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mercoledì 24 febbraio 2016

LA SUPREMA SHAKTI

La Suprema Shakti ( Energia Divina ) la cui natura è “creare” costantemente ( Natura Naturans degli Alchimisti ) esprime se stessa verso l’alto in forma di “ e-spirazione ” e verso il basso i forma di “ in-spirazione “ .
Focalizzando lamente con fermezza ( Dharana ) su ciascuno dei due spazi tra un respiro e l’altro ( Khumbaka ) ripetendosi mentalmente ( i mantra ripetuti in silenzio mentalmente sono ancora più produttivi di quelli vocalizzati ) “ SO “ (insp) e “HAM” (esp) si sperimenta lo stato di “ Pura Coscienza “ del “ SE “ (la pienezza di Bhairava , la Suprema Coscienza ).

I BENEFICI STRAORDINARI ATTRAVERSO IL RESPIRO CONSAPEVOLE E LAMEDITAZIONE SUL “SE’” IL RADIOSO PRINCIPIO UNIVERSALE DELL’ESISTENZA 

L’uomo si da tanto da fare per ottenere la conoscenza del mondo materiale ; apprende tutti i rami dello scibile mondano ; esplora la terra , lo spazio , fino alla luna e oltre all’infinito , ma la maggior parte degli esseri umani non prova a scoprire ciò che esiste dentro di “se” , nel profondo della propria coscienza .
Per lo più l’uomo/donna resta inconsapevole dell’enorme potere nascosto al suo interno , nel profondo della propria coscienza e conseguentemente cerca sostegno nel “mondo esterno” , e , poiché non conosce la felicità sconfinata che dimora nel suo cuore , spera di trovare gioia in attività e piaceri terreni ;mancando di sperimentare l’amore interiore cerca affannosamente l’amore negli altri . Si può dire che questa sia la causa di molte sue “dipendenze” se non tutte .

La verità è che il “SE’” interiore di ogni essere umano è IMMENSAMENTE grande , pieno di risorse straordinarie ed amabile .  Ogni cosa contenuta nel “ SE’ “ . Il potere creativo dell’Universo intero dimora in ognuno di noi . Il Principio Divino che crea e sostiene questo mondo pulsa in noi come il nostro “ SE’ “ , scintilla nel nostro cuore e risplende attraverso tutti i nostri sensi ( Karmenidriya / Buddhindriya ) .

Molti esseri illuminati nel corso della storia hanno dimostrato continuamente questa ricchezza interiore . Se cercassimo tutti di ottenere  questa anche la conoscenza interiore invece di perseguire solo la conoscenza esteriore potremmo esperire in breve lo splendore che pervade tutto l’Universo .
Senza conoscenza del “ SE’ “ , la conoscenza delle cose è come una fila di zeri che non ha valore alcuno finchè non è preceduta da un numero . 



Allo steso modo la conoscenza del mondo esterno può portare numerosi vantaggi materiali  , ma non può mai procurare l’appagamento totale ! Solo rivolgendo lo sguardo all’interno di se attraverso la meditazione , è possibile esperire con certezza la gioia ( Bhoga ) del “ SE’ “ e solo allora trovare quella stessa gioia all’esterno , come è evidente nel racconto evangelico della Maddalena che , piangente davanti al sepolcro vuoto del Cristo la mattina di Pasqua e ri-conoscendo il Risorto davanti a lei , corre ad annunciare ai suoi fratelli la sua GIOIA !

             Si , ritrovare il “ SE’ “ è GIOIA e che GIOIA ! 

Il Vero Scopo , il fine ultimo della Vita Umana è infatti il raggiungimento di tale livello di coscienza ovvero :

                       CONOSCERE IL SUPREMO “ SE’ “

<< IL MIO CUORE E’ INQUIETO FINCHE’ NON RIPOSA IN TE >> (Sant’Agostino)

Una persona che non conosce la gioia (bhoga) del proprio “SE’ cade nell’ abitudine di considerarsi in-significante , imperfetta, separata dal mondo e da Dio . In questo modo nega a se stessa l’esperienza della Vera Vita , cioè :

   L’esperienza della propria essenza spirituale più elevata

      < Considerate la vostra “semenza” (essenza divina) >

Dice il Divin Poeta , che sempre prosegue :

< Fatti non foste per viver come bruti , ma per seguire virtute e canoscenza > ( Dante )

Nelle pratiche Yoga sono presenti numerose metodologie spirituali indirizzate a produrre l’esperienza più elevata del “SE’” per il bene individuale e sociale e una volta raggiunto questo livello scopriremo che tale dimensione del “SE’” era da sempre presente dentro di noi , fin dalla nascita , solo che non eravamo consapevoli , come ben sottolinea S. Agostino :

