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domenica 8 febbraio 2015

IL BUE E IL SUO PASTORE : RITROVARE IL VERO SE SMARRITO !

                    Il bue e il suo pastore
                                                  Un’antica storia zen cinese



Una delle più antiche e affascinanti storie Zen cinesi: la storia dei "dieci tori" o delle "dieci icone del toro".

Il professore e maestro Zen Ueda Shizuteru ripercorre i dieci passi della ricerca del bue che gli antichi monaci Chan cinesi prima e quelli Zen dopo, hanno individuato lungo la via che porta alla scoperta della verità. La storia utilizza la metafora di un pastore che ha perso il suo bue e vuole ritrovarlo per indicare le tappe fondamentali di questo cammino.

                                                                  (Traduzione a cura del prof. Matteo Cestari)


1. Alla ricerca del bue

Perché mai cercare? Fin dall'inizio, il bue non si è mai perso. Ma accadde che il pastore voltò le spalle a se stesso, e così il suo bue gli diventò estraneo e si smarrì in spazi remoti e polverosi. Le montagne natie si fanno sempre più lontane. Di colpo il pastore si trova in un intrico di sentieri. Brama del guadagno e paura della perdita divampano come fiamme, e l'una contro l'altra si ergono le idee di giusto e sbagliato, come lance sul campo di battaglia.

2. Trovare le tracce del bue



Grazie alla lettura dei sutra e all'ascolto degli insegnamenti, il pastore può ora scorgere qualcosa del senso della verità. Ha scoperto le tracce. Ora sa che le cose, per quanto diverse possano essere le loro forme, sono tutte dello stesso oro, e che l'essenza di ciascuna cosa non è diversa dalla sua. Eppure, non sa ancora distinguere ciò che è autentico da ciò che non lo è, e tanto meno il vero dal falso. Non può neanche passare per la porta. Per questo si dice che per il momento ha solo scoperto le tracce.


3.Trovare il bue

Nell'attimo stesso in cui il pastore ne ode la voce, di colpo balza nell'origine e la riconosce. I sensi vaganti sono ora acquietati, in tranquilla armonia con esso. Svelato, il bue permea con tutto se stesso ogni atto del pastore. È presente in modo inseparabile, come il sale nell'acqua marina o la colla nel colore. Quando il pastore apre bene gli occhi e guarda, non vede altro che se stesso .




4.Catturare il bue

Per la prima volta, dopo essere rimasto nascosto tanto a lungo nella selva, oggi il bue è stato incontrato. Ma il mondo così abituale e  gradevole di questa selva lo attrae ancora così tanto che è difficile tenerlo. Non sa ancora sottrarsi al desiderio dei fragranti cespugli. Ancora gli smania dentro un'ostinata caparbietà, ed è dominato dalla sua natura selvatica. Se il pastore vuole davvero ammansirlo, deve domarlo con la frusta.

5.Domare il bue

Se nasce il più piccolo pensiero, inesorabilmente ne segue un altro, in una giostra senza fine. Il risveglio rende tutto vero; la cecità,  invece, tutto falso. I pensieri non nascono dalle cose attorno, ma dal cuore del pastore. Tieni salda la corda e non concederti esitazioni !

6.Ritornare a casa in groppa al bue

Adesso la lotta è finita. E guadagno e perdita sono svaniti nella vacuitá. Il pastore canta una canzone di boscaioli e con il flauto intona un motivetto per bambini. In groppa al bue, alza lo sguardo al cielo azzurro. Se qualcuno lo chiama, non si volta; se lo tira per la manica, non si ferma.

7.Dimenticato il bue, il pastore resta solo

Non c'è dualità nel Dharma, e il bue è stato dipinto solo come un mezzo provvisorio, simile al cappio per catturare le lepri o alla nassa per intrappolare i pesci. Adesso per il pastore è come se la luna si stagliasse sulle nuvole o l'oro scintillante venisse separato dalle scorie. Lo stesso raggio di luce fredda luccica già da prima della nascita del mondo.


8.Oblio completo del bue e del pastore

Tutti i desideri mondani sono caduti via, e insieme si è completamente svuotato anche il senso del sacro. Non restare dove dimora Buddha. Va' via veloce da dove non dimora nessun Buddha. Se non si è più attaccati a nessuno dei due luoghi, ciò che vi è di più intimo non lo si potrà più vedere, neanche con mille occhi. Il sacro, al quale gli uccelli consacrano fiori, è solo una vergogna.


