In pieno centro storico, la fontana delle Tartarughe è una delle più belle di Roma. Costruita verso la fine del 1500 su progetto di Giacomo della Porta è legata ad una romantica leggenda.
Pare, infatti, che il duca Mattei volle dimostrare al padre della sua amata di essere un uomo potente, contrariamente a quanto questi ritenesse, facendo erigere la meravigliosa fontana davanti alle sue finestre nell’arco di una sola notte.
Le sculture dei quattro fanciulli che alzano le braccia per aiutare le tartarughe ad entrare nel catino superiore vengono attribuite a Taddeo Landini, mentre le tartarughe furono aggiunte nel 1658 dal Bernini .
E diventarono ( le tartarughe ) l'elemento scultoreo caratterizzante di questa fontana che da esse prende il nome appunto .
Questo animalett pluricentenario in sanscrito si chiama :                    
                                         KURMA 


E Kurma svolge un ruolo molto importante all'interno della mitologia sacra indiana .
Infatti in India troviamo la triade divina di 

                  Brahma, Siva e Vishnu

 L’ultimo risulta essere  il più importante tra gli dei creatori ; infatti senza di lui non sussisterebbero gli altri due ; egli ( Vishnu ) dorme alla base dell’universo, cullato dalla dea Lakshmi e, quando si verifica un disequilibrio nell’ armonia dell’Universo, torna nel mondo umano per ripristinare i veri insegnamenti religiosi e proteggere la correttezza della dottrina. Proprio per questo si trasforma ben dieci volte per scendere sulla terra (quanti problemi danno gli esseri umani !) e le sue incarnazioni si chiamano avatara (o avatar ).
Una volta il re Satyavrata trovò un pesciolino nel fiume, lo prese, lo mise in un vaso e lo portò al palazzo. Il giorno seguente il pesciolino era cresciuto al punto che il re decise di metterlo in uno stagno. Crebbe ancora ( ma che gli dava da mangiare?) e fu trasferito in un lago. Ben presto le sue dimensioni divennero tali che fu portato nell’oceano. Poi un giorno il re gli chiese come mai fosse tanto grande ed il pesce rispose di essere Vishnu, giunto sulla terra per salvare le sue creature da una terribile inondazione.
A ben notare, il Rig Veda ci ricorda la Bibbia in questa e altre parti. Andando avanti col racconto, Vishnu chiede al re di raccogliere ogni esemplare di pianta o animale per poterli salvare.
Presto iniziò a piovere e le acque ricoprirono la terra; Satyavrata vide giungere una grande imbarcazione nella quale comprese che avrebbe dovuto mettere in salvo tutti gli animali. Salito assieme ai suoi compagni sull’imbarcazione, si fece trascinare dall’ormai gigantesco pesce dorato per anni attraverso tutti mari in tempesta del mondo. Durante il viaggio Matsya insegnò al re la conoscenza spirituale.
Si dice che chiunque ascolti questa storia grazie all’oceano venga liberato dalla vita peccaminosa.
Kurma AvatarUn tempo dei e demoni desideravano il nettare dell’immortalità ( Amrita = Ambrosia ) e, su consiglio di Vishnu, strinsero un’alleanza. Il dio supremo disse loro di gettare nell’oceano di latte tutti i tipi di verdure: erba, vermi ed erbe profumate, poi di frullare il tutto , e non essendo stato , ahimè , ancora inventato il frullatore , per far questo avrebbero dovuto usare Mandara, la montagna d’oro, come bastone della zangola e Vasuki, il serpente gigantesco, come corda . Per legare quest’ultimo alla montagna, gli dei gli tennero la coda ed i demoni la testa, cercando in questo modo di montare l’oceano di latte. La montagna, però, cadde sul fondale e fu riportata a galla dalla tartaruga Kurma, secondo avatar di Vishnu, che reggeva la montagna sul dorso.
Usando la tartaruga come perno cominciarono a sbattere il liquido che, dapprima divenne un veleno mortale bevuto da Shiva, fortunatamente senza procurargli danni poiché quest’ultimo possedeva il lato oscuro della divinità (un po’ come Anakin Skywalker di Guerre Stellari), quindi si continuò a montare il liquido. Alla fine si ottenne il nettare dell’immortalità ed ovviamente fu conteso da dei e demoni. Vishnu andò in aiuto agli dei ed i demoni, avendo compreso il loro svantaggio, attaccarono gli dei ma dopo una battaglia terribile furono ugualmente sconfitti.
Fondamentale nella mitologia indiana il dualismo tra bene e male, il gioco eterno tra mondo dell’illusione e mondo della realtà, creazione e distruzione e, dall’altra parte, tra l’esistenza divina dell’anima immortale e della divinità suprema. Questa tensione è ripresa anche dalle frequenti impersonificazioni negli avatar per la liberazione del mondo scandito da nascita e morte.
Indubbiamente un mitema che ci mette a parte di informazioni preziose sulla simbologia profonda di questo insegnamento che a trattarlo tutto ci richiederebbe intere e molteplici pagine, preferisco soffermarmi sul nostro piccolo e saggio amico , cioè: 
                     Kurma 

