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lunedì 5 gennaio 2015

LE LEGGI KARMICHE DELL'ALCHIMISTA YESHUA'

              


Nei quaranta e passa anni che mi hanno visto impegnato nell'insegnamento dello Yoga , la domanda che mi sono sentito rivolgere con più frequenza è la seguente :

" Come fai a conciliare lo Yoga con il Cristianesimo ? "

e puntualmente la risposta è stata :

                           " Benissimo ! "

Questo non significa che lo Yoga e il Cristianesimo siano la stessa cosa ; infatti il sincretismo New Age tanto di moda ai nostri giorni non mi trova fra gli accaniti sostenitori che praticano questo sport del " tanto tutte le religioni sono la stessa cosa " . No, non lo sono , le differenze ci sono appure tante , semmai è la mèta di arrivo che è uguale per tutte ovvero: il ricongiungimento dello Spirito ( Purusha) con la Materia (Prakriti) . Mentre restano sicuramente differenti le "vie" (marga) , i sentieri spirituali (darshan),gli insegnamenti (saddhana) per giungervi . Tutte queste strade , sentieri , vie , oltre la stessa destinazione hanno in comune anche il corpo , un vero laboratorio senza il quale non sarebbe possibile alcun cammino , perchè è in esso , con esso e attraverso di esso che è reso possibile l'incontro tra spirito e materia , tra visibile e invisibile , tra il divino e l'umano ..In oriente si è sviluppato lo Yoga , mentre nell'occidente cristiano si è sviluppata l' Alchimia , che trova in S. Alberto Magno ( 1300 ca) uno dei suoi primi e più famosi estensori . Evito di addentrarmi in questo argomento che richiede interi capitoli , del resto chi volesse approfondirlo può andare su miei blog al riguardo come "Yoga e Alchimia" , ecc...ecc...preferendo al momento trasferirmi su un discorso più pratico che teorico ;  infatti l'Alchimia è la versione occidentale dello Yoga seppure caratterizzata da una simbologia  e e da un linguaggio diversi all'apparenza ma uguali sostanzialmente nel contenuto . Tanto per fare un esempio : nello Yoga il termine "pranayama" indica la "respirazione" , nell'Alchimia la stessa attività (respirazione) viene indicata con il termine "soffiare" sulla "fiamma" (prana) ; il corpo  nello Y. è indicato come "khumba" (vaso vuoto) , nell'A. come "athanor" (crogiuolo) in cui avviene la "cottura" e la "fusione" dei metalli ; ecc...ecc...e si potrebbe proseguire ancora per molto , l'idea ormai ce la siamo fatta .

Yeshuà , il maestro cristiano , lo abbiamo capito , è un "maestro del fuoco" , un grande esperto di Pranayama , un "soffiatore" , l'agente trasmutatore che trasforma metalli "pesanti" (piombo) , uomini/donne rajo-tamasici , asurici , ottenebrati , demoniaci , in metalli "nobili"  (oro) , il piccolo se personale in Vero Se transpersonale o IO SONO .
Un processo trasmutativo dunque affine a quello dello Yogi impegnato ad uscire dal mondo della molteplicità , samsara , di maya per trascendere in quello dell'UNO o Advaita , 

                      UNO SENZA SECONDO

Quindi come si arguisce , differenti percorsi ma identica meta , che comunque , e questo vale per entrambi ( Yoga e Alchimia) non possono prescindere dall'osservanza di precise Leggi cosmiche ( I dieci comandamenti -- Yama - Niyama) etiche e comportamentali che costituiscono le radici (mula) dell'una e dell'altra tradizione 

In particolare desidero riferirmi in particolare a " 7 leggi " ben precise riscontrabili tanto nella via yogica , che in quella alchemico-cristiana , Dunque vediamole insieme a partire dalla prima secondo lo schema di Deepak Choopra e cioè :

- Legge della Potenzialità Pura                 ( Domenica )
- Legge del Dare                                         ( Lunedì)
- Legge del karma                                      ( Martedì)
- Legge del Minimo Sforzo                        (Mercoledì)
- Legge dell'Intenzione e dell'Attenzione   ( Giovedì  )
- Legge del Distacco                                  ( Venderdì )
- Legge del Dharma (scopo della vita )       ( Sabato )





    LEGGE DELLA POTENZIALITA' PURA
                                   ( Domenica )

Stabilisce che nel profondo del nostro essere noi siamo costituiti di pura consapevolezza , dal "regno" cioè di tutte le possibilità che sono alla fonte di ogni singola manifestazione di creatività ; infatti l'"HIRANYA GARBHA" della tradizione indiana e che letteralmente tradotto significa :

                               GREMBO D'ORO !

e il :

                             " BAMBINELLO " 



della grotta natalizia stanno a simboleggiare proprio questo Regno di Pura Potenzialità . Che cosa è un feto , se non una potenzialità di energie che dovranno trovare espressione poi nel corso della vita ?
A questo "Regno" si riferisce Gesù quando comunica che :

< Il regno dei cieli è simile a un granello di senape >  

o anche a :

                       < Un chicco di grano >

volendo così dire che è il luogo (non-localizzato) in cui risiedono conoscenza , intuito , armonia , equilibrio , beatitudine (ananda) ., esso ( Regno) è il "silenzioso ventre" , la sorgente "nouminosa" , divina , in cui nascono e prendono vita i pensieri , i sentimenti . le azioni , le forme e i fenomeni della nostra quotidianità . Si tratta dell'oceano di silenzio in cui opera la Provvidenza e in cui regna incontrastato il Vero Se,  il testimone silenzioso in cui sperimentiamo il contatto con l'anima ( atman ) , incontro favorito dal "Khumbaka" , che è sospensione non solo del respiro nel pranayama , ma anche e soprattutto sospensione di ogni attività "esteriore" quasi a ri-affermare una priorità della vita interiore rispetto a quella esteriore in cui veniamo soggiogati dalle dipendenze e dagli attaccamenti materiali ( asmita , abhinivesha) che ci rendono schiavi delle "maschere" che dobbiamo indossare per ricevere approvazione , ammirazione , consenso , nel sociale , in famiglia , nei gruppi in genere ; infatti solo quando l nostro "punto di riferimento" ha sede nell'IO SUPERIORE , Vero Se, siamo liberi (mukti) all'opposto di quando il nostro punto di riferimento diventa l'ego con tutto il suo teatrino di maschere che non rappresentano la nostra vera essenza costringendoci a saltare dalla maschera dell'amico a quella dell'antagonista , del figlio , del genitore , del superiore , o del sottoposto a seconda della vicenda o situazione in cui ci troviamo coinvolti nella quotidianità pirandelliana .

