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mercoledì 24 febbraio 2016

LA SUPREMA SHAKTI

La Suprema Shakti ( Energia Divina ) la cui natura è “creare” costantemente ( Natura Naturans degli Alchimisti ) esprime se stessa verso l’alto in forma di “ e-spirazione ” e verso il basso i forma di “ in-spirazione “ .
Focalizzando lamente con fermezza ( Dharana ) su ciascuno dei due spazi tra un respiro e l’altro ( Khumbaka ) ripetendosi mentalmente ( i mantra ripetuti in silenzio mentalmente sono ancora più produttivi di quelli vocalizzati ) “ SO “ (insp) e “HAM” (esp) si sperimenta lo stato di “ Pura Coscienza “ del “ SE “ (la pienezza di Bhairava , la Suprema Coscienza ).

I BENEFICI STRAORDINARI ATTRAVERSO IL RESPIRO CONSAPEVOLE E LAMEDITAZIONE SUL “SE’” IL RADIOSO PRINCIPIO UNIVERSALE DELL’ESISTENZA 

L’uomo si da tanto da fare per ottenere la conoscenza del mondo materiale ; apprende tutti i rami dello scibile mondano ; esplora la terra , lo spazio , fino alla luna e oltre all’infinito , ma la maggior parte degli esseri umani non prova a scoprire ciò che esiste dentro di “se” , nel profondo della propria coscienza .
Per lo più l’uomo/donna resta inconsapevole dell’enorme potere nascosto al suo interno , nel profondo della propria coscienza e conseguentemente cerca sostegno nel “mondo esterno” , e , poiché non conosce la felicità sconfinata che dimora nel suo cuore , spera di trovare gioia in attività e piaceri terreni ;mancando di sperimentare l’amore interiore cerca affannosamente l’amore negli altri . Si può dire che questa sia la causa di molte sue “dipendenze” se non tutte .

La verità è che il “SE’” interiore di ogni essere umano è IMMENSAMENTE grande , pieno di risorse straordinarie ed amabile .  Ogni cosa contenuta nel “ SE’ “ . Il potere creativo dell’Universo intero dimora in ognuno di noi . Il Principio Divino che crea e sostiene questo mondo pulsa in noi come il nostro “ SE’ “ , scintilla nel nostro cuore e risplende attraverso tutti i nostri sensi ( Karmenidriya / Buddhindriya ) .

Molti esseri illuminati nel corso della storia hanno dimostrato continuamente questa ricchezza interiore . Se cercassimo tutti di ottenere  questa anche la conoscenza interiore invece di perseguire solo la conoscenza esteriore potremmo esperire in breve lo splendore che pervade tutto l’Universo .
Senza conoscenza del “ SE’ “ , la conoscenza delle cose è come una fila di zeri che non ha valore alcuno finchè non è preceduta da un numero . 



Allo steso modo la conoscenza del mondo esterno può portare numerosi vantaggi materiali  , ma non può mai procurare l’appagamento totale ! Solo rivolgendo lo sguardo all’interno di se attraverso la meditazione , è possibile esperire con certezza la gioia ( Bhoga ) del “ SE’ “ e solo allora trovare quella stessa gioia all’esterno , come è evidente nel racconto evangelico della Maddalena che , piangente davanti al sepolcro vuoto del Cristo la mattina di Pasqua e ri-conoscendo il Risorto davanti a lei , corre ad annunciare ai suoi fratelli la sua GIOIA !

             Si , ritrovare il “ SE’ “ è GIOIA e che GIOIA ! 

Il Vero Scopo , il fine ultimo della Vita Umana è infatti il raggiungimento di tale livello di coscienza ovvero :

                       CONOSCERE IL SUPREMO “ SE’ “

<< IL MIO CUORE E’ INQUIETO FINCHE’ NON RIPOSA IN TE >> (Sant’Agostino)

Una persona che non conosce la gioia (bhoga) del proprio “SE’ cade nell’ abitudine di considerarsi in-significante , imperfetta, separata dal mondo e da Dio . In questo modo nega a se stessa l’esperienza della Vera Vita , cioè :

   L’esperienza della propria essenza spirituale più elevata

      < Considerate la vostra “semenza” (essenza divina) >

Dice il Divin Poeta , che sempre prosegue :

< Fatti non foste per viver come bruti , ma per seguire virtute e canoscenza > ( Dante )

Nelle pratiche Yoga sono presenti numerose metodologie spirituali indirizzate a produrre l’esperienza più elevata del “SE’” per il bene individuale e sociale e una volta raggiunto questo livello scopriremo che tale dimensione del “SE’” era da sempre presente dentro di noi , fin dalla nascita , solo che non eravamo consapevoli , come ben sottolinea S. Agostino :

                 << Tu eri con me , ma io non ero con TE >

Infatti sperimentò la PAROLA del Maestro Yeshua

                 < IL Regno dei cieli è dentro di voi >

Il regno , quel luogo divino fuori del Samsara , luogo della Coscienza Illuminata ,  dove ci possono condurre solo la Grazia di Dio e le pratiche spirituali . In realtà il “ SE’ “ è  sempre dentro di noi  e come dice Dante :

                  < Intender non lo po chi non lo prova >

Il SE’ è dentro di noi e contemporaneamente fuori di noi , compenetra l’Universo intero ; infatti come non è possibile separare il Sole ( Agni ) dalla sua luce , così il SE’ non può essere separato da noi , per questo è chiamato nei vangeli :
 
                                     EMMANUELE
Cioè :
                                        IL DIO CON NOI

Il potere del SE’ sostiene la nostra vita e tutto il Creato . Se tale sublime SE’ non fosse presente anche in noi , i nostri occhi non potrebbero vedere , le nostre orecchie non potrebbero udire e neppure il nostro respiro potrebbe entrare e uscire ; non potremmo essere coscienti . Grazie , al SE’ il cuore batte        , la mente pensa , distingue e immagina . Grazie al SE’ l’Amore sorge dentro a noi come :

      < Come sole ( surya ) che viene a visitarci dall’alto >

Il SE’ da potere ai nostri sensi (indriya) e illumina gli oggetti che percepiamo con essi . Questo corpo non ha vita propria , senza il SE’ è un semplice cadavere (shava) . Il SE’ non solo pervade e sostiene la nostra esperienza individuale , ma pulsa in ogni atome di questo uni-verso . E’ così che il SE’ Divino si rende visibile e manifesto ( Saguna ) Il SE’ dimora perennemente al nostro interno e può essere costantemente sperimentato in ogni istante della nostra vita attraverso la :

                                         MEDITAZIONE

Infatti il Signore dell’Universo ci ricorda sempre :

< Svatantra svachchatma sphurati satatam chetasi shivah >

< Il SE’ infinito , Shiva , la Sorgente della Divina Coscienza luminosa e sommamente puro e indipendente e potete sperimentarne sempre tutti la radiosità nella vostra mente liberata (mukti) attraverso la Meditazione >

Il SE’ infinito non può essere percepito dai sensi (indriya) perché è Lui a farli funzionare, non può essere percepito dalla mente perché è Lui a farla pensare . Eppure il SE’ può essere conosciuto anche senza l’aiuto dei sensi e della mente , attraverso la Meditazione profonda (Dhyana) e il ri-sveglio dell’intuizione ontologica .
Secondo lo Shivaismo , il Principio Supremo , Dio ha due aspetti e cioè :

PRAKASHA ( illuminazione ) e VIMARSHA (consapevolezza )

In qualità di “prakasha” questo Principio illumina tutto ciò che è nel mondo , incluso sé stesso ; in qualità di “vimarsha” da la conoscenza delle cose , le illumina e le distingue tra loro .

