La Suprema Shakti ( Energia Divina ) la cui natura è
“creare” costantemente ( Natura Naturans degli Alchimisti ) esprime se stessa
verso l’alto in forma di “ e-spirazione ” e verso il basso i forma di “
in-spirazione “ .
Focalizzando lamente con fermezza ( Dharana ) su
ciascuno dei due spazi tra un respiro e l’altro ( Khumbaka ) ripetendosi
mentalmente ( i mantra ripetuti in silenzio mentalmente sono ancora più
produttivi di quelli vocalizzati ) “ SO “ (insp) e “HAM” (esp) si sperimenta lo
stato di “ Pura Coscienza “ del “ SE “ (la pienezza di Bhairava , la Suprema
Coscienza ).
I BENEFICI
STRAORDINARI ATTRAVERSO IL RESPIRO CONSAPEVOLE E LAMEDITAZIONE SUL “SE’” IL
RADIOSO PRINCIPIO UNIVERSALE DELL’ESISTENZA
L’uomo si da tanto da fare per ottenere la conoscenza
del mondo materiale ; apprende tutti i rami dello scibile mondano ; esplora la
terra , lo spazio , fino alla luna e oltre all’infinito , ma la maggior parte
degli esseri umani non prova a scoprire ciò che esiste dentro di “se” , nel
profondo della propria coscienza .
Per lo più l’uomo/donna resta inconsapevole dell’enorme
potere nascosto al suo interno , nel profondo della propria coscienza e
conseguentemente cerca sostegno nel “mondo esterno” , e , poiché non conosce la
felicità sconfinata che dimora nel suo cuore , spera di trovare gioia in
attività e piaceri terreni ;mancando di sperimentare l’amore interiore cerca
affannosamente l’amore negli altri . Si può dire che questa sia la causa di
molte sue “dipendenze” se non tutte .
La verità è che il “SE’” interiore di ogni essere umano
è IMMENSAMENTE grande , pieno di risorse straordinarie ed amabile . Ogni cosa contenuta nel “ SE’ “ . Il potere
creativo dell’Universo intero dimora in ognuno di noi . Il Principio Divino che
crea e sostiene questo mondo pulsa in noi come il nostro “ SE’ “ , scintilla
nel nostro cuore e risplende attraverso tutti i nostri sensi ( Karmenidriya /
Buddhindriya ) .
Molti esseri illuminati nel corso della storia hanno
dimostrato continuamente questa ricchezza interiore . Se cercassimo tutti di
ottenere questa anche la conoscenza
interiore invece di perseguire solo la conoscenza esteriore potremmo esperire
in breve lo splendore che pervade tutto l’Universo .
Senza conoscenza del “ SE’ “ , la conoscenza delle cose è come una fila di zeri che non ha valore alcuno finchè non è preceduta da un
numero .
Allo steso modo la conoscenza del mondo esterno può portare numerosi vantaggi materiali , ma non può mai procurare l’appagamento totale ! Solo rivolgendo lo sguardo all’interno di se attraverso la meditazione , è possibile esperire con certezza la gioia ( Bhoga ) del “ SE’ “ e solo allora trovare quella stessa gioia all’esterno , come è evidente nel racconto evangelico della Maddalena che , piangente davanti al sepolcro vuoto del Cristo la mattina di Pasqua e ri-conoscendo il Risorto davanti a lei , corre ad annunciare ai suoi fratelli la sua GIOIA !
Allo steso modo la conoscenza del mondo esterno può portare numerosi vantaggi materiali , ma non può mai procurare l’appagamento totale ! Solo rivolgendo lo sguardo all’interno di se attraverso la meditazione , è possibile esperire con certezza la gioia ( Bhoga ) del “ SE’ “ e solo allora trovare quella stessa gioia all’esterno , come è evidente nel racconto evangelico della Maddalena che , piangente davanti al sepolcro vuoto del Cristo la mattina di Pasqua e ri-conoscendo il Risorto davanti a lei , corre ad annunciare ai suoi fratelli la sua GIOIA !
Si , ritrovare il “ SE’ “ è GIOIA e che GIOIA !
