Una deliziosa storia Zen narra di un maestro che lascia il monastero dandosi al vagabondaggio e facendo perdere le sue tracce per anni . Un suo discepolo lo cerca e lo trova a fare il barbone sotto i ponti . Gli chiede di andare al suo servizio , ma il maestro lo rifiuta perche' non lo ritiene all'altezza . Il discepolo insiste , ma dopo due giorni scappa via , quando si vede posto nel piatto dal suo maestro il cibo avanzato di un'altro povero morto il giorno prima .
Un grande insegnamento si nasconde in questa storia che ci fa intravedere la fragilita' dei grandi entusiasmi , pieni di iniziale eroicita' , che altrettanto velocemente di quando sono sorti , altrettanto velocemente si spengono , infranti sugli scogli delle prime difficolta'.
Un episodio dunque che ci rimanda a un'altro racconto non meno calzante sul tema dell'
ABBANDONO DELLA VIA SPIRITUALE (sadhana)
Si tratta di quando una buona parte dei discepoli di Gesu' lo abbandona e prende ... un'altra "via" , o meglio , ritornando sui propri passi , sulla via (profana) che avevano inizialmente lasciato , presi da entusiasmo vedendo e ascoltando quanto Gesu' diceva e faceva radunando per cio' stesso grandi folle intorno a lui . I grandi numeri , si sa , attirano lo sguardo e l'ammirazione , sonomsegni di successo e l'Ego sempre pronto a prendere la palla al balzo ne e' sempre molto affascinato .
Ma quando Gesu' prende a parlare della necessita' della sua prossima "passione" a Gerusalemme , quando prende a parlare della "croce" che non attende solo lui ma in seguito riguardera' anche i suoi discepoli , il vento cambia istantaneamente , gli intravisti orizzonti di gloria si trasformano in scenari di sconfitta e anche di morte .
Come il discepolo (chela) del maestro Zen , anche i discepoli di Gesu' abbandonano la ''sequela" giustificando la loro scelta cone le seguenti pafole :
《Questo discorso e' troppo duro per noi 》
e si diressero decisamente per un'altra strada sotto lo sguardo mesto del Cristo che domanda a Pietro :
《 Ve ne andrete anche voi ? 》
sentendosi risponedere da costui :
《 E dove andremo Tu solo hai parole di Vita Eterna 》
Il peggior nemico sulla direttrice della via iniziatica resta il nostro Ego , che vede messo seriamente in pericolo il " suo posto di lavoro" e pur di non abbandonarlo fa di tutto per farlo restare in piedi , utilizando uno strumento particolare e cioe' la :
INDECISIONE
L'ineecisione sulla via spirituale e' come una sedia a dondolo , si muove sempre ma non va da nessuna parte ! L' Ego e' un "pilota automatico" rannicchiato nella sua cabina di regia , invisibile ai piu' , opera dietro le quinte facendo passare per nostre le sue decisioni , tutte mirate a non farlo uscire dalle "zone di conforto" psicologiche che si e' creato , servendosi anche di mogivazioni spirituali di suoi fedeli servitori meglio noti come "falsi maestri" , " falsi guru " , creatori di sette in cui seguitare a "coltivarlo" .
E' ovvio adesso di quale sia stato l'impatto deflagrante di quei discorsi di Gesu' sulla necessita' del,a "passione'' e della "croce" , che per l'Ego rappresentano la definitiva sconfitta e scomparsa . Uu esorcismo cosmico , dal latino "ex-sorcere" , "spingere fuori" , che lo mette (l'Ego) definitivamente "fuori causa" , lo estromette dalla cabina di regia , lo spodesta dal suo ruolo di :
PRINCIPE DI QUESTO MONDO
senza piu' potere di presa !
Tanto il chela (discepolo) del maestro Zen , quanto i chela di Gesu' soggiacciono alla stessa logica decisionale , all'opposto di Pietro che invece decide , sottolineo , "decide" di seguire il maestro , "obbedendo" alla sua "natura divina" ( in ebraico = Nefesh Elokit) , riconosciuta da Gesu' con la frase :
《Beato te Pietro perche' ne la carne ne il sangue te lo hanno suggerito , ma lo Spirito del Padre che abita in te 》.
Gli altri ex-discepoli sono rimasti prigionieri della "natura inferiore" ( Nefesh Behamit) ovvero delle terrestralita' della "carne e del sangue".
