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martedì 27 dicembre 2016

MAUNA : IL KUMBHAKA DELL'EGO



La notte natalizia è una notte TEOFANICA caratterizzata da MAUNA , SILENZIO . La Teofania ( dal greco Teo = Dio .. Fanos = mostrare ... mostrare Dio ) ha sempre come premessa il silenzio ; infatti il Divino , il nucleo energetico , l'atomo,  intorno al quale ruotano gli elettroni rumorosi della personalità rumorosa , ama il silenzio , questi è la sua mangiatoia , la sua culla , la sua dimora prediletta . Quella notte a Betlemme c'era folla , movida diremmo oggi  , di coloro che si erano recati colà per il Censimento richiesto dal potere politico . Ancora oggi dopo duemila anni c'è rumore , ancora di più , alimentato dai rumori esterni delle auto , delle moto , delle folle vocianti metropolitane che vagano da un lato all'altro delle città , disperse nei deserti degli Outlet , nelle cattedrali del consumismo , ecc...; quindi ben  lontani dalla dimensione mistica della " Grotta Interiore " , l'utero femminile della ricettività  spirituale premessa di ogni nascita , ri-nascita e ri-generazione .

Il Maschile ( Giuseppe ) e il Femminile ( Maria ) sono estromessi , messi fuori dalla porta di alberghi interiori intasati da pensieri , preoccupazioni , conflitti esistenziali e sociali , che hanno occupato tutte le stanze . Unica alternativa rimane una grotta fuori città , dispersa nella campagna , luoghi deserti in cui il piccolo/ego/faraonico non ama andare semplicemente perchè li non lo riconosce nessuno , il Silenzio e l'Ego non vanno decisamente d'accordo , dove c'è l'uno non soggiorna mai l'altro .

Il Silenzio ( Mauna ) è in grado di procurare una grande "SOSPENSIONE" ( Khumbaka ) e proprio quel Khumbaka rende possibile il "parto divino " del Vero Se' cristico che illumina ogni oscurità personale e colletiva con la Vera Luce , che non è quella emanata dalle luci e dagli addobbi artificiali natalizi , ma la Luce ( Sattva ) che nutre l'anima e il corpo .

Il Natale dovrebbe essere la celebrazione del Silenzio , il Khumbaka delle anime adoranti ; ma forze "opposte" vi si oppongono perchè sanno che quella Luce decreta la loro fine ; infatti leggiamo nel Vangelo di Giovanni :

<< Una  Luce rifulge nelle tenebre , ma le tenebre l'hanno rifiutata >>

Il combattimento spirituale  si articola tra questi due poli :

                          Silenzio e Rumore Mondano

Oggi la Mondanità ( come dice saggiamente Papa Francesco ) :

            << Sembra aver preso in ostaggio il Natale >>

Le tavole natalizie ripiene di manicaretti , dolciumi e quant'altro intasano il Vishuddi chakra (gola) inquinato da cibo "tamasico" ( privo di luce ) ; il Manipura chakra (stomaco) saturo di cibo rajasico (passionale) , tutte le energie alimentari , non transustanziate , sono attirate verso il basso (muladhara e svadhistana chakra) , cioè nelle "zone oscure" del corpo , le tenebre , che escludono ogni eventuale luminosità residua . Bambini ormai alieni per lo più da ogni ricordo spirituale o religioso , interessati ai regali che un  ottuso e banale babbo natale porta loro . Molte sono le coppie di fatto , i "conviventi" che si accalcano a queste tavolate in cui sono presenti anche figli provenienti da nuclei precedenti e parentele stanche e sempre più i dissoluzione che vanno  e che vengono in nome di una Sacra Famiglia che di sacro non si sa più cosa abbiano e perchè dovrebbe venire celebrata .


Come giustificazione della festa è dunque rimasto il fatto storico , ma che certamente ha perso il suo "nucleo mitico" , e quando il mito è cancellato perde il suo potere  "vivificante" e le "oscurità" che esso è chiamato a "illuminare" ben presto dilagheranno e ottenebreranno i chakra superiori (Ajina e Sahasrara ) e il buio sarà ancora più profondo , ma per assurdo che possa sembrare proprio nella notte più profonda è possibile vedere le "Stelle" e una fra queste risplenderà sempre per Pastori (cuori semplici privi di ego ) e per i Magi ( Jinana Yogi .. cercatori di Satya / Verità ) che sapranno distinguerla tra le altre "artificiali" e seguirla in Khumbaka ... SILENZIO !

Eknathananda 


domenica 18 dicembre 2016

NATALE : IL KARMA YOGA DI SAN GIUSEPPE

La notte natalizia è affollata di personaggi che si dirigono verso la Grotta di Betlemme , una grotta ad un tempo fisica e interiore che richiama personaggi di ogni genere , terrestri come i pastori , i magi , e celesti come gli angeli , elementi della natura , animali , e cosmici come la stella , tutti insieme compongono il quadro che al proprio centro vede la Sacra Famiglia , Maria , Giuseppe e il Santo Bambino ; potremmo definirlo il quadro dei presenti perchè mancano altri personaggi , assenti evidentemente , che pure fanno parte del racconto evangelico , e cioè : Erode , i farisei , gli Scribi , i commercianti , ecc...ecc... 

Insomma tutti coloro che sono trattenuti da sua maestà l'Ego che li imprigiona nei piani più bassi ,  nei chakra che vanno dal muladhara al manipura ; infatti verso la grotta può dirigersi solo chi ha avvertito in anahata chakra ( Cuore) il misterioso richiamo del divino che opera a partire da questo chakra difficilmente raggiungibile da chi non ha sciolto i GRANTHI (nodi) delle prigioni esistenziali in cui sono avviluppati i personaggi succitati presi dalle loro beghe di potere politico , finanziario e religioso . Già perchè anche la religione è facilmente preda di smanie egoiche e narcisistiche e si trasforma facilmente in una pseudo-spiritualità Rajo-Tamasica che di spirituale non ha proprio alcunchè ; i nostri sono in 

                     " tutt'altre faccende affaccendati "  

e li la Sacra Famiglia non può trovare riparo perchè :

                             DIO e MAMMONA (interessi mondani)

non possono coabitare insieme ; infatti o regna  Satya ( Verità) o regna Avidya ( ignoranza spirituale...peccato) , due regnanti in evidente contrasto tra loro . La notte natalizia è la notte della Re-denzione , della Re-integrazione , è la notte del RE appunto , quello Divino , che opera il trasferimento dalla personalità del piccolo se' egoico e narcisistico all' ESSERE ( IO SONO ) e la disposizione dei cuori determina l'appartenenza a uno dei due gruppi , dei Presenti o degli Assenti , che ci porta a essere di fatto o Figli delle tenebre ( Asura ) o Figli della Luce ( Sura ) ; infatti il Cristo ( Lapis Occultum della tradizione alchemica ) o Pietra Filosofale , diventa " pietra di scandalo " di distinzione tra i due gruppi .