Le grandi religioni sollecitate da questa "sospensione" pilotata di ruoli e identificazioni che "succhiano" energia da parte dell'ego , hanno istituito delle sospensioni settimanali ; infatti gli islamici hanno istituito il "Venerdì" ; gli ebrei il "Sabato" (shabat) ; i cristiani la "Domenica" , sulla scorta di quanto dice la Bibbia ( ceppo di origine di tutte e tre le religioni) che anche il Signore si "riposò" nel settimo giorno dopo aver creato per sei giorni consecutivi , anche Lui fa il suo bel khumbaka di respiro , "riprende fiato".

Si tratta quindi di giorni preposti al dialogo interiore , alla  dismissione  tutti i ruoli svolti per far "entrare"il silenzio (muni) , la meditazione ( prathyahara , dharana, dhyana ) e recuperare così le energie disperse nel samsara , sganciandosi dalla dipendenza dall'ego e ri-collegandosi con il Vero Se , il Regno , attraverso  tre precisi passaggi che sono nell'ordine :




1 ) Completa immobilità del corpo e della mente assumendo Asana (posture fisiche) che favoriscono l'apertura a dimensioni trascendentali e l'ingresso nel Regno non-localizzato.

2 ) Assunzione del punto di vista del testimone interiore mentre assumiamo le varie asana ed effettuiamo i vari pranayama che accompagnano la lettura di testi sacri ( Bibbia, Bhagvad-Gita..ecc) , meditati poi in silenzio , magari camminando in luoghi che favoriscono il contatto silenzioso con la natura ( parchi , giardini, mare , monti , ecc) 

3 ) Sospensione (khumbaka) di ogni "giudizio" sia su stessi che sugli altri . Niente è più devastante ai fini di un sacro colloquio interiore quanto il "GIUDIZIO" , una vera "ruggine" che ostacola ed inibisce il "libero fluire" dell'energia che scorre tra noi e il "campo" ( kshetra ) della Pura Potenzialità ..

Tale sospensione è una vera "medicina spirituale" che ci cura da tante malattie fisiche , psichiche e spirituali .
Mi chiedo quante "Domeniche" vengono passate dai cristiani con questo intento di riposo energetico ?
Quante "nuove malattie" si sono affacciate nel nostro tempo così inquieto e agitato ,dovute proprio all'abbassamento del "sistema immunitario" , aggravato da cattivi stili di vita , che allontanano sempre più l'uomo/donna dal "Regno" , dal Vero Se , allora il "chicco di grano" (leggi l'ego)non "muore" e peggio ancora ....

                       < NON PORTA FRUTTI

della guarigione , della salute , termine completamente stravolto ; infatti il latino "salus" non traduce salute , peraltro termine molto caro ai terroristi della sanità che militano nell'industria "BIG FARMA" interessata solo alla vendita delle sue medicine tossiche . 

Salus traduce il termine " SALVEZZA" che è ben altra cosa ; infatti sottintende la salvezza dell'anima . Un corpo in cui si esprime l'anima è un  corpo "aggraziato" ,in cui scorre la Grazia divina del Regno . Un'anima "salvata" , redenta , significa che il "chicco" è "morto e ha portato i frutti , frutti raccolti nella meditazione , nel silenzio , nel khumbaka , frutti che raccoglieremo abbondanti accompagnando la nostra Domenica ,le nostre Asana , i nostri Pranayama , le nostre letture , le nostre preghiere (puja) con la ripetizione dei mantra.

                      PRATICA MEDITATIVA



                                   
- Sedersi in padmasana ( posizione del loto ) , ma se difficoltosa ,  assumerne una più comoda ( mezzo loto o sukksana ) se poi dovessero risultare anche queste squilibranti si può utilizzare anche una sedia .

- Una volta posizionati ascoltare semplicemente il respiro localizzato nella zona addominale ( 4 dita sotto l'ombelico ). Non formulare pensieri , osservare solo il respiro , con particolare attenzione alla "espirazione" che deve essere doppia rispetto all'inspirazione , Vale a dire con un rapporto 1:2 ovvero se p.es. abbiamo contato all'inspirazione 4 secondi dovremo espirare per 8.

- Dopo 10 minuti di questo pranayama , quando tutti i processi biologici sono cadenzati , effettuare una "visualizzazione creativa" , ovvero nell'area del ventre visualizzare una piccola sfera gialla , luminosissima , Hiranya-garbha appunto , il "germe 'doro" . La piccola sfera ad ogni respirazione si dilata piano piano inglobando da prima tutto il corpo , poi l'ambiente circostante , la stanza , l'edificio , il quartiere , la città , la nazione , il continente , la terra , lo spazio siderale , i pianeti , le stelle , le galassie , ec...Poi invertire il processo e visualizzare la polvere aurea ritrarsi , restringersi , lasciare le galassie , i pianeti , le stelle , lo spazio , ritornare sulla terra , al continente , alla nazione , alla città , al quartiere , alla stanza , alla zona addominale . 

- Rimanere fermi nell'osservazione del respiro ritmando il mantra sottostante :

                      OM BHAVAM NAMAH

                         ( Io sono Pura Potenzialità )

Effettuare Brumhari Mudra , il Mudra dell'ape e rimenere in ascolto semplicemente .

                      LEGGE DEL DARE
                                      (  Lunedì  )



< Gratuitamente avete ricevuto , gratuitamente date >(Mt 10,8)

Con queste parole Gesù invia i suoi nel "mondo" , nel samsara, dopo averli "riempiti" di Spirito Santo (ruah) senza il quale si rimane prigionieri in esso , impossibilitati ad uscirne perchè :

             < Senza di me non potete fare nulla >

Infatti senza lo Spirito Santo si rimane ciechi nel samsara , si è confusi con esso , come lo era il cavaliere Arjuna , che mai avrebbe potuto vincere la sua "grande battaglia" (Mahabaratha ) senza l'aiuto di Krishna , il cui nome ricorda molto da vicino quello di Cristo . La discesa dello Spirito sui suoi discepoli produce in essi la nascita di numerosi doni (carismi) come il dono della guarigione ; la forza di cacciare gli spiriti maligni ; ecc...ecc...in sostanza trasferisce in loro le sue ( di Cristo) "SIDDHI" ( poteri spirituali ) ricordando loro che :

< Chi crede in me compirà le opere che io compio , anzi ne farà di più grandi >

ma sottolineando quel "gratuitamente" , un invito cioè a non fare commercio economico sulla base di quei poteri .

