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mercoledì 26 febbraio 2014

ANKH : LA CHIAVE DELL'IMMORTALITA'

L'ANKH o CROCE ANSATA è il simbolo per antonomasia del vasto mondo simbolico egizio e come tutti i simboli di questa complessa e affascinate cultura rimane aperto a molte e suggestive interpretazioni . Di fatto la vediamo raffigurata ( l'ankh)  quasi sempre nelle mani di dei , quasi come una "chiave" che portavano sempre con se per aprire o chiudere l'accesso a dimensioni misteriose dell'essere e quasi sempre posta all'altezza delle narici . Ciò fa presumere che abbia un forte riferimento al concetto di VITA ; infatti è dalle narici che il respiro , fonte primaria di vita , fa il suo ingresso nel corpo . Nella Bibbia si legge che il Signore D-o < soffiò narici dell'uomo/donna un alito di vita > . Ora cosa altro è questo "soffio" se non il Prana , l'energia vitale che permea tutto il creato secondo la tradizione dello Yoga ? Di fatto l'Ankh ebbe una notevole importanza nell'antico Egitto come simbolo che ricordava il dono della vita e dell'immortalità da parte di dei o sacerdoti . L'ankh trova anche indicazione come " chiave di Iside " o " chiave dei grandi misteri " , quindi esprime il "potere clavigero" della tradizione esoterica , quel particolare potere che conferisce il dono di aprire o chiudere la comunicazione tra cielo e terra .
 
2 Nella lettura dei vangeli troviamo tracce di questo potere con la " consegna delle chiavi " a Pietro da parte di Gesù . E San Pietro è sempre raffigurato con due chiavi in mano , una di argento e un'altra d'oro . La sua struttura si presenta con una asse verticale  a forma di TAU e una parte terminale a forma di ovale . Ora se vi si mette davanti ad uno specchio e si allargano le braccia a croce si capisce chiaramente che la testa è rappresentata dall'ovale e la parte sottostante , le braccia e il tronco come i componenti della Tau . Il corpo / chiave / ankh è dunque la dimora della divinità , in esso si trova la chiave . Il corpo è il "forno alchemico" in cui avvengono le "nozze mistiche" , cioè l'unione del maschile e del femminile rappresentati dalla forma fallica a Tau , il maschile , e dalla forma ovale , uterina , il femminile . Quindi l'immortalità è la conseguenza del ri-trovato "stato androgino" , perduto con l'uscita dallo "stato edenico" e la caduta nella personalità dell'ego faraonico . L'ankh è la chiave per aprire il ri-torno alla casa divina , che paradossalmente ha la sua casa proprio nel corpo . Si tratta quindi di una ri-scoperta .
 
croce-ansataL'asse verticale è il canale sottile psicoenergetico ( Sushumna nadi) lungo il quale si avvolge e sale la Kundalini serpentina  ( coscienza cosmica ) L'asse fallico penetra nel femminile ( ansa) e lo feconda secondo la migliore tradizione tantrica . L'ovale coincide con la fronte proprio nella zona in cui ha sede la ghiandola pineale ( vedi mio blog su tale argomento ) ed è qui che la "chiave" apre l'accesso all'illuminazione , al fotismo , al samadhi . In essa sono presenti sia la componente lunare (Chandra) che quella solare (Suriya) .
L'ovaloide in cima alla croce richiama l'idea di un foro , o meglio di una "cruna" di ago .In antica lingua "pali" il termine "pasha" significava appunto "nodo" , "strettoia" , che ricordava molto da vicino la "cruna" di una ago attraverso cui deve passare il "filo" (sutra) . Ma tale termine indicava anche un particolare strumento , una "cappiola" , un nodo scorsoio con cui catturare gli animali , "PASHU" , da cui il nome pasha appunto . Fuor di metafora il termine "pashu" riferito agli uomini/donne sta ad indicare la loro animalità , istintualità non controllata , l'ego faraonico animalesco che deve essere appunto "messo alla corda " , catturato .

4Questa "doma" permette la liberazione ( Moksa...vedi mio blog su l'argomento) dall'ego empirico e il passaggio nel foro , l'ingresso nell'IO transpersonale , nell'IO SONO . Giustamente quindi l'ANKH ricorda una "chiave" , perché è di fatto una chiave d'accesso . L'accesso alla ghiandola pineale , stanza nuziale in cui si consumano le "nozze mistiche" del maschile e del femminile , Stanza segreta in cui si dischiudono i tesori spirituali e l'iniziato può pronunciare : < EFFETA' EL SHESHEM > < APRITI SESAMO> , la Parola " CHIAVE " che introduce alla bellezza e alla magia della vita divina.



Quel foro (pasha) è anche ricordato architettonicamente dalle "LANTERNE" in cima alle cupole delle chiese rinascimentali  ; infatti tale elemento architettonico permette l'ingresso della LUCE all'interno della cupola , metafora della " volta cranica " , in cui è presente un "FORO" , la cosìdetta "FONTANELLA" al di sopra della quale la tradizione yogica colloca l'ultimo chakra , il settimo, l'ultimo , meglio noto con l'appellativo di " LOTO DAI MILLE PETALI " , o " ROSA MISTICA " nella tradizione alchemica occidentale .