Il Vero Scopo , il fine ultimo della Vita Umana è
infatti il raggiungimento di tale livello di coscienza ovvero :
CONOSCERE IL SUPREMO “
SE’ “
<< IL
MIO CUORE E’ INQUIETO FINCHE’ NON RIPOSA IN TE >> (Sant’Agostino)
Una persona che non conosce la gioia (bhoga) del
proprio “SE’ cade nell’ abitudine di considerarsi in-significante ,
imperfetta, separata dal mondo e da Dio . In questo modo nega a se stessa
l’esperienza della Vera Vita , cioè :
L’esperienza
della propria essenza spirituale più elevata
< Considerate la vostra
“semenza” (essenza divina)
>
Dice il Divin Poeta , che sempre prosegue :
< Fatti non foste per viver
come bruti , ma per seguire virtute e canoscenza > ( Dante )
Nelle pratiche Yoga sono presenti numerose metodologie
spirituali indirizzate a produrre l’esperienza più elevata del “SE’” per il
bene individuale e sociale e una volta raggiunto questo livello scopriremo che
tale dimensione del “SE’” era da sempre presente dentro di noi , fin dalla
nascita , solo che non eravamo consapevoli , come ben sottolinea S. Agostino :
<< Tu eri con me , ma io non
ero con TE
>
Infatti sperimentò la PAROLA del Maestro Yeshua
< IL Regno dei cieli è dentro
di voi >
Il regno , quel luogo divino fuori del Samsara , luogo
della Coscienza Illuminata , dove ci
possono condurre solo la Grazia di Dio e le pratiche spirituali . In realtà il
“ SE’ “ è sempre dentro di noi e come dice Dante :
< Intender non lo po chi non lo prova >
< Intender non lo po chi non lo prova >
Il SE’ è dentro di noi e contemporaneamente fuori di
noi , compenetra l’Universo intero ; infatti come non è possibile separare il
Sole ( Agni ) dalla sua luce , così il SE’ non può essere separato da noi , per
questo è chiamato nei vangeli :
EMMANUELE
Cioè :
IL DIO CON NOI
Il potere del SE’ sostiene la nostra vita e tutto il
Creato . Se tale sublime SE’ non fosse presente anche in noi , i nostri occhi
non potrebbero vedere , le nostre orecchie non potrebbero udire e neppure il
nostro respiro potrebbe entrare e uscire ; non potremmo essere coscienti .
Grazie , al SE’ il cuore batte ,
la mente pensa , distingue e immagina . Grazie al SE’ l’Amore sorge dentro a
noi come :
< Come sole ( surya ) che viene a visitarci dall’alto >
Il SE’ da potere ai nostri sensi (indriya) e illumina
gli oggetti che percepiamo con essi . Questo corpo non ha vita propria , senza
il SE’ è un semplice cadavere (shava) . Il SE’ non solo pervade e sostiene la
nostra esperienza individuale , ma pulsa in ogni atome di questo uni-verso . E’
così che il SE’ Divino si rende visibile e manifesto ( Saguna ) Il SE’ dimora
perennemente al nostro interno e può essere costantemente sperimentato in ogni istante
della nostra vita attraverso la :
MEDITAZIONE
Infatti il Signore dell’Universo ci ricorda sempre :
< Svatantra svachchatma
sphurati satatam chetasi shivah
>
< Il SE’ infinito , Shiva ,
la Sorgente della Divina Coscienza luminosa e sommamente puro e indipendente e
potete sperimentarne sempre tutti la radiosità nella vostra mente liberata
(mukti) attraverso la Meditazione >
Il SE’ infinito non può essere percepito dai sensi
(indriya) perché è Lui a farli funzionare, non può essere percepito dalla mente
perché è Lui a farla pensare . Eppure il SE’ può essere conosciuto anche senza
l’aiuto dei sensi e della mente , attraverso la Meditazione profonda (Dhyana) e
il ri-sveglio dell’intuizione ontologica .
