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La data del 2 Novembre introduce la memoria della morte ; già proprio lei la madre di tutte le paure , che seppure hanno nomi diversi come ansia , angoscia , panico , malattia , purtuttavia hanno in essa ( morte) la loro unica matrice . Ogni popolo , ogni etnia , del pianeta ha elaborato riti diversi ma tutti finalizzati alla metabolizzazione dell’evento drammatico e luttuoso che interessa l’esistenza individuale con la malattia e collettiva con le guerre . Anche lo Yoga che ormai in Occidente conta molti praticanti non sfugge l’argomento anche se il pensiero di essa (morte) è alleggerito dall’idea della reincarnazione con la rappresentazione grossolana ( perchè la reincarnazione è ben altra cosa ) che “ smesso un abito se ne indossa uno nuovo , un nuovo corpo “ , questo è il convicimento del piccolo se empirico , ma è falso . Lo Yoga occidentale ha un approccio più salutistico , igienico , più interessato alla vita dell’al di qua che a quella dell’al di là , almeno per i più lo Yoga è una piacevole pratica che si snoda tra profumate atmosfere di incensi e musiche soft in sottofondo circondati dalla natura dolce e pittorica di silenziosi ashram termali e pseudospirituali , ma in verità ben lontani dal significato reale dello Yoga . Lo Yoga come le religioni sono molto più spesso “vie” di fuga che di realizzazione ; infatti lo Yoga , cosa che molti ignorano , fondamentalmente insegna a...MORIRE !
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Lo Yoga , come del resto la croce cristiana , insegna a “crocifiggere” il piccolo se empirico che crediamo di essere e che invece non siamo , e se lo siamo è semplicemente per una sorta di incantesimo , di illusione della mente avviluppata nei “veli” del’ignoranza spirituale ( Avidya ) . Per questo motivo gli “ AGHORIS “ praticanti della “Via sinistra” (Vama Marga) si recano nei cimiteri di cremazione ( smashan ) e vi passano nottate intere in meditazione . In quei luoghi non ci sono incensetti profumati , non musichette rilassanti in sottofondo , c’è solo l’odore acre della morte , gli scricchiolii sinistri dei corpi cremati , insopportabili per il piccolo ego empirico sempre in cerca di auto-affermazione , di nuove tecnologie che permettano di “allungare” la vita atraverso medicinali portentosi , chirurgia plastica che si sta avvicinando pericolosamente alla sostituzione di “pezzi di corpo” interi con i trapianti richiamando alla mente orridi corpi Frankensteiniani che di umano conservano ben poco . Il 2 Novembre dovrebbe essere una giornata di meditazione sulla morte dell’ego , dei suoi vani attaccamenti , di preparazione al proprio trapasso , una “cremazione” collettiva e non già quella sdolcinata e pagana festa di Halloween , che invece si pone come una esorcizzazione scaramantica della morte , che spesso , ormai da qualche anno fa capolino drammaticamente attraverso qualche evento delittuoso proprio nel mendo di chi vuole tenerla lontana (la morte) . Al contrario lo Yogi , il cristiano verace , fa “Tapasya” , austerità , crema con il suo “ardore” gli attaccamenti materiali , affettivi , familiari , creati dalla sua “falsa personalità” , questa si che una vera “celebrazione” , il “Funerale “ dell’ego , dalle cui ceneri risorge luminoso il VERO SE , l’IO TRASCENDENTALE , che solo da quella morte può venire alla Luce , come Figlio di Dio !
- A giusta causa si può parlare di "due" tipi di Yoga , uno consumato nelle atmosfere vellutate e aromatizzate di centri New Age vere industrie di addormentamento spirituale ; e un'altro (Yoga) consumato in luoghi funerei , fra "ceneri" di cadaveri (shava) che l'Aghoris nudo spalma sulla sua pelle , egli ormai è morto a questo "mondo" e il cimitero , come per il cristiano , diventa il luogo della " ri-nascita " in Cristo !
