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venerdì 16 gennaio 2015

RACCOMANDATI IN CIELO O IN TERRA ?


 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22 Rispose Gesù :

«Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». 

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Gli dicono: «Lo possiamo». 23 Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio24 Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; 25 ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. 26 Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 27 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 28 appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire.......>> (Mt 20,28)

Ebbene si anche duemila anni orsono , anche in pieno vangelo , si praticava l'infausta usanza della       

                     "RACCOMANDAZIONE


a cui non si sottrasse neanche la madre di Giacomo e Giovanni , figli di quel Zebedeo , da cui derivò il detto popolare di :

                   "non rompere gli zebedei !

Anche il maestro Yeshuà , ahimè ,  subì questo sfinimento che mise a dura prova i suoi ... di zebedei , tanto era l'insistenza della madre nel richiedere un posto di "rango" e di visibilità sociale per i suoi due figli nel suo Regno .
Laconica , come nel suo stile fu la risposta del maestro che si riassume nella sua domanda : 

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 Potete bere anche voi il calice che io sto per bere   ? >.

Al solito gli interlocutori del maestro parlano una lingua che segue le leggi delle loro categorie mentali espressione consolidata del loro "stato egocentrico" , tipico del samsara , in opposizione allo "stato mindful" del maestro (IO SONO ) invece fuori dal samsara , e solo chi è fuori dal samsara può vederlo in quanto dotati di vista spirituale , occhio metafisico o terzo occhio ( Ajina chakra) . La madre dei due quanto gli altri dieci discepoli sono dentro il samsara con tutti i piedi fino al collo , come del resto tutta l'umanità "irredenta" avvolta nelle spire illusorie di Maya (illusione cosmica della mente egoica) . 

Essi sono dei "Jivan" , anime individualizzate e identificate con la materia e quindi preda di ogni attaccamento e passione ( rajas)  al punto tale di pensare il regno del maestro come un regno semplicemente umano in cui gli altri sono al proprio "servizio"; mentre il maestro Yeshuà propone loro esattamente il contrario cioè : servire gli altri , il prossimo ! 


Se tanti sedicenti politici cristiani fossero solo un po coscienti di questo !

Questa è l'essenza contenuta nel calice di Cristo, corroborata dal vino spremuto dal legno della croce ; infatti la croce è il calice eucaristico di Cristo , la croce assimila il discepolo al maestro . La croce non prevede "scorciatoie" , o by-pass , come invece vorrebbe la donna . Il sannyasin (rinunciatario) che vuole raggiungere la "moksa" (liberazione dalla mente egoica illusoria) deve passare attraverso la "crocifissione" dell ego empirico . 

Questa è la proposta contenuta nell'asserzione "
dovete bere del mio calice . Non l'hanno compreso ne la donna ne gli altri discepoli che la redarguiscono , non tanto perchè hanno compreso il sign
Capireificato delle parole di Yeshuà , quanto perchè anche loro sotto sotto ambiscono a posti preminenti .

Capire e Comprendere non indicano la stessa cosa . Capire dal latino "capere" significa contenere , mettere dentro , far rientrare ; mentre comprendere sempre dal latino "cum-prehedere) indica portare con se , incamerare , fare proprio . I quaranta ladroni della fiaba chiusi nelle otri simboleggiano proprio questa realtà dell'uomo/donna chiuso/a in se stesso nei propri pregiudizi e malsane convinzioni .

Capire 
è tipico di colui/colei che si sforza di far "ri-entrare" il pensiero altrui nelle proprie categorie mentali , un pensiero che può subire addirittura un ri-modellamento sulla base delle proprie aspettative come la creta liquida che immessa in una "forma" , consolidandosi , ne assume i contorni dando così luogo al conformismo di massa che ha inquinato spesso le religioni istituzionali generando il fariseismo.

Il pensiero spirituale di Yeshuà entrando nelle "forme-pensiero" cristallizzate della cultura  farisaica del tempo non trova posto , è costretto a modellarsi secondo le sue attese che poi erano le attese di un avvento messianico forte , di un liberatore che li liberasse non dalle pastoie egoiche di se stessi , ma dal servaggio della colonizzazione romana , che altro non è che l'espressione della loro schiavitù interiore . 




Il ghetto delle schiavitù esterne è il riflesso del "ghetto" interiore in cui giacciono ancora oggi gli uomini/donne di ogni tempo e latitudine . In quel ghetto sono chiusi la povera donna e i suoi figli , compresi gli altri dieci discepoli vociferanti e tutti coloro che anche oggi si sforzano in tal senso sia nelle religioni istituzionali che nelle sette generando alla fine un dio idolatrico fatto a propria immagine e somiglianza .

Comprendere è portare dentro , fare proprio , incamerare il modello fino alla completa identificazione con esso . <
 Non sono più io che vivo , ma Cristo che vive in me > sono le parole dell' apostolo Paolo . Comprendere significa diventare l'ICONA (=Immagine) "VIVENTE" della realtà incamerata . I Santi , i Rishi , sono testimoni viventi di questa realtà divina , hanno incamerato il messaggio , si sono identificati con esso , non sono diventati cristiani normopatici (vedi mio blog su normopatia), fanno vivere l'archetipo .

Uno dei due fratelli , Giacomo , alla fine comprese , al punto tale che diventò il primo martire della nascente chiesa , bevve il calice e comprese , e piano piano lo bevvero tutti gli altri a partire da Stefano e poi Pietro e così via .......


I tantrici della "mano sinistra" (vama marga) si recano nei cimiteri (smashan) per effettuare la meditazione sulla morte (mrtyu) , effettuano così ascesi , austerità (tapas) spalmandosi addosso la cenere dei cadaveri (shava) per vincere così ogni attaccamento (vairagya) e passione  affermando il disprezzo per ogni illusione di Maya (mente egoica) . 

I primi secoli del nascente cristianesimo vedevano i fedeli riunirsi nei cimiteri (smashan) cristiani , meglio noti con il nome di catacombe, tra urne cinerarie e cadaveri posti nei loculi , la vita e la morte erano a un passo da loro , gomito a gomito . I cristiani si purificano , si rinnovano , si ri-generano con la croce , giungendo a volte al sacrificio (sacrum facere = rendere sacro )  stesso della vita , che sebbene non considerata una illusione , purtuttavia è considerata un "nulla" rispetto a ciò che si guadagna con la morte .

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 Per me il morire è un guadagno > sono le parole dell'apostolo. Il giorno della morte un tempo era chiamato dai primi cristiani "Dies Natalis" , "giorno della nascita" . Come sono cambiati i tempi ! Oggi molti cristiani fanno gli scongiuri alla vista di un crocefisso . Non comprendono più , e ancora peggio ...NON CAPISCONO nemmeno il senso . Ma non importa è più importante la carriera , quanto a bere il calice è meglio rimandare ad altra data....magari sine die , dopotutto si sta così bene seduti su comode poltrone , la madre dei zebedei l'aveva capito !




Yogacharya Eknathananda 

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