Powered By Blogger

domenica 27 dicembre 2015

QUANDO DIO FA TZIM TZUM......



Quano Dio fa Tzim Tzum , non , non vi confodete non si tratta delle parole di una nota canzone della Carrà quanto piuttosto di una parola ebraiche che indica :
                                                        
                          Contrazione , Fare spazio……

Una parola che nella Cabala , teologia mistica ebraica , viene utilizzata per segnalare quella azione specifica del Divino che nell’atto della Creazione restringe se stesso ,diminuisce il suo spazio per lasciare  spazio alla manifestazione perché si renda visibile , In qualche maniera come la mano del vasaio che entra nella creta posta sul tornio per “creare” uno spazio , ancora meglio , un “VUOTO” che permetta al” Vaso” ( Khumba in sanscrito) di apparire , di formarsi intorno ad esso (vuoto) . Dio effettua dunque su di se una “Kenosi” , uno “svuotamento” in parte di se , perché compaia l’uomo/donna , chiamato in seguito a “svuotarsi” di se perché ri-compaia il Divino nascosto in lui/lei .

Quindi un atto volontario del primo (Dio) cui dovrà corrispondere a suo tempo un atto libero e volontario del secondo (uomo/donna) . Impresa quest’ultima che però sarà un po’ più impegnativa per l’uomo/donna che nel frattempo si è ri-vestito di  “IO” ; passando dall’IO SONO (Dio) all’io sono questo , questo , e quest’altro , cioè alle identificazioni della sua personalità egoica ormai allontanatasi dalla sua fonte originaria . 

L’uomo/donna si è talmente ri-nchiuso nella ignoranza spirituale (Avidya) da essere incapace di ri-conoscersi Dio , complice anche una cultura “sociale” che lo ha aiutato e rinchiudersi in una “macchina biologica” che è diventata anche la sua “bara” . Una macchina pilotata dalle forze di una energia “aliena” , che Jeshuà chiama il “Principe di questo mondo” , una egregora fantasmatica , una rappresentazione del mondo che per stare in piedi ha bisogno continuo di energia come la Matrix , il”mondo delle macchine “ dell’omonimo film .

Per tornare ad essere Dio l’uomo/donna è chiamato a restringersi in se , a dare spazio , a diventare “Khumba” , vaso , a sua volta . Questa è la “chiave” di comprensione (ben diversa dal capire) della “notte natalizia” ; infatti la notte natalizia si presenta come uno psico-dramma dello spazio . Maria , la Madonna , come tutte le madri , ha ristretto il suo spazio corporeo , proprio per dare spazio a Dio , Si reca da sua cugina Elisabetta in attesa del Battista , la quale le da accoglienza (spazio) nella sua casa . 

Maria insieme a Giuseppe si reca a Betlemme , ma , ahimè , non trova alberghi ,case , disponibili a darle spazio, accoglienza.L’egoismo umano o meglio sub-umano, la costringe a partorire in una stalla , che non è certo un “cinque stelle” . In questa notte stupenda si confrontano due psicologie , quella di un Dio Infinito , capace di restringersi nei limiti angusti di un utero femminile finito , in una stalla priva di orpelli , e quella dell’uomo/donna incapace di “aprirsi” , di “offrire” , chiuso invece negli angusti limiti” del suo egoismo.

Anche Giovanni Battista è un'altro eclatante caso di Tzim Tzum ; Infatti vedendo il maestro Jeshua passare dice di se :


            < E' necessario che Lui cresca e io diminuisca >


Chi riesce a fare “tzimtzum” diventa come il Battista , come Maria , ritorna alla sua casa celeste ,viene divinizzato dalla nascita del “bambino divino” , interiore ( Hiranya-Garbha ) ed “esulta” in un “Magnificat” che vibra riempiendo ogni notte  cosmica in cui si verifica questa nascita cui fa da levatrice il “SILENZIO” (mauna) e la “PREGHIERA” (puja) . 