Tra tutti i personaggi presenti e in cammino verso la Grotta interiore , uno in particolare attrae la mia attenzione e cioè : 

                                       SAN GIUSEPPE

che trovo una figura di misticismo unico , vorrei definirlo un :

                                   Maestro di Silenzio ( Mauna )

un protagonista che in tutti e quattro i racconti evangelici non rilascia una parola che è una , nemmeno quando all'inizio apprende l'insolita "inseminazione " di Maria ( all'epoca quella in provetta ancora non esisteva ) e  "segretamente" ( dicono i testi ) "pensava di ripudiarla" , il che , secondo l'uso dei tempi , ne avrebbe determinato la lapidazione e la morte conseguentemente .
Invece "cadde in un sonno profondo" ( Prajinasthana = terzo stato della consapevolezza ) in cui gli angeli lo avvisarono della portata sacra dell'evento e quindi di "accettare" l'insolita situazione  .


San Giuseppe ( Maschile / Yang / Ha / Sole ) prende con se il Maria ( Femminile / Yin / Tha / Luna ) , dice il suo " SI " silenziosamente a Dio , si fa da parte , entra in Dhyana ( meditazione ) che è possibile solo quando l'ego/maschile ( attivo , analitico , razionale )  effettua Mauna (silenzio) per lasciare spazio al Femminile ( passivo , ricettivo , intuitivo ) . La meditazione (dhyana) non è possibile senza l'intervento del Femminile . La meditazione è "femminile" ( Osho) .

<< La meditazione è il tempio in cui quando entri sei veramente in un tempio >> ( Osho )

San Giuseppe , nome che in ebraico vuol dire "accumulatore" (esperienza , di saggezza , di conoscenza ) è raffigurato sempre in sotto fondo con lo "sguardo" che effettua "Tratak" (Concentrazione) su Maria e il Bambino , il Vero Sè Divino .  Così egli entra in Samadhi , in Svapnasthana ( sonno con sogni / Visioni ) e da ultimo in Prajinasthana ,  terzo stadio , ( Sonno profondo) in cui riceve la "sacre comunicazioni" , i voleri divini, portati dagli angeli . E' in quello stato "pieno" di consapevolezza che dice il suo " SI " interiore e ormai privo di ogni traccia di ego personale si mette " al servizio"di Madre e Figlio . Un esempio totale di Karma Yoga e Bakhti Yoga (Yoga devozionale del cuore ) effettua Isvara Pranidhana , devozione assoluta alla divinità interiore , propria dei santi ( Rishi ) .

Guida e conduce la Sacra Famiglia nella fuga verso l'Egitto per sottrarla alle grinfie dell'ego ( Erode ) , dando così l'esempio del Pater / protettore ; una volta in Egitto , sempre in sogno (Svapnasthana) riceve dagli angeli l'ordine di ri-entrare nella loro terra di origine . E ancora una volta risponde il suo " SI " alla divina volontà . Il SI di Giuseppe e quello di Maria procedono di puro accordo , mai disgiunti , un SI che in tanti cuori invece diventa NO , e dove non abita il divino la pace (Shanti) non può dimorare perchè l'ego è senza pace , la sua "cometa" è artificiale conduce all'ingresso dei templi dell'avere e del consumismo natalizio , in outlet in cui il bambinello è venduto a pochi euro e posto  nel presepe degli assenti  !

Eknathananda 

domenica 11 dicembre 2016

IL DHYANA DEI RE MAGI : L'INGRESSO NELLA CONTEMPLAZIONE

L'EPIFANIA si presenta come l'appuntamento del Natale con l'ultimo incontro in programma nei piani divini , quello con i Re Magi ( Gaspare , Baldassarre e Melchiorre come riportato in alcuni vangeli apocrifi ) in quanto come vuole il suo nome ( Epifania) che significa " MANIFESTAZIONE (fanos) del SACRO " . Un appuntamento dunque sacro , magico , con il nucleo centrale dell'Uomo , con la sua natura divina Cristica , Buddhica , purtroppo sempre più oscurato dalla plumbea polvere di Avidya ( ignoranza spirituale) che gli ha sovrapposto, ripescandola dal passato pagano , la vecchia tradizione della Befana , la vecchina inanellata  carica di dolciumi e leccornie che va distribuendo per la case in dono ai bambini buoni e lasciando invece carbone a quelli cattivi . 

Una banalizzazione dunque di un episodio che contiene in se una vasta e simbolica significanza sacra : infatti i Re Magi rappresentano l'archetipo dell'uomo/donna evoluto/a che ha raggiunto la "conoscenza" attraverso un percorso spirituale di progressiva illuminazione , quella che in termini psicologici potremmo indicare come "autorealizzazione" che sancisce il raggiungimento di uno stato " sovrano" interiore , libero da idee preconcette , da dogmi religiosi , proprie del piccolo se egoico da cui essi si sono "liberati" ( mukti ) .

Essi ( i magi ) incarnano l'archetipo del ricercatore spirituale che abbandona ( vairagya) ogni sicurezza , la casa , il territorio, la famiglia , quella che la moderna psicologia indica con il nome di ZC ... Zona di Conforto ... in vista di una meta divina , della Patria Celeste , trovandola nascosta in una umile grotta , riflesso di quella interiore , platonica . archetipo e luogo di ogni "trasformazione" , un "utero divino" ,mariano , è quello in cui il Vero Se luminoso e nouminoso prende carne .


IL colore della loro pelle , bianco , rosso , e nero , rappresenta le TRE GUNA  ( cerca nella voce apposita della barra laterale del blog la voce : Guna ) , ovvero le "qualità" costituenti l'intera manifestazione creata , ma anche l'universalità di tutte le razze. Sono anche i tre colori dell'Alchimia , che indicano l'opera al nero , al bianco , al rosso , la cui miscelazione da luogo alla trasmutazione psico-fisica in chiave spirituale del corpo e dell'anima che si incontrano mediante la fusione di tutte le loro componenti .

