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giovedì 3 dicembre 2015

SOLVE ET COAGULA : L'ARTE DI MORIRE E RI-NASCERE

                  

                     << All’inizio era il Verbo (OM)….>>  (Gv 1,1) 

leggiamo nella Bibbia all'inizio  

<< Tutto ciò che è, è OM (Verbo) 

leggiamo all’inizio dei Veda . 

Il Suono Sacro (OM) dunque materializza il pensiero divino , lo rende visibile nella materia , dove diventa una

                                    “forma-pensiero” 




visibile , manifesta . Tutta la creazione inclusi noi stessi ,  la nostra corporeità e quant'altro ,  costituisce appena il cinque per cento di quella he gli scienziati chiamano “materia oscura”, che costituisce invece  il novantacinque per cento che rimane dunque immanifesto . Gli antichi rishi (saggi) già cinquemila e più anni orsono avevano connotato il divino come 

                         Bramhan Nirguna e Bramhan Saguna 

dove il primo è Dio “ senza attributi “ (nirguna – immanifesto)  e il secondo “con attributi” (saguna – manifesto) . Del primo (nirguna) proprio perché senza attributi non si può affermare nulla , è l’ “indicibile” e corrisponde nella tradizione teologica occidentale alla tradizione “apofatica” ; mentre  il secondo (saguna) corrisponde alla tradizione “catafatica”  . 

Per rendere più chiara l’idea , quando diciamo p.es.  :  Il Signore è buono ,misericordioso , o questo o quello , gli diamo attributi (saguna) ; mentre quando non possiamo affermare alcuna qualità , rimaniamo in silenzio e non pronunciamo attributi (nirguna) .

Questi due tipi di indirizzo spirituale contraddistinguono due tipi di approccio meditativo differenti tra loro ; infatti la meditazione apofatica si connoterà per un indirizzo “astratto” , “vuoto” , più vicino alla tradizione orientale , buddhista , in cui prevale il concetto di “sunya”  (vuoto) , un vuoto mistico che non può essere riempito di parole o concetti o immagini ; al contrario la meditazione catafatica si avvale di immagini derivate dalla lettura di testi sacri , il cui contenuto diventa l’oggetto della meditazione  , un oggetto che diventa il “catalizzatore” della mente chiamata a fondersi , per saturazione , con l’oggetto stesso . Un concetto peraltro molto vicino a quello di “mindfullness” , tanto di moda presso gli psicologi del nostro tempo sempre più alla ricerca di un polo , di un “centro” , magari “laico” , ma pur sempre un centro che dia stabilità .

Tanto il visibile , quanto l’invisibile , sono comunque permeati di Prana (energia cosmica , divina) e informati di Shakti (potenza/coscienza cosmica) , che nell’immanifesto (nirguna) è allo stato di pura potenzialità (essenza) ; mentre nel manifesto (saguna) si fa manifesta (sostanza) , si trasforma in “atto” ; la meditazione (dhyana) dunque in questo contesto si presenta come la “porta” per “entrare” in entrambi queste dimensioni , saguna e nirguna .

Ora il piccolo se empirico si trova di fatto “prigioniero” delle sue proiezioni mentali (Maya) egoiche e non può avere accesso a nessuna delle due dimensioni ; infatti l’essenza gli è preclusa e la sostanza che vede è “illusoria” ; solo l’accesso alla meditazione gli permette di percepire la vera “sostanza” (Shakti divina) e di qui passare alla percezione dell’essenza ( Samadhi) . Ma ciò comporta inevitabilmente la sua morte

              << Se il chicco non muore non porta frutto >>

L'ingresso nell'

                                 IO SONO  ( SE  trascendentale )

è reso possibile dalla scomparsa del piccolo se egoico/empirico.


Questo processo conoscitivo (Jniana Yoga) apre le porte a una diversa percezione della corporeità e della mente , entrambi strumenti eletti di conoscenza ; infatti quando lo Yogi realizza che colui/colei che osserva e l’oggetto osservato sono “UNO” e che il Prana che è nell’osservatore e presente in egual misura nell’”osservato” , si stabilirà un processo “osmotico” di mutuo scambio tra l’interiore e l’esteriore e viceversa , producendo quindi dei cambiamenti nel proprio interno si produrranno anche all’esterno secondo un processo empatico che l fisica quantistica indica con il nome di 

















                                “  ENTANGLEMENT “ 

In questo contesto s’intuisce come l’accumulo di Prana condensato in “forme-pensiero” si trasformi in “forme-materia” frutto di quel condensato .

