo ritorno in sè il padre , saputo dell'accaduto elogerà Sem e Iafet e li benedirà , mentre redarguirà Cam e lo maledirà . Cosa è successo ? Perchè una reazione così forte da parte di un padre colto in un momento di particolare intimità ?
Nella tenda Noè fa esperienza di Dio , realizza la presenza del NOME in se , Cam il figlio irriguardoso entra nella tenda senza osservare " norme rituali " , come fanno invece gli altri due, Sem e Iafet , che entrano a ritroso portando una coperta , come un paramento sacro sacerdotale per proteggersi dalla " forza divina " che scaturisce dal NOME . Fintanto che non si è pronti , che il corpo non è pronto , come " nuova otre " , sono necessari "accorgimenti" rituali per proteggersi da " irruzzioni " repentine del divino , proprio per evitarsi i danni che invece si procura l'altro fratello , Cam che invece cade maldestramente nella trappola di sempre , cioè il tentativo dell'uomo/donna di by-passare l'osservanza rituale necessaria , tentando la "direttissima" , strada molto pericolosa , di cui avevano fatto già la prova i suoi progenitori adamitici .
La lettera ebraica " s " ( shin ) che compone "sem" ( nome ) la ritroviamo in uno dei figli , Sem appunto , avo dei " SEMITI " , cioè : PORTATORI DEL NOME !
Si evince , che siamo tutti "semiti " , in quanto figli di Dio , portatori del NOME !
Va da se che il piccolo/ego/faraone , un vero camita , odia a morte i Semiti , in quanto portatori di quell'IO SONO . Quando compare nella carne umana , trovando dei Noè , l'IO SONO decreta la fine , regno egoico inferiore , che di tutto per ostacolare e ritardare in ogni maniera il suo " Avvento " definitivo , al punto di decretare una strage di innocenti , come hanno fatto puntualmente gli erodi di ogni epoca , rappresentanti incarnati del piccolo/ego/faraone.
In questo quadro . l'ANTI-SEMITISMO si delinea oltre che una odiosa forma di razzismo , anche e soprattutto come una "avversione " al NOME . Cam , in fondo , è un ANTI-CRISTO antelitteram !
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