è il viaggio dell'Io per raggiungere l'Autorealizzazione, l'Individuazione e l'Illuminazione ; infatti ogni stadio della vita , ogni "passaggio" - in ebraico "pesach" = passare , da cui proviene il termine Pasqua , inteso come ricordo del "passaggio del Mar Rosso"da parte del popolo ebraico che in fuga si lasciava alle spalle la "terra del Faraone" in cui era prigioniero . Fuor di metafora questo evento rappresenta l'abbandono da parte dell'IO della mente egoica , del piccolo se empirico , di cui è prigioniero per correre verso la propria autorealizzazione, e illuminazione .
Questi passaggi cruciali ed evolutivi si snodano attraverso l'attivazione di precisi archetipi (12 in tutto , innocente, orfano, guerriero , angel custode, esploratore , amante, creatore , distruttore, saggio sovrano, mago, folle) . Dalla nascita sino morte , si alternano , infanzia , adolescenza , vecchiaia , sono tutte fasi il cui vissuto può essere esplorato e portato alla consapevolezza mediante il supporto e la conoscenza degli archetipi che li accompagnano ; infatti le nostre fasi di cambiamento , di trasformazione interiore , di metamorfosi , si presentano come un passaggio (pasquale) dall'influenza di un archetipo (faraone) ad un altro , fasi che spesso coincidono con momenti cruciali della vita , come p.es. andare a vivere da soli , cambiare lavoro , sposarsi ..ecc...)
Questi passaggi cruciali ed evolutivi si snodano attraverso l'attivazione di precisi archetipi (12 in tutto , innocente, orfano, guerriero , angel custode, esploratore , amante, creatore , distruttore, saggio sovrano, mago, folle) . Dalla nascita sino morte , si alternano , infanzia , adolescenza , vecchiaia , sono tutte fasi il cui vissuto può essere esplorato e portato alla consapevolezza mediante il supporto e la conoscenza degli archetipi che li accompagnano ; infatti le nostre fasi di cambiamento , di trasformazione interiore , di metamorfosi , si presentano come un passaggio (pasquale) dall'influenza di un archetipo (faraone) ad un altro , fasi che spesso coincidono con momenti cruciali della vita , come p.es. andare a vivere da soli , cambiare lavoro , sposarsi ..ecc...)
Miti , leggende , fiabe , racconti epici , sogni , visioni ed espressioni religiose e artistiche di tutti i popoli della terra , ci parlano degli archetipi , che C.G. Jung chiamava:
< IL SOGNO DEI POPOLI >
Sono numerosi questi archetipi , ma per semplificare possiamo ridurle ad un numero fondamentale di 12 , come i mesi dell'anno ; come le 12 fatiche di Ercole ; come le 12 tribù d'Israele ; come i 12 segni dello Zodiaco; come i 12 apostoli di Yeshuà .
Tutti i 12 più gli altri costituiscono il vero " PANTHEON " dell'uomo/donna , sono dentro di noi , pronti a trovare espressionei a seconda dei momenti e dei passaggi esistenziali , ma normalmente si ha un particolare rapporto con due o tre di essi che risultano dominanti in noi al presente di questa vita . L'impresa del "VIRAT" , dell'Eroe , di noi , consiste nel portare armonia tra di essi, questo è il VIAGGIO DELL'EROE , del VIRAT impegnato a trovare il TESORO , ovvero il nostro VERO SE' divino .
Si tratta di un viaggio avventuroso , pieno di rischi , traboccheti , prove , tentazioni , un viaggio che possiamo anche decidere di non fare , di restarcene rannicchiati nel bozzolo della crisalide , che però diventa la nostra prigione e ci impedisce di contattare la parte più autentica del nostro essere . In finale rinunciamo al vero scopo ( dharma) della nostra esistenza e cioè : raggiungere il bersaglio divino , la
nostra
DIVINIZZAZIONE !
