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mercoledì 16 novembre 2011

BLADE RUNNER & MATRIX .....UNA EMBLEMATICA ALCHIMIA DEL NOSTRO TEMPO


                                                   

Il film "Blade Runner" di  Ridley Scott,  è una metafora dei meccanismi di svelamento della natura  e verità umana compiuta dall'individuo che evolve in desiderio di conoscenza (da pollo ad aquila). Tutta L'Opera  è finalizzata a conoscere se stessi  (istinti, pulsione libido) ed evolvere nell'energia psichica evolutiva (serpente, aquila, leone)   che Sant'agostino chiamava il "fondo dell'anima". 

La conoscenza della Natura, considerata dagli alchimisti il modello perfetto di trasformazione dell'energia vitale (cibo, aria, luce) in energia cinetica, chimica ed elettrica,  non si compie teoricamente, ma attraverso l' analisi empirica della propria esperienza (Alchimia della meditazione), oppure, in assenza di esperienze, assimilando conoscenza dai rapporti diretti e attraverso l'analisi delle opere prodotte dalla  cultura alchemica (Alchimia della contemplazione).

Il film solleva il  problema fondamentale dell'alchimia spirituale: la verità dell'anima.
E' più vero l'essere umano  che trasforma l'energia in azione cognitiva, abilità creative e intelletto razionale finalizzato agli obiettivi da realizzare  e alle intezioni orientati a scopi definiti (influenza paterna), oppure  è più vero l'essere umano che evolve dalle esperienze emotive (sensazioni, emozioni e sentimenti corporei) e affronta  una reale trasformazione della pulsione in coscienza e conoscenza di sè (la via materna)? 

 Lo stesso problema viene evidenziato in "Matrix". Il sig. Smith, prototipo dell'ego occidentale che origina dall'alchimia materiale delle pulsioni, replica se stesso all'infinito poichè omologa chi gli sta intorno a perseguire gli obiettivi materiali,  i fini sociali e le finalità della Ragione economica che assicura ricchezza e potere. 

 Il Sig.  Anderson è invece  il portavoce delle anime che vivono nel sottosuolo di Zion, metafora di un mondo interiore in cui è possibile ricercare e condividere amore, amicizia, fratellanza. Neo è l'alchimista che evolve  nelle abilità cognitive del cervello in modo virtuale, attraverso un esercizio quotidiano di interconnessione tra le abilità manuali e quelle cerebrali, considerate dagli antropologi l'origine dell'intelligenza e della posizione eretta sulle gambe.

 Lo sviluppo dell'intelligenza, chiamata dagli alchimisti "Trasmutazione metallica", conduce a uno sviluppo sorprendenti delle capacità logiche applicate allo studio dei fenomeni fisici e allo sviluppo delle capacità di astrazione simbolica che caratterizza la mente delle donne , degli artisti, dei ricercatori e dei filosofi . 

 All'interno della navetta Nabuccodonosor, metafora di un luogo mentale in cui è possibile procedere per astrazioni e  incrementare la velocità di collegamento delle sinapsi  per mezzo di un addestramento simulato,  l'Alchimista apprende l'arte di confrontarsi e duellare , con opere e contenuti di coscienza, contro  il Sig. Smith e i suoi replicanti che presidiano il mondo reale, dominato dalla materialità delle azioni e delle intenzioni.

Blade Runner sviluppa invece lo stesso concetto partendo da un altro principio alchemico: la teoria dei tre mondi. L'uomo è una unità trinitaria in grado di vivere e sperimentare contemporaneamente il mondo della materia (i mondi extraterrestre in cui i replicanti lavorano per reperire le risorse materiali della sopravvivenza), il mondo dei sentimenti propriamente umani (la terra)  e il mondo della coscienza, della cultura e degli usi e costumi  (i diversi strati che compongono la metropoli , dai bassifondi allla sommità dei grattacieli).

Ford Harrison è un cacciatore di replicanti, poichè sulla superficie terrestre, metafora di  una realtà in cui domina la componente psichica dell'anima, non è possibile nessuna convivenza con chi è avezzo alle armi, alla violenza e alla lotta per la sopravvivenza dell'ego.

Sulla terra, come nel mondo sotterraneo di Zion,  i replicanti  si comportano  come le  terrobili seppie che aspirano energia elettrica delle anime creative, portando con sè morte e distruzione.

I replicanti  sono privi di reazione psichica perchè non  serbano nulla nella memoria emotiva,  se non flebili  ricordi della  famiglia di origine, ricordi che, collocati nell'inconscio, non producono l'effetto di dilatare la pupilla, segno della presenza  dell'anima  emotiva. 

Per gli alchimisti i processi di razionalizzazione della risorse sessuali, psichiche  e materiali conducono precocemente alla morte fisica  di chi  rimane allo stato infantile di elaborazione della pulsione (l'invecchiamento precoce che colpisce uno dei protagonisti), oppure  trasformano l'individuo in un replicante privo di autentico sentimento morale, valore etico e  coscienza spirituale.

La filosofia di "Blade Runner" è  esplicita nell'indicare la via della salvezza dell'uomo.
La felicità dell'anima sulla terra  non si realizza  ricercando la verità del Padre, come invece insegnano le religioni monoteiste.  
Il replicante più evoluto, non a caso quello che ha visto cose che gli umani non possono nemmeno immaginare,  pur evolvendo  attraverso la percezione nella pulsione di conoscere la verità biologica  e spirituale dell'anima, va alla ricerca del Padre, con la speranza che possa compiere il miracolo della trasformazione dell'ego in anima.

 Ma ciò non può avvenire. Il cervello programmato a  perseguire scopi  materiali è incapace di essere trasformato dalla religione, dalla cultura e dall'etica. Non si diventa "anime"  modificando i comportamenti, ma  trasformando  la pulsione creativa  del cuore in amore, cura,  fiducia, rispetto, comprensione e compassione, ovvero le qualità dell'anima  realizzate dalla replicante donna, compagna di Harrison Ford. 

Blade Runner  descrive in sintesi  alcuni  principi  dell'Arte Alchemica. Harrison Ford non è un eroe, ma un semplice testimone di ciò che gli accade e di ciò che avviene nella reltà in cui vive. Va alla ricerca dei replicanti, li individua  attraverso semplici test e scopre  la loro presenza attiva nei momenti in cui  nella metropli cala  una  "oscurità piovigginosa".
 E' una metafora che descrive il nostro tempo.

L'unica possibilità che abbiamo è di  diventare come  il protagonista e sviluppare le doti della percezione critica, sensoriale e razionale (il Se testimone) che ci permettono di riconoscere  la presenza dei "replicanti" che  ci vivono accanto, spesso  nascosti  sotto le apparenze  delineate da un sorriso compiacente ed educato, dalle buone maniere o dalle parole apparentemente  gentili e  disinteressate.