INTRODUZIONE ALLA PRATICA DEL BHAKTI YOGA E DEL KIRTAN (MANTRA) DEL MAESTRO JAI UTTAL IN OCCASIONE DI UN SUO CONCERTO IN PUBBLICO.
ATTRAVERSO LE SUE ISPIRATE PAROLE, JAI UTTAL TRACCIA UNA BELLISSIMA SINTESI DELLO YOGA IN GENERALE, DEI MAESTRI INDIANI, DELL’ IMPORTANZA DEL MANTRA E DEL BHAKTI YOGA, NONCHE DEL SIMBOLISMO PROFONDO DEGLI ASPETTI DEL DIVINO, NELLE SUE DIFFERENTI MANIFESTAZIONI NELL’UNIVERSO.
La traduzione in Italiano è sta realizzata grazie alla preziosa collaborazione di Cristina Candioli – nostra amica e socia (di madrelingua inglese) - iscritta al Corso Internazionale di Formazione Insegnanti Yoga, organizzato dalla nostra Associazione in collaborazione con la C.U.I.D.Y., Confederazione Ufficiale Italiana dello Yoga; la E.Y.F., Federazione Europea Yoga ed il World M.Y.A. Movimento Mondiale per la Diffusione dello Yoga e l’Ayurveda.
Nel secondo brano del C.D. Jai Uttal canta i primi versi del Mantra:
"...Hari Om!...Hari Om! ...Guru Om!...Guru Om!...Sia Ram! Sia Ram ecc...."
Poi inizia a parlare al pubblico conveuto al concerto:
"...Salve a tutti! "
Il mantra che ho appena cantato è un invito ed una invocazione agli Spiriti guida, ai cari amici, agli Angeli e a tutti coloro che ci aiutano, affinché si uniscano a noi nella pratica del Kirtan. Quando pronuncio le parole “ ...Sia Ram”...dico: io vedo Sita, la Divinità infinita che si manifesta nella Creazione, e vedo Ram, Colui che tutto pervade, la fonte non manifesta di tutta la Creazione.
In ogni volto che osservo, in ogni sguardo che incontro io vedo Sita e vedo Ram, e quindi vi dico “Namastè”, benvenuti, benvenuta a Sita e benvenuto a Ram!
Quando canto “Om Guru, Om Guru” chiedo al mio Guru e al Principio del Guru Universale, che è quella energia che ci conduce verso la luce, Colui che rimuove l'oscurità interiore nelle nostre coscienze...di venire presso di noi, di cantare attraverso di me, attraverso noi tutti, per insegnarci e portarci verso la Saggezza e la Luce interiore.
Molti secoli fa, in India, vivevano degli esseri straordinari chiamati Rishis, o sapienti, che svilupparono dei sistemi in grado di portare l’essere umano a più diretto contatto con i diversi piani d’esistenza elevandoli fino ai massimi livelli di Coscienza Superiore. Questi sistemi, che vennero chiamati Yoga, aiutavano gli esseri umani ad accordare le loro menti, i loro corpi, le loro vite e le loro anime...
Erano pratiche volte ad armonizzare le energie del corpo, a essere più in accordo con la natura e le sue forze, e miravano a calmare la mente ed a focalizzare il respiro. Molte di quelle pratiche sono andate perdute; oggigiorno molti pensano allo yoga come ad un sistema di esercizi puramente fisici, ma in realtà lo Yoga, nei suoi vari rami e metodologie, è davvero molto di più! Riguarda tutto il nostro essere, lo scopo della vita e la relazione con il Se Universale!
Tutti gli Yogis avevano compreso che una delle parti più importanti dell’essere umano è il cuore, centro delle emozioni. Possiamo allenare il corpo come forsennati, possiamo diventare ultra intelligenti, ma che fare delle nostre emozioni? Le emozioni sembrano nascere e morire, procedono incessanti come le onde del mare e nessuno sa mai cosa avverrà delle proprie emozioni.