La sua testolina e le sue quattro zampe infatti simboleggiano i nostri  cinque sensi , sempre richiamati dal mondo esterno e illusorio di Maya fino a portarci ad identificarci con esso lasciando così spazio al dolore che da questa identificazione consegue per il piccolo ego empirico . Ritirando all'interno del guscio le zampe e la testa Kurma effettua quello che costituisce una delle otto membra ( Anga ) dello Yoga Sutra di Patanjali e cioè la pratica di :
                                 PRATHYARA
 Ovvero il "ritiro dei sensi " del corpo materiale , il così detto " Figlio dell'Uomo " per trasferire la Kundalini , coscienza cosmica , ai "piani superiori" ( Loka ) del " Figlio di Dio " , o corpo spirituale . La tartaruga con la sua vecchiaia facilità questo distacco dalla vita "sensuale" e favorisce l'indirizzo verso la vita intuitiva e spirituale . 
Il carapace della tartaruga ( guscio concavo superiore ) ricorda la "volta celeste" , il Cielo ( Yang ) che sovrasta la "Terra" ( Yin ) , il guscio piatto della parte inferiore . Praticando questo "Ritiro" , unitamente al " Silenzio " ( Muni ) , mettendo cioè a tacere la mente egoica del piccolo ego empirico , si creano le premesse di unione ( Yoga )  fra il "Cielo" ( Ha ) e la "Terra" ( Tha ) , ovvero Hatha Yoga e si può quindi gustare l'Amrita , il frullato prodotto dalle lotte interiori , dalle tensioni tra il bene e il male . Due stadi di Samadhi caratterizzano o stato di "kurma" e cioè il : 

   NIRVIKALPA SAMADHI  -  SABIKALPA SAMADHI  

Dove il primo è Samadhi "indifferenziato" , ovvero si ha percezione contemporanea e indifferenziato sia dell'interiore che dell'esteriore ; mentre nel secondo si percepisce ancora , anche se minimamente , una differenza tra le due sfere , sebbene poco , si è ancora "due" e non "UNO" come nel primo .  
La tartaruga è annoverata tra gli animali più longevi della terra ; infatti con i sensi richiamati all'interno si evita una inutile dispersione di prana nel samsara , il satana (divoratore) delle nostre energie maschili e femminili . Il respiro della tartaruga è molto lungo come un prolungato "Kumbhaka" ( sospensione del respiro) , capace di rimanere immobile per lunghissimo tempo . Nel rispetto di questa simbologia anche l'asana ad essa intitolata , Kurmasana , dovrebbe essere sostenuta per un tempo sufficientemente lungo e sicuramente le nostre possibilità di aumentare i nostri anni aumenterebbero in proporzione  !

Quando i "sankalpa" o pensieri sono annientati la mente assume la natura della Coscienza Assoluta ( Chit-samanya ) , diventa Satta-samanya ( essere Universale ) raggiungendo lo stato di " Turyatita", lo stato del saggio Jivanmukti , del Jinani ( uomo di conoscenza ) ritiratosi nel suo Sé , come la "tartaruga" ritira testa e arti nel suo carapace , egli fa l'esperienza dell'UNO senza secondo , stato trascendentale unitivo .

La tartaruga secondo il mito è il migliore 

                              "ANTIDEPRESSIVO" 

per le crisi esistenziali risolvendo il problema sia agli Dei che ai Demoni !
Consiglio di Kurma e della fontana :
 NON SPRECATE FIATO IN PAROLE           
                                                          INUTILI  !

Grazie
Roma che mi parli Yoga dall'Eternità !

 
Yogacharya Eknathananda