                 << Tu eri con me , ma io non ero con TE >

Infatti sperimentò la PAROLA del Maestro Yeshua

                 < IL Regno dei cieli è dentro di voi >

Il regno , quel luogo divino fuori del Samsara , luogo della Coscienza Illuminata ,  dove ci possono condurre solo la Grazia di Dio e le pratiche spirituali . In realtà il “ SE’ “ è  sempre dentro di noi  e come dice Dante :

                  < Intender non lo po chi non lo prova >

Il SE’ è dentro di noi e contemporaneamente fuori di noi , compenetra l’Universo intero ; infatti come non è possibile separare il Sole ( Agni ) dalla sua luce , così il SE’ non può essere separato da noi , per questo è chiamato nei vangeli :
 
                                     EMMANUELE
Cioè :
                                        IL DIO CON NOI

Il potere del SE’ sostiene la nostra vita e tutto il Creato . Se tale sublime SE’ non fosse presente anche in noi , i nostri occhi non potrebbero vedere , le nostre orecchie non potrebbero udire e neppure il nostro respiro potrebbe entrare e uscire ; non potremmo essere coscienti . Grazie , al SE’ il cuore batte        , la mente pensa , distingue e immagina . Grazie al SE’ l’Amore sorge dentro a noi come :

      < Come sole ( surya ) che viene a visitarci dall’alto >

Il SE’ da potere ai nostri sensi (indriya) e illumina gli oggetti che percepiamo con essi . Questo corpo non ha vita propria , senza il SE’ è un semplice cadavere (shava) . Il SE’ non solo pervade e sostiene la nostra esperienza individuale , ma pulsa in ogni atome di questo uni-verso . E’ così che il SE’ Divino si rende visibile e manifesto ( Saguna ) Il SE’ dimora perennemente al nostro interno e può essere costantemente sperimentato in ogni istante della nostra vita attraverso la :

                                         MEDITAZIONE

Infatti il Signore dell’Universo ci ricorda sempre :

< Svatantra svachchatma sphurati satatam chetasi shivah >

< Il SE’ infinito , Shiva , la Sorgente della Divina Coscienza luminosa e sommamente puro e indipendente e potete sperimentarne sempre tutti la radiosità nella vostra mente liberata (mukti) attraverso la Meditazione >

Il SE’ infinito non può essere percepito dai sensi (indriya) perché è Lui a farli funzionare, non può essere percepito dalla mente perché è Lui a farla pensare . Eppure il SE’ può essere conosciuto anche senza l’aiuto dei sensi e della mente , attraverso la Meditazione profonda (Dhyana) e il ri-sveglio dell’intuizione ontologica .
Secondo lo Shivaismo , il Principio Supremo , Dio ha due aspetti e cioè :

PRAKASHA ( illuminazione ) e VIMARSHA (consapevolezza )

In qualità di “prakasha” questo Principio illumina tutto ciò che è nel mondo , incluso sé stesso ; in qualità di “vimarsha” da la conoscenza delle cose , le illumina e le distingue tra loro .

PRAKASHA ci fa sapere che un oggetto esiste ; VIMARSHA ci fa comprendere la natura di quell’oggetto ; p.es. quando guardiamo un libro è prakasha che ci rende consapevoli della presenza di qualcosa , mentre è vimarcha che ci fa identificare l’oggetto come un libro e non come un registratore . 
 
    Prakasha e Vimarsha esistono in tutte le cose del Creato

Il Se Supremo ha la forma di prakasha e vimarsha , illumina se stesso rendendosi consapevole di ciò che realmente è . Il sole (agni) da luce al mondo e illumina anche se stesso , così il Sé da luce ai sensi interni ed esterni e illumina anche se stesso . Per questa ragione coloro che conoscono la Verità ( satya ) affermano che il Se’ può essere percepito per mezzo della sua stessa luce , esattamente quanto avviene nello stato di meditazione (dhyana) . Un poeta ha scritto :

< Come può rimanere nascosto il sole splendente ? Come può rimanere oscurato il vibrante Sé che da fulgore a tutti i sensi e a tutti gli oggetti dei sensi ? >

Nella Bhagavad-Gita il Signore Krishna lo dice molto chiaramente :
                       BUDDHIGRAHYAM ATINDRIYAM

< Benchè sia al di là dei sensi , può essere conosciuto dall’intelletto sottile >

Proprio come possiamo vedere la nostra immagine in uno specchio , così il Sé può essere visto riflesso nello specchio dell’intelletto purificato . Poiché il Sé esiste ugualmente in ogni cosa e in ogni persona , poiché è in  tutti gli oggetti e tutti gli esseri viventi e poiché illumina sempre se stesso , dovrebbe essere molto facile percepirlo nella nostra vita quotidiana e nel nostro mondo .