Cerchiamo di controllare le nostre emozioni, tentiamo di naconderle, di reprimerle, ma gli antichi yogis sapevano bene che questa non era la maniera giusta. Sapevano che le emozioni hanno un ruolo cruciale nel portare gli uomini verso una divina consapevolezza, e le emozioni sono un potenziale enorme! Ed è per questo che è necessario imparare a gestirle al meglio, per il bene nostro, dei nostri cari e dell'umanità tutta...
Quindi, piuttosto che sbarazzarci delle emozioni dobbiamo utilizzarle perchè sono il nostro carburante, la nostra energia. Le emozioni sono ciò che Dio ci ha dato per parlare con lui! E cosi nacque il Bhakti Yoga.
La parola bhakti viene in genere definita come devozione, anche se credo che in Occidente abbiamo una visione ristretta del suo significato. Per devozione noi intendiamo in genere sottomissione o asservimento, ma in India, il paese da cui proviene questa tradizione, il termine bhakti indica, e credo in maniera più accurata, una relazione che sia la nostra relazione con il Divino, la nostra personale relazione con la nostra anima o con l’Universo infinito, con l’Assoluto.
Inoltre tutte le emozioni che entrano in gioco in queste relazioni sono valide, sono emozioni che vengono toccate, purificate ed elevate nel Bhakti Yoga.
Sappiamo che quando ci innamoriamo l’amore non è affatto un sentimento monocromatico! Chi tra noi è stato innamorato sa che l’amore ha innumerevoli colori, e tante sfumature...Nell’amore c’è il desiderio, la paura – c’è tanta paura nell’amore! C’è la gelosia, la ricerca dell'altro, dell'altra...c'è lo struggimento per l’altro!
L’amore contiene l’estasi e la magia assoluta dell’attimo nel quale l’individuo si dissolve nell’infinita unità...
Sono tutti aspetti dell’amore.
Allo stesso modo nel Bhakti Yoga noi abbracciamo l’intera gamma delle emozioni, e troviamo infatti molte pratiche nel Bhakti; questo perché gli yogis ritenevano che la sfera delle emozioni fosse qualcosa di immenso, senza limiti; infatti riguarda tutti i nostri sentimenti, la nostra mente, la nostra psiche...la nostra anima!
Qunindi non c’era una visione circoscritta negli insegnamenti di questi grandi maestri del passato o contemporanei...
Loro dicevano che puoi danzare con Dio, puoi preparare del cibo per Dio, sentire uno struggente amore per Dio, scrivergli delle poesie, dipingere per Lui... poiché, dopotutto, chi è Dio, se non l’intera Creazione che si manifesta intormo a noi!?!
Ma, forse più importante di ogni altra cosa, noi possiamo cantare con Dio! Ed è da ciò che deriva il Kirtan, i canti che ascolterete su questo album e che canteremo insieme.
Il “Samkirtan” (La pace interiore che sgorga attraverso il canto ed eleva l’anima), è il processo del cantare che origina dal cuore e non dalle labbra o dalla lingua solamente, ma è l’espressione della gioiosa commozione che scaturisce dal cuore quando la gloria di Dio e della Sua Creazione viene ricordata nel canto…
Solo in tal modo si realizza la spontanea manifestazione dell’estasi interiore che non bada alla lode o al biasimo, non ricerca l’ammirazione o l’apprezzamento degli ascoltatori, ma solamente cantare per la propria gioia e soddisfazione di esprimere tutto se stesso in questa straordinaria forma che tocca profondamente la nostra anima e tutto il nostro essere! Solo il “kirtan” (canto), di questo tipo superiore può chiamarsi “Samkirtan”!
Il Kirtan, quindi, include la ripetizione degli innumerevoli nomi delle tantissime divinità, sia maschili che femminili del vasto Pantheon indiano. Nell’Induismo, la tradizione dalla quale viene questa pratica, tutti i nomi sono considerati dei Mantra potentissimi e degli strumenti antichissimi per svelare quel profondo canyon, misterioso e sconosciuto, che contiene tutte le nostre emozioni e aspirazioni.
