Giona , un archetipo interessante , non nasce profeta , lo diventerà , costretto da Dio , in seguito , mentre inizialmente si presenta come l’archetipo del “ furbastro “ , un personaggio dotato di “ humor “ , che ha lasciato l’impressione che anche Dio sia dotato di “ humor “ , ma potrebbe non essere così ? Dal momento che anche Giona è una sua creatura , e come dice il detto : talis pater , talis filius !.
Quella di Giona non è una storia a fosche tinte , di quelle che disegnano una spiritualità drammatica, tipica di tante altre storie bibliche , p.e. come quella drammatica di Geremia , o quella visionaria di Ezechiele ,...ecc...ecc....al contrario è una storia che si manifesta in un quotidiano anche con accenti fantastici , ma un quotidiano senza il “ pathos “ proprio di tante altre chiamate ; ma vediamo in breve la storia .
Giona riceve l’incarico da Dio di andare nella città “ pagana “ di Ninive ( quindi non ebrea ) e di predicare che incombe sulla città il giudizio divino di punizione . Giona si schernisce ( ignora che : < Vocatus o non vocatus , Deus qui in te est aderit > cioè < chiamato o non chiamato , il tuo Dio interiore ti raggiungerà > ) , e da ultimo si da a gambe , salta sulla prima nave in partenza e cerca di riparare in Spagna ( città di Tarsis ). Con il Signore non c’è nulla da fare però , la nave sarà colta da una tempesta ( indovina chi l’ha scatenata ? )
i marinai scoprono che lui era un ebreo , quindi uno straniero e lo gettano in mare , la tempesta si placa , ma G. viene ingoiato da un pesce ( non ricorda un pò Pinocchio ? ) , poi dopo tre giorni risputato fuori ( tre giorni , quanti ne passa Cristo nella tomba prima di risorgere ) e capisce che ha poche chance , quindi raggiunge Ninive ed annuncia loro : <Appena 40 giorni e Ninive sarà distrutta > e cosa accade ? Incredibile gli abitanti si convertono ! E per primo ad allibire è proprio il “ furbetto del quartierino “ si proprio lui , che di fronte a tanto chiede al Signore , pensate , di morire : < ...Signore toglimi la vita , è meglio per me morire che vivere > ( ma è furbastro , non diamogli peso , neanche Dio gliene da ) .
La sua ira assume qualcosa di grottesco , di umoristica , Giona fa la parte di un attore comico , che si vela di tristezza quando le cose vanno magnificamente bene , la storia prosegue con altre amene situazioni , che evidenziano come l’umorismo e l’ironia fanno bene all’anima nelle sue relazioni con Dio , troppo spesso appesantito da libri di spiritualità traspiranti eccessivo pathos ed a smantellare molta spiritualità New age che si prende eccessivamente sul serio .
L’archetipo del birbone trova espressione anche nelle figure di animale come il gatto e la volpe , il coyote Willie , ecc...che popolano tante nostre fiabe e che ci aiutano a riconoscere i nostri istinti animali ; infatti chi rinnega il suo lato “ombra” animale viene poi raggiunto da esso e molto spesso gli animali “ birboni “ insegnano la saggezza !
Altre volte il “ birbone “ compare in forma d’uomo per smatellare il nostro lato “ ombra “ , magari proprio nel momento che stiamo per identificarci con il nostro ruolo . In fondo il “ birbone “ , giullare , è una “ figura spirituale “ , che ci preserva l’ego da eccessivi “ rigonfiamenti “ , è questa la causa per cui i regimi totalitari non amano la “ satira “ ! Ed anche la religione ha bisogno di buffoni per non deviare in un eccessivo tradizionalismo .
Presso i Greci l’imbroglioncello si vestiva con i panni Hermes , che appena nato rubò i buoi a suo fratello Apollo , che accuserà Hermes di quel tiro mancino , ma Hermes si trasformerà in un bambino innocente perchè la sua caratteristica ed abilità è quella di mutare forma ed aspetto ; infatti i latini lo chiamavano “ Mercurio “ , volatile e cangiante come quel metallo , chi entra in contatto con il proprio Hermes interiore si caratterizza per scaltrezza , astuzia , e mutevolezza della forma esteriore , un vero attore !
