Powered By Blogger

sabato 7 giugno 2014

PENTECOSTE : IL PRANAYAMA DI DIO





                      Lo Spirito Santo è il Pranayama del Signore

 



<<La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».>>

          Mentre erano chiuse le porte del luogo per paura dei Giudei

 
 
Accade sempre così quando agisci seguendo le tue paure: la vita si chiude. La paura è la paralisi della vita. I discepoli hanno paura anche di se stessi, di come lo hanno rinnegato. E tuttavia Gesù viene. È una comunità dalle porte e finestre sbarrate, dove manca l'aria e si respira dolore, una comunità che si sta ammalando. E tuttavia Gesù viene. Papa Francesco continua a ripetere che una chiesa chiusa, ripiegata su se stessa, che non si apre, è una chiesa malata. Eppure Gesù viene. Viene in mezzo ai suoi, prende contatto con le loro paure, con i loro limiti, senza temerli. Sa gestire la nostra imperfezione.

Questa scena , a mio parere , è caratterizzata dal "RESPIRO" , quello ansimante , impaurito , strozzato in gola , dei discepoli e quello invece del Cristo materializzatosi nella stanza senza passare dalla parte , un RESPIRO ARMONICO , carico di Pace ( Shanti ) ,lungo , esteso . Si sente il respiro affannato dei suoi che sono chiusi in quella stanza e ne hanno consumato tutto l'ossigeno , non solo , ma ne hanno riempito l'ambiente di venefica anidride carbonica , non sono solo chiusi nella stanza , ma oltremodo chiusi in se stessi , ancora incapaci di aprirsi alla novità della Risurrezione , un episodio sconvolgente ( e come non potrebbe essere ? ) ancora non metabolizzato .
 

 Il Cristo Risorto è davanti alle loro angosce , alle loro ansie , alle loro depressioni , li osserva con sguardo tenero e amabile pregno di Amore e poi ...ALITA su di loro lo Spirito Santo e nel medesimo istante si crea un "grande silenzio" ( Muni ) il silenzio tipico di ogni "vera teofania" ( manifestazione di Dio ) . Tutta quella folla "vociante" ammutolisce e portata da quel soffio pneumatico divino entra in SMADHI , in estasi , e prova la forza e il vigore di quel RESPIRO che porta nuova linfa e nuova vita nelle loro esistenze tribolate e provate .

 
 
 
 
Finalmente conoscono cosa è il PRANAYAMA DIVINO , non sono più loro a RESPIRARE , ma è DIO che respira in loro e per loro . Il " Vento" ( Vaju ) della Grazia gonfia le vele dei loro polmoni disidrati dalla paura nutrita da troppe notti insonni al seguito del Cristo , agonizzante nell'orto degli ulivi e poi sulla croce in cima al Golgota . Un "FUOCO SACRO" ( Tejas ) divampa dentro di loro !
 
In pochi e brevi istanti quel nugolo di uomini e donne atterriti si trasforma in una compagine determinata a testimoniare  il messaggio salvifico fino agli < estremi confini della terra > . Questa pagina evangelica dovrebbe caratterizzare la pratica di ogni nostro Pranayama , perché , si comprenda bene , per chi non l'avesse ancora capito , il Pranayama è.....PREGHIERA , SOFFIO DIVINO !

Ogni soffio divino è un soffio di Grazia e la Grazia porta con se sempre "doni" (carismi) che nel caso dello Spirito Santo ( Ruah ) sono sette ed esattamente i seguenti :

                             I doni dello Spirito Santo

Sono quelli riportati nella profezia di Isaia a proposito del Messia sul quale si posa lo Spirito del Signore:"Spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore(Is 11,2-3a). Sono, letteralmente, degli "spiriti", cioè dei soffi provenienti dallo Spirito Santo,dei moti dolci e delicati, persistenti e attraenti, diffusi, come un profumo, nelle anime dallo Spirito d'amore con la sua presenza stessa.

Grazie ai suoi doni, lo Spirito Santo rende le anime docili e pronte alla sua azione e alle sue ispirazioni. I doni non sono assolutamente opera umana, poiché altrimenti non potrebbe arrivare al cuore dell'uomo tutto quello che Dio ha preparato per coloro che l'amano (1Cor 2,9). I doni hanno per fondamento le virtù teologali della fede, della speranza e della carità. Essi permettono a tali virtù di diffondersi in un'estrema docilità, in una percezione nuova del mistero e delle opere di Dio. Sono lo sbocciare stesso della carità che permette di sperimentare quanto è buono il Signore e di gustare quanto viene da luiDanno una sorta di istinto per percepire le cose divine. Rappresentano l'ingresso nella vita mistica, se per essa si intende la vita soprannaturale dell'anima unita a Dio, e non delle manifestazioni straordinarie.

