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mercoledì 5 novembre 2014

VASANA : LE TRACCE DELL'EGO





  
               COS’E’ QUESTO EGO ?
  
 Ego ed egoismo o egotismo (Ahamkara) è il principio di autoaffermazione nato dall’ignoranza.  Il seme di questo ego è l’intelletto che differenzia. E’ l’ego che ha creato l’idea di separazione da Dio, l’Atman. L’ego è la radice, causa di tutte le umane sofferenze, ed inoltre della nascita e della morte.   Il lavoro dell’egoismo è molto misterioso. E’ molto difficile individuare i suoi vari modi di operare. E’ necessario un sottile ed acuto intelletto per scoprire le sue operazioni. Se praticate l’introspezione giornalmente, in silenzio, sarete capaci di trovare i suoi misteriosi modi di operare. 

Questo ego identifica se stesso con il corpo, la mente, il Prana ed i sensi. Ovunque c’è l’ego ci sono egoismo, senso del mio, simpatia ed antipatia, passione, ira, cupidigia, ipocrisia, orgoglio, gelosia, delusione, arroganza, vanità, impertinenza, desideri sottili, brame, pensieri, attaccamento a questa vita terrena, azione e godimento.  Voi dovete avere una comprensione molto chiara della natura dell’ego se volete annullare l’egoismo. L’uccisione dell’egoismo non è niente altro che l’uccisione della mente. La distruzione di pensieri, desideri, bramosie, egoismo, gelosie, orgoglio e passione è realmente la distruzione della mente o dell’egoismo. Anche il controllo dei sensi è l’annullamento della mente o dell’egoismo.  

Questo egoismo assume spesso una forma sottile. L’egoismo grossolano non è così pericoloso come l’egoismo sottile. L’egoismo istituzionale  è una sottile forma di egoismo. L’uomo identifica se stesso con le istituzioni e si sente attaccato alle istituzioni o al culto. Egli non ha una mente ampia o universale.  Questo ego ama il suo luogo di nascita, la sua regione, la gente di quella regione, la sua madre lingua, le proprie relazioni ed amici, il suo modo di mangiare e di vestire. 

Ha le sue predilezioni e preferenze. Disprezza il modo di mangiare altrui, il vestire ecc.  L’ego vuole esercitare il potere sugli altri. Vuole titoli, prestigio, stato sociale, rispetto, prosperità, casa, famiglia e figli. Vuole l’autoesaltazione. Desidera dominare e governare gli altri. Quando qualcuno mette in luce i suoi difetti o la sua vanità si sente offeso. Quando qualcuno lo loda si sente esaltato. Questo ego dice: “io conosco ogni cosa, ma lui non conosce nulla. Quello che dico è corretto. Ma quello che lui dice è completamente sbagliato. Egli è inferiore a me; io sono superiore a lui”. L’ego obbliga gli altri a seguire il suo modo di agire e di vedere.  

Questo ego si nasconderà come un ladro quando voi cominciate l’introspezione e l’autoanalisi. Eluderà la vostra comprensione. Dovete essere all’erta e vigilanti. Se ottenete la grazia del Signore attraverso Japa, Kirtan, preghiera e devozione, potete facilmente uccidere questo ego. Solo attraverso la grazia del Signore il vostro abbandono diventerà perfetto. Quando questo piccolo ego si fonde nell’ego cosmico, voi raggiungerete la comunione con il Signore, la realizzazione del Sé. 
Possiate realizzare l’obiettivo della vita e raggiungere la beatitudine eterna attraverso l’annullamento di questo piccolo ego. 
( Swami SIVANANDA)  

Quanto spesso molte nostre azioni che li per li ci sembrano frutto di decisioni personali all'esame poi di uno studio più attento di se ( svadhyaya ) scopriamo essere il risultato di meccanismi psichici che si ripetono a nostra insaputa , in maniera "aliena " ( dal latino aliis-ens = appartenente ad altro ente ) , incontrollabile . Meccanismo di cui ho parlato abbondantemente in un'altro blog riguardante il CORPO DI DOLORE . 


In questa occasione invece intendo trattenermi sul significato dei VASANA nello Yoga . I Vasana dalla psicologia vengono tradotti come : TRACCE MENESTICHE . Si tratta di "semi" (samskara) gettati nella nostra mente dai pensieri del nostro piccolo ego empirico . Semi che rafforzati dalla "ripetizione" , a volte anche ossessiva, alla fine si trasformano in "Sankalpa", desideri , propositi , che prima o poi sfoceranno in una azione , che sarà di buona o cattiva qualità a seconda della loro formulazione primaria . Le azioni (karma) sono i "frutti" del pensiero e dei suoi vasana o samskara . Quindi l'antico adagio che chi < semina vento raccoglie tempesta ! > ha una sua valida ragion d'essere . Tutto dipende dalla qualità tamasica , rajasica o sattvica dei GUNA (vedi mio blog) che influenzano i vasana .