PRAKASHA ci fa sapere che un oggetto esiste ; VIMARSHA ci fa comprendere la natura di quell’oggetto ; p.es. quando guardiamo un libro è prakasha che ci rende consapevoli della presenza di qualcosa , mentre è vimarcha che ci fa identificare l’oggetto come un libro e non come un registratore . 
 
    Prakasha e Vimarsha esistono in tutte le cose del Creato

Il Se Supremo ha la forma di prakasha e vimarsha , illumina se stesso rendendosi consapevole di ciò che realmente è . Il sole (agni) da luce al mondo e illumina anche se stesso , così il Sé da luce ai sensi interni ed esterni e illumina anche se stesso . Per questa ragione coloro che conoscono la Verità ( satya ) affermano che il Se’ può essere percepito per mezzo della sua stessa luce , esattamente quanto avviene nello stato di meditazione (dhyana) . Un poeta ha scritto :

< Come può rimanere nascosto il sole splendente ? Come può rimanere oscurato il vibrante Sé che da fulgore a tutti i sensi e a tutti gli oggetti dei sensi ? >

Nella Bhagavad-Gita il Signore Krishna lo dice molto chiaramente :
                       BUDDHIGRAHYAM ATINDRIYAM

< Benchè sia al di là dei sensi , può essere conosciuto dall’intelletto sottile >

Proprio come possiamo vedere la nostra immagine in uno specchio , così il Sé può essere visto riflesso nello specchio dell’intelletto purificato . Poiché il Sé esiste ugualmente in ogni cosa e in ogni persona , poiché è in  tutti gli oggetti e tutti gli esseri viventi e poiché illumina sempre se stesso , dovrebbe essere molto facile percepirlo nella nostra vita quotidiana e nel nostro mondo .


IN VERITA’ QUESTO MONDO E’ L’UNIVERSITA’ DI DIO

Ed esiste per aiutarci a trovare il Divino , anche attraverso le difficili prove della vita . Qualunque cosa facciamo nel mondo è:
                       


                      SADHANA (PRATICA SPIRITUALE)

Dio stesso è un Grande Yoghi che ha creato questo mondo dal proprio Essere , dal proprio stato di Yoga , di meditazione . Per questo l’Universo è pieno di Yoga , di armonia . Tutte le arti , le tecniche e i mestieri praticati in questo mondo non sono altro che “vie” Yoga . 

Forse non sono del tutto codificati in un sistema coordinato , pur tuttavia sono percorsi Yoga ; infatti quando agiamo in uno stato di “creatività” ci troviamo in uno stato di “unione”(yoga) di corpo e di mente , processo che viene agevolato dalla pratica di asana e pranayama dello Hatha-Yoga che favorisce l’entrata in contatto con il nostro Sé più elevato rigenerando ed ampliando la nostra creatività interiore ed universale .

Seduti dunque in “padmasana” (posizione del loto) , concentrati (dharana)  nel respiro è possibile esperire lo “stato di Yoga” , di unione con il Se Supremo (dhyana) ; infatti meditazione non è altro che concentrazione sul nostro SE’ , sulla nostra Coscienza. E’ possibile guidare un’automobile senza concentrazione ? Si può fare la spesa al mercato senza concentrazione ? E’ possibile rientrare a casa , ritrovare la strada senza concentrazione ? Si tratta certo di una meditazione terrena , nondimeno è un aspetto dello Yoga e anche tutti gli altri aspetti dello Yoga sono  presenti nel mondo . Tuttavia la nostra comprensione del mondo e l’atteggiamento che abbiamo nei suoi riguardi sono tali da non permetterci di vedere lo yoga (l’armonia) presente in esso . Sebbene Dio esista e sia manifesto dinanzi a noi , non riusciamo a vederlo.

La ragione di ciò è che lo  :

                           ANTICO FANTASMA DELL’EGO

Dimora al nostro interno ; l’Ego si è impadronito di noi e ci ha fatto dimenticare il nostro Yoga naturale ovvero lo :

                           STATO DI ARMONIA PERENNE

Vediamo meglio ,  cosa è l’EGO ? Tutti abbiamo la consapevolezza di “io” . Essa è naturalmente presente in noi ed è pura . Quell’io infatti contiene l’Essenza di Dio in noi se lo lasciamo così come è ; ma noi aggiungiamo sempre qualcosa all’io e non appena lo facciamo , l’io diventa Ego e causa tutti i nostri problemi . In fondo a ben vedere la differenza è costituita da una “ D “ ; infatti fra IO e DIO c’è una “ D “ .

Quando c’è (D)IO non ci sono “io” , quando ci sono io non c’è (D)io.

Accadde : Un guru disse al suo “chela” (discepolo) :

< NON DIVENTARE NULLA ! VIVI IN QUESTO MONDO SENZA DIVENTARE NULLA . SE DIVENTI QUALCOSA , POI QUALCOS’ALTRO VERRA’ A TORMENTARTI ! >

Di solito un Guru non insegna a un discepolo in maniera sistematica mettendolo a sedere e spiegandogli che le cose stanno in un modo o nell’altro , ma lo istruisce servendosi di una situazione o di un’altra persona .

I due partirono per un pellegrinaggio nel corso del quale giunsero al palazzo del re . Nel giardino del palazzo c’era un bellissimo villino nel quale il re era solito trascorrere del tempo. Il guru entrò in una delle stanze e si distese per riposare . Il discepolo chiese il permesso di dormire nella camera accanto e il guru glielo accordò ricordandogli di :

                              NON DIVENTARE NULLA

ricevendo dal discepolo assicurazione :

         < NATURALMENTE NON DIVENTERO’ NULLA >

Ma durò poco il riposo ; infatti dopo mezz’ora entrò il re e infuriato domandò chi fossero i due intrusi e il discepolo svegliatosi per primo rispose , ahimè , :

                               < Sono uno swami >

Il re montò su tutte le furie e lo fece frustrare dalle sue guardie.
Poi toccò al guru che alla stessa domanda mugugnò un incomprensibile :
                                 Hmmm…..Hmmm
           
Al che il re dedusse che probabilmente tratta vasi di un vecchio idiota e lo fece portare fuori dalle guardie , vicino al discepolo malmenato che ancora si lamentava e gemeva mostrando al guru come era ridotto . e il Guru esordì con queste parole :

< E’ solo colpa tua . Per quale ragione hai voluto diventare uno swami ? >

Sei diventato “qualcosa” ed ecco il “prasad” (dono) che hai ricevuto dal re . Io non sono diventato “nulla” e mi sono risparmiato il dono del re ( le frustate) .
Questo è ciò che accade a chi vuole diventare “qualcosa”; infatti questa operazione si traduce nell’aggiungere qualcosa al nostro “io” (Aham) . Se rimaniamo quel puro “IO” , la pura consapevolezza dell’IO ( IO SONO ) ,noi siamo Dio .E’ quando diventiamo un uomo , una donna , uno swami , un professore , un dottore , un ingegnere , che il puro “IO” diventa EGO . Così viene creata 
                                          MAYA

L’illusione dell’ignoranaza (Avidya) . L’ignoranza ( Avidya) non è che :
              LA DIMENTICANZA DEL NOSTRO VERO SE’

Dimenticare il nostro SE’ è considerare noi stessi qualcos’altro…

                         QUESTA E’ IGNORANZA

Quando le alghe si diffondono sulla superficie dell’acqua , la coprono e impediscono di vederla ; quando le nuvole nel cielo lo nascondono rendeno impossibile il vederlo ; quando le cataratte velano le pupille degli occhi bloccano la visione . Alla stessa maniera l’EGO agisce come uno schermo , come un :

                               VELO CHE NASCONDE IL SE’

Per questo il maestro Yeshua raccomandò di :

               < Togliere le travi che sono nei nostri occhi >

Che ci impediscono la vista “interiore” ; infatti l’ombra dell’EGO impedisce di vedere la “vera natura” , la Divinità del nostro SE’ in noi e negli altri , che diventano vittime delle nostre proiezioni…..

