L'EPIFANIA si presenta come l'appuntamento del Natale con l'ultimo incontro in programma nei piani divini , quello con i Re Magi ( Gaspare , Baldassarre e Melchiorre come riportato in alcuni vangeli apocrifi ) in quanto come vuole il suo nome ( Epifania) che significa " MANIFESTAZIONE (fanos) del SACRO " . Un appuntamento dunque sacro , magico , con il nucleo centrale dell'Uomo , con la sua natura divina Cristica , Buddhica , purtroppo sempre più oscurato dalla plumbea polvere di Avidya ( ignoranza spirituale) che gli ha sovrapposto, ripescandola dal passato pagano , la vecchia tradizione della Befana , la vecchina inanellata carica di dolciumi e leccornie che va distribuendo per la case in dono ai bambini buoni e lasciando invece carbone a quelli cattivi .
Una banalizzazione dunque di un episodio che contiene in se una vasta e simbolica significanza sacra : infatti i Re Magi rappresentano l'archetipo dell'uomo/donna evoluto/a che ha raggiunto la "conoscenza" attraverso un percorso spirituale di progressiva illuminazione , quella che in termini psicologici potremmo indicare come "autorealizzazione" che sancisce il raggiungimento di uno stato " sovrano" interiore , libero da idee preconcette , da dogmi religiosi , proprie del piccolo se egoico da cui essi si sono "liberati" ( mukti ) .
Essi ( i magi ) incarnano l'archetipo del ricercatore spirituale che abbandona ( vairagya) ogni sicurezza , la casa , il territorio, la famiglia , quella che la moderna psicologia indica con il nome di ZC ... Zona di Conforto ... in vista di una meta divina , della Patria Celeste , trovandola nascosta in una umile grotta , riflesso di quella interiore , platonica . archetipo e luogo di ogni "trasformazione" , un "utero divino" ,mariano , è quello in cui il Vero Se luminoso e nouminoso prende carne .
Una banalizzazione dunque di un episodio che contiene in se una vasta e simbolica significanza sacra : infatti i Re Magi rappresentano l'archetipo dell'uomo/donna evoluto/a che ha raggiunto la "conoscenza" attraverso un percorso spirituale di progressiva illuminazione , quella che in termini psicologici potremmo indicare come "autorealizzazione" che sancisce il raggiungimento di uno stato " sovrano" interiore , libero da idee preconcette , da dogmi religiosi , proprie del piccolo se egoico da cui essi si sono "liberati" ( mukti ) .
Essi ( i magi ) incarnano l'archetipo del ricercatore spirituale che abbandona ( vairagya) ogni sicurezza , la casa , il territorio, la famiglia , quella che la moderna psicologia indica con il nome di ZC ... Zona di Conforto ... in vista di una meta divina , della Patria Celeste , trovandola nascosta in una umile grotta , riflesso di quella interiore , platonica . archetipo e luogo di ogni "trasformazione" , un "utero divino" ,mariano , è quello in cui il Vero Se luminoso e nouminoso prende carne .
IL colore della loro pelle , bianco , rosso , e nero , rappresenta le TRE GUNA ( cerca nella voce apposita della barra laterale del blog la voce : Guna ) , ovvero le "qualità" costituenti l'intera manifestazione creata , ma anche l'universalità di tutte le razze. Sono anche i tre colori dell'Alchimia , che indicano l'opera al nero , al bianco , al rosso , la cui miscelazione da luogo alla trasmutazione psico-fisica in chiave spirituale del corpo e dell'anima che si incontrano mediante la fusione di tutte le loro componenti .
L'uomo/donna re-integrato , ovvero avendo integrato al termine del processo spirituale tute le sue parti istintuali/animali , emozionali e mentali , diventa Re/Regina , i suoi "rimossi" esistenziali sono stati riportati in " Luce " (sattva) attraverso un "cammino interiore" (sadhana) guidato dalla " Stella Interiore " ( a cinque punte ) come quella che illumina la notte di Betlemme . Un pentagono in cui si inscrive l'uomo/donna cosmico/a di Vitruvio nel famoso e arcinoto disegno leonardesco .
Un uomo e una donna dunque universali , planetari , che nella
loro regalità assommano il Re , sovrano che governa con sapienza le sue popolazioni interiori ed esteriori ; ,il sacerdote/mago che con i suoi "poteri" ( siddhi ) celebra l'esistenza ed è capace di "trasformare" le realtà presenti ; il Profeta/tessa capace di "leggere" negli eventi e nelle Sacre Scritture ( Svadhyaya ) la Volontà ( icchà) divina favorendone la comprensione a coloro che sono sul cammino della conoscenza ( Jinana / Gnosi ) .
Essi portano in dono
ORO , INCENSO e MIRRA
Il primo l'Oro a simboleggiare la regalità , il dominio di se , la regalità del Bambimo Signore interiore della nostra personalità ormai realizzata e "fissata" in Luce che illumina .
Il secondo l'Incenso a simboleggiare l'aspetto sacerdotale con la funzione di elevazione propria dei sacri riti che favoriscono la purificazione istintuale , affettiva , emozionale e mentale , liberando un profumo che mette in contatto la materia bio-psichica con il mondo spirituale .