Gli uomini/donne capaci di silenzio e preghiera adorante si trasformano in tanti “Khumba” , vasi ; infatti il “ Khumbaka” nello Yoga indica quella parte del Pranayama fondamentale che è la “sospensione” (del respiro=khumbaka) , che può essere a polmoni pieni ( Antar-khumbaka) o a polmoni vuoti (bahir-khumbaka) – Il Khumbaka si presenta quindi come il “dare spazio” (bahir) e l’espandersi (antar) in un gioco (Lila) di vuoto/pieno/vuoto fra Dio e l’uomo/donna , che comunicano tra loro attraverso il respiro ! Si la notte del Natale è una notte inspiri/respiri/espiri divino/umani , un respiro cosmico , luminoso, nouminoso , che chiede solo “spazio” nel cuore degli uomini/donne di ogni tempo ! Eknathananda

domenica 20 dicembre 2015

PAROLA SACRA O PAROLA PROFANA ?

<< Parole , parole , parole , soltanto parole parole parole , parole per me…..>> era il ritornello di una bellissima canzone di Mina , cui anni dopo fece eco a San Remo altra canzone vincente << Fiumi di parole>> che trattava sempre lo stesso argomento e cioè le :

                                           PAROLE


Parole dette , parole sussurrate , urlate , sibilate , parole in libertà , sfrenate , oscene , come quelle dei nostri giorni che vengono strombazzate nelle casse di risonanza di media compiacenti al servizio di “poteri” che ben conoscono come sfruttare ad arte il narcisismo delle folle e ottenendo così un allontanamento progressivo dal significato “mistico” della parola , che da sacra quale inizialmente è , decade a profana , da parola che cura in parola che genera patologia .

DABAR “ è il termine ebraico che traduce PAROLA , ma non la semplice parola come comunemente intendiamo nel linguaggio di tutti i giorni , quanto invece la PAROLA “CREATRICE” , " 

                 AVRAH KA DABRA " (ABRACADABRA)

                         " CREO QUEL CHE DICO

Parola dunque carica di energia divina (prana) che appena pronunciata prende forma , in-forma di se la materia , da il nome , sostanza ed essere , Parola dunque che chiama alla “vita”, come  Adamo che appena creato da Dio viene invitato da questi a sua volta a dare un nome agli oggetti , agli animali , alle cose che vedeva intorno a se . 

Dare un NOME quindi significa chiamare all’esistenza , rendere identificabile  ciò che prima non lo era , rendere visibile l’invisibile . Nell’Universo visibile ciascuno di noi sarebbe invisibile se non fosse dotato di un nome che lo identifica  .

DABAR dunque è parola sacra , Parola Creatrice , quella che l’Induismo chiama “ VAC “ . Quando Adamo fu creato , leggiamo nella Bibbia che

   < giaceva a terra “inerte” > < non era ancora un “vivente” >

e solo quando Dio

< inspirò in lui (Adamo) un “alito” (prana)  di vita , egli divenne un “vivente” > .

Di fatto l”UNO” si rende “molteplice” nella creazione , si oggettivizza attraverso la Sua Parola stessa . L’Uomo/Donna è il risultato del “Pranayama” divino essendo tutta l’Universo creato saturo di prana divino insufflato attraverso le narici di Adamo , cosa che fece affermare a S. Ireneo :

< Homo vivens gloriam Dei > < l’Uomo/Donna vivente è Gloria di Dio >

 proprio perché egli porta in se il “soffio” divino .

Anemon (Atman) , Anima in greco vuol dire appunto “soffio” ! Ogni Atman è un soffio di Dio , una anima individualizzata rivestita di Prakrti in cui coabitano Vidya e Avidya , Conoscenza e Ignoranza ad un tempo. 