E quasi non importa quale nome scegliamo, quale mantra cantiamo, sono tutti un canale per le nostre aspirazioni o preghiere inespresse, un mezzo per navigare il “Fiume della vita” e per addentrarci nell’acqua che ci conduce a quella Fonte cosmica, divina e infinita…
Il Kirtan viene quindi praticato da tempo immemorabile, da milioni di persone...da svariati secoli...ed ogni parola si è arricchita di infinita energia! Ritengo che nel tempo la musica sia cambiata parecchio, molta musica che faccio io è moderna eppure i Mantra e le parole che recitiamo vengono cantate da secoli e secoli.
Questi Mantra venivano cantati da persone che lodavano Dio pieni d’estasi, da chi piangeva disperato, da chi sedeva e con infinita pazienza ripeteva il nome di Dio; tutti alla ricerca della connessione dei loro cuori con quel Grande Infinito Cuore!
Molti di noi coccidentali non sono abituati a cantare, si vergognano e si sentono inibiti quando cantano di fronte ad altri. Nella vita molti di noi non sanno come esprimere le proprie emozioni; normalmente abbiamo a disposizione solo una gamma ristretta di emozioni che ci possiamo permettere di provare, e nelle quali ci sentiamo a nostro agio.
Eppure, wouh! Abbiamo così tanto dentro di noi!
E più riusciamo a esprimerci...più riusciamo ad aprirci al mondo e alla vita, più riusciremo a liberarci dalle tensioni, dalle ansie e dalle proccupazioni...e più diventeremo ricchi interiormente! Tutti noi, le nostre vite ed i nostri cuori e la nostra mente, allora, si espandono, si elevano sempre più!
Ed il canto è uno strumento così incredibile e potente per liberare le emozioni che molti non conoscono neanche! Solo così avviene che la voce, unita ad un respiro a pieni polmoni, tocca direttamente quel pozzo interiore delle emozioni e delle turbe mentali, purificandoci...
All’inizio, ribadisco, quando cantiamo, potremmo sentirci intimiditi...anche a me capita quando inizio a cantare…poi si comincia e gradualmente le nostre “finestre chiuse” interiori si dischiudono; la porta del cuore si apre e maggiormente riusciamo ad allontanare le nostre inibizioni, il nostro auto-giudizio, le nostre autocritiche, e, finalmente il nostro ego si quieta...e allora entriamo sempre più in uno stato di pace, di armonia interiore e con tutti.
…Ad esempio, all'inizio, ci preoccupiamo di come sembriamo quando cantiamo, ci preoccupiamo di chi ci ascolta…poi, iniziando, man mano, ci si abbandona alla pratica e sempre più l’esperienza diventa entusiasmante e ricca di sensazioni profonde!
Per alcuni di noi questa esperienza può sembrare molto strana, nuova ed esotica, ma vorrei lo stesso invitare voi tutti a provarla, a sperimentarvi e, se possibile, mettere da parte per un attimo la nostra, la vostra mente analitica e iniziare a cantare!
La cosa più importante, ripeto, è non essere critici con voi stessi; tutto ciò che provate è assolutamente valido, è assolutamente perfetto!
A volte cantando, io metto la mia mano sul cuore e ascolto la vibrazione prodotta dalla mia voce, lì, proprio sul centro del mio cuore...e sento in tutto il mio essere l’energia che cresce...e allo stesso tempo canto più forte, più intensamente...e canto esternamente le parole e canto anche internamente con passione...
E sempre più, tutto questo, molto dolcemente, mi conduce verso quel luogo…verso quel vasto “Oceano” di sensazioni divine racchiuse dentro me…dentro di noi. E quando parlo di “sensazioni divine” intendo tutte le sensazioni, umane e divine, divine e umane che sono dentro tutti noi! ...Quindi, perché riteniamo che ci possa essere una qualche differenza in tutte queste nostre manifestazioni interiori?