L'uomo/donna re-integrato , ovvero avendo integrato al termine del processo spirituale tute le sue parti istintuali/animali , emozionali e mentali , diventa Re/Regina , i suoi "rimossi" esistenziali sono stati riportati in " Luce " (sattva)  attraverso un "cammino interiore" (sadhana) guidato dalla " Stella Interiore " ( a cinque punte ) come quella che illumina la notte di Betlemme . Un pentagono in cui si inscrive l'uomo/donna cosmico/a di Vitruvio nel famoso e arcinoto disegno leonardesco . 

Un uomo e una donna dunque universali , planetari , che nella
loro regalità assommano il Re , sovrano che governa con sapienza le sue popolazioni interiori ed esteriori ; ,il sacerdote/mago che con i suoi "poteri" ( siddhi ) celebra l'esistenza ed è capace di "trasformare" le realtà presenti ; il Profeta/tessa capace di "leggere" negli eventi e nelle Sacre Scritture ( Svadhyaya ) la Volontà ( icchà) divina favorendone la comprensione a coloro che sono sul cammino della conoscenza ( Jinana / Gnosi ) .
Essi portano in dono 

                  ORO , INCENSO e MIRRA

Il primo l'Oro a simboleggiare la regalità , il dominio di se , la regalità del Bambimo  Signore interiore della nostra personalità ormai realizzata e "fissata" in Luce che illumina .

Il secondo l'Incenso a simboleggiare l'aspetto sacerdotale con la funzione di elevazione propria dei sacri riti che favoriscono la purificazione istintuale , affettiva , emozionale e mentale , liberando un profumo che mette in contatto la materia bio-psichica con il mondo spirituale .

Il terzo , la Mirra un'erba ritenuta preziosa e rara nell'antichità , una vera panacea per molte malattie , che i "guaritori" utilizzavano nella preparazione delle ricette . La mirra simboleggia il potere lenitivo e guaritore del Vero Se' rappresentato dal Bambino Divino che come narrano i Vangeli guarirà molti infermi del corpo , dell'anima e dello spirito .
Toccare il Vero Se' per la medicina psicosomatica è il presupposto di ogni vera guarigione ; infatti la personalità egoica profumata dall'essenza del Vero Se , si trasferisce nell'Eternità dell Amore divino e qui trova la sua guarigione , tanto del corpo che dell'anima .

L' ADORAZIONE DEI MAGI anticipa di fatto la profezia del Cristo alla donna Samaritana e cioè : << Ne su questo monte , ne a Gerusalemme adorerete il Padre ... è giunto il momento ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno i Padre in Spirito e Verità ( satya) >> ( Gv 4,21-23 )

La notte natalizia è affollata di archetipi spirituali , tra essi scorgiamo i PASTORI , gente rude , incolta , tribale nei suoi costumi , purtuttavia capace di "SEMPLICITA' " che permette loro di aprirsi all'annuncio degli angeli e di "cambiare strada"; alla stessa maniera i Magi seppure intellettualmente dotati si caratterizzano per la "SEMPLICITA' " tipica di coloro che sono veramenti saggi e sapienti , e anche loro capaci di "cambiare strada " , soprattutto in presenza di Erode , io egoico istintuale , di cui percepiscono subito la pericolosità ; infatti Erode come tutti gli Erodi del passato , e del presente , e ahimè , anche del futuro , è interessato al potere , alla manipolazione , al possesso e qundi sapere dove si "nasconde" il "bambino d'oro" è per lui occasione di impossessarsi di una ulteriore chiave di un potere che non gli si concederà mai e che prepara la sua sconfitta ( di Erode ) con il "legno della croce" piuttosto che con il metallo della spada .

I tre RE che si inchinano riverenti e adoranti al Bambino simboleggiano anche le tre dimensioni evolutive dell'uomo/donna , quella istintuale/emozionale ; affettiva ; e mentale che si inchinano al principio spirituale ; ma anche il Passato ; il Presente e il Futuro che si inchinano davanti all'Eternità che in se li ri-assume e li porta a compimento .

Il racconto natalizio dunque interiorizzato , si offre come "portale" di accesso alla "meditazione" ( Dhyana ) sul cammino interiore che ciascuno di noi compie verso l'unica meta e tutti i personaggi archetipici concorrono a rendere questa "trans-formazione" un " passaggio pasquale " , alchemico , a dimensioni spirituali sempre più vaste , un cammino che ognuno di noi dovrebbe fare per incontrarsi con la propria identità più profonda , col Bambino Interiore , germoglio di vita , nucleo energetico , SE', che è in noi e la cui nascita dovremmo celebrare ad ogni NATALE , evitando di farla abortire in un marasma mediatico di panettoni , torroni , e cenoni che ormai ne hanno preso il posto nella mangiatoia di Betlemme !

Yogacharya Eknathananda

                                  MEDITAZIONE PRATICA

1) Scegliere una immagine artistica raffigurante l' Adorazione dei Magi e porla davanti a se su un leggero rialzo come a formare un piccolo altare . Accendere una piccola candela che illumina la scena e favorisce il raccoglimento .

2) Sedersi davanti all'immagine in posizione di Loto ( Padmasana) , ma se avvertita difficoltosa sceglere una posizione diversa a terra o anche seduti ,ma con la schiena ben eretta e un po distaccata dallo schienale.

3) Condurre l'esperienza possibilmente lontano da rumori e in un ambiente silenzioso dopo aver staccato tutti i possibili contatti con il modo esterno .

4) Praticare Pratyhara ( ritiro dei sensi dal mondo esterno ) . Effettuare Tratataka ( concentrazione ) sull'immagine e percepire inizialmente il respiro nella zona addominale e diaframmatica 

5) Osservare la scena e i suoi attori , Maria , Giuseppe , il bambino , il bue , l'asinello i pastori , i Magi , ... ecc...ecc... 

6) Proiettarsi nella scena come se fossimo la presenti al momento e cercare di immaginare o percepire le domande o i pensieri che ogni personaggio archetipico formula nel suo cuore in vista dell'avvicinamento al bambino santo , al Vero SE . Che faremmo noi se fossimo li presenti ? Cosa diremmo a quel bambino ? Cosa gli chiederemmo ? Cosa gli offriremmo ? Siamo pronti una volta "vedutolo" e "adoratolo" a cambiare anche noi "strada" , come i Magi , a non passare più cioè sulle vie care a Erode , al suo egoismo , che spesso è stato anche il nostro ? Siamo pronti ad abbandonare ( Vairagya ) le nostre Zone di Conforto ?  Siamo pronti a lasciare andare tutte le nostre vetuste e obsolete categorie mentali del vecchio Adamo a farci de-capitare come il Battista per avere una "testa nuova" , quella del Nuovo Adamo , del Verso Se' cristico ? Poniamo la nostra anima davanti a queste e altre domande che scaturiscono dal nostro percorso di Viandanti in cerca della Verità ( satya ) e vedreete che le risposte non tarderanno ad arrivare perchè come dice il salmista : < il Signore si fa trovare da chi lo cerca con cuore sincero > !

