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mercoledì 18 settembre 2013

IL SAMYAMA DI MARIA...............

Con il termine "SAMYAMA" si indicano gli ultimi tre stadi (Anga) degli Yoga Sutra di Patanjali e cioè : DHARANA , DHYANA , SAMADHI !
In pratica i tre termini significano l'ingresso nello stato "unitivo" della coscienza quando il conoscente , il conoscere , e il conosciuto diventano "UNO" , dando luogo alla completa identificazione del soggetto con l'oggetto , con l'abbandono definitivo della molteplicità ,  l'IO TRASCENDENTALE assume e integra l'io empirico , dopo che questi si è sciolto dai " veleni tossici" della personalità ( collera , desiderio, ignoranza spirituale ) . L'ingresso nel Vero Se apre la porta all'esperienza della Pace ( shanti , slalom ,..) , quello stato di cui il divin poeta (Dante) dice : " INTENDER NON LO PO CHI NON LO PROVA " !
 
Infatti la "DIKSA" (illuminazione) non la si può raccontare , la si può solo sperimentare .
Ed è proprio quello che accade a Maria nel ben noto episodio evangelico . Gesù , Ver Se divino , entra nella casa dei suoi amici fraterni , Marta , Maria , e Lazzaro (quello della Risurrezione) , La gioia dei presenti è tanta , avere il Maestro in casa , tutti si affannano , Marta in testa per assicurare una ospitalità calorosa a Gesù , che si siede al centro di questa scena domestica dominata dalla presenza di queste due sorelle , Marta , che si affatica ai fornelli e Maria che invece si siede in terra , ai piedi del maestro , lo guarda estasiata , lo ascolta .

Il quadro evangelico è dominato dalla presenza di questi tre protagonisti : Marta tutta presa dai preparativi logistici della commensalità ; Maria seduta ai piedi del Maestro ; Gesù seduto in silenzio ( muni  = silenzio dei saggi ) . Marta è intenta al KARMA YOGA ( azione esteriore di servizio ) , mentre Maria è interiorizzata ( azione nell'inazione ) intenta al KRIYA YOGA ( azione rituale interiore = meditazione = preghiera ) . Marta rivela una coscienza ancora non pienamente maturata , ancora dispersa nella "molteplicità" , una spiritualità sicuramente in cammino ma ancora lontana dai vertici che ha raggiunto invece la sorella . Ricorda (Marta) un po' quella religiosità molto comune che sa più di " impegno sociale ", rumorosa , emotiva , ma che molto spesso si rivela più come un'escamotage dell'io empirico , mente egoica inferiore , che rifugiandosi nel "movimentismo" , di fatto cerca di tenersi lontano da un confronto serio con se stesso e con le problematiche ostacolanti della sua personalità "meccanica" , che per paura di scomparire si maschera di religiosità apparente , tipica di tanti movimenti pseudo-religiosi del new age . Non è il caso certamente di Marta , sicuramente prova gioia nel ricevere il caro amico , ma sicuramente è ben lontana dal percepire la sua statura spirituale , che invece viene colta molto bene da sua sorella Maria . Marta , a differenza di Maria , non si è collocata in AJINA CHAKRA , è ferma qualche chakra più sotto , in ANAHATA .

Una ben nota storiella buddista narra di due  uccellini posati sullo stesso ramo : uno guarda fisso verso il sole , mentre l'altro passa a beccare cibo di qua e di là . Si può senz'altro dire che il primo è l'equivalente di Maria e il secondo l'equivalente di Marta , ma il senso metaforico della storiella e dell'insegnamento che contiene sia lo stesso del brano evangelico . Un uccellino è "fisso" ( tratak ) sull'UNO (sole=surya) l'altro sulla "molteplicità" . L'uno percepisce il "purusha" (Spirito) riflesso nella materia (prakriti) , l'altro è preso più dall'aspetto  "grossolano" di cui cerca di nutrirsi ansiosamente saltando di qua e di là .

Marta è apprezzabile , ma certamente il suo stato ansiogeno non le permette l'ingresso nel DHYANA (meditazione) , la sua femminilità ancora non è aperta , ricettiva , come quella di Maria ; anzi presenta ancora tratti di maschile super-attivo e aggressivo ( si lamenta con la sorella per la sua passività collaborativa ) che le impedisce il colloquio interiore con il maestro.

Il femminile di Maria domina il finale della scena con le parole di dolce rimprovero di Gesù : <Marta , Marta , invano ti affanni , guarda tua sorella , ha scelto per se la "parte migliore" >.
Già , il "DHYANA" è la parte migliore , perché apre la porta al " SAMADHI" all'estasi , è l'ingresso nell'UNO senza secondo ( Advaita ) , quando il maschile attivo di Marta e il femminile ricettivo di Maria si fondono .....allora.....allora s'inaugura la vita divina e l'unica cosa che conta è volgere lo sguardo al Vero Se Cristico , questo è il risultato di Isvarapranidhana , la "devozione" alla propria divinità interiore !

OM shanti

Yogacharya Eknathananda