In un certo senso si può affermare che Dio si è nascosto nella materia , talmente identificato con essa da perdere il ricordo di se . Ri-cordarsi dunque significa prendere coscienza del Se , del Vero Se in cui abitiamo da sempre . Dio si ricorda di essere Dio e questo significa la “ RI-NASCITA “ , null’altro e niente di più .
Ri-Trovare dunque in se la PAROLA (DABAR) ! Ri-trovare questa Parola significa ri-entrare in se come il Figliol Prodigo della famosa parabola che :

             < ri-entrato in se decise di tornare alla casa paterna >

o come la donna di altra parabola che persa una moneta

          < spazzò tutta la casa ( purificazione di mente e corpo )

e ri-trovata la moneta corse a chiamare tutto il vicinato per festeggiare con loro il ri-trovamento >

Ri-trovare questa Parola dunque significa ri-trovare il :




                                             NOME ( OM )

In ebraico la parola “ HASHEM “ indica il NOME , l'essenza divina  . Shem era insieme a Cam e Iafet uno dei figli di NOAH e  Shem è il figlio da cui originano i “ SEMITI “ , dunque i portatori  del “ NOME “ sacro . Tutta l’opera intentata da NOAH a partire dalla costruzione dell’Arca , è una opera “salvifica” , “re-dentiva” , intesa a trasportare il NOME nel “nuovo mondo” che sarebbe seguito dopo il “Diluvio Universale” .

Da questo punto di vista possiamo considerarci tutti “portatori” del “ Nome” , di essere tutti “Semiti” e constatare l’incongruenza di ogni “anti-semitismo” , in quanto significherebbe andare contro il Nome , contro Dio , da ultimo contro e stessi . Ogni uomo/donna è portatore di un "seme" divino e la sua elezione consiste proprio nella apertura e nella manifestazione di " Hashem" , del NOME !

L’umanità che si opponeva a Noah , di fatto si opponeva alla realizzazione del Nome e come è andata lo sappiamo tutti , rimase sommersa sotto le acqua del Diluvio , un Diluvio che è sempre possibile in ogni epoca tanto a livello globale quanto individuale ; infatti quando ci si oppone alla realizzazione del “Dharma” ( Legge Divina ) c’è sempre da aspettarsi un “accumulo” karmico che prima o poi si riversa addosso come le acque del diluvio , metafora dei nostri disastri esistenziali .

DABAR dunque è Parola che si fa carne , ma basta che la lettera “a ” venga sostituita con una lettera "e" , esa si trasforma  nella parola :

                                                 “ DEBER “

Che sempre in ebraico significa :

                                                  “ PESTE “

La Parola di “Vita” si trasforma in parola di morte , in maledizione , “fuoco infero” che brucia tanto le anime quanto i corpi , come è possibile vedere ai nostri giorni “infuocati” dal caos delle parole , un vero diluvio mediatico cui non sfugge neanche il pianeta terra che va pericolosamente surriscaldandosi !


                         Chi ha orecchi per intendere intenda !


La Chiesa del Gesù in Roma trova il suo centro spirituale ed architettonico nell'Adorazione del " NOME SUPREMO " il cui simbolo " JHS ! ( Jesus Hominum Soter - Gesù Salvatore degli Uomini ) è inscritto in un "Triangolo "posto sul frontone d'ingresso e ripetuto sulla trabeazione che sovrasta l'altare maggiore .

Jeshua ( Dio Salva ) è il NOME che l'Angelo impone al nascituro divino al momento dell'Annunciazione . E' il NOME che dona la "PIENEZZA" dell'ESSERE . Quel NOME rende "immacolate" , rinnovate e redente tutte le realtà umane , le buone come quelle di Maria e le cattive irredente  come quelle del Ladrone che sulla croce è il primo a fare 'esperienza della salvezza proveniente da quel NOME . 

La celebrazione liturgica del Natale da questo punto di vista può essere considerata la ricerca della Parola Perduta e Ri-trovata nella “Grotta Interiore” di una umanità smarrita nel caos logorroico delle ideologie che invano tentano una sostituzione esistenziale che riempia il vuoto lasciato dallo smarrimento di quella Parola che può essere ri-trovata solo nel Tempio , un ri-trovamento che trova il suo paradigma nell’episodio evangelico di Giuseppe e Maria che ri-trovano Gesù nel tempio a colloquio con i Dottori dopo tre giorni di ansiosa ricerca . anche essi avevano smarrito la Parola  se mi misero a cercare dimostrando che infine :


                                         < Chi cerca trova >

martedì 15 dicembre 2015

NEL PRESEPIO DEGLI ASSENTI....SOLTANTO UN PANETTONE







Il pensiero del presepio è inscindibile dai personaggi che lo animano e che sfilano davanti alla grotta illuminata dalla presenza della " Sacra Famiglia " , riscaldata dal calore ( tapas) della fede dei genitori intorno al "bambinello d'oro" (Hiranya-garbha) e dal respiro (pranayama) cosmico del bue e dell'asinello , una sublime scena di equilibrio maschile (yang) , femminile (yin) . 

