Il Padre Nostro e' la preghiera direttamente dettata da Dio in persona Christi ai suoi Apostoli e ai discepoli di ogni tempo . E' una preghiera nata su richiesta proprio dei priki discepoli :
《 Signore insegnaci a pregare 》
Il maestro accondiscese e diede loro questa bellissima preghiera scivendola sulle loro labbra e nei loro cuori (anahata chakra) e rendendola eterna e indelebile nei secoli a venire e cosi' e' giunta fino a noi . E' la preghiera che sancisce l'unione (yoga) dell'anima (Atman) con l'Eterno ( Brahman) , instaurando un dialogo filiale , di amore , tra Padre e Figlio , un dialogom, si badi bene , non un monologo , perche' in un monologo si parla da soli , in un dialogo ci si parla e ci si ascolta .
Ma perche' la preghiera doni i suoi frutti spirituali e' necessario che l'orante si metta in sintonia , in asse con il Padre , una cosa spesso resa difficile dalla presenza eccessiva e invadente dell'ego , che piu' che celebrare , lo sappiamo bene , ama celebrarsi ,come si evince nella nota parabola del Fariseo e del Pubblicano , con il primo incentrato narcisisticamente su se sesso e il secondo incentrato sul Padre .
Una preghiera dunque che traversa i secoli , giunta "intatta" fino a nostri giorni , se non fosse che "qualcuno" , addirittura un Papa , Papa Francesco per l'esattezza , non si fosse accorto che forse qualcosa nella traduzione di questa preghiera non e' proprio perfettamente aderente al significato originario ; insomma una traduzione un po' distorta .
L'attenzione del Pontefice si e' focalizzata in particolare sul quel :
《 NON INDURCI IN TENTAZIONE 》
Infatti si domanda il Pontefice :
《 Come puo' Colui che ci ama indurci in tentazione ? 》
La "quaestio" ha trovato risonanza nel mondo cristiano in cui peraltro molti , recitando questa preghiera , pur senza essere il Papa , si sono chiesti , compreso lo scrivente , come mai fosse possibile questa contraddizione , questo ossimoro ?
I teologi si sono messi al lavoro ovviamente e sembra che nel prossimo mese di Dicembre la preghiera subira' una adeguata modifica e che , l'inquietante "non indurci " sara' sostituito dal piu' tranquillizante :
NON ABBANDONARCI
nella tentazione (ovviamente)
Ma..ma...forse qualche teologo non sara' del tutto soddisfatto , qualche perplessita' rimane .
Infatti , e qui e' il sottoscritto a parlare che teologo non e' e quindi solo autorizzato a esprimere una riflessione personale , il sottoscritto ricorda vhe la preghiera si conclude con quella invocazione che recita :
《 Liberaci dal Maligno 》
Perche' e' innegabile che il Maligno , il Satana , nel pensiero "dualistico" della tradizione giudeo/cristiana gioca un suo specifico ruolo e mandato di tentatore .
Un libro intero della Bibbia , il libro di Giobbe , tratta estesamente di questo ruolo del "tentatore" esercito nei confronti del protagonista , Giobbe , proprio su mandato specifico del Padreterno ; infatti il libro inizia con u dialogo che si svolge tra Dio e il Satana .
Dio e' sorpreso nell'atto di vantarsi con Satana (il povero satana reietto da tutti, non amato da nessuno , in fondo e' questo il suo dramma , un dramma d'amore che sfocia nell'invidia e desiderio di distruzione dell'altro/a) dell'amore di Giobbe nei suoi vonfronyi (di Dio).
Satana gli obietta che Giobbe lo ama e gli e' fedele semplicemente perche' se la passa bene ; infatti e' ricco , ha una bella famiglia , possiede campi e armenti e qui di che fatica fa ad amare Dio ?
