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domenica 23 febbraio 2014

MOSE' : UN CASO DI BURNOUT...BRUCIATI DALL'EGO O ...DALL'AMORE ?







Ansia , depressione , panico , insonnia , un elenco interminabile di patologie si snodano davanti a questi nostri tempi così agitati , ormai nel linguaggio del quotidiano il termine " stressato " è divenuto quasi un biglietto di presentazione . Da ultimo si è aggiunta anche una sindrome che va sotto l'appellativo inglese di " BURNOUT " , " BRUCIATO FUORI " , a indicare quei soggetti uomini/donne "bruciati" soprattutto da lavori relazionali e usuranti che li impegnano al servizio degli altri come : insegnanti , poliziotti , medici , infermieri , bancari , ecc...ecc.....Le loro energie sono mangiate , esaurite , dall'esterno e alla fine si sentono  "bruciati" , desertificati dentro , inariditi . Il "satana" , nella traduzione ebraica , significa appunto il : DIVORATORE  .

Quanti giovani nei deserti delle nostre città sono "divorati" e "bruciati" sa alcool e droghe ? Quanti operai costretti nel terzo mondo a ritmi massacranti di lavoro , sfruttati e bruciati presto nel corpo non esclusi i minorenni . Le Sodoma e le Gomorra città simbolo del fuoco distruttore si sprecano e si consumano davanti ai nostri occhi inermi e incapaci di vedere questo burnout quotidiano .
 
Il "bruciato" non ha più nulla da dare e sviluppa una "abulia" per il mondo esterno che può arrivare ai confini del cinismo in un processo involutivo che apre la porta a una progressiva dis-umanizzazione . In questo contesto esistenziale venne a trovarsi un "bruciato" ante litteram meglio noto con il nome di Mosè . Si proprio lui , il grande condottiero , scelto .eletto dal Signore per condurre verso la libertà il popolo di Israele facendolo uscire dall'Egitto , fuor di metafora , dall'ignoranza spirituale ( Avidya ) in cui era venuto a trovarsi . Mosè viene a trovarsi nel deserto , in terra straniera , dove era fuggito dopo che il suo tentativo di aiutare il suo popolo era fallito miseramente con l'assassinio di un egiziano ; infatti il nostro aveva  "re-agito" con l'ego , con la personalità , usando la stessa metodologia di violenza del faraone , dell'oppressore , un'ego anteposto ad un altro ego , con il risultato di essere stato catapultato nel deserto dei suoi errori e pertanto costretto ad "errare" portando al pascolo le "pecore" , metafora delle sue energie istintuali non integrate . Errore ed Errare si fanno compagnia .




Anche un altro condottiero spirituale , meglio noto con il nome di Gesù e suo discendente ( di Mosè ) entrò secoli dopo nel deserto , ma non per errare quanto invece per mettere al "chiodo" , "fissare" quella personalità / egoica ( il Satana ) che così tanti dolori aveva causato al suo avo . In quel deserto interiore ed esteriore Mosè non trova compagnia alcuna se non quella insignificante di un "roveto"  solitario , un cespuglio arruffato , che metaforicamente rappresenta il fallimento , l'essere inariditi , riarsi , svalutati, l'essere ignorati , considerati niente . Però quel roveto ha una singolarità ; infatti "BRUCIA " al punto tale che passerà alla storia come il : ROVETO ARDENTE !


 
Non solo arde , ma arde senza " CONSUMARSI " ! 
 
In quel roveto Mosè è invitato ad "entrare" da una " voce misteriosa " , che si qualifica come : IO SONO ! AHAM




In sostanza Mosè viene " chiamato " ( in latino Vocatus , da cui Vocazione ) dal " NOME " , che traduce l' ebraico " HASCHEM" , " NOME " . Mosè in ebraico si scrive " MOSHEM ", la radice "SH" in esso contenuta la troviamo anche in altri nomi sacri , come : KR(SN)A ; JE(SH)UA-Gesù ; (SH)IVA ; MO(SH)EM ...ecc. SHEM si chiama uno dei figli di Noè , da cui "SEMITI", il popolo portatore del "seme"(shem) divino. Si vede bene che translitterando all'incontrario si ha " Haschem " , quindi Moshem è il "portatore del NOME , ma nel deserto dove era finito non lo sapeva , ed era finito in quel deserto proprio perché lo ignorava !
 