IN VERITA’ QUESTO MONDO E’ L’UNIVERSITA’ DI DIO

Ed esiste per aiutarci a trovare il Divino , anche attraverso le difficili prove della vita . Qualunque cosa facciamo nel mondo è:
                       


                      SADHANA (PRATICA SPIRITUALE)

Dio stesso è un Grande Yoghi che ha creato questo mondo dal proprio Essere , dal proprio stato di Yoga , di meditazione . Per questo l’Universo è pieno di Yoga , di armonia . Tutte le arti , le tecniche e i mestieri praticati in questo mondo non sono altro che “vie” Yoga . 

Forse non sono del tutto codificati in un sistema coordinato , pur tuttavia sono percorsi Yoga ; infatti quando agiamo in uno stato di “creatività” ci troviamo in uno stato di “unione”(yoga) di corpo e di mente , processo che viene agevolato dalla pratica di asana e pranayama dello Hatha-Yoga che favorisce l’entrata in contatto con il nostro Sé più elevato rigenerando ed ampliando la nostra creatività interiore ed universale .

Seduti dunque in “padmasana” (posizione del loto) , concentrati (dharana)  nel respiro è possibile esperire lo “stato di Yoga” , di unione con il Se Supremo (dhyana) ; infatti meditazione non è altro che concentrazione sul nostro SE’ , sulla nostra Coscienza. E’ possibile guidare un’automobile senza concentrazione ? Si può fare la spesa al mercato senza concentrazione ? E’ possibile rientrare a casa , ritrovare la strada senza concentrazione ? Si tratta certo di una meditazione terrena , nondimeno è un aspetto dello Yoga e anche tutti gli altri aspetti dello Yoga sono  presenti nel mondo . Tuttavia la nostra comprensione del mondo e l’atteggiamento che abbiamo nei suoi riguardi sono tali da non permetterci di vedere lo yoga (l’armonia) presente in esso . Sebbene Dio esista e sia manifesto dinanzi a noi , non riusciamo a vederlo.

La ragione di ciò è che lo  :

                           ANTICO FANTASMA DELL’EGO

Dimora al nostro interno ; l’Ego si è impadronito di noi e ci ha fatto dimenticare il nostro Yoga naturale ovvero lo :

                           STATO DI ARMONIA PERENNE

Vediamo meglio ,  cosa è l’EGO ? Tutti abbiamo la consapevolezza di “io” . Essa è naturalmente presente in noi ed è pura . Quell’io infatti contiene l’Essenza di Dio in noi se lo lasciamo così come è ; ma noi aggiungiamo sempre qualcosa all’io e non appena lo facciamo , l’io diventa Ego e causa tutti i nostri problemi . In fondo a ben vedere la differenza è costituita da una “ D “ ; infatti fra IO e DIO c’è una “ D “ .

Quando c’è (D)IO non ci sono “io” , quando ci sono io non c’è (D)io.

Accadde : Un guru disse al suo “chela” (discepolo) :

< NON DIVENTARE NULLA ! VIVI IN QUESTO MONDO SENZA DIVENTARE NULLA . SE DIVENTI QUALCOSA , POI QUALCOS’ALTRO VERRA’ A TORMENTARTI ! >

Di solito un Guru non insegna a un discepolo in maniera sistematica mettendolo a sedere e spiegandogli che le cose stanno in un modo o nell’altro , ma lo istruisce servendosi di una situazione o di un’altra persona .

I due partirono per un pellegrinaggio nel corso del quale giunsero al palazzo del re . Nel giardino del palazzo c’era un bellissimo villino nel quale il re era solito trascorrere del tempo. Il guru entrò in una delle stanze e si distese per riposare . Il discepolo chiese il permesso di dormire nella camera accanto e il guru glielo accordò ricordandogli di :

                              NON DIVENTARE NULLA

ricevendo dal discepolo assicurazione :

         < NATURALMENTE NON DIVENTERO’ NULLA >

Ma durò poco il riposo ; infatti dopo mezz’ora entrò il re e infuriato domandò chi fossero i due intrusi e il discepolo svegliatosi per primo rispose , ahimè , :

                               < Sono uno swami >

Il re montò su tutte le furie e lo fece frustrare dalle sue guardie.
Poi toccò al guru che alla stessa domanda mugugnò un incomprensibile :
                                 Hmmm…..Hmmm
           