E davanti l'idilliaca scena lo scorrere di altri personaggi accorsi per ispirazione divina degli angeli , pastori , o della cometa , re magi . Sembrerebbe fermarsi qui la scena della notte santa , della notte che promuove nella notte dei tempi il 

                              "REFRAMING" (redenzione)

della intera umanità . Sembrerebbe  , ma purtroppo non è così ; infatti c'è , a mio vedere , un'altra grotta , una grotta platonica , la grotta delle "ombre" , prodotta dalle proiezioni illusorie della mente egoica inferiore , che meglio potrebbe definirsi come : 

                      GROTTA DEGLI ASSENTI !


Chi sono gli assenti ?  In fondo i personaggi davanti la grotta santa non sono la maggioranza , tutto sommato sono un gruppo sparuto e , a parte i magi , anche un pò dis-orientato. La maggioranza è da un'altra parte , è davanti alla grotta degli assenti appunto , che potremmo anche chiamare dei 

                          "FRAMED"

Ovvero di coloro che sono rimasti intrappolati in una vecchia "cornice" (frame) di concetti e categorie e quindi incapaci di accedere a nuovi "stati" di consapevolezza e conoscenza spirituale ( Vidya ).


Assenti sono i farisei , gli scribi , i politici , i mercanti , i militari  , ecc...ecc... di natura rajo-tamasica , che disdegnano l'evento quando addirittura non lo perseguitano per impedirlo , come Erode , archetipo dell' Io-autoaffermato , dominante la personalità e terrorizzato quando sente il suo regno minacciato finanche da un Bambino , per cui tenta ogni via dall'inganno mentale alla violenza fisica per soffocare il "VERO SE' " , costringendo il "bambino " ad emigrare in un paese straniero (Egitto) , dal quale potrà  tornare solo dopo la morte del suo persecutore (piccolo se tirannico) . 

Gli stessi magi non ri-passano da Erode ; infatti quando l'Io non  è pronto a ri-cevere i messaggi del  trascendente c'è il pericolo concreto che li banalizzi , li distrugga col dubbio o con il cinismo , ne faccia "strage" come quella degli innocenti appunto.

Ma sono assenti anche i "sacerdoti" , che pur conoscendo le scritture e pur essendo avvertiti dcll'evento lo ignorano sentenziando pomposamente che :

< la nascita del messia non può avvenire fuori dal contesto di Gerusalemme >

Quasi fossero a decidere dove Dio debba nascere o non nascere .
La riflessione sugli assenti di questa notte cosmica , può essere una vera occasione di 

                             REFRAMING

personale e collettivo ; infatti 

i "mercanti" rappresentano i nostri attaccamenti (abhinivesa) all'avere , al fare , sempre depistanti nei confronti dell'Essere.

Gli "scribi" conoscitori delle dottrine codificate, simboleggiano il nostro attaccamento alla conoscenza razionale , ai sentieri rassicuranti della logica mentale (emisfero cerebrale sinistro) , che spesso diventa chiusura nei confronti di una apertura che potrebbe destabilizzare le nostre tranquillizzanti  pseudo-certezze .

I "politici"ci spostano nella sfera del potere , del bisogno di dominio , dell'auto-affermazione  ottenuta coi sottili calcoli e gli intrighi mentali , mentre i "militari" ci parlano dello stesso bisogno , soddisfatto con la sopraffazione e la violenza .

I "farisei" connotati da rigorismo morale formale e scrupoloso ci ricordano quegli aspetti della nostra personalità legati al dovere , all'ossequio formale , spesso passivo , irrigidito in una condotta codificata , sostenuta dagli ideali nevrotici del Super-Io , conquistata solo con l'intelletto e la volontà , atteggiamento alla lunga distruttivo della verità religiosa .