Secondo lo Shivaismo , il Principio Supremo , Dio ha
due aspetti e cioè :
PRAKASHA (
illuminazione ) e VIMARSHA (consapevolezza )
In qualità di “prakasha” questo Principio illumina
tutto ciò che è nel mondo , incluso sé stesso ; in qualità di “vimarsha” da la conoscenza
delle cose , le illumina e le distingue tra loro .
PRAKASHA ci fa sapere che un oggetto esiste
; VIMARSHA ci fa comprendere la natura di quell’oggetto ; p.es.
quando guardiamo un libro è prakasha che ci rende consapevoli della presenza di
qualcosa , mentre è vimarcha che ci fa identificare l’oggetto come un libro e
non come un registratore .
Prakasha e
Vimarsha esistono in tutte le cose del Creato
Il Se Supremo ha la forma di prakasha e vimarsha ,
illumina se stesso rendendosi consapevole di ciò che realmente è . Il sole
(agni) da luce al mondo e illumina anche se stesso , così il Sé da luce ai
sensi interni ed esterni e illumina anche se stesso . Per questa ragione coloro
che conoscono la Verità ( satya ) affermano che il Se’ può essere percepito per
mezzo della sua stessa luce , esattamente quanto avviene nello stato di
meditazione (dhyana) . Un poeta ha scritto :
< Come può rimanere nascosto
il sole splendente ? Come può rimanere oscurato il vibrante Sé che da fulgore a
tutti i sensi e a tutti gli oggetti dei sensi ? >
Nella Bhagavad-Gita il Signore Krishna lo dice molto
chiaramente :
BUDDHIGRAHYAM ATINDRIYAM
< Benchè sia al di là dei
sensi , può essere conosciuto dall’intelletto sottile >
Proprio come possiamo vedere la nostra immagine in uno
specchio , così il Sé può essere visto riflesso nello specchio dell’intelletto
purificato . Poiché il Sé esiste ugualmente in ogni cosa e in ogni persona ,
poiché è in tutti gli oggetti e tutti
gli esseri viventi e poiché illumina sempre se stesso , dovrebbe essere molto
facile percepirlo nella nostra vita quotidiana e nel nostro mondo .
IN VERITA’ QUESTO MONDO E’
L’UNIVERSITA’ DI DIO
Ed esiste per aiutarci a trovare il Divino , anche
attraverso le difficili prove della vita . Qualunque cosa facciamo nel mondo è:
SADHANA (PRATICA SPIRITUALE)
Dio stesso è un Grande Yoghi che ha creato questo mondo
dal proprio Essere , dal proprio stato di Yoga , di meditazione . Per questo
l’Universo è pieno di Yoga , di armonia . Tutte le arti , le tecniche e i
mestieri praticati in questo mondo non sono altro che “vie” Yoga .
Forse non sono del tutto codificati in un sistema coordinato , pur tuttavia sono percorsi Yoga ; infatti quando agiamo in uno stato di “creatività” ci troviamo in uno stato di “unione”(yoga) di corpo e di mente , processo che viene agevolato dalla pratica di asana e pranayama dello Hatha-Yoga che favorisce l’entrata in contatto con il nostro Sé più elevato rigenerando ed ampliando la nostra creatività interiore ed universale .
Forse non sono del tutto codificati in un sistema coordinato , pur tuttavia sono percorsi Yoga ; infatti quando agiamo in uno stato di “creatività” ci troviamo in uno stato di “unione”(yoga) di corpo e di mente , processo che viene agevolato dalla pratica di asana e pranayama dello Hatha-Yoga che favorisce l’entrata in contatto con il nostro Sé più elevato rigenerando ed ampliando la nostra creatività interiore ed universale .
Seduti dunque in “padmasana” (posizione del loto) ,
concentrati (dharana) nel respiro è
possibile esperire lo “stato di Yoga” , di unione con il Se Supremo (dhyana) ;
infatti meditazione non è altro che concentrazione sul nostro SE’ , sulla
nostra Coscienza. E’ possibile guidare un’automobile senza concentrazione ? Si
può fare la spesa al mercato senza concentrazione ? E’ possibile rientrare a
casa , ritrovare la strada senza concentrazione ? Si tratta certo di una meditazione
terrena , nondimeno è un aspetto dello Yoga e anche tutti gli altri aspetti
dello Yoga sono presenti nel mondo .