                         L’OMBRA DELL’EGO APPUNTO

Che impedisce di vedeere la nostra vera natura , la Divinità del nostro SE’ .
Nella Bhagvad-Gita il Signore dice che sebbene Egli esista in ognuno come il SE’ , le creature non lo conoscono , a causa dell’Ego , dell’attacaccamento e dell’illusione , accecate dai loro sensi . Credono di essere uomini e donne . di essere alti un metro sessanta , settanta, ecce che questa sia la loro unica identità .
Compiono le loro azioni con questa comprensione , dimenticano la verità , che cioè sono :

                           “ nati nel tempio del corpo

Per compiere una grande opera spirituale ( Opus Magnum ) nel mondo . Percorrono invece il sentiero dei sensi e sono sopraffatti dai loro stessi sentimenti e passioni :

        “ Attaccamento , lussuria , avidità , ira , ecc….ecc

In questo modo si trasformano in individui limitati e anime prigioniere; infatti l’ignoranza (avidya) è solo mancanza di comprensione . Quando la nostra povertà di comprensione viene dis-strutta attraverso un progresso evolutivo , allora possiamo espanderci e arrivare a conoscere il nostro Vero Sé Superiore . 

Fino a quel momento è impossibile conoscere la vera natura superiore e illimitata e si rimane semplici “ JIVA” , individuo in-significante , vittime delle paure e della morte , destinati a bere il succo della gelosia , dell’orgoglio , dell’ira .
Ma quando si giunge alla “comprensione” del nostro SE’ , finalmente si può gustare il nettare (amrita/ambrosia) della pace (shanti) , della serenità , della beatitudine suprema (ananda) . Rivolti all’interno , ritirati i propri  sensi (Pratyhara)  , concentrati (dharana) , è possibile il :

                                        “ RI-SVEGLIO “
della
                                           “ SHAKTI “

La Forza Divina interiore che apre la “porta” alla Luce ( sattva) della Saggezza (satya) del Signore stesso che prende dimora in noi dis-mettendo il nostro “Jiva” , un individuo limitato . Riflettendoci bene è che a tratti , anche se per breve momenti , tutti abbiamo nella vita l’esperienza del SE’  . Ognuno ha lo comprensione di se stesso . Chi può dire di non conoscere se stesso ? O di non avere mai provato la gioia del SE’ ? Come si potrebbe vivere senza aver toccato per qualche istante questa gioia ?

Il SE’ esiste al nostro interno sin dal nostro concepimento . Tutto ciò che dobbiamo fare nella nostra vita è :

                                  RI-CONOSCERLO

Sperimentarlo per riceverne gli straordinari benefici . E’ come un immenso tesoro nascosto nelle profondità della nostra coscienza , oltre la mente ; dobbiamo solo imparare a sondarla attraverso la pratica della interiorizzazione meditativa . E’ solo così che potremo avere la giusta comprensione e la visione della corretta esistenza .

Per conoscere il SE’ in realtà non è necessario compiere pratiche difficili e astruse . Molte persone fanno tante pratiche complesse e difficili per conoscere il SE’ . Alcune compiono rigorosi rituali e cerimonie in nome della pace , ma tutto quello che conseguono spesso è sforzo e stanchezza .
Altre in nome dello Yoga si affidano a complicate tecniche di pranayama , digiuni , mortificazioni e contorsionismi del corpo , ma spesso il raccolto è :
                                         ARIDITA’

Ognuno compie la la propria pratica spirituale pensando che sia la sola giusta per tutti ; che solo il proprio “sentiero” sia quello giusto e reale , aprendo così la porta a un “virus” spirituale meglio noto come :

                DOGMATISMO FONDAMENTALISTA

Ma una cosa è assolutamente certa e cioè :

“ IL SE ESISTE COSI’ NATURALMENTE AL NOSTRO INTERNO , QUINDI ANCHE LA PRATICA MEDITATIVA PER SCOPRIRLO DOVREBBE ESSERE NATURALE

Non dovrebbe richiedere austerità (tapas) difficili o recare danno al corpo ! Non dovrebbe allontanare dalla propria casa o dalla famiglia, ne essere d’ostacolo alle attività quotidiane . Poiché Dio non è differente dalla Sua creazione , la pratica psicofisica spirituale dovrebbe includere il mondo , ed essere eseguita assiduamente e con amore . Anche se esistono infiniti rituali e pratiche , esse dovrebbero godere di un atteggiamento naturale e ricevute inizialmente da una guida adeguata e poi continuate da soli .

Fin dall’inizio si potrebbe provare un rilassamento profondo ed iniziare ad intravedere nella nostra coscienza serena la “scintilla” del SE’ , perché solo attraverso l’esperienza diretta è possibile conoscere e sperimentare  l‘ESSENZA spirituale che risiede in noi e attorno a noi .

Inoltre il nostro sentiero  dovrebbe essere aperto a tutti , perché se un sentiero o una religione escludono alcune persone , non possono essere un vero sentiero o una religione autentica .Il Signore Dio dell’Universo appartiene a tutti gli esseri ed è in tutti , in tutta la creazione visibile , perciò la “via” (darshan) che si segue dovrebbe essere una via accessibile a tutti senza distinzione di sesso , casta , classe , età , o nazionalità !

Leggiamo nelle scritture che :

< In Cristo non c’è più maschio o femmina , cristiano o giudeo o straniero , ma che Dio è Tutto in Tutti >
Apprestandosi ad una concentrazione-meditazione ,sarebbe opportuno ricordare quanti Grandi esseri illuminati l’hanno seguita e la stanno seguendo  .  Le sacre Scritture dicono che:       
           < Voi siete santi , perché io il Signore sono santo >

 Se volete conoscere la Verità (satya) è consigliabile percorrere il sentiero (sadhana) sul quale hanno camminato e stanno camminando i Grandi esseri . Non affanniamoci a cercare di crearne uno noi (di sentiero). Limitiamoci a camminare sul sentiero dei Grandi esseri , confortati dall’esempio di tanti “Rishi” (santi) , non mancheremo di “centrare” il bersaglio , la nostra “divinizzazione” . Siamo stati creati per raggiungerla !
Dice il Signore attraverso la bocca del suo profeta ( Isaia ) e la sua PAROLA è verace , non è parola instabile di uomini ottenebrati , gli si può credere….e poi davvero ne vale la pena !


(Documento stilato dal caro amico M° Roberto Mattei  , liberamente rimaneggiato  e adattato da Eknathananda)

martedì 9 febbraio 2016

NAMASMARANA : DIO ASCOLTA CHI LO CHIAMA CON INSISTENZA


       


    


       La ripetizione del nome di Dio o namasmarana


Luca 18

Il giudice iniquo e la vedova importuna



18 Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi : «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno,poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi......>

Ogni racconto evangelico ci mette davanti a una situazione esistenziale , in questo caso quella di una vedova , quindi una persona , socialmente parlando , ai margini della società del tempo , indifesa , che ha subito un torto e cerca giustizia presso un giudice con un profilo spirituale e professionale di poco affidamento , tanto più considerando la povertà e l'inconsistenza della persona che bussa insistentemente alla sua porta e seccandolo non poco , al punto che il giudice alla fine decide di soddisfare la sua richiesta e di renderle giustizia !

