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venerdì 26 ottobre 2018

SANNYASA: CRISTIANESIMO LA VIA EROICA DELLA RINUNCIA

(Dal Vangelo secondo Matteo 19,16-23)

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. 

In questo racconto e' possibile ravvisare il significato del :

                        SANNYASA

termine sanscrito che, nel percorso del cammino spirituale , indica :

                        RINUNCIA

a tutto i beni materiali che si possiedono al fine di poter incontrare , vedere e amare Lui , il Signore , l'ospite divino dell'anima , "liberi" (mukti) dai legami e dalle dipendenze che tutti quei beni impongono , cosi' e soltanto cosi' e' possibile realizzare il : 

                      SANNYASI

il cammino che porta all'unione (samadhi) con il divino e alla realizzazione della perfetta unita' :

        《 IO E IL PADRE SIAMO UNO

Il giovane del racconto e' gia' spiritualmente instradato secondo i canoni della sua religione di origine (ebraismo) . Frequenta il tempio , prega i salmi , ottempera alle prescrizioni di legge ; insomma e' circoscritto in una religiosita' routinaria , senza affanni , borghese , in un contesto culturale in cui le miserie della poverta' sono avvertite come una jattura ancora peggiore delle piaghe bibliche . Al Maestro che gli enuncia le leggi divine (Non rubare ,  non dire il falso ,  non uccidere , ecc...ecc) lui praticamente risponde :

                            FATTO

La sua e' l'osservanza del " NON" , non fare questo , non fare quello,ecc...ecc.. una religiosita' che oggi chiameremmo " normopatica" di prammatica , che denota tanto cristianesimo dei nostri giorni , cosi' lontano dal furore profetico e dall'ardore (tapas)  eroico di tanti suoi testimoni  , che hanno in San Francesco d'Assisi uno dei massimi esponenti   , arrivato a farsi "Sannyasi" sulla piazza della citta' , spogliandosi di ogni abito secolare e rinunciando a ogni privilegio finanziafio e titolare della sua casata . San Francesco ha fatto quello, che il giovane del racconto non ha avuto il coraggio di fare e per questo e' entrato nell'eternita' !


Questa e' la via eroica del cristianesimo che lo rende diverso da tanti altri percorsi iniziatici e religiosi. Per questo chi percorre questa via si chiama "eroe" (Virat) .Il giovane ricco del racconto rimane ancorato ai suoi primi tre chakra (muladhara, svadisthana , manipura) i chakra degli attaccamenti materiali che costituiscono il primo nodo (granthi) che si incontra nella risalita di Kundalini (coscienza cosmica) lungo Sushumna (canale psicoenergetico centrale = Nadi) .

La Kundalini cosi' bloccata non puo' raggiungere Ajina chakra (terzo occhio) e aprirsi alla vista metafisica , spirituale , mancando cosi' l'incontro con l'UNO e conoscere (Jinana) la Vita Eterna in Sahasrara chakra . Il poverino manca l'incontro con...l'Amore che pure 

Aveva fissato (tratak) il suo sguardo su di lui

Il nostro seguitera' a frequentare la sinagoga , ad ascoltare i sermoni e ad osservare i precetti della legge mosaica, ma rimarra' confinato nel recinto di una fede morta , priva di creativita' spirituale e arida , come quella di tanti , senza alcun "eroismo" !





Libero (mukti) dai legami (granthi) dell'ego come un morto , libero (mukti) di agire e muoversi  come un vivo 》 (Osho)