Buona meditazione 

mercoledì 1 giugno 2016

IL PRANAYAMA DELLA DEA VESTA.......RENDE ROMA ETERNA !



TEMPIO DI VESTA AL FORO ROMANO
Il Tempio di Vesta, uno dei più antichi ed importanti santuari di Roma, ospitava il "fuoco sacro", simbolo della comunità e dello Stato ed era strettamente connesso con la Casa delle Vestali, insieme alla quale costituiva un complesso unitario denominato "Atrium Vestae". Il tempio fu eretto probabilmente nel IV secolo a.C. ed era costituito da un podio in opera cementizia rivestito di marmo, al quale si addossavano le basi che sostenevano un anello di 20 colonne corinzie scanalate che racchiudevano la cella, anch'essa circolare, all'interno della quale era custodito il "fuoco sacro" continuamente acceso: il tetto, conico, aveva un'apertura centrale che permetteva la fuoriuscita del fumo.

Va segnalato che nessun simulacro della dea era qui custodito, mentre invece si presume che una statua della divinità fosse contenuta nell'edicola situata all'ingresso della Casa delle Vestali. Nella cavità trapezoidale che si apriva nel podio, ed alla quale si accedeva soltanto dalla cella, probabilmente si deve riconoscere il "penus Vestae", il sito proibito alla vista di tutti tranne che alle Vestali, dove erano conservati i "pignora civitatis", ovvero gli oggetti sacri ai destini di Roma e "pegno" delle sue fortune, che Enea, secondo la leggenda, avrebbe trasportato da Troia: tra tutti il più importante era il Palladio, un simulacro arcaico di Minerva.

Quando l'incendio neroniano del 64 d.C. distrusse, con gran parte della città, anche il tempio e la Casa delle Vestali, le due costruzioni vennero sostituite, ad un livello più alto, dagli edifici attualmente visibili. Il tempio, pur attraverso numerose modifiche, conservò la forma e le dimensioni allora stabilite, insieme al nuovo orientamento, basato su quello prevalente del Foro Romano. Dopo la fase neroniana vi fu un totale rifacimento nel periodo di Traiano e poi un successivo restauro attribuibile alla moglie di Settimio Severo, Giulia Domna, in seguito all'incendio del 191 d.C., molto probabilmente mantenendo la stessa forma conferitagli dalla ricostruzione neroniana del 64 d.C. L'aspetto attuale è dovuto alla ristrutturazione del 1930, durante la quale furono utilizzati numerosi frammenti originali, completati da restauri in travertino. 

Il Tempio di Vesta a Roma ai piedi dell'Aventino nell'area del Foro Boario ( dove si teneva il commercio del bestiame , bovi, da cui appunto Boario ) ha sempre esercitato su di me un "flusso misterico" quando da bambino il tram ( allora ci passava) sferragliando nei pomeriggi caldi e assolati delle estati romane passava li accanto . Lo guardavo così rotondo circondato di colonne come guardiani della soglia a protezione dell'interno che non era accessibile , pena la morte ; infatti si trattava di un "luogo sacro" , legato per giunta alla sicurezza dello stato , della città . Oggi le motivazioni sono diverse da quelle di allora  , più prosaicamente manca il personale di custodia , tant'è , il "Fuoco Sacro della Città " si è spento da molto tempo e i segni si vedono , purtroppo . 

                                < OLIM ROMA NILO AMOR >

       < UNA VOLTA ROMA O NILO SI CHIAMAVA AMORE >

era la frase segreta pronunciata nell'ambito di un rito misterico dai sacerdoti in presenza dell imperatore .
Roma è la città dei Cesari , dell'ego faraonico (Roma) che ha preso il posto di AMORE ( Amor) , la personalità si è sostituita all'ESSERE , il transeunte all'ETERNITA' .

Probabilmente i presenti rito ignoravano questo significato esoterico , o quanto meno ne avevano perso il contenuto reale , ma la tanto declamata Città Eterna , come tutto ciò che assume dimensione di eternità non può disgiungersi dalla dimensione dell'Amore . La stessa parola traduce il latino A-MORS ovvero:
  
                               SENZA (A)  MORTE (MORS)

Il trasferimento dalla Gerusalemme Terrestre , quella dell'ego empirico faraonico , alla Gerusalemme Celeste , quella dell'

                             IO SONO TRASCENDENTALE

segna di fatto l'ingresso nell'Eternità . Dalla agostiniana città  degli uomini alla città di Dio .  
Ma che cosa in solido occorre per operare questo trasferimento ?



Occorre :

                                       CALORE ( tapas )

Occorre :

PASSIONE , FUOCO SACRO  ( tejas )

In queste poche parole si può identificare il contenuto del Pranayama , una vera e propria arte della respirazione , della meditazione , della preghiera .
Era questa l’ARTE SACRA delle Vestali impegnate a mantenere il “fuoco sacro” sempre acceso . Incarico non a caso affidato alla figura femminile , le vestali , depositarie per natura del fuoco corporeo  e quindi del prana vitale .
Uno Yogi che voglia raggiungere i traguardi “sottili” del Samadhi , non può ignorare questa arte nè tanto meno l’importanza del Femminile in questo processo di sublimazione tantrica .

Il tempio di Vesta costituiva il cuore pulsante dello stato . Uno stato senza “focolare” , senza “fuoco sacro” , è destinato a rovinare , esattamente come un corpo che rimane senza prana è destinato a morire .
Il “rituale” di Vesta dunque è un pranayama che accende la scintilla interiore e la fa scaturire all’esterno , quando ciò non si verifica , e il rituale è solo una forzatura dell’esterno che si trasforma in “ossessione” liturgica , vuoto cerimoniale senza anima . Già l’anima , che quando non è presente determina il raffreddamento di un corpo , di una famiglia , di una relazione , di una azienda , dello stesso ordine sociale che de-genera presto in caos e disordine . Nessun mito o fiaba può finire bene se l’eroe (Virat) non re-dime e ri-conquista la propria anima impersonata dalla principessa di turno .