Avevamo già detto come sia di grande importanza non ridurre la spiritualità solo al tempo che dedichiamo alla preghiera devota o alla meditazione, in quanto tutta la giornata, comprese le ore di lavoro e di studio, devono essere dedicata al Signore con la mente ed il cuore sempre rivolti a Lui , un tipo di disposizione spirituale che in Oriente prende il nome di :

                                     NAMSMARAMA

una pratica dunque che può essere annoverata come :

                                    BHAKTI YOGA

quindi "devozionale" , piena di 

                                       TAPAS

"ardore spirituale" !

Tre ingredienti spirituali che non possono mancare nel bagaglio di una vera e fertile vita spirituale .

Sai Baba esorta tutti quanti dicendo:

“Entrate da subito nella disciplina del Namasmarana, il ricordo incessante del Nome del Signore. Il Namasmarana non ha bisogno di alcun momento speciale; per praticarlo non dovete trovare del tempo libero supplementare perché esso nello stato di veglia può essere eseguito sempre, sia che stiate mangiando o facendo il bagno, camminando o stando seduti. Tutte le ore che ora sprecate in pettegolezzi, a guardare partite sportive o film e in inutili conversazioni può essere usato in modo migliore, nella silente contemplazione del Nome, della Forma e dello Splendore del Signore.”



“Il ricordo del Nome del Signore da solo è sufficiente a salvarvi tutti. Potete nutrire qualche dubbio sul fatto che delle paroline come Rama o Krishna possano farvi attraversare il mare sconfinato della vita mondana. La gente attraversa vasti oceani su una piccola zattera o è capace di camminare per le selve oscure con una minuscola lampada in mano. 

Il Nome, che è piccolo, ha enormi potenzialità. La zattera non ha bisogno di essere grande come il mare. Recitare il Nome di Dio è come trapanare il terreno per far uscire l'acqua, è come dare un colpo di scalpello al marmo per farne emergere l'immagine di Dio imprigionata lì dentro.

     " Rompete la scatola ed il Signore si manifesterà

Come avviene nella parabola succitata ; infatti la petulante vedova " rompe le scatole " al giudice in tale maniera che alla fine egli le "apre" la porta e la fa entrare per ascoltarla .
E' nello stile di Dio , nella sua pedagogia , farsi rompere le scatole al fine di portare il "postulante" (colui/colei) che chiede a saturarsi della domanda , a riempirsi di essa , a non lasciare più uno spazio ad altro che non sia il contenuto della sua richiesta , da ultimo fuori di metafora , a :

                " Riempirsi di Dio e svuotarsi di se "

               << Riempimi di Te e svuotami di me "

      << Gesù , Cristo , Figlio di Dio , abbi pietà di me >> 

E' la Giaculatoria continua sulla bocca dell'esicasta ( = Colui/Colei che pratica l'Esichia in greco = silenzio interiore )


Matteo 21,22

E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».

Giovanni 14,13-14

13 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Giovanni 15,16

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

Giovanni 16,23

nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.

Oggi la tanto di moda :

          Programmazione Neuro Linguistica ( PNL ) 

riempe interi scaffali di librerie vendendo per conquista moderna una scoperta che data almeno duemila anni di vetustà come dimostrano i versetti evengelici sopracitati . La così detta : 

                  Legge Universale di Attrazione

era già ben nota agli antichi " Rishi " ( Saggi / Santi ) dell'India , la chiamavano :

                                 SANKALPA

“Per ripetere il Nome di Dio non c'è da spendere niente, non sono necessari strumenti di alcun genere, non c'è bisogno di un posto speciale né si deve avere tempo a disposizione. Inoltre non c'è bisogno di cultura, non si dev'essere di una casta particolare e non ci sono privilegi di appartenenza all'uno o all'altro sesso.”

“La recita costante del Nome di Dio è il miglior mezzo per purificare e correggere la mente. La recita costante di uno qualsiasi dei Nomi di Dio, scelto fra i milioni di Nomi con cui Egli viene identificato dall'immaginazione o dall'intelligenza umana, è il miglior mezzo per correggere e purificare la mente dell'uomo: infatti, l'unico sostegno che egli ha in questa terrificante oscurità è il Nome di Dio. Esso è la zattera che conduce l'uomo attraverso questo mare tempestoso, oscurato dall'odio e dalla paura, agitato dall'ansietà e dal terrore.”

“Evocate il Divino in voi ripetendo il Suo Nome. Per evocare il Divino in voi non esiste metodo migliore della ripetizione del Nome di Dio (Namasmarana). Sincronizzate la vostra mente su Dio tramite il Namasmarana (la continua ripetizione del Suo Nome). La vostra mente è stabile quando siete impegnati in altre attività ma quando è focalizzata su Dio comincia a tentennare; non le piace fermare le proprie divagazioni, ma è proprio ciò che dovrebbe fare. Una volta che Dio entra nel vostro cuore, sincronizzatevi su di Lui mediante il Namasmarana. Questo è il Messaggio che sono venuto ad annunciare.”

“Il Namasmarana è il metodo più efficace per coltivare l'Amore (Prema). Il metodo più efficace per coltivare l'Amore (Prema) è la pratica del Namasmarana. Ancora meglio: trascorrete il vostro tempo a fare il Pranavopasana (la ripetizione della OM), che è l'origine, la fonte, il sostegno e la forza della Creazione.”

“Il Namasmarana può sciogliere le conseguenze delle azioni passate. Le conseguenze della cattive azioni passate (prarabhda) si sciolgono come neve al sole quando si ripete il Nome di Dio.”

“Il Nome del Signore da solo vi dà tutti i risultati di tutte le pratiche spirituali.”

“Con la pratica del Namasmarana l'umiltà aumenta e arrendersi a Dio diventa più facile. Regina fra tutte le discipline è il Namasmarana, perché quando si dimora nel Nome del Signore la Sua Maestà, la Sua Grazia, la Sua Potenza e la sua Onnipervasività si fissano sul conscio mentre le proprie capacità e qualità si eclissano nel Divino. Ne consegue che l'umiltà aumenta e arrendersi a Dio diventa abbastanza facile.”

“Il Nome è la via più facile per attraversare il Samsara. Che cosa fa per noi il Namasmarana? È la via più facile per attraversare l'Oceano del Samsara (l'illusione dei legami e degli attaccamenti). Il Nome rimuove il velo di Maya (l'Illusione Cosmica) che al momento vi nasconde l'Universale (Shakti) dietro l'individuale (Vyakti). Quando questo velo cade, l'uomo scopre il Divino in Se Stesso e tratta l'Universo come Se Stesso. L'uomo ha potere e potenziale infiniti perché è un'onda, è un tutt'uno con l'Oceano dell'Infinito, è SAT-CIT-ANANDA (Essenza, Coscienza, Beatitudine).”

"Le nove forme di devozione citate nelle scritture possono non rivelare direttamente Dio ma mostrano effettivamente le strade per raggiungerLo. La più semplice è la ripetizione del Nome di Dio. Qualunque forma di adorazione, austerità o meditazione uno possa adottare, il fondamento è il Nome di Dio. Cantare il Nome del Signore è essenziale per attraversare l'oceano turbolento della vita."