Era giunto al limite del suo dramma esistenziale , era inaridito , rinsecchito interiormente , ignorato , riarso , come quel roveto , eppure qualcosa , misteriosamente , "ardeva" dentro di lui , da qualche parte nascosta , il NOME , HASCHEM , l'IO SONO "covava" dentro di lui , sotto le "ceneri " della sua esistenza fallita , quel Nome seguitava ad ardere e nel deserto ha preso ad ardere con ancor maggiore virulenza . Da quel fuoco D-o parlò a Mosè : < Va ! Io ti mando dal faraone . Fa uscire dall'Egitto il mio popolo , gli israeliti > ( Es. 3,10). Mosè si mostra titubante , debole , impreparato ma il Signore lo rassicura : < Io sarò con te > ( Es 3,12) . Proprio nel punto massimo della sua debolezza , del suo "burnout" , egli percepisce l'insorgere della " Forza " , come dirà dopo di lui secoli dopo l'apostolo Paolo : < Sono forte quando sono debole > .

Fino a quel momento Moshem era andato contro Hashem , si era allontanato dal Nome , dalla sua reale costituzione divina , ora subisce una inversione a centottanta gradi e si riporta nel "centro" del suo Essere Ontologico , esce dalla personalità per entrare nell'Essere , abbandona quella che l'agopuntura cinese chiama " Energia Fegato " , energia della personalità egoica  , energia bruciante , divorante , separativa , per entrare ,in quella che sempre l'agopuntura cinese chiama " Energia Cuore " , energia illuminante , ri-generante , unitiva , energia legata al cuore , dove ogni tradizione spirituale ripone la dimora della divinità , il " SACRO CUORE " ( Anahata chakra ) , il cuore infiammatodel Cristo , che brucia di " Fuoco Sacro " ( Tejas ) , brucia , arde , ma senza "CONSUMARE " .
 
Quante volte accade anche a noi di sentirci vuoti , riarsi , desertificati , bruciati , privi di interesse verso l'esterno , privi di idee innovative , ebbene quelli sono i momenti che dobbiamo utilizzare per ricordarci dell'immagine di questo Roveto Ardente i cui lapilli ardono sotto le ceneri dei nostri smarrimenti esistenziali . Allora quelli sono i momenti da utilizzare per praticare il nostro "PRANAYAMA" ; infatti in quel giorno fatidico il Signore da a Mosè una vera e propria lezione di Pranayama . Insegna a Mosè a "soffiare" su quelle ceneri , a farle volare via per riportare in "LUCE" ( Sattva = Luce ...vedi mio blog su tre guna ) la "FIAMMA" dell'Amore Divino che da sempre è con lui , con noi . Secoli dopo il Cristo avrebbe affermato : < Sono venuto a portare il Fuoco , come vorrei che fosse già acceso >.
 
Dopo quell'incontro Mosè ritorna al suo popolo e lo aiuta ad uscire dall'Egitto . Così è per noi quando ci sentiamo stanchi , demotivati , sfiduciati , bruciati , incapaci di condurre noi stessi e tanto meno gli altri , avendo fatto affidamento soltanto sulle forze della nostra personalità egoica , narcisistica , sempre in cerca di protagonismo , di approvazione degli altri , ecc...ecc...Solo ricordandomi che D-o ha scelto un inutile arbusto come me per farvi ardere il suo fuoco (sacro) , mi dato fiducia , allora sviluppo la fede (Icchà) che da me può prendere l'avvio qualcosa di grande , posso portare alla "libertà" (Moksa ...vedi mio blog su essa ) altri che si sentono "burnout" , bruciati , privi di valore schiavi del loro faraone egoico . . Ho avvertito dolorosamente , come Mosè , la mia alienazione , come lui , mi sono allontanato da " Hashem " , da "seme" ( Shem) divino , l'ho combattuto come il faraone , ho sviluppato una energia fegato che mi ha "bruciato" . Ora con l'aiuto di quel D-o ritrovato nel deserto della mia anima , infuocata dal Pranayama divino , sono capace di condurre altri  a se stessi , al loro " CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE " , il loro vero SE che li attende nel Roveto Ardente per bruciarli con il Fuoco del suo Amore senza "CONSUMARLI" !!!
Il MERCOLEDI' DELLE CENERI che apre la Quaresima in fondo ci ricorda questo il"burnout" cosmico l'incenerimento delle nostre passioni , dei falsi schemi di vita installati ad opera dell'ego faraonico alimentato dall'energia fegato e anche che da quelle ceneri si risolleverà ancora una volta l'ARABA FENICE , risorgerà il CRISTO RISORTO della mattina pasquale !
 
                                                            PRATICA MEDITATIVA

M'interiorizzo , ascolto il mio respiro , faccio silenzio e comincio ad osservare tutte le bruciature della mia vita , quelle che mi hanno portato al "burnout" a sentirmi bruciato , inaridito . Poi al ritmo del respiro inizio a pronunciare interiormente il mantra " IO SONO " AHAM e mi lascio compenetrare dal suo fuoco ri-generatore.......
 
Yogacharya Eknathananda

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