Ho sentito per la prima volta il Kirtan da adolescente, a New York. Abitavo a Manhattan e quando sentii degli album di musica folk e tradizionale indiana tutto ciò mi catturò totalmente!...Furono i suoni e le voci a rapirmi e a sollevarmi e, più di tutto, quell’incredibile anelito e desiderio di pace...di amore...di sublime....che udivo nel loro canto.
Cosi, all’età di 19 anni andai in India e tra tutte le cose meravigliose che mi accaddero la più incredibile fu l’incontro con un santo indiano, un Guru chiamato Neem Karoli Baba.
Era un uomo semplicissimo per moltissimi aspetti; indossava un telo bianco e sedeva su una panca di legno, mentre sorrideva e parlava e ripeteva il nome di Dio, dicev: Ram, Ram, Ram!
Ma la sua presenza era così magnetica e potente da riuscire a toccarmi profondamente nel cuore ed a stravolgermi interiormente, profondamente! Questo Maestro mi illuminò la mente ed il cuore e mi fece intraprendere un nuovo sentiero di vita…
Attorno a Maharaj, (il titolo onorifico di un Guru illuminato) risuonavano le voci di persone che cantavano Samkirtan; si sentivano anche da lontano, per le strade anche attraverso gli altoparlanti, e la sua musica era cosi appassionata e commovente che volevo ascoltarla sempre più! ...E desideravo solo imparare a conoscerla meglio.
E mentre sedevo accanto a questo Santo uomo, che era l’incarnazione di un vastissimo Amore, tutte le benedizioni di questo meraviglioso essere spirituale toccavano il mio cuore in una maniera che è impossibile a descriversi.
E così ascoltando il Kirtan tutto il tempo appresi un modo per esprimere ciò che era racchiuso nel mio cuore.
Oltre a tutto ciò, il mio Guru Maharaji adorava il Kirtan e quando cantavamo tutti insieme sentivo che, allo stesso tempo, stavamo donando qualcosa a lui e allo Spirito universale e nel contempo ricevevamo tutti grande energia interiore, grande passione.
E ciò accade perchè, quando apriamo i nostri canali psichici, a noi viene regalata ogni cosa...Dio ci dà il nutrimento interiore, ci da il respiro e la vita! Quindi, che cosa possiamo donare noi in cambio a Dio?
Maharaji mi ha benedetto donandomi la Bhakti! (La devozione sincera, profonda…). Egli ha piantato in me i semi della Bhakti, ha attivato in me una grande energia! E mi ha fornito degli strumenti per continuare a far crescere quei semi. Mi sento molto fortunato di aver ricevuto tutto questo e di poterlo condividere con voi...
Al alcuni di voi potrebbe sembrare sconcertante cantare canzoni dedicate a centinaia di diverse divinità indiane, maschili e femminili. Divinità con la testa di elefante! Dività con il viso da scimmia! Dee con otto braccia e Dee che cavalcano delle tigri, dei cigni e altro ancora! Ma tutto ciò è profondamente insito nella molteplicità dei simboli divini nella tradizione induista.
Dopotutto perchè dovremmo ritenere Dio come qualcosa di diverso rispetto al creato, a noi stessi, ai nostri cari e alle persone che conosciamo ed a tutti gli esseri!?!
Come esseri umani noi abbiamo innumerevoli sfaccettature, tanti aspetti e volti, abbiamo tanti modi di essere nel mondo e innumerevoli colori sono racchiusi dentro di noi… Non è lo stesso per Dio…nelle Sue varie espressioni di Manifestazione e di Potenza?
Io credo che l’ Essere Universale, l’ Unità universale, si manifesti in maniera che noi possiamo relazionarci con Lui, o con Lei, in particolar modo con tutta la gamma delle nostre diverse emozioni che proviamo...
...Tra le mie divinità preferite, e tra i miei migliori amici, per me c’è Hanuman, il Dio dal volto di Scimmia! (...questo ovviamente è un simbolo che si rifà agli antichi abitanti primitivi di quelle regioni, di colore scuro).