Per far capire meglio che cosa sono i doni dello Spirito ed apprezzare quindi l'opera dello Spirito Santo in noi tramite essi, diremo una parola essenziale su ciascuno di essi alla luce della tradizione spirituale della Chiesa seguendo, in particolare, san Tommaso d'Aquino.Si potrebbe, del resto, in questa settimana che segue la festa della Pentecoste, dedicare ogni giorno la nostra preghiera allo Spirito Santo in modo particolare per uno dei suoi doni, prestando la massima attenzione a quello che esso rappresenta.

Il dono della sapienza
Non si tratta di una sapienza qualsiasi, ma della Sapienza eminente dell'amore per mezzo del quale lo Spirito Santo ci fa gustare e vedere quanto è buono il Signore. Questo dono, che riempie l'anima di ogni bene, la rende particolarmente sensibile all'amore, che è Dio e che si manifesta attirando tutto a sé, con forza mista a dolcezza. L'amore è fonte di ogni cosa, nell'amore tutto trova compimento e perfezione. Lo Spirito di sapienza fa sì che ci affidiamo all'amore con più fervore, con più pace, con più gioia. È il dono dell'unione con Dio.

Il dono dell'intelletto

Questo dono ci illumina, ci dà il senso delle realtà della fede, in particolare della Redenzione e dell'Eucaristia. Infatti, nonostante la loro oscurità, esso ce ne dà una sicurezza amorosa e ce ne fa percepire la bellezza. Si può essere molto istruiti nei misteri della fede, ma restare ignoranti perché non li si riceve alla luce di questo dono.
È l'unzione che insegna ogni cosa (1Gv 2,27), che fa capire intimamente. Tale intelligenza del cuore va molto al di là di quanto la ragione può cogliere della luce dei misteri della fede, troppo viva perché la ragione possa compiacersi della loro realtà autentica, profonda ed inesprimibile.


Il dono del consiglio


"Il consiglio è l'amore in quanto ci rende attenti, preoccupati e abili nella scelta dei mezzi per servire santamente Dio" (san Francesco di Sales).
Per mezzo di questo dono, lo Spirito Santo ci ispira, ci fa capire come dobbiamo comportarci in tutto da figli della luce. Ci dà una docilità interiore, pronta ad ascoltare quanto esso ci ispira, ma anche quanto gli altri, e la Chiesa in particolare, ci chiedono.
L'opposto del dono del consiglio è lo spirito di colui che si attiene sempre e soltanto al proprio giudizio e ai propri istinti. Il dono del consiglio è uno spirito estremamente docile che ci fa apprezzare esattamente ciò che è giusto, ciò che conviene fare non per se stessi, ma per restare sulle vie del Signore, a cui esso ci guida con tranquilla sicurezza.

Il dono della fortezza
Lo Spirito è uno spirito di fortezza, ma non secondo la maniera umana di forza obbligante o di coraggio stoico. La fortezza che è dono dello Spirito è quella della sopportazione e della fermezza calma nelle prove. È tale fortezza che traspare nella silenziosa e disarmante mitezza di Gesù nella sua Passione. Il dono della fortezza ci comunica qualcosa della mitezza dell'Agnello immolato e vincitore.

Il dono della scienza





Per mezzo di questo dono, lo Spirito Santo ci dà un'istintiva capacità di distinguere in modo veritiero il bene e il male, e di respingere il peccato. Esso illumina il cuore sul come tutte le creature siano nelle mani di Dio. Lo Spirito Santo fa percepire e comprendere la fragilità, la piccolezza, ma anche la dignità delle creature che vengono tutte, anche le più vili, da Dio, e fa capire, soprattutto, quanto siano tutte amate e protette da Dio.
Il dono della scienza, associato spesso alla grazia delle lacrime, nutre la vera compassione.


Il dono della pietà

"La pietà - afferma san Francesco di Sales - non teme altro se non di non amare abbastanza colui che essa vede così amabile da non poter essere degnamente amato da nessuno".
Per mezzo di questo dono, lo Spirito ci rivela, con molta dolcezza, fino a che punto Dio sia nostro Padre. Tale delicatezza filiale risplende in ogni figlio di Dio, prima di tutto nei confronti di coloro ai quali, per disegno della Provvidenza, siamo vicini, e poi anche nei confronti di tutti gli uomini, perché li possiamo amare e servire.