《 Fammelo toccare un po' da vicino》
E vedremo se il tuo Giobbe
《 Seguitera' ad amarti 》
Dio glielo :
《 PERMETTE 》
e Satana fa in modo di far perire tutti i familiari di Giobbe , di fargli perdere tutti suoi averi e possidimenti e da ultimo visto che il tapinno e la sua fede resistevano a fargli perdere anche la salute con una malattia che gli devasta il corpo . TITANICA ED EROICA la risposta di Giobbe :
《 Dio ha dato , Dio ha tolto , nudo sono uscito da mia madre e nudo ritorno alla terra 》
Il Satana e' sconfitto ma non ancora definitivamente ; infatti la sconfitta deginitiva lo aspettera' alla fine del libro , quando Giobbe affermera' dopo aver subito le prove del dubbio :
《 Prima conoscevo Dio per sentito dire , ora ne ho fatto l'esperienza 》
Frase che segna il passaggio pasquale di Giobbe da una fede superficiale a una fede adulta ; da una fede solo creduta a una fede totalmente vissuta .
Non si puo' negare cje il Satana in questa vicenda abbia svolto un ruolo di tutto rispetto , di "tentatore" , che e' anche una delle tante traduzioni del suo nome ebraico , insieme a :
Divoratore , Separatore , Calunniatore
Ha svolto il Satana un preciso mandato , che ottiene come risultato teologico la dichiarazione di fede di Giobbe , che lo fa assurgere ad eroe (Virat) e testimone (martire) della fede . Se non ci fosse stato il Satana , Giobbe sarebbe rimasto un fedele domenicale normopatico , niente di piu' ; infatti la tentazione e' conveniale alla crescita e all'avanzamento spirituale , ha fatto di Giobbe un gigante dello spirito .
Le prove iniziatiche servono proprio a questo ; ogni civilta' , cultura , religione , ecc...ha elaborato un proprio percorso di prove cui sottoporre i neofiti per procurarne il "passaggio" ad altri livelli di coscienza e consapevolezza . IL Giobbe dell'inizio del racconto alla fine non esistera' piu' , si vedra' soppiantato da un' altro Giobbe piu' cosciente , piu' maturo , piu' consapevole .Senza tentazione sarebbe rimasto un nano delo spirito .
In noto spot pubblicitario di alcuni anni fa una simpatica adolescente parlava telefonicamente al suo fidanzatino chiedendogli ripetutamente e insistentemente (sarebbe diventato un tormentone ) :
《 MI AMI ? MA QUANTO MI AMI ? 》
Una domanda che ne ricorda una piu' intensa e profonda leggibile nel Vangelo, quella che fa Gesu' Risorto a Pietro durante la cena :
《 Pietro tu mi ami ? 》
Gliela ripetera' per ben tre volte per sentirsi ripetere da un Pietro spazientito dopo tre volte che aveva risposto affermativamente :
《Ma certo Signore tu lo sai che io ti amo》
A parole si fa presto a dire le cose , ma amare e' una parola grossa e dirlo a parole e' facile , dimostrarlo un po meno ; i fatti sono la materializzazione dei nostri sentimenti , la prova , e Pietro la prova la dara' di li a poco sulla croce, magari appeso a testa in giu' , dopo aver superato senza non poche difficolta' la " tentazione" del tradimento .
Invero la prova , la tentazione fanno venire fuori quello che portiamo dentro, ben vengano dunque le tentazioni , procurano vere e proprie alchimie interiori , corroborano la nostra fede , ci rendono eroici e un cristianesimo senza tentazioni sarebbe un cristianesimo morto , esangue , senza linfa cristica , forse dovremmo amarla (la tentazione) per dimostrare a Dio che siamo capaci di superarla e di amarLo oltre noi stessi , permetta pure (Dio) al Satana di tentarci e chiediamo con forza nella Sua preghiera :
《 Non ci abbandonare nella tentazione 》
《 Ma liberaci (moksha) dal Maligno 》
Dove il maligno non e' il polo negativo di un Dio doppio e duale , ma la nostra natura inferiore ( in ebraico Nefesh Behamit) che continuamente ci tenta facendo parte della nostra natura "de-caduta" e "dualistica" (apposta porta le corna segno di dualismo e separazione) sempre in agguato pronta a cibarsi delle nostre debolezze esposte alle tentazioni che Dio puo' solo permettere (per la nostra crescita) ma certamente non "indurre" .