Tuttavia la nostra comprensione del mondo e l’atteggiamento che abbiamo nei
suoi riguardi sono tali da non permetterci di vedere lo yoga (l’armonia)
presente in esso . Sebbene Dio esista e sia manifesto dinanzi a noi , non
riusciamo a vederlo.
La ragione di ciò è che lo :
ANTICO FANTASMA DELL’EGO
Dimora al nostro interno ; l’Ego si è impadronito di
noi e ci ha fatto dimenticare il nostro Yoga naturale ovvero lo :
STATO DI ARMONIA
PERENNE
Vediamo meglio ,
cosa è l’EGO ? Tutti abbiamo la consapevolezza di “io” . Essa è
naturalmente presente in noi ed è pura . Quell’io infatti contiene l’Essenza di
Dio in noi se lo lasciamo così come è ; ma noi aggiungiamo sempre qualcosa
all’io e non appena lo facciamo , l’io diventa Ego e causa tutti i nostri
problemi . In fondo a ben vedere la differenza è costituita da una “ D “ ;
infatti fra IO e DIO c’è una “ D “ .
Quando c’è (D)IO non ci sono “io” , quando ci sono io non c’è (D)io.
Accadde : Un guru disse al suo “chela” (discepolo) :
< NON DIVENTARE NULLA ! VIVI
IN QUESTO MONDO SENZA DIVENTARE NULLA . SE DIVENTI QUALCOSA , POI QUALCOS’ALTRO
VERRA’ A TORMENTARTI !
>
Di solito un Guru non insegna a un discepolo in maniera
sistematica mettendolo a sedere e spiegandogli che le cose stanno in un modo o
nell’altro , ma lo istruisce servendosi di una situazione o di un’altra persona
.
I due partirono per un pellegrinaggio nel corso del
quale giunsero al palazzo del re . Nel giardino del palazzo c’era un bellissimo
villino nel quale il re era solito trascorrere del tempo. Il guru entrò in una
delle stanze e si distese per riposare . Il discepolo chiese il permesso di
dormire nella camera accanto e il guru glielo accordò ricordandogli di :
NON DIVENTARE NULLA
ricevendo dal discepolo assicurazione :
< NATURALMENTE NON DIVENTERO’ NULLA
>
Ma durò poco il riposo ; infatti dopo mezz’ora entrò il
re e infuriato domandò chi fossero i due intrusi e il discepolo svegliatosi per
primo rispose , ahimè , :
< Sono uno swami
>
Il re montò su tutte le furie e lo fece frustrare dalle
sue guardie.
Poi toccò al guru che alla stessa domanda mugugnò un
incomprensibile :
Hmmm…..Hmmm
Al che il re dedusse che probabilmente tratta vasi di
un vecchio idiota e lo fece portare fuori dalle guardie , vicino al discepolo
malmenato che ancora si lamentava e gemeva mostrando al guru come era ridotto .
e il Guru esordì con queste parole :
< E’ solo colpa tua . Per quale ragione hai voluto
diventare uno swami ? >
Sei diventato “qualcosa” ed ecco il “prasad” (dono) che
hai ricevuto dal re . Io non sono diventato “nulla” e mi sono risparmiato il
dono del re ( le frustate) .
Questo è ciò che accade a chi vuole diventare
“qualcosa”; infatti questa operazione si traduce nell’aggiungere qualcosa al
nostro “io” (Aham) . Se rimaniamo quel puro “IO” , la pura consapevolezza
dell’IO ( IO SONO ) ,noi siamo Dio .E’ quando diventiamo un uomo , una donna ,
uno swami , un professore , un dottore , un ingegnere , che il puro “IO”
diventa EGO . Così viene creata
MAYA
L’illusione dell’ignoranaza (Avidya) . L’ignoranza (
Avidya) non è che :
LA DIMENTICANZA DEL NOSTRO VERO
SE’
Dimenticare il nostro SE’ è considerare noi stessi
qualcos’altro…
QUESTA E’ IGNORANZA
Quando le alghe si diffondono sulla superficie
dell’acqua , la coprono e impediscono di vederla ; quando le nuvole nel cielo
lo nascondono rendeno impossibile il vederlo ; quando le cataratte velano le
pupille degli occhi bloccano la visione . Alla stessa maniera l’EGO agisce come
uno schermo , come un :
VELO CHE
NASCONDE IL SE’
Per questo il maestro Yeshua raccomandò di :
< Togliere le travi che sono
nei nostri occhi
>
Che ci impediscono la vista “interiore” ; infatti
l’ombra dell’EGO impedisce di vedere la “vera natura” , la Divinità del nostro
SE’ in noi e negli altri , che diventano vittime delle nostre proiezioni…..