“Praticate da subito il Namasmarana. Come primo passo per l'acquisizione di Viveka (Saggezza) e Vaairaagya (distacco) entrate da subito nella pratica del Namasmarana, il ricordo continuo del Nome del Signore. Se praticherete il Namasmarana, Praarabhda (il risultato delle cattive azioni passate) si scioglierà come neve al sole.”

“Per ogni epoca una diversa disciplina spirituale è stata prescritta dalla Scritture: per il Kritha Yuga, o prima epoca, era la meditazione (Dhyaana); per il Threta Yuga, la Conoscenza (Yajna); per il Dvapara Yuga era l'adorazione tramite i riti (Archana) e per l'attuale Kali Yuga è la ripetizione del Nome di Dio (Namasmarana).Nel Kali yuga (l'era attuale) per ottenere la liberazione basta il Namasmarana.”

“L'era attuale viene descritta negli Shastra (le Sacre Scritture) come conduttrice alla Liberazione. Nelle ere passate il mezzo prescritto per ottenerla consisteva in penitenze rigorose mentre nell'era di Kali (Kaliyuga), in cui vi trovate, per conquistare la Liberazione si richiede solo che ricordiate il Nome di Dio (Namasmarana).”

"Delle varie forme di devozione (Bhakti), la recitazione del Nome di Dio (Namasmarana) è la migliore. Se l'aspirante considera il Nome del Signore come il vero e proprio respiro della sua vita e, avendo fede totale nelle buone azioni e nei pensieri buoni, accresce in sé lo spirito di servizio e l'amore equanime verso tutti, non potrebbe percorrere via migliore per la Liberazione (Mukti)."

“Nel momento del pericolo si deve invocare Dio. La madre deve insegnare ai figli il valore del Namasmarana e della pulizia mentale e fisica. Ella dev'essere come la madre della storia raccontata da Vivekananda, che disse al figlioletto di invocare Krishna ogniqualvolta si fosse recato a scuola tutto solo ed indifeso passando per il bosco.”

E' chiaro che per ogni cultura religiosa il nome (o il mantra o preghiera) che si può scegliere può cambiare. Per un induista si può ripetere ad esempio il mantra "Om namah Shivaya", oppure "Om Kali", oppure "Ram", oppure "Hare Krishna" ecc... Per un cristiano si può ripetere l'ave Maria come si fa con il rosario, oppure si può ripetere un breve tratto di una preghiera e così via. Io ad esempio amo il mantra dedicato a Shiva "Om namah Shivaya" o quello dedicato alla Madre Divina "Om Kali", ma altre volte posso ripetere "Om Guru" oppure "Jai Guru" che sono due mantra dedicati al proprio Maestro spirituale, il Guru, colui che disperde le tenebre dell'ignoranza. 

Altre volte si può essere più propensi a parlare direttamente interiormente con il nostro Padre/Madre cosmici per farsi guidare, per donargli il nostro amore. Insomma la pratica della presenza di Dio in tutte le sue forme, compresa quella del namasmarana, è di ottimo aiuto nel nostro sentiero spirituale. 
Come diceva anche Yogananda in un suo discorso: ci sono due tipi di meditazione, quella in solitudine e quella in attività, tutte e due sono importanti e vanno praticate entrambe.

<< Spero che queste parole vi siano di ispirazione nella vostra continua pratica della presenza di Dio >> ( Sai Baba )




giovedì 4 febbraio 2016

ATTENZIONE A DRACULA : UN VERO SUCCHIATORE DI PRANA



Da qualche tempo sugli schermi televisivi di furoreggia una serie di telefilm incentrati su storie di vampiri , un argomento che nella storia del cinema ha registrato sempre un nutrito seguito di spettatori attratti dalle atmosfere triller infarcite di cimiteri , tombe scoperchiate , bare che si aprono a mezzanotte e si richiudono all’alba con il rientro del loro occulto abitatore di ritorno dal loro giro di ronda in cerca di sangue di fanciulle vergini , ora con i tempi che corrono sono diventati più di bocca buona , si fa per dire , e si debbono contentare delle offerte del mercato , in vero molto scarse . E’ rimasto , anche se sbiadito , il “culto della Vergine “ , ma invero le vergini durano ben poco essendo invalsa la pratica della libera sessualità nei nostri tempi moderni e la deflorazione ormai un atto caduto nel dimenticatoio insieme ad altre pratiche ritenute medioevali .

I film sui vampiri hanno sempre esercitato fascino fin dagli albori della comparsa dell’arte cinematografica in quanto s’inoltrano ( i film ) nel “lato oscuro” , nel “lato ombra” della personalità umana , quel “lato” che nel gabinetto psicoanalitico diventa un vero protagonista . Quel lato che nel mondo antico era rappresentato nella statua del

                                                  “ GIANO BIFRONTE “



 caratterizzata da un “lato luce “ ( quello anteriore ) e da un “lato ombra” (quello posteriore) , conviventi entrambi nella unità marmorea della statua che li rappresentava , Giano appunto , così come convivono anche in ogni personalità che si rispetti ; un dramma peraltro magistralmente rappresentato nello stupendo romanzo di Stevenson :



  Dottor Jekill e Mr. Hide .

Eh si , cari amici/che, facciamocene una ragione , il nostro “oscuro” Mr. Hide , più o meno oscuro , più o meno fastidioso ce lo portiamo a spasso tutti/e , compresi santi, papi , lama , illuminati e grandi maestri . Vedi Buddha tentato da Mara o Gesù da Satana nel deserto , anche loro “incarnati” nel Samsara n cui sono discesi per “redimerlo” , non possono fare a meno di “incontrare” il loro “lato oscuro” , così come quanti come noi sono impegnati in un cammino “evolutivo” religioso o spirituale che sia non possiamo venire meno a tale confronto .

E se ciò non avviene a livello di coscienza e di consapevolezza , il “lato oscuro” si trasformerà inevitabilmente in un “vampiro” a nostra insaputa capace di “succhiare sangue” ( prana / vita ) a noi stessi per primi e , una volta esaurite le noste scorte , a “succhiare” quello (sangue) di altri intorno a noi . Sembra surreale così come è rappresentato nella finzione filmica del Conte Dracula , ma non lo è poi tanto invece nella realtà quotidiana affollata di molti più vampiri di quanto si pensi .

Sono i nostri “ Corpi di Dolore” all’opera che si dotano di “canini psichici” capaci di affondare con le più svariate tecniche nel collo di malcapitati passanti nelle loro vicinanze . Il Vampiro per sopravvivere deve fornirsi di energia (sangue) e può farlo solo a spese dell’altro . Il vampiraggio a livello individuale si nutre di lotte , conflitti emotivi , dissapori familiari , stalking , mobbing sui posti di lavoro , molestie sessuali , ecc…ecc…a livello collettivo di guerre , faide di intere comunità , banche che succhiano l’energia economica di interi strati sociali pur di assicurarsi il denaro (sangue) per la loro sussistenza …ecc…multinazionali della farmaceutica che prosperano sulla malattia, politici logorroici che rubano energia con i loro discorsi infarciti di “niente” esistenziale nutrito dai luoghi più comuni della più comune retorica ….ecc… ecc…beh al confronto Dracula diventa un povero anemico in cerca di una piccola “dose” per sopravvivere qualche giorno  , un povero disgraziato con il mal di denti e una siringa usata in mano .

I Vampiri esistono , ma non sono belli e tenebrosi come il Conte Dracula impersonato dal carismatico Cristopher Lee , no , assolutamente , sono più brutti e allora è bene cominciare a ri-conoscerli e soprattutto a trattarli , per cui di qui a presso segue un didascalico manualetto di strategie cognitivo/comportamentale , che può aiutarci ad evitare i “succhiamenti” inopportuni e a tenerci l’energia per noi .