La "Legge del dare " si pone nella giornata del Lunedì ; infatti dopo il riposo della Domenica , l'uomo/donna in questa giornata apre la sua settimana di attività in cui è chiamato a spendere l'energia e ad attualizzare la potenzialità accumulata nella giornata domenicale .
Questa legge stabilisce che l'intero Universo agisce tramite una serie di "interazioni" , di scambi energetici e in questo processo dinamico è coinvolta tutta la dimensione psico-fisica elo stesso accade alla nostra anima che interagisce con quella del cosmo. La vita è flusso , è scorrimento costante e quando questo flusso viene interrotto od ostacolato accade , si crea ristagno , blocco , come nel corpo quando il flusso sanguigno si coagula e apre la porta alla malattia .

Dove cogliamo in maniera eclatante questa legge di dare e ricevere è nella dimensione del "RESPIRO" con il suo processo "inspirazione" (ricevere) ed espirazione (dare) . I veri Guru ( esistono anche i falsi ahimè) sono molto attenti alla modalità di respirazione dei discepoli ; infatti una "inspirazione" troppo lunga rispetto alla espirazione , indica presenza di un "ego" molto forte che  vuole "prendere" di più di quanto sia disposto a "dare" . All'opposto una espirazione troppo estesa rispetto alla inspirazione può indicare che un eccesso di altruismo ci fa "prendere" meno di quanto in realtà ci necessità per vivere , rischiando così di mettere in squilibri i nostri processi psico-fisici . 

Quindi interviene la scienza del Pranayama , una vera arte della respirazione , che mira all'equilibri delle componenti maschili e femminili ( yang e yin) e ci insegna così a dare e ricevere con equilibrio ; infatti il ricevere è proporzionale a quanto sappiamo dare con il cuore e disinteressatamente .
Per verificare questo interscambio con il cosmo basta fare una semplice prova e cioè : una volta inspirato trattenere oltre misura il respiro e dopo un po inizieremo a sentire disagio per il fatto di "imprigionare" qualcosa che non può appartenerci all'infinito , lo dobbiamo restituire . All'opposto invece dopo aver e-spirato proviamo a rimanere in apnea a polmoni vuoti e verificheremo l'insorgere di un malessere dovuto al "rifiuto" di accogliere ciò di cui abbiamo bisogno per vivere e cioè : l'aria!

Ogni volta che contrastiamo questa legge la nostra mente viene sopraffatta dall'ansia e il nostro corpo è assalito da un fastidio più o meno tollerabile .
Nell'esecuzione di asana e pranayama i nsotri muscoli si tendono e si rilassano con complementarietà , se il prana scorre liberamente nel nostro corpo e nella nostra mente noi siamo in perfetta armonia con la generosità e la ricettività dell'universo e in maniera del tutto "gratuita" ,perchè  

< gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente diamo >

Tale legge si sviluppa attraverso le tre fasi sottoelencate : 

1 ) Rimanere consapevoli della respirazione e del suo interscambio con l'ambiente circostante .Osserviamo il respiro, la sua qualità , se è esteso , corto , lungo , ansimante , piacevole , spiacevole , ecc....se è bloccato e in tal caso quale pensiero oppositivo lo blocca rajasico o tamasico che sia.

2 ) Nutrire e sviluppare la "GRATITUDINE" per il dono che abbiamo ricevuto in questa incarnazione , il corpo appunto , che permette all'anima di trovare in esso la sua espressione privilegiata . Lasciamoci prendere dalla meraviglia nella esecuzione delle asana che si avvicendano e permettono al prana di fluire . Il nostro corpo come diceva un grande "Rishi" (saggio) Brahmananda Saraswati : < E' un diamante che troppo spesso trattiamo come un cespo di lattuga >

3 ) Esprimere l'intenzione di " lasciarsi andare " , di farsi portare dall'asana , più che imporre la nostra volontà (egoica) al corpo con il desiderio di sottometterlo , abituandoci ad ascoltare le necessità di muscoli e giunture .

Impariamo così a vivere le nostre giornate "donando" e "ricevendo" . Nel donare non dobbiamo immaginare chissà quali forme eclatanti di doni vistosi ; infatti anche un sorriso , una parola confortevole , una gentilezza profusa intorno alla nostra persona , sono "raggi" luminosi che oltre a far gioire i cuori chi li riceve illuminano le nostre giornate e ci aiutano a far circolare amore , affetto , premure , apprezzamento e accettazione . La sera sicuramente non ci sentiremo stanchi !

                     PRATICA MEDITATIVA
                                   

Scegliere una posizione comoda , abbassare le palpebre , concentrarsi nel respiro nella zona ombelicale .
Quindi pratichiamo il " NADI - SHODANA " pranayama , respiro a narici alternate cercando di eguagliare i tempi di inspiro ed espiro .
Dopo alcuni minuti ( 5') ci alziamoin piedi ed eseguiamo "Talasana" ( Montagna) . Effettuiamo quindi "Yogoda" , la pratica messa a punto dal grande maestro Yogananda , consistente in un progressivo irrigidimento di tutto il corpo a partire dai piedi fino alla testa , breve sospensione del respiro ( evitare sospensioni prolungate soprattutto per chi non sta bene fisicamente e con problemi cardiaci ) e quindi espirando ri-lasciare tutti i muscoli ( tutto questo per due tre volte ).

