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martedì 24 marzo 2015

QUANDO LA MALATTIA FA CRESCERE



 Corpo, emozioni e spirito:
                                  i tre livelli della sofferenza 



Diciamolo subito : ancora non vi è alcuna riprova scientifica a questo. Eppure la convinzione che la quasi totalità delle malattie sia di origine psicologica è un'evidenza che emerge da numerosi riscontri clinici. Senza voler fare "di tutt'erba un fascio" e tenendo conto di tanti fattori esterni come virus, batteri, agenti chimici, alimentari,lesioni e traumi, malgrado questo, la clinica e l'esperienza con le persone fa emergere questo dato sconcertante: i fattori interni,psicologici, hanno un peso determinante se non addirittura scatenante in moltissime malattie.

Per fare un esempio: essere esposti ad un virus - andando a trovare un amico influenzato - non comporta necessariamente contrarre l'influenza .Viceversa non sempre si è stati esposti al freddo per essersi buscati un bel raffreddore. Ma allora cos'è che veramente fa insorgere una malattia? 

Molti autori sono convinti che l'etiologia di una malattia sia un insieme di fattori interni ed esterni. Un bambino allergico al pelo di gatto si trova ad accarezzare un micio, ma contemporaneamente il suo vissuto interiore è disponibile ad accettare la malattia: ecco allora comparire la reazione allergica. Quest'ultima non sarebbe emersa (malgrado il bambino sia costituzionalmente allergico) se uno dei due fattori non fosse stato contemporaneamente presente: il micio e la disposizione interna. 

Fin qui gli studi vicini alla medicina psicosomatica che sta avendo numerosi riscontri scientifici e sta aprendo nuovi ed affascinanti filoni di ricerca.Tuttavia l'affermazione che ancora non trova "pezze di appoggio"scientifiche è che tutte (o la maggior parte) delle malattie hanno origine prima di tutto nella psiche e nell'anima delle persone. 

Già alla fine dell'800 la pensava così Edward Bach, il famoso medico inglese scopritore dei 38 fiori che diedero vita alla Floriterapia. La sua convinzione era che la malattia insorge quando lo stato d'animo della persona è turbato da un'emozione negativa. Quello che va curato- diceva Bach - non è solo la gastrite, ma la rabbia, l'intolleranza, l'invidia, l'odio, la gelosia, l'acredine che fanno insorgere la gastrite. 

Sicuramente nello stomaco di un malato di gastrite vivono colonie di Helicopter Pylori, ma esse hanno potuto attecchire e proliferare solo perchè l'animo della persona era appesantito da stati d'animo negativi, da inconsci sensi di colpa, da rabbie inespresse, da un'incapacità cronica di amarsi. E qui tocchiamo un punto importantissimo: la capacità di amarsi, di accettarsi per quello che si è e non per quello che si vorrebbe essere o avere.

 Louise Hay afferma in più occasioni che se attendiamo di avere una casa più grande, o un lavoro migliore per cominicare ad amarci, vuol dire che non abbiamo capito nulla del nostro stato di salute, nè di ciò che veramente costituisce la qualità della nostra vita. Ogni pensiero presente determina la nostra vita futura:l'opinione che oggi abbiamo di noi stessi influenza la realtà al punto tale che facilmente ci accadranno le cose che abbiamo pensato. 

Attenzione , non si sta  parlando del pensiero magico o animistico, secondo il quale basta pensare ad un oggetto o un evento perchè l'oggetto compaia o l'evento si avveri. Dico invece che se nel nostro inconscio siamo convinti di non essere all'altezza, di non meritare nulla, di essere colpevoli di qualcosa, o di essere arrabbiati per qualcosa,facilmente anche all'esterno andremo a capitare in situazioni, circostanze che avvereranno ciò che inconsciamente ci portiamo dentro. Si tratta della conosciuta profezia che si autoavvera, secondo la quale le convinzioni interiori - spesso inconsce - influenzano concretamente la nostra vita. 

Se un persona - ad esempio - è continuamente convinta di essere criticata o perseguitata, facilmente si troverà in situazioni in cui qualcuno realmente la criticherà. In altre parole, tutti i nostri personaggi interiori, presto o tardi trovano espressione in persone reali, le quali si comporteranno esattamente come noi li viviamo internamente. 

Il significato della malattia allora va ricercato ad un primo livello sicuramente nei batteri e nelle cause organiche, ma ad un secondo livello anche nelle emozioni.
Ma se le emozioni fanno parte del nostro bagaglio inconscio ,basterebbe fare emergere dall'inconscio tali emozioni per non ammalarsi più? Assolutamente no ! 

Noi abbiamo bisogno della malattia:esattamente come abbiamo bisogno di un buono stato di salute. Abbiamo bisogno della malattia perchè senza di essa non potremmo fare quelle trasformazioni che il nostro progetto esistenziale ci spinge a fare. Questo è il terzo livello, quello appunto esistenziale , senza il quale la malattia non avrebbe significato e non può essere spiegata. Naturalmente questo non significa che perseguire il nostro progetto sia necessario ammalarsi: tuttavia spesso la malattia è l'espressione di una cattiva comunicazione interiore tra il nostro 

                          Io psichico e il nostro Sè.

Tutti noi desideriamo raggiungere quegli obiettivi che riteniamo desiderabili: un'autonomia finanziaria, una compagna/o per la vita,qualche figlio, una casa comoda ed accogliente, ecc. Ma quanti di noi sono disponibili a fare i mutamenti interiori necessari per realizzare tutto ciò? 

Ognuno di questi obiettivi rappresenta un passo fondamentale nella storia evolutiva delle persone: significa abbandonare vecchie abitudini, modi di pensare obsoleti, significa morire a vecchie modalità di relazione per passare ad una nuova vita. Ognuno di questi obiettivi rappresenta una trasformazione profonda; rappresenta una morte ed una rinascita.

< Crea in me un cuore nuovo , rinnova in me uno spirito saldo

è la preghiera ardente che il  salmista rivolge al suo Dio perchè faccia nascere in lui nuovi percorsi neuronali , nuove sinapsi , nuove categorie , nuovi atteggiamenti e stili di vita frutto di un cambiamento ontologico , pasquale !

Quando nel corso della vita di una persona, un determinato passaggio evolutivo è maturo, è pronto per essere oltrepassato, l'individuo deve attraversare una trasformazione profonda, a volte dolorosa: una morte. Tutti vogliamo crescere ed evolverci, ma chi di noi - per questo - accetta volentieri di morire?

                                         Nessuno! 

Ecco perchè nel nostro corpo, nella nostra psiche e nel nostro spirito insorge un conflitto: 

                           crescere o non crescere? 

Lo spirito dice saggiamente che è ora di nascere, la psiche non ne vuole sapere e il corpo ne fa le spese.


Solo il nostro Sè - la nostra parte spirituale - è in grado di comunicarci la trasformazione esistenziale che la vita ci chiede di fare; la nostra parte psichica insegue costantemente il piacere (perchè andar via dalla casa materna: si sta così bene? Perchè affrontare i sensi di colpa di lasciare sola una madre vedova? Perchè affrontare il dolore della separazione? Perchè affrontare questa morte?) ; e il corpo con il suo stato di salute diventa la pagina su cui siamo liberi di leggere o meno il nostro cammino evolutivo in armonia con le leggi della vita.