Il terzo , la Mirra un'erba ritenuta preziosa e rara nell'antichità , una vera panacea per molte malattie , che i "guaritori" utilizzavano nella preparazione delle ricette . La mirra simboleggia il potere lenitivo e guaritore del Vero Se' rappresentato dal Bambino Divino che come narrano i Vangeli guarirà molti infermi del corpo , dell'anima e dello spirito .
Toccare il Vero Se' per la medicina psicosomatica è il presupposto di ogni vera guarigione ; infatti la personalità egoica profumata dall'essenza del Vero Se , si trasferisce nell'Eternità dell Amore divino e qui trova la sua guarigione , tanto del corpo che dell'anima .
L' ADORAZIONE DEI MAGI anticipa di fatto la profezia del Cristo alla donna Samaritana e cioè : << Ne su questo monte , ne a Gerusalemme adorerete il Padre ... è giunto il momento ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno i Padre in Spirito e Verità ( satya) >> ( Gv 4,21-23 )
La notte natalizia è affollata di archetipi spirituali , tra essi scorgiamo i PASTORI , gente rude , incolta , tribale nei suoi costumi , purtuttavia capace di "SEMPLICITA' " che permette loro di aprirsi all'annuncio degli angeli e di "cambiare strada"; alla stessa maniera i Magi seppure intellettualmente dotati si caratterizzano per la "SEMPLICITA' " tipica di coloro che sono veramenti saggi e sapienti , e anche loro capaci di "cambiare strada " , soprattutto in presenza di Erode , io egoico istintuale , di cui percepiscono subito la pericolosità ; infatti Erode come tutti gli Erodi del passato , e del presente , e ahimè , anche del futuro , è interessato al potere , alla manipolazione , al possesso e qundi sapere dove si "nasconde" il "bambino d'oro" è per lui occasione di impossessarsi di una ulteriore chiave di un potere che non gli si concederà mai e che prepara la sua sconfitta ( di Erode ) con il "legno della croce" piuttosto che con il metallo della spada .
I tre RE che si inchinano riverenti e adoranti al Bambino simboleggiano anche le tre dimensioni evolutive dell'uomo/donna , quella istintuale/emozionale ; affettiva ; e mentale che si inchinano al principio spirituale ; ma anche il Passato ; il Presente e il Futuro che si inchinano davanti all'Eternità che in se li ri-assume e li porta a compimento .
Il racconto natalizio dunque interiorizzato , si offre come "portale" di accesso alla "meditazione" ( Dhyana ) sul cammino interiore che ciascuno di noi compie verso l'unica meta e tutti i personaggi archetipici concorrono a rendere questa "trans-formazione" un " passaggio pasquale " , alchemico , a dimensioni spirituali sempre più vaste , un cammino che ognuno di noi dovrebbe fare per incontrarsi con la propria identità più profonda , col Bambino Interiore , germoglio di vita , nucleo energetico , SE', che è in noi e la cui nascita dovremmo celebrare ad ogni NATALE , evitando di farla abortire in un marasma mediatico di panettoni , torroni , e cenoni che ormai ne hanno preso il posto nella mangiatoia di Betlemme !
Yogacharya Eknathananda
MEDITAZIONE PRATICA
1) Scegliere una immagine artistica raffigurante l' Adorazione dei Magi e porla davanti a se su un leggero rialzo come a formare un piccolo altare . Accendere una piccola candela che illumina la scena e favorisce il raccoglimento .
2) Sedersi davanti all'immagine in posizione di Loto ( Padmasana) , ma se avvertita difficoltosa sceglere una posizione diversa a terra o anche seduti ,ma con la schiena ben eretta e un po distaccata dallo schienale.
3) Condurre l'esperienza possibilmente lontano da rumori e in un ambiente silenzioso dopo aver staccato tutti i possibili contatti con il modo esterno .
4) Praticare Pratyhara ( ritiro dei sensi dal mondo esterno ) . Effettuare Tratataka ( concentrazione ) sull'immagine e percepire inizialmente il respiro nella zona addominale e diaframmatica
5) Osservare la scena e i suoi attori , Maria , Giuseppe , il bambino , il bue , l'asinello i pastori , i Magi , ... ecc...ecc...
6) Proiettarsi nella scena come se fossimo la presenti al momento e cercare di immaginare o percepire le domande o i pensieri che ogni personaggio archetipico formula nel suo cuore in vista dell'avvicinamento al bambino santo , al Vero SE . Che faremmo noi se fossimo li presenti ? Cosa diremmo a quel bambino ? Cosa gli chiederemmo ? Cosa gli offriremmo ? Siamo pronti una volta "vedutolo" e "adoratolo" a cambiare anche noi "strada" , come i Magi , a non passare più cioè sulle vie care a Erode , al suo egoismo , che spesso è stato anche il nostro ? Siamo pronti ad abbandonare ( Vairagya ) le nostre Zone di Conforto ? Siamo pronti a lasciare andare tutte le nostre vetuste e obsolete categorie mentali del vecchio Adamo a farci de-capitare come il Battista per avere una "testa nuova" , quella del Nuovo Adamo , del Verso Se' cristico ? Poniamo la nostra anima davanti a queste e altre domande che scaturiscono dal nostro percorso di Viandanti in cerca della Verità ( satya ) e vedreete che le risposte non tarderanno ad arrivare perchè come dice il salmista : < il Signore si fa trovare da chi lo cerca con cuore sincero > !
Buona meditazione
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