Vesta è la fiamma interiore che ci mette in comunicazione con la sorgente vitale dell’energia , con l’ Essere , e ciò permette la potenzialità del pensiero si trasformi in atto , si materializzi ; infatti quando Vesta non è ri-conosciuta internamente , si proietta nelle cose esteriori e creiamo delle realtà effimere , che non durano a lungo . Si tratta di un pranayama posseduto dall’ego , di fuochi fatui , di semplice respirazione in cerca di potere psichico , si passa da Amor a Roma . Quando Vesta si ritirò , il fuoco sacro si spense decretando la Caduta dell’Impero Romano .

Vesta rappresenta la fiducia e la sicurezza , due dimensioni compagne , se viene meno una cade anche l’altra , come i nostri giorni delusi dalla politica impregnata di ego affaristico saturo di calore egoico e mancante di ogni sicurezza sociale , lavoro …ecc…ecc.  Vesta è lontana !
Quando non c’è alcun impegno interiore non ci possono essere moralità , visione o elevazione spirituale !

Vesta è concentrazione ( Dharana ) e Focalizzazione (Focusing)

Il fuoco sacro non arde più , il suo posto è stato preso da un altro fuoco quello delle coscienze dei nostri giovani attizzate dall’alcool e dalla droga nei falsi rituali di piazza che vanno sotto il nome di “ rave “ . Quando Vesta non c’è più lo si nota subito !


Eknathananda

giovedì 12 maggio 2016

ANGELI E DEMONI

                                         Da Krisnha....Bagavad Ghita


Ora ti rivelerò in modo completo questa conoscenza del fenomeno e del noumeno, al di là della quale nient'altro ti resta da conoscere.




Tra migliaia di uomini forse uno cercherà la perfezione, e tra coloro che la raggiungono, raro è colui che Mi conosce veramente.


"Nessuno, con i rozzi sensi materiali, può conoscere Krishna così com'è. Egli si rivela solo ai Suoi devoti, soddisfatto dell'amore e della devozione che Gli mostrano nel servirLo."

Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego - questi otto elementi, distinti da me, costituiscono la Mia energia materiale.

O Arjuna dalle braccia potenti, oltre a questa energia ne esiste un'altra, la Mia energia superiore, costituita dagli esseri viventi che sfruttano le risorse dell'energia inferiore, la natura materiale.

Tutti gli esseri creati hanno origine da queste due nature. Sappi per certo che di tutto ciò che è materiale e di tutto ciò che è spirituale in questo mondo Io sono l'origine e la fine.



La Baghvad-Gita è la bibbia dell'induismo , un testo particolarmente caro a tutta la tradizione Yoga ; infatti in essa sono narrate le gesta del nobile cavaliere Arjuna (= il puro)  , capo dei Pandava che si accinge a combattere l'esercito avversario , i Kurava , capitanati dal feroce usurpatore Duryodhana ,  nelle cui fila militano tanti suoi parenti ai quali egli non vorrebbe recare danno e tanto meno morte . Ma , ma ... Krishna ( Coscienza Cristica ) è accanto a lui , sul suo carro (= corpo) e gli fa comprendere che non può chiamarsi fuori da questa battaglia , che in termini epici ri-propone un tema caro a tutta la tradizione epica di ogni religione sotto ogni latitudine e cioè : la battaglia tra i " figli della Luce " e i  " figli delle tenebre " ; tra i " SURA " (= Pandava , esseri illuminati ) e gli " ASURA " (= Kurava ,  esseri ottenebrati ) ; insomma Angeli e Demoni sono sempre a confronto , protagonisti di una lotta perenne all'interno della psiche di ogni individuo e gruppo sociale .

Arjuna è interdetto all'inizio , titubante , dubbioso , amletico , sostanzialemente "depresso" !
Si può dire che questo grande stupendo libro inizia con la "depressione" di Arjuna . Quanti cammini spirituali e iniziatici sono iniziati con la "depressione" dell'eroe , stanco , avvolto nelle spire di un mondo esistenziale in cui , come l'Amleto shakespiriano non trova risposta , se non non fosse che a differenza di Amleto è affiancato dalla presenza luminosa e noumenica della coscienza cristica , Krishna appunto ; infatti sarà Krishna a convincerlo della necessità di questa battaglia , in cui è chiamato a sconfiggere i suoi nemici , che altro non sono che i suoi "nemici interiori" , così  come i Proci lo sono per Ulisse ( vedi mio blog sui Proci) , perchè fintanto che non ci si sbarazza di questi " ASURA" interiori , l'IO SONO , l'IO trascendentale non può "emergere" rimanendo relegato sotto la coltre "plumbea" di pensieri , desideri , emozioni , ispirati dai piani coscienziali (chakra) inferiori della mente egoica. L'eroe , alla fine convinto dalle motivazioni di Krishna , si deciderà a combattere e ad operare quel "passaggio alchemico" ben noto come il " descensus ad inferos" , la " discesa agli inferi" in cui andrà a "riscattare" e "redimere" le sue parti asuriche , oscure , irredente .

E una battaglia , il confronto con la propria "ombra" , cui prima o poi ogni uomo/donna è chiamato/a ..
La battaglia tra le due fazioni ; Sura e Asura , si svolge sul "Kurushestra " , il "campo della Legge Divina , sul quale approdiamo appena nati , esseri divini dimentichi della propria origine , come Arjuna , figlio di un semidio , che deve combattere per ri-conquistare la sua eredità divina .
Tutti i campi che incontreremo nella nostra vita come il : campo politico , campo sociale , campo finanziario , campo familiare , campo sportivo , campo affaristico , campo universitario , altro non sono che i "campi" riflessi riflessi del Kurushestra  e sui quali siamo chiamati a combattere a confrontarci con il proprio nemico , Duryodhana , capitano di una " Legione " di demoni .

La POLITICA rientra nel novèro di questi campi e rappresenta in un certo senso quello dove le "passioni" sono più sfrenate ,perchè più soggette alla schiavitù di "vizi" legati al desiderio del possesso, del potere , del sesso , della manipolazione , vizi che , a volte , si mascherano anche di "religione" per darsi una parvenza di credibilità , e di umanità acquisite a buon mercato , ma in ogni caso sempre radicate in quella parte "rettiliana" ( cervello rettiliano = cervello primitivo = sopravvivenza ) che si nasconde proditoriamente per " fare gli interessi del popolo " , dice lei , ma non è vero !
Gesù chiamò questa razza (rettiliana) con l'appellativo (guarda caso) di : RAZZA DI VIPERE !
Rettili appunto !