9.Ritorno nel fondo e nell’origine

Fin dall'inizio è puro e senza polvere. Là, qualcuno contempla il sorgere e il tramontare di ciò che ha forma, e dimora nella raccolta quiete del non-agire. Non si lascia più illudere dalle transitorie ed ingannevoli immagini del mondo, e non ha più bisogno di esercitarsi. Azzurri fluiscono i torrenti, verdi si elevano le montagne. Seduto, se ne sta a guardare le cose nel loro mutare.


10.Entrare nel mercato a mani aperte



La porta di fascine della capanna è ben chiusa, e neanche il più saggio tra gli uomini potrebbe scoprirlo. Sepolta in profondità la sua natura illuminata, si permette anche di deviare dai sentieri dei venerabili saggi dell'antichità. Con in mano una fiaschetta di zucca, entra nella piazza del mercato; appoggiandosi ad un bastone, ritorna alla capanna. Quando gli va, frequenta osterie e banchi di pescatori, risvegliando gli ubriaconi a se stessi.

OGGI LO CHIAMANO "FOCUSING" : I RISHI LO CHIAMAVANO SAMYAMA


Gli scaffali delle librerie da qualche anno ormai si sono saturati di edizioni che inneggiano alla PNL (Programmazione Neuro Linguistica ) e ai suoi benefici di ritorno negli svariati campi degli accadimenti umani , che vanno dal successo nelle relazioni sociali , aziendali , nelle  relazioni affettive , familiari e finanche nei casi di malattia , concorrendo in quest'ultimo caso a sostituire immagini malate , che fomentano e alimentano la malattia in essere , con immagini "sane"e ri-sananti che accompagnano la terapia e avviano in buona maggioranza dei casi verso la guarigione . 




In fondo il suo ragionamento (della PNL ) è molto semplice e si può ridurre a questo assunto : Esiste il "MAGNETISMO"  cosa di cui peraltro un certo dottor Messmer  nell'800 aveva preconizzato in tempi ancora non sospetti dando luogo a una vera e propria corrente di ricerca che andò sotto il nome di "mesmerismo" , il magnetismo animale . La scienza ha poi rilevato con strumenti adeguati l'esistenza effettiva , fisica , di questo magnetismo e la PNL giustamente conclude che se esiste un magnetismo , non può non essere presente anche una ATTRAZIONE 
regolata da precise leggi di comportamento . Va da se che aumentando il magnetismo , aumenta conseguentemente anch l'attrazione . 
Allora si pone il problema di come aumentare il magnetismo per attrarre di più , sempre più , in maggior copia possibile e qui subentra l'importanza della "parola" , del messaggio , e della loro programmazione per ottenere l'effetto voluto , cioè : attrarre quanto si desidera ottenere nella propria vita , successo , denaro , potere , perchè , diciamocela tutta , questa PNL è a uso consumo del piccolo ego faraonico desideroso e ansioso solo di affermare se stesso .





















Gli occulti manipolatori del subliminale lo sanno molto bene e nutrono l'ego a suon di mantra , slogan pubbliciatari per veicolare messaggi (sankalpa) ad hoc .

             < Nulla di nuovo sotto il sole >

 Queste "tecniche" millantate da psicologi da fiera come "elisir" e "panacee" non sono altro che i surrogati succedanei di antiche conoscenze spirituali elaborate dai "Rishi" ( = saggi , santi ) delle varie tradizioni religiose ed iniziatiche di Oriente ed Occidente . Ripetizioni continue e ritmate sul respiro di " Sankalpa" ( propositi ) , "Giaculatorie " , Salmi , Versetti di sacre scritture , ecc...ecc...cantilenati continuamente procurano gli effetti  tanto desiderati ; solo che in un contesto di "sacralità" queste tecniche producono un effetto "evolutivo" e di trascendenza , mentre in un contesto completamente "de-sacralizzato" come l'epoca attuale producono l'effetto opposto e involutivo ; infatti come esiste un effetto  "placebo" determinato dal pensiero positivo e creativo  , esiste anche un effetto "nocebo" determinato dal pensiero negativo e dis-truttivo . Per ottenere ciò è necessaria la concentrazione di energia e questa si ottiene mediante quello che la PNL chiama  

          FOCUSING o FOCALIZZAZIONE 

sull'oggetto . 

Questo processo i Rishi lo chiamano " SAMYAMA " e  si attua attraverso il  " PRATHYARA " ( ritiro dei sensi dal mondo esterno ) ; il " DHARANA" (concentrazione su un unico oggetto) e il "SAMADHY" stato "unitivo" o illuminativo , questo nel caso di un Rishi , cioè di un saggio ch ha dominato il proprio piccolo ego faraonico . 