La tentazione ha "permesso" a Giobbe di conoscere (Jinana) , sperimentare e amare ...Dio , che alla fine restituira' tutto a Giobbe , moglie , figli , bestiame , terreni e ricchezze in abbondanza , ora Giobbe puo' dirsi un uomo veramente ricco , ricco di Dio consapevolmente e pieno di grazia , di Natura Superiore (Nefesh Elokit) .
Una preghiera dunque che traversa i secoli , giunta "intatta" fino a nostri giorni , se non fosse che "qualcuno" , addirittura un Papa , Papa Francesco per l'esattezza , non si fosse accorto che forse qualcosa nella traduzione di questa preghiera non e' proprio perfettamente aderente al significato originario ; insomma una traduzione un po' distorta .
L'attenzione del Pontefice si e' focalizzata in particolare sul quel :
《 NON INDURCI IN TENTAZIONE 》
Infatti si domanda il Pontefice :
《 Come puo' Colui che ci ama indurci in tentazione ? 》
La "quaestio" ha trovato risonanza nel mondo cristiano in cui peraltro molti , recitando questa preghiera , pur senza essere il Papa , si sono chiesti , compreso lo scrivente , come mai fosse possibile questa contraddizione , questo ossimoro ?
I teologi si sono messi al lavoro ovviamente e sembra che nel prossimo mese di Dicembre la preghiera subira' una adeguata modifica e che , l'inquietante "non indurci " sara' sostituito dal piu' tranquillizante :
NON ABBANDONARCI
nella tentazione (ovviamente)
Ma..ma...forse qualche teologo non sara' del tutto soddisfatto , qualche perplessita' rimane .
Infatti , e qui e' il sottoscritto a parlare che teologo non e' e quindi solo autorizzato a esprimere una riflessione personale , il sottoscritto ricorda vhe la preghiera si conclude con quella invocazione che recita :
《 Liberaci dal Maligno 》
Perche' e' innegabile che il Maligno , il Satana , nel pensiero "dualistico" della tradizione giudeo/cristiana gioca un suo specifico ruolo e mandato di tentatore .
Un libro intero della Bibbia , il libro di Giobbe , tratta estesamente di questo ruolo del "tentatore" esercito nei confronti del protagonista , Giobbe , proprio su mandato specifico del Padreterno ; infatti il libro inizia con u dialogo che si svolge tra Dio e il Satana .
Dio e' sorpreso nell'atto di vantarsi con Satana (il povero satana reietto da tutti, non amato da nessuno , in fondo e' questo il suo dramma , un dramma d'amore che sfocia nell'invidia e desiderio di distruzione dell'altro/a) dell'amore di Giobbe nei suoi vonfronyi (di Dio).
Satana gli obietta che Giobbe lo ama e gli e' fedele semplicemente perche' se la passa bene ; infatti e' ricco , ha una bella famiglia , possiede campi e armenti e qui di che fatica fa ad amare Dio ?
《 Fammelo toccare un po' da vicino》
E vedremo se il tuo Giobbe
《 Seguitera' ad amarti 》
Dio glielo :
《 PERMETTE 》
e Satana fa in modo di far perire tutti i familiari di Giobbe , di fargli perdere tutti suoi averi e possidimenti e da ultimo visto che il tapinno e la sua fede resistevano a fargli perdere anche la salute con una malattia che gli devasta il corpo . TITANICA ED EROICA la risposta di Giobbe :
《 Dio ha dato , Dio ha tolto , nudo sono uscito da mia madre e nudo ritorno alla terra 》
Il Satana e' sconfitto ma non ancora definitivamente ; infatti la sconfitta deginitiva lo aspettera' alla fine del libro , quando Giobbe affermera' dopo aver subito le prove del dubbio :
《 Prima conoscevo Dio per sentito dire , ora ne ho fatto l'esperienza 》
Frase che segna il passaggio pasquale di Giobbe da una fede superficiale a una fede adulta ; da una fede solo creduta a una fede totalmente vissuta .