L’OMBRA DELL’EGO APPUNTO
Che impedisce di vedeere la nostra vera natura , la
Divinità del nostro SE’ .
Nella Bhagvad-Gita il Signore dice che sebbene Egli
esista in ognuno come il SE’ , le creature non lo conoscono , a causa dell’Ego
, dell’attacaccamento e dell’illusione , accecate dai loro sensi . Credono di
essere uomini e donne . di essere alti un metro sessanta , settanta, ecce che
questa sia la loro unica identità .
Compiono le loro azioni con questa comprensione ,
dimenticano la verità , che cioè sono :
“ nati nel tempio del corpo “
Per compiere una grande opera spirituale ( Opus Magnum
) nel mondo . Percorrono invece il sentiero dei sensi e sono sopraffatti dai
loro stessi sentimenti e passioni :
“ Attaccamento
, lussuria , avidità , ira , ecc….ecc “
In questo modo si trasformano in individui limitati e
anime prigioniere; infatti l’ignoranza (avidya) è solo mancanza di comprensione
. Quando la nostra povertà di comprensione viene dis-strutta attraverso un
progresso evolutivo , allora possiamo espanderci e arrivare a conoscere il
nostro Vero Sé Superiore .
Fino a quel momento è impossibile conoscere la vera natura superiore e illimitata e si rimane semplici “ JIVA” , individuo in-significante , vittime delle paure e della morte , destinati a bere il succo della gelosia , dell’orgoglio , dell’ira .
Fino a quel momento è impossibile conoscere la vera natura superiore e illimitata e si rimane semplici “ JIVA” , individuo in-significante , vittime delle paure e della morte , destinati a bere il succo della gelosia , dell’orgoglio , dell’ira .
Ma quando si giunge alla “comprensione” del nostro SE’
, finalmente si può gustare il nettare (amrita/ambrosia) della pace (shanti) ,
della serenità , della beatitudine suprema (ananda) . Rivolti all’interno ,
ritirati i propri sensi (Pratyhara) , concentrati (dharana) , è possibile il :
“ RI-SVEGLIO “
della
“ SHAKTI “
La Forza Divina interiore che apre la “porta” alla Luce
( sattva) della Saggezza (satya) del Signore stesso che prende dimora in noi
dis-mettendo il nostro “Jiva” , un individuo limitato . Riflettendoci bene è
che a tratti , anche se per breve momenti , tutti abbiamo nella vita
l’esperienza del SE’ . Ognuno ha lo
comprensione di se stesso . Chi può dire di non conoscere se stesso ? O di non
avere mai provato la gioia del SE’ ? Come si potrebbe vivere senza aver toccato
per qualche istante questa gioia ?
Il SE’ esiste al nostro interno sin dal nostro
concepimento . Tutto ciò che dobbiamo fare nella nostra vita è :
RI-CONOSCERLO
Sperimentarlo per riceverne gli straordinari benefici .
E’ come un immenso tesoro nascosto nelle profondità della nostra coscienza ,
oltre la mente ; dobbiamo solo imparare a sondarla attraverso la pratica della
interiorizzazione meditativa . E’ solo così che potremo avere la giusta
comprensione e la visione della corretta esistenza .
Per conoscere il SE’ in realtà non è necessario compiere
pratiche difficili e astruse . Molte persone fanno tante pratiche complesse e
difficili per conoscere il SE’ . Alcune compiono rigorosi rituali e cerimonie
in nome della pace , ma tutto quello che conseguono spesso è sforzo e
stanchezza .