Le pratiche Yoga per buona parte riguardano la purificazione ( vishuddi ) del corpo , della mente , del cuore , proprie per liberare questi tre ambiti , fisico , mentale , emozionale , dalle conseguenze della presenza di vasana tamo-rajasiche ; infatti tali presenze ostacolano l'ingresso del Sattva (Luce Divina ) e fintanto che tale ingresso è impedito l'uomo/donna rimane avvolto nei veli di Avidya (ignoranza spirituale) e l'appuntamento con il nostro VERO SE che è poi il fine dello Yoga, cioè MOKSHA , liberazione dal Jiva , la bestia egoica , ed esaltazione dell'Atman , anima individuale divina  . L'auto-realizzazione che comporta l'apertura del terzo occhio metafisico , Ajina , fa si che vengano bruciati dall'occhio di Shiva , l'occhio di fuoco , simboleggiato da un rubino rosso incastonato sulla fronte , tutti i vasana , tutti residui karmici dei semi tamo-rajasici . 


Quando tutte le tracce (menestiche) di ego sono scomparse , bruciate dal "nirvikalpasamadhi" si ha accesso allo stato di "BHAVA" , ovvero stato "unitivo" interiore , stato della santità ( qedushà in ebraico) e in questo stato si sviluppano le "siddhi" ( poteri psichici) e quindi capacità di operare "miracoli". < Chi crede in me compirà le opere che io compio , anzi ne farà di più grandi > dice Yeshuà rivolto ai suoi discepoli . Una sentenza stupefacente che porterebbe a pensare che tutti coloro che "credono" in Yeshuà sono abilitati ai miracoli . Questo sulla carta , ma di fatto il numero dei credenti operatori di miracoli risulta molto ma molto esiguo all'interno del vasto e numeroso popolo cristiano . Allora non basta il "credere semplicemente" , perchè qualcoa non torna , non va e cosa non va ? Credere significa avere fede (icchà) o avere fiducia ? Ma la fiducia non è fede , fiducia è "fidarsi" ; fede è : 

        ABBANDONARSI  , ARRENDERSI !

Bel altra cosa dunque dal credere .

I santi o giusti (Tzaddick in ebraico) si sono abbandonati , si sono arresi , si sono liberati del loro piccolo ego empirico , Dio ha preso definitiva dimora in loro , che sono diventati strumenti espressivi della sua ( di Dio ) presenza . In essi ( i santi) non ci sono più tracce di ego che ostacolino i miracoli , il divino opera in loro in prima persona , come si desume dal racconto biblico della malattia ( la lebbra ) che colpisce la sorella di Mosè . Mosè si rivolge al Signore , lo prega umilmente con queste parole : < Signore concedi che mia sorella guarisca > e allo istante la donna guarì . 


A differenza invece della guarigione operata dal profeta  Eliseo , che per ottenere la risurrezione di un ragazzo dovette insistere per ben sette volte , sette come i chakra, e questo perchè in lui ( Eliseo ) sono presenti ancora "tracce di ego" ; infatti la differenza tra il piccolo se empirico della falsa personalità e il Vero Se è tutta qui ,ovvero il piccolo se non purificato , per ottenere deve sforzarsi e non sempre ci riesce ,mentre al Vero Se basta semplicemente perchè la sua regola sempre rispettata è < Chi cerca trova , chi chiede riceve , chi bussa si vede aperta la porta > . Quando si è preda ancora di tracce di ego non dissolte di origine tamasica e rajasica , la luce (sattva) non può operare . Lo dice chiaramente il maestro Yeshuà ai suoi discepoli delusi per non aver ottenuto "miracoli" nonostante il loro strenuo impegni ; infatti dice loro testualmente : <Pregate e non ottenete , perchè pregate male > a significare che loro preghiera è ancora intrisa di tracce egoiche , menestiche che imprigionano sottilemente l'energia divina impossibilitata così a manifestarsi perchè dove c'è IO non c'è Dio e dove c'è DIO non c'è Io , in fondo la differenza è solo in una " D "..D-IO . Se non facciamo i miracoli dovremmo chiederci come cristiani se veramente abbiamo accolto quella " D " nel nostro io o se invece essa è rimasta fuori , ai margini , trattenuta dalle VASANA !




Cosa "brucia" le Vasana , cosa le cancella per sempre ?

Risposta : IL PERDONO , IL PERDONO , IL     
                                                        PERDONO.......




Om Shanti

Yogacharya Ekanathananda