Non si puo' negare cje il Satana in questa vicenda abbia svolto un ruolo di tutto rispetto , di "tentatore" , che e' anche una delle tante traduzioni del suo nome ebraico , insieme a :
Divoratore , Separatore , Calunniatore
Ha svolto il Satana un preciso mandato , che ottiene come risultato teologico la dichiarazione di fede di Giobbe , che lo fa assurgere ad eroe (Virat) e testimone (martire) della fede . Se non ci fosse stato il Satana , Giobbe sarebbe rimasto un fedele domenicale normopatico , niente di piu' ; infatti la tentazione e' conveniale alla crescita e all'avanzamento spirituale , ha fatto di Giobbe un gigante dello spirito .
Le prove iniziatiche servono proprio a questo ; ogni civilta' , cultura , religione , ecc...ha elaborato un proprio percorso di prove cui sottoporre i neofiti per procurarne il "passaggio" ad altri livelli di coscienza e consapevolezza . IL Giobbe dell'inizio del racconto alla fine non esistera' piu' , si vedra' soppiantato da un' altro Giobbe piu' cosciente , piu' maturo , piu' consapevole .Senza tentazione sarebbe rimasto un nano delo spirito .
In noto spot pubblicitario di alcuni anni fa una simpatica adolescente parlava telefonicamente al suo fidanzatino chiedendogli ripetutamente e insistentemente (sarebbe diventato un tormentone ) :
《 MI AMI ? MA QUANTO MI AMI ? 》
Una domanda che ne ricorda una piu' intensa e profonda leggibile nel Vangelo, quella che fa Gesu' Risorto a Pietro durante la cena :
《 Pietro tu mi ami ? 》
Gliela ripetera' per ben tre volte per sentirsi ripetere da un Pietro spazientito dopo tre volte che aveva risposto affermativamente :
《Ma certo Signore tu lo sai che io ti amo》
A parole si fa presto a dire le cose , ma amare e' una parola grossa e dirlo a parole e' facile , dimostrarlo un po meno ; i fatti sono la materializzazione dei nostri sentimenti , la prova , e Pietro la prova la dara' di li a poco sulla croce, magari appeso a testa in giu' , dopo aver superato senza non poche difficolta' la " tentazione" del tradimento .
Invero la prova , la tentazione fanno venire fuori quello che portiamo dentro, ben vengano dunque le tentazioni , procurano vere e proprie alchimie interiori , corroborano la nostra fede , ci rendono eroici e un cristianesimo senza tentazioni sarebbe un cristianesimo morto , esangue , senza linfa cristica , forse dovremmo amarla (la tentazione) per dimostrare a Dio che siamo capaci di superarla e di amarLo oltre noi stessi , permetta pure (Dio) al Satana di tentarci e chiediamo con forza nella Sua preghiera :
《 Non ci abbandonare nella tentazione 》
《 Ma liberaci (moksha) dal Maligno 》
Dove il maligno non e' il polo negativo di un Dio doppio e duale , ma la nostra natura inferiore ( in ebraico Nefesh Behamit) che continuamente ci tenta facendo parte della nostra natura "de-caduta" e "dualistica" (apposta porta le corna segno di dualismo e separazione) sempre in agguato pronta a cibarsi delle nostre debolezze esposte alle tentazioni che Dio puo' solo permettere (per la nostra crescita) ma certamente non "indurre" .
La tentazione ha "permesso" a Giobbe di conoscere (Jinana) , sperimentare e amare ...Dio , che alla fine restituira' tutto a Giobbe , moglie , figli , bestiame , terreni e ricchezze in abbondanza , ora Giobbe puo' dirsi un uomo veramente ricco , ricco di Dio consapevolmente e pieno di grazia , di Natura Superiore (Nefesh Elokit) .
Nessun commento:
Posta un commento