Hanuman è un essere così vasto...così imprevedibile e misterioso, che è quasi impossibile descriverlo con poche parole!
Hanuman è il simbolo della totale abnegazione, della devozione e del servizio assoluto, al Divino!
Hanuman è pronto a fare qualsiasi cosa per Dio...per servirlo! Allo stesso tempo, però, è anche un ferocissimo guerriero; è
l’ acerrimo nemico dei demoni dell’ignoranza, dell’egoismo, della violenza e di coloro che manifestano la totale noncuranza dell’Io Supremo! Questo dimostra che ci sono moltissimi contenuti da considerare per comprendere i differenti aspetti delle divinità dell’Induismo.
Hanumam è il figlio del Dio del Vento, del Soffio Divino ed è conosciuto anche come il Respiro di Ram! La Forza vitale, l’Energia cosmica che ci collega a Dio, all’ Infinito!
Tra le divinità più popolari in India e anche tra i più conosciuti in Occidente troviamo Ganesha, il Dio dal volto di Elefante. Anche questo carico di simbolismo! Ganesha viene sempre invocato all’inizio di ogni impresa e di ogni prova perchè è il Dio che rimuove gli ostacoli.Ganesha è il depositario della Saggezza e conferisce la Conoscenza divina, è dotato di pazienza infinita e rappresenta anche l’elemento Terra, le radici.
Infatti, viene detto: ”...Come possiamo procedere e andare avanti nella vita finchè non abbiamo fatto pace con le nostre radici, le nostre fondamenta”?
....Nel mio CD ci sono anche parecchi Kirtan dedicati a Radha e Krishna, Radhe e Govinda e Radhe e Sham.
Radha e Krishna sono gli amanti divini; Radha è la Dea, l’incarnazione di tutti i sapori e gli aromi dell’amore…è il momento in cui il cuore è in piena fioritura e i frutti più carichi sono pieni di nettare... Questo è il simbolismo di Radha!
E Krishna, detto anche Govinda, o Sham, (colui che da la gioia, l’amico interiore Divino) è la forza assoluta e non manifesta della Creazione, del Creatore! E' la Divinità vista come il nontro più intimo e caro amico/a!
Quando pensiamo, quindi, a Radha e Krishna, Radhe e Govinda, Radhe e Sham, ci riferiamo agli aspetti più romantici delle emozioni umane che rappresentano il nostro intimo, quel luogo interiore nel quale desideriamo, aneliamo ricongiungerci con l’Amato, e insieme al nostro prediletto, ci distacchiamo da tutti i nostri attaccamenti e desideriamo solo, vicini volto a volto, abbracciare l’Amato, l’Amata…
Quando Krishna suonava il flauto tutti coloro che sentivano tale melodia perdevano ogni attaccamento verso i problemi dell’esistenza terrena, tutto si dissolveva come fumo, come vapore, e diventavano Radhe, Radha…esseri pieni di amore per tutto e tutti!
In India, nell’area nella quale Krishna e Rada vengono ancora adorati, le persone sono solite rivolgersi tra di loro salutandosi e chiamandosi: Radhe! Radhe! E’, infatti, un altro modo di dire Radha. Non si salutano, quindi, dicendosi: Ciao John, Jo, Mary ecc. bensì dicono: “Radhe! Radhe! Radhe!” Chiamandosi in tal modo con il nome della Dea, chiamandosi amato, amata. Questo perchè noi siamo tutti gli amati di Dio e tutta la Creazione è il desiderio della Dea di ricongiungersi con Dio…
Troviamo poi il Dio Shiva, il Distruttore, il Trasformatore! Colui che rappresenta l’Energia primordiale della trasformazione! Shiva...Mahadeva (Il Grande Dio), sono tutti i diversi nomi di Shiva; ed ancora: Nataraj, (Il signore della Danza Cosmica), Shivaraj, (il Fausto Signore dell’Universo); sono i tanti nomi per indicare quella potente onda di trasformazione continua, il maremoto ed il vento del cambiamento; il Grande fuoco che purifica e trasforma tutto l’Universo, nelle sue molteplici espressioni e manifestazioni!