Ritornare in posizione seduta comoda . Osservare il respiro accompagnandolo con la ripetizione del mantra :

                   OM VARDHANAM NAMAH

           ( Io sono fonte di nutrimento per l'intero universo )


                       LA LEGGE DEL KARMA
                                        ( Martedì )




   < Chi semina vento raccoglie tempesta > ( Os 8,7)

  « Chi di spada ferisce di spada perisce »

Due frasi raccolte dalla Bibbia , la prima , e dal Vangelo, la seconda , che vede Gesù redarguire un Pietro bellicoso che da poco ha mozzato un orecchio con la spada  al centurione che era venuto ad arrestarlo nella oscura e tormentata notte del Getsemani . Gesù gli ingiunge severamente di riporre la spada nel fodero . Praticamente Gesù in quella notte drammatica del suo arresto mette al corrente il discepolo della " Legge del Karma " . Ogni azione provoca una reazione , una legge di causa ed effetto  . Si tratta di una legge cosmica e pertanto incontrovertibile . Le leggi divine si differenziano in questo da quelle umane e cioè : rimangono stabili nel tempo , mentre gli uomini le variano a seconda delle mutate esigenze .

Sul reale andamento di questa legge invero le idee sono piuttosto confuse ; infatti i più la ritengono una legge ineluttabile che imprigiona gli uomini/donne all'interno di un "ciclo" senza uscita , Ma ,ma , le cose non stanno esattamente così , perchè ad un attento esame questa legge mostra che la nostra vita presente è il risultato delle nostre scelte passate e la nostra vita futura sarà il risultato delle nostre scelte al presente a seconda della "qualità" dei pensieri e delle azioni che abbiamo sviluppato .Quindi sep.es. la nostra vita al presente non va proprio bene , ci dobbiamo interrogare sulle azioni del passato e consapevolmente "rettificare" l'indirizzo dei nostri pensieri e azioni . Karma porta in se la radice "Kr" come anche "Kriya" , ed entrambi i due indirizzi Karma e Kriya Yoga si riferiscono all'azione , esterna la prima (karma) ed interna la seconda (kriya) .


La qualità quindi di queste azioni varia a seconda che siano legate alla sorgente divina , Vero Se , ed in questo caso sono azioni "sacre" in quanto attingenti all'oceano della Pura Potenzialità che abbiamo visto vigere nella prima legge ; oppure azioni profane in quanto prodotte dal piccolo se egoico , pallido riflesso del Vero Se . Le azioni slegate dal Vero Se sono per loro natura "dis-sacranti" , profane , perchè compiute senza consapevolezza , per questo Gesù sulla croce chiese al Padre , Vero Se Divino, di perdonare gli uomini/donne con le seguenti parole :

<< Padre perdona loro perchè non sanno quello che si fanno >>

infatti le tracce menestiche ed egoiche senza consapevolezza del piccolo se empirico sono proprie degli uomini/donne rajo-tamasici e rendono le azioni , anche se buone apparentemente, svuotate di ogni sacralità redentiva .

La legge del karma sancisce il "libero arbitrio" e si rivela nei nostri movimenti mentre passiamo da un'asana ad un'altra consci come ogni nostra azione sia genitrice di una reazione. Se p-es. l'impazienza ci spinge ad eseguire un'asana per la quale non siamo ancora pronti , la reazione di corpo/mente è immediata e la tensione fisica genera inevitabilmente un disagio interiore . 

Se ci muoviamo invece con grazia rispettando i limiti della postura ,  il corpo e la mente reagiscono in maniera fluida . Se p.es. al mattino al termine della sessione di yoga avvertiamo un certo malessere , una certa stanchezza , con ogni probabilità abbiamo ignorato la Legge del Karma , ci siamo sforzati troppo invece di lasciarci andare con naturalezza e abbiamo optato per la possibilità per noi meno indicata .

Nella pratica di questa legge dobbiamo tenere conto di tre indicazioni fondamentali e cioè :

1 ) Il modo migliore di preparare il nostro futuro consiste nell'essere pienamente consapevoli del presente  a cominciare dall'esecuzione delle asana osservate da una posizione di silenziosi testimoni .

2 ) Stabilire quali sono i movimenti più corretti per eseguire le varie posizioni superando ogni possibile resistenza e chiedendosi : Quali sono le conseguenze di questa mia scelta? Quale vantaggio ne ricaverò ? Quali probabilità ha questa azione di recare felicità e appagamento a me e agli altri che mi circondano ?

3 ) Prestare ascolto al cuore , per verificare se la sua percezione procura una sensazione di bene ssere o malessere , di leggerezza o di pesantezza .


                        PRATICA MEDITATIVA


Al termine della giornata in comoda posizione di meditazione con le palpebre abbassate ci caliamo nella dimensione del respiro assorto , richiamiamo i sensi dall'esterno (prathyhara) e una volta pacificati passiamo in rassegna tutte le azioni che abbiamo effettuato nella giornata discriminando (viveka) quali siano veramente state effettuate secondo il Karma Yoga e quali non lo sono state e porremo di conseguenza le "opere bianche" ( quelle eseguite secondo le direttive del Vero Se cristico) e le "opere nere" ( quelle dettate dall'ego empirico ). Tali opere bianche o nere che siano , producono un accumulo "Quantico" ( vedi mio blog su fisica quantistica) , un accumulo di particelle ( i "quanti) ) che prima o poi si "scaricheranno" in un effetto reattivo che si trasformerà in "destino".

In piedi eseguiamo " Virabhadrasana " , il "Guerriero" , "fissiamo" (tratak) lo sguardo su un punto , portaimo l'attenzione (dharana) nella zona sottombelicale , rimaniamo nella massima immobilità . In questa posizione sviluppiamo al massimo la nostra capacità di tenuta . Poi torniamo eretti e assumiamo "Namaskar Mudra " , il "sigillo del preghiera , con le mani giunte , centrati nel respiro vibriamo prima vocalmente e poi mentalmente il mantra :

                   OM KRIYAM NAMAH

  Le mie azioni sono in piena sintonia con la legge cosmica

        LEGGE DEL MINIMO SFORZO
                                                  ( Mercoledì )




Stabilisce che l'intelligenza della natura agisce con facilità senza alcuno sforzo .

      < l' Amor che tutto move e l'alte stelle....>

sono i bei versi danteschi che sottolineano la "forza motrice" dell'universo e di tutti processi naturali che in esso si svolgono. Notte , giorno , stagioni , maree , orbite planetarie , movimento degli astri , si muovono in un gioco (Lila) in cui non c'è spazio per lo sforzo ne per la forza . Due principi , la forza e lo sforzo , introdotti dalla fisica newtoniana , ma che la fisica "quantistica" dei tempi moderni con la sua escursione nel mondo sub-atomico dei "Quanti" (quark) sembra ormai contravvenire con la descrizione di comportamenti diversi nell'universo , più dettati dall'armonia e dall'amore come aveva ben intuito il poeta fiorentino già nel 1300 d.c.