Quando Kundalini/Shakti fuoriesce da questo foro si raggiunge l'immortalità . Per questo motivo Gesù ebbe a dire ai suoi discepoli che : < LARGA E' LA VIA CHE CONDUCE ALLA PERDIZIONE , "STRETTA" INVECE LA VIA CHE PORTA ALLA SALVEZZA > e poi ancora : < E' PIU' FACILE CHE UN CAMMELLO PASSI NELLA CRUNA DI UN AGO , CHE UN RICCO NEL REGNO DEI CIELI >  ; infatti gli attaccamenti , le passioni , costituiscono il nodo che impedisce l'accesso e il passaggio attraverso lo stretto foro della iniziazione , per cui : < MOLTI SONO I CHIAMATI , MA POCHI GLI ELETTI > .

5L'iniziazione deve condurre all'ingresso nel "TALAMO MISTICO" , " GHIANDOLA PINEALE" ( vedi mio blog in merito) e qui , dopo il "MAITHUNA" ( congiungimento sponsale) , che avviene nella zona "CRANICA" , la cui forma a coppa ricorda il SANTO GRAAL , che contiene la bevanda mistica , il " SOMA " , l'AMRITA , l'AMBROSIA della immortalità e il nome del cranio in aramaico è : GOLGOTHA !





Il luogo in cui avviene la crocifissione delle passioni e degli attaccamenti della mente egoica inferiore , il "pashu" sul Golgotha viene  intrappolato nella cappiola ermetica e permette la "liberazione" del SE dal piccolo se in cui era imprigionato . Per questo alla base della croce in quasi tutti i dipinti è sempre raffigurato un teschio , la volta cranica appunto , la prigione di cui l'iniziato si è liberato e con lui si è liberato il D-o che portava in se , "piombato"nel suo piccolo se ignaro .


 In latino la parola chiave è indicata come : CLAVIS appunto chiave . Ora si da che nel corpoumano all'altezza delle spalle e sotto l'attaccatura del collo esistano due ossa chiamate : CLAVICOLE 
Le così dette "ossa clavicolari" ; infatti quelle ossa segnano il confine tra il corpo e la testa , sono il punto di accesso al cranio , chiavi , clavicole appunto , che si aprono all'iniziato "VERBIFICATO" , venuto cioè in possesso del VERBO , ovvero colui/colei che ha realizzato il "NOME SACRO" ( HASHEM) e può quindi ri-sedere nel consesso degli Dei ( Elhoim ) nel Pantheon ( Pan = tutto ; Theos = Dei ) della volta cranica dove risiedono tutti gli archetipi divini . Non solo ma a ben guardarle le clavicole danno come l'impressione di due ali che si dispiegano ; infatti nel momento della Moksa , l'estinzione del "pashu" o ego faraonico , libera il "volo dell'Aquila" come ben rappresentato nell'episodio mitico del " Ratto di Ganimede " , che in alchimia simboleggia la "spiritualizzazione" della materia , resa possibile dalla Moksa .

Il "TETRAMORFO" è il simbolo che identifica i quattro Vangeli : LEONE ( Vangelo di Marco ) ; TORO ( Vangelo di Luca ) ; ANGELO ( vangelo di Matteo ) e da ultimo il Vangelo di Giovanni , simboleggiato proprio dall'AQUILA e di certo il più mistico ed esoterico dei quattro vangeli ; infatti nella gola ( Vishuddi chakra) si concludono i "piccoli misteri" ; mentre nella fontanella cranica si concludono i "grandi misteri" .






Nei primi l'iniziato raggiunge lo "stato umano" (chiavi d'argento)  , quello vero ; nei secondi lo "stato divino" , la "SANTITA' (chiavi d'oro) .




3Il simbolo dell'ANKH ritorna anche in altro elemento egizio che ha posto non pochi interrogativi sulla sua funzione reale e sul quale si sono scatenate le fantasie degli egittologhi e dei misteriosofi , cioè di quanti dedicano alla ricerca dei misteri non risolti di questa enigmatica civiltà , che qualcuno vuole addirittura ricollegare a una provenienza extra-terrestre . Questo misterioso oggetto è meglio noto come " DIED " ( Zed ) , che somiglia stranamente a un trasformatore di energia , assimilabile a quelle colonnine visibili all'interno delle centrali elettriche ( vedi mio blog su Died ).





Osservatelo bene il Died rappresentato nella figura accanto e vi accorgerete che somiglia a una colonna vertebrale con i dischi intervertebrali che sostengono la ANKH , il simbolo che unisce in se il cielo e la terra , il maschile e il femminile , Pingala ( nadi del sole ) e Ida ( nadi della luna) si uniscono nel Died ( Sushumna) , in esso si trasformano e generano ANKH la chiave  della  vita immortale !




La chiave perduta , la PAROLA perduta , è un dramma cosmico che solo il VERO SE' può aiutarci a ri-trovarla ! Pietro ne sa qualcosa !