E infine i "sacerdoti" schierati con il potere politico ed economico , potrebbero simboleggiare quegli atteggiamenti pseudo-spirituali legati ossessivamente ad un "credo" , che , per assurdo , impedisce di credere lo Spirito , che , come il vento  :

            < non  sai di dove viene e dove va > 

 e si manifesta sotto forme nuove e inaspettate , quelle che pre-annunciano un  REFRAMING che può presentarsi anche in forma di un diluvio esistenziale come nel caso di Noah .

Oppure anche aspetti della personalità ancora asserviti a bisogni narcisistici e autoaffermativi dell'Io , spostati a livello spirituale o esprimere forme compensatorie di una carente identità , che diventano falsi sacerdoti del Sè e anzi ne ostacolano la manifestazione (epifania) deformandola . 

La " grotta degli assenti  , ci ri-propone la lotta drammatica della personalità che può assumere nei confronti del sublime atteggiamenti di rifiuto o di negazione , come quello dei mercanti , degli intellettuali , o ancora peggio di persecuzione , come quelli dei politici e dei militari . Se non apparente ipocrita adesione come quelli dei farisei e dei sacerdoti che finiscono per soffocare la vera spiritualità.

Gli "assenti" comunque sono tutti coloro che per motivi diversi o sono "sordi" , in quanto non riescono a captare il messaggio dell'angelo , come fanno i pastori , o sono "ciechi" in quanto non riescono a vedere la stella , che guida i magi alla grotta del REFRAMING cosmico !

La grande  paura della fine del mondo prevista per 2012 è passata....Ma quel "mondo" è veramente  finito quella luminosa notte di duemila anni fa e gli assenti senza REFRAMING di allora come quelli di oggi seguitano a non accorgersene e nella grotta troveranno solo un panettone consumistico !

Yogacharya Eknathananda

venerdì 11 dicembre 2015

LO YOGA DELLA SACRA FAMIGLIA NATALIZIA













Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio….

risponde Gesù sorpreso nel tempio a disquisire con i Dottori della Legge , ai genitori che : 

angosciati lo cercavano da tre giorni >







Gesù  siede in mezzo ai dotti rabbini  , che lo interrogano sulle Sacre Scritture , è intento nello " Svadhyaya " , cioè : nello studio di se e delle sacre scritture .
uno dei cinque precetti ( Nyama ) degli Yoga-sutra di patanjali . 

Gesù è colto in una pratica di " Jinana-Yoga " , lo Yoga della Gnosi , della Conoscenza , la " via " (marga) intellettuale dello Yoga . La madre , Maria , è sempre intenta nel Karma-Yoga , lo Yoga del servizio al " Vero Se " , dopo averlo nutrito dentro di se con il concepimento , Krya-Yoga , azione rituale , si dedicherà in seguito alla sua adorazione ( del Vero Se , il Figlio Divino ) mediante il Bakti-Yoga , Yoga devozionale , mentre Giuseppe rimane sempre in silenzio  (muni) praticando " TAPAS " , un'altro dei cinque precetti o Nyama , che identifica ad un tempo "austerità" , "ascesi" , "ardore spirituale ".

Anche nel poema indiano del " MAHABHARATA " si narra di un episodio analogo , cioè : di Krishna che nel tempio disquisisce con i " rishi " , i saggi . In fondo il luogo permanente del " Vero Se " divino non può che essere il tempio, ed è lì che bisogna andare per ri-trovarlo , questo è il significato profondo di ogni pellegrinaggio interiore .


L'iconografia rappresenta sempre Gesù "seduto" davanti ai dottori . Lo stare seduto in termini iniziatici può significare sia inerzia , pigrizia "tamasica" spirituale , sia "stabilità" sattvica raggiunta , coscienza della propria forza spirituale . Lo Yogi che siede in padmasana vuol significare proprio questo , cioè : di sedere in " trono " , avendo raggiunto la " regalità " spirituale e sacerdotale ad uno stesso tempo .