Al che il re dedusse che probabilmente tratta vasi di un vecchio idiota e lo fece portare fuori dalle guardie , vicino al discepolo malmenato che ancora si lamentava e gemeva mostrando al guru come era ridotto . e il Guru esordì con queste parole :

< E’ solo colpa tua . Per quale ragione hai voluto diventare uno swami ? >

Sei diventato “qualcosa” ed ecco il “prasad” (dono) che hai ricevuto dal re . Io non sono diventato “nulla” e mi sono risparmiato il dono del re ( le frustate) .
Questo è ciò che accade a chi vuole diventare “qualcosa”; infatti questa operazione si traduce nell’aggiungere qualcosa al nostro “io” (Aham) . Se rimaniamo quel puro “IO” , la pura consapevolezza dell’IO ( IO SONO ) ,noi siamo Dio .E’ quando diventiamo un uomo , una donna , uno swami , un professore , un dottore , un ingegnere , che il puro “IO” diventa EGO . Così viene creata 
                                          MAYA

L’illusione dell’ignoranaza (Avidya) . L’ignoranza ( Avidya) non è che :
              LA DIMENTICANZA DEL NOSTRO VERO SE’

Dimenticare il nostro SE’ è considerare noi stessi qualcos’altro…

                         QUESTA E’ IGNORANZA

Quando le alghe si diffondono sulla superficie dell’acqua , la coprono e impediscono di vederla ; quando le nuvole nel cielo lo nascondono rendeno impossibile il vederlo ; quando le cataratte velano le pupille degli occhi bloccano la visione . Alla stessa maniera l’EGO agisce come uno schermo , come un :

                               VELO CHE NASCONDE IL SE’

Per questo il maestro Yeshua raccomandò di :

               < Togliere le travi che sono nei nostri occhi >

Che ci impediscono la vista “interiore” ; infatti l’ombra dell’EGO impedisce di vedere la “vera natura” , la Divinità del nostro SE’ in noi e negli altri , che diventano vittime delle nostre proiezioni…..

                         L’OMBRA DELL’EGO APPUNTO

Che impedisce di vedeere la nostra vera natura , la Divinità del nostro SE’ .
Nella Bhagvad-Gita il Signore dice che sebbene Egli esista in ognuno come il SE’ , le creature non lo conoscono , a causa dell’Ego , dell’attacaccamento e dell’illusione , accecate dai loro sensi . Credono di essere uomini e donne . di essere alti un metro sessanta , settanta, ecce che questa sia la loro unica identità .
Compiono le loro azioni con questa comprensione , dimenticano la verità , che cioè sono :

                           “ nati nel tempio del corpo

Per compiere una grande opera spirituale ( Opus Magnum ) nel mondo . Percorrono invece il sentiero dei sensi e sono sopraffatti dai loro stessi sentimenti e passioni :

        “ Attaccamento , lussuria , avidità , ira , ecc….ecc

In questo modo si trasformano in individui limitati e anime prigioniere; infatti l’ignoranza (avidya) è solo mancanza di comprensione . Quando la nostra povertà di comprensione viene dis-strutta attraverso un progresso evolutivo , allora possiamo espanderci e arrivare a conoscere il nostro Vero Sé Superiore . 

Fino a quel momento è impossibile conoscere la vera natura superiore e illimitata e si rimane semplici “ JIVA” , individuo in-significante , vittime delle paure e della morte , destinati a bere il succo della gelosia , dell’orgoglio , dell’ira .
Ma quando si giunge alla “comprensione” del nostro SE’ , finalmente si può gustare il nettare (amrita/ambrosia) della pace (shanti) , della serenità , della beatitudine suprema (ananda) . Rivolti all’interno , ritirati i propri  sensi (Pratyhara)  , concentrati (dharana) , è possibile il :

                                        “ RI-SVEGLIO “
della
                                           “ SHAKTI “

La Forza Divina interiore che apre la “porta” alla Luce ( sattva) della Saggezza (satya) del Signore stesso che prende dimora in noi dis-mettendo il nostro “Jiva” , un individuo limitato . Riflettendoci bene è che a tratti , anche se per breve momenti , tutti abbiamo nella vita l’esperienza del SE’  . Ognuno ha lo comprensione di se stesso . Chi può dire di non conoscere se stesso ? O di non avere mai provato la gioia del SE’ ? Come si potrebbe vivere senza aver toccato per qualche istante questa gioia ?