E' opinione comune che nulla si ottenga senza un adeguato sforzo e il pagamento di un prezzo salato . Un concetto peraltro infilato nel nostro DNA dalla famosa condanna biblica pronunciata dal Padreterno  contro l'uomo/donna al momento della "cacciata dal paradiso " e che così recita :

< Tu uomo guadagnerai il tuo pane con il sudore della fronte e tu donna partorirai con dolore >

Una PNL ( P-rogrammazione N-euro L-inguistica ) che non ha mancato di lasciare il segno nelle generazioni che sono seguite e che dopo milioni di anni stanno ancora pagando le conseguenze di quel nefasto pronunciamento . In realtà si tratta di un passo abusato abbondantemente da una teologia interessata a creare complessi di colpa redditizi più che uomini/donne liberi . Infatti quell'uscita dal paradiso non è altro che l'entrata nel samsara , nel mondo egoico , autoreferenziato del picco se empirico malato di egocentrismo , una vera malattia narcisistica dell'anima . L'ego-centrato in effetti deve lottare , sforzarsi , combattere , al fine di ottenere , possedere . Non altrettanto dicasi per chi invece vive in armonia ed amore con se stesso e con il prossimo ; infatti il "ris-vegliato" sposta il suo punto di vista dall'ego empirico al Vero Se e pertanto ri-entra in quel paradiso da cui si era allontanato soffrendo le conseguenze karmiche delle sue scelte sbagliate e non perchè vittima di un dio sadico . R-entrando in quella dimensione tutto si semplifica e come dice Gesù :

< Chiedete e vi sarà dato , cercate e troverete , bussate e vi sarà aperto >

condizione condivisa con  lo Yoga che dimostra come i maggiori benefici derivano non già dalla costrizione imposta al corpo , ma piuttosto dall'abbandono agli ostacoli che si presentano con la rigidità delle membra frutto dei nostri conflitti interiori e che impediscono al'anima di esprimersi  .

                  < Guardate i gigli del campo >



Parole con le quali Yeshuà invita i suoi discepoli a ri-lassarsi , ad abbandonarsi alla provvidenza , che a tutto provvede .
I gigli , i fiori visitati dalle api , le piante , le foglie crescono , producono clorofilla , il sole dona a tutti se stesso senza nulla chiedere in cambio ; infatti non è ego-centrato , se lo fosse , ahimè , distribuirebbe a suo piacimento a chi più a chi meno solo per puro ritorno di scopi egoistici . Ma in natura così non è ! Infatti quando qualcosa non rispecchia questa armonia naturale , si dice che è : 

                                  INNATURALE 

Perchè tale legge diventi sostanziale al nostro Yoga è consigliabile seguire queste tre indicazioni  :

1 ) Sviluppare la dote dell'accettazione . Eseguire le asana senza nessuna pretesa di imposizione al corpo o alle sue resistenze . Accettarlo ( il corpo) così come si presenta senza la pretesa di imporgli gli stereotipi esterni escogitati dai media con modelli pre-costituiti di massa . Nutrire la connvinzione reale che il quotidiano è il risultato delle nostre scelte e dei nostri pensieri e anche le persone che contornano la nostra vita sono le incarnazioni di queste (scelte) . Non infiliamoci in giudizi e critiche , il mondo è perfetto anche nel suo dis-ordine.

2 ) Assumere la piena responsabilità delle sfide che ci si presentano tenendo presente che sono opportunità di crescita , di evoluzione . Praticare regimi alimentari ed esercizi fisici adeguati senza eccedere rischiando di sfociare in "forzature" eccessive che i media ci propongono fino ad alimentare una stressante idolatria del corpo ( body-building; jogging ; palestra ; massaggi ; diete ;...ecc...ecc...)

3 ) Evitare un atteggiamento mentale eccessivamente difensivo che porta a contrapporsi a persone e situazioni ritenendole orgogliosamente erronee . Ognuno pensa , agisce, mangia e si comporta  secondo la propria maturità evolutiva e karmica raggiunta e quindi si può passare tempo e sprecare energia in una impresa il più delle volte fallimentare oltre a renderci invisi .

In pratica la messa in opera di questa quarta legge ci preserva dalla dispersione di energia non facendoci "sforzare" e ci permette di crescere ed evolverci stabilizzati nel Vero Se "non-locale" e di abbandonare il " se-locale" che suda sette camicie e si consuma nei veleni del samsara .
Ma è pur vero che mettere in pratica questa legge è pressochè impossibile per un ego (se-locale) molto forte , narcisistico e quindi incapace di abbandonarsi , di ascoltare , di accogliere l"altro" da se . La quarta legge presuppone la perdita di tutte le "corazze caratteriali" reichianamente parlando . 

                          PRATICA MEDITATIVA

Assumere una asana comoda ( sukkasana , vajirasana , ardha padmasana , ecc).
Osservare il respiro nella zona addominale , toracica e clavicolare . 
Procedere con una visualizzazione creativa articolata secondo immagini che ci ricordano flessibilità , scioltezza , p.es l'immagine di una oasi nel deserto con la sorgente di acqua che forma un laghetto tranquillo senza onde (vritti...vedi mio blog sull'argomento) circondato di palme ; infatti la palma è un albero di grande flessibilità  , non rigido come una quercia, capace di piegarsi da tutte le parti secondo i venti (vaju) ma sempre ritornando alla sua posizione centrale di partenza , il suo Vero Se non-locale .
Effettuare quindi il movimento della palma , distendo le braccia sopra la testa con le mani incrociate e roteando da una parte e dall'altra , indietro e avanti , ma mai spostandosi con i piedi . Il silenzio (muni) si espande nel corpo e conserva l'energia . Diamo energia a pesrone e cose solo quando sappiamo che non andrà sprecata seguendo il consiglio del maestro :

                      < Non date le perle ai porci  >

Vocalizziamo dapprima e poi solo mentalmente il seguente mantra :

