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venerdì 13 febbraio 2015

GIUDA : IL TRADIMENTO DEL DUBBIO


Tra i molteplici archetipi del variegato pantheon (tutti gli dei) che compongono la psiche umana , quello di Giuda (archetipo) sicuramente non è fra i più "ri-cercati" e tanto meno fra i più "benvoluti" ; infatti soltanto la dizione del suo nome evoca l'idea di tradimento o di traditore se indirizzato con precisione a qualcuno/a nella fattispecie . Si può dire che lui (Giuda) e Pietro , tra tutti i protagonisti , sono quelli che si  contendono più a lungo la scena sulla ribalta del grande dramma evangelico , anche per il fatto che entrambi operano un tradimento ; infatti anche Pietro "tradisce" e per ben tre volte per giunta . 

Entrambi subiscono la "pressione" dell'ambiente esterno , Giuda quella del Sinedrio, il sacro collegio rabbinico , Pietro quella della folla minacciosa intorno a lui . Quindi due tradimenti , due ripensamenti sulla loro adesione al maestro Yeshuà ; due esistenze "parallele" nello stesso gruppo ma con esiti differenti , infine opposti  . Entrambi si "pentono" , ma uno finisce impiccato ad un albero (Giuda) , l'altro (Pietro) invece si ravvede attraverso un "lavacro battesimale" che irriga di lacrime le sue gote <Flevit amariter> dicono le scritture < Pianse amaramente> e quelle lacrime lo salvarono .

Due "deboli" quindi entrambi ma con accenti e sfumature diverse ; infatti il primo (Giuda) ha agito spinto dalla "venalità" , dal desiderio di lucro , i suoi primi "tre chakra" , istintuali, non controllati , non dominati , non gli hanno permesso di raggiungere "anahata-chakra" , il plesso cardiaco , la seconda "area matriciale" (la prima è il plesso addominale in cui avviene la formazione fisica del feto ) in cui avviene la "umanizzazione" dell'individuo mentre la terza è il "plesso cranico" ( Golgotha ) in cui avviene la definitiva "santificazione" .

Pietro raggiunge "anahata chakra" , le lacrime lo "umanizzano" attraverso la "Teshuvà" (dall'ebraico = pentimento) , il pentimento di Pietro apre la "via" (sadhana) alla Vita Eterna (vedi mio blog su Bios e Zoè ) , quello di Giuda alla morte dell'anima , peggiore rispetto a quella fisica , in quanto significa la "vittoria" dell"OMBRA" , il contenitore dei nostri rimossi "psichici" , dei nodi karmici irrisolti , che di fatto ci proiettano in quello che gli antichi chiamavano il "mondo delle ombre " , lo " Sheol " , il regno della anime irrealizzate , non diventate "anime", un regno in cui prima o poi tutti i " Virat " , gli eroi di turno delle diverse saghe iniziatiche (Odissea , Iliade , ecc...ecc...) devono scendere (in analisi si chiama " descensus ad inferos ) proprio per "ri-prendere" e illuminare i loro "lati oscuri". A qualcuno il colpo riesce , vedi Ulisse , Enea , Dante , ecc) a qualcun altro no , vedi Giuda appunto , o il vittoriano Dottor Jekyll ghermito dalla sua ombra Mr . Hyde (vedi mio blog).
  
Nel mio precedente blog sul significato  di cibo profano e cibo eucaristico , ho riportato un dialogo tratto dal film " Matrix" ( un film sempre da rivedere e da meditare ) , dialogo che si svolge tra Cypher , uno dei componenti dell'equipaggio del "Nabuccodonosor" e l'agente Smith , l'agente subdolo di Matrix . Un dialogo che "mutatis mutandis" ci ripropone quello avvenuto duemila anni prima tra il Giuda dell'epoca e il Sinedrio sacerdotale , ma il contenuto è esattamente lo stesso : il TRADIMENTO .



Giuda come il suo erede Cypher duemila anni dopo aveva ingerito la "Pillola Rossa " e tralasciato quella " Blù " ( vedi mio blog su tale tema ) . L'aveva presa la pillola (rossa) dalle mani di Yeshuà e come Cypher si era lasciato alle spalle il Mondo/Maya/Matrix , il mondo "illusorio" , virtuale , della mente egoica e delle sue proiezioni . quando si ritirano le proprie proiezioni dal mondo illusorio di Maya ( samsara) , si entra in un altro "mondo" , si passa dalla molteplicità all'unità . 

