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giovedì 5 febbraio 2015

MEDITARE ...PREGARE : COME IL FARISEO O COME IL PUBBLICANO ?


Meditare , Pregare , avvalendosi dei mezzi propri di ogni tradizione religiosa come salmi , mantra , danze catartiche , ecc...ecc...sono termini che ritornano spesso fra quanti frequentano campi attinenti alla spiritualità e alla ricerca religiosa . Termini significativi , in apparenza anche abbastanza chiari in apparenza , ma solo in apparenza , perchè in realtà , a mio avviso almeno , nascondono molte insidie a prima vista non facilmente percettibili .

I Vangeli riportano al riguardo due episodi emblematici , in particolare due che inducono a qualche approfondita "riflessione" , un termine che spesso , a torto , viene confuso con "meditazione" ( Dhyana ) , uno stato ben diverso da quello che comunemente si crede ; infatti "Dhyana" è il penultimo stadio degli otto "Anga " di Patanjali , lo stadio che precede l'ultimo "passo" , la stazione d'arrivo del percorso yogico , meglio noto come "Samadhi" , "stato unitivo" , estatico , in cui il "Purusha" , lo Spirito , finalmente "liberatosi" ( Moksa ) dei lacci e dei legami di "Maya-Prakriti" in cui lo avevano condotto le "false identificazioni" della mente egoica , può librarsi nei "cieli" ( chakra) dell'anima che può così "gioire" (bhoga) della sua presenza . L'anima individuale ( Atman )  si è liberata della "personalità" che aggioga l'uomo/donna schiavo/a nella molteplicità del samsara e così può fare ri-torno all'UNO ( Brahman ) .



Ritornando ai due racconti evangelici , in uno i discepoli lamentano di non aver potuto "operare " miracoli e nell'altro (racconto) invece vengono proposte due tipologie di preghiera : 

          quella del Fariseo e quella del Pubblicano !

Ritornando al primo (racconto) Yeshuà bistratta i lamentosi discepoli con parole molto dure e ai discepoli risentiti per i mancati successi dice testualmente : 

   < Pregate e non ottenete perchè pregate male

Già "pregate male " , ma che significa pregare male ? Forse infarcire le preghiere di parolacce , o non rispettare la "liturgia" , il rito , nei minimi dettagli ?
Non mi sembra proprio il caso , ove si pensi alla grande libertà spirituale di questo sublime maestro .
Credo piuttosto che egli ( Yeshuà) abbia voluto riferirsi alla loro condizione interiore come , quasi , a voler domandare :

Al momento della preghiera eravate situati nella "personalità" o eravate "situati nell'anima" ? Infatti la personalità è regno incontrastato del nostro piccolo ego faraonico mascherato da Fariseo "spirituale" che celebra ( secondo racconto ) se stesso davanti a Dio vantandosi di tutte le sue "opere" molto , molto superiori , a quelle del povero "peccatore" pubblicano che invece non osa quasi nemmeno rivolgersi al Signore , tanta è la sua coscienza della sua pusillanimità . Come è andata lo sappiamo , il Pubblicano torna a casa perdonato , a differenza del Fariseo che rimane nella gabbia asfittica della sua personalità narcisistica  . 

Sia nei lamentosi discepoli , sia nel Fariseo , non era presente lo "stato unitivo" , Dhyana , non si erano liberati degli orpelli della personalità e per questo la loro preghiera , la loro meditazione era solamente immaginata , sognata , ma non reale e quindi non "operativa" . Le "siddhi" il dono dei miracoli si sviluppa solo in Dhyana quando l'Essere si bacia con l'anima , questo è il Tantra , questo è il luogo spirituale che diventa sorgente divina dei miracoli , che non possono mai essere il risultato della personalità egoica ; infatti nello stato reale di Dhyana si verifica l'unione del Brahman (universale) con l'Atman individuale , allora è Samadhi , allora veramente :

< Qualunque cosa chiederete nel mio Nome al Padre fate conto di averla già ottenuta >

Parole chiare , cristalline che ben identificano il nocciolo reale di qualsiasi religione , credo o via iniziatica che dir si voglia. Se vivi nella "personalità" egoica , magari anche animato da buoe intenzioni , sono sempre intenzioni che nascono dalla falsa personalità , quindi tamasiche o al più rajasiche , ma mai veramente sattviche e in queste condizioni interiori è dato solo sognare le religioni , le ideologie , i grandi scenari politici di una "nuova umanità" , ecc...ecc...ma sarà sempre e soltanto un sogno tanto spirituale che materiale prodotto da quella che Osho con grande intuizione ha definito :

                                 < la Mente che Mente >

Uscire da questa mente , passare dal sogno al reale si può , si deve e per questo tutte le religioni o vie iniziatiche hanno realizzato proposte e cammini vari e diversi ma aventi in comune indistintamente la :

           Sospensione ( Kumbhaka ) della mente  (personalità)

Il primo assioma con cui iniziano gli Yoga-Sutra di Patanjali lo ricordiamo tutti (spero) :

                        < Yoga è Citta Vritti Nirodah >

l'arresto (nirodah) delle modificazioni (vritti) della coscienza riflessa o egoica della personalità (citta ).
Infatti solo così può comparire l'anima che anticipa il processo della progressiva divinizzazione dell'uomo e della donna.
Allora diventiamo generosi , altruisti , capaci di tenerezza , di amore verso tutti gli esseri , ebbri come Noè di una nuova umanità ri-generata ; allora le nostre preghiere , le nostre meditazioni si trasformeranno in miracoli continui , e tutto questo procurando la sospensione (kumbhaka) della personalità egoica . Lo stesso dicasi per mantra cantilenati con la mente (personalità) ma non con il cuore (anima) , hai voglia a stordirsi , non succederà niente e se anche ci scappasse qualche visione sarà solo uno dei giochi (Lila Yoga ) della mente egoica !

Yogacharya Ekanathananda