                            “ SOLVE et COAGULA “ 

è la formula con la quale gli Alchimisti occidentali indicano questo passaggio . L’energia (prana) concentrata (dharana) a livello “sottile”, guidata dalla “volontà”  (icchà) si trasforma in energia “solida” , richiamando e concentrando atomi che si condensano (coagula) in molecole e quindi in organi e complessi materiali sempre più articolati e l'informazione che raggiunge una sola di queste particelle , si trasmette empaticamente a tutte le altre . Quando il processo termina (pralaya) , esse (particelle) ritornano ( solve) al loro stato di onda  poi a “dissolversi” (solve) .




Tutti questi passaggi energetici ( = cotture in Alchimia = pranayama nello Yoga ) condensano il pensiero nella materia a livelli diversi di “frequenza” vibrazionale dando luogo a “dimensioni” , “mondi” e “realtà” separate , in sostanza a quegli “Universi paralleli” che la Fisica Quantistica ha cominciato a ipotizzare ormai da molto tempo , peraltro cosa nota da millenni ai rishi e di cui anche in Occidente Giordano Bruno ne aveva parlato abbondantemente in uno dei suoi trattati più famosi intitolato : 

                           DE LI INFINITI UNIVERSI

Ma anche il maestro cristiano Jeshua ne accenna con una frase sibillina rivolgendosi ai suoi discepoli :

                     << Il Padre mio ha molte case >>

Molte dimore dunque , molte dimensioni , facenti parte di un unico ologramma , quello che probabilmente siamo ognuno di noi . Sicuramente ci troviamo all’alba di una nuova era in cui affioreranno nuove conoscenze “sottili” , la scoperta di altri “corpi” ci permetterà di visitare altri “mondi” contigui" forse  “ li infiniti universi paralleli” che apriranno i loro “stargate” a chi si è mostrato degno di oltrepassarli 

<< Multi vocati , pauca electi >> << Molti i chiamati pochi gli eletti>> dice il maestro cristiano Jeshua 

che aggiunge ancora

 << due staranno nel letto , uno sarà preso e l’altro lasciato , due saranno alla macina , uno sarà preso e l’altro lasciato ….>> 

Passo enigmatico indubbiamente , ma se osserviamo il nostro piccolo se faraonico ed empirico tutto teso a rimanere nella “ ZC “ ( Zona di Conforto ) , incapace di meditazione e catturato tramite i sensi dal mondo esteriore (maya) , facilmente potremo comprendere chi sarà preso e chi lasciato ; infatti 

<< Chi vorrà salvare la propria vita la perderà >> << Chi la perderà (la vita) per causa mia (Vero Se) la troverà >>

cioè  supererà lo stargate , il “portale” all’ingresso del quale sta li Cherubino a guardia ( guardiano della soglia) che non abbia ad “entrare” chi non è “qualificato” , nella vritti edenica non si entra senza aver abbandonato i nostri attaccamenti e le fregole passionali del prana rajasico . Insomma si entra solo da “rishi” (santi) . Allora il “nuovo” corpo sarà una “merkabà” , una astronave capace di materializzarsi a nostro piacimento al di fuori delle inesistenti coordinate di spazio e tempo , conoscerà una “bilocatio” in più dimensioni nelle case del Padre 

Imparare  dunque l’Arte del “ SOLVE ET COAGULA “ è il cammino specifico di una iniziazione , imparare a morire e a ri-nascere , e di nuovo a morire per di nuovo nascere , dissolvere e coagulare passando da ottave inferiori a nuove ottave siperiori , da un Pralaya all’altro ; ma tutto ciò comporta liberarsi (mukti) delle proprie paure esistenziali , di ogni attaccamento materiale .



Liberati (moksa) dal piccolo  se empirico entriamo nel grande oceano “quantico” di energia , laddove tutto è pura potenzialità ( Dio ) , la Fisica Quantistica direbbe dove tutto è a livello di “onde “ , i rishi ( Brahman Nirguna ) , stato immanifesto . Queste richiamate dalla volontà  (Icchà) e dal pensiero “collassando” si “coagulano” in particelle , fotoni , tachioni , quark ,stringhe,…ecc…ecc agglomerati intorno al bosone di Higgs , formano così la materia manifesta , sostanza , e questa sostanza interagisce con il pensiero al punto tale di trasformarsi nella “forma-pensiero” desiderata dal momento che tutto è energia (prana) e quindi come tale “informazione” che si coagula spinta dall’attenzione .

L’attenzione “coagula” l’energia e l’”intenzione” la trasforma nella materia voluta.

           << Fiat Lux >> 

pronuncia (OM) il mago divino e il suono/luce in-forma la materia , la dota di energia (prana) diversificata a livelli diversi di frequenza e di materia , tutta la materia quindi è “luminosa” e “nouminosa” ad un tempo e come dice il Divin Poeta  

<< Per l’universo si spande , in una parte pù e meno altrove >>

  a seconda delle coscienze più o meno plumbee che la abitano .