                             OM DAKSHAM NAMAH

Le mie azioni ottengono il massimo beneficio esercitando il minimo sforzo

    LA LEGGE DELL'INTENZIONE E DEL     
                           DESIDERIO




Se la legge precedente (quarta) ci ha introdotto al concetto di abbandonarsi alla Provvidenza , la presente (quinta) ci introduce alla sue modalità di funzionamento ; infatti essa si basa sulla comprensione del fatto che a livello "quantico" (vedi mio blog su fisica quantistica) nel campo della pura potenzialità influenzato dall'intenzione e dal desiderio , esistono solo energia e desiderio . In quanto esseri umani sperimentiamo questo campo in maniera "soggettiva" con i pensieri , i sentimenti , i ricordi ,le fantasie , e le credenze che ci caratterizzano ; e lo viviamo a livello "oggettivo" con il corpo e il mondo fisico ; purtuttavia sia l'aspetto "sottile" che definiamo "mente" (pensieri , sentimenti ,ecc) sia l'aspetto "grossolano" , molecolare che definiamo  corpo , fisicità , ecc.. costituiscono gli aspetti diversi della stessa realtà ed energia .
I saggi (rishi) yogin definiscono questa realizzazione nel seguente modo :

                                    TAT TVAM ASI

<< Io sono , tu sei , tutto è , ed è tutto ciò che deve essere >>

Ciò comporta che se il nostro corpo e la nostra mente sono sono intrinsecamente connessi , e lo sono , con tutto l'universo, modificando in maniera consapevole l'energia e le informazioni che sono in noi , siamo in grado di influenzare l'energia e le informazioni nel nostro corpo esteso rappresentato dall'ambiente intorno a noi .
Questa influenza è esercitata da due componenti base della nostra consapevolezza e cioè :

                   ATTENZIONE E INTENZIONE




supportate entrambi dalla "volontà" (icchà) e dalla "fede" (sharaddà) . L'attenzione "rafforza" e la intenzione "trasforma" . L'attenzione si esercita per "concentrare" energia attraverso la "focalizzazione" (focusing , vedi mio blog su tale tema ) . Tramite l'attenzione (dharana) portiamo energia su qualche aspetto della nostra esistenza su cui vogliamo produrre un cambiamento , oppure la distogliamo se preferiamo che si attenui . Invece l'intenzione produce un processo "trasformativo" dell'energia e delle informazioni in nuove forme (rupa) ed espressioni .

<< IL TUO TESORO E' LA' DOVE é IL TUO CUORE >>

sono le parole con cui il maestro Yeshuà segnala che la nostro energia si catalizza e si concentra dove guardano i desideri del nostro cuore ; infatti se il nostro cuore è concentrato sui beni mondani e terreni la nostra attenzione (energia) sarà diretta verso di essi , catturata quindi e prigioniera nella personalità dell'ego empirico ; se invece al contrario essa (energia) è concentrata verso l'IO superiore ,

                    << accumuleremo i tesori in cielo >

l'intenzione dunque diretta verso l'uno o l'altro dei due poli comporterà conseguentemente un processo trasformativo sia a livello psichico che fisico. E' proprio in virtù di questa legge che sempre Yeshuà afferma che :

          << Un servo non può servire due padroni >> 

e che :

            << Non si può servire Dio e mammonà >>

Infatti direzionare una medesima energia su due punti di focalizzazione diversa è un processo separativo , diabolico , che produce conflitto interiore ,"dualismo", azzeramento dell'energia .
Per questo sempre Yeshuà in una altra occasione disse ai suoi discepoli , che si lamentavano di non aver ottenuto i risultati sperati con la preghiera , queste parole : 

<< Pregate e non ottenete , perchè pregate male >>

volendo con questo dire che la loro volontà (icchà) non era focalizzata su di Lui , che le loro preghiere erano ancora inquinate da residui di tracce egoiche (menestiche) , che le loro preghiere erano rajo-tamasiche , volte più a celebrare se stessi che il Padre , solo in nome del quale si può ottenere :

<< Tutto ciò che chiederete in Nome del Padre mio , fate conto di averlo già ottenuto >>

quindi ogni preghiera che si pone al di fuori questo contesto viene ad essere come la preghiera di quel fariseo che pregando davanti all'altare si autocelebrava vantandosi della sua munificenza.

Ma poco più in là Yeshuà afferma che :

<< Se la vostra fede fosse come questo chicco di senape , potreste dire a una montagna di andarsi a gettare nel mare e questa lo farà >>

in virtù della corrispondenza "quantica" tra il nostro interno e l'ambiente circostante . Le "siddhi" i poteri sono dovuti alla concentrazione e all'accumulo di energia ed informazione travasati dall'interno all'esterno .
Gli Yogin sono maestri di attenzione ed intenzione al punto tale di poter influenzare la loro fisiologia con modalità tali che la scienza riteneva impossibile come p. es. : influenzare la pressione alzandola e abbassandola a loro piacimento ; variare il numero dei battiti cardiaci  ; ridurre a livelli quasi impercettibili l'apparato respiratorio ; rallentare il metabolismo..ecc....ecc....
Imparando a praticare questa Legge regolarizzando i processi energetici dell'organismo farà si la natura sosterrà  sempre più le nostre intenzioni  e sempre più lo farà se perseguiremo con volontà e decisione questi tre passi fondamentali :

1 ) Chiarire le intenzioni e i desideri , riportando su un foglio la scale e la priorità di quanto desideriamo realizzare nella nostra quotidianità ed esistenza . Rileggiamola ogni giorno facendo avanzare sulla scaletta quanto si è realizzato .

2 ) Favorire l'intervento della Provvidenza cercando di interferire il meno possibile con l'ego , fiduciosi che quanto richiesto avverrà . E se ciò non dovesse verificarsi , evitare di intestardirsi così come quando eseguiamo un'asana non dobbiamo forzare oltremodo il corpo . E' evidente che qualcosa di noi non si è arresa , che c'è una traccia egoica che produce resistenza . Si aggiunga poi che non sempre quello che a noi pare giusto è veramente utile alla nostra evoluzione e magari può accadere che proprio dietro l'angolo ci attende magari una occasione migliore di quella da noi richiesta .

3 ) Non lasciarsi fuorviare da eventuali ostacoli che ci allontanano dalla situazione presente scagliandoci nel futuro o nel passato , proprio perchè la nostra energia non sia dissolta nelle fumisterie di pensieri , rimorsi , rimpianti , speranze...ecc...ecc.....vivere nel presente è vivere nel potere di adesso !