I sensi ( Indryia ) si ritirano all'interno (Prathyara) e si fa l'esperienza del Vero Se , si tocca l'ESSERE , si prova il samadhi (stato unitivo). Una volta entrati nel "mondo" di Yeshuà è impossibile tornare ad ingerire la pillola blù . Farlo significa "tradire" la propria essenza divina e tornare a vivere nel mondo illusorio di Maya con la consapevolezza e la coscienza della sua irrealtà e virtualità . Si diventa un "DIVERSO" , una "CASSANDRA" costretta a fare finta di "credere" nel mondo dei "NOI" . 




I "NOI" sono quelli del SINEDRIO che si oppongono alla realtà dell'IO-SONO perchè lo avvertono come la "distruzione" delle loro impalcature dogmatiche , teologiche . I mistici sono stati , sono e saranno sempre uomini/donne pericolosi/e per ogni sistema religioso o politico che sia , sono pericolosi per i " NOI " , che si costituiscono in mafie , camorre , 'ndranghete , partiti , clan , famiglie , sette , congregazioni , chiese e quant'altro e così facendo "tradiscono" se stessi per primi , la propria parte divina , che nella peggiore delle ipotesi finisce "inevitabilmente in croce " .



Giuda comprese subito l'impossibilità di questo "ri-entro" dentro Matrix e infatti appena commesso il misfatto andò repentinamente a "gettare i trenta sicli d'argento" ai piedi dei "NOI" all'interno del tempio (corpo) profanato . Ma ormai era tardi , la pillola blù , una volta ingerita la rossa , diventa velenosa . Giuda aveva preso "trenta" monete , e trenta non è trentatrè gli anni di Cristo , numero (33) che equivale ad una iniziazione "compiuta" ( < Tutto è compiuto> sono le ultime parole di Yeshuà morente) . L'iniziazione di Giuda è rimasta appesa ad un'albero , non ha raggiunto terra ...ha vinto l'OMBRA !

Giuda era un "NOI" che poi dopo un incontro "estatico"con Yeshuà diventa un "IO" , esce fuori dal samsara , assopora il gusto e i profumi di un'altra "vita" , divina , però viene assalito dal dubbio e il dubbio lo "ri-getta" nel samsara . Il dubbio è "satanico" per sua natura perchè finisce per farti credere "irreali" e virtuali entrambi i mondi che hai toccato e il gioco diventa un emblematico e amletico < Essere o non essere > , si questo è per i Giuda e Cypher di ogni tempo il vero....PROBLEMA !



Morire all'uno o all'altro dei due mondi , dormire, forse sognare . Povero Amleto anche tu avvelenato dal dubbio per parlare con un teschio (Golgotha = luogo del cranio) , un'area matriciale in cui non ti sarà permesso di entrare , perchè lì ti può accompagnare solo la fede e dove c'è il dubbio non c'è spazio per la fede !
Il dubbio di Pietro sarà sciolto dalle lacrime battesimali del suo pentimento e anche lui diventerà un 33 , un "IO" maestro di Fede !

Le tre guna ( Sattwa , Rajas e Tamas...vedi mio blog) in Giuda e Pietro seguono "trasmutazioni" diverse ; infatti in Giuda il "sattwa" iniziale derivato dall'incontro con Yeshuà si spegne a poco a poco soffocato dagli "attaccamenti passionali" del "rajas" ( denaro = prana solido ) e dall"inerzia spirituale" del tamas (accidia).

In Pietro al contrario il "sattwa" iniziale si rafforza nell'esperienza della " Luce Taborica " la cui dolcezza illumina il suo "rajas" trasformadolo in "calore e passione spirituale"   (Tapas) e infine si "solidifica" (coagula) nella stabilità della "pietra" ( tamas ) . La fede aggancia lo Spirito ( purusha) alla Materia (prakriti) . Significativa e simbolicamente forte è la statua di Pietro all'interno della Basilica a lui intitolata lateralmente al baldacchino del Bernini; infatti il suo bronzo è significativamente di colore "nero" , ogni dubbio è....fugato !


< Gratiam supponit naturam > ( T. D'Aquino)

              < Lo Spirito suppone la Materia >

Yogacharya Eknathananda