Il dono del timor di Dio

Non si tratta della "paura" nei confronti di Dio, ma della percezione della nostra piccolezza di fronte alla sua grandezza. Questo dono ci rende docili, ci impedisce di essere presuntuosi e ci spinge nelle braccia del "Buon Dio". È il dono dello spirito di infanzia di santa Teresa di Gesù Bambino. Esso ispira timore, ma ciò che si teme è tutto quanto potrebbe distorglierci ed allontanarci da Dio e dalle sue vie. Tale dono consiste in un amoroso rispetto che deve farci evitare ciò che potrebbe dispiacere a Dio per via della sua Maestà sovrana, santa, amorosa e bella. Le Scritture ci dicono che tale timore del Signore è il principio della Sapienza (Pr 1,7), che è gloria e gioia (Sir 1,11).

Il frutto dello Spirito

Prima di parlare dei carismi, diciamo due parole a proposito del "frutto dello Spirito", per far capire bene la ricchezza e la varietà delle opere dello Spirito Santo nella Chiesa.
San Paolo parla del frutto dello Spirito nella Lettera ai Galati (Gal 5,22). Esso è: "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé".
Altrove, nel Nuovo Testamento, alludendo a ciò che la presenza dello Spirito Santo apporta, si parla spesso di questa triplice ripartizione: "giustizia, pace, gioia" (Rm 14,17).


Il frutto è quella pienezza saporita e feconda che un essere vivente produce quando raggiunge la propria maturità. Il frutto dello Spirito è lo sbocciare della grazia, della carità divina in ogni comportamento dell'uomo spirituale che si lascia completamente trasformare e guidare dallo Spirito Santo. Si potrebbe dire, utilizzando un'altra immagine della Scrittura, che questo pieno splendore di colui che si lascia investire dallo Spirito è "il profumo di Cristo" (1Cor 2,15), che sparge colui che, tramite lo Spirito Santo, è unito alla vera vigna (Gv 15,1-7).

 
Chi ha orecchi per intendere intenda !
 
Yogacharya Eknathananda


IL CORPO : QUESTO SCONOSCIUTO


Il corpo questo sconosciuto , tanto martoriato nel passato medioevo perché portatore di peccato , quanto idolatrato ai nostri giorni con creme , stiraggi , botulino , plastiche , dermocosmesi , massaggi , palestre , ecc...ecc....un impegno , a volte , anche stressante della maggior parte dell'umanità così impegnata nella manutenzione del "corpo fisico" , al punto tale da non fornire alcuna attenzione ad un altro corpo , invisibile , ma non meno importante , quello in cui risiedono emotività, sentimento , ovvero il "corpo animico " , archivio di tutta la memoria ( Akasha ) universale . Questo corpo è il "ponte" tra il fisico e lo spirito ,una "Terra di Mezzo " dove avviene la sublimazione che permetterà all'iniziato ( Jnani ) di auto-realizzarsi per creare con e proprie energie la cosìdetta " MER-KA-VA' " o " Corpo di Luce ".
 
 
 

La Merkabah

                                     CORPO FISICO
                                                             

Il  corpo fisico è molto simile a una tuta spaziale, proprio come quelle che indossavano gli astronauti per muoversi sulla Luna. Infatti, noi uomini abbiamo bisogno di un veicolo-corpo, che possa ospitare quella scintilla divina che è la nostra essenza. Con i suoi cinque sensi il corpo ci permette di vivere nell’atmosfera terrestre, motivo per cui, nelle imprese scientifiche, quando  l’uomo si trova al di fuori di questa, deve ricreare lo stesso ambiente per vivere. Ecco l’utilità del nostro fisico!

Senza ombra di dubbio, tutto ciò ci conferma che il vero e reale sé, viene da una dimensione più sottile. È così che quando si “muore”, si lascia la “tuta” che diventa inservibile e la “scintilla”, con il suo bagaglio di esperienze, rientra alla Patria Celeste. Questo fatto chiarisce che il fisico è creato con gli elementi della Terra ; con il cibo che viene mangiato dai nostri genitori e con la memoria cromosomica, che ci trasmettono come eredità, che contiene la memoria dei nostri avi. Così, i semi con la polarità maschile e quelli femminili, si uniscono e si auto fecondano, facendo innescare la scintilla-vita.