                        PRATICA MEDITATIVA

In posizione comoda ( sukkasana , padmasana , ardhapadmasana , vajirasana , ...ecc) osservare il respiro visualizzando una corrente pranica di energia dirigersi nella zona sottombelicale  . Visualizzare in questa zona la formazione di una pallina gialla che diventa sempre più intensa e più grande come un piccolo sole ( surya = sole interiore ) che ascende nel plesso solare sopraombelicale ) . Ora la pallina si trasforma in un disco immenso che emana raggi intensissimi creando un grande scudo luminoso che illumina tutto l'ambiente circostante . Quindi prendiamo a spostare un fascio luminoso , come un laser , sugli oggetti e situazioni , o progetti che desideriamo trasformare ed attuare nella nostra quotidianità . Il nostro corpo , il nostro mentale vengono completamente assorbiti in questo processo . Ci assorbiamo sul pronunciamento interiore del mantra :

                            TAT TVAM ASI

quindi eseguiamo una serie di sei " Surya Namaskar " , Saluto al Sole , e poi torniamo nella posizione iniziale di ascolto . Osserviamo il respiro e vocalizziamo il mantra di questa quinta Legge :

                    OM RITAM NAMAH

Le mie intenzioni e i miei desideri sono sostenuti dall'intenzione cosmica


                   La Legge del Distacco
                                ( Venerdì )



Questa legge rivela un paradosso della vita e cioè : per realizzare un desiderio dobbiamo lasciar andare l'attaccamento che sviluppiamo nei suoi confronti , ma solo per ciò che riguarda il suo risultato , non per l'intenzione di realizzarlo .

<< Non vi preoccupate di ciò che indosserete o mangerete domani .....>>

con queste parole Yeshuà invita i suoi discepoli a liberarsi da ogni "attaccamento (abhinivesha) . L'attaccamento si basa sulla paura di perdere e sulla insicurezza . E tutto questo si verifica quando dimentichiamo che l'unica fonte di sicurezza è il nostro Vero Se e ci convinciamo che per poter essere felici abbiamo bisogno di qualcosa che si trova all'"esterno" di noi ,non ce ne accorgiamo ma quando operiamoin questa maniera imo di fatto de-caduti dal Vero Se al piccolo se egoico in cerca sempre di sicurezza , riparo .
E Yeshuà risponde ancora :

<< il Figlio dell'Uomo non ha posto dove posare il capo >> 

ai discepoli che gli domandavano :

                              << Dove abiti Rabbì ? >>

e questo proprio per spingerli verso l"incertezza" un vero tsunami per il piccolo ego sempre in cerca di bozzoli dove rifugiarsi come i bachi che alla fine però per non rimanere senza cibo e senza aria sono costretti , vivaddio , a liberarsi della "crisalide" , di "lasciarla andare" , di "distaccarsi" da quell'utero cristallizzato oramai di morte e divenire così multicolorate farfalle che si muovono libere nell'aria svolazzando e zigzagando da un fiore all'altro.



Lo Yogin come l'Eremita della lama numero 9 cammina verso l'ignoto liberandosi del fastello di vecchie categorie mentali retaggio di un passato che appartiene solo al suo vecchio e piccole se , egli si volge verso l'Io superiore , trascendentale , che abita nel campo della Pura Potenzialità della prima legge che abbiamo visto poc'anzi. 
Il piccolo se del ricco della parabola evangelica che accumula e riempie i suoi "silos" di grano ( parola che poi la terminologia popolare usa per indicare il denaro) è l'esempio emblematico della paura e dell'insicurezza , due veleni che ostacolano l'abbandono alla flessibilità ; che irrigidiscono il corpo rendendo faticose e forzate le asana . Solo liberandoci di queste paure  passeremo da  una asana all'altra  come i celesti danzatori di armoniosa danza cosmica .

Lo yoga non è uno sport competitivo e non è attraverso un titanico sforzo fisico che riusciremo ad equilibrare il corpo , la mente e lo spirito ; anzi se si verifica sforzo significa che sta intervenendo il nostro ego con la sua smania di sottomettere , possedere , manipolare .
Distacco e intenzione trovano la loro fusione nel consiglio evangelico di Yeshuà :

<Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te stesso >>

pratica che rende più facile affrontare il mare dell'incertezza insieme ai tre seguenti passi da attualizzare per asicurarsi il successo di questa legge e cioè :

1 ) Praticare il "distacco" indispensabile per acquisire la flessibilità nello Yoga .Distacco e flessibilità procedono di pari passo ; infatti un eccessivo e rigoroso attaccamento produce rigidità mentale e fisica e le asana finiscono più per appoggiarsi sullo sforzo del piccolo se egoico che non sull'abbandono al Vero Se (non-locale) .
Il ricorso alla forza se da un lato può risolvere alcuni aspetti , dall'altro può creare nuovi problemi , il samsara è il prodotto dello sforzo egoico.

2 ) Accettare l'incertezza come ingrediente fondamentale dell'esperienza . Spesso dal caos emergono le soluzioni più creative. Mantenere la carica di curiosità e innocenza consci della profonda sicurezza interiore che nasce dal sentirsi collegati con il nostro se "non-localizzato" .

3 ) Arrendersi al "campo della pura potenzialità " non-localizzata mantenendo salda con essa la focalizzazione sul distacco con l'ambiente esterno , restando "centrati" anche nel caos . In altri termini questo è l'abbandono alla Provvidenza . 


                   PRATICA MEDITATIVA

Seduti in comoda posizione interiorizzarsi nel respiro . Focalizzarsi nella zona ombelicale , favorendo così l'ingresso in uno stato di visualizzazione creativa sviluppando immagini che richiamino una idea di distacco come p-es. la stagione autunnale , la fine dell'estate , la caduta delle foglie dagli alberi , rami completamente de-nudati .
Effettuare " Vrkasana" , la posizione dell'albero , assorbirsi in questa asana , sentirsi un'albero che riceve l' energia , il calore  e la luce veicolata dalle foglie che hanno assorbito tutta questa energia dai raggi solari . Poi le foglie cadono , ma l'albero sa che ciò è dovuto al fluire ritmico delle stagioni , non se ne duole , assiste con distacco e nel contempo sviluppa l'abbandono alla sterilità dell'inverno ma con la consapevolezza fiduciosa che tornerà la primavera con nuove foglie a fargli compagnia .

