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domenica 25 gennaio 2015

CONVERSIONE DI SAN PAOLO : UN KUMBAKA DI...TRE GIORNI !



La "Conversione di S. Paolo" è sicuramente uno degli episodi più emblematici che ci spinge ad interrogarci sul significato di parole come : conversione , illuminazione ,ecc...ecc...

Il racconto riportato negli " Atti degli Apostoli " e rappresentato pittoricamente dal Caravaggio in un famoso quadro visibile nella Chiesa di S. Maria Del Popolo in Roma narra della persecuzione contro i cristiani perpetrata da un fariseo di nome "Saulo" , che dopo la conversione assumerà il nome di "Paulus" , Paolo appunto , che in latino vuol dire "piccolo", minuto , in senso fisico , ma anche  "umile" , "da poco" , in senso morale ; infatti il trombone tronfio , saturo di teologia rabbinica , piccolo di statura , "manesco" e fondamentalista ante litteram si trasforma in un "umile" servitore di Cristo , dopo una rovinosa caduta da cavallo sulla famosa " via di Damasco". 

Già proprio una "caduta" e non solo di stile , ma sostanziale come lo sono le molte "cadute" della vita fisiche , morali e spirituali , che non portano "fratture" solo nelle ossa , ma anche nella e soprattutto nella coscienza e per ciò stesso costringono ad un "cambiamento" non solo di andatura e di abitudini , ma anche e soprattutto di "vita" , di modo di vedere le cose , e di formazione di nuove "sinapsi neurali" ; infatti la parola stessa "conversione" dal latino "cum-vertere" , " dirigersi con  " , indica un "nuovo percorso" indirizzato (con) idee diverse ancorchè opposte a quelle che caratterizzavano  la vita precedente , una vera "cesura" tra un "prima" obsoleto, e un "nuovo" tutto diverso .


Si può dire junghianamente che il Saulo  fino a quel momento dominato da "Animus" , il principio maschile , aggressivo , violento , persecutorio , dopo la "caduta" diventa il Paolo che conosciamo dalle scritture , animus in lui vine sostituito da "Anima" , principio femminile , materno , la dolcezza sostituisce l'aggressività , la generosità la violenza , l'affabilità la ruvidità , il discernimento l'ottusa cecità fondamentalista , il Vero Se , l'Anima , sostituisce il "piccolo se " della falsa personalità egoica identificata in una religiosità meccanica , farisaica , appunto senza anima , senza la poesia del femminile.

Significativamente quel cavallo che Caravaggio ci presenta di terga in qualche maniera simboleggia l'oscurità " Rajo-Tamasica" (vedi mio blog su tre guna) , l'"istintualità" dei primi tre chakra ( muladhara ; svadhisthana ; manipura ) in cui era nata e si era sviluppata la sua religiosità meccanica senza anima . Una religiosità o spiritualità dominate da rajo-tamas guna non possono mai dirsi "compiute" fintanto che non siano sostituite dal sattva-guna .

Appena Saulo viene "folgorato" ( Vajira ) si apre immediatamente il terzo occhio metafisico ( Ajina chakra ) e vede una "intensa luce" ( Sattva) , accecante , impossibile a guardarsi , pena il rimanere senza vista esteriore . 
Come era accaduto già a Mosè nel Roveto Ardente , anche Paolo fa le spese di questa "iniziazione spontanea" , non richiesta , non cercata , ma semplicemente " Gratia gratis data" . Si la Grazia è un dono insindacabile del Signore , un dono divino .

Anche lo scrivente sottoscritto non potrebbe meditare e scrivere queste cose se un giorno ormai lontano , ma sempre presente e vivo nel cuore , non avesse provato la bellezza e la gratuità di questa 

                                            GRAZIA 

Si possono percorrere tutte le vie evolutive del mondo , fare tutti i pranayama possibili e immaginabili , praticare tutte le Yoga e le asana più difficoltose , ma senza questa "gratuità" spirituale si resta a nuotare in un oceano immenso senza approdare a nessuna riva ; infatti la GRAZIA apre la porta d'accesso al " Dio interiore "  e fa emergere l'ANIMA che accende di "calore divino" (tapas) il corpo e attraverso di lui si manifesta inglobando e trasformando la personalità egoica che si può estinguere o repentinamente ( iniziazione spontanea ) o gradualmente ( iniziazione graduale pilotata da un guru ). Il passaggio ( pasquale) dalla personalità all'anima è il significato recondito della conversione che , lo abbiamo compreso , è un "ri-tornare" alla casa del Padre , all'UNO ( advaita = non duale) ; infatti l'anima (atman) riposa nell'UNO (brahman) , la personalità (riposa) nel "molteplice" (samsara) .

Paolo rimase "tre giorni" nell'oscurità di una camera , il tempo necessario per scendere dalla "macchina biologica" e salire su quella "ontologica" ,  come il Cristo alcuni anni prima era rimasto tre giorni nell'oscurità di una tomba e come il profeta Giona molti secoli prima era rimasto nell'oscurità della pancia di un pesce . Tre giorni , una "sospensione" del tempo , un "vuoto" dunque un 

                                  "KUMBAKA"  

Chi ha dimestichezza con il Pranayama sa benissimo che il "khumbaka" è la fase più importante del respiro ; infatti è proprio in questo "spazio" tra un respiro e l'altro , tra un pensiero e l'altro , che può "scoccare" il "fulmine" (vajira") di una "illuminazione" repentina che immette nell'a-spaziale e nell'a-temporale chi ne fa l'esperienza e verifica quanto dice il saggio  (rishi) taoista :

< In una stanza conta quello che non c'è ; in un castello conta quello che non c'è ; in una finestra conta quello che non c'è >

                                il VUOTO APPUNTO

quello del piccolo ego faraonico che finalmente tace , si ritira , per lasciare il posto all'

                                       IO SONO 

che quando "irrompe" cambia il percorso di ogni esistenza , e Paolo ne sa qualcosa ; infatti quel fatidico giorno egli , come molti altri "illuminati" che lo hanno preceduto e seguito , è uscito dalla "schiavitù" di Matrix / Maya satanica !



Yogacharya Ekanathananda