Yogacharya Eknathananda













martedì 25 febbraio 2014

O CESARE O NESSUNO


Tutti noi abbiamo un’identità. Questo è un dato di fatto. Abbiamo un nome, un cognome, una casa, una professione, un’identità che ci serve a farci conoscere dal mondo esterno, dalle persone con le quali ci relazioniamo. Assieme ad un’identità fatta di nomi, cognomi e numeri di telefono, ne esistono altre fatte di opinioni, giudizi e attaccamenti.
Quante volte, durante una discussione accesa, vogliamo fare valere a tutti i costi il nostro punto di vista, giusto o sbagliato che sia poco importa? Dopotutto, chi se ne frega? Io ho ragione, tu hai torto! Conosco persone che vivono ancora in base alle esperienze fatte dai propri genitori, attaccandosi e difendendo, anche fino alla morte, punti di vista di altri, mai sperimentati in prima persona.
 
Chi continua per tutta la Vita a difendere la propria opinione si dà un’identità statica e difficilmente se ne discosterà. Insomma: finchè morte non li separi. Essere qualcuno è fin troppo facile, comodo e protettivo. Permette di vivere in una comoda bambagia dove si ha solo e sempre ragione, mai torto. Insomma, ci si crea una finta perfezione, un mondo artificiale dove gli altri devono cambiare, noi mai.
La tipica frase che si sente spesso ripetere nel corso di certi litigi è: “Lei non sa chi sono io!”. Suona quasi come una minaccia perchè, alla fine, una minaccia è. Questa minaccia, però, si ritorce contro chi la pronuncia, non contro il destinatario. Quando sappiamo o, meglio, crediamo di sapere chi siamo, ci cristallizziamo, moriamo di una morte non voluta, inconsapevole.
 
Da questa morte, però, c’è possibilità di risorgere. Per rinascere da Se stessi, occorre diventare nessuno, anzi, Mr. Nessuno. Il senso d’identità, il volere avere ragione sempre e comunque su tutto, il giudicare se stessi come gli altri, tutto ciò alimenta l’ego, il nostro falso Se. Bisogna andare oltre, senza limiti di pensiero nè di forma, uscire dalle abitudini cristallizzate e cristallizzanti, se davvero si vuole rinascere.
 
Bisogna diventare Mr Nessuno per poter vivere liberi e cominciare, finalmente, ad ascoltare smettendo di controbattere, ad accogliere smettendo di combattere, a vivere smettendo di tirare avanti. Essere nessuno comporta un dispendio minimo di energie, attrito quasi zero, un modo di vivere ecologico, naturale, in connessione con l’Universo e col proprio "CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE"
Per diventare Mr Nessuno occorre avere coraggio. Il coraggio necessita per operare la trasformazione che ci permetterà di perdere la certezza, l’identità, facendoci navigare nei mari dell’ignoto. Ma, paradossalmente, è solo perdendosi che ci si può ritrovare, è solo smettendo di dare torto agli altri che si può avere ragione.
 
Diventando NESSUNO l'eroe omerico meglio noto con il nome di Ulisse , sfugge dalla mani dell'ottusa mente egoica inferiore , meglio nota come il gigante POLIFEMO che lo teneva prigioniero (Ulisse) insieme ai suoi compagni ( vizi e passioni irredente) nella grotta dell'IGNORANZA SPIRITUALE ( Avidya) . Polifemo , come il Satana , è un "DIVORATORE" di energie interiori , la su bocca è insaziabile e ogni giorno deve riempire con la bocca il suo "NULLA" interiore vivendo in compagnia di animali , simbolo della sua istintualità non redenta .
 
Ulisse diventando NESSUNO ( vedi mio precedente blog) si libera ( Moksa) di lui , liberandosi delle maschere della personalità che lo irretivano nelle maglie della mente illusoria Maya / Matrix .
 
La prossima volta che avete una discussione, provate a diventare Mr Nessuno e vedete cosa succede. Non giudicatevi prima di aver provato, non abbiate sensi di colpa per non aver lottato allo scopo di mantenere la vostra posizione nella hit parade delle identità cristallizzate, semplicemente sperimentate un nuovo modo di essere, anzi, di non essere e tornerete a godervi la libertà dei " Figli di D-o " !




< O CESARE O NESSUNO > furono le famose parole che l'imperatore Giulio Cesare pronunciò accingendosi a invadere la Gallia Cisalpina e a espandere il suo impero nonché il suo ego . La personalità egoica si nutre di conflitti e guerre belliche o finanziarie che siano .
Qualche anno dopo qualcun altro desideroso di uscire anche lui dall'anonimato e diventare Cesare , ordì una congiura per ucciderlo e alle famose Idi di Marzo ci riuscì . Una famosa storiella romana raccontata dai ciceroni narra che : < Qui cadde morto ammazzato ucciso da trentratre coltellate Giulio Cesare , l'ultima ( coltellata) gliela diede suo figlio Bruto e Cesare cadendo disse rivolto a lui : < Quoque tu Bruto fili mi ....e non fece in tempo a dì gnotta che cadde pe' tera > . Aut Caesar aut Nihil !
 

 
 
 
 
 
Yogacharya Eknathananda