Come ogni archetipo che si rispetti anche Hermes ha due lati . Chi è dominato da questo archetipo diventa un ladro pieno di fantasia o un astuto ingannatore , però Hermes era anche “ psicopompo “ , guida delle anime , di cui ne conosce bene gli inrighi , ed è l’unico che attraversa tutti e tre i regni , celeste , terrestre ed infero ; infatti discende nel profondo dell’Ade , cioè nel proprio mondo ombra , per portare in “ Luce “ tutto ciò che giace nascosto nel nostro profondo .
E’ questo il vero e proprio significato del “ furfante divino “ : che in maniera umoristica ci svela la nostra verità e ci da il coraggio di scendere con “ umiltà “ ( = humus = terra ) nel regno d’ombra della nostra anima , per portare alla luce tutto ciò che preferiremmo “ ri-muovere “.
Quante volte nel quotidiano la tensione di una situazione esacerbata viene “ sdrammatizzata “ attraverso una barzelletta o un racconto umoristico , che , a volte , vanno a colpire donne e uomini potenti , per il bisogno di non prendere la vita troppo sul serio ed uscir così fuori dal duro mondo del lavoro o dal pathos di una spiritualità troppo esagerata ; insomma dell’esser uomo fa parte , a ragione , l’umorismo e l’uomo ha bisogno del birbone in sè per vivere sereno in questo mondo , altrimenti rischierebbe di rimanere catturato dentro l’ira !
Ma naturalmente anche il birbone ha il suo lato ombra. Egli può buttare tutto in risata ed infischiarsene di qualsiasi responsabilità ; quindi c’è bisogno di entrambi i poli : la prontezza a combattere contro ogni ingiustizia ed al tempo stesso la libertà interiore nei confronti di tutto . Lo smascheramento spesso nasconde più forza che non lanciarsi alla carica con violenza ; infatti chi smaschera ciò che è ingiusto gli sottrae più potere , quindi la funzione critica del buffone smaschera il pathos come tentativo di manipolare gli uomini.
La presenza nel ventre oscuro di Giona simboleggia la " NIGREDO " alchemica , quella fase di dissoluzione della materia che " macera " , per far posto alla nuova " forma " ( = Rupa ) , alla forma celeste ( = Svarupa = forma celeste ) , preludio inevitabile di ogni " ri-nascita " spirituale . Giona non nasce profeta , ma lo diventa , assumendo una nuova forma mentis . Gli incontri con la divinità sono così , se non c'è trasformazione ( REFRAMING ) , non c'è reale incontro . Nel caso di Giona , si può dire che il Reframing non se lo è cercato , ma è Dio che lo è andato a cercare , lo ha snidato , lo ha costretto. Giona viveva rannicchiato in se stesso , nelle sue piccole furberie , tranquillo nel " muladhara chakra " . Dio è sceso nei suoi inferi , fin nel muladhara , per portarlo in cielo nello Ajina chakra , centro della "Viveka" ( = retta visione ) , attraverso l'oceano tempestoso delle passioni rappresentato dalle acque del mare di svadisthana cakra , in cui il "Virat" ( eroe spirituale ) prende posto del furbetto , come il bambino Pinocchio prende il posto del vecchio burattino .
Consiglio ? Portatevi sempre dietro il birbante buffone , farà bene al vostro fegato ! E poi non dimenticate che proprio il Signore Gesù ha citato Giona come “ unico segno “ che sarà dato agli increduli e se amate il giardinaggio , piantate una bella pianta di “ ricino “ vi insegnerà molte cose !
Yogacharya Eknathananda
PRATICA MEDITATIVA
- Massaggio agli emisferi cerebrali - Kaphalabathi
- Pranayama dei 5 Vaju - I venti che si scatenano nella tempesta sulla barca di Giona
- Asana : navasana ( la barca ) - Matsyasana ( il pesce )
- Pratica di Yoga Nidra ( Visualizzazione creativa della nave , oscurità / luce , rinascita )
- Pratica di Yoga della Risata - Hasya Yoga
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