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lunedì 9 giugno 2014

FONTANA DI TREVI : LA DANZA DELLO SPIRITO E DELLA MATERIA

< T'invidio turista che arrivi , t'embevi de Fori e de scavi , poi tutto d'un tratto te trovi a Fontana de Trevi che è tutta pe te.....> 

Con queste parole della bellissima composizione  Arrivederci Roma )  di Rascel ormai diventata eterna come la città che la intitola . Si è vero , cammini per Roma dalle parti di Via Tritone e improvvisamente te la trovi davanti questa cascata di acqua rutilante meta agognata  del turismo internazionale . Un tripudio marmoreo di simboli che rimandano ai segreti di questa città iniziatica che non ha rivali al mondo , non fosse per il suo nome , Roma , che letto all'incontrario diventa AMOR , Amore , dal latino A ( = senza / privativo) e , quindi Eterna , Immortale , come tutti i veri grandi amori che la storia ci tramandato . Da innamorato di Roma , quale presumo essere , quando sono da quelle parti non manco di renderle omaggio e ogni volta mi dona qualche nuovo particolare "meditativo" che non avevo colto la volta precedente .



La Fontana vede una sua prima ideazione sotto il pontificato di Nicolò V ( 1453 ca) al fine di dare una ri-sistemazione all'antico acquedotto dell'Acqua Vergine . Poi si alternano vari periodi storici di progetti e controprogetti che trovano la definitiva soluzione intorno alla seconda metà del '700sotto il pontificato di Benedetto XIV  per opera dell'architetto Nicola Salvi .

La fontana è dedicata ad un nume dal nome significativo: 

                                   OCEANO 
  
La vastità e la bellezza del disegno architettonico vogliono proprio restituire la immensità dell'oceano nella scenografia marmorea della fontana , un palcoscenico teatrale di sonorità lustrale nel cuore della Roma barocca . Il Dio Oceano alla guida di un carro preceduto da cavalli alati e tritoni , contornati da statue con nomi significativi : Prosperità , Salubrità , asicurate dalla copiosità dell'acqua e della sua "VERGINITA' '" ; infatti si chiama ! Acqua Vergine " , il più antico acquedotto romano ancora funzionante .

La memoria va all'"UMIDO RADICALE", quel "principio alchemico" basilare al formarsi e ri-prodursi della vita , in assenza del quale non è possibile nessuna espressione di essa .
Un principio che si accompagna ad un'altra definizione alchemica e cioè : 
LA FORZA DELLA VERGINE !

Una FORZA che si sprigiona dall'unione "verginale" del maschile ( Yang) e femminile (Yin) ; infatti quando il maschile feconda il femminile alchemicamente diventa l'unione del "fuoco" ( Spirito) con l'acqua (Materia) al loro stato "nascente" o "verginale" , nello Yoga ( Achimia orientale) indicato con il termine "PRAKRITI" , la " Natura Naturans" , la FORZA DELLA VERGINE appunto , da non confondere con PRITHIVI , la materia cristallizzata , o NATURA NATURATA degli alchimisti .

A pochi metri dalla fontana è visibile una bellissima chiesina nota come : S. Maria in Trivio , proprio perché lì c'era la statua di una Vergine posta al " TRIBIUM" ( trivio) di strade che li si incontravano e da cui prende il nome probabilmente la Fontana ( Trevi) .

La simbologia del "carro" invece rimanda al corpo in tutte le tradizioni e le ruote in particolare ai " chakra" , mentre l'asse che le unisce ( le ruote) rimanda a " SUSHUMNA" il canale psico-energetico vertebrale , l'Axis Mundi , l'Albero Cosmico , ( Vrk ) che assicura la comunicazione tra il cielo e la terra . Fanno da staffetta davanti a lui ( il carro ) due " cavalli alati " tenuti alla briglia da due " Tritoni " , i Naga della tradizione orientale .

I cavalli , specie di Pegaso alati , sono indicati come quello "agitato" e quello "placido" ; il primo , l'agitato,   è tenuto alla briglia  da un tritone giovane , mentre il secondo , il placido , è tenuto da un tritone anziano che soffia in una "shankara" ( conca marina ) simbolo del VERBO , dell'OM che porta ordine nel caos portandovi il "cosmo" . I due cavalli simboleggiano i nostri istinti ( muladhara , svadhisthana , manipura ) che il giovane stenta a tenere a freno , mentre il saggio ( rishi ) , l'uomo verbificato , non ha alcun problema .


Le ali dei due quadrupedi simboleggiano la spiritualizzazione della materia che in quelle statue della meravigliosa fontana si cristallizza in " asana" stupende per potenza espressiva . Infatti cosa è una asana se non una statua realizzata dallo Yogi, un'alchimia sacra di  " forme divine " ( Swarupa ) , che il soffio (Pranayama) dello Yogi rende sacre . Per questo l'arte, vera , è sacra perché in essa si è sprigionato il Prana del Genio, dell'Artista , che l'ha resa eterna ed universale ....

<< e mentre il soldo bacia il fontanone , la carrozzella s'allontana , l'inglesina saluta con la  mano ...e se ne va >>   

                       ARRIVEDERCI ROMA !

Grazie , Grazie , Grazie per avermi dato i natali !

Yogacharya Eknathananda












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