Gesù è trovato così dai genitori , seduto , nel pieno "centro" di se stesso , saturo di una autorità spirituale che gli fa proferire parole che i genitori non comprendono :< Non sapevate che......> , come se parlasse loro da un'altra dimensione , da un'altro mondo , e in effetti così è ; infatti Gesù si trova in un diverso piano di coscienza . La madre e il padre si muovono angosciosamente in preda ad emozioni rajasiche ( muladhara e svadisthana chakra ) , sono trafelati dal lungo cammino , ansimano ( pranayama disordinato ) per il lungo cammino a ritroso , con il cuore ( anahata chakra ) carico di angoscia..< io e tuo padre ti cerchiamo angosciati da tre giorni >....già amletico pre-annuncio di quei tre giorni che il figlio passerà nel sepolcro prima della risurrezione .

Sembra di vederli ( Giuseppe e Maria ) trafelati mentre vanno domandando lungo la carovana : 

                                   Chi l'ha visto ? 

Gesù è scomparso nel momento in cui si è trasferito in un'altro piano di coscienza (chakra) , non è più visibile ai loro occhi " troppo terreni " , troppo presi dal tran tran quotidiano , al punto tale da far dimenticare la loro parte più intima , più divina . 

La natura umana , si sa , ha orrore del vuoto , perciò quando si svuota della sua componente spirituale entra in un grande marasma interiore; infatti ha smarrito il divino e deve assolutamente mettersi alla ricerca , come la smarrita sposa del Cantico dei Cantici , che va cercando per
la città il suo 

                                         < diletto >

    <Ditemi figlie di Gerusalemme avete visto il mio diletto ? >

Gesù nel tempio attua il suo "Reframing" , prende coscienza del suo " Dio interiore " e da quel momento cambia anche il suo rapporto con parenti e conoscenti , inizia...una nuova storia !

Le voci interiori ,  i pensieri, le parole ….sono spesso il dettato automatico delle voci depositate dentro di noi dall’istituzione familiare , nostro padre, nostra madre…ecc…ecc….giunge un certo momento della nostra vita , che come Gesù , dobbiamo entrare nel tempio e liberarci di esse ( le voci ) , per poter ascoltare l’unica voce , quella del Padre e della Madre Divini , al fine di promuovere la nostra crescita spirituale ed uscire dal caos di troppe voci , spesso antitetiche tra loro.

Di fatto questo episodio determina l’uscita di Gesù dall’ambito stretto del “clan” familiare , per entrare in un consesso umano più vasto , la Famiglia Divina , l’unica vera , quella dove i suoi componenti sono tutti padri , madri , sorelle , fratelli , perchè tuti ascoltano la PAROLA del VERO SE’ e soprattutto  la mettono in pratica……….!

giovedì 3 dicembre 2015

SOLVE ET COAGULA : L'ARTE DI MORIRE E RI-NASCERE

                  

                     << All’inizio era il Verbo (OM)….>>  (Gv 1,1) 

leggiamo nella Bibbia all'inizio  

<< Tutto ciò che è, è OM (Verbo) 

leggiamo all’inizio dei Veda . 

Il Suono Sacro (OM) dunque materializza il pensiero divino , lo rende visibile nella materia , dove diventa una

                                    “forma-pensiero” 




visibile , manifesta . Tutta la creazione inclusi noi stessi ,  la nostra corporeità e quant'altro ,  costituisce appena il cinque per cento di quella he gli scienziati chiamano “materia oscura”, che costituisce invece  il novantacinque per cento che rimane dunque immanifesto . Gli antichi rishi (saggi) già cinquemila e più anni orsono avevano connotato il divino come 

                         Bramhan Nirguna e Bramhan Saguna 

dove il primo è Dio “ senza attributi “ (nirguna – immanifesto)  e il secondo “con attributi” (saguna – manifesto) . Del primo (nirguna) proprio perché senza attributi non si può affermare nulla , è l’ “indicibile” e corrisponde nella tradizione teologica occidentale alla tradizione “apofatica” ; mentre  il secondo (saguna) corrisponde alla tradizione “catafatica”  . 

