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mercoledì 4 gennaio 2012

LA SAMARITANA : UN REFRAMING TUTTO AL FEMMINILE






1 Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni 2 - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, 3 lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. 4 Doveva perciò attraversare la Samaria. 5 Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6 qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 7 Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». 8 I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. 9 Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11 Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? 12 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». 13 Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». 15 «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16 Le disse: «Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». 17 Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; 18 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19 Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21 Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». 25 Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». 26 Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». 28 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». 30 Uscirono allora dalla città e andavano da lui. ( Gv 4,1-30)

Il quarto capitolo dell'evangelo secondo Giovanni continua a trattare dell'insegnamento di Gesù sulla potente opera vivificante dello Spirito Santo. Gesù non usò con la Samaritana, lo stesso metodo utilizzato con Nicodemo per esporle le verità concernenti la nuova nascita (REFRAMING). Eppure il problema di quella donna incontrata da Cristo al pozzo di Giacobbe non era diverso da quello di Nicodemo: tutti e due avevano bisogno di una radicale trasformazione (REFRAMING) spirituale che conferisse loro una nuova vita. Gesù non si rivolse alla donna ripetendo quella frase che in altra occasione aveva usata con Nicodemo per porre fine ad ogni preambolo: «Bisogna che tu nasca di nuovo»; anzi egli stesso sembra temporeggiare, girare intorno all'argomento come non avendo alcuna intenzione di trattarlo in presenza di Samaritani. La sua prima espressione non è per rivelare realtà: « DAMMI DA BERE».
Stabilito il contatto con la sconosciuta trattando di argomenti a lei vicini, Gesù può iniziare l'opera Sua per indurla a riconoscere il proprio stato ed il proprio bisogno di rinnovamento interiore (REFRAMING). Per produrre tutto questo doveva riuscire ad abbattere barriere non indifferenti: quelle della nazionalità, quelle del pregiudizio, quelle dell'ignoranza. Un compito veramente difficile, ma che Cristo riuscì a portare a termine non cercando mai di presentare alla Samaritana il quadro della propria vita corrotta ma piuttosto facendo appello alla sua simpatia, svegliando la sua curiosità e dandole un senso di importanza che la dispose positivamente nei confronti del suo interlocutore. Quale meraviglioso esempio per tutti coloro che desiderano guadagnare anime a Cristo!
Il tatto e l'amore di Gesù furono potenti ad aprire un varco nel cuore di quella donna permettendole di comprendere a ricevere la verità. Gesù non tratta tutti allo stesso modo secondo un'immutabile e rigorosa procedura che osserva come costui o costei può comprendere. È lui che si abbassa e che cerca di farsi comprendere dalla creatura umana. Ed ora una domanda! Manifestiamo la stessa delicatezza lo stesso tatto, lo stesso tenero interesse di Cristo quando accostiamo il prossimo ?