I film sui vampiri hanno sempre esercitato fascino fin dagli albori della comparsa dell’arte cinematografica in quanto s’inoltrano ( i film ) nel “lato oscuro” , nel “lato ombra” della personalità umana , quel “lato” che nel gabinetto psicoanalitico diventa un vero protagonista . Quel lato che nel mondo antico era rappresentato nella statua del

                                     “ GIANO BIFRONTE “

 caratterizzata da un “lato luce “ ( quello anteriore ) e da u “lato ombra” (quello posteriore) , conviventi entrambi nella unità marmorea della statua che li rappresentava , Giano appunto , così come convivono anche in ogni personalità che si rispetti ; un dramma peraltro magistralmente rappresentato nello stupendo romanzo di Stevenson :


                                    Dottor Jekill e Mr. Hide .

Eh si , cari amici/che, facciamocene una ragione , il nostro “oscuro” Mr. Hide , più o meno oscuro , più o meno fastidioso ce lo portiamo a spasso tutti/e , compresi santi, illuminati e grandi maestri . Vedi Buddha tentatto da Mara o Gesù da Satana nel deserto , anche loro “incarnati” nel Samsara n cui sono discesi per “redimerlo” , non possono fare a meno di “incontrare” il loro “lato oscuro” , così come quanti come noi sono impegnati in un cammino “evolutivo” religioso o spirituale che sia non possiamo venire meno a tale confronto .

E se ciò non avviene a livello di coscienza e di consapevolezza , il “lato oscuro” si trasformerà inevitabilmente in un “vampiro” a nostra insaputa capace di “succhiare sangue” ( prana / vita ) a noi stessi per primi e , una volta esaurite le noste scorte , a “succhiare” quello (sangue) di altri intorno a noi . Sembra surreale così come è rappresentato nella finzione filmica del Conte Dracula , ma non lo è poi tanto invece nella realtà quotidiana affollata di molti più vampiri di quanto si pensi .



I Vampiri esistono , ma non sono belli e tenebrosi come il Conte Dracula impersonato dal carismatico Cristopher Lee , no , assolutamente , allora è bene cominciare a ri-conoscerli e soprattutto a trattarli , per cui di qui a presso segue un didascalico manualetto di strategie cognitivo/comportamentale , che può aiutarci ad evitare i “succhiamenti” inopportuni e a tenerci l’energia per noi .




L’immagine sopra riportata ritrae un particolare della stupenda statua bronzea di Donatello che rappresenta il mito dell’eroe ( Virat ) Perseo nell’atto di sollevare  la testa recisa della Medusa . Un racconto che fa la gioia ella psicanalisi ,ma che nel caso specifico di questo blog desidero mantenere nel puro ambito “iniziatico” cui esso di diritto appartiene ; infatti la psicologia si relega nell’ambito dell’io empirico circoscritto al samsara , fatta forse eccezione per la psicologia a indirizzo cognitivo/trans personale . L’ambito iniziatico si propone invece l’evoluzione legata alla trascendenza , quindi al trasferimento del “se” al “ Vero Se “ trascendentale e per ottenere questo “passaggio” pasquale ( il verbo “pesah” da cui pasqua in ebraico traduce proprio “passare” …dalla condizione umana a quella divina ) che può verificarsi solo registrando la morte del piccolo se empirico che condiziona e restringe l’uomo/donna comune nel ristretto e limitato mondo del samsara ( mondo egoico / Maya ) .

< Se il chicco non muore non porta frutto > dice il maestro Yeshua

Se il piccolo se egoico non muore non può nascere l’Io Sono trascendentale e perché ciò accada si rende necessaria la “perdita della testa “ della Medusa , una testa piena di false categorie e falsi concetti che si riproducono come i serpenti sibilanti della sua capigliatura . Perdere la testa in ambito iniziatico significa “distaccarsi” da tutte le false idee che alimentano l’ignoranza spirituale ( Avidya) . 

Tutti i racconti di “de-capitazione” delle varie tradizioni spirituali hanno questo significato . Nella Bibbia Giuditta taglia la testa al generale Oloferne , e così Davide con Golia ; Shiva taglia la testa ad un ragazzo sul cui corpo poi attacca quella di un elefante , Ganesha ; la Dea Durga in piedi taglia la testa ad un uomo che giace cadavere 8shava) ai suoi piedi ; Giovanni il Battista viene de-capitato da Erode…ecc..ecc….ma il messaggio è uguale per tutti e cioè :

Non si può accedere alla vista del Divino senza aver cambiato “visione” , senza essere morti a se stessi , ai propri attaccamenti , alle proprie passioni, questo è il “pedaggio” da pagare per il passaggio dal piccolo se al Vero Se . La tanto vituperata Salomè con la sua danza dei sette veli in fondo si rivela come la grande sacerdotessa Durga che fa trovare al Battista una nuova testa , quella del Cristo che così si manifesta definitivamente in lui . 

Dopo la testa del Battista rimane solo quella del Cristo . Il viaggio è finito , Perseo ha estratto il suo "Io Sottile" , trascendentale , dalla Medusa che stranamente gli “somiglia” come una goccia d’acqua , ha vinto se stesso , è morto a se stesso , è diventato il “ Virat” l’eroe , ora l’attende una “nuova vita “ , la “ Vita Nova “ di dantesca memoria , una vita divina , eterna , i vampiri sono rimasti attaccati alla “vecchia testa” e ormai non gli possono più nuocere !

"Siate sobri, vegliate, perchè il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare............... (1 Pietro 5:8-9)
Già proprio così : DIVORARE
E' il verbo che traduce l'ebraico "satan" ; infatti la perdita del "centro spirituale" da parte di numerosi personaggi/archetipi ( Mosè ; Giacobbe ; Saul ; Davide ; il " Figliol prodigo; ecc...ecc) coincide con l'uscita "da se", una vera alienazione spirituale ( Aliis Ens = appartenere ad un'altro ente = alieno ) che spinge i protagonisti nella dissociazione psichica come Saul p.es. o fisica come Giobbe . Il divoratore ruba le nostre energie maschili e femminili risucchiandoci letteralmente nella conflittualità del Samsara (mente egoica ) strappati dall'Essere , dall'IO SONO , come la Proserpina strappata dalle mani di Ade a quelle della madre Cerere e condotta nell'inferno , quello dell'ego appunto . 





-    Lavorare su Se Stessi

< Ciò che viene da Dio porta pace , serenità quiete , ciò che viene da satana porta ansia , inquietudine , conflitto con se stesso e con gli altri

I vampiri psichici, anche noti con il nome di vampiri energetici, sono individui emozionalmente immaturi che prosciugano tempo ed energie dagli altri. Di solito hanno un atteggiamento altamente egoista, sono scarsamente empatici e tendono a stabilire i propri rapporti pensando solo a se stessi. Per riuscire ad affrontarli e a difenderti devi imparare a riconoscerli, stabilire dei confini marcati e impegnarti a sviluppare la tua fiducia in te stesso e la tua autostima.

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                   Identificare un Vampiro Psichico
1.   


Impara a conoscere le diverse tipologie di vampiri psichici. Ne esiste un'ampia varietà: i rapporti che prosciugano le nostre energie possono manifestarsi attraverso molteplici personalità. Inizia a comprendere le diverse forme che possono assumere i vampiri energetici.
·              Vampiri psichici narcisisti 

  sono altamente presuntuosi e si sentono autorizzati ad avere qualsiasi comportamento. Tendono a essere poco empatici e a diventare negativi e scontrosi se le cose non vengono fatte a loro modo. Di fatto non sono abili nell'amare in modo incondizionato.