 



Inizia la formazione della “tuta” e tutte le informazioni contenute, si attivano perché quella fantastica “opera d’arte” si realizzi nel migliore dei modi. Per mettere in pratica questo portento unico e misterioso, sono necessari un uomo e una donna: un polo positivo e un polo negativo, proprio come i due poli  elettrici che devono unirsi e far scattare la scintilla per poter accendere la luce.

Al contrario, due poli uguali che si uniscono, non producono né la luce, né l’energia per creare. Proprio come il fico che il Maestro Gesù maledisse e fece  seccare, perché non dava frutti. Il compito di ogni uomo/donna è quello di mantenere il proprio corpo sano e pulito come lo si apprende fin  dai primi anni dai propri genitori .

Tutte le normative igieniche dettate nell'ambito dello Yoga ( Saucha)  , ma anche di altre di altre tradizioni iniziatiche e religiose , non sono tanto volte al solo aspetto salutare ed igienico , quanto a rinforzare l'idea che il corpo è un "Tempio" , entrando nel quale è necessaria l'osservanza di precise norme di comportamento fisico ed etico ( Yama e Niyama , vedi mio blog ).

Poi, le diverse scuole, preparano nell’apprendimento di distinte attività, per dare modo crescendo, di potersi inserire nella società .Tutto questo ha valore per la parte di formazione dell’essere umano, ma esiste la parte evolutiva che consiste nel prendere coscienza facendo aumentare i propri “talenti”, con il lavoro e la ricerca interiore del Fuoco-Ignis che ci rinnova completamente. Sulla croce, dove  il Maestro fu inchiodato al legno dei Quattro Elementi, era scritto " INRI " , che l'alchimista traduce così :

                      Ignis Natura Rinovatur Integra

La "Natura si raffina e si rinnova con il fuoco " . Si evince come all'interno di questa ottica "sottile" lo Yoga sia destinato a giocare un grande ruolo ; infatti ci si trova davanti ad una disciplina "iniziatica" le cui conoscenze debitamente applicate permettono di costruire e facilitare l'accesso alla " MER - KA - VA' " , il "Corpo di Luce "  , attraverso l'utilizzo e l'attivazione del "Fuoco" alchemico ( Pranayama ) ; controllo del calore (Tapas) ; del respiro , dell'energia ( Prana ) , da cui scaturisce il " Tejas " ( Fuoco Sacro ) .

Il fuoco (Prana) così attivato entra in combinazione alchemica con l'acqua ( apas ) , principio "freddo" , passivo , e ne determina l'evaporazione , il corpo inizia a sudare . La pratica della "sauna" nei paesi nordici o preso gli indiani del Nord America , è il derivato di queste antiche pratiche iniziatiche di purificazione dei quattro elementi : fuoco , acqua , aria , terra , che rappresentano i quattro elementi sui cui si fonda la ricerca interiore al fine di creare quella che gli alchimisti chiamano la "quintessenza" o " Elisir" , rappresentati nella Cabala mistica da :
 
 

  1° FUOCO, lettera JOD – Energia  ( Creatrice ) Maschile  

 2° ACQUA, lettera HE’ – Energia  ( Recettiva ) Femminile

 3° ARIA, lettera VAV – Energia Equilibrante Combinatoria

 4° TERRA, lettera HE’ – Energia di Cristallizzazione
 
 
Secondo il Sacro Tetragramma che indica il NOME SUPREMO o NOME DI DIO
 

 




Il Tetragrammaton Jod-Hé-Vav-Hé






Questo è il Tetragramma sacro che forma il nome di Dio  e che è contenuto nel corpo dell’uomo: “Tempio Vivente dello Spirito”… ossia, l’uomo è Dio in potenza, ma non lo sa ! Seppure chiaramente affermato nelle Sacre Scritture : < Voi siete Dei perché IO SONO Dio >

La ricerca interiore dell’uomo non viene praticata da tutti gli individui, poiché la maggior parte di questi, siano essi uomini e donne, se ne infischiano di simili argomenti, per il fatto che nel loro archivio interiore, non trovano corrispondenza. Mancano incentivi di risonanza oppure, sono spiriti giovani dal punto di vista evolutivo e non possiedono queste informazioni.