La politica relegata ai primi tre chakra ( muladhara , svadisthana , manipura ) infestati da demoni tamasici e rajasici delle passioni e dei desideri insani , raramente raggiunge il piano del cuore ( Anahata chakra ) e quindi il panorama di questa aerea è affollato per lo più da uomini/donne mediocri che si dilaniano in estenuanti lotte di potere , infarcite di violenza verbale e , a volte ,  tragicamente fisica . La storia è piena di esempi brutali come : desaparicidos in Argentina ; i campi di concentramento Hitleriani ; gli scontri tribali tra Tutsi e Hutu in Africa...ecc...ecc....
Nella politica si " semina " facilmente vento , e il raccolto karmico non può che essere "tempesta" .

Anche i racconti biblici ci narrano sovente di battaglie tra questa e quella fazione , tra un regno e l'altro con coinvolgimento nella faida di intere popolazioni e tribù , guerre e conflitti ereditati dai nostri tempi moderni , che vedono ancora Israeliani e Palestinesi fronteggiarsi in un conflitto che potremmo definire senza fine . Il cervello rettiliano sembra ancora possedere la prima posizione , ancora non ha ceduto il posto nemmeno a quello seguente , il cervello mammifero , non parliamo poi della "dura madre " nuovo di appena quindicimilioni di anni fa ,  quello civilizzato per intenderci , è ancora di là da venire .

Per questo la potenza della Kundalini-Shakti rimane relegata alla terra dei piani inferiori , vi striscia sopra e costringe i suoi posseduti a una dimesione "dualista" , separativa , quindi "diabolica" !

Quando essa (kundalini-Shakti ) s'innalza oltre il manipura e raggiunge i chakra superiori (Anahata , Vishuddi , Ajina ) allora possono presentarsi alla ribalta uomini come Gandhi , Martin Luther King , Salomone , ....Sura , uomini illuminati che sono passati all'utilizzo del terzo cervello e umanizzano le strutture sociali con la loro presenza . Ma gli Asura , i rettiliani , possono solo dar luogo a governi iniqui , espressioni di lobbies , di multinazionali fammeliche che non esitano a propinare il peggio del peggio pur di arricchire le loro tasche e salvare i propri interessi . In questo contesto " irredento " anche quanti si oppongono con altrettanta violenza a questa violenza , opponendovi il loro ego altrettanto rettiliano , una volta giunti al potere finiscono per riproporre gli stessi schemi repressivi dei predecessori , inevitabilmente una nomenklatura ne sostituisce un'altra , perchè il problema di fondo rimane irrisolto ; infatti  ai primi "tre piani" della mente egoica , il pensiero dell'Altro è relegato all'ultimo posto . Anzi non c'è proprio posto . Pertanto il regnante o il primo ministro la cui kundalini-Shakti ( coscienza cosmica ) rimane ancorata in questi primi tre piani e non abbia raggiunto Ajina-chakra ( terzo occhio o vista spirituale ) per cui sia in grado di esercitare il " giusto discernimento " ( = Viveka), costui o costei , rimane imbrigliato nelle maglie di Maya , delle sue proiezioni illusorie , immerso nella Matrix "irredenta" . Quindi ogni governo caratterizzato da questi elementi , sarà sempre una realtà "irredenta" e soggetta agli egoismi di parte .


E' di questa realtà che Krishna parla ad Arjuna per convincerlo a uccidere le sue "false proiezioni " che imprigionano il suo IO SONO trascendentale !

La politica può essere redento solo da chi sia stato già redento . Per insegnarci questo sono comparsi nella storia i grandi Avatar , manifestazioni plenarie di Dio ( Cristo , Buddha , Mahavira ) , ma invero sono stati rari gli Arjuna , e molti i Duryodhana !

Eknathananda

venerdì 29 aprile 2016

LA VERITA' TI FA MALE LO SOOOOO .........



Così recitavano le strofe di una vecchia canzone .....che ben introduce l'argomento del dipinto che ci mostra un Pilato di spalle che indica con la mano alla minacciosa e vociante folla sottostante lo

                                  ECCE HOMO 

un povero uomo malmenato e dolente ridotto appunto “ecce omo” come si usa anche nel linguaggio corrente per indicare un poveraccio , perchè così i Vangeli ci descrivono Gesù appena uscito dalla tortura subita nell'ufficio di Pilato , il potente console romano che la moglie Valeria Procula aveva invitato a non infierire  su quel povero cristo ( è il caso di dirlo ) che tutti vogliono morto . 

Valeria ha avuto una visione onirica notturna , il “Femminile” ancora prima della Maddalena percepisce in “stato di sogno” ( svapnasthana ) un “qualcosa” di diverso in quel debole essere malconcio che ora sosta sul Litostrato (pavimento di marmo)  cercando di “sciogliere” il “durezza" di quel “ Maschile” pagano, militare ,  impegnato solo a conservare la sua poltrona di potere . 

La coscienza di Pilato però “traballa” è oscuramente toccata , fa resistenza ,  mostra le spalle a “ Satya” (Verità) che però indica anacronisticamente  con il dito ; si trova (Pilato)  in “mezzo” a due mondi , quello fisico della folla e quello metafisico del Cristo , due piani di ascolto e di coscienza diversi ; il suo sguardo “fissa” (Trataka)  la “molteplicità” anonima del samasara (mondo della mente egoica) composto dalla folla e dietro c’è il “silenzio” (mauna) mistico dell’uomo di Nazareth ancora più terrificante per quel piccolo ego faraonico impegnato in giochetti ignobili di potere che alla fine trovano solo una soluzione : 

                              LAVARSENE LE MANI !

Il Pilato sospeso tra due “piani” rappresenta simbolicamente  una coscienza ancora non maturata , ma in qualche maniera “toccata” da una intuizione (Valeria Procula il Femminile) che lascerà un segno dentro di lui indelebile perché quando si incontra Satya , la vita non sarà più la stessa di prima !

Pilato come tanti , molti , altri è "polarizzato" su un solo piano di coscienza , quello "materiale" in cui ogni possibilità spirituale è seriamente inibita . Il piccolo "ego" faraonico avverte come pericolo l'avvento del mondo spirituale   al punto tale di inventarsi anche le religioni pur di crearsi delle barriere protettive che gli assicurino una " zona di conforto" pseudo-religiosa infarcita di cerimonie e piccoli riti ben lontani però da una calorosa e tapasica passionalità che coinvolga tutto l'apparato psico-fisico-spirituale . 

