Powered By Blogger

giovedì 27 settembre 2012

OCCHIO PINO , PINOCCHIO O TERZO OCCHIO ?

" LE AVVENTURE DI PINOCCHIO " è sicuramente uno dei miei testi di Yoga preferiti ; infatti da quando pratico e insegno vi torno sopra a più riprese e ogni volta mi si offre un "livello" di lettura che apre uno "stargate" inedito su questo stupendo libro iniziatico frutto della fantasmagorica fantasia collodiana . Rimangono stupiti i miei allievi quando suggerisco la lettura delle mirabolanti avventure del burattino di legno , non vedendo quali possano essere i punti di contatto con lo Yoga ,  soprattutto di quanti sono legati ad una immagine igienistica , ginnica e salutistica di questa disciplina che nasce in Oriente da ben altre premesse , di ordine psicologico e spirituale  . Ma i legami esistono eccome , come potrete constatare fra poco voi stessi e quando cominceranno ad accendersi un pò di "luci" in voi , correrete come i miei allievi a comprarvi una copia del testo , se già non lo avete in casa , dal momento che Pinocchio , insieme alla Bibbia , è il libro più acquistato al mondo .


Pinocchio è una grande metafora della vita , la storia di una iniziazione , che al centro della sua vicenda , la "metamorfòsi" di un "corpo legnoso" in un "corpo carnoso" , è la storia di una "trasfigurazione" , che ha le sue radici già in altri antichi racconti , come le "Metamorfòsi" di Apuleio , il cui protagonista trasformato in asino dalle sue malsane passioni , raggiunge l'"EPOPTE' " (= fotismo = illuminazione ) attraverso i "misteri Eleusini" e si ri-trova nuovamente in un "corpo umano" aggraziato , cioè : ricolmo di Grazia , di Luce come un "Bodhi Sattva " ! ; oppure come nel racconto biblico riguardante il profeta Giona , in fuga da Dio per evitare l'incarico profetico e che alla fine si ritrova , dopo varie disavventure e vicissitudini a essere gettato in mare e ingoiato da un pescecane dal quale , come Pinocchio, sarà rigurgitato dopo " tre giorni " , quanti quelli passati da Cristo nel sepolcro dopo la crocifissione . Ri-sorge Giona , come ri-sorgerà Cristo , e potrà così assumere il suo incarico profetico da uomo "illuminato" (Sura) e tutte le re-sponsabilità che ciò comporta , ormai è un " Figlio dell'Uomo " , come lo sarà Cristo , come lo sarà alla fine anche Pinocchio.

Pinocchio deriva il suo nome dal latino "pinoculus" , cioè : Pignolo ! Il frutto gustoso della "Pigna" , e che ha la caratteristica precipua di avere un "corazza esterna" particolarmente dura e coriacea , ma una volta apertolo , il suo frutto è veramente sublime per la preparazione di tanti dolci . La "coriaceità" e la durezza esterna simboleggiano il "rivestimento" della "mente egoica inferiore" , l'ignoranza spirituale (Avidya) , il piccolo/ego/faraone , responsabile dei dolori e dei dispiaceri di ogni uomo/donna , che si trovano ad incarnare l'archetipo Pinocchio , quasi tutti/e siamo interessati nascendo a questo archetipo , passaggio obbligato per l'io inferiore terrestre , rivestito delle "pelli" oscure di Adamo ed Eva, quando vengono cacciati dal Paradiso dopo la "caduta " .

Quando in oriente , il discepolo , si presenta dal Guru per mettersi al suo servizio , porta con se una pallina di osso che consegna al Guru , il quale con un martelletto la spacca a simboleggiare quello che sarà il processo a cui il discepolo sarà sottoposto ; infatti il suo "pinoculus" sarà rotto dalle prove iniziatiche per lasciare uscire il frutto "chiaro" , sattvico, la Luce che è ivi racchiusa , l'Io trascendentale , il VERO SE' , sarà quest'ultimo a parlare alla fine del libro , quando ormai espresso in un corpo di carne aggraziato , si rivolge verso il "piccolo/se" burattino accasciato su una sedia con le seguenti parole : < Come ero buffo quando ero burattino ! > . Il "pignolo" è stato spaccato dal dolore delle disavventure per lasciare il posto al VERO SE'  , < Se il chicco non muore , non porta frutto > (Gesù) . Il suo corpo ora è "fluido" , non è più "legnoso" , in esso scorre la "Grazia " , il Prana celeste , pentecostale , la Vita , è entrato nella consapevolezza e la consapevolezza è la " salute " del corpo , "salus" in latino indica "salvezza" , la Grazia è consapevolezza e salvezza ad un tempo , quindi anche salute fisica e psichica .