·             Vampiri psichici vittimistici

  tendono a osservare il mondo attraverso un filtro denominato "povero me". Credono che per natura la vita sia contro di loro e la incolpano della loro infelicità. Prosciugano le energie altrui lamentandosi costantemente dei propri problemi, e si rifiutano di accettare qualsiasi suggerimento in merito a delle possibili soluzioni.

·             Vampiri psichici autoritari

   sentono il bisogno di controllare e manipolare le azioni degli altri. Spesso demoliscono le emozioni delle altre persone nel tentativo di dominarle o di denigrarle.

·                                                                          Vampiri psichici logorroici  




 si infilano costantemente nelle conversazioni con la volontà di condividere i propri pensieri ed esperienze senza dare agli altri la possibilità di dire la propria. Spesso tendono a invadere anche i confini fisici, avvicinandosi eccessivamente agli interlocutori
]
·     Vampiri psichici melodrammatici 

 prosciugano energie dalle persone esasperando anche le situazioni più ordinarie. Arrivare in ritardo a un appuntamento è la fine del mondo e il loro modo di descrivere le cose è sempre esagerato, di conseguenza ogni inezia tende sempre a trasformarsi in qualcosa di clamoroso, sia nel bene che nel male.
Valuta i tuoi rapporti interpersonali. Analizzali per qualche minuto alla ricerca di possibili vampiri psichici. Chiediti se in compagnia di alcune persone ti capita di sentirti privato delle tue energie e se le tue relazioni sono benefiche per entrambi i componenti.
·         Hai la capacità di comprendere a pieno lo stato d'animo altrui? Spesso i vampiri psichici scelgono la compagnia di coloro che sanno dimostrarsi altamente empatici approfittando della loro notevole pazienza. Qualcuno ti ha mai accusato di essere troppo gentile? La maggior parte delle tue relazioni sembrano apportare benefici in un'unica direzione?

·         Se pensi che uno dei tuoi rapporti tende a privarti di tutte le tue energie, chiediti se entrambe le parti hanno modo di trarne dei vantaggi. I vampiri psichici prosperano sulle amicizie e i rapporti monodirezionali. Pensa all'ultima volta in cui ti sei trovato in uno stato di stress emotivo. La persona in questione si è dimostrata disposta ad aiutarti? Si è sforzata di ascoltarti o ha dirottato l'attenzione su di sé?

·         Entra in sintonia con i tuoi sentimenti. Quando ti imbatti in un vampiro psichico, ti trovi costretto ad affrontare effetti collaterali fisici ed emozionali. Se sei affetto da uno dei seguenti sintomi, forse stai vivendo una relazione con un vampiro energetico:

· Stanchezza e un aumentato bisogno di dormire.
·  Morale basso.
· Desiderio di trovare appagamento nel cibo – in particolar modo nei carboidrati.
· Sentimenti di ansia, depressione e negatività.
·    Ti senti spesso abbattuto.


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                        Bloccare i Vampiri Psichici
1.   

Fissa dei confini saldi. La prima cosa da fare per riuscire a difenderti da un vampiro energetico è stabilire dei confini marcati. Quando si accorgerà che hai fissato dei limiti, il vampiro psichico farà marcia indietro e andrà alla ricerca di un'altra vittima.
·         Definisci in modo chiaro cosa puoi e non puoi fare per l'altra persona. Spiega con estrema precisione qual è la quantità di tempo, spazio ed energie considerata ragionevole, e quale non lo è. Prova a dire qualcosa come: "Sono davvero felice di parlare con te dei tuoi problemi, ma quando ti rifiuti di ascoltare ogni possibile soluzione o di permettermi di aiutarti a stare meglio, devo dire basta".[7]
·         Cerca di fissare dei confini a tuo vantaggio, in special modo se hai a che fare con un vampiro narcisista. Cerca di ricordare che non è un bene innamorarsi o stabilire un forte legame di amicizia con una persona incapace di donare amore.

·         Il linguaggio del corpo è molto utile. Se un vampiro psichico cerca di valicare i tuoi confini, incrocia le braccia e distogli lo sguardo interrompendo il contatto visivo. Nel farlo invierai un segnale del tipo: "Fai un passo indietro, questa volta non intendo accettarlo".



    

Indietreggia se ti senti controllato. I vampiri psichici prosperano controllando gli altri. Se senti che il tuo spazio e il tuo tempo vengono gestiti da un'altra persona, allenta la vostra relazione.
·         Se un vampiro psichico sta provando a controllarti o a fornirti dei consigli non richiesti, bloccalo dichiarando apertamente che non hai bisogno del suo aiuto. Per esempio, puoi dire: "Apprezzo che tu voglia offrirmi i tuoi consigli, ma ho bisogno di gestire questa situazione da solo".

·         Spesso le persone tendono ad assimilare le critiche mosse dai vampiri psichici. Di conseguenza danno vita a un critico interiore, spietato quanto il vampiro. Impegnati a zittire la vocina interiore che ti definisce incapace di prendere le tue decisioni da solo. Quando ti accorgi di avere dei pensieri auto-denigratori, fai una pausa e ricorda a te stesso: "Si tratta di un comportamento negativo e inutile".[11]
    

Stai alla larga dai vampiri psichici. Superato un certo punto, potresti dover mettere fine alla vostra relazione, o almeno allentare il legame. Se un vampiro psichico continua a violare i tuoi confini e a pretendere troppo in termini di tempo ed energie emotive, devi sforzarti di prenderne le distanze. Non rispondere ai suoi messaggi e alle sue chiamate e limita il tempo che trascorri in sua compagnia.]

Esegui degli esercizi di respirazione profonda. Avere a che fare con un vampiro psichico può essere stressante ed estenuante. Le tecniche di respirazione profonda ti aiuteranno a rilassarti e a ritrovare la calma, e potranno anche donarti nuovo vigore.
·         In qualsiasi momento del giorno, posiziona una mano sull'addome e inspira. Inspira in modo che la mano si sollevi mentre il diaframma si espande. Trattieni il fiato contando fino a 3, quindi espira.


·         La respirazione profonda può trasformarsi in una pratica meditativa. Oltre a rallentare i pensieri, fornisce al cervello la quantità di ossigeno necessaria, aiutandoti a ripristinare l'energia che ti è stata prosciugata dal vampiro psichico.
                        Lavorare su Se Stessi

Consulta uno psicologo. Molte delle persone che si ritrovano coinvolte in una relazione con un vampiro psichico presentano scarsa autostima. Parlare con uno psicologo qualificato può aiutarti a superare eventuali disturbi legati alle emozioni, ai sentimenti e alle interazioni con gli altri. Puoi scegliere un terapista con l'aiuto del tuo medico di base, oppure chiedere consiglio ad amici, parenti o alle istituzioni scolastiche, nel caso tu sia uno studente.

Conosci meglio te stesso. Spesso il motivo per cui ci esponiamo all'attacco dei vampiri psichici è che non abbiamo una conoscenza profonda di noi stessi. Trascorrere un po' di tempo riflettendo sui tuoi reali bisogni e desideri ti aiuterà a tenerli alla larga.
·         Tenere un diario è un ottimo modo per iniziare a conoscerti meglio. Metti per iscritto ogni giorno i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti. Scegli un momento tranquillo della giornata, per esempio il risveglio o poco prima di andare a dormire, in cui registrare le tue emozioni.
·          
·         Trascorri del tempo in solitudine. Sforzati coscientemente di stare un po' da solo. Stando in compagnia di te stesso per un paio di sere alla settimana sarai forzato a interessarti alle tue esigenze ed emozioni.
         