Il SE’ esiste al nostro interno sin dal nostro concepimento . Tutto ciò che dobbiamo fare nella nostra vita è :

                                  RI-CONOSCERLO

Sperimentarlo per riceverne gli straordinari benefici . E’ come un immenso tesoro nascosto nelle profondità della nostra coscienza , oltre la mente ; dobbiamo solo imparare a sondarla attraverso la pratica della interiorizzazione meditativa . E’ solo così che potremo avere la giusta comprensione e la visione della corretta esistenza .

Per conoscere il SE’ in realtà non è necessario compiere pratiche difficili e astruse . Molte persone fanno tante pratiche complesse e difficili per conoscere il SE’ . Alcune compiono rigorosi rituali e cerimonie in nome della pace , ma tutto quello che conseguono spesso è sforzo e stanchezza .
Altre in nome dello Yoga si affidano a complicate tecniche di pranayama , digiuni , mortificazioni e contorsionismi del corpo , ma spesso il raccolto è :
                                         ARIDITA’

Ognuno compie la la propria pratica spirituale pensando che sia la sola giusta per tutti ; che solo il proprio “sentiero” sia quello giusto e reale , aprendo così la porta a un “virus” spirituale meglio noto come :

                DOGMATISMO FONDAMENTALISTA

Ma una cosa è assolutamente certa e cioè :

“ IL SE ESISTE COSI’ NATURALMENTE AL NOSTRO INTERNO , QUINDI ANCHE LA PRATICA MEDITATIVA PER SCOPRIRLO DOVREBBE ESSERE NATURALE

Non dovrebbe richiedere austerità (tapas) difficili o recare danno al corpo ! Non dovrebbe allontanare dalla propria casa o dalla famiglia, ne essere d’ostacolo alle attività quotidiane . Poiché Dio non è differente dalla Sua creazione , la pratica psicofisica spirituale dovrebbe includere il mondo , ed essere eseguita assiduamente e con amore . Anche se esistono infiniti rituali e pratiche , esse dovrebbero godere di un atteggiamento naturale e ricevute inizialmente da una guida adeguata e poi continuate da soli .

Fin dall’inizio si potrebbe provare un rilassamento profondo ed iniziare ad intravedere nella nostra coscienza serena la “scintilla” del SE’ , perché solo attraverso l’esperienza diretta è possibile conoscere e sperimentare  l‘ESSENZA spirituale che risiede in noi e attorno a noi .

Inoltre il nostro sentiero  dovrebbe essere aperto a tutti , perché se un sentiero o una religione escludono alcune persone , non possono essere un vero sentiero o una religione autentica .Il Signore Dio dell’Universo appartiene a tutti gli esseri ed è in tutti , in tutta la creazione visibile , perciò la “via” (darshan) che si segue dovrebbe essere una via accessibile a tutti senza distinzione di sesso , casta , classe , età , o nazionalità !

Leggiamo nelle scritture che :

< In Cristo non c’è più maschio o femmina , cristiano o giudeo o straniero , ma che Dio è Tutto in Tutti >
Apprestandosi ad una concentrazione-meditazione ,sarebbe opportuno ricordare quanti Grandi esseri illuminati l’hanno seguita e la stanno seguendo  .  Le sacre Scritture dicono che:       
           < Voi siete santi , perché io il Signore sono santo >

 Se volete conoscere la Verità (satya) è consigliabile percorrere il sentiero (sadhana) sul quale hanno camminato e stanno camminando i Grandi esseri . Non affanniamoci a cercare di crearne uno noi (di sentiero). Limitiamoci a camminare sul sentiero dei Grandi esseri , confortati dall’esempio di tanti “Rishi” (santi) , non mancheremo di “centrare” il bersaglio , la nostra “divinizzazione” . Siamo stati creati per raggiungerla !
Dice il Signore attraverso la bocca del suo profeta ( Isaia ) e la sua PAROLA è verace , non è parola instabile di uomini ottenebrati , gli si può credere….e poi davvero ne vale la pena !


(Documento stilato dal caro amico M° Roberto Mattei  , liberamente rimaneggiato  e adattato da Eknathananda)

1 commento:

  1. Mi piace molto ciò che tu dici e devo dire che trovo superfluo aggiungere o togliere anche una sola parola. Il mio lavoro continua ad essere quello che ogni vera sadhana propone al discepolo sinceramente devoto a Dio e suo ricercatore ,ma di tanto in tanto, quando un po di scoramento prende il posto della perseveranza e dell'entusiasmo del ricercatore di Dio , la suprema shakti , attraverso un libro, una pagina ,o anche un fiore, un incontro ,servendosi di tutte le vibhuti di cui è capace,ti riporta al sentiero. Proprio come è successo stamattina leggendo questa pagina.

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