"RI-NUNCIARE" (Sannyasi)
Nel linguaggio iniziatico significa rinunciare all'Ego , a mandarlo in pensione ; infatti questa "Dis-missione forzata " e' premessa di :
RI-NASCITA
di :
ILLUMINAZIONE (diksha)
Questo sottindeva il maestro Gesu' quando diceva ai suoi chela (discepoli) :
《 Chi vorra' salvare la propria vita , la perdera'...che la perdera' a causa mia trovera' la vita eterna 》
come a dire che chi vorra' seguire la sua natura inferiore ed egoica (negesh behamit) perdera' la sua vita biologica , inevitabolmente destinata a finire , con la quale si era identificato ; al contrario chi perdera' volutamente la sua vita egoica (sannyasi) entrera' nella vita eterna perche' l'ego non ha possibilita' di sopravvivenza , e sulla croce non puo' sopravvivere , non gli e' permesso!
Per questo le " vie" iniziatiche sono :
VIE EROICHE
Infatti il
VIRAT
l'eroe , risulta tale in quanto ha superato le prove , le difficolta' , gli ostacoli (Granthi) , i peccati (Klesha) , le passioni (Raga , Dvesha, Asmita..ecc) che ha trovato nel suo cammino ora come Arjuna , ora come Ercole , ora come Ulisse , ecc...solo Amleto non riesce ; infatti il dubbio , l'indecisione , lo hanno paralizzato nel,a gabbia di un narcisismo egoico irrisolto !
La via diventa eroica nel momento stesso in cui il discepolo si "arrende" al maestro . L'incontro con il maestro , se verace , "segna" in maniera definitiva , come i chela Pietro e Giovanni che , chiamati da Gesu' , si misero a "seguirlo" e dissero significativamente che erano le :
《 4 del pomeriggio 》
L'incontro con il maestro e' indimenticabile perche' eil momento irrevicabile e irreversibile del "cambiamento" , della trasformazione interiore . Se l'incontro con il maestro non produce questo , la conversione , il ribaltamento , la metanoia , allora e' un incontro solo emozionale , ma senza alcun seguito sul piano esistenziale , l' Ego non ha rinunciato , si e' solo riciclato sevondo il kiglior stile delle sue numerose performances !
"RI-NUNCIARE" (Sannyasi)
Nel linguaggio iniziatico significa rinunciare all'Ego , a mandarlo in pensione ; infatti questa "Dis-missione forzata " e' premessa di :
RI-NASCITA
di :
ILLUMINAZIONE (diksha)
Questo sottindeva il maestro Gesu' quando diceva ai suoi chela (discepoli) :
《 Chi vorra' salvare la propria vita , la perdera'...che la perdera' a causa mia trovera' la vita eterna 》
come a dire che chi vorra' seguire la sua natura inferiore ed egoica (negesh behamit) perdera' la sua vita biologica , inevitabolmente destinata a finire , con la quale si era identificato ; al contrario chi perdera' volutamente la sua vita egoica (sannyasi) entrera' nella vita eterna perche' l'ego non ha possibilita' di sopravvivenza , e sulla croce non puo' sopravvivere , non gli e' permesso!
Per questo le " vie" iniziatiche sono :
VIE EROICHE
Infatti il
VIRAT
l'eroe , risulta tale in quanto ha superato le prove , le difficolta' , gli ostacoli (Granthi) , i peccati (Klesha) , le passioni (Raga , Dvesha, Asmita..ecc) che ha trovato nel suo cammino ora come Arjuna , ora come Ercole , ora come Ulisse , ecc...solo Amleto non riesce ; infatti il dubbio , l'indecisione , lo hanno paralizzato nel,a gabbia di un narcisismo egoico irrisolto !
La via diventa eroica nel momento stesso in cui il discepolo si "arrende" al maestro . L'incontro con il maestro , se verace , "segna" in maniera definitiva , come i chela Pietro e Giovanni che , chiamati da Gesu' , si misero a "seguirlo" e dissero significativamente che erano le :
《 4 del pomeriggio 》
L'incontro con il maestro e' indimenticabile perche' eil momento irrevicabile e irreversibile del "cambiamento" , della trasformazione interiore . Se l'incontro con il maestro non produce questo , la conversione , il ribaltamento , la metanoia , allora e' un incontro solo emozionale , ma senza alcun seguito sul piano esistenziale , l' Ego non ha rinunciato , si e' solo riciclato sevondo il kiglior stile delle sue numerose performances !
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