Quindi, questi spiriti semplici ( Ajnani) , si accontentano di vivere una vita semplice,  “alimentando” solamente il corpo fisico ( Anna Maya Kosha) e distraendosi dalla vera realtà, che per loro è troppo pesante. Ubriachezza , alcool ,  droghe ,sono i succedanei dannosi della ricerca spirituale , utilizzati  per dimenticare e addormentare la propria coscienza e in questo modo, i corpi sottili ( Prano Maya KOsha ; Mano Maya Kosha ; Vinjana Maya Kosha ; Ananda Maya Kosha )  si offuscano, dando false e dannose sensazioni al corpo fisico e a tutte quelle realtà trascendenti che spingono per ottenere delle vere risposte. A “Chi vince”, come nelle lettere dell’Apocalisse, si darà di più, per poter andare oltre e oltre ancora. Ma chi rimane impantanato nel vizio, dovrà aspettare altre opportunità o addirittura altre vite o ronde di centinaia di anni, per avere nuove possibilità di rivincita.



 


Il corpo Tempio della Luce

        ENERGIA CHIAMATA DIO

 C’è un’unica possibilità per essere in armonia e per percepire l’Energia-Dio consistente nell'equilibratura dei tre corpi (fisico , animico e spirituale )  trasformando i nostri vizi in virtù al fine di poter captare le frequenze più elevate che dal punto zero degli Universi ( OM ) emana per tutto il creato .

La nostra Tuta-Corpo, può essere paragonata alle automobili.

Ce ne sono di svariate marche, di diverse cilindrate, ma la differenza , per noi umani, è che possiamo “aumentare la cilindrata”, migliorare in tutti i sensi ( Karmenindrya ; Buddhindrya ) , mentre le macchine rimangono come sono . Infatti sono pochi coloro che vogliono migliorare sé stessi e accedere, così, a frequenze più elevate ; nell’attimo in cui avviene il “contatto”, l’uomo si trasforma in un Genio, un Giusto, un Creatore, un illuminato ( Sura ) , un dio in terra, un liberato ( jivanmukti ) !
Ogni popolo della terra era a conoscenza della “Tradizione” che veniva tramandata ai migliori rappresentanti, come una “Catena Iniziatica” e che li trasformava in divinità incarnate. Però, ahimè, le caste sacerdotali  di tutte le religioni che avevano il compito di trasmettere quelle verità, se ne appropriarono per il proprio uso e consumo e per il “risveglio” dal letargo naturale che l’uomo si porta dalla nascita. Agli altri, propinavano surrogati che li faceva addormentare sempre di più,sempre di più…Infatti, fu così che nel Medioevo, chi capiva e si spingeva oltre, invece di essere premiato per la Sapienza, veniva torturato e bruciato vivo, con l’appellativo di Eretico ! Forse, se quella moltitudine di cervelli sacrificati all’ignoranza, fosse rimasta viva, il nostro mondo sarebbe diverso ? Forse si , forse no , ma certo il dubbio rimane !


                         IL CORPO, TEMPIO DELLA LUCE

Dunque, il Corpo Umano è una meravigliosa macchina , biologica e ontologica ad un tempo come affermava Gurdjieff ;  un laboratorio chimico elettrico, che porta in sé, un cervello-computer , software ,  inimitabile, che “ muore e rinasce” continuamente ; si auto guarisce e si perfeziona, evolvendo verso la Luce o la Verità assoluta e con coscienza, o senza, va sempre avanti a prescindere dagli ostacoli o dai freni dogmatici delle forze ahrimaniche e oscure che  gli si oppongono e che Cristo giustamente chiamò , rivolgendosi ai Farisei : < ladri e assassini che avendo rubato le "chiavi" dei cieli ne impedite l'ingresso agli altri >. < Homo vivens Gloriam Dei > dice stupendamente il salmista : < L'Uomo vivente è  immagine e Gloria di Dio > . L’Uomo è un “Tempio Vivente” e non solo  un misero peccatore paragonato alle pecore di un gregge .