Ma nel caso malaugurato che il soggetto operante non sia un Rishi , un essere evoluto , ma al contrario un essere profano , asurico , rajo-tamasico , involuto,  il risultato sarà solo e necessariamente la ricerca dell'effimero , in quanto nel suo caso  mancherà la dimensione del "samadhi" dello stato unitivo, sattvico ; infatti quando è coinvolto l'ego empirico nessuna evoluzione è possibile . Per questa ragione il maestro Yeshuà rivolgendosi ai suoi discepoli e uditori ebbe ad affermare : 

         < Senza di Me non potete fare nulla>

Come a dire che se non siete "FOCALIZZATI" sull'IO-SONO trascendentale, ma semplicemente sul vostro piccolo ego empirico non andate da nessuna parte . 


Siete si comunque magnetizzati , diventerete comunque "attraenti" agli occhi del "mondo/matrix" , ma attirerete nella vostra orbita coscienziale (vritti) solo quelli/e della vostra risma , esseri involuti , che hanno perso di vista , semmai l'abbiano avuta (la vista) , l'unico obbiettivo previsto per ogni uomo/donna , la sua divinizzazione , la moksa , il Vero Se cristico . Questo è l'OPUS MAGNUM alchemico , la propria ontologizazione , che significa diventare coscientemente " FIGLIO di DIO " , allora in questo caso il SAMYAMA può dirsi completo , in quanto il Sattva (luce) illumina il Rajas (passioni) convertendolo in virtù e insieme (sattva e rajas) si insediano nel Tamas , che da stato di inerzia spirituale passiva passa a "stato di solidità spirituale ", lo Spirito (Purusha)  si "introna" nella Materia (Prakriti) , la sua PNL si esprimerà in linguaggio poetico (salmi , mantra , poesia) proprio dei cittadini del regno Celeste , differente dalla PNL degli Asura (esseri diabolici non evoluti ) la cui PNL si esprime nel linguaggio prosaico .

Ovviamente gli effetti e le conseguenze sono diversi a seconda del linguaggio utilizzato , poetico o prosaico , ogni uomo/donna è figlio/a di una sua personale PNL che determina il vissuto esistenziale della persona . Il maestro Yeshuà affermò che : 

< Il tuo tesoro è la dove è il tuo cuore >

Come a dire : Dove hai fatto Samyama, su quale realtà ti sei focalizzato/a  ? Perchè quella realtà su cui ti focalizzi diventerà , in bene o in male , la tua realizzazione .... i moderni sedicenti piennellisti d'assalto dei nostri giorni , hanno scoperto l'acqua paola , solo i gonzi sprovveduti non lo sanno e riempiono le tasche di quelli che li "attraggono" ......subdolamente !
Gli effetti del samyama dunque nel praticante evoluto , secondo la tradizione yogica , saranno i seguenti :

1) Samyama sui samskara . Si ottiene la conoscenza delle precedenti incarnazioni.
2) Samyama sul contenuto delle menti altrui . Permette di sapere cosa pensano.
3) Samyama sul karma passato e quello attuale. Si può conoscere il momento della morte.
4) Samyama sull'ombelico . Si può conoscere la costituzione del corpo.
5) Samyama sulla luce alla base della volta cranica permette la visione degli uomini/donne liberati.
6) Samyama sulla gola (vishuddi) , si arrestano fame e sete .
7) Samyama sul cuore (anahata) si ottiene la conoscenza della natura della mente .
8) Samyama sull'amicizia sui principi dell'amicizia , della simpatia , del coraggio e dell'amore , permetterà di sviluppare le qualità ad essi inerenti .
9) Samyama sugli specifici poteri degli animali , permette di sviluppare le virtù corrispondenti.

ecc....ecc....


                                  PRATICA 

Portarsi in luogo appartato , staccare ogni spina di comunicazione esterna , entrare nel silenzio (mauni) , osservare il respiro nell'addome , regione ombelicale , nel torace , nele clavicole , in tutto il tronco superiore ; ripetere mentalmente il mantra HONG (Ins) SO ( Esp) per 5 minuti.
Quindi passate a ripetere i seguenti Sankalpa (propositi) :

- IO SONO PACE ; IO SONO SPIRITO ; IO SONO PROSPERITA' ; IO SONO CORAGGIO; IO SONO COMUNICAZIONE ; IO SONO SAGGEZZA ; IO SONO DIVINO !

< PIU' AUMENTA LA VOLONTA' , PIU' AUMENTA L'ENERGIA > ( Yogananda ) 

Yogacharya Eknathananda