Per rendere più chiara l’idea , quando diciamo p.es.  :  Il Signore è buono ,misericordioso , o questo o quello , gli diamo attributi (saguna) ; mentre quando non possiamo affermare alcuna qualità , rimaniamo in silenzio e non pronunciamo attributi (nirguna) .

Questi due tipi di indirizzo spirituale contraddistinguono due tipi di approccio meditativo differenti tra loro ; infatti la meditazione apofatica si connoterà per un indirizzo “astratto” , “vuoto” , più vicino alla tradizione orientale , buddhista , in cui prevale il concetto di “sunya”  (vuoto) , un vuoto mistico che non può essere riempito di parole o concetti o immagini ; al contrario la meditazione catafatica si avvale di immagini derivate dalla lettura di testi sacri , il cui contenuto diventa l’oggetto della meditazione  , un oggetto che diventa il “catalizzatore” della mente chiamata a fondersi , per saturazione , con l’oggetto stesso . Un concetto peraltro molto vicino a quello di “mindfullness” , tanto di moda presso gli psicologi del nostro tempo sempre più alla ricerca di un polo , di un “centro” , magari “laico” , ma pur sempre un centro che dia stabilità .

Tanto il visibile , quanto l’invisibile , sono comunque permeati di Prana (energia cosmica , divina) e informati di Shakti (potenza/coscienza cosmica) , che nell’immanifesto (nirguna) è allo stato di pura potenzialità (essenza) ; mentre nel manifesto (saguna) si fa manifesta (sostanza) , si trasforma in “atto” ; la meditazione (dhyana) dunque in questo contesto si presenta come la “porta” per “entrare” in entrambi queste dimensioni , saguna e nirguna .

Ora il piccolo se empirico si trova di fatto “prigioniero” delle sue proiezioni mentali (Maya) egoiche e non può avere accesso a nessuna delle due dimensioni ; infatti l’essenza gli è preclusa e la sostanza che vede è “illusoria” ; solo l’accesso alla meditazione gli permette di percepire la vera “sostanza” (Shakti divina) e di qui passare alla percezione dell’essenza ( Samadhi) . Ma ciò comporta inevitabilmente la sua morte

              << Se il chicco non muore non porta frutto >>

L'ingresso nell'

                                 IO SONO  ( SE  trascendentale )

è reso possibile dalla scomparsa del piccolo se egoico/empirico.


Questo processo conoscitivo (Jniana Yoga) apre le porte a una diversa percezione della corporeità e della mente , entrambi strumenti eletti di conoscenza ; infatti quando lo Yogi realizza che colui/colei che osserva e l’oggetto osservato sono “UNO” e che il Prana che è nell’osservatore e presente in egual misura nell’”osservato” , si stabilirà un processo “osmotico” di mutuo scambio tra l’interiore e l’esteriore e viceversa , producendo quindi dei cambiamenti nel proprio interno si produrranno anche all’esterno secondo un processo empatico che l fisica quantistica indica con il nome di 

















                                “  ENTANGLEMENT “ 

In questo contesto s’intuisce come l’accumulo di Prana condensato in “forme-pensiero” si trasformi in “forme-materia” frutto di quel condensato .

                            “ SOLVE et COAGULA “ 

è la formula con la quale gli Alchimisti occidentali indicano questo passaggio . L’energia (prana) concentrata (dharana) a livello “sottile”, guidata dalla “volontà”  (icchà) si trasforma in energia “solida” , richiamando e concentrando atomi che si condensano (coagula) in molecole e quindi in organi e complessi materiali sempre più articolati e l'informazione che raggiunge una sola di queste particelle , si trasmette empaticamente a tutte le altre . Quando il processo termina (pralaya) , esse (particelle) ritornano ( solve) al loro stato di onda  poi a “dissolversi” (solve) .