L'ontologizzazione è una chiamata verso i Misteri dello Spirito , è un viaggio personale e pertanto con tutte le caratteristiche di un viaggio unico ; infatti ognuno segue un "sentiero" (saddhana) , una "via" (marga) , ma la traccia del viaggio resta "archetipica" , in quanto il viaggio è composto essenzialmente dalle seguenti esperienze archetipiche e cioè :
- Incontro e combattimento con il Drago
- Salvare la fanciulla
- Impadronirsi del Tesoro
- Edificare il Regno
< IL SOGNO DEI POPOLI >
Sono numerosi questi archetipi , ma per semplificare possiamo ridurle ad un numero fondamentale di 12 , come i mesi dell'anno ; come le 12 fatiche di Ercole ; come le 12 tribù d'Israele ; come i 12 segni dello Zodiaco; come i 12 apostoli di Yeshuà .
Tutti i 12 più gli altri costituiscono il vero " PANTHEON " dell'uomo/donna , sono dentro di noi , pronti a trovare espressionei a seconda dei momenti e dei passaggi esistenziali , ma normalmente si ha un particolare rapporto con due o tre di essi che risultano dominanti in noi al presente di questa vita . L'impresa del "VIRAT" , dell'Eroe , di noi , consiste nel portare armonia tra di essi, questo è il VIAGGIO DELL'EROE , del VIRAT impegnato a trovare il TESORO , ovvero il nostro VERO SE' divino .
Si tratta di un viaggio avventuroso , pieno di rischi , traboccheti , prove , tentazioni , un viaggio che possiamo anche decidere di non fare , di restarcene rannicchiati nel bozzolo della crisalide , che però diventa la nostra prigione e ci impedisce di contattare la parte più autentica del nostro essere . In finale rinunciamo al vero scopo ( dharma) della nostra esistenza e cioè : raggiungere il bersaglio divino , la
nostra
DIVINIZZAZIONE !
L'ontologizzazione è una chiamata verso i Misteri dello Spirito , è un viaggio personale e pertanto con tutte le caratteristiche di un viaggio unico ; infatti ognuno segue un "sentiero" (saddhana) , una "via" (marga) , ma la traccia del viaggio resta "archetipica" , in quanto il viaggio è composto essenzialmente dalle seguenti esperienze archetipiche e cioè :
- Incontro e combattimento con il Drago
- Salvare la fanciulla
- Impadronirsi del Tesoro
- Edificare il Regno
Ogni Eroe sa bene che non si può ottenere il Tesoro se prima non si è disposti ad affrontare e uccidere il DRAGO rappresentato dalla propria Ombra, da qualsiasi problema, da qualsiasi ostacolo che cerca di sviarci dalla via verso la nostra autorealizzazione, in primis la dipendenza psicologica e materiale dalla famiglia di origine e i condizionamenti sociali. Il Drago è anche il lato ombra di ogni archetipo: le tentazioni, la droga, il karma, i conflitti, il mistero. Il Drago più potente è tuttavia rappresentato dalla Grande Madre: la sfida più importante per gli esseri umani è tagliare il cordone psicologico con la madre che li ha portati in grembo. | |
Il fine ultimo del Combattimento contro il Drago è la Liberazione della FANCIULLA prigioniera, ossia l'incontro tra il Maschile e il Femminile. Nel corso del Combattimento l'Eroe e l'Eroina riescono a liberare la propria Anima dal potere del Drago, cioè separare l'immagine della Donna/Uomo Amata/o da quella della Madre, che è la prima dispensatrice di Amore, ma anche di Dolore. | |
Tesoro Il TESORO rappresenta la ricompensa per il coraggio di aver intrapreso il cammino e di aver affrontato l'Ombra, è il recupero dei nostri talenti, la consapevolezza delle nostre capacità e del nostro potere. É anche lo strumento per riconquistare il Trono e il Regno | |