Altre in nome dello Yoga si affidano a complicate
tecniche di pranayama , digiuni , mortificazioni e contorsionismi del corpo ,
ma spesso il raccolto è :
ARIDITA’
Ognuno compie la la propria pratica spirituale pensando
che sia la sola giusta per tutti ; che solo il proprio “sentiero” sia quello
giusto e reale , aprendo così la porta a un “virus” spirituale meglio noto come
:
DOGMATISMO
FONDAMENTALISTA
Ma una cosa è assolutamente certa e cioè :
“ IL SE
ESISTE COSI’ NATURALMENTE AL NOSTRO INTERNO , QUINDI ANCHE LA PRATICA
MEDITATIVA PER SCOPRIRLO DOVREBBE ESSERE NATURALE “
Non dovrebbe richiedere austerità (tapas) difficili o
recare danno al corpo ! Non dovrebbe allontanare dalla propria casa o dalla
famiglia, ne essere d’ostacolo alle attività quotidiane . Poiché Dio non è
differente dalla Sua creazione , la pratica psicofisica spirituale dovrebbe
includere il mondo , ed essere eseguita assiduamente e con amore . Anche se
esistono infiniti rituali e pratiche , esse dovrebbero godere di un
atteggiamento naturale e ricevute inizialmente da una guida adeguata e poi
continuate da soli .
Fin dall’inizio si potrebbe provare un rilassamento
profondo ed iniziare ad intravedere nella nostra coscienza serena la
“scintilla” del SE’ , perché solo attraverso l’esperienza diretta è possibile
conoscere e sperimentare l‘ESSENZA
spirituale che risiede in noi e attorno a noi .
Inoltre il nostro sentiero dovrebbe essere aperto a tutti , perché se un
sentiero o una religione escludono alcune persone , non possono essere un vero
sentiero o una religione autentica .Il Signore Dio dell’Universo appartiene a
tutti gli esseri ed è in tutti , in tutta la creazione visibile , perciò la
“via” (darshan) che si segue dovrebbe essere una via accessibile a tutti senza
distinzione di sesso , casta , classe , età , o nazionalità !
Leggiamo nelle scritture che :
< In Cristo non c’è più maschio o femmina ,
cristiano o giudeo o straniero , ma che Dio è Tutto in Tutti >
Apprestandosi ad una concentrazione-meditazione ,sarebbe
opportuno ricordare quanti Grandi esseri illuminati l’hanno seguita e la stanno
seguendo . Le sacre Scritture dicono che:
< Voi siete santi , perché io il Signore sono santo >
Se volete
conoscere la Verità (satya) è consigliabile percorrere il sentiero (sadhana)
sul quale hanno camminato e stanno camminando i Grandi esseri . Non
affanniamoci a cercare di crearne uno noi (di sentiero). Limitiamoci a
camminare sul sentiero dei Grandi esseri , confortati dall’esempio di tanti
“Rishi” (santi) , non mancheremo di “centrare” il bersaglio , la nostra
“divinizzazione” . Siamo stati creati per raggiungerla !
Dice il Signore attraverso la bocca del suo profeta (
Isaia ) e la sua PAROLA è verace , non è parola instabile di uomini ottenebrati
, gli si può credere….e poi davvero ne vale la pena !
(Documento stilato dal caro amico M° Roberto
Mattei , liberamente rimaneggiato e adattato da Eknathananda)
Mi piace molto ciò che tu dici e devo dire che trovo superfluo aggiungere o togliere anche una sola parola. Il mio lavoro continua ad essere quello che ogni vera sadhana propone al discepolo sinceramente devoto a Dio e suo ricercatore ,ma di tanto in tanto, quando un po di scoramento prende il posto della perseveranza e dell'entusiasmo del ricercatore di Dio , la suprema shakti , attraverso un libro, una pagina ,o anche un fiore, un incontro ,servendosi di tutte le vibhuti di cui è capace,ti riporta al sentiero. Proprio come è successo stamattina leggendo questa pagina.
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