                       < Sic transit gloria mundi >

Si lascia l'asana e si entra in una nuova  , quella della "Foglia" , accovacciati in terra sulle ginocchia ripiegate con la fronte a terra e le braccia distese lungo le gambe . La "foglia" favorisce l'interiorizzazione , un po come tutte le posizioni di "chiusura" , una sorta di "cova" accompagnata dal seguente mantra :

                 OM ANANDHAM NAMAH

Le mie azioni sono meravigliosamente libere dall'attaccamento nei confronti del risultato finale

LA LEGGE DEL DHARMA(o scopo della vita)
                                         ( Sabato )



Ogni essere umano che si rispetti ha uno scopo (dharma) nella vita e questa legge ci ricorda che ognuno possiede prprietà uniche (talenti) e le esprime secobdo modalità del tutto oggettive . Perchè questo accada , perchè la nostra vita trovi il suo senso e non diventi una vita "in-sensata" occorre che l'energia (prana) scorra libera nel nostro corpo . L'apprendimento e la pratica dello Yoga aiuta a dissolvere gli eventuali "blocchi" che impediscono di manifestare il nostro se . Non appena ciò avviene si registra un aumento della compassione , della saggezza e dell'allegria segni evidenti del nostro fluire in armonia con la Legge del Dharma e con i suoi tre principi fondamentali :

1) Il nostro scopo (dharma) nella vita è la scoperta del nostre Se Superiore e il risveglio della divinità interiore che custodiamo in noi chiamati ad esprimere questa "essenza" e a diventare consapevoli di essere ub ESSERE eterno che sta vivendo una esperienza confinata nei limiti del tempo .

2) Il riconoscimento e l'espressione dei nostri talenti (carismi) unici . Procedere a questo riconoscimento elencando per iscritto tutte le cose che sappiamo fare e che sono fonte di gioia per noi e per coloro che ci sono vicini. Può trattarsi di saper cantare , danzare , suonare , insegnare educazione fisica, cucinare , ecc...ecc....Qualunque sia la dote che possediamo , esprimerla rende felici noi e il prossimo .

3) Il beneficio reso a noi e agli altri grazie alle nostre azioni . Mettere a frutto le nostre capacità per il bene degli altri equivale a concretizzare ai massimi livelli la Legge del Dharma sostenendoli con amore e compassione e tenendo presente che quando la manifestazione della creatività soddisfa le esigenze altrui nella nostra vita compare :

                               l'ABBONDANZA

semplicemente ponendosi queste due domande :

Come posso essere d'aiuto ? Come posso rendermi utile ?

Lo Yoga è azione in conformità  con il Dharma ; infatti muoversi con il corpo con armonia e impeccabilità è l'essenza di una vita condotta armonicamente   con la legge naturale .
Ogni cellula , tessuto , organo del nostro corpo ha il suo dharma , la cui regolare esecuzione assicura all'intero organismo la sua stabilità . Il sistema endocrino , il sistema respiratorio e circolatorio , ecc...ognuno di tali sistemi è preposto ad azioni specifiche in favore dell'unità psico-fisica .




          Lo Yoga sostiene il dharma del corpo umano !

Sr il prana scorre fluido nel corpo significa che stiamo assolvendo per bene il nostro dharma , senza intoppi energetici ; significa che stiamo permettendo all'energia e all'intelligenza cosmica di svolgere il suo dharma e che abbiamo bene in mente il nostro scopo supremo  :

Essere al servizio del creato e sostenere il flusso evolutivo della vita !

E perchè ciò avvenga à necessario superare queste tre fasi :

1 ) Prestare ascolto alla silenziosa immobilità che regna dentro di noi , mentre eseguiamo le asana nel corso della giornata focalizzati sul testimone che osserva i nostri pensieri e le nostre azioni .

2 ) Diventare consapevoli dei nostri talenti fisici , psichici e spirituali trascrivendoli in una lista . Sottolineare le asana più piacevoli e che ci rendono più fluidi e sciolti nell'espresione dei nostri talenti .

3) Aumentare il dialogo interiore mirato ad essere di aiuto e di supporto agli altri , stimolati dalle domande : Come posso aiutare ? Come posso essere d'aiuto ? 
Per sapere se l'ego sta facendo capolino possiamo aggiungere altre due domande : 

Cosa posso ricavare da questa situazione ? Come posso essere utile in questa situazione ?

     La risposta ce lo farà comprendere immediatamente . 

           
                PRATICA MEDITATIVA




Assumere una asana meditativa , interiorizzarsi nel respiro e bell'ascolto di esso nella zona ombelicale . Visualizzare una nube aurea (prana) che si espande nel corpo ad ogni inspirazione ; vedere tutti gli organi attraversati da essa ; mormorare mentalmente shanti , shanti , shanti , pace , pace,pace ......focalizzarsi sulle parole del Cristo :

       < Vi lascio la Pace , vi do la mia Pace >

questo è il nostro dharma , l'incarico divino da  assolvere portare la pace a noi per primi sedando tutti i nostri conflitti interiori attivati dal piccolo se egoico e conseguentemente  portare la pace nel cuore del nostro prossimo secondo le parole del maestro Yeshuà :

     << Ama il prossimo tuo come te stesso >>

In questi  due mandati divini è racchiusa la realizzazione di ogni dharma e scopo nella vita . Ogni pretesa di realizzazione al di fuori di questo contesto dharmico è sicuramente vana e illusoria . Uno Yoga inteso come autorealizzazione al di fuori di questa premessa , è uno yoga impregnato di ego mascherato di finta compassione , uno yoga farisaico . Solo uno Yoga in contatto con il Vero Se e la sua "pura potenzialità"; , amorevole nel "dare" ; pronto nell'azione sacra del servizio ; libero da ogni sforzo e abbandonato alla "provvidenza ; focalizzato nell'"intenzione e nel desiderio" con tutta la sua volontà ; distaccato da ogni attesa di risultato egoico ; in armonia con il suo Dharma ; questo Yoga è l'arco divino che scaglia la nostra freccia spirituale vero il centro in cui si compie la nostra risurrezione e divinizzazione definitiva !

Per far si dunque che questa consapevolezza scenda sempre più in profondità possiamo vibrare prima vocalmente e poi mentalmente il seguente mantra :


                OM VARUNAM NAMAH

La mia vita è in armonia con la legge cosmica

 OM SHANTI 
                  OM SHANTI 
                                        OM SHANTI





Yogacharya Ekanathananda 






                 
                            
                                         



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