Si leggono cose interessantissime in quel libro, a cominciare dal titolo. Pinocchio oltre al significato di "pinoculus" , può intendersi anche " pin-occhio ", occhio pineale " , l'importantissima ghiandola-pineale , perchè a forma di "pigna" , il cui frutto è il "pignolo" appunto e che risiede nell'ipotalamo , situato nella calotta cranica ( vedi il blog sulla "Ghiandola Pituitaria ) ;   la fatina non è altro che l' anima ;  il burattino è un bambino senz' anima, il quale, alla fine della storia, riesce a conquistarsene una ( Quello che sperano di fare anche gli alieni, e non solo).

Pinocchio , pubblicato a puntate nel 1881 dal giornalista Carlo Lorenzini , con lo pseudonimo di Carlo Collodi  , è da sempre apprezzato dai bambini e dagli adulti di tutto il mondo. Tuttavia, la storia di questo burattino di legno nasconde una grande allegoria spirituale basata sugli insegnamenti esoterici, di cui ovviamente poco si parla. Prenderemo in esame le origini di questa avventura animata e il suo significato di fondo.




Il Pino ha come frutto la Pigna che richiama, inevitabilmente, la ghiandola Pineale che, guarda caso, è in corrispondenza del terzo Occhio.
Pin-occhio era un iniziato che sviluppando se stesso e la sua ghiandola si è trasformato attraverso la sua sostanza animica in un Uomo realizzato.

Quante persone sono consapevoli del vero significato di fondo di Pinocchio ? Dietro la storia del burattino che cerca di diventare un bravo ragazzo vi è una storia spirituale profonda che affonda le sue radici nelle scuole di Mistero e di occultismo. Attraverso gli occhi di un iniziato, la storia che il burattino doveva essere buono, ripreso spesso con prediche sul “non mentire” diventa per l’uomo la ricerca dell’illuminazione e della saggezza. I commenti brutalmente onesti sul contesto sociale di Pinocchio è una raffigurazione cupa del nostro mondo moderno e prescrive, forse, un modo per sfuggire alle sue trappole. Attraverso il background dell’autore e i riferimenti letterari, si può comprendere il significato nascosto e gnostico di Pinocchio.
Pinocchio nasce dal "legno" , come Cristo nasce dal legno della Croce , duemila anni prima 

La sua storia può essere paragonata a quella dell'uomo:
Pinocchio viene creato dal legno, quindi dai quattro elementi.
Lui stesso, dalla sua nascita, ha un solo desiderio: non essere più un burattino di legno, ma diventare un bambino in carne ed ossa. Un Uomo vero.
In effetti il burattino è l'emblema della passività, di colui, cioè, che è manovrato da qualcun altro, di colui che non è attivo nella Vita, ma che dipende dagli eventi che tirano i suoi fili , subisce il "fato" , ma non crea il suo "destino" (karma).

La Fata, la sua Anima, interviene spesso per tirarlo fuori dai guai e, con l'aiuto di una bacchetta (anch'essa di legno) , quasi secondo un principio omeopatico ,  lo trasforma alla fine in un bambino, l' Uomo vero.
Ritorna qui, come per incanto, il collegamento al mito di Osiride.
Pinocchio viene inghiottito da una balena, come il fallo di Osiride venne inghiottito dal pesce del Nilo.
Una donna, la Fata, come Iside, interviene con una bacchetta di legno (fallo) per generare un Uomo nuovo, Horus o il Pinocchio-bambino.

                                        LA GHIANDOLA PINEALE



L'occhio che tutto vede , simboleggia il TERZO OCCHIO ONNISCIENTE ; infatti lo scopo primario della meditazione è proprio quello di ri-attivare la ghiandola pineale , l'occhio che vede tutto , il TERZO OCCHIO ; infatti essa produce la sostanza ormonale che permette di avere viaggi extradimensionali e extratemporali . Durante la notte essa ( ghiandola pineale)  è maggiormente attiva con la produzione di melatonina .L'importanza metafisica di questa ghiandola , a causa anche di un progressivo spostamento sull'emisfero sinistro maschile,razionale , logico , scientifico , ecc...è andata via via scemando con la relativa perdita di valori "obsoleti" , quali la spiritualità , l'amore per il prossimo , dovuto anche ad un certo rimbambimento delle masse .

All'interno della Ghiandola scorre acqua , che con il passare del tempo calcificando, comporta una progressiva  atrofizzazione della stessa , un processo favorito  dall'alimentazione moderna caratterizzata da bibite gassate , acqua fluorizzata , zuccheri raffinati , ecc...ecc. La Ghiandola Pineale si "decalcifica" di notte con l'oscurità e con il sonno , pertanto per ri-attivare tale organo atrofizzato sono necessarie due azioni : dormire e meditare !

