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venerdì 26 settembre 2014

VEGETARIANI O CARNIVORI ?



Nel corso dello Yogafestival svoltosi a Roma nella stupenda cornice di Villa Pamphili ho partecipato ad un vivace e stimolante intervento sul cibo e la sua sacralità presentato da tre valenti esponenti del mondo yogico tra cui spiccava il reverendo barnabita P. Antonio Gentili che ormai da moltissimi porta avanti un suo personale discorso nell'ambito del cattolicesimo e devo dire con risultati apprezzabili , vuoi per l'umiltà della persona , vuoi per la sincerità di intenti che non mirano ad un "sincretismo" new age tanto di moda ai nostri giorni , ma ad una onesta e sincera ricerca che può fare solo bene a chi provenendo dall'ambito cristiano vuole condurre una sua personale ricerca non disgiunta dal corpo , questa benedetta "cattedrale" che abitiamo spesso ignorandone la peculiarità di abitazione templare; infatti  la tradizione orientale , quanto quella occidentale concordano nell'affermare che : < Il corpo è un tempio > .

Quindi all'interno di un tempio ci si deve comportare di conseguenza e cioè : con rispetto e attenzione alle "regole" alimentari , morali e fisiologiche .
Tre regole fondamentali sull'alimentazione le ha richiamate il P. Gentili e cioè :

- Sobrietà
- Sazietà
- Golosità

La prima (sobrietà) assicura una buona salute , la seconda ( sazietà) un pò meno , la terza (golosità) porta invece dritto all'ospedale .......
Un secondo relatore ha sottolineato l'importanza della qualità dei pensieri ; infatti i pensieri soprattutto se nocivi , producono tossine inquinanti, quanto spesso accade che uno stesso cibo faccia male a taluni e invece rimanga innocuo per altri ?

Significa che il laboratorio corporeo spedisce segnali diversi al cervello , che subito produce elementi biochimici in grado di rafforzare o indebolire il sistema immunitario .
In fondo duemila anni prima il maestro Yeshuà aveva detto una cosa analoga riferendosi al cibo e cioè : < che non ciò che viene dall'esterno inquina l'uomo , ma ciò che viene dall'interno , dal suo cuore > . Parole sante , che se tenute in debito conto, diminuirebbero di molto l'affollamento di ambulatori e cliniche . Nel corso dell'esposizione il dotto relatore ha poi comunicato un fatto interessante e cioè di come i topi , questi voraci divoratori di tutto compresi alimenti tossici facilmente reperibili nei poco raccomandabili luoghi , le fogne , da essi frequentati , ebbene questi indefessi animaletti assaliti dall'uomo a colpi di veleni , riescono ad elaborare delle sostanze che rendono tali veleni innocui . 

Ricordano un po la leggenda del dio Shiva che che viene rappresentato con la gola "blù" in quanto rese innocuo il veleno che intossicava l'oceano di burro chiarificato (ghee) derivato dalla "ZANGOLATURA" ( frullato) effettuata con la rotazione della montagna d'oro (Mandara) tirata da una parte e dall'altra dai Deva (Dei) e dagli Asura (demoni) con la "corda" costituita dal serpente Ananta . La leggenda ci dice chiaramente che esistono nel corpo dei meccanismi biologici capaci di rendere inoffensivi i veleni , il sistema immunitario appunto , a cui fanno riferimento le parole del maestro Yeshuà .

Il terzo relatore , Simone , un simpatico ragazzone con vasta preparazione in campo di alimentazione , non mi piace chiamarlo cuoco in quanto mi sembra molto riduttiva come definizione ; infatti Simone ha appreso la sua arte negli Ashrama ; i conventi così chiamati in India . Relazione ricca di particolari come il fatto per esempio dell'obbligatorietà di farsi la doccia prima di entrare in cucina o di tornare a farla appena se ne fosse usciti per qualche ragione qualsiasi soprattutto per un evadere un bisogno biologico.....Pensate ai nostri affollatissimi ristoranti con i tavolini nel bel mezzo della strada e dei rumori e realizzerete subito la distanza che corre tra il concetto di alimentazione sacra e profana .


 Quali sono i nostri pensieri , i nostri discorsi , durante un pasto , magari condotto tra il chiacchericcio di discorsi inutili o , ancora peggio, davanti ai televisori accesi che scodellano sulla nostra tavola , insieme alle pietanze , le guerre , i conflitti , i crimini , conditi con immagini truculente e parole violente . Quel cibo sicuramente si condirà di tossine e non farà bene ai nostri organi . Ma tant'è quando si tratta di cibo nato e cucinato nel "samsara" , il cui significato si chiarirà di qui a poco .