                                   IL CORPO ANIMICO
 
 
Secondo la Tradizione Ermetica, l’anima viene chiamata con nomi diversi , come : Eva, Maria, Miryam, Meras, Mara, Amara, Marina, Stella Maris, Madonna, Isis e tantissimi altri nomi la cui radice è Mare… IL mare è un’immensa distesa di acqua della quale si afferma che “la vita nasce dal mare”. Bene, ora si sa che l’uomo è composto di un 80% di liquidi, quasi come il nostro pianeta e che la Luna ha il potere sulle acque del mare e le acque in generale, comprese le nostre : sangue, urina, sperma, mestruo, saliva, lacrime e tutti i fluidi del nostro corpo ! Ci stiamo avvicinando ? Ecco, il Mar Rosso della tradizione ebraica : il Sangue ! E tutti i liquidi del corpo umano, sono suoi affluenti: Maria=la Madonna= Mare, il cui simbolo in tutte le tradizioni è Selene, la Luna, la quale rappresenta la femminilità con tutto l’archivio e la memoria della razza umana, i codici genetici, cioè la mappa cromosomica di ogni individuo , che è personale, scambiabile e preziosa, unica e soprattutto universale ! Il Maestro Yashuà , ridava la vista ai cechi, usando la sua saliva come una panacea universale. Inoltre, nell’Ultima Cena, al sicuro da occhi indiscreti, invitò i suoi discepoli a “mangiare” la sua carne e bere il suo “prezioso sangue”. La Chiesa li trasformò, poi,  in pane e vino, niente di meno che un’analogia dei Principi Animici e che nulla hanno a che vedere con quelli reali.


Il serpente-quinto elemento crocifisso
Vedete ? L’uomo è come un albero con un suo Frutto-Seme, dove questo seme contiene trecento cinquanta milioni di possibili riproduzioni simili in tutto  e per tutto a colui che lo produce ; il simbolo che lo rappresenta non è altro che la Croce. Così, la Croce è il Seme-Sperma umano e rappresenta i Quattro Elementi, con la figura inchiodata del Cristo-Serpente ( Kundalini , vedi mio altro blog sul tema )  come Quinto Elemento. Si intende da ciò perché la figura simbolica del Cristo fu crocifissa e fu posta al centro-fulcro dei Quattro Elementi ? E che questo frutto con le caratteristiche di colui che lo ha generato è la carne e il sangue del quale parlano i Vangeli ?Avete presente le cupole e i campanili delle chiese? Cosa pensate che rappresentino ? Sulla sommità di essi (cupole/campanili) figura  una croce… Sui minareti delle moschee figura una falce di Luna con al centro una stella ,simboli diversi , ma significanti la stessa cosa e cioè : “falli eretti” e tanto la Croce, così come la Luna, rappresentano la medesima cosa :  l’Anima o il Cristo, il Seme di tutte le cose,  il Creatore, il Demiurgo, l’Uomo Cristallizzato ! Ecco che allora, l’anima si trasmette dai Padri ai Figli e attraverso il Seme-Eros ( Shem in ebraico "Seme" da cui semiti , portatori del "seme divino" ), si perpetua e continuerà a farlo per secoli e secoli, con il suo bagaglio di informazioni contenute nel DNA. Dopo questa semplice ma provocatoria spiegazione, si può evincere  il perché nella Genesi, Dio, o meglio gli Elohim (gli Dei), non volevano che l’uomo mangiasse il frutto stracarico di informazioni, di quell’ “Albero”? L’amico serpente ( kundalini ) disse: “Se mangiate, diventerete come loro : Dei ”, beh...beh...


 
                              IL CORPO SPIRITUALE

Arrivati a questo punto e conoscendo il corpo fisico e quello animico, tento di spiegare come si forma il Corpo Spirituale e a cosa serva. Forse, come affermava il Maestro Gurdjeff : questo corpo non serve per questa vita, al contrario, per quando lasceremo, con la morte, il fisico e l’animico e con il corpo Spirituale andremo verso dimensioni più elevate.
Altrimenti, si tornerà a nascere in piani fisici come questo, ossia sulla Terra e iniziare da capo. Ecco allora a cosa servono le vie iniziatiche tradizionali ; imparare a operare per ri-produrre un Corpo di Luce Spirituale per fare in modo,  che dopo la morte, si raggiungano quelle dimensioni dove abitano gli Dei , che la tradizione Yoga indica con il nome di : LOKA ( Piani spirituali ) ! Questo è il grande mistero di tutte le religioni e delle Vie e Ordini Iniziatici : ri-crearsi un Corpo di Gloria o di Diamante ( Vajira ) , oppure di Luce, di neutrini o Fuoco immortale e incorruttibile. Perché per vedere la Luce e non accecarsi, si deve essere Luce ; infatti dicono le sacre scritture : < Nessuno può rimanere vivo dopo aver visto Dio > , per questo motivo Mosè scese dal monte con il volto "coperto da un velo " ! RI-velare non vuol dire Sve-lare sono due termini molto differenti !

Om shanti