Il REGNO è la nostra vita, qualunque essa sia, e noi ne dobbiamo diventare i Re e le Regine, i padroni, i comandanti, i gestori, assumendocene tutta la responsabilità. PRATICA Nelle antiche civiltà del passato i dipinti , i canti , in particolare le danze venivano eseguiti nell'ambito di riti "propiziatori", cioè dovevano evocare psicologicamente le "forze" necessarie al combattimento , alla caccia o alle guerre che avrebbero dovuto affrontare . La magia si basa fermamente sul principio che la "visualizzazione creativa" soggettiva di un individuo o di una intera collettività si "reifichi" poi nel mondo "oggettivo" . Quindi le asana dello Yoga ri-entrano proprio in questa ideazione creativa dello Spirito che si "fissa" nella "Materia" . L'Asana è una vera e propria operazione "alchemica" che attraverso la concentrazione (dharana) , la focalizzazione , attiva il potere (siddhi) dell'archetipo espresso. Virabhadrasana nelle sue varianti (1,2,3) è una Asana molto potente in quanto impegna fortemente sia il tronco inferiore del corpo sia quello superiore , quindi stimola tutti i chakra e i relativi contenuti psichici che li caratterizzano ; infatti l'Archetipo che essa (asana) esprime è quello dell'EROE , del VIRAT ( in latino la parola VIR indica "FORZA VIRILE" da non intendersi come forza semplicemente virile e quindi di sola pertinenza dell'uomo , ma come "forza interiore" che non si tira indietro davanti agli ostacoli inevitabili della vita ) , quindi un archetipo che sviluppa ENERGIA (prana) , forza , che si radica (mula) nelle gambe che poggiano stabilmente a terra, che non tremano , non vacillano e conseguentemente ne viene rafforzato il Muladhara chakra , l'elemento terra . Se manca l'appoggio nella vita delle nostre convinzioni interiori , l'elemento terra rischia di franare e lasciare il vuoto sotto di noi . Virabhadrasana impegna anche il Svadhistana chakra , l'elemento acqua attraverso il controllo e la stabilità delle emozioni , che possono degenerare nella paura o nella perdita dell'energia attraverso un uso smodato della sessualità. Il Manipura chakra viene stimolato per sviluppare il "fuoco" (tejas) necessario all'azione (kriya) . Viene rafforzato l'Anahata chakra, il cuore richiamato a sviluppare il coraggio ( in latino cor agere = agire con il cuore =coraggio) ; infatti senza cuore e coraggio non si va da nessuna parte . Lo sguardo interiore del Virat è "fisso" (tratak) in Ajina chakra , terzo occhio , la sua volontà (icchà) è catturata , insieme all'attenzione e concentrazione (dharana) dal bersaglio , la sua divinizzazione. Solo così egli può vincere i suoi draghi interiori, liberare (moksha) la sua anima dalle passioni del Jivan ( il piccolo se empirico incatenato alle false personalità che si è costruito con cui si è via via identificato) e quindi accedere al "tesoro" , l'illuminazione , lo stato "unitivo" re-integrando le sue parti oscure, irredente , i suoi draghi che si trasformano nella sua forza . Allora il Virat può finalmente ri-posare la spada e finalmente godere nel suo "Regno dei Cieli" ; infatti in ogni chakra si "cela" ( da cui la parola cielo = nascondere) un Regno (un Loka = stato di coscienza). Allora il " Viaggio"del Virat è finalmente "compiuto" . Le ultime parole di Yeshuà sulla croce sono proprie queste : < TUTTO E' COMPIUTO > , il suo viaggio era terminato e aveva compiuto la missione per cui era stato "inviato" ( dal latino "missus" = inviato , da cui la parola MESSA = opera inviata dal Padre per la divinizzazione dell'uomo/donna). Il Virat Yeshuà deve "compiere" questa opera combattendo i suoi draghi interiori ed esteriori , il satana , i farisei , Erode , Pilato , la religiosità "tamasica" del popolo "ignorante" ( Avidya ) . Questo è il combattimento di ogni Yogi seriamente impegnato sulla "via" (marga) ! Come ogni buon guerriero che si appresti alla battaglia non bisogna dimenticare di indossare la "corazza" , una corazza di "Luce" (sattva) costituita dalla lettura e dall'apprendimento delle "sacre scritture" ; dal "calore" (tapas) della fede (shraddà) e dalla volontà ( icchà) determinata. Queste sono le "armi di Yeshuà" , come le chiamava l'apostolo Paolo . Yogacharya Eknathananda |