E' quella folla fanatica e dogmatica che vuole il Cristo morto perchè attenta pericolosamente alla sua "zona di conforto" . Quando le religioni , tutte le religioni , raggiungono questo acme di Avidya (ignoranza spirituale) diventano religioni de-semantizate , perdono il loro nocciolo spirituale e si trasformano in asfissiante fondamentalismo , perchè perdono il contatto con la :

                                    ESSENZA

con il loro centro , si mummificano , si trasformano in vuoti cerimoniali sabbatici , domenicali , religioni meccanicistiche senza 

                                      TAPAS

"Ardore Spirituale" che contraddistingue l"uomo dei dolori" in piedi , muto davanti a tutti quei "noi" ipocriti che affollano la scena in cui sono attivi solo i piani dei chakra più in basso , quelli istintuali ( Muladhara ; Svadisthana ; Manipura ) traversati da correnti rajo/tamasiche sature di igmoranza spirituale . Solo Satya domina in alto vestita beffardamente di rosso , con una corona di spine in testa , e una canna in mano che funziona da scettro . 

Sembra un "pazzo" quell'uomo in silenzio altro che un Re  agli occhi del "mondo" in effetti lo è (folle) e proprio in questo suo "spogliarsi" di ogni indentità che egli raggiunge il cuore della "iniziazione" , perchè la "Moksa" (Liberazione) consiste nel disfarsi delle maschere che il piccolo se faraonico ha indossato in tutte le sue esistenze !

Om shanti
Eknathananda

                                     MEDITAZIONE

1) Mi siedo comodamente , se non ho difficoltà articolari mi siedo in Loto o Mezzo Loto ( Padmasana o Ardhapadmasana) . Mi interiorizzo osservando semplicemente il respiro nell'addome , nel torace , e nelle clavicole . Se si affacciano pensieri estranei non mi affanno a scacciarli , li osservo semplicemente , andranno via da soli . Rimane solo chi si sente attenzionato , in caso contrario percependo il disinteresse si allontana .

2) Osservo la scena rappresentata dal dipinto  , gli attori in gioco , il Cristo , Pilato , la folla sottostante , i personaggi di contorno , gli arredi , il luogo , la posizione dei corpi , ecc...ecc...lasciando scorrere eventuali  considerazioni che si affaccino stimolate dalla scena in atto . 

3) Mi inserisco nella scena con i miei abiti , come se facessi un "salto" all'indietro nel tempo , anch'io sono inserito nella scena , ma non visto dai presenti . Un muto testimone oculare che vede , ma non è visto .

4) Osservo i personaggi in primo piano , sulla sinistra maschili , un funzionario , forse il segretario di Pilato , anche lui romano , distante dalle beghe religiose di quello "strano" popolo ; i militari con i torturatori che hanno da poco terminato il loro manesco lavoro e ormai in attesa di ri-prendere e portare a termine il lavoro nefasto intrapreso ; poi al centro Lui , il Cristo , mestamente silenzioso e dolorante ; di lato affacciato alla balaustra , concitante e gesticolante un Pilato ansioso di portare a termine quel lavoro "sporco" ; e di lato sulla destra figure muliebri , in primis Valeria Procula , la moglie di Pilato , con lo sguardo perso nel vuoto e traversato da un oscuro presentimento notturno che aveva confidato a Pilato nella speranza di distoglierlo da quell'insano processo di condanna di un "giusto" che non aveva fatto alcunchè di male .

5) Osservo e mi domando : Dove è il mio cuore ? A quale distanza mi trovo dal Cristo con la mia vita ? Sto sul Litostrato (pavimento) con Lui pronto a condividerne la sorte , fino a farmi sbeffeggiare dagli " Anticristi " che formano la folla in basso , vociante , immersa nel samsara infernale delle proprie passioni , dei propri vuoti esistenziali che cercano di riempire con richieste di morte . Anime morte , ipnotizzate , macchine biologiche pilotate dalle "menti" occulte del potere politico e finanziario blindato nei palazzi del potere che si intravedono nella scena rivestiti di marmi bianchi e luminescenti che rivestono anche le sinagoghe di un'altro potere , quello religioso del Sinedrio che ha visto i suoi commerci nel tempio frustati dal piccolo e indifeso uomo di Nazareth , ora li in piedi sul litostrato e subire la violenza di tutti .

6) Dove sono io ? Con l'ottuso funzionario in primo piano con la mano sul fianco a guardare una scena di cui non capisce un'acca ; o con i soldati che hanno oltraggiato quel corpo ,ma non certo affermerò , quando mai l'ho vilipeso quel corpo ? Il corpo del maestro , quando mai ? Sicuro ? Sicuro che non ho mai infierito contro questo corpo che porto addosso , che poi è il suo; infatti Egli è il Verbo , ha fatto tutte le cose ,le visibili e le invisibili , ergo , questo mio corpo il corpo di tutti è il corpo del Verbo che sicuramente in più di una occasione ho oltraggiato con la mia violenza fisica , verbale , mentale , emozionale , in qualche e più di una occasione, si probabilmente qualche posto di caporaletto in quelle fila di soldati me lo sono conquistato , anch'io ho giocato alla "schiaffo del soldato" , contro qualche povero cristo , a casa , in ufficio , o altrove , non ultimo il mio corpo infierendo su di esso con lussuria o gola sfrenata in gozzoviglie alimentari .

7) Dove sono io ? Con quel Pilato che pianifica solo strategie aziendali per garantirsi il suo posto al sole magari a detrimento di altri aventi diritto , pronto a fargli le scarpe per procurarmi "visibilità" ? Con quel Pilato che volentieri evita responsabilità "lavandosi le mani" .
" Nulla saccio , Nulla Viddi , Nulla Feci " nello stile del miglior rappresentante di Cosa Nostra ? Con quel Pilato intimamente pagano che con le spalle rivolte al Cristo indica , per assurdo , con la mano proprio Lui , il Cristo?
In quella scena Pilato sembra assurdamente il suo (di Cristo) principale testimone ? Quella scena nasconde una profezia ; infatti Pilato è un " Gentile" , apparteneva alle "gentes" , i pagani che furono raggiunti per primi dopo gli Ebrei dal Cristianesimo nascente . Pilato presenta proprio le ambasce , i dubbi , le ambivalenze della coscienza pagana che è chiamata ad "aprirsi" a quella presenza silenziosa e nouminosa incombente alle sue spalle !