Shiva è tutto ciò!...E' quella potentissima forza che produce mutamento..! E ci riferiamo a lui come al Distruttore perché cancella ciò che è scritto sulla lavagna così che nuove opere possano essere scritte! Egli distrugge tutto affinché la rinascita possa avvenire all’istante.!
Ed è tutto ciò che accade dentro di noi, ogni secondo, in ogni millesimo di secondo, in tutte le nostre cellule, in tutto il nostro essere...in tutti gli esseri sulla nostra Terra e nell'Universo infinito! ...Creazione, Conservazione, Distruzione e Trasformazione!
OM NAMAH SHIVAYA! OM NAMAH SHIVAYA! OM NAMAH SHIVAYA!
In questo CD abbiamo anche dei mantra rivolti a Durga, a Kali, che sono entrambi sinonimi della Divinità vista sotto l' aspetto del Principio femminile creatore manifesto; Durga e Kali ci possono aiutare a vincere la collera, la furia distruttiva e tutti quegli aspetti e tendenze più negativi della personalità e dell'animo umano!
Durga, Kali, Parvati, Shakti e molti altri sono i vari nomi dell' Energia femminile, la manifestazione nel fenomenico del Principio creatore, considerata anche la sposa di Shiva.
Nei vari dipinti o sculture indiani Kali e Durga vengono raffigurate mentre cavalcano tigri e cavalli e vanno alla carica nella battaglia; impugnano le armi per distruggere, recidere, estirpare, appunto, gli aspetti negativi del nostro ego; per questo esse hanno delle espressioni feroci sul volto.
Kali brandisce la spada ed è coperta dal sangue della testa recisa dell’ego; a volte la Madre universale si manifesta totalmente piena d’ira, perchè il potere del nostro io, del nostro ego è così forte, distruttivo, tenace e ingannevole che produce tanto male tra gli esseri umani, tra noi…i suoi figli!
Ma questi simbolismi sono utili a comunicare tali messaggi anche alle genti umili, non colte…perché tutto è utile e necessario per il raggiungimento della nostra liberazione; la Dea ci aiuta così a diventare liberi dalle negatività interiori ed elevare il nostro spirito.
Si narra infatti che quando guardiamo davvero intensamente negli occhi di Kali... "negli occhi del mondo..." allora tutte le brutture del mondo, le nostre brutture e tutti gli orrori umani si tramutano nella "Visione meravigliosa del Suo volto" che diviene di una mirabile bellezza e Luce assoluta! E' la meraviglia della Creazione intorno a noi!
...Perché la nostra Terra, tutti gli esseri, tutto il Mondo, tutto l'Universo, sono una Creazione Meravigliosa...Straordinaria...Fantastica....Infinita! …E io ritengo che sia proprio questa l’essenza della Bhakti! Ed il vero cuore di questa pratica è l’abbandonarsi ad essa…
Ogni volta che canto e recito un Mantra, sia che canto Krishna, Shiva, Hanuman, Ram, Sita o altri, dico anche una preghiera: “Che la mia volontà personale, il mio ego, si dissolva nella Grande Volontà Unica, nell’Immensa Coscienza Universale…
Che io possa offrire a Te oh signore, a Voi oh Dei tutti i miei desideri, i miei sogni, le mie motivazioni e ragioni.. tutto! E che sia fatta la Tua volontà, non la mia…”
Secondo me questo è l'essenza della nostra pratica e della nostra vita...il cuore di tutto! E quando canto penso al mio Guru, per me il vero canale che mi conduce al Mondo e a Voi qui oggi convenuti!
Tutto l’Universo è racchiuso anche nel mio cuore, nel nostro cuore!!!
HARI OM! HARI OM! HARI OM!
Jai Uttal
( Adattamento di R. Mattei )
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