Il Terzo Occhio pineale è rappresentato anche in cima alla "piramide" massonica stampata sulla moneta americana ad un dollaro .
La Ghiandola si chiama "pineale" in quanto ha la forma di una "PIGNA", e la sua simbologia ricorre in molti oggetti oggetti "liturgici" , come ad es. i "pastorali" dei vescovi o dei pontefici , oppure in rappresentazioni artistiche marmoree , come quella che si può vedere in Vaticano nella Piazza della Pigna . Nell'opera  ricorrono anche simboli egiziani ; infatti  ai suoi lati sono visibili " due pavoni " , simbolo molto usato dagli egizi , mentre ai piedi si può osservare un sarcofago ( sarx in greco = carne ; fagos = mangiare , cioè luogo in cui viene mangiata , consunta la carne dalla morte ) . Il sarcofago aperto , simboleggia la fine della morte , come la tomba di Gesù da cui viene scalzata la "pietra" (muladhara chakra) , e la transizione verso la vita puramente spirituale . Tale elemento "pineale" presente nello scettro del dio egizio Osiris , viene adottato anche nella simbologia liturgica occidentale ; infatti esso è caratterizzata da una "ghiandola pineale"  in cima al pastorale e "due serpenti" ,  Ida e Pingala avvolti intorno a Sushumna ( Nadi centrale , canale psicoenergetico centrale , colonna vertebrale ) creando una forma "elicoidale" , (DNA) che raggiungono la ghiandola pineale . 

La tradizione yogica pone nell'area del Terzo Occhio il " LALANA CHAKRA " , il chakra che secerne l' " AMRITA " , l'Elisir di Vita Eterna , " AQUAM VITAE " , l'acquavite sacra , il " SOMA " , la " bevanda degli Dei , che il "coppiere degli Dei " , GANIMEDE , raccoglie in un a coppa distribuendola tra i commensali del banchetto Olimpico .

Il dio egiziano Osiris , viene raffigurato con una protuberanza sul cranio . tale sporgenza simboleggia il Terzo Occhio , organo che gli "antiquati" egizi conoscevano benissmo . Anche lo Shiva della tradizione orientale viene rappresentato allo stesso modo . Anche nel pastorale del Papa fifura come nello scettro di Osiris l'elemento "pineale" (sotto il crocifisso) . Negli stessi vangeli ricorrono numerosi riferimenti a questo organo in riferimento alla necessità di "mantenerlo aperto" : <<"La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella Luce; ma se il tuo occhio e' malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la Luce che è in Te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!">> (Matteo 6:22)
Un'altra pericope evangelica ci dice invece che nell'oscurità e durante il sonno il  Terzo Occhio si ri-attiva   " illuminandoci " e cioè : <<"Il popolo che giaceva nella tenebre, ha veduto una gran Luce; su quelli che giacevano nella contrada e nell'ombra della morte, una Luce s'è levata.">> (Matteo 4:16) 

Bellissimi significati "interiori" come si vede , che però una "stanca" e sempre più "tamasica" omiletica domenicale banalizzante ormai vengono sottaciuti ai più . Speriamo in un ri-sveglio della "ghiandola pineale" cristiana ! 

Per concludere questa riflessione collodiana propongo come Asana , per i più provetti , "SIRCHASANA" , la posizione capovolta , sulla testa , con la quale lo Yoghi opera direttamente sulla ghiandola pineale . Buona Meditazione ! 

Yogacharya Eknathananda







.


Ghiandola pineale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola, sporge all'estremità posteriore del 3° ventricolo. Appartiene all'epitalamo ed è collegata mediante alcuni fasci nervosi pari e simmetrici (peduncoli epifisari), alle circostanti parti nervose. Le sue cellule, i "pinealociti" producono l'ormone melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo al buio o alla poca luce.
La melatonina è inoltre l'ormone antagonista degli ormoni gonadotropi ipofisari, infatti gli elevati quantitativi di melatonina nell'individuo in età prepuberale, ne impediscono la maturazione sessuale. All'inizio della pubertà i livelli di melatonina decrescono notevolmente e nell'epifisi si accumula la sabbia pineale. La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte: poco dopo la comparsa dell'oscurità le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L'esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. In questo senso l'epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell'attività sessuale, sia giornaliere che stagionali (soprattutto negli animali).
Conosciuta fin dall'era antica, anche per la sua frequentissima calcificazione in età matura, questa ghiandola di circa 150 mg, grossomodo al centro del cervello, è uno dei centri dell'organizzazione circadiana dell'organismo, comunque di ancora poco interesse in neurologia moderna.
C'è una relazione di reciprocità tra il funzionamento della ghiandola pineale, la tiroide e le ghiandole adrenali, e col sistema immunitario.

Religone e filosofia 
Per la sua posizione centrale, per l'aspetto calcifico e il disegno creato al taglio anatomico, è sempre stata oggetto di concetti misterici. Anticamente era chiamata il "terzo occhio" e le venivano attribuiti poteri mistici.
Per la medicina orientale, le informazioni ricevute dai campi di energia sottile attraverso la ghiandola pineale sono decodificate e trasmesse lungo la colonna vertebrale come vibrazione risonante. L'informazione viaggia ad altre parti del corpo attraverso canali di energia, campi bioelettrici, fibre nervose e sistemi di circolazione.

Per Descartes la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono.

Per i Discordiani, consultando la propria ghiandola pineale si può ottenere la risposta alle domande più difficili sulla vita