·         Valuta se tendi a essere troppo accomodante. I vampiri psichici sono altamente attratti da coloro che fanno fatica a dire "no" per non deludere le altre persone. Cerca di abbandonare la tua tendenza a essere troppo accondiscendente per ridurre la presa dei vampiri energetici.
Aumenta il tuo livello di energia con le attività giuste. Diventando molto energico e sicuro di te riuscirai ad allontanare i vampiri energetici. Concentrati su quelle attività che ti consentono di rafforzare la tua autostima e la tua vitalità. Sperimenta per esempio alcune delle seguenti:
·         Esercizio fisico regolare.
·         Giochi di squadra.
·         Yoga.
·         Pilates .
·         Karate o un'altra arte marziale.
·         Nuoto.
·         Kayak.
·         Sport all'aperto.
     

Le 7 malattie dei Vampiri

ROMA - Sono le creature più affascinanti e insieme più misteriose della letteratura e del cinema, incubo per molti, passione per altri.
I vampiri hanno attratto milioni di persone fin dall'origine della loro leggenda, un mito che in passato si è creduto reale.
In realtà, i nostri antenati non erano del tutto fuori strada.
Esistono numerose malattie a causa delle quali un essere umano è portato a comportarsi proprio come viene descritta una creatura della notte.
Non deve
sorprenderci, quindi, che nei tempi passati, quando le nozioni mediche erano limitate, alcuni comportamenti venivano fraintesi.
Dall'intolleranza alla luce del Sole fino all'avversione per gli specchi, ecco 7 malattie che, in qualche misura, inducono la gente a comportarsi come i vampiri.

1. AVVERSIONE PER L'AGLIO


A molti piace ad altri meno, ma per alcune persone l'aglio è un vero e proprio repellente naturale.
La paura di aglio, o alliumfobia, è una nevrosi che porta la gente a spaventarsi al solo pensiero della pianta bulbosa, sia esso in forma di spicchio o spruzzato su una pizza.
Basta essere in prossimità dell'aglio per scatenare un attacco di panico o ansia grave in una persona che soffre di questa rara fobia.

La leggenda che i vampiri siano respinti dall' aglio deriva dal suo uso come metodo per allontanare gli spiriti maligni nei paesi slavi meridionali e in Romania. 
Si credeva che coloro che si rifiutavano di mangiare aglio erano vampiri, e spicchi d'aglio venivano collocati nella bocca del defunto prima della sepoltura per evitare che si trasformasse in vampiro.

2. MORSO IMPAZZITO


La Rabbia è una malattia che può avere alcuni sintomi simili a vampiri, tra cui il desiderio di mordere gli altri. 
Il virus della rabbia attacca il sistema nervoso e può anche causare ipersensibilità alla luce del sole e ad altri stimoli visivi, come gli specchi. 
La malattia fu chiamata così perché le persone che la contraggono spesso diventano deliranti, aggressive e soffrono di allucinazioni.

La Rabbia può colpire anche parti del cervello che controllano il sonno, con conseguente insonnia, insonnia notturna e ipersessualità, comportamento che nell'immaginario comune ricorda Nosferatu che striscia di soppiatto nella camera da letto di una fanciulla nel bel mezzo della notte.
I morsi di pipistrello, animale simbolo dei vampiri, sono la fonte più comune di una infezione da Rabbia.


3. AVVERSIONE PER GLI SPECCHI

I vampiri sono raffigurati come essere invisibile in specchi, esiste una vera e propria malattia, l'Eisoptrofobia, nota anche come catoptrofobia, che induce la gente ad averne paura. Questo può essere causato da un evento traumatico, o formata a seguito di profonde paure, come vedere come vedere un film horror che coinvolge specchi come un bambino. Per le persone con questo disturbo, la sola vista di uno specchio può portare a un attacco di ansia.

Alcuni malati di eisoptrofobia credono che guardando in uno specchio si invochi il soprannaturale, e alcuni pensano che qualcuno li stia guardando.
Altri ancora possono stare a guardare uno specchio per pochi secondi, perchè hanno la sensazione che la persona riflessa non sia davvero loro.

La leggendaria avversione dei vampiri per gli specchi risale al mito europeo, secondo il quale non si riflettono perché non hanno un'anima.
Non essere in grado di sopportare la vista di uno specchio è anche uno dei sintomi della rabbia, e alcuni credono che questo mito sia nato proprio durante un'epidemia di rabbia da volpe che ha avuto luogo in Europa nel 1700.


4. SETE DI SANGUE?

Nel 1985, uno scienziato ha affermato di aver trovato un collegamento tra il mito dei vampiri e una vera e propria malattia genetica del sangue, la porfiria. 
Secondo il biochimico David Dolphin, le persone con porfiria sperimentano il desiderio di bere sangue umano per alleviare i loro sintomi (la malattia genetica provoca alterazioni dell'emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi).
La sua teoria è stata successivamente smentita.

Tuttavia, uno dei sintomi reali della rara malattia è una sensibilità alla luce solare, con bolle che si formano sulla pelle in pochi minuti dopo l'esposizione. 
Un altro vero sintomo è l'urina di colore rosso, e può spiegare perché, storicamente, le persone possono avere sospettato che i malati di porfiria bevevano sangue.


5. "CONTO" DRACULA

L'Arithmomania è il bisogno ossessivo di contare le cose, e anche se poco conosciuto, è un mito profondamente radicato nei racconti di vampiri. 
Per secoli si è creduto che oltre a aglio e croci, una difesa infallibile contro i vampiri era la matematica. 
Per scoraggiare una creatura della notte,  lanciavano una manciata di riso o di semi e scappare via, perché il vampiro non sarebbe stato in grado di riprendere la caccia fino a quando non avesse contato ogni singolo granello.
Durante il Medioevo, le persone gettavano i semi di papavero nelle bare dei propri cari prima di seppellirli in terra santa.


6. SFOGGIARE LE ZANNE

La displasia ectodermica ipoidrotica è una malattia genetica rara che colpisce anche lo sviluppo dei denti. 
In alcuni casi, molti dei denti della persona sono assenti, tranne i canini, che in effetti sembrano essere sporgenti.

Ogni essere umano ha i canini, i denti più acuti che sono utilizzati per mordere il cibo.
I vampiri sono stati raffigurati con anomale zanne da secoli, ma solo alla fine del 20° secolo sono stati immaginati con i denti retrattili.


7. BRUCIARE AL SOLE


Una malattia genetica estremamente rara, xeroderma pigmentoso, o XP, rende il DNA di una persona non in grado di riparare efficacemente i danni causati dalla luce ultravioletta. Una su un milione di persone hanno il disordine negli Stati Uniti, secondo la Xeroderma pigmentoso Society (XPS).
Le persone con la XP sviluppano scottature gravi quando esposti a anche una piccola quantità di luce solare. 
Mentre la gravità del disturbo varia, in casi estremi, l'esposizione alla luce solare è severamente vietato.

Quando una persona con XP è esposta alla luce diretta del sole, la pelle può sviluppare ferite crude sulla sua superficie.
Anche alcune illuminazioni interne, come ad esempio le lampadine a incandescenza, emettono raggi UV e devono essere evitate. 
Altri sintomi di XP includono una sensibilità dell'occhio dolorosa al sole, facendoli diventare irritati e apparire iniettati di sangue, nonché un assottigliamento bianco lucido della pelle.