Tutti questi passaggi energetici ( = cotture in Alchimia = pranayama nello Yoga ) condensano il pensiero nella materia a livelli diversi di “frequenza” vibrazionale dando luogo a “dimensioni” , “mondi” e “realtà” separate , in sostanza a quegli “Universi paralleli” che la Fisica Quantistica ha cominciato a ipotizzare ormai da molto tempo , peraltro cosa nota da millenni ai rishi e di cui anche in Occidente Giordano Bruno ne aveva parlato abbondantemente in uno dei suoi trattati più famosi intitolato : 

                           DE LI INFINITI UNIVERSI

Ma anche il maestro cristiano Jeshua ne accenna con una frase sibillina rivolgendosi ai suoi discepoli :

                     << Il Padre mio ha molte case >>

Molte dimore dunque , molte dimensioni , facenti parte di un unico ologramma , quello che probabilmente siamo ognuno di noi . Sicuramente ci troviamo all’alba di una nuova era in cui affioreranno nuove conoscenze “sottili” , la scoperta di altri “corpi” ci permetterà di visitare altri “mondi” contigui" forse  “ li infiniti universi paralleli” che apriranno i loro “stargate” a chi si è mostrato degno di oltrepassarli 

<< Multi vocati , pauca electi >> << Molti i chiamati pochi gli eletti>> dice il maestro cristiano Jeshua 

che aggiunge ancora

 << due staranno nel letto , uno sarà preso e l’altro lasciato , due saranno alla macina , uno sarà preso e l’altro lasciato ….>> 

Passo enigmatico indubbiamente , ma se osserviamo il nostro piccolo se faraonico ed empirico tutto teso a rimanere nella “ ZC “ ( Zona di Conforto ) , incapace di meditazione e catturato tramite i sensi dal mondo esteriore (maya) , facilmente potremo comprendere chi sarà preso e chi lasciato ; infatti 

<< Chi vorrà salvare la propria vita la perderà >> << Chi la perderà (la vita) per causa mia (Vero Se) la troverà >>

cioè  supererà lo stargate , il “portale” all’ingresso del quale sta li Cherubino a guardia ( guardiano della soglia) che non abbia ad “entrare” chi non è “qualificato” , nella vritti edenica non si entra senza aver abbandonato i nostri attaccamenti e le fregole passionali del prana rajasico . Insomma si entra solo da “rishi” (santi) . Allora il “nuovo” corpo sarà una “merkabà” , una astronave capace di materializzarsi a nostro piacimento al di fuori delle inesistenti coordinate di spazio e tempo , conoscerà una “bilocatio” in più dimensioni nelle case del Padre 

Imparare  dunque l’Arte del “ SOLVE ET COAGULA “ è il cammino specifico di una iniziazione , imparare a morire e a ri-nascere , e di nuovo a morire per di nuovo nascere , dissolvere e coagulare passando da ottave inferiori a nuove ottave siperiori , da un Pralaya all’altro ; ma tutto ciò comporta liberarsi (mukti) delle proprie paure esistenziali , di ogni attaccamento materiale .



Liberati (moksa) dal piccolo  se empirico entriamo nel grande oceano “quantico” di energia , laddove tutto è pura potenzialità ( Dio ) , la Fisica Quantistica direbbe dove tutto è a livello di “onde “ , i rishi ( Brahman Nirguna ) , stato immanifesto . Queste richiamate dalla volontà  (Icchà) e dal pensiero “collassando” si “coagulano” in particelle , fotoni , tachioni , quark ,stringhe,…ecc…ecc agglomerati intorno al bosone di Higgs , formano così la materia manifesta , sostanza , e questa sostanza interagisce con il pensiero al punto tale di trasformarsi nella “forma-pensiero” desiderata dal momento che tutto è energia (prana) e quindi come tale “informazione” che si coagula spinta dall’attenzione .

L’attenzione “coagula” l’energia e l’”intenzione” la trasforma nella materia voluta.

           << Fiat Lux >> 

pronuncia (OM) il mago divino e il suono/luce in-forma la materia , la dota di energia (prana) diversificata a livelli diversi di frequenza e di materia , tutta la materia quindi è “luminosa” e “nouminosa” ad un tempo e come dice il Divin Poeta  

<< Per l’universo si spande , in una parte pù e meno altrove >>

  a seconda delle coscienze più o meno plumbee che la abitano .