8) Chi sono io , cosa spartisco con quelle donne presenti sulla sinistra , in particolare Valeria Procula moglie del procuratore romano ? Una presenza trepidante , visionaria , ancora più Sibilla che non matura profetessa ? Cosa condivido con quel femminile che si insinua nel mentale logorroico e razionale del marito come un "virus emozionale" che finisce per logorare le sue certezze , rendendolo inquieto , gesticolante , altalenante tra la folla fondamentalista , inferocita , e quel povero silenzioso uomo malmenato alle sue spalle ? Valeria è già entrata in una fase pre-cristiana perchè "intuisce" che una nuova era bussa alle porte della storia , quella del Cristo !! Solo il Femminile da l'accesso alla meditazione ( Dhyana ) e lo sguardo di Procula già dice dove è il suo cuore ?

                                 CHI SONO IO ?




venerdì 15 aprile 2016

DAL CORPO DI SOFFERENZA AL CORPO AUTENTICO



Tra i tantissimi e molteplici racconti disseminati negli scritti della tradizione vedica orientale e che riguardano vicende e avventure del dio Shiva ne figura uno molto significativo che spiega anche il colore bluastro della sua gola quando apre la bocca ; infatti si narra che durante la lotta tra i Sura (Angeli) e Asura (Demoni) intenti a tirare la corda dalla propria parte per produrre il movimento della "Montagna d'oro", un vero "frollino cosmico" immerso in un oceano di latte così da produrre l'"Amrita" , il "Soma" , il sacro Elisir dell'immortalità .

 Però questa operazione mal-condotta finì per produrre "veleno" , il " kalakuta " , che avrebbe avvelenato tutti , Dei compresi , se non fosse intervenuto provvidamente Shiva che ingoiò tutto il veleno in un sorso . Un bel racconto dunque che ricorda un pò quelle fiabe che finiscono con il famoso  < e vissero tutti felici e contenti> che accompagnava le palpebre dei nostri occhi di bambini verso il sonno ristorante della notte . 


Già , ma come sappiamo bene , tutte le fiabe contengono un significato "nascosto" , che anche in questo caso non manca ; infatti il racconto ci dice che le nostre "frizioni" interiori , i conflitti esistenziali che ci "tirano" come una corda da una parte e dall'altra , che stressano il nostro corpo e la nostra psiche , alla lunga producono "veleni" biologici che attaccano i nostri organi e li squilibrano , e così invece di bere il "soma della vita" , finiamo per bere il veleno, che si travasa poi anche nei nostri rapporti con l'esterno , nelle relazioni sociali , affettive , ecc...ecc...con le conseguenze che si possono facilmente immaginare , guerre familiari , conflitti bellici , inquinamento atmosferico ,psichico, ecc....ecc.. 

In questo contesto va da se che il corpo è il campo di battaglia (Kurushestra) di questo scontro/incontro tra angeli e demoni , tra le nostre parti/luce e le nostre parti/ombra . Shiva in questo ambito diventa quindi il protagonista della risoluzione di questo psicodramma venefico ; infatti egli rappresenta il "ris-veglio" del " Dio interiore " , l'attivazione della parte divina , la sola capace di "immunizzare" il nostro corpo , un vero antidoto  è dunque conservato nella nostra piccola farmacia interiore , ma che per il più rimane inutilizzato , intrappolato , blindato , piombato , nel nostro "corpo di dolore" ( vedi mio blog sull'argomento) . L'eliminazione di questo "veleno" (egoico) permette di raggiungere il 

                        "
CORPO DI AUTENTICITA' "
Tutte le pratiche iniziatiche , sottili , come lo Yoga , le danze sciamaniche , i mantra , i riti sacri correttamente effettuati hanno come meta il raggiungimento di questo " CORPO " , che a tutti gli effetti può essere assimilato ad una "Risurrezione" , un " passaggio " ( pasquale ) da un corpo "addormentato" a un " corpo ris-vegliato".Lo Yogin che si prepara alla meditazione con il pranayama e le asana , sta compiendo in effetti una danza sciamanica di risveglio energetico ; infatti passa da una asana (forma/rupa) ad un'altra rappresentando così una metamorfosi non solo fisica ma anche pschica e spirituale , risvegliando ora l'energia della Tigre ( viagrasana) ; ora quella del Leone (simbhasana) ; ora quella dell'Aquila ( garudasana) ; ora quella della Scimmia ( hanumasana) ...ecc..ecc...; queste energie così risvegliate salgono in superficie , sulla pelle , e si manifestano utilizzando il prana accumulato nella concentrazione e procurando quindi una trasformazione del corpo "plumbeo" di dolore rivestito di maschere egoiche ,  in un corpo "cristallino" di autenticità , espressione sacra del Vero Se cristico .






Molto importante in questo lavoro di "raffinazione" è l'affiancamento di tecniche di "visualizzazione" creativa . Creare immagini "forti" , come fiumi irruenti carichi di energia , di rapide , oppure onde di oceani che si sollevano , o il volo alto di Condor, Aquile , o fonti cristalline che zampillano combinandosi con il canto degli uccelli in una cornice di campi dorati e carezzati da vivificanti venti primaverili . Immagini che si esprimono nel movimento delle nostre asana che così prendono vita come la statua femminile di Pigmalione , il re che si innamorò perdutamente della statua che aveva scolpito al punto tale di farla vivere , muovere , davanti a se , innamorata del suo re creatore , come la materia (prakriti) è innamorata del suo creatore (purusha) . 
Un corpo "vivo" è ben altra cosa che un corpo "addormentato"!

I veleni si trasformano in virtù , le pietre grezze in pietre luminescenti , quarzi , ametiste , smeraldi , diamanti , ecc...ecc...; l'aggressività della tigre e del leone  si trasforma in "coraggio" ; la rapacità dell'Aquila in generosità sacrificale ; la pesantezza in leggerezza e agilità della scimmia (hanuman);ecc...ecc.....: tutto questo significa incontrare e danzare con gli archetipi ( vedi mio blog su tale argomento) con le loro energie sopite magari nel nostro "lato ombra" pronte a manifestarsi come veleno ; p.es.  "Bujangasana" (cobra) suggerito dal nostro "lato ombra" non purificato porta in superficie una energia velenosa e niente affatto illuminante .

Questo è il "lavoro iniziatico" , una "transustanziazione" dei nostri veleni in virtù , opera che deve nascere dal nostro "centro divino" , dal nostro "asse" cosmico ri-trovato (Merudanda) , Vero Se al centro del nostro "pranayama" , soffio divino , che anima le nostre asana con il "tapas" (calore mistico) e con la nostra devozione ( bhakti) ad Ishvara ( Dio interiore ) che si è ri-svegliato in noi !






Yogacharya Ekanathananda