A ben vedere il dramma biblico della "caduta" dei progenitori adamitici inizia con un "peccato di gola" ; infatti il frutto proibito incautamente colto e e deglutito dai due tapini li trascina dal "vishuddi chakra" (gola) fin giù nello svadisthana e muladhara chakra dove compare una provvidenziale foglia di fico a coprire vergognosamente le pudenda . Dall'oralità alla sessualità dunque a conferma , se mai ve ne fosse bisogno , di quanto questi due centri siano intercomunicanti . Ora si da che la foglia di fico presenti cinque punte lobate e il numero cinque richiama i cinque sensi (Karmendriya) , che fintanto che i due progenitori erano in Ajina e Vishuddi chakra erano protetti da "Pratyhara"(ritiro e controllo dei sensi)  permettendo loro di soggiornare nel Paradiso e di dialogare con Dio ; poi dal momento che essi (i sensi) si sono portati all'esterno nei chakra sottostanti inevitabilmente sono caduti nel "samsara" ovvero nel "mondo" illusorio / maya /matrix della mente egoica . E' il caso di dire dalle stelle alle stalle , dal paradiso all'inferno .

Si sono venduti per una "mela" , venduta loro a sua volta dai cinque sensi , cosa che qualche millennio dopo avrebbe fatto anche un loro discendente , Esaù , figlio di Isacco , che vendette la sua primogenitura al subdolo fratello Giacobbe per un "piatto di lenticchie" .

Più o meno quello che stà facendo l'umanità di oggi, che svende la sua  discendenza divina nei pub , nelle osterie , nei ristoranti abbuffandosi di cibo spazzatura ingurgitato a tutte le ore seduti ai tavolini posti su strade e piazze rumorose .

Il luogo della oralità , la gola , è il luogo della Parola , dove essa trova espressione , si fa carne , Verbo / Om che risuona come vibrazione divina . Ma se questo luogo è intasato di cibo "tamasico" ( vedi mio blog su guna) allora essa ( la Parola ) si spegne , non trova più espressione ; all'unità dell'IO-SONO , si sostituisce la "molteplicità" degli IO / maschere del piccolo ego empirico con le sue false identificazioni . La parola Faraone in ebraico "peraò" traduce "bocca cattiva" ; infatti la bocca è il luogo che o riproduce le parole sattviche dell'IO-SONO VERBO / OM oppure le parole rajo/tamasiche del piccolo ego faraone , parole "cattive" , schiave  del faraone appunto .

Va da se quindi l'importanza della qualità e delle modalità rituali di cucinare e assumere il cibo,ma attenzione , badando bene a non incorrere nel peccato di idolatria ; infatti ci si potrebbe facilmente perdere in tante osservanze e sottigliezze per cui il cibo finirebbe per diventare il protagonista assoluto del cammino spirituale , o ancor peggio , il solo protagonista della salute psico-fisica .....quindi attenzione !

In merito poi al dilemma carnivoro  vegetariano, non mi sento di procedere a condanne di sorta . Il vegetarianesimo ha indubbiamente tanti vantaggi , ma scegliere l'uno o l'altro tipo di indirizzo dipende da tanti fattori legati ognuno alla sensibilità e alla diversità delle persone . Personalmente ritengo che nell'ambito di un cammino spirituale evolutivo ad un certo punto si senta il bisogno di alleggerire il consumo delle carni soprattutto quelle rosse , tenendo anche conto della maggiore usura degli organi per la metabolizzazione di esse , mentre quella dei vegetali è più breve . Si aggiunga poi l'inutile sterminio di poveri animali che soffrono la morte violenta, la vita biologica in loro ha paura della morte tanto quanto l'essere umano . E perchè procurare tanto strazio quando poi un piatto di ceci fornisce la stessa quantità di calorie di una bistecca  ?



IL maestro Yeshuà non era vegetariano , sappiamo che amava la frutta , i fichi , e la carne perchè all'Ultima Cena famosa oltre a Lui e agli apostoli sul piatto era presente l'agnello pasquale e non una foglia di lattuga .
Allora qui come direbbe il simpatico Lubrano " sorge spontanea la domanda : < Chi si illumina prima un vegetariano o un carnivoro  ? > e  
ancora : < Potrà mai un carnivoro illuminarsi ?>

Lascio a voi l